La Congiura dei Serpenti

...strisciano nel Buio...

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  1. Waket
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    Tra i due litiganti...

    II



    Il medico scosse la testa, dopotutto tracciare jutsu mentali ormai disattivati non era semplice. Non su di lei. Avrebbe descritto ciò che gli disse anche Hebiko pochi minuti dopo.

    MAGARI! Sbraitò la Vipera, vedendo i suoi spiedi raccolti, e allungando le mani come a pretenderli indietro. Sibilò con rabbia mentre lo Yakushi si creava un alibi che faceva acqua da tutte le parti: NOI!? Io ho un SACCO di altri impegni, e per colpa TUA ho perso un sacco di tempo in questo stupido ospedale!! Borbottò, levandosi di dosso tutte le colpe dell'essere così debole e impreparata contro genjutsu e mentalisti, una delle sue peggiori debolezze. Riflettè tra se e se, realizzando un problema che fino ad ora forse aveva sottovalutato troppo: la distruttività di Febh era tanto utile quanto rischiosa. Non aveva alcun dubbio che non la avrebbe mai usata contro di lei... almeno fino al giorno prima. Quanto potevano impiegare le voci a spargersi tra i nemici nell'evidenziare quanto Febh fosse impulsivo nel vedere un alleato che si comportava in modo sospetto? Quanti rischi c'erano che ricapitasse? E, se anche ci fosse andato più leggero le volte successive, quanto sarebbe stato facile per un nemico approfittarsi di una pesantemente indebolita Consigliera? Non poteva permettere che succedesse di nuovo. Sapeva di dover diventare più forte, la solita storia, ma sapeva anche di non dover sottovalutare forse la più grande eredità che suo padre poteva averle ceduto: ...Devo trovare la mia immortalità. Borbottò tra sè e sè. Sapeva già di essere uno degli esperimenti favoriti di Orochimaru, c'erano altissime possibilità che in lei ci fosse qualche mutamento genetico che potesse spingerla ad evolvere un'immortalità di qualche tipo. Il sui unici veri indizi erano l'essere l'Erede, e i Kemono, e sapeva ben poco di loro, ma erano una spinta sufficiente per convincerla ad indagare ulteriormente. Quello, e il sapere che non si sarebbe più dovuta nascondere nelle retrovie quando doveva combattere con Febh, naturalmente.

    Si morse un labbro nel sentire la menzione di una trappola. Il primo sospettato era naturalmente Makoto. Alzò lo sguardo verso il Consigliere quando commentò (a modo suo) come anche lui lo credesse innocente. Alla menzione della prigione scattò con le mani avanti. NO!!! No. Sudava freddo. Sto già impiegando tutte le mie risorse per togliere di lì un altro mio... collega. Non sapeva come descriverlo, dopo tutti quegli anni lontani. Ecco, bravo, tienilo d'occhio tu. E... assicurati che sia realmente innocente. Lo osservò, seria. Dopotutto sapeva di avere un discreto bias nei suoi confronti, e non poteva rischiare che la nostalgia le impedisse di liberarsi di una vera spia, tornata solo per ingannarla e che aveva fatto leva sul suo affetto passato. Se fosse stato lo Yakushi a dischiararlo pulito, si sarebbe decisamente sentita più tranquilla. ...Grazie. Non era ovvio aspettarsi che lo Yakushi mostrasse tanta gentilezza verso un idiota qualsiasi, che nonostante il buon cuore e la presunta innocenza, aveva rischiato di provocare pesanti danni al villaggio. Ora sparisci! Ho un appuntamento estremamente importante, non posso farmi distrarre dalla tua missione.


    Makoto alzò appena la testa all'entrata di Febh, e sentendo la sua frase il suo labbro prese a tremolare, facendolo poi scoppiare in un triste latrato, affondando nuovamente la testa tra le sue ginocchia. Come ho fatto a dargli fiducia!! Sembrava così onesto!! Dopo aver pianto per qualche altro minuto, annuì con convinzione alle richieste dello Yakushi, se non altro sembrava pronto ad ubbidire senza obiezioni. Alla menzione di un sigillo, prese a spogliarsi, levandosi la giacca e la maglia per restare a torso nudo, anche se il "dettaglio" che cercavano era sulla sua schiena: un jutsu che la ricopriva per metà, sconosciuto a Febh, ed un più comune e più piccolo sigillo di tracciamento. Sono entrambi ancora attivi. Chi li ha analizzati ha deciso che doveva essere una decisione del Consigliere cosa farne. Indicò goffamente il più grande, cosa che gli veniva difficile visti i suoi muscoli ed una scarsa elasticità. Hanno detto che questo è strano. Io non me ne intendo per niente. F aveva detto che serviva a rendermi invisibile per passare oltre le mura, ma i vostri dipendenti l'hanno riconosciuto come... hmmm. Si fece più pensieroso. Beh, non l'hanno esattamente riconosciuto, dicevano che fosse unico nel suo genere. Però hanno capito che si tratta di una sorta di... dicevano parabola. Per colpa di questo stupido tatuaggio, sono riusciti ad usare qualche jutsu da chissà dove, facendo sì che partisse direttamente da me stesso! Era frustrato, ferito, e probabilmente vendicativo. Da solo però sapeva di non avere le capacità sufficienti per farsi valere come avrebbe voluto... Però Febh poteva dargli un'occasione per farlo.

    Prese la cartina con confidenza. Certo che riesco a leggere. Vediamo un po'... Spinse la cartina così vicina al suo volto che la punta del naso ne creava un bozzo dalla parte opposta. Grazie alla lente avrebbe avuto più spazio di manovra, indicando grossolanamente il percorso fatto direttamente da una periferia di Kumo. E poi siamo passati da questo cancello. Indicò il nord gate, cancello che Febh sapeva essere attivo e controllato. Per quanto riguardava un re-incontro, scosse la testa. Oh no, F lo sapeva che questa mia scelta mi avrebbe reso a tutti gli effetti un traditore di Kumo. Però qualcosa gli ho raccontato, sembrava un sacco interessato nei confronti della signorina Hebiko, persino orgoglioso del fatto che avesse fatto carriera in politica! Non era difficile immaginare il perchè, visti i giorni precedenti. Quando lo Yakushi confermò di volerlo portare con sè, in un chiaro intento di vendicarsi del torto subito, Makoto scattò in piedi, gonfiando il petto e sbattendo i pugni tra loro. Sarò la sua ombra!! Ogni suo comando è per me un ordine! [Testo Visibile]



    Alla menzione sulla gelosia, Hebiko rimase interdetta per qualche secondo. Non pensava che la sua strategia avesse attecchito a tal punto su Meredora, soprattutto sapendola così fredda e calcolatrice. Ridacchiò, arrossendo appena. Ohoh, che dire, sono come miele per le api. Scherzò, dando più peso al suo lato sarcastico, anche se la domanda successiva lasciava intuire che forse non stava poi scherzando... oppure era declinazione professionale. Un po' come si conoscono tutti ad Oto: un'addestramento mortale. Era il modo più rapido per riassumere la pessima esperienza di quel giorno. Alzò un sopracciglio, incrociando appena le labbra ridacchiando. Meredora! Mi stavi forse interrogando? Il tono era giocoso, ma la sua era anche una tattica per distrarla ed evitare di spiegarsi meglio, cosa aiutata ulteriormente dal corvo in arrivo.


    Hebiko arrossì pesantemente, nonostante l'addestramento con Ogen certe affermazioni ancora la coglievano di sprovvista, e Meredora non sembrava il tipo di donna da andarci leggera sul tema. Arrossì visibilmente, coprendosi la bocca con la manica del kimono. Hoho, sei divertente! Vuoi farmi credere che possa essere in grado di sottometterti in qualsiasi modo? Emotivamente c'era chiaramente già riuscita, forse anche troppo bene... Ma era meglio non lo sapesse. La Vipera teneva la guardia alta, proprio perchè aveva già una discreta esperienza in quel bosco, ma Meredora non sembrava affatto turbata, forse al punto da essere incosciente. Avrebbe presto scoperto che in realtà il motivo era una differenza di esperienza abissale tra le due donne per quanto riguardava il Bosco. Oh, Kami... Lamentò, immaginando ciò che dovevano subire i dipendenti. Di cui uno dei suoi aveva appena preso le loro fila. Spero che il mio uomo sappia cavarsela, non vorrei aver pesantemente sottovalutato le sue capacità. Un po' ci teneva, nonostante volesse liberarsene, di certo non lo avrebbe voluto mangiato da qualche strana bestia. Anche quando furono finalmente di fronte alla grotta, la donna ragno mostrò abilità invidiabili, trovando tracce che per la rossa erano completamente invisibili. Aggrottò la fronte in un primo momento, come a voler cercare le stesse prove lei stessa, quasi incredula di come fosse riuscita a capire simili informazioni, e iniziando a domandarsi chi potesse essere il terzo ospite, del quale aveva ben poche idee. Di certo sapeva di Kaji, e quasi sicuramente Aji Tae lo accompagnava. Un leggero ghigno apparve sul suo viso, mostrandosi genuinamente orgogliosa della guardiana al suo fianco. Impressionante... Orgoglio che la guardiana non evitò di sfruttare, carezzando appena la guancia di quella che credeva la sua preda. Hebiko reagì con un leggero sorriso, prima di aumentare il passo, impaziente di metter piede nella grotta e nascondere il suo imbarazzo.

    L'imbarazzo mutò rapidamente in shock, e nuovamente incredulità: l'inospitale e umida grotta era stata trasformata in un residence privato di lusso, con tutte le comodità necessarie, più svariati extra tra cui una stanza dedicata interamente alle terme. La Vipera non potè evitare di restare a bocca aperta, non solo per la presentazione, ma anche e soprattutto perchè l'idea che avesse preso una settimana di tempo solo per creare tutto ciò le faceva ribollire il sangue. Non bastasse, dei petali di rosa sul pavimento indirizzavano un possibile ospite verso la camera da letto. E Meredora pensava fosse stato creato a pennello per lei. La Vipera sbattè gli occhi, ancora distratta da tutta la situazione, balbettando confusa verso la donna ragno: No, no, io non... Si sarebbe voltata in sua direzione, con confusione crescente. ...ma quali catene, cosa te ne fai- Oh, santo Tenchou. Per concludere, entrambe vennero distratte dall'apparizione del vero proprietario di casa: il primo "Febh", cosa che bastava per mandare in pappa il cervello della carceriera... e mezzo nudo, appena uscito dalla vasca, dettaglio che invece avrebbe colpito di più la Vipera, che socchiuse lo sguardo dopo un sorriso profondo, coprendosi parte del viso ormai completamente rosso con il kimono.

    Naturalmente. Commentò la donna, in risposta alla (forse) delusione di Kaji di saperla in compagnia. Che mi dici di te, invece? Sei rimasto qui, tutto solo, ad aspettarmi? Commentò, con un'espressione volutamente intenerita e vagamente sottomessa, che puntava a distrarlo dal raggirare la sua risposta. Dopotutto doveva testare quanto l'Hakai fosse realmente onesto nei suoi confronti. Al suo invito, rispose con un debole sorriso. MI piacerebbe molto. Temo però che seguire il tuo consiglio ti impedirà di... concentrarti su ciò che è realmente importante. Commentò, con sorriso malizioso. Saper usare la propria bellezza significava anche sapere quando "nasconderla", non poteva certo vantare di essere un tesoro irraggiungibile se la concedeva a chiunque. Era arrivato il momento di limitare anche i danni fatti a Meredora, per i quali si schiarì la voce con leggera difficoltà. A-ehm. Prima di continuare... Meredora, ti presento Kaji. Kaji, Meredora. A qualsiasi vago dubbio facciale della donna, chiaramente confusa dalla figura che aveva di fronte, avrebbe lentamente scosso la testa, sgranando gli occhi. No, quello non era lo Yakushi che tanto odiava, ma non aveva tempo di spiegarle tutto per filo e per segno. Se ne sarebbe accorta dal suo carattere.

    La mia accompagnatrice è libera di fare come più le piace, col permesso del padrone di casa. E' stato un lungo viaggio
    in mezzo al bosco, avrai bisogno di una rinfrescata.
    Inclinò appena la testa, concedendole un leggero sorriso, ed uno sguardo che invece quasi le imponeva quella scelta. La donna ragno stessa aveva probabilmente realizzato di aver bisogno di una doccia fredda, prima di scoppiare d'ira e indignazione di fronte al non Yakushi, la rossa confidava che seguisse il suo consiglio. Sperava solo che non tornasse poi nella stanza in bikini.

    Ma a quel punto, con Meredora o meno nella stanza, era arrivato il momento di attuare il suo piano improvvisato. Aveva ormai notato quanto la donna fosse aggressiva nel mostrare il suo interesse verso la viperella, e Kaji, per quanto ben più criptico, non sembrava da meno. Aveva di fronte a sè due temibili e scaltri avversari, che l'avrebbero potuta divorare se solo avesse voltato le spalle ad uno di essi... ma perchè preoccuparsene, se poteva usare quella passione contro loro stessi? Perchè non far sì che proprio loro "combattessero" tra loro per ottenere l'approvazione e chissà cos'altro dell'innocente ed elegante principessina? Hehe. Ammetto che il mio piano era di venire qui da sola, ma Meredora era così preoccupata. Devo ammettere che mi è stata estremamente utile, ha reso il viaggio in mezzo al nostro terribile bosco alquanto piacevole. Certo, si riferiva ovviamente a quanto fosse stato facile attraversarlo con le conoscenze approfondite della carceriera, per Kaji sarebbe stato ovvio, no? Non voleva però fare lo stesso errore con Aji e apparire indisposta, per cui, quando decise di accomodarsi su uno dei divani, invitò Kaji a fare lo stesso accanto a lei, aggiungendo: Ero impaziente di rivederti. Il caro Aji è stato fin troppo criptico quando parlava di te, iniziavo a temere ti stesse usando. Certo, da come l'ha descritto lui, sei sfuggito dalle mie mani alla prima occasione disponibile... Portò una mano a coprire goffamente la bocca, non nascondendo un'espressione di genuina delusione: non le serviva mentire, era realmente delusa dal sapere quanta poca influenza aveva realmente su Kaji, soprattutto il giorno in cui le serviva di più. Ma, se non altro, quell'emozione l'avrebbe aiutata a far sentire l'Hakai in fallo, come se il suo passo falso avesse fatto fare alla Vipera un passo indietro nei suoi confronti, in un certo senso avvertendolo di doversi rimettere in carreggiata se voleva realmente attirare la sua attenzione. Se così non fosse stato, avrebbe sicuramente ottenuto ulteriori informazioni sulle sue reali motivazioni. Sospirò, intristita. Immagino di essere stata una pessima compagnia. Piuttosto, raccontami meglio cos'è successo dopo. Dev'esser stato bello tornare ufficialmente tra i vivi dopo tanto tempo. La prendeva volutamente con calma, dopotutto l'uomo stesso con la sua settimana d'attesa e la sua accoglienza sembrava non avesse alcuna fretta. Lo sguardo scivolò sulla sua sigaretta. Ne hai anche per gli ospiti? Sorrise appena, aveva imparato ad apprezzare diversi miscugli di erbe, e se Kaji le avesse offerto la sua stessa pipa come sperava, l'avrebbe accettata con piacere, assaporandone gli intensi fumi... E probabilmente lasciando un leggero segno di rossetto sul bocchino. Su, aggiornami un po' sulla tua situazione. Ho tutto il giorno.
     
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