Memorie tra i Metalli

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  1. Waket
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    XIV



    Youkai rimase impassibile alle parole di Yamato, restando concentrato sulle sue domande e fissandolo con un'espressione che non garantiva pietà. Mostrò più frustrazione quando non riuscì ad ottenere i nomi, per colpa della strana fissa degli Hayate che avevano nel vedersi come una singola entità a più teste. I nomi con cui si stanno nascondendo. Ringhiò a denti stretti. Non poteva lasciarne scappare nemmeno uno. La sua ultima affermazione non fece che far reagire Youkai più bruscamente, lasciandolo a terra di malo modo. Non provare a paragonarci!! Li ho già affrontati una volta, non ero che un genin, esattamente come te. Inspirò pesantemente. Salveremo i tuoi genitori. E anche TE, dall'influenza di quel mostro. ...Sempre che lo vogliate. Gli diede le spalle, frustrato ma turbato dalla sua stessa furia. Il conforto della madre e l'espressione soddisfatta del padre però raccontavano un'altra storia.

    Vederlo ricoperto di sigilli gli diede un discreto scossone, che lo riavvicinò alla realtà. La furia si sopì, facendo posto ad un'espressione incerta, forse pentitasi di essere stato tanto inflessibile. Posò leggermente la testa sulla spalla di Hojo, osservando quello che era ora un prigioniero. Non so... come dovrei sentirmi. Da una parte empatizzava con Yamato e la spiacevole situazione in cui si era ritrovato, dopotutto avevano preso in ostaggio le persone a lui più care. Dall'altra, la sua fiducia cieca lo aveva quasi fatto uccidere, per mano dei suoi stessi genitori. Come poteva perdonarlo? Di certo aveva la possibilità di ribellarsi, di cercare aiuto? Sapeva che non avrebbe mai avuto la sua risposta senza trovarsi nella sua stessa situazione, e forse anche a quel punto le loro differenze li avrebbero portati a trarre diverse conclusioni.

    La madre commentò il suo bisogno di fiducia dandogli una spinta positiva che lo rese più sicuro di sè. Di certo non si aspettava quanto rapidamente la situazione con Yato sarebbe degenerata. Venne spinto via in malo modo, mentre l'altro iniziava a gridare, lasciando l'Uzumaki in uno stato confusionario. IO... SCUSA, OKAI!? L'HO FATTO PERCHè... Sembrava avessi bisogno di supporto! E' così che vorrei essere consolato io, quindi ho pensato... Gli gridò contro con altrettanta foga, ma la sua non era spinta dalla rabbia, solo da una reazione che non aveva appresso appieno, e di conseguenza si spense molto più rapidamente, mentre il Senju al contrario non sembrava far altro che rincarare la dose. Una pugnalata dietro l'altra, strappava pezzo dopo pezzo l'idea che Youkai si era fatto, di uno shinobi fin troppo stoico e rigoroso, che aveva solo bisogno della giusta spinta per rilassarsi, riducendola in così piccoli frammenti che la persona che rivide davanti non diventò altro se non uno sconosciuto di cui conosceva il nome.

    Il suo volto si spense. Vedersi distrutta la figura di una persona a cui stava donando la sua fiducia, proprio dopo aver scoperto di aver protetto quello che non sapeva essere un Hayate, furono una brutta scossa alla sua psiche. Rimase in silenzio solo per poco. Messaggio ricevuto. ...Grazie per la tua sincerità. Commentò con un leggerissimo inchino. Dopotutto avrebbe sempre potuto provare a sfruttarlo, così come aveva quasi fatto Yamato. Lo osservò con una punta di ostilità quando parlava di poter scendere unicamente ad una collaborazione, come se la sua richiesta di fiducia fosse un patto a cui potevano scendere a compromessi. Ma non avrebbe dato una risposta. Con permesso. Sarebbe scomparso così. Senza più gli occhi del Senju addosso, lasciò andare un sospiro pesante quante un sasso. Si sarebbe avvicinato alla madre a piccoli passi, cercando timidamente un abbraccio, quasi tremante per il timore di un ennesimo rifiuto. Avrebbe inspirato profondamente, affondando la testa nella morbida pelliccia, lasciando che il suo profumo gli schiarisse la mente, riportandolo a felici ricordi d'infanzia da tempo dimenticati. Non penso di essere molto bravo a scegliere le persone giuste.

    Era arrivato il momento di trarre le conclusioni. Youkai si era spostato sul divano, piuttosto scosso visti gli ultimi eventi, con Taiyoko stretto tra le braccia, in un certo senso anche lui parte della famiglia (gli Shishi insistevano che, nonostante lui potesse chiamare alcuni di loro per chiedergli un favore, fosse proprio Youkai quello adottato, e non viceversa). Strinse il simil corgi ancor più stretto a sè quando Raizen spiegò come la Speranza fosse esperta nel liberarsi delle creature, alimentando il suo odio. Stupida stronza... La proposta di Raizen venne accolta da uno sguardo che doveva essere neutro, ma la sua instabilità emotiva lo faceva apparire ben più alterato ed ostile. Si limitò ad estrarre un paio di catene dalla schiena. Niente spettro. E conosceva ancora ben poco delle sue temporanee abilità. Mamma? Papà? Siete stati voi ad insegnarmi le arti Uzumaki, c'è qualcosa di particolare che sapevo fare? Con un po' di aiuto, potreste aiutarmi a scavare nel mio subconscio per... insomma... Combattere nuovamente come Yuuki. Youkai era fin troppo affine alle anime per sapere le vere potenzialità di quelle catene. Qual'è la nostra peculiarità? Sappiamo toccare le anime anche noi? Non voglio finire in panchina o diventare un peso, non proprio con le mie arti di clan!

    Raizen aveva un buon piano, anche se Youkai non era certo dell'idea di rinchiudere troppe persone in un singolo bersaglio. Se io devo fingere di essere te, mi servirà la tua "spada". Altrimenti non funziona. Hojo ed Hikaru potrebbero trasformarsi in essa insieme. Io nascosto nel tuo corpo originale terrò la vera spada, così quando torneremo ognuno al proprio posto sarai pronto a combattere. Diluire le fusioni poteva aiutarli ad avere più scappatoie, e più effetti a sorpresa uno dopo l'altro. Raitei fece la sua comparsa, entità che Youkai aveva già avuto modo di vedere distrattamente un paio di volte, nonostante non fosse riuscito ad avvicinarsi a sufficienza per accarezzare alcuna delle nove fluffossissime code.

    Youkai aggrottò le sopracciglia all'affermazione dell'Hokage. La mia anima è donna. Gli shinigami non potevano sbagliarsi, dopotutto. Certo, c'era da domandarsi se venire a conoscenza delle sue vite precedenti ed essere forzato a vivere con la convinzione di essere un uomo avessero potuto impasticciarla in qualche modo. Non era un rischio che potevano prendere proprio in quel momento. La Speranza NON deve morire. Non in combattimento. Non sappiamo ancora cosa sia la Lacrima nè come sia fatta, e considerato che si sposta con lei durante la trasmigrazione, se dovessimo infliggerle un colpo fatale, sapremo già di aver perso. Se potessimo dare ad Hikaru qualche fuinjutsu di protezione non sarebbe male. Dopotutto non possiamo nemmeno garantire che non cerchi di suicidarsi solo per sfuggirci. Commentò freddo. Non conosceva le conseguenze di quella specifica trasmigrazione, per quel che ne sapeva poteva essere istantanea. Non permetterò che ci sfugga, nè che possa prendere possesso di mia madre. Se miss Speranza non vuole morire, la accontenteremo. Una volta trovata la Lacrima vera e propria, il Giseigan farà il resto. Tra sè e sè, iniziava a chiedersi se il suo stesso chakra potesse avere un effetto ulteriore sugli Hayate. Il Giseigan dopotutto veniva dal "suo" chakra, in un certo senso. C'era però la possibilità che quel tipo di potere fosse sopito, o sigillato, magari proprio nel sarcofago che la Santa custodiva gelosamente (per suo stesso volere). Ma, se quel potere si fosse rivelato utile per contrastare gli Hayate, recuperare il contenuto del sarcofago sarebbe diventata un'urgenza che nemmeno Raizen si sarebbe sentito di negare. Se solo avesse saputo del karma, avrebbe iniziato a rimuginare tra sè. Karikitori dopotutto gli aveva detto che aveva accumulato una quantità di karma inimmaginabile, non solo grazie a quanto fosse antica la sua anima, ma per via delle sue... pessime vecchie abitudini. Tuttavia, poteva essere un ulteriore vantaggio. E, verosimilmente, trovandosi nella mente di Seira, e potendo collaborare con Mineru e tutta la radice, sapeva anche che Youkai non era del tutto maschio. Ma la cosa non lo spaventava affatto. L'idea che potesse trovare più "accogliente" il suo corpo, soprattutto sapendo che avrebbe destato meno sospetti possibili nascondendosi nel corpo di un "finto" maschio, avrebbe non solo salvato sua madre, ma permesso Youkai di affrontarla faccia a faccia, in un terreno che conosceva, senza vie di fuga. Di certo non doveva sottovalutarla, ma se davvero nascondeva un mostro dentro di sè, e poteva essere usato per liberarsi di una simile minaccia, non ci avrebbe pensato due volte nel sfruttarlo.

    Yato si sarebbe invece occupato dei genitori di Yamato. Gli diedero tutte le informazioni necessarie, l'interrogatorio aveva dato loro un minimo di risposte, fornendogli forse un vantaggio sufficiente per aumentare le possibilità di successo. Taiyoko, vai con lui. Il corgi roteò la testa, leggermente confuso, ma ubbidì con un forte abbaio, zompettando in direzione del Senju, ronzandogli attorno eccitato. Dove andiamo?? Dove andiamo?? Youkai gli rivolse la parole un'ultima volta, mentre sistemava la maschera del Cervo sul lato della testa, garantendogli protezione, ma volendo comunque mostrare la faccia per ricordare alla Speranza chi aveva davanti, non appena si fosse separato dal corpo di Raizen. Sono bravi a proteggere cose. Taiyoko un po' meno, è ancora piccolo, ma i suoi portali potrebbero darti un discreto vantaggio. Trattalo bene. Gli Shishi fanno la guardia anche alle porte dell'aldilà, non saranno gentili con chi non rispetta i loro cuccioli. Commentò con freddezza. Sapeva di non potersi realmente fidare dopotutto, e non gli avrebbe permesso di far del male a Taiyoko, nemmeno per il bene della missione. Non potendolo portare con sè per affrontare la Speranza, voleva almeno garantire ancor più possibilità di successo per salvare i genitori di Yamato. Restavano pur sempre Uzumaki, fino a prova contraria.


    Finalmente si approcciarono a quello che sarebbe stato il luogo dello scontro finale. Youkai non nascondeva una certa tensione, anche se la frustrazione faceva da padrona. Avrebbe parlato solo dopo che Raizen sguinzagliò diversi cloni nel tentativo di scogliere le trappole più banali. Potremmo passare dal soffitto. Potrebbe aver piazzato meno trappole lì. Il vocione profondo del corpo di Raizen suonava parecchio strano. Ad un accenno dell'Hokage, avrebbe attivato il chakra adesivo, addentrandosi in quella che sapevano essere una trappola. Non si tornava più indietro. Se non altro era un Esperto in Fuinjutsu, nonostante insistesse che stava ancora imparando, quindi prese posto subito dietro a Fujiko, in modo da poterla avvertire in tempo se non se ne fosse accorta per prima.

    Corpo di Raizen -> mente Raitei + trasformazione con Youkai + Garyu originale
    Corpo Raitei -> mente Raizen + Garyu finta con i genitori fusi
    Clone di Raizen -> trasformato in Fujiko
    Fujiko -> trasformata in Raizen
     
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48 replies since 4/2/2023, 14:32   1318 views
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