Le Profondità dell'Odio

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  1. leopolis
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    Il Volto del Tennin


    "I grandi uomini si forgiano nel fuoco.
    È privilegio degli uomini più piccoli accendere le fiamme.
    Qualunque sia il prezzo."


    Capitolo 4 - La Meta





    Non reagii in alcun modo alle sue parole. “Maledetto”. Sì. Ero stato maledetto ed erano stati i kiriani stessi a maledirmi. Loro avevano plasmato me, la mia stessa essenza, la forma e lo spirito, in ciò che ero diventato. Loro l’avevano nutrita con l’energia. Con la loro ingordigia. Con le loro stupide azioni. Con quel modo di fare spavaldo, che niente aveva a che fare con l’Acqua stessa.

    Mi avevano maledetto ed ero stato felice di quella maledizione. Mi avevano maledetto e sarei stato felice di farmi maledire ancora una volta. Ero diventato finalmente libero.

    Senz’Amore.

    Senza sentimenti.

    I kiriani avevano aperto le porte e l’Antico mi aveva poi guidato, passo dopo passo, fino a formarmi. Fino a farmi ergere nuovamente in quel mondo di anime dannate. In cui più si era dannati, più si veniva maledetti, e più potere si otteneva. Fino a manipolarmi come se fossi l’Acqua stessa, assumendo la Forma e la Materia che la Provvidenza stessa apprezzava di più.

    - Sat Asat Viveka Buddhi, - dissi rispondendo alla domanda del ragazzo e non aggiunsi altro. Di certo non ero venuto lì per fare disquisizioni filosofiche con uno che sembrava essere più animale che un umano. Non sapeva usare la mente e, forse, la mente non gli serviva nemmeno. Ciò che gli poteva davvero servire era la capacità di andare oltre. Iniziare una nuova fase nella sua stupida esistenza terrena. Mutare e rinascere. Ricomparire al mondo come lo faceva l’Oscurità stessa dopo una lunga giornata di Sole.

    Guardai il suo vano tentativo di alzarsi con uno sguardo di disprezzo.

    - Sei patetico, - sottolineai. - Ti chiuderei in uno zoo se potessi. -

    Molti anni fa credevo che i ninja di Kiri fossero i migliori del mondo. A causa della lontananza da altri esseri inferiori, - soprattutto dai sunesi che non si lavavano e andavano in giro pieni di pulci, - pensavo che i nostri geni ci rendessero capaci di resistere, di mutare, di evolvere, di migliorarci. Una casta superiore, per così dire. Una classe di shinobi che superava di gran lunga le altre.

    Dei sovrumani.

    “Il gene immutato,” - mi ricordai, ricordandomi anche di persone come Etsuko, che quel gene lo conservavano con gelosia e impegno. Tuttavia, mi ricordai anche di altro bestiame, che quel gene lo sprecava in rapporti assurdi con esseri inferiori, come lo erano i sunesi o i fogliosi, per non dimenticarsi di quella fogna a cielo aperto, - governata da barboni vari, - che era Oto.

    - A quanto pare, in mia assenza e sotto l’influenza di mammiferi come Itai Nara, vi siete trasformati da ninja di tutto rispetto in bestiame incapace di pensare con la testa propria. Pecore e vacche. - Sbuffai capendo che ci sarebbe voluto molto lavoro per riportare i kiriani alla loro… umanità. Ma davvero mi serviva farlo? Per quale motivo? Per un senso di amore verso quel lontano angolo del mondo? Quello in cui la gente aveva scelto di perdere il proprio gene per sottomettersi a un foglioso? No. Non meritavano.



    - Peccato. - Scossi il capo con evidente disprezzo e disappunto mentre il tizio che fino a pochi istanti prima sprigionava enormi masse di chakra lanciando palle piene di energia in giro ora giaceva a terra, ormai in fin di vita, quasi privo di sensi, ma con qualche pensiero o idea che alimentava ancora quel corpo, all’interno del quale sembrava esserci ancora qualche anima. Il Soffio della Provvidenza che poteva riportarlo sulla retta strada.

    Con quelle parole e ancor prima che altre anime potessero comparire vicino a me, mi sarei avvicinato al corpo morente. Durante quel percorso mi sarei assicurato, anche grazie alla Vista Vitale, che non mi mentisse e che tutto quello, con la sua caduta, non fosse che un stupido modo per illudermi.
    Illudere me.

    “Troppo presto,” - mi dissi fra me e me avvicinandomi al corpo inerme. - “Decisamente troppo presto.”


    In sua vicinanza, gli avrei messo una mano sul polso, per controllare il battito cardiaco e, se fosse stato ancora attivo, gli avrei posizionato una mano sul collo, per poi spostarla verso i capelli, fino alla nuca. Lì, avrei tenuto la mano ferma per un po’, in modo da imprimere nella sua mente ben 4 [Simboli del Pensiero - Slot Tecnica Avanzata - Azione Rapida,] uno dopo l’altro. Tutti diversi, ma collegati. Tutti che avrebbero influenzato i comportamenti futuri del povero Rin Okumura, sempre se fosse sopravvissuto.

    Se fossi riuscito a imprimere sulla testa del ninja sdraiato quei simboli e, soprattutto, se egli non fosse morto subito per colpa dello sforzo sostenuto, l’avrei di nuovo guardato dall’alto verso il basso:

    - Cercheremo di salvarti, Rin Okumura, ma non sprecare la Misericordia dell’Antico. Perché non avrai altre possibilità di percorrere la Retta Via. -



    Solo in quel momento sentii il mio nome pronunciato da qualcuno o da qualcosa. Disse che ero diverso e mi voltai lentamente, fino a vedere una figura alata, più alta e grande di me; con quasi gli stessi occhi dal colore rubino. Sentii le note famigliari di quella voce, gelida e divertita, come se appartenesse a un essere sovrannaturale. Vidi le sue ali. Forse anche lo stesso gene che io avevo ricevuto.

    - Non mi interessa vedermi. Che cosa stupida sarebbe... - risposi osservando l’artiglio della figura puntato direttamente verso il mio cuore. - Non sarebbe interessante. -

    Conclusi ascoltando la sua domanda in merito a cosa mi avesse spinto a distruggere il sigillo che mi teneva legato, ma, in quanto entità sovrannaturale, egli stesso doveva capirlo. Doveva saperlo. Intuire il modo in cui i filamenti della realtà si intrecciavano dando vita a trame e storie. - La Provvidenza, - tagliai secco. - Colei che guida e dirige. Che modifica e rinnova. Affinché la Mano dell’Antico riporti questo mondo laddove deve merita di essere. -


    Non mi servivano le immagini che passavano nella mia mente. Mi ricordavo di quegli istanti e, da un certo punto di vista, avevo ora l’opportunità di osservarli da un’altra angolazione. Se tutto quello non fosse avvenuto, difficilmente avrei scoperto la sorgente del potere degli Akuma. Difficilmente avrei capito da dove provenissero i nostri diabolici poteri. Due passi indietro e uno di lato, per così dire. Nell’Universo delle stelle cadenti e delle anime oscure che vagavano tra le sabbie del tempo.

    Fu in quel momento che guardai gli occhi di Rin Okumura, quasi totalmente privi di vita, ormai, sebbene sperassi ancora che da qualche parte all’interno della sua coscienza quella vita la riacquistasse.

    - Se pensi che sia rinato per portare la pace nel mondo o altre assurdità del genere, sbagli. - Risposi alla creatura alata di cui non conoscevo il nome. - Non sono tornato qui per portare la pace, bensì la spada. Per far scontrare fratello contro fratello, padre contro figlio, amico contro amico e figlia contro sua madre, affinché l’uno sia nemico dell’altro e che all’interno di una famiglia non vi sia né calma, né pace, né tranquillità. -



    - D’altronde, nessun umano vuole davvero un mondo pacifico e ben costruito. Noi desideriamo un mondo con la sua melodia infinita. Con la dolorosa tensione dei contrasti. Per gli umani, quelli veri, la vita è giusta soltanto nella sua totalità. Nella meravigliosa sinfonia di note alte e di quelle basse. -

    Lo avrebbe capito cosa volevo: la Vita stessa. La rugiada mattutina. Il sangue degli innocenti. L'Odio. La Passione. Il Dolore, ovviamente. Tanto dolore. Il clangore delle spade. E il rumore delle esplosioni. Le voragini. Le macerie. Gli enormi castelli in pietra costruiti per mano umana.

    Fantasia e creatività. Senza limiti.

    Era ciò che volevo.

    La Bellezza della Creazione.



    Seinji Akuma

    Statistiche Primarie
    • Forza: 500
    • Velocità: 500
    • Resistenza: 400
    • Riflessi: 550
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 500
    • Concentrazione: 600
    • Intuito: 500
    • Precisione: 500
    Chakra
    58.5/90
    Vitalità
    10.75/14
    Slot Azione

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    Slot Difesa

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    Slot Tecnica

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    Note

     
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