Le Vicissitudini di Hebiko Dokujita

A History of Violence

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  1. Waket
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    Oh, per favore. So bene come tu dimostri affetto. Borbottò, a malapena appesa a quel fragile bastone. Anche se continuo a preferire simili dimostrazioni in privato, e non di fronte a ospiti a sorpresa. Era certa che non fosse colpa di Febh visto il fastidio provocatogli, ma era anche vero che non era disposto ad ingentilire mai niente per dare spazio ad altri, al massimo il contrario. E non poteva permettersi errori.

    Iniziò ad agitarsi ulteriormente quando Febh le raccontò dell'ospite in amministrazione. Coi capelli bianchi!? Sibilò, tentata di salire da quella botola per prenderlo a schiaffi. Perchè quegli idioti insistono a mandare gente da te e non farli aspettare, soprattutto se cercano ME! ...Stavi ancora frugando tra le mie cose in ufficio, non è vero!? Sbuffò, scomodamente appesa e con Ssalar che aveva appena aggiunto ulteriore peso alle sue caviglie. Quel maledetto ha un pessimo senso dell'orientamento, chissà dove diavolo è finito ora! Non appena avremo finito qui, verrai a cercarlo con me. Se lo Yakushi avesse protestato, Hebiko avrebbe alzato la voce, agitandosi per il rischio di mandare all'aria quell'addestramento e finire in liquami poco identificati. Perchè è colpa TUA! Non starò a spiegarti perchè è così importante proprio adesso! Non avevano mai parlato del suo vecchio team. A dirla tutta, non ne aveva mai parlato praticamente con nessuno, era un po' come se avesse lasciato indietro quella parte di sè. Ma prima Sylas e poi lui, il passato stava lentamente tornando da lei.


    Il confronto con l'ospite misterioso sarebbe stato solo in apparenza più tranquillo. Hebiko era in un certo senso a suo agio nelle prove più fisiche, mentre quello era un mondo nuovo per lei, in cui aveva imparato ad entrare lentamente e solo nell'ultimo anno aveva intrapreso con dedizione. Oh, servizio di classe. Ero impaziente di fare la sua conoscenza. Febh diventava spesso intrattabile con qualsiasi cosa riguardasse Kaji, ma la Vipera era pronta a tranquillizzarlo. Lo so. Tu hai qualcosa che Kaji si rifiuta di comprendere, e finchè questo non accadrà, rimarrà niente più che un fantoccio con le tue sembianze. Avrebbe dedicato una lunga occhiata ad Aji Tae, lasciandogli intendere che sapesse bene che Kaji stesso stava sentendo tutto in quel momento.


    Un respiro più duro del solito avrebbe tradito la sua calma, reagendo alla reazione di Ogen. Ringraziava che Febh fosse presente ad allentare la tensione, il suo punzecchiare continuo era una piccola distrazione necessaria per resistere e affrontare a modo simili avversari. Si manteneva leggermente sospettosa della cordialità mostrata dal mercante, anche se poteva trattarsi solamente di abituarsi alle lusinghe da ricevere grazie al suo nuovo portamento. Ascoltò con attenzione ciò che aveva da dirle in risposta Aji Tae, lasciando che lui e Febh discutessero tra loro prima di intervenire. Molto toccante. Commentò rapidamente la condizione delle mezze persone. Con un simile titolo, dev'essere una persona deliziosa. Se posso... come scegliete voi mezze persone i vostri alleati? Devo pensare che abbiate liberato un possibile genocida solo per una piccola qualità in comune, oppure vi assicurate che ognuno dei vostri membri non cerchi di inimicarsi il primo che passa solo per capricci personali? Il suo sguardo cercava di penetrarne l'anima, mandando un ulteriore avvertimento all'ospite ancora nascosto nella sua spada. Chi di voi è il vero capo? Era quieta, controllava il suo respiro, e appariva come se avesse la situazione sotto controllo. Devo pur sapere con chi sto facendo un accordo. Ad esempio, puoi anche proclamarti come la Testa delle mezze persone, ma a quel punto chi ha la priorità, loro, o il vostro padrone? Le sottili pupille avrebbero osservato ogni variazione del suo volto. Ancor peggio se lei è solamente un sottoposto. Come può essere garantita lealtà, se è stata promessa a qualcun altro? La sua espressione si fece leggermente più preoccupata. Un leggero segnale per dire senza bisogno di parole che poteva essere disposta ad aiutarlo a liberarsi dalla sua situazione, ma per farlo aveva bisogno di conoscere meglio la situazione.

    Non riuscì a trattenere il rossore sul viso per via del commento di Febh, usandolo per assumere un'espressione docile ed innocua. Non mi aspettavo nulla di diverso da Kaji. Ma tutto ciò che voglio è proteggerlo. Febh era già abbastanza nervoso, ma sapeva che avrebbero presto dovuto avere un confronto. Avrebbe cercato di tranquillizzarlo, mandando poi un chiaro messaggio a tutti e tre. Non c'è una via alternativa. Ci sono solamente due persone, con una simile anima e delle scelte di vita molto diverse. Non troppo diverso da me, dopotutto. Ma lei lo sa bene. Si riferiva naturalmente a Naga, e visto che Aji Tae lo aveva considerato un argomento da usare come scambio, era più che certa che fosse al corrente della sua situazione. Avrebbe sorriso gentile quando il mercante confessò che tutte le altre mezze persone erano ora libere di vagare nel mondo dei vivi. Immagino che dovremo far riferimento a lei qualora vorremo saldare il loro debito. Avrebbe presto chiarito qualsiasi confusione, comportandosi lei stessa leggermente confusa, come se stesse dicendo ovvietà. E' solamente grazie al mio intervento, di Febh e di Raizen... E Youkai- Borbottò il suo nome, sperava solamente che Raizen stesso si sarebbe occupato della cosa. -che ognuno della vostra combriccola è ora libero. Sarebbe scortese e creerebbe inutili tensioni. Già iniziate da parte vostra, se posso aggiungere... Ma saremo pronti a perdonare, alle giuste condizioni. Dopotutto abbiamo rischiato la vita contro il vostro stesso alleato pur di non chiamare Amesoko con uno schiocco di dita, uscendo da lì senza fatica. Avrebbe sorriso, alzando appena le sopracciglia mostrandosi fragile. Non avere nulla contro noi o l'Accademia mi sembra il minimo dopo tutti i nostri sforzi.

    Fece dei respiri più duri nel sentir parlare di Sylas. Ogen confermava la sua versione, cosa che la rendeva ancora più sospettosa sul come fosse finito lì. Sylas si trovava in ospedale. Come è arrivato da lì ad una denuncia di omicidio? Una domanda che si era lasciata scappare riflettendo tra sè e sè più che verso il suo ospite, tradendo il suo nervosismo. Lo scambio di persona lo giustificava in parte, anche se visto il luogo in cui si trovava c'era di mezzo sicuramente qualcuno in grado di sviare i controlli, e che probabilmente aveva agito dall'interno. Non avrebbe avuto pietà per il colpevole. La mia autorità non serve a soddisfare dei capricci, ma a far luce sulle ingiustizie. Almeno quelle che la riguardavano. Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma se è rimasto la stessa persona che ricordo, c'è sicuramente qualcuno che ha commesso un grosso errore, e spero per lui che il suo gesto non rischi di farmi finire in una trappola, o dovrò provvedere personalmente a rimediare i suoi errori. Replicò con un certo astio, dopotutto la versione di Aji Tae confermava i suoi dubbi.

    Mantengo sempre la parola. Febh, ti chiedo di portare pazienza solo per pochi minuti. So che saprai mostrarti superiore. Un complimento necessario per cercare di colpire il suo orgoglio, in modo da guadagnarsi qualche momento senza imprevisti. Raddrizzò appena la schiena, estraendo la Kusanagi e tenendo la lama di fronte a sè, delicatamente posata sulle sue gambe. Una volta apparso Kaji, avrebbe preso parola per prima. Spero che tu abbia avuto modo di riflettere durante tutto questo tempo. Teneva lo sguardo sul suo ospite, nonostante fosse rivolta a Kaji. E' arrivato il momento di fare la tua scelta. Ancora mi fido di te. "Ancora" era la parola chiave. Implicava che gli stava donando fiducia nonostante i problemi con il Vendicatore, ma anche che l'avrebbe persa se avesse deciso di pugnalarla alle spalle per l'ennesima volta. Dopotutto, se aveva realmente sentito tutto il discorso fino ad ora, avrebbe forse capito che non aveva intenzione di mettergli i bastoni tra le ruote, gli aveva promesso che aveva intenzione di portarlo fuori. Ma non avrebbe di certo lasciato a piede libero un suo ulteriore nemico, se non con la promessa di rispedirlo ad Amesoko alla prima occasione buona. Il suo sguardo si spostò su Kaji, lo sguardo di un cerbiatto innocente, di qualcuno che stava donando tutto sè stesso a quella persona. Forse era sempre la somiglianza di Febh, forse il suo modo di parlare, ma la fiducia che stava ponendo in lui era sincera. Doveva solo sperare che la ripagasse.
     
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