La Gelida ma Rovente Valle Huaguo

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    Riflessioni ed Ostacoli

    Fra scimmie e ricordi



    [Il Viaggio da Konoha]

    Se il commento sulla perdita del coprifronte era passato senza particolari repliche, forse complice il momento di sorpresa e confusione, dopo l'acquisizione di quei primi ricordi, Raizen avrebbe potuto notare, quando erano ormai in viaggio, che Maitsuki non fu altrettanto remissiva quando lui si oppose alle sue "pause meditative".

    Alla domanda del Decimo, infatti, Mei si fermò un attimo, confusa, forse dal tono più che dal quesito di per se: Cerco di concentrarmi, di ricordare qualcosa, sento... sento di essere vicina a Sun Wukong, così., avrebbe cercato di spiegare.
    Probabilmente, in quel momento, Raizen riteneva di aiutarla con le sue parole, ma alle orecchie di Maitsuki quelle erano ammonizioni, rimproveri persino, come lo sguardo di lei, che si andava adombrando, avrebbe potuto testimoniare.
    Certo, Mei stessa fece un leggero movimento indietro con le spalle, portandosi le mani al viso, quando la Montagna di Konoha le disse che i suoi tratti stavano assomigliando a quelli di un primate.
    Non capisci..., avrebbe debolmente obiettato, mentre l'Hokage iniziava a parlarle di chakra naturale e le suggeriva di pazientare, poiché avrebbero presto raggiunto le creature che l'avevano addestrata nel chakra naturale.

    Ma io così mi sento più vicina a Sun Wukong, vorrei ricordarlo, vorrei ricordare la mia vita passata!, protestò, forse con un tono che, in qualche modo, avrebbe ricordato quello di Youkai: quello di un bambino viziato, che non vedeva il pericolo delle proprie azioni.
    Probabilmente, da quelle parole e dai modi, non conoscendone il passato, sarebbe stato difficile collegare Maitsuki ad una Calamità di Kurotenpi.
    Malgrado le sue rimostranze, comunque, Mei ascoltò le parole di Raizen e fece anche un cenno affermativo sul suggerimento di ascoltare il chakra naturale senza farne uso.
    Anche se, a valutare attentamente le rimostranze che la donna aveva portato fino a quel momento, poteva essere chiaro che la "Calamità" non voleva riprendere ad usare il chakra naturale di per se, né cercava il potere, semplicemente, lo stava facendo per sentirsi più vicina a Sun Wukong in quel modo.

    [...]

    Quella sera, quando Maitsuki chiese di poter investigare nuovamente sui suoi ricordi, la replica di Raizen le fece, ancora una volta, nascere una nota di rimostranza sul viso, Mi interessa sapere chi ero, chi sono! Da dove vengo!, protestò, con un tono deciso, ben più del solito.
    Malgrado la sua protesta, la natura della donna che l'Hokage aveva salvato era molto più timida e pacata di quella di molti altri suoi soliti interlocutori, quindi ascoltò le obiezioni del Decimo e rifletté sulle parole che le disse.
    Dallo sguardo di Mei si poteva capire che fu colpita, forse fu l'accenno alla possibilità che lei stesse facendo del male alla natura, oppure fu la minaccia inespressa? O la richiesta di una sincera risposta da parte della donna?
    Io... io non lo so, io non so chi sono. Ero una persona cattiva? O ero semplicemente una sciocca che si è fatta ingannare da qualcun'altro? Vorrei ricordarlo, Raizen, davvero.
    Vorrei avere una risposta per te.
    So che mi hai aiutato, accolto, quand'ero confusa e sola, disarmata.
    Forse altri ninja non avrebbero avuto pietà di un nemico confuso, ma tu mi hai trattata prima di tutto come una persona e, spero, se anche scoprissi di essere ciò che temi, che resti abbastanza di me da non fare male a chi mi ha aiutato.
    , fu la risposta sentita della donna, dopo alcuni secondi di silenziosa riflessione.

    Quando poi la Montagna di Konoha accettò di guidarla in una nuova investigazione mentale, Mei sorrise, accettando di seguire i metodi dell'altro per recuperare altri ricordi.

    La prima domanda avrebbe mostrato una Mei molto più giovane, una bambina circondata da altri bambini, tutti in fila, con un uomo alto ed avanti negli anni che gli mostrava alcune tecniche basilari.
    Raizen avrebbe rivisto strascichi di quelle che erano lezioni di un qualche insegnante con il coprifronte delle Sorgenti Termali, lo stesso insegnante che avrebbe poi osservato Mei compiere la tecnica della moltiplicazione, prima di darle il suo coprifronte.

    Le successive due domande, invece, avrebbero offerto più informazioni, più dettagli.
    Di nuovo avrebbero visto la foresta circondata dalle terme, scavate in una montagna innevata, un luogo dove vivevano decine di macachi, che si muovevano nella vita di un piccolo villaggio rurale, ai piedi del piccolo castello costruito nel cuore della montagna stessa.
    I ricordi avrebbero mostrato primati in armatura da samurai, ma anche altri, con abiti più semplici, intenti a coltivare la terra, interagire fra loro, accogliere ospiti di altre razze (in fondo, Raizen stesso sapeva che persino i draghi avevano avuto interazioni almeno con le lucertole).
    Un flash avrebbe mostrato Sun Wukong intento a compiere la cerimonia del thé in onore di Mei stessa, in seguito, un ulteriore ricordo avrebbe rivelato che la fuggitiva del Paese delle Sorgenti stava curando alcune scimmie ferite con le sue doti mediche.
    Alla terza domanda, si palesò Sun Wukong intento ad addestrare altri Macachi: alcuni combattevano in armatura, usando armi di vario genere, altri sfruttando dei particolari stili di arti marziali, eseguendo complessi kata di allenamento.
    Un nuovo ricordo mostrò Sun Wukong sfruttare dei hyoton, combinandoli con le abilità di manipolazione della lava della Terumi stessa.
    Infine, avrebbero visto il giovane macaco guidarla nell'apprendere i misteri del chakra naturale.

    Quando l'investigazione mentale si fosse interrotta, Maitsuki sarebbe stata evidentemente più serena, quasi commossa: Io vivevo fra di loro, era la mia casa., fu il suo commento, prima di voltarsi, leggermente sorpresa, verso Raizen: Sputavo lava dalla bocca? E' una tecnica ninja? Mi puoi aiutare a ricordarla?, avrebbe chiesto quasi divertita.

    [...]

    La reazione dell'Hokage, quando Mei indicò il gruppetto di ninja nella locanda, un pò la sorprese, ma non parve offenderla, scrutò verso la Montagna di Konoha con titubanza, preoccupazione persino, specie quando quello le suggerì di parlare a mezza voce.
    L'oste, dal canto suo, un omino calvo e dall'aspetto anonimo, guardò il gigante che gli chiedeva cibo, un pò intimorito dalla stazza dello stesso, per poi avere una nota di sorpresa nello sguardo, quando accennò ai tizi delle Sorgenti Termali e chiese di loro.
    Ehm, vede..., balbettò appena, ma le successive indicazioni dell'Hokage, lo portarono ad un cenno affermativo del capo.
    L'ultima stanza al piano superiore, in fondo al corridoio., avrebbe poi detto, alla richiesta della stanza, porgendo loro una chiave.

    La "locanda" era, in effetti, un edificio composto da un piano terra ed uno superiore.
    Quello superiore aveva, come poterono scoprire una volta salite le scale, sei porte, che davano, verosimilmente, su altrettante camere.
    Una di fronte alle scale, quattro poi divise sui due lati e, infine, una all'estremità opposta del corridoio.
    La camera, una volta entrati, si sarebbe rivelata semplice, comoda e spaziosa: probabilmente l'oste, forte della scarsità di turisti in quel piccolo ed anonimo villaggio, fra i primi del Paese del Gelo, aveva preferito offrire più comodità agli ospiti, che averne un maggior numero.
    La stanza aveva anche una piccola area più privata, un bagno ricavato, semplice e minuscolo, probabilmente Raizen avrebbe avuto difficoltà ad usarlo senza ritrovarsi con un forte mal di schiena, ma per Maitsuki sarebbe stato sufficientemente comodo.

    Quando l'oste si fosse presentato dopo circa mezz'ora, con il cibo e le bevande richieste, avrebbe anche dato risposta alle domande dell'Hokage: I tre uomini delle Sorgenti Termali sono qui di passaggio, sono arrivati ieri, hanno fatto dei rifornimenti di provviste in alcuni negozi della cittadina e dovrebbero ripartire domani.
    Pare che siano diretti verso la zona delle montagne: alcuni abitanti dell'entroterra sono fuggiti, ma non so bene da cosa, so però che alcuni hanno superato i confini del nostro paese ed ora si sono mossi verso il Paese delle Sorgenti Termali.
    , avrebbe spiegato l'oste.
    A meno di domande più dirette e precise, comunque, l'uomo avrebbe poco fornire pochi dettagli in più, in fondo, non era un ninja o un politico, sapeva quello che sentiva dire dai viaggiatori, chiacchierandoci, o origliando.
    Quale poteva essere la causa di quei problemi? Il Gelo era vicinissimo al Paese del Fulmine, quindi ai Cremisi: quali erano i rapporti politici fra i due paesi?
    Se Kumo aveva invaso l'Erba, doveva, per forza di cose, essere passato dal Gelo? Oppure avevano marciato in un altro modo?
    O, magari, il problema non aveva niente a che fare con i servitori del Veterano?

    In ogni caso, un pò intimorito, l'oste avrebbe aggiunto un ultimo dettaglio: I tre uomini hanno pagato una stanza fino a domani. Dormono al vostro stesso piano, nella prima stanza all'ingresso dalle scale ed a quella adiacente. Si sono divisi fra le due camere., si scusò quasi nel dare quest'ultima informazione, con un leggero inchino.

    Quando l'oste lasciò la stanza, Maitsuki si sarebbe riavvicinata alla Montagna, erano evidenti sul suo viso una certa diffidenza, preoccupazione.
    Giorni fa, mi hai accennato che abbandonare un villaggio non è sempre una cosa negativa, ma temi che nel mio caso ci siano dei problemi?
    I ninja con quel coprifronte potrebbero volerci fare del male? Perché? Forse potremmo scoprirlo dai miei ricordi?
    , propose, a metà fra la curiosità ed il timore.

    Cosa avrebbe deciso di fare l'Hokage? Tanto per la richiesta della smemorata compagna di viaggio, quanto per i tre shinobi poco distanti da loro e la loro misteriosa missione.

    [Il Viaggio da Suna]

    La nostra giovane Ryugi osservava le risposte di Akayuge: la piccola scimmietta confermò l'importanza della fiamma nelle sue rappresentazioni ed il fatto che le servisse l'aiuto della kunoichi dei Nekki, per qualsiasi cosa fosse successo a quella "Fiamma".
    Certo, il fatto che per dare quelle ulteriori risposte la scimmietta pensò bene di dilaniare ulteriormente il tavolo della madre, fece preoccupare Ryugi per quando l'altra lo avesse scoperto, ma al momento c'erano problemi più pressanti ed urgenti.

    La mappa non risultò essere particolarmente utile per farsi capire sulla strada da fare, il ché comunque non si rivelò un problema, per quanto inizialmente quel sorriso dipinto fra le varie nazioni non aiutasse la tranquillità di Ryugi sul viaggio che li aspettava.

    E proprio durante il viaggio, la giovane Nekki notò alcuni dettagli relativamente ad Akayuge.

    Il più rilevante, che inizialmente la kunoichi non sapeva definire, fu il modo di fare, certe volte categorico, di quella scimmietta sul percorso da prendere.
    Furono i disegni della Fiamma, dopo i primi due cambiamenti di percorso obbligati, a farle sorgere un dubbio: Ci sta facendo seguire una scorciatoia?, il ché, in effetti, poteva anche avere senso, ma portava nuove domande.
    La strada si rivelò essere una strada battuta, con impronte, Akayuge, quindi sapeva di una strada da prendere che era "usata da persone"?
    Questo era il dubbio della nostra kunoichi: quel tratto, da Suna ad Oto, era lo stesso fatto, seppur in senso contrario, che Akayuge aveva fatto da svenuto, dopo l'incontro con il padre della nostra giovane Nekki.

    Avrebbe, in tal senso, posto una domanda alla guida che le aveva portato il piccolo macaco: Aaaaa aveaveaveaveaveave..., piccola pausa, Avevi deeetto che ha dododododododo, ulteriore pausa con un leggero sbuffo, dormito dal vvvvv vostro incontro?, chiese, con una leggera fatica.
    Se la guida le avesse confermato quanto le era stato detto in precedenza, durante una delle pause, Ryugi si sarebbe rivolta alla scimmietta, magari dopo averle dato altra frutta secca, siccome le piaceva così tanto.
    Akayuge, sussurrò dopo alcuni respiri per controllare la balbuzia, Strrrrr strada..., continuò, indicando per terra e facendo un cenno di camminare con le dita delle mani.
    Chi mmmmmm momomomo, piccola pausa, mostrato a te?, chiese, mentre con le mani indicava prima la scimmietta, poi l'ambiente circostante nella direzione che aveva voluto prendere proprio il macaco.

    Se in questo tratto era addormentato e se, soprattutto, non conosceva la sabbia di Suna, lui non sapeva, apparentemente, dove lo avrebbero condotto, ma in qualche modo voleva l'aiuto del mio clan? O semplicemente aveva dei ricordi che lo conducevano su questa strada, fino ad un certo punto. Ha seguito qualcuno in precedenza su questo percorso?, si chiese fra se, temendo ad articolare un discorso così complesso con una creatura tanto piccola e, alla fine, inesperta nel dialogo.

    Quale che fosse stata la possibile risposta del macaco, la nostra giovane amica nell'osservarlo durante il viaggio ebbe comunque un'ulteriore conferma delle basi marziali della creaturine da talune movenze, oltre che dal modo di sostenere il peso del corpo.

    L'ultima particolarità del macaco, forse la più curiosa, Ryugi poté notarla quando le temperature iniziarono ad abbassarsi: di notte il corpo di Akayuge sembrava rilasciare calore, ancora una volta sotto forma di vapore.
    Forse lo fa istintivamente per equilibrare la temperatura corporea?, si chiese, riflettendo, nel momento in cui notò quel dettaglio a come quel macaco fosse differente dalle prime scimmie che lei aveva incontrato.

    Perché, probabilmente, ricorderete che una delle prime missioni della nostra neopromossa genin (ai tempi) fu assieme allo Spadaccino pazzo di Oto contro un gruppo di scimmie (scimpanzé per lo più) che stavano assalendo dei villaggi agli ordini di un certo "Kan".
    Una vecchia storia, per quanto, la kunoichi trovava quasi ironico come, ai tempi, avesse risvegliato proprio contro degli scimpanzé le abilità del clan Nekki, ed ora quel piccolo Macaco fosse giunto fin da lei in cerca di aiuto.

    Quelle le considerazioni che durante i giorni di viaggio passarono per la mente di Ryugi, finché, arrivati in prossimità di dove il gruppo con i genitori aveva trovato la scimmietta, Akayuge si fermò.
    Che succede?, si chiese la giovane Nekki, guardando quella che poté valutare come confusione nel macaco.
    La kunoichi, allora, si sarebbe abbassata fino a guardare in viso la scimmietta ed avrebbe aperto la mano destra, rivelando una piccola vampa: Akayuge,, avrebbe esordito, mantenendo il respiro in equilibrio con la vampa stessa, Vuoi aaaa andddare alla Fiamma? Non ti ririririri ricordi la ssss... strada?, si fermò per pensarci un attimo.
    Fino a questo momento è sempre stato sicuro, forse, per quanto sappia la strada, c'è un altro motivo? Ha più opzioni?
    Dove vvvv vuoi aaa andare?, chiese, mentre sollevava la mano libera, prima di avvicinare la vampa, Fiamma, oooo oppure?

    Spenta quindi la vampa nella mano destra, avrebbe offerto la sinistra al Macaco, Gugugugu guidaci tu., propose con un cenno che cercava di trasmettere fiducia e sicurezza alla creatura.


    Edited by Shiltar Kaguya - 20/4/2024, 19:45
     
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