Le Vicissitudini di Hebiko Dokujita

A History of Violence

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  1. Febh
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    Le Situazioni di Hebiko Dokujita

    Capitolo 1

    Il tempo non era stato clemente con Hebiko dopo la disavventura all'inferno. Tornata a Oto, provata su più fronti sia nel fisico che nella mente e conscia dei propri limiti, aveva chiesto e ottenuto quanto era stato precedentemente promesso: un addestramento per migliorare sé stessa. E lo aveva avuto. Suo malgrado.

    Nei mesi successivi, per un anno consecutivo, ogni singolo giorno della sua vita era diventato un vero incubo, di quelli che vorresti tantissimo svegliarti ma quando lo fai realizzi che anche l'esserti svegliata è parte dell'incubo. L'unico momento di pace erano le missioni di alto rango cui doveva partecipare in quanto chunin, con il rischio di perdere la vita o ricevere ferite permanenti. Al confronto del suo addestramento erano preferibili. Ma andiamo con ordine.

    Febh Yakushi era un amministratore pigro, svogliato e sfaccendato, ma aveva anche la straordinaria capacità di fissarsi su determinate cose e non distogliere mai l'attenzione da queste fino a quando non aveva finito. Quindi nonostante la sua proverbiale capacità di dormire durante le riunioni riguardo questioni vitali per il villaggio, era in realtà una persona piuttosto mattiniera, che ad ogni alba si svegliava e ripuliva palazzo Yakushi nella sua interezza, lasciandosi solo alcune faccende per il pomeriggio, dopodichè metteva la sua tuta da ginnastica, caricava una lucertolina in spalla e andava di corsa fino a casa di Hebiko per svegliarla. In media alle sei del mattino. Ogni giorno. Dobbiamo specificare che se Febh Yakushi vuole svegliare una persona sa essere molto rumoroso e molto molesto fino a quando non la sveglia e la butta giù dal letto? Vi lasciamo pregustare il trauma emotivo della giovane consigliera che si trovava con un personal trainer al limite dell'autismo con una spiccata tendenza all'essere inarrestabile. Obbligata a correre per un'ora e mezzo ogni mattina dopo una colazione rapida, il ninja la obbligava poi a un'altra ora di esercizi ninja di base, quali lancio di armi, muoversi con il controllo del chakra, kata di arti marziali semplici per migliorare gli impasti di chakra, il tutto senza mai ricorrere a tecniche più avanzate o capacità troppo fuori dal comune: semplice addestramento di base, nemmeno fosse una genin. Ovviamente tutti i giorni. Con Febh che rompeva le scatole. E le lanciava kunai esplosivi per correre più veloce. O gettava veleni che lei doveva colpire al volo per evitare di finire fuori combattimento e svegliarsi con la faccia piena di pennarelli. O la colpiva con un pungolo elettrico se impastava più chakra del dovuto. Insomma, addestramento di base.

    La mattina proseguiva in amministrazione fino alle 14 per le questioni importanti (una doccia e mezz'ora di pausa erano concesse), dopodiché nell'ufficio di Hebiko arrivava Ogen Yakushi. Ogni giorno. Per un caffè o un the dopo pranzo. A quel punto l'addestramento con Febh e con i pericoli annessi diventava un piacevole ricordo a cui voleva tanto tornare. Ogen parlava di strategia, parlava di manipolazione e parlava degli esseri umani e di quanto siano affascinanti e complessi, quando devono piegare altri esseri umani per i loro scopi. Ogni sua parola aveva almeno tre significati celati e se lei mancava nel coglierli le sferzate tanto verbali che quelle con la pipa con distanziatore sulle dita diventavano incessanti. Ogni istante con Ogen era un continuo mettere Hebiko sotto pressione, giudicando e criticando ogni minimo spostamento di sopracciglio o inflessione errata del tono della voce, senza tema di mettere in atto incredibili umiliazioni verbali e scherzi di pessimo gusto, generando un clima di odio e terrore che voleva obbligare la consigliera a diventare qualcuno capace di fare altrettanto, e di subire senza mai soffrire, di controllare appieno le proprie emozioni. Inoltre Ogen lo trovava incredibilmente divertente, e a volte si portava Kamine per festicciole tra donne che nascondevano più veleno tra le parole di quanto Febh ne avesse nel suo zaino. E Febh era in grado di avvelenare mezza Oto con il suo zaino. Senza parlare del gusto che aveva Ogen nel parlare di uomini e vedere quanto Hebiko potesse imbarazzarsi davanti a commenti un pò spinti.

    Al pomeriggio ancora lavoro, poi nuovamente addestramenti con Febh per migliorare l'uso delle Hebiton, di cui lui stesso era diventato esperto dopo aver razziato gli archivi di Orochimaru, anche se le usava di rado. Poi film e nanna. Per ricominciare tutto. Hebiko avrebbe avuto a stento un modo per svagarsi o riposare. Certo non mancavano inviti a palazzo Yakushi o momenti di svago, specie il pigiama party di Ogen del venerdì ogni due settimane, o anche le serate a guardare soap opera o anche piccole gite a Konoha, ma quell'addestramento avrebbe funzionato o no? Come avrebbe reagito la donna e in che condizioni sarebbe stata dopo un anno di quel trattamento?

    Quale che fosse il suo stato mentale, nell'anniversario dell'inizio di quell'incubo, una mattina lo Yakushi non la avrebbe svegliata come di norma, lasciandole invece una lettera che la invitava a palazzo Yakushi per quel pomeriggio, lasciandola in pace tutto il giorno. Arrivata sul posto, avrebbe trovato Febh nel giardino interno, mentre Ogen era su un porticato poco distante che beveva the osservandoli, ed evidentemente giudicando il comportamento di Hebiko e come si sarebbe posta sia con Febh che con lei. In ogni caso la questione era semplice. Abbiamo deciso che hai finito il riscaldamento. Avrebbe detto lo Yakushi con aria molto soddisfatta, prima di piegare le labbra in un sorriso satanico. Quindi è ora di cominciare il vero addestramento.

    Quali sarebbero state le reazioni di Hebiko?
     
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