Il ritorno del Nono

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    Il Ritorno del Nono


    II - Il Problema


    Sapevo di aver cercato un'entrata teatrale. Di aver scosso il Villaggio ed aver mandato chiaro il messaggio che ero tornato. Però, avevo alcuni motivi, ed il primo dei quali, il principale, era far sì che il confronto con Kensei avvenisse lì, dinanzi agli occhi di tutti. Non sapevo come sarebbe andato e, sebbene le mie intenzioni fossero pacifiche, la realtà dei fatti era che io ero un pericolo per il suo potere. Non importava che io non avessi intenzione di insidiarlo, per creare un attrito sarebbe bastata solo che lui credesse ciò. Inoltre, rimanevo il Jinchuuriki nel Sette Code e, con ogni probabilità, avrebbe voluto avermi sotto il suo controllo.
    Kensei atterrò, pesante, da un grosso pipistrello che poi si divise in una moltitudine. Yogan seguì con lo sguardo quelle creature, senza dir nulla, finendo per ignorarle subito dopo e concentrarsi sul Kage appena arrivato. Altri Shinobi si fecero avanti. Alcuni che non conoscevo, altri sì. Etsuko era tra questi ultimi, ma non parlai subito. C'erano delle etichette da rispettare, dopotutto.
    Mizukage-sama dissi con tono di voce neutro, chinando il busto senza distogliere lo sguardo all'elmo di Kensei. Sapevo bene cosa c'era lì sotto. Un volto sfigurato dalle fiamme, un concentrato di puro odio. La mia perfetta antitesi. Averlo sotto il mio controllo in quanto Kage mi aveva consentito di sfruttarlo, ma io... cosa avrei potuto fare per lui? Ho molto da raccontare. Ma ti basti sapere questo ancora puntai gli occhi sulla fessura dell'elmo. Sono stato attaccato, mi sono difeso, ho difeso il Sette Code e ne sono uscito vivo. Tuttavia in me ho covato qualcosa... una malattia del chakra, un virus creato per cercare di indebolire il mio legame col Nanabi. Su quel versante si è rivelato inutile, ma ha infettato due dei miei tre figli, uccidendoli non dissi nulla riguardo ad Ayame. La morte di due bambini era una tragedia, il suicidio di una donna, per quanto tragico, avrebbe potuto gettare ombre sulla sua persona. Non volevo difendere Ayame dal suo gesto, non in quel momento: ero lì in pace e per quello avrei potuto gettare quella pace al vento rapidamente. Quelle parole raggiunsero la folla. Un mormorio si alzò, si sentì qualche "oh no" sommesso. Ciò che era successo a Natsuhiko e Nana era orribile, così orribile che nessuno dotato anche del minimo straccio di empatia non avrebbe provato orrore e disgusto dinanzi quel racconto. La cosa mi ha devastato Kensei. Mi ha ridotto a meno di un uomo e non ne sono ancora guarito... Ma ho ritrovato la forza di tornare a Kiri. Ed ora, sono qui.
    A quel punto giunsero le parole di Etsuko, e Yogan si voltò appena a guardarlo con i suoi enormi occhi scarlatti. Si sentì chiaramente l'aria essere inspirata, forse la dragonessa stava cercando di ricordare il suo odore e dunque, associarlo ad un amico o ad un nemico.
    Non mi ricordo di te disse Yogan, poi si avvicinò Sekiro e la dragonessa ringhiò, quasi avesse istintivamente riconosciuto qualcosa di sbagliato, ma parve acquietarsi subito dopo. Scortare chi? Al massimo puoi reggere le spade di questi due

    Yogan, smettila ti prego. Etsuko... feci un cenno col capo, molto breve. Non ero in vena di saluti e si vedeva. Dunque la mia attenzione si rivolse al Genin della Nebbia. Ignora Yogan, sa essere pungente e poco delicata. Ma devo parlare con il Mizukage. Ed era scontato che, nel complesso, intendessi farlo lì, proprio in quel luogo.
    NLa3f7Qt3IKensei, non prendiamoci in giro. Mi conosci troppo bene. Il mio sguardo si fece determinato e fermo, fissai il Mizukage con intensità, puntando i miei occhi verdi su di lui. Mi sono giunte voci di come le cose sono cambiate qui a Kiri. E sai che non posso accettarlo. Ma con una mano avrei interrotto qualsiasi tentativo di interrompermi. Non sono qui per reclamare un posto che ho abbandonato, e che non ho le forze per ricoprire come un tempo. Tuttavia.. io so di essere un problema per te Kensei allungai una mano per puntare un dito verso di lui. Sai, questa situazione che si è creata è davvero... un grosso guaio. I Kage scelgono i loro successori, o muoiono prima di poterlo fare. Scegliendo i loro successori, si assicurano uno Shinobi in grado di portare avanti una visione condivisa. Ma io non ti ho scelto e francamente, Kensei, non lo avrei mai fatto. Eri la mia Mano Sinistra e avrei affidato a te la mia vita, ma c'è troppa... oscurità in te. Feci un sospiro abbassando il dito. Ma ora tutto questo che importanza ha? Rimane solo una realtà, Kensei. Tu vorrai controllarmi. Controllare il Sette Code, e me, con tutto il mio potere feci una pausa, lasciando che la situazione potesse impregnare le menti di tutti i presenti. E tu non sai se potresti farlo. O vorresti tentare?Non era una minaccia. Non ero davvero lì per lottare, ma se lui avesse voluto imbarcarsi in uno scontro, non avrei potuto far altro che difendermi. Difendermi. Quello stavo dichiarando: che avrei difeso la mia libertà. Sicuramente Kensei era diventato un potente Shinobi, probabilmente eravamo pari in termini di potenza, anzi, ne ero più che certo. Il che introduceva una grave incertezza nell'equazione: uno scontro sarebbe potuto finire in qualsiasi modo, ma lui aveva molto più da perdere di me. Ero un uomo che aveva perduto tutto, del resto. Lui, invece, era all'apice del comando, il punto da cui la caduta era più dolorosa. Lo sapevo fin troppo bene.Dunque, Kensei, hai uno Shinobi che non puoi controllare come tutti gli altri del Villaggio, che non crede nella tua visione nella misura in cui l'ha compresa dalle voci, e questo Shinobi è anche il precedente Mizukage. Come possiamo risolvere questa situazione?Kensei mi conosceva benissimo. Sapeva che molti dei suoi progetti non avrebbero trovato in me solo un'opposizione, ma una vera e propria forza distruttrice. Non sapevo l'estensione della differenza di vedute che ci separavano poiché, se l'avessi saputo, se avessi saputo cosa stava progettando con il Mikawa allora, probabilmente, non sarei stato così pacifico come lo ero in quel momento. Avevo l'impressione, più che netta, che il mio futuro non sarebbe stato lì a Kiri.

     
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20 replies since 1/11/2021, 12:23   627 views
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