[News GdR] - L'Erba tinta di sangue

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  1. Shinodari
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    L'Erba tinta di sangue


    Dubbi e paure

    III



    Narrato Pensato Parlato di Miyori Uchiha


    Durante il viaggio verso il campo base Miyori non era stata l'unica a parlare. La stessa Arahaki aveva rotto il silenzio confessando le sue preoccupazioni.
    La giovane Uchiha assunse un'espressione pensierosa. Si era lasciata prendere dall'enfasi del momento. Aveva cercato in qualche modo di condividere con il suo gruppo la sua esperienza passata. Ingenuamente aveva pensato che quel discorso potesse aiutarli, ma ognuno di loro proveniva da un passato diverso che li aveva resi unici, complementari. Non era detto che potessero comprendere appieno i suoi trascorsi.
    Avrebbe voluto replicare alla compagna, ma non era il momento adatto per continuare un discorso durante la marcia. Le loro energie dovevano essere impiegate per mantenere un passo costante. Miyori stessa aveva bisogno di restare concentrata. Sembrare forti non significava che lei non avesse paura.

    Campo Base



    Raggiunto l'accampamento, Arahaki trovò il tempo per un cambio d'abiti, più comodi considerando che si trovavano in prossimità di una zona di guerra.
    La ragazzina si guardò il suo abbigliamento. Era adatto alla missione, sebbene potersi dare una rinfrescata non le sarebbe dispiaciuto.
    Prima di riunirsi con Kyojuro, Miyori cercò di attirare l'attenzione della kunoichi.
    Era giunto il momento di affrontare il discorso.
    Arahaki, quello che provi è normale. Esordì, mantenendo il tono di voce volutamente basso. Non voleva che altri udissero le sue parole. Coraggio e paura sono due lati della stessa moneta. L'uno non può esistere senza l'altro. Sono rare le persone che non temono e non sono sicura che questo sia un bene. Non provare emozioni ti trasforma in una macchina letale, ma a quale prezzo? Quello che veramente è importante è essere consapevoli delle proprie paure ed affrontarle. Non credere, ma anche io ho paura di morire. Se non non tornassi, non potrei proteggere le persone a me care. Sollevò lo sguardo cercando quello della kunoichi. Nella Landa io ho giurato e la mia parola è una sola. Non posso stare al sicuro sapendo che ci sono persone che stanno soffrendo, che vedranno la loro esistenza distrutta se noi non interveniamo in qualche modo. Ciascuno di noi con le proprie capacità. La strada che abbiamo intrapreso quel giorno ci ha portato qui. E' la via che ci siamo scelti. La ragazzina avrebbe voluto risparmiare alla sua compagna tutto quello, purtroppo solo un ordine di un superiore avrebbe potuto riportare a casa il team 13. L'unica cosa che era in suo potere, era di esserle accanto, di non abbandonarla.

    Riunirsi a Kyojuro aveva riportato il gruppo a ritrovare per un istante una parvenza di normalità, nel bene e nel male. Solo per un attimo Miyori poteva fingere di essere tornata indietro nel tempo, quando le difficoltà in quella prima missione non si erano ancora palesate in tutta la loro drammaticità.
    L'attesa davanti la tenda del loro superiore fu interrotta dalla presenza di un giovane alto, dall'aria possente, di bell'aspetto per chi prestava attenzione ai tali particolari. Miyori aveva altre priorità al momento, doveva focalizzarsi sulla missione o i suoi pensieri sarebbe andare verso un sunese che le aveva messo l'animo in subbuglio. Ed arrossire davanti a tutti, non era esattamente quello che voleva. Si rese conto di stare divagando.
    Lo sconosciuto si era presentato come L'Oni di Konoha, Arataki Itto. Per un momento l'Uchiha aveva creduto che fosse sul serio una creatura leggendaria, per poi rendersi conto, con una sfumatura di delusione che l'unica cosa ad avere in comune con gli Oni fossero le corna del suo coprifrontre.
    Di tutt'altro pensiero fu Arahaki che sembrò apprezzare il nuovo arrivato.
    La ragazzina faticò un poco a seguire il filo logico del discorso, sforzandosi di trovare una connessione tra chiedere un appuntamento... Non arrossire Miyori... essere... parola non riferibile... dare la colpa a Kyojuro, la cui spalla sembrava ancora intatta dopo la pacca di Arataki.
    Chissà per quale motivo la sua compagna finiva sempre per scaricare tutto sul genin che li aveva guidati durante la loro prima missione.
    L'arrivo di Youkai sembrò ristabilire un ordine logico sulle priorità dell'essere shinobi.
    Il loro superiore era giovane, molto giovane. Ad una prima occhiata poteva anche essere suo coetaneo. Era di pochi centimetri più alto di lei e una chioma cremisi incorniciava il suo viso.
    Il tempo per Miyori di porgere un inchino formale, che si affrettò a seguire il gruppo all'interno.
    Fu proprio l'interno a lasciare l'Uchiha perplessa, con una serie di punti interrogativi.
    In un certo senso condivideva il punto di vista di Arahaki circa la confusione che regnava, per quanto non si sarebbe espressa con quelle parole.
    E la presenza di altre due giovani, che li fissavano come se volessero giudicarli, non aiutava a dissipare quell'atmosfera surreale che si stava creando attorno a loro.
    Cercò di non calpestare nulla mentre si muoveva in quel disordine... Organizzato, fu costretta ad ammettere quando vide il loro superiore trovare i documenti che stava cercando in mezzo al caos primordiale.
    Non erano gli unici ad essere entrati nella tenda.
    Miyori rivolse un cenno del capo alla ragazza di nome Yuki.
    Rifocalizzò lo sguardo su Youkai e sulle sue parole di apprezzamento nelle loro capacità, accompagnate da un sorriso sincero. La ragazzina sperò in cuor suo che in qualche modo potessero essere di aiuto alla sua compagna.
    In tutta onestà avrebbe voluto prestare la massima attenzione al brifieng riguardante la loro missione.
    Purtroppo quello che successe dopo le provocò una forte sensazione di disagio. Il rosso non poteva saperlo, ma Miyori non era abituata a quel tipo di contatto per quanto innocente. In fondo le aveva appiccicato sul petto un adesivo con l'effige di una boccetta con la croce rossa, nulla di malizioso. Probabilmente l'identificativo della loro missione.
    Un brivido gelido percorse la ragazzina dall'attaccatura dei capelli fino alla punta dei piedi. Si irrigidì involontariamente e cominciò a sudare freddo. Si dovette sforzare per non lasciarsi scappare un “YKESSSS!”. Non sarebbe stato affatto appropriato. Non prestò molta attenzione a quello che accadde dopo, impegnata a recuperare una parvenza umana.
    Si ritrovò fuori dalla tenda assieme al suo gruppo. Non era sicura che Youkai avesse rivolto ai vari team un augurio di buona fortuna.
    La confusione di dissolse con il commento di Arahaki circa l'incarico affidato loro.
    Miyori si riscosse, emettendo un profondo sospiro.
    Non userei quella parola colorita, ma temo che tu abbia ragione. Non che sia un'esperta sui gradi delle missioni, però sarà meglio non abbassare mai la guardia. In ogni caso restiamo positivi. Si spera che abbiano considerato le reali capacità di ciascun team. Non era il migliore dei suoi discorsi incoraggianti, ma anche lei dubitava che le cose si sarebbe svolte in maniera così semplice, com'erano state descritte sul foglio della missione.

    Ore 13



    Arahaki li attendeva nella parte del campo adibita alla mensa.
    Soffermandosi ad osservarla, poteva condividere il suo stato d'animo.
    Sarebbero partiti non appena avessero fatto un controllo dell'equipaggiamento. La missione richiedeva una certa urgenza.
    Pensi che possiamo chiedere delle provviste per il viaggio? In caso di emergenza. Considerò Miyori rivolta alla compagna. Non potevano permettersi un calo di energie in caso di imprevisti.

    PNG

    Nanako Nara
    Sadako Nara



    Edited by Shinodari - 18/1/2022, 19:58
     
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