La Landa della Cascata Ghiacciata

Da qualche giorno aveva fatto ritorno nella nebbiosa patria; ritorno non era forse il termine più adatto meglio nuovo arrivo? Molto era nuovo o cambiato anche lui era nuovo cambiato, aveva perso molto: tanto di se, rinunciato ad altrettanto perfino al nome. Non era più Kitori Kuro, era rimasto solo "sangue - 血 - Chi" e "bianco - Shiro" ormai era soltanto Chi Shiro.

In vero vi era ancora un desiderio: abbattere un mostro sanguinario e vendicare Tamashi per abbandonare Kitori per sempre. Ma aveva bisogno di potere, riottenere la forza perduta. Era tornato per questo e avrebbe anche versato lacrime e sangue, patito dolore e sofferenza, vissuto come shinobi di Kiri.

Ovviamente non era più tornato a casa dello "zio" e di Misaki, lei la maggiore rinuncia ma doveva lasciare non era più degno, lui senza più onore, senza parte dell'anima: la maledetta e la quanto odiata quanto amata Manaita persa chissà come? Aveva trovato e comprato una casa (per 2 soldi). Una piccola casa isolata, con un solo piano, vecchio edificio rustico, a piata rettangolare, quattro stanze, bagno esterno squallido, tetto spiovente basso coperto da vecchie tegole in terracotta, mura in pietra e muratura, patio in legno scuro. Sul davanti un laghetto all'incirca semicircolare, acqua non proprio limpida nella quale sguazzano allegramente rane ed eleganti e variopinte carpe koi. A limitare le sponde del bacino idrico sassi grigi e vari cespugli. Sul retro un giardino minuto, delimitato da una semplice staccionata lignea.

Al centro un insolito spettacolo: con tutte le sfumature del viola, una tempesta di petali proveniente da un grande albero di "glicine - fuji". Una visione quasi ascetica, spirituale che in qualche modo catturava completamente l'ex Kuro, c'era molto probabilmente qualcosa dietro.

Quel giorno Chi Shiro si ritrovò a girovagare qua e la come un nomade o vagabondo per le vie della nebbia perso in se stesso in cerca di qualcosa, aveva abbassato la guardia. Improvvisamente percepì una presenza o forse di più però prima di poter far qualcosa cadde sulle ginocchia

Ehi cosa cavolo?! Gen...

poi si riversò al suolo privo di sensi...Petali viola, una pioggia incessante di petali, farfalle blu, poi un ombra e una risata femminile? Immagini, sensazioni, rumori contorti, distorti e confusi certamente un sogno o un incubo.

Minuti, ore, o giorni dopo forse difficile a dirsi. Il ragazzo si svegliò e mantenendo calma glaciale osservò intorno a se analizzando la situazione. Quasi subito sul volto si dipinse un sorriso sinistro, la solita strana abitudine del fu Kitori che cavolo c'era da ridere in quel frangente? Sicuramente era stato rapito, portato da qualche parte, legato come un salame a una sedia scomoda - almeno un cuscino no?- costretto a guardare due tizi purtroppo maschi menarsi a sangue rinchiusi in un ring di ghiaccio, accanto a un maniaco dei piercing non molto simpatico che iniziò senza mezzi termini un interrogatorio.

Cavolo che tipo metallico
AHAHAHAH

rise di gusto a pieni polmoni poi abbastanza serio replicò

Salve a te. Si grazie caro ho dormito con una farfalla?! Ehi buono! Calma mr. chiodino! Questa è un idea di testa di secchio? Quel tipo ha strani hobby...Bhe il mio vecchio cugino è sempre uno spasso. Niente pop corn?

Si fermò sospirò qualche volta per poi continuare il discorso

Nessuno ha saputo dire nulla ovvio EHEHEH Ero letteralmente un altro prima...Un tempo ero Kitori Kuro Kenkichi genin di kiri, cugino dell'attuale mizukage, ex allievo del precedente kage il Nara, disperso all'Abete...Non so come mi sono risvegliato gravemente ferito e cambiato. Non ho memoria di cosa sia successo...Ho perso l'onore, parte dell'anima, la mia compagna. Sono quello che resta sangue e bianco: Chi Shiro Kenkichi fedele genin di Kiri...Ah approposito come sta il barb...Cioè Fudoh con l'h? E quel tipo Yoshi? Mi pare un ragazzino ombroso...Tu chi saresti? E quei pisciolini nell'aquario? Che spettacolo è? Comico sicuro...