Le Vicissitudini di Hebiko Dokujita

A History of Violence

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  1. Waket
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    XII



    Hebiko ridacchiò, nonostante il caso in sè non fosse da prendere alla leggera, al momento stava ancora solamente godendosi un caffè con un'attraente donna. Hehe. Più o meno, ero abbastanza sicura potesse essere un'esca. Non ne ho la certezza, conoscevo quell'uomo quand'ero più giovane, ma non ho sue notizie da parecchio. Poteva essere un criminale qualsiasi, ma dovevo verificare di persona. Osservò la donna ragno con un leggero sorriso di malizia e di sfida. E tu, naturalmente, potevi essere complice di quella Serpe, non potevo certo permetterti di fare il tuo gioco. Ridacchiò di nuovo. Ora so che saprai coprirmi le spalle... A patto che io sia dalla parte giusta della legge. Meredora aveva alcune piccole obiezioni, che però decise di lasciar andare ad un momento successivo, permettendo alla Dokujita di fare le sue indagini e spiegarsi meglio. La Vipera sorrise, accogliente. Naturalmente. Se il colpevole dovesse essere chi penso io, non me lo merito un vero the con pasticcini? Commentò, giocosa (e viziata). Se non altro una era andata.


    Hebiko trattene il respiro per tutta la conversazione. Sapeva di aver messo tutto quello che poteva sul tavolo, e comprendere le reazioni senza vedere il volto del suo interlocutore era estremamente difficile, soprattutto uno esperto come Aji stesso. Lo sguardo le si illuminò quando comprese di aver centrato l'argomento. Farò il possibile per farvi sentire come a casa. Ce l'aveva fatta, aveva ottenuto quello che voleva. La innervosiva sapere di dover attendere così tanto? Naturalmente. E anche l'idea che Kaji avesse chissà che affari non le piaceva affatto. Se l'era già fatto sfuggire, prima di lasciarlo a piede libero voleva capire con chi aveva realmente a che fare. Se non altro, aveva una scusa per forzare la loro vicinanza, che gli piacesse o meno.


    Le parole di Febh raggelarono il sangue della Consigliera, che rimase immobile sul posto. Lo fissò intensamente, con finta calma rovinata da una furia che non sapeva nascondere. ...Quindi? Pensi che non sappia dove trovare la mia roba in casa mia? Commentò schietta, senza muovere un muscolo. Febh iniziò ad impastare sigilli. La donna sussultò non una, ma ben due volte, mostrando un'espressione inorridita e terrorizzata. Impastò dei sigilli a sua volta, e la potente energia rilasciata dallo Yakushi fece esplodere la solida scrivania in più frammenti, dando il via ad un discreto incendio che grazie agli spruzzini sul soffitto si sarebbe spento altrettanto rapidamente... ed il corpo della Consigliera venne diviso in due, all'altezza della vita, mentre i fulmini avevano creato ustioni su tutto il suo corpo. La sua faccia si deformò, aprendosi innaturalmente e vomitando un'Hebiko intatta, ricoperta solamente della sua saliva, ma che non riuscì a fare altro se non cadere goffamente sul pavimento, alzando appena la testa, osservando con aria terrorizzata il suo assassino, Febh Yakushi in persona. Per..chè...

    La testa cadde, lasciandola esanime. [Rinascita+danni] Aoda strillò, in panico, fiondandosi dalla sua padrona, incapace di farla rinvenire. Makoto sbiancò, incapace di reagire. Non sapeva che fare, dopotutto era lì solamente da qualche ora. Il caos fece precipitare due guardie nell'ufficio, che reagirono in modo simile, un ufficio completamente nel caos, e la Consigliera a terra, mentre l'altro Consigliere stava in piedi, tronfio delle sue azioni. Per non parlare del colosso di Kumo lì con lui. Sguainarono una spada ciascuno, e mentre una delle guardie chiamava una sua evocazione per allertare tutta l'Amministrazione, l'altra si rivolgeva ai due uomini: ...Yakushi-sama. Cos'è successo? Non era uno dei soliti disastri a cui erano abituati, era una situazione decisamente più grave. Una delle due guardie si mostrò più aggressiva nei confronti del colosso di Kumo, indubbiamente colpevole ai suoi occhi. Maledette bestie! Sei stato tu ad attentare alla vita della Consigliera?? Mentre parlavano, una squadra medica aveva raggiunto l'ufficio di corsa, allertata dalle guardie stesse. Anche loro si mostrarono piuttosto sorpresi, non capendo cosa fosse successo, ma approcciando comunque Hebiko, affrettandosi per portarla in ospedale.

    La guardia avrebbe ascoltato la spiegazione dello Yakushi, senza però abbassare le armi. ...Capisco. Commentò. Il tono era grave. La Consigliera Dokujita verrà analizzata in ospedale. Non credo possa nascondere nulla ai nostri medici in quelle condizioni. La spada era ancora puntata verso l'altro Consigliere. Se anche lei è chi dice di essere, allora immagino non avrà problemi a seguirci.Aoda intervenne in sua difesa, per quanto il tono di voce impanicato nascondesse a malapena l'astio che provava per il gesto di Febh. Ssss... Ssssì, quello, è lo Yakussssshi!! Ma questa... Quessssta è la signorina Hebiko!! Ssss... Sssssi comportava in modo un po' insolito, ma... Sssss.... Oh, missssss... L'altro sarebbe intervenuto invece nei confronti di Makoto. Tu invece seguici senza fare storie, nessuno di noi si farà problemi a tagliare una testa di troppo di quelli come voi. Una rapida interrogazione ci aiuterà a far luce sull'accaduto. Febh grazie ad Aoda aveva forse un testimone chiave, e di conseguenza avrebbe potuto dare una mano a Makoto. Per Hebiko invece, non avrebbero potuto fare altro che attendere i risultati dall'ospedale.
     
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