La Landa della Cascata Ghiacciata

Anni bui di solitaria agonia, perdite, addii e rinunce. Senza lei, senza onore, senza senso, senza potere e senza luce. Solo, vuoto e debole, perso e inutile. Non Kuro, non Kenkichi e non vivo. Folle, vano, doloroso, infinito e insensato calvario di parole atto a definire la mancanza, il vuoto e la sofferenza.
Facile e naturale legarsi a Murasaki, tutto era cambiato, niente era cambiato. Dopo tanto, tanto tempo il ragazzo era nuovamente completo, era tornato a essere un vero Kenkichi, la sua forza e il suo potere tornati anche loro. L'immenso vuoto dentro l'anima colmato, almeno in parte, aveva ritrovato il tesoro che era stato smarrito. Ma non era il potere bensì un legame assoluto difficile da spiegare a parale: una sorta d'amore, amicizia vera, fratellanza, rivalità, legame genitori-figli, katana-samurai e semplice stare insieme.

Chi Shiro rise, sorrideva felice come un bambino con un giocattolo nuovo. Veramente felice?

Intanto l'akuma, con grande abilità, evitò gli aghi che puntavano l'occhio incassando un piccolo taglio sulla guancia. Mentre il fendente angolato fu parato semplicemente con un braccio katana. Anche la stoccata mancò il bersaglio, elusa tramite un balzo.

Falla finita! Non parlare di Manaita così. Lei si è sacrificata per salvarmi perché ero debole.

Poco dopo l'oni, con il supporto del grande albero, scagliò svariate mezzelune di plasma; la prima delle quali sfrecciava verso le caviglie del ninja di Kiri. Allora esso eluse l'attacco facendo un piccolo salto, superando in altezza la minacciosa emissione cremisi e riatterrando nello stesso punto. [S. Difesa I]

Un secondo spicchio di luna giunse puntando al petto del giovane. Questa volta egli si lasciò cadere sulle ginocchia che toccando il suolo fecero schizzare in ogni direzione l'acqua presente. In oltre Shiro curvò il busto e flesse il collo facendo in modo che il pericolo passasse proprio sopra la sua testa senza subire alcun danno. [S. Difesa II]

Poi la strana pioggia ematica che portò con se alcuni interrogativi: cosa stava succedendo? cosa fare? qual era il rapporto tra il tacchino e il rosso? Domande in quel momento senza risposte e non vi era nemmeno il tempo per trovarle, bisognava agire. In quell'istante il moro decise di provare qualcosa di diverso del semplice combattimento e magari così avrebbe ottenere anche il potere dell'oni. Lo spadaccino allungò il braccio sinistro verso l'avversario e ruotò l'arto esponendo le vene, con Fuji Sennin, si procurò un taglio trasversale e una copiosa fuoriuscita di plasma ignorando il dolore. Un ulteriore movimento di spada e un altro squarcio sanguinante nelle carni. E poi ancora una volta, per un totale di 3 ferite da cui sgorgava liquido ematico. [Abilità] [Danno x3] [S. Azione x3]

Non vado da nessuna parte amico.
Affetto?!

L'ex Kuro lasciò che la pioggia entrasse in contatto con il suo sangue, come fatto prima con Murasaki. Esso sospirò e si concentrò poi i suoi occhi si tinsero di rosso e una sinistra aurea rosso scuro, quasi nero, avvolse completamente la sua figura.

Tetra e concreta manifestazione di sete di sangue puro istinto omicida reso visibile. [S. Tecnica]

Unisciti a me, a noi! Otteniamo il potere! Diventiamo forti, i più forti! Insieme! Non perderò più nulla! Non perderò più nessuno! Non perderemo più nulla! Non perderemo più nessuno! Insieme! Vieni, Venite!Unisciti a me, a noi! Otteniamo il potere! Diventiamo forti, i più forti! Insieme! Non perderò più nulla! Non perderò più nessuno! Non perderemo più nulla! Non perderemo più nessuno! Insieme! Vieni, Venite!