Il Passato che Ritorna

Gene e Kari

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. DioGeNe
        +2   Like  
     
    .
    Avatar

    Group
    Fan
    Posts
    5,488
    Reputation
    +730
    Location
    Isernia (molise)

    Status
    Offline

    Un sopracciglio si alzò sul bellissimo volto del ragazzo quando Kairi paventò l'idea di riprendere il suo viaggio. Forse era la paura di perderla a guidare il suo giudizio ma le parole di Sanada avrebbero potuto far stranire l'Uchiha:

    " Una madre che fa questo alla propria figlia non dovrebbe nemmeno essere meritevole delle sue attenzioni. Lasciala al suo destino insieme a quello del villaggio che ha deciso di servire. Non sentiremo parlare di Cantha per diverso tempo, questo è certo. "

    Una frase pesante, di cui subito il giovane si pentì, ma in cui probabilmente credeva e che, forse, voleva anche quella giovane donna in abito nero provasse.

    " Sono stato sgarbato, perdonami. "

    Kādomēkā sapeva sempre come uscire da una conversazione difficile e anche come chiedere scusa, anche solo con uno sguardo. Dopotutto Kairi sapeva benissimo di potersene andare quando voleva, che non era una prigioniera di quel luogo fuori dal tempo e dal mondo, ma anzi un giaciglio per la sua mente, una seconda casa in cui aveva scelto di restare per tutto quel tempo.

    " Akame della famiglia Nidari, il quinto feudo? Mi ricordo di lei! Giocavamo sempre da bambini quando le nostre famiglie si riunivano. Sapevo avesse preso la via della spada ma non che fosse diventata una vera guerriera, sono contento. Se non sono ardito nel chiederlo....che comportamento aveva mia madre nei suoi confronti? Nulla di strano? Qualche complimento o gentilezza di troppo? Forse non dovrei dirlo ma mio padre aveva scelto lei come mia sposa...non so bene come funziona tra le famiglie nobili del Fuoco ma qui i matrimoni combinati sono ancor oggi il modo più semplice e usato per far accordi politici ed economici. Unire i nostri due feudi per fare concorrenza a quelli più vicini al trono dei Toshiro è sempre stato il sogno di mio padre, Hitomori Sanada...con la sua morte poi non se ne è fatto più nulla. Per fortuna hihi "

    Il giovane non doveva essere un gran bevitore perché probabilmente l'alcol stava rendendo la sua lingua leggermente più rapida delle altre volte. Dopotutto quella era la sua festa, poteva rilassarsi anche lui un po’ no? Almeno con lei, con la quale sin da subito si era sentito in estrema sintonia.

    " Una Kekkei Genkai, ho sentito voi ninja parlarne ma non ho ben capito di cosa si tratta nello specifico. Yamamoto Hinoasu è così orgoglioso nel parlare del retaggio del Fuoco e dell'importanza dei segreti delle arti ninja nel panorama bellico, e non solo, del continente! Mi ha sempre incuriosito capirne qualcosa in più, sento come di non conoscere una parte fondamentale del mondo che mi circonda e che quindi non riesco a capirne alcune dinamiche! "

    Forse l'Uchiha avrebbe potuto fare qualcosa per colmare quella lacuna nel sapere del suo interlocutore o forse no, fatto stava che la faccenda sarebbe svanita così come iniziata qualora la chunin non avesse voluto addentrarsi nell'argomento.

    Difatti il focus si sarebbe spostato sul discorso della mandria scomparsa quando, d'un tratto, un boato assordante sconquassò l'aria interrompendo la musica della festa: le cinta muraria del palazzo reale tremarono e dalla loro sommità, coma spuma delle onde del mare, rivoli di liquido cremisi ne superarono le difese riversandosi sulle bancarelle e il pavimento, formando grosse pozze rosse.

    NLiUahWzo

    Nemmeno a dirlo, il panico scoppiò in un istante.
    Gli invitati iniziarono a correre verso l'unico posto "sicuro", ovvero l'alta torre dei Sanada, e tra spintoni e urla dell'eleganza e felicità di quel momento non vi era più traccia alcuna. Se è vero che è nei momenti inattesi, quelli dove si sente il reale pericolo, che la vera natura dell'uomo esce allo scoperto, beh di quella gente ben pochi si sarebbero salvati a degli occhi esterni. Qualche mamma teneva stretta il proprio figlio mentre la folla la strattonava, un paio di anziani mercanti provavano a placare quell'isteria di massa mentre addirittura un manipolo di giovane samurai correvano in direzione opposta incontro al pericolo ignoto...E poi c'era Kādomēkā, il quale non perse nemmeno un attimo a tergiversare sulla faccenda:

    " Kairi dobbiamo andarcene da qui! "

    Agli occhi di una shinobi esperta, quale era la chunin, sarebbero potute sembrare le parole di un vigliacco ma la ragazza doveva cercare di mettersi nei sui panni per comprenderne il punto di vista: il sovrano di Fuyu no Ie non era un combattente e quindi unirsi alla battaglia poteva solo essere di intralcio per la madre e i suoi uomini. Inoltre probabilmente se vi era uno scopo dietro un attacco al villaggio la probabilità che questo fosse proprio la cattura del ragazzo era elevata, guarda caso stava avvenendo proprio nel giorno del suo ritorno dal lungo viaggio in giro per il continente!

    La mano del giovane era protesa verso la Uchiha, il quale avrebbe solo dovuto stringerla per farsi condurre via da quel preludio di morte. In quel caso, infatti, Kādomēkā avrebbe dimostrato una conoscenza approfondita del suo villaggio e, invece che rintanarsi nella torre come stavano facendo tutti, avrebbe preso la stradina che costeggiava la sua dimora fino ad arrivare alla stalla dei cavalli. Le bestie erano scappate, liberandosi dalle corde in preda al terrore, ma non era a loro che il giovane nobile stava puntando: scostando un paio di grosse balle di fieno, infatti, una botola spuntò tra gli assi in legno.

    " Ci condurrà fuori dal villaggio, direttamente nella vallata. Aiutami. "

    Con un rapido gesto di mano si legò i capelli e rigirò il kimono in modo che non gli desse intralcio. Quindi con l'aiuto di Kairi (che sicuramente ce l'avrebbe fatta anche da sola) sarebbe riuscito ad aprire la pesante anta dagli arrugginiti cardini e quindi avrebbe fatto strada scendendo la stretta scalinata che conduceva al ripido tunnel sotterraneo. Era buio e non c'era stato il tempo di procurarsi una fiaccola ma forse la kunoichi avrebbe potuto far qualcosa per permettere loro di avanzare in sicurezza...in caso contrario sarebbero avanzati lentamente e a tentoni fin verso l'uscita del condotto segreto, impiegandoci non meno di quattro ore per vedere la luce della luna.

    Sbucarono da una grotta immersa nel bosco: i suoni della natura e la sensazione dell'aria fresca sul volto sarebbero apparsi come chissà quale premio per i due profughi, probabilmente ancora scossi da quanto accaduto. Si erano allontanati un bel po’ poiché da quel punto non si vedeva nemmeno la montagna sulla quale era arroccato il villaggio.
    Durante la traversata l'erede dei Sanada era apparso particolarmente taciturno, preoccupato per la sua gente e la sua casa che si stava difendendo contro un nemico ignoto. Che provasse anche dei sensi di colpa? Se davvero era lui che stavano cercando, avrebbe potuto consegnarsi per evitare un massacro...oppure avrebbe potuto impugnare finalmente una katana, come sua madre aveva cercato di insegnarli per una vita, per difendere la sua gente.

    " Debole! Debole! Inutile! Sono e resterò sempre solo uno stupido Bocchan! "

    E così la figura del perfetto e inarrivabile Kādomēkā venne meno agli occhi proprio dell'ultima persona che aveva avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo. Una fragilità che tuttavia rendeva la sua apparente perfezione, da figura quasi angelica, molto più interessante e vera...semplicemente, umana.

    Ma il ragazzo qualcosa di buono sicuramente l'aveva fatta, aveva salvato Kairi, la quale non poteva dire con certezza che sarebbe stata ancora in vita qualora fosse rimasta nel villaggio, rintanata con gli altri nobili o sul campo di battaglia insieme ai samurai. A bene pensarci, doveva la vita a quel ragazzo che fino a qualche momento prima l'aveva invitata a ballare difronte a tutti quelli sconosciuti.

    Non avevano da mangiare o un posto sicuro dove passare la notte. Il boschetto sembrava sicuro sebbene del tutto inadatto alla presenza dell'uomo: l'umidità era alta vista la presenza dello specchio d'acqua, che talaltro portava zanzare e sicuramente anche animali. Era notte inoltrata e, nonostante la luna garantisse una discreta visibilità, pensare di allontanarsi ancor più dal villaggio non era fattibile; apparte la stanchezza fisica bisognava considerare anche quella mentale che al momento stava subendo una persona non avvezza al mondo della guerra.
    In altre parole, avrebbe dovuto pensare Kairi a come organizzarsi, almeno per trascorrere la nottata in sicurezza; in quel momento la mente del ragazzo era rivolta a sua madre, ai suoi amici e ad ogni abitante di Fuyu no Ie.
    Sfilò quindi il koto che portava sulla schiena, che probabilmente avrebbe dovuto usare per una qualche esibizione durante la sua festa, e iniziò a suonare una musica straziante, forse una preghiera a qualche lontano dio, melodia che aveva tutta l'aria di una supplica di salvezza.

    NLiUasTmr

    :::

    La nebbia aveva invaso tutti i quartieri bassi del villaggio, costringendo i samurai richiamati all'appello dalle guardie a raggiungere le mura pesantemente debilitati nella vista. Una situazione che non solo ne avrebbe rallentato la tempestività ma soprattutto che li avrebbe resi del tutto impotenti difronte al vero attacco del nemico.

    " Mumei no chikara 、 watashi wa anata wa yobimodoshi masu . Yyaku bannin no heishi no chi wa senjou chou ni sosogi 、 teki wa mokuyoku sa se 、 shinku no teikoku no dorei toshite yomigaera se yo . "


    CITAZIONE
    Nota dell'autore: Fyodor in uno dei suoi diario scrive delle conquiste del V Garth nel Paese del Ferro. Dice: "Un'empia voce senza volto né luogo si udì nell'aria, e se la memoria e la traduzione non mi inganna faceva così << Mumei, io ti richiamo. Inonda il campo di battaglia del sangue di un milione di soldati per farne nascere di nuovi come schiavi dell'impero cremisi. >>. Questo dimostra che, in quel momento, Aloysius fosse già stato consumato dal Diavolo in quel di Crematoria e che la creazione dell'armata per l'asse Oto-Kiri aveva raggiunto tutt'altra importanza rispetto al bene del villaggio di cui era Kage.

    Loxion Mikawa


    Ebbene, un'onda di sangue di portata ciclopica [80 unità x 1,5 = 120] avrebbe investito le strutture in legno e i soldati riempiendo le stradine del villaggio e allagandolo completamente. Un chiiton potentissimo di cui ogni malcapitato avrebbe potuto avere contezza solo all'ultimo istante a causa della nebbia, impedendo loro di attuare una qualsiasi difesa. L'emissione cremisi avanzava ad una velocità disumana [For 850 + 75 (Stile di Combattimento Perfetto) + 50 (Primo Stadio Sigillo) = 975] ed era in grado di trasportare strutture e nemici con se per metri e metri causando ingenti danni non solo per la forza dell'impatto ma anche per le sua capacità corrosive [1 TB [Chiton Acidi] (Sinergia Cremisi), 1 TA [Tsunami di Sangue] (Impronta Oscurità, Ninjutsu Inarrestabile, Azione Rapida, Chiiton Acidi) + 2 TB [Controllo assoluto del Garth] (Tecnica Economica, Ninjutsu Perfette, Ninjutsu Inarrestabile, Sangue Nero) + 3 TB Manipolazione della Forma (Intuizione). Pot 30+10+50+10 + 10 = 110 + Travolgimento + Indebolimento + Dolore Medio + Ustioni Medie].

    Il mondo già aveva visto un'onda anomala di tale entità ed era stata in occasione dell'elezione del Mikawa stesso come nuovo Kokage.

    Ovviamente il jutsu era solo l'inizio dell'attacco del Colosso: a seguito del suo tsunami corrosivo si sarebbe fiondato per le strade del villaggio facendo mattanza di ogni malcapitato a portata. Con Mumei stretta del sua mano, avida di sangue ora più che mai, non avrebbe lasciato nessun testimone di quel massacro senza apparente motivazione.
    Il tutto nella nebbia che ora odorava di ferro ma che, sebbene rendesse la morte di quei samurai ancor più meschina e senza onore, non impediva affatto i movimenti e i sensi del Mikawa: ovunque regnasse il sangue lui, il Generale Cremisi, poteva sentirsi a casa [Percezione Sanguigna]. Avrebbe visto quelle poche anime, rimaste in vita dopo la burrasca e quindi meritevoli di essere stroncate da egli stesso, come puntini di una precisa mappa tinta di rosso; ne avrebbe distinto i movimenti indecisi e persino la paura che li attanagliava. Con un netto colpo di lama ne avrebbe tagliato la giugulare, trafitto il cuore, sbudellato il tronco o rimosso il cervello...poco importava quando aveva un magno del "taglia e cuci" come Fyodor al suo fianco.
    Per il resto, avrebbe pensato le lacrime di Karura a fare pulizia.

    NLiUaWCzt




    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    98/125 - 7/12 (Karura)
    Vitalità
    26/26 - 9/9 (Karura)
    Slot Azione

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Difesa

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. ///

    2. ///

    3. ///

    Note

    OT/ Scusa il ritardo ma avevo perso l'ispirazione! Spero che la situazione stimoli il tuo interesse ;) /OT


    Edited by DioGeNe - 30/10/2023, 14:52
     
    .
15 replies since 25/6/2023, 12:42   398 views
  Share  
.