-
leopolis.
Il Torneo del Drago Nero
Post 1
Se c’era un torneo che restava da quasi sempre al centro delle attenzioni degli esperti degli arti marziali di quasi tutto il mondo, quello era sicuramente il Torneo del Drago Nero. A farla da padrona non era tanto l’abilità dei combattenti in sé, ma da di tutto ciò che vi si poteva incontrare: teste tagliate, corpi bruciare, gambe spezzate, crani frantumati e molto altro ancora. Come diversi tornei inventati in passato, quello del Drago Nero cercava di richiamare le attenzioni dei visitatori soprattutto grazie alla propria brutalità e spettacolarità: si diceva che più vi si avanzava tra un round di qualificazione e l’altro e più sangue, budella e teste tagliate vi si potevano vedere in quel che erano degli scontri senza alcuna pietà. Scontri che, anzi, puntavano unicamente sulla violenza.
Io ne avevo sentito parlare circa 5-6 anni prima della mia dipartita per mano di un signore che al tempo mi sembrava un folle, ma che ora mi sembrava un genio. Era stato lui a parlarmi di questo fantomatico torneo che veniva svolto in un posto celato nel Paese delle Cascate, in cui i migliori venivano invitati per picchiarsi malamente e senza esclusione di colpi, con tutto ciò che gli veniva dato dagli organizzatori… o, per meglio dire, dal Caso stesso, giacché gli equipaggiamenti, le arene, e tutto il resto vi veniva scelto in maniera del tutto randomica.
Ovviamente, erano più coloro che si iscrivevano al torneo e facevano una brutta, bruttissima fine, piuttosto che coloro che riuscivano a giungere alla fine delle competizioni aggiundicandosi non solo un ricco premio in denaro, ma anche la gloria eterna, la Coppa del Drago e i ringraziamenti degli organizzatori. Ciononostante, sembrava proprio che il numero degli interessati alla competizione sanguinosa non tendesse a diminuire nel corso degli anni.
Anzi.
Avevo persino sentito che l’ascolto per le gare di quella stramba competizione tendesse, per qualche motivo, ad aumentare.
A me, tuttavia, non interessava né picchiarmi, né guadagnare i soldi e nemmeno m’interessava la famosa coppa. Ciò che mi interessava davvero era la storia del posto.
Una specie di lore.
I racconti legati al torneo e a quella specifica zona del mondo parlavano di un drago. Si diceva che esso vivesse tra quelle montagne, nascondendosi tra una cascata e l’altra, un po’ come un fantasma che aveva posto delle condizioni alla gente dei villaggi: organizzare, in qualità di tradizione, un torneo sanguinoso e brutale, in cui i combattenti-perdenti stessi fossero dati in sacrificio al drago… altrimenti, beh… altrimenti il drago avrebbe distrutto i villaggi situati lì, nelle vicinanze.
Si raccontava che vi fossero anche altri tesori in quella parte del mondo. E che il Drago né fosse il custode. Che solo una parte degli stessi venisse concessa ai vincenti e che molto, molto altro c’era ancora da scoprire, poiché nascosto nei meandri delle montagne, laddove solo i ninja più pazzi, un po’ come il sottoscritto, potevano puntare.
Qui entro in gioco io. E quel pazzo ninja del Suono che avevo conosciuto.[...]
Lo avrei di nuovo richiamato, un po’ come il Caos che richiama la propria maschera. Lo avrei fatto venire di fretta, promettendogli nella solita letterina qualcosa che lo avrebbe reso forte, - ovviamente avrei taciuto sulla possibilità di morire malamente, - e che gli avrebbe dato la possibilità di confrontarsi con i migliori (i migliori macellai in cerca di fortuna… bisognava dire, gente che sapeva combattere, ma che non era in alcun modo afflitta da vincoli o catene di regole o morali).
Del resto, se voleva veramente migliorare, crescere, quello sarebbe stato un buon modo per farlo. Bisognava solo… iscriversi al torneo. E di questo lo avrei informato io stesso, ancora con quel mio volto falso che mi ero montato all’ospedale di Oto.
- Hey… come stai? - Lo avrei chiesto allargando le labbra in un sorriso. - Senti, ho sentito di un torneo interessante in quel di Taki… Ti interesserebbe mica? - Gli avrei chiesto.- Si tratta di un torneo di arti marziali e potrebbe interessarti. Potresti iscriverti allo stesso per migliorare le tue capacità ed eventualmente migliorare, oltre che vincere molti soldi! -
Una proposta come quella avrebbe sicuramente interessato tutti. O quasi tutti.
- Diciamo che è un po’ sanguinoso… quel torneo… ma c’è anche dell’altro… - E a quel punto gli avrei spiegato della lore del posto, incluso il Drago Nero che, - raccontavano, - viveva tra le montagne, con tanto di tesori che avrebbero fatto comodo a Oto e all’Accademia tutta.
- Forse nasconde anche delle nuova, - gli avrei detto. - Uova di drago che il Kokage apprezzerebbe molto! -
Sotto-sotto ci speravo anche io. Avere a portata di mano dei nuovi draghi mi avrebbe ben presto permette di accelerare la Venuta del Caos in quel mondo. Di spargere altre fiamme, - odio e oscurità, - sul continente.
Tutto, però, si trovava ora nelle mani del giovane ninja. Per andare lì dovevo avere qualcuno pronto a prendere parte al torneo. E lui era il candidato perfetto.
Per combattere.
E forse per morire..