Uno Stage Pericoloso

Corso delle basi per Taro

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Eleni Bok
        Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    23,533
    Reputation
    0
    Location
    Feltre

    Status
    Online
    Ok, wow. Cioè, che dire. Prima ero lì, in quella specie di grotta, o buco, o comunque cosa concava che contiene altre cose, e poi improvvisamente ero là, tra le mani di altra gente che non mi diceva nulla, nel senso che non li conoscevo, perchè parlare parlavano un sacco. E poi da là ero passato a laggiù e da laggiù a via per di là e a seguire proprio nel qui, ora.
    Non starò a raccontare esattamente che cosa sia capitato tra un passaggio e il successivo, perchè alla fine dei conti, tutto ciò che mi era rimasto era quello: una serie di spostamenti con della roba in mano, e talvolta tra le mani di qualcun altro. Confusi? Io parecchio.
    Quando ti svegli dopo un non meglio determinato periodo di tempo, e non ti ricordi chi sei, dove ti trovi, o perchè, quello che vorresti è una buona tazza di tè, biscotti e leggere con calma le notizie dell'ultimo decennio, pronunciando un sacco di "mmm" e "ohh" tra una pagina e l'altra. Quello che avevo avuto era il peggior servizio di trasporto pacchi dell'intera zona, che -e questa era una delle poche informazioni che ero riuscito a trattenere- si chiamava Oto, o Ota... uno dei due. Perciò il fatto di essere stato portato fino alla soglia di un edificio dall'aria poco invitante e indirizzato da uno che, mi pare, si chiamasse Yakuzzi, era solamente il proseguo di una lunga lista di simili eventi, che nel complesso non mi avevano portato a capire niente più di quanto sapessi prima.
    E fu perciò con tale stato d'animo che aprii la porta e mi palesai all'interno della stanza.

    Ahhhm. Salve. mugugnai, incerto, mentre il tizio dell'ufficio congelava, nemmeno l'avessi beccato a farsi una pippa su dei documenti di Stato. Non mi mossi di un passo, mentre quello, che potrà aver avuto chessò, 14 anni, balbettava cose con...
    Ma che-...!
    Lo sai che hai... pronunciai molto lentamente, facendo segno con la mano sulla mia spalla sinistra e mimando la forma di quella che presumevo fosse una specie di rettile, ma siccome in tutta risposta, il ragazzino prese la ciotola colma che aveva di fronte e la buttò dalla finestra, decisi di non concludere la frase, ed anzi feci un passo indietro, alzando entrambi i palmi in segno di resa.
    AH. Non importa.
    Quel tipo era evidentemente pazzo, e magari non mi ricordavo il mio nome, ma una cosa la sapevo: mai contradirre gli sciroccati.
    Sentimi un po', questo posto è una gabbia di matti. Voglio dire, c'è un bambino con un coso squamoso su una spalla, che fa lavoro d'ufficio, senza il minimo contegno per la differenziata. Ti ha chiesto che ci fai qui, approfittane e filatela.
    E con quella decisione ben fossilizzata nel mio cervello, mi stampai in faccia un sorriso a trentadue denti e con tono caldo e gioviale, risposi.
    Lo stagista. Ma certo! Sono qui per quei soldi. Sa, quelli da portare al... piccola pausa, perchè, mannaggia a me, non avevo idea di dove potessero andare dei soldi, solo che avevo bisogno di contanti per partire.
    Piano di.... sotto. recuperai, in maniera, secondo me, assolutamente brillante.
    Li ha già qui, o...? iniziai a girare su me stesso, guardandomi attorno.
    AH, non li ha ancora preparati. Non importa! Il capo diceva che una nota di cambio basta. Mi fa un assegnino firmato, con la cifra pattuita e il resto lo compilo io. Faccio un salto in banca subito, prendo la grana e la porto a chi di dovere. Tutto sistemato! annunciai, giungendo le mani tra loro e sfregandomele con soddisfazione.
    Non avevo risposto alla domanda sul nome, ma beh, quello comunque non pareva in grado di rendersene conto, perciò c'erano buone chance che facesse qualsiasi cosa per potermi mandare fuori dalle palle e tornare ai suoi giornaletti porno.
     
    .
4 replies since 3/2/2022, 21:35   126 views
  Share  
.