[Accesso] L'entrata di Suna[Free GdR] [Macro GdR]

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    Falce dei Kaguya


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    Un ritorno scortese


    L'Afro sbruffone



    Ammettiamolo, Ryugi Nekki non è che instilli tutto questo timore nel suo prossimo, poi quando la sentono balbettare? Una ragazza di 16 anni che balbetta, tutta sistemata ed educata, timida timida? Chi la prenderebbe sul serio? Di certo non Jou.
    Lo spadaccino, infatti, nemmeno la calcolò, quasi, all'inizio, liquidando la sua domanda con un "non è il momento", poi si guardò intorno, stupito che fosse lei a guardia delle Mura di Suna.

    Ryugi lo guardò decisamente male, intuendo facilmente il perché delle domande che gli pose, non ultimo se erano impazziti tutti in amministrazione ed alzò una mano, semplicemente, la sollevò e, pochi istanti dopo, sulla stessa c'era una carta, completamente bianca, finché Jou non poté notare come sulla stessa iniziassero ad apparire parole, frasi intere. [Note]

    No, Jou-san, non mi mancavi e l'amministrazione non è impazzita.
    Sono una genin del villaggio della Sabbia quanto, penso, lo sia ancora anche tu, a meno che, dopo DUE ANNI di ASSENZA non ti abbiano considerato un nukenin, ma non credo.
    Alle Mura, non essendoci una vera e propria squadra di guardiani, assegnano secondo dei turni tutti gli shinobi che sono disponibili e propensi a fare qualcosa per il villaggio. Ed io voglio fare tanto per il mio villaggio!


    Sì, se l'era un pò presa a male, era leggermente irrascibile e, dulcis in fundo, Jou avrebbe sentito del calore provenire dalle sue spalle: alla sua destra ed alla sua sinistra, due piccole fiammelle di fuoco fatuo erano apparse, ad una certa distanza di certo, ma come dal nulla, mentre ancora la nostra piccola Ryugi scriveva sul foglietto.

    E sono Ryugi Nekki, una figlia del Clan della Vampa di Fuoco, non una bambina qualsiasi.
    Detto questo: dove sei stato in questi due anni, Jou-san?


    Avrebbe concluso, attendendo una replica dall'altro.
     
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    Chiarimenti





    Dopo le sue parole alla giovane Ryugi, Jou potè notare un cambio d'espressione abbastanza evidente nella piccola: di certo non era stato gentile o cordiale come lo era stata lei, ma l'afro si aspettava di trovare chiunque lì ma non lei. E passò poco tempo prima di vedere la reazione della guardiana.
    Mentre questa fece apparire una carta ninja sulla sua mano con qualcosa scritto sopra, Jou iniziò a percepire uno strano calore provenire da dietro; si girò e notò come due piccole fiamme fluttuavano poco distante da lui.
    Un po' stupito da questa apparizione si avvicinò alla carta ninja tenuta da Ryugi per leggere meglio quello che c'era scritto
    Cavolo Ryugi-chan, sei molto più convincente da muta che quando balbetti eheheh In pochi secondi Jou capì la situazione e la figuraccia che aveva fatto: non che gli importasse molto di ciò che la ragazza potesse pensare di lui, però lo divertiva il fatto che mentre lui era a fare baldoria del bosco lei si allenò duramente arrivando ad essere una genin forte tanto quanto Jou.

    Dopo una prima ridarola spontanea Jou si accese la seconda sigaretta, degnando la ragazza di più attenzione.
    Scusami Ryugi per le mie parole, ammetto di essere un po' sconvolto nel vederti sorvegliare il villaggio ma se è stato deciso così e se si fidano di te non posso farci niente. Comunque no non sono un nukenin, due anni fa avvertii l'amministrazione del mio viaggio e chiesi di sospendermi dal servizio fino al mio ritorno. Appena entro nel villggio la prima cosa che farò sarà andare dai capi e dire che sono tornato, sperando che non abbiano problemi a riguardo
    Si prese una pausa per guardare il suo coprifronte che teneva nella mano destra: quella placca metallica aveva sempre significato tanto per lui e tra tutti gli oggetti che aveva, comprese le sue armi, senza dubbio il coprifronte fu quello a cui diede più attenzioni per mantenerlo al meglio.
    Mise le chiavi di casa in tasca per liberarsi la mano sinistra, così da potersi legare il coprifronte sulla fronte come era solito tenerlo nei suoi anni da shinobi. Una volta legato bello stretto riguardò la piccola Ryugi
    Sono stato nel bosco per due anni, ero stanco di tutta questa sabbia e questo caldo. Ho fatto un viaggio spirituale dove sono riuscito a trovare la pace con me stesso.
    Sai, prima non ero felice, mi sembrava di essere un pesce fuor d'acqua, ma questi due anni mi hanno fatto capire che non c'è nessun altro posto come casa, sebbene questa possa sembrare strana e caotica. Sono sempre stato patriottico e amante del mio villaggio, ma dovevo risolvere dei miei problemi personali. Per un po' pensavo di essere impazzito e di essermi fottuto il cervello, ma adesso ho risolto tutto. So che il mio posto è qui e so che il villaggio ha bisogno di me. A partire da queste mura, prima di andarmene ero ad un passo nel diventare guardiano ufficiale. Penso che sarà la prima cosa che farò. Cercare di riprendermi un posto nel villaggio, e quel posto mi piacerebbe tanto che fosse in cima a queste maestose mura.

    Lo sguardò andò automaticamente a guardare le mura perdendo la guardiana dalla vista: quanto gli piacevano. Poi rifissò Ryugi
    Esattamente Ryugi, la prima cosa che farò sarà rubarti il lavoro. E il clan della vampa di fuoco? Scusa ma non mi dice niente. Spero di essere stato esaustivo con le risposte. Ora se permetti andrei dritto in amministrazione

    Buttò la sigaretta per terra sotterrandola con il piede sotto la sabbia, poi sperando che la piccola Ryugi lo lasciasse proseguire, si diresse verso l'interno del villaggio.
    Dove poteva riprendere la sua vita da Shinobi di Suna
     
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    Il Ritorno di Jou


    Le ultime questioni



    Che Jou fosse più sorpreso dalle vampe che non dalle parole di Ryugi, ce lo si poteva aspettare, specie se le "parole" erano incise su un pezzo di carta.
    Che dopo una battuta ed una sigaretta, due cose che la ragazza trovò leggermente fuoriluogo, ammettiamolo, poi l'afro spiegò che aveva avvisato due anni prima l'amministrazione e che quel periodo lo aveva passato in un qualche bosco.
    Il resto del discorso fu quanto mai personale, forse un pò troppo perché la giovane Nekki lo comprendesse, ma rispettò quella spiegazione e ridacchiò al commento sul fatto che fosse ad un passo dal diventare guardiano.

    Non dovrebbe essere poi così difficile, Jou-san, in fondo non ho dovuto fare richieste particolari, ho dato una mano al villaggio senza chiedere chissà cosa al riguardo.

    Avrebbe replicato, prima di ascoltare l'ultimo commento sul fatto che avrebbe preso il posto lui alle Mura e che non sapeva cosa fosse il clan delle Vampe.

    In verità, se ben ricordo, Jou-san, non conoscevi nemmeno il clan di tuo padre, quindi potresti avere una certa disconoscenza sui clan del nostro villaggio.
    Ma in ogni caso, ben tornato, Jou-san, sono lieta di saperti qui fra noi, dato quanto tieni a Suna.


    Concluse e quelle parole, per quanto solo scritte erano, innegabilmente, sincere.
    La kunoichi, a quel punto, avrebbe lasciato il suo parigrado andar via dalle mura e dirigersi verso l'interno del villaggio, di sicuro si sarebbero rivisti.
     
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    [La mattina in cui Operazione Utopia ebbe inizio]

    Gli eventi di quella mattina avrebbero spezzato la monotonia del Villaggio di Suna, ma l'individuo che nelle medesime ore si presentò alla gola di roccia che fungeva da cancello naturale per la Sabbia non lo poteva sapere. Ciò di cui era a conoscenza, tuttavia, era lo stesso rapporto che aveva dato inizio a tutto - un rapporto che era stato recapitato ai villaggi dell'alleanza accademica e, da lì, disseminato ai jonin ed alle squadre speciali.

    Il figuro in questione indossava una tunica marziale neutra, di colore nero e con maniche lunghe oltre il polso, con un tipico mantello da viaggio. Sulla cintura, il coprifronte del Suono riluceva quando necessario - non in bella vista, ma nemmeno impossibile da vedere. Ad un'eventuale analisi del chakra, la sua firma energetica sarebbe apparsa come quella di un semplice miliziano- Nota: La tecnica viene usata per apparire come un'Energia Bianca senza tratti specifici (non quindi per sigillare del tutto il chakra).

    Kanchi Kaisho - Interferenza di Individuazione
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Disegno (10)
    Tracciando un sigillo su se stesso o una persona consenziente, l'utilizzatore può alterarne il flusso del chakra, rendendolo difficile da seguire nei confronti delle abilità di percezione dei Sensitivi o delle Tecniche analoghe, anche Speciali. Chi riceverà il sigillo apparirà come un'Energia Bianca senza dettagli specifici riconoscibili alla Percezione del Chakra. Dal grado Jonin è possibile azzerare del tutto il flusso del chakra di chi riceve il sigillo: il sigillo deve essere disattivato da una parola in codice stabilita dall'utilizzatore; fino al round successivo alla disattivazione e per tutta la durata della tecnica, non sarà possibile utilizzare il chakra. Il Sigillo dura una scena GdR o, a discrezione del QM, fino a 3 ore.Tipo: Fuuinjutsu - Sigillante
    Sottotipo: Speciale
    , cortesia di un semplice sigillo (tra la moltitudine dei vari che aveva su di sé, ivi incluso un altro appena apposto per difendersi da eventuali illusioni) che tuttavia avrebbe ingannato qualsiasi sensitivo privo di abilità uniche. Tuttavia, era l'espressione dell'individuo in questione che avrebbe potuto attirare l'attenzione: sicura di sé, come il suo passo, e priva della minima esitazione mentre si avvicinava alle mura di uno dei quattro grandi Villaggi ninja.



    « ... »

    L'uomo sembrava del tutto disarmato.

    Giunto ad una decina di metri dalle mura, levò lo sguardo verso l'alto e si rivolse ai ninja che sapeva essere lì presenti.

    « Shinobi della Sabbia! » Chiamò, con voce chiara e forte. « Chiedo accesso al Villaggio e piuttosto in fretta, di grazia. Non ho mai apprezzato il deserto. », disse, per quanto non sembrava mostrare alcun segno di affaticamento per la traversata che lo aveva portato in quella zona del continente. « Mi chiamo Suiryu Tenjin. Sono un jonin del Suono, disarmato e munito di conio. Sono qui per fare acquisti ♪ », disse, con tono melodioso, facendo suonare alcune delle diverse monete d'oro che aveva in tasca.

    Se fosse stato necessario - ma solo se richiesto, giacché il suo coprifronte sarebbe dovuto bastare - l'uomo avrebbe mostrato le proprie credenziali del Suono, originali ed impeccabili, che dimostravano la sua appartenenza ai ranghi di Oto- Nota: come da ruolata con Gene. Il volto è il risultato di questa tecnica, apposta dal team del Suono:

    Shōshagan no Jutsu - Tecnica del Volto Sostituito
    Villaggio: Specializzazione
    Posizioni Magiche: Rituale da 1 Round (Rituale)
    L'utilizzatore può cambiare il proprio volto sostituendolo a quello asportato o a quello di un cadavere. Il nuovo viso non può essere riconosciuto come innaturale o insolito dalla vista normale o da percezioni del chakra. Può essere tolto volontariamente o se subita una ferita almeno Leggera. La tecnica è utilizzabile anche su persone prive di coscienza o consenzienti.
    Tipo: Ninjutsu - Hikariton
    Sottotipo: Supporto
    (Consumo: Basso)
    [Da chunin su]
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    Chakra: 1450/1500
    Spese di Chakra:

    - 1x Basso (10)[Interferenza di Individuazione]
    - 1x Basso (10)[Tecnica della Trascrizione per imporre Rilascio]
    - 12x ½ Basso (60-30 per TA Economica)[Rilascio]

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    Un jonin fuori le Mura

    Un guardiano sulle stesse



    Se sei un Jonin, poco importa che tu sia disarmato, ninja di Oto., queste le parole che avrebbero accolto l'uomo giunto dal Deserto.

    E sì, come l'assenza di balbuzie potrebbe avervi fatto facilmente intuire, questa non è una storia che riguarda la nostra amica Nekki: no, Ryugi era impiegata in ben altri problemi che interessavano il suo villaggio in quel momento, ma ne parleremo in un contesto diverso, forse.

    Alle Mura di Suna quel giorno, intanto, c'era un giovane ninja del clan Chikuma, Risho il suo nome, un semplice genin, ma un genin che sapeva bene come la minaccia di un ninja non si misurava dalle armi che portava in bella vista.
    In fondo, le storie sul Sesto Kazekage, Gin "Tatsumaki", o sul suo discepolo, Hoshikuzu il "Turbine Rosso", della casata principale, come i membri della casata cadetta, Furui "Lama Pazza" durante la Guerra Cremisi, o suo nipote Gensho (che aveva avuto l'indecenza di non scegliere un esagerato soprannome!), erano esempi di quanto uno shinobi di elevate capacità, anche con un semplice kunai, o disarmato, poteva essere pericoloso.
    E quello sconosciuto si era presentato come un jonin, un jonin di Oto.

    Di quei tempi, o almeno fino a quel giorno (che sembrava sarebbe stato così "fatidico"), la gente di Oto non era particolarmente gradita a Suna: avevano sottratto il Quattro Code alla Sabbia, seppur Risho non sapeva molto di più a riguardo, e, per dicerie nel clan Chikuma, in qualche modo il Kokage era anche responsabile della scomparsa di Hoshikuzu dal villaggio.
    Certo, c'erano voci che davano la responsabilità più ad una fuga d'amore del Rosso, anziché ad intrighi fra villaggi ninja, ma quel genin non voleva credere a tali voci: come per molti altri giovani, l'Eremita dei Fennec era un modello a cui guardare, non potevano credere avesse preferito la stabilità all'avventura.

    Dici di dover fare degli acquisti, shinobi di Oto, ma di che tipo? Dovrai offrire più informazioni, se vuoi che le porte siano aperte., continuò Risho, forte non delle sue capacità, ma delle responsabilità che il ruolo di Guardiano gli davano.
     
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    [La mattina in cui Operazione Utopia ebbe inizio]



    « ... »

    Il Guardiano di Suna di turno non sembrò soddisfatto dalle informazioni offerte dall'individuo presentatosi alle porte del Villaggio. Nonostante il grado accademico superiore di quest'ultimo, il Guardiano si sentì in dovere di approfondire e fare ulteriori domande. Il che significava che era già caduto nel tranello, dato che nessuna domanda del genere sarebbe mai stata porta ad un nukenin, tantomeno se di classe S.

    Così, l'uomo si illuminò e rispose di buon grado, sfoderando un onesto sorriso.



    « Un'ottima domanda! Sono principalmente interessato alla vostra fiorente industria di meccanismi, ma anche alle vostre bombe, veleni e relativi antidoti. »

    Disse, contando con le dita, mentre si godeva quella sceneggiata. Interpretare quel personaggio era oltremodo semplice: bastava pensare a quello stupido ragazzino dai capelli rossi e vari altri mortali che aveva incontrato. I loro sentimenti erano ovvi, le loro menti semplici. Scimmiottare la loro parvenza di intelligenza era un gioco da ragazzi, per il momento persino divertente.

    « Non si può mai essere troppo preparati per la prossima missione, non credi? E ora che ho finalmente un po' di tempo libero ho pensato di fare questo viaggio nel Paese del Vento ed esplorare le meraviglie belliche dei nostri alleati della Sabbia! »

    Nella sua mente comparve l'immagine della testa del Guardiano su una picca e il suo umore migliorò ancor di più. Assunse quindi un'espressione da cospiratore ed iniziò a sussurrare, per quanto abbastanza forte da farsi sentire anche sulle mura di roccia.

    « Non che anche un assaggio della bellezza locale mi dispiaccia, non so se mi spiego... qual è il miglior bordello dentro le mura? »

    Così ovvio. Così semplice.

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    sotto il sole cocente: il ninja di oto alle porte di suna





    [ Poco tempo dopo l'arrivo di Jeral..]

    Il ninja di Oto avanzava attraverso il deserto circostante il villaggio di Suna. La luce del sole illuminava la sabbia dorata, creando riflessi accecanti mentre si muoveva con agilità tra le dune. Vestito con un abito scuro che contrastava con il paesaggio luminoso, sembrava un'ombra tra i raggi ardenti del sole, il suo passaggio fluido come una brezza leggera.

    Giunto alle mura del villaggio, il ninja si fermò all'ombra di una duna, consapevole del calore accecante del sole che rifletteva sulla sabbia circostante. Con occhi affilati come katana, scrutò attentamente le guardie che vegliavano all'ingresso, poste come sentinelle della sabbia. La loro presenza era tangibile, i loro movimenti riflessi della sicurezza che proteggeva il villaggio.

    Con la mano destra, il ninja estrasse con delicatezza un piccolo rotolo di pergamena sigillata dalla tasca della sua tunica nera. Il sigillo sulla pergamena, impresso con i simboli del villaggio del suono e del suo clan di appartenenza.

    NLi4cy3wd



    L'otese arrestò la sua avanzata a pochi metri dall'ingresso, mettendo in piena vista la pergamena, trattandola con la reverenza di un artefatto sacro, che portava con sé per mostrarla allee guardie di turno. Fece sì che la pergamena fosse visibile alle guardie, tenendola leggermente sollevata in modo che il sigillo decorato fosse chiaramente in vista. Con la luce del sole che danzava sulla superficie della pergamena, i simboli sembravano pulsare con una luce propria, emanando un'aura di autorità.

    Kuroshi mantenne un atteggiamento rilassato e impassibile mentre attendeva, gli occhi fissi sulle guardie che vegliavano all'ingresso. Vengo da parte del villaggio e dele mio clan! esordì Sono stato incaricato dal capo clan di acquistare pezzi di ricambio per i meccanismi continuò con fare serio. Trovate tutto scritto in questo documento! concluse il suo breve discorso aspettando la risposta del guardiano.

    Come concordato con Boreanz il mio Pg arriva dopo Jeral!!



     
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    砂の海

    Suna no umi

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    Hideo avrebbe ricevuto una lettera di mio pugno da parte di un delegato kiriano, le poche parole scritte in una caligrafia rapida ed elegante chiedevano della sua disponibilità a partecipare ad un viaggio nel territorio del vento. Lo informava, inoltre, che mi ero già preso la libertà di avvisare il suo superiore della Mano Grigia che, a causa di un incarico di villaggio, non sarebbe stato disponibile alla veglia delle mura. Avrebbe dovuto, allora, presentarsi all'alba del giorno dopo al molo di Kiri dove una nave ci avrebbe trasportato fino al paese del The.
    Mi avrebbe trovato sottocoperta, seduto davanti ad un tavolo spartano mentre osservavo la mappa e programmavo il tragitto migliore. Al suo arrivo, chiusa la mappa e fattogli un cenno di saluto con il capo, l'avrei invitato a sedersi a sua volta. Non mi sarei perso in convenevoli, per quelli avremo avuto tempo in un secondo momento durante il viaggio, la cosa che mi urgeva maggiormente era spiegargli il motivo della sua convocazione. Gliene avrei offerte due, mentre la terza me la sarei tenuta per me: Ben trovato, Hideo-san. Siamo diretti a Suna, si tratta di una semplice ricognizione allungai verso il genin un foglietto firmato da Fudoh-san Ieri ho cercato Fudoh-san in ospedale per una questione e mi hanno informato che manca da un po' di tempo e che aveva lasciato questo pizzino sul foglio, il primario, aveva lasciato scritto che si sarebbe diretto a Suna per questioni personali senza dare ulteriori spiegazioni Fudoh-san ha un ruolo fondamentale per Kiri il mio sguardo si spostò fisso sul genin, non era mio compito informarlo del legame familiare del primario con la Signora di Taki e il ruolo di questa nello scacchiere politico internazionale, tanto meno del legame che il rosso sembrava avere con quelli che lui definiva Dei Guerrieri. Dobbiamo assicurarci che sia in salute e, se possibile, scoprire le motivazioni che l'hanno spinto nel territorio del Vento. E' fondamentale, però, visto che può essere un po' permaloso piegai appena le labbra in un sorriso ironico Che se dovessimo incontrarlo non venga a sapere che siamo andati a cercarlo, potrebbe non prenderla bene. Aspettai un suo cenno di assenso e quindi estrassi un secondo foglio dalla tasca interna del kimono e glielo mostrai, questa volta era una fotografia e raffigurava un giovane shinobi Lui è Hasami Soshi. Chunin di Suna che ha appena ricevuto la medaglia accademica al valore uno dei riconoscimenti più importanti dell'istituzione accademica, forse il genin ne aveva sentito parlare Da quello che mi è dato sapere, per un rapporto accademico che è circolato, si è distinto in una missione contro Kurotenpi attesi un momento, cercando le parole adatte tamburellando le dita sul tavolo, per poi riprendere Voglio saperne di più. Può essere che la missione riguardasse ciò sta succedendo nel Paese dell'Artiglio, dovremo quindi entrare in contatto con i Sands Scorpions o con quel chunin direttamente ripresi la fotografia e la bruciai, come se nulla fosse, sfruttando la fievole fiamma della candela posta sul tavolo. Domande? [Incarico di Villaggio]
    La terza ragione per cui l'avevo convocato e di cui non gli avevo parlato, invece, era di tutt'altro tenore: ero interessato ai suoi progressi. Non solo alle sue capacità o le sue conoscenze che avevo potuto osservare durante l'ultima missione accademica, ma principalmente al suo modus operandi.
    Volevo, insomma, valutare se fosse pronto a togliere il Grigio e indossare il Nero.

    [. . .]

    Durante il viaggio, una marcia dal ritmo sostenuto e priva di agio, sarei stato disponibile a intrattenere quasi qualsiasi dialogo con il genin, se avesse voluto e se fosse stato in grado di parlare malgrado la velocità che stavo dettando. [Velocità di movimento: 550]
    Mi tornarono in mente diverse immagini e sensazioni, uditive e olfattive, della prima volta che avevo visto le mura di Suna, ormai diversi anni prima, quando avevo raggiunto il grado di genin. Molte cose erano cambiate da allora. Tolsi mal volentieri il cappuccio che mi proteggeva dai raggi diretti del sole, una volta raggiunto il portone di Suna, così da farmi vedere chiaramente in volto. Da non molto avevo appreso un metodo per limitare il flusso di chakra e così, al fine di mantenere mie informazioni che ritenevo sensibili, già da quando eravamo sbarcati al paese del Thè, avevo attivato quella tecnica. [Slot Tecnica: Cammino della Morte]
    Se non lo avesse già fatto, quando all'orizzonte si sarebbe intravista Suna, avrei detto al genin: Credo sia il caso di attivare gli altri due tuoi corpi attesi un momento e, guardando il falco, dissi Non facciamo cose sospette, rimaniamo in gruppo finché non abbiamo superato le mura. Poi inizieremo la ricognizione mossi qualche passo e poi mi bloccai riguardando l'uno e trino: Ah pensa a cosa dire, nel caso dei loro sensitivi dovessero analizzare il tuo chakra, se scoprissero che siete un'unica entità. Quello che vuoi, anche la semplice verità se pensi che sia la cosa migliore, l'importante è entrare nel villaggio e non attirare l'attenzione indesiderata dei proprietari di casa

    Poco prima che mi identificassi ai guardiani, la voce di un giovane si fece sentire con chiarezza: mostrava un rotolo verso le mura, documento che rendeva conto della sua presenza e della sua necessità di entrare nel villaggio per acquistare dei meccanismi. Osservai con curiosità le sue cicatrici e un sorriso, tremendo per la perfidia che trasudava, si dipinse sul mio volto: quel ragazzo portava sul corpo i segni di una vita dedicata al pericolo. Mi era impossibile non solidarizzare con lui, a mia volta portavo con orgoglio i segni delle battaglie e degli scontri che avevo affrontato. Un altro motivo che attirò la mia attenzione sul ragazzo fu il suo coprifronte: era uno shinobi di Oto. Era un alleato, un ninja dell'asse.
    Spostai allora lo sguardo verso le mura e con voce tranquilla ci annunciai Sono Youshi e loro sono Hideo e Shuradõ, shinobi di Kiri feci un cenno verso il mio compaesano Sono venuto per incontrare il mio maestro: Shunsui Abara. Immagino che il suo negozio all'interno del DESERT sia ancora aperto attesi un momento e poi ripresi, guardando lo shinobi di Oto Se sei interessato a dei meccanismi, Shunsui è sicuramente la persona che stai cercando. Posso condurti da lui, se desideri quindi avrei riportato l'attenzione verso le mura.
    Se mi fosse stato chiesto di deporre le armi avrei storto il naso Speravo che certe abitudini fossero state obliate dal tempo scossi il capo con dissenso Ho con me oggetti dal valore inestimabile, preferirei non separarmene dissi con voce asciutta.

    Chakra rimanente: 79 Bassi



    Note Off: Ho posto l'arrivo in concomitanza con Shakur per due motivi: il primo, principale, è per poter partecipare alla serie di giocate avviate da Boreanz; il secondo, non meno importante, è per poter giocare con Shakur.
    Per questi motivi mi auguro che non ci siano complicazioni, in caso sentiamoci privatamente.
    Tanti bacini
     
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    Mura del Villaggio della Sabbia

    I: Un facile passaggio?



    Ormai le missive di Youshi non mi stupivano più molto, non fraintendetemi, ero felice che arrivassero ma con il tempo mi ero abituato a riceverle spesso e di conseguenza non mi facevano più l'effetto di quando ero appena diventato un giovane genin. MI recai quindi al porto e presa la nave raggiunsi il capo della Mano Nera sottocoperta. E' un piacere vederti Youshi-San, sono qui per un qualche tipo di missione immagino.. Scopri quindi ciò che dovevamo fare da li per qualche giorno e la cosa mi stupì.. assicurarsi che Fudoh stesse bene quando aveva lasciato lui stesso un biglietto in cui informava della sua partenza per Suna, un villaggio accademico e, ipoteticamente, privo di grossi rischi. Cosa ti fa pensare che Fudoh possa essere in pericolo? Suna è un alleato di Kiri, mi sembra strano che possa essere in pericolo. Detto questo la missione è chiara, non c'è bisogno di ripetere nulla. Recupero di informazioni a riguardo del nostro amico Hasami Soshi e localizzazione della Mano Bianca. Ebbene si, gli obiettivi erano due anche se sul secondo sinceramente avevo ben poche informazioni se non effettivamente avere impressa in testa l'immagine di quella persona.

    Una volta lasciata la nave ci iniziammo a muovere a piedi a velocità spedita.. forse anche fin troppo per me che faticai abbastanza a tenere il passo dell'elite di Kirigakure, il tutto faceva quasi sembrare Youshi preoccupato per qualcosa.. forse proprio per l'incolumità del nostro compagno.. Una volta arrivati nei pressi del villaggio e sotto consiglio del mio superiore evocai Shuradõ che iniziò a camminare alla mia destra e Bianca che si andò a posare sulla mia spalla. Penserò a qualcosa, grazie del consiglio. Effettivamente non mi ero mai posto il problema di come un sensitivo vedesse il mio collegamento con i miei due strumenti anche perchè solitamente viaggiavo senza di loro e quindi una buona scusa sarebbe stata utili in quel frangente.

    Arrivati alla mura, proprio come da noi, avremmo dovuto presentarci ai Guardiani del Villaggio e subito mi venne in mente che io forse ne conoscevo uno.. La ragazza della missione di ricerca del Nobile.. Ryugi si chiamava? forse poteva tornarci utile avere delle conoscenze all'interno del villaggio e soprattutto di un Guardiano de villaggio. Quando Youshi ci presentò accennai un mezzo inchino con il capo al guardiano in segno di rispetto e, se avesse fatto storie sulle armi avrei provato a giocare la mia carta. Potremmo parlare con Ryugi Nekki? ho lavorato con lei poco tempo fa e potrebbe mettere una buona parola per me e il mio compagno.. Se comunque Ryugi non fosse stata disponibile avrei chiesto al nostro interlocutore di lasciarle un messaggio con un saluto da parte mia.. sempre meglio tenersi amici i pochi ninja competenti di ogni villaggio.

    Chakra rimanente: [70 Bassi]
     
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    Una giornata movimentata

    Tanti ninja alle Mura



    [Suiryu Tenjin]

    Il piano del "Jonin di Oto" sembrava andare come previsto: Risho avrebbe giusto voluto sottolineare che, per quello che aveva sentito dire, anche il Suono e la Nebbia iniziavano ad avere un fiorente mercato in fatto di Veleni e Tonici, ma evitò: Sono soldi in più per il villaggio, in fondo., si disse.
    Sorrise persino al commento sui bordelli di Suna, ma prima che potesse aggiungere alcunché, ecco uno dei Guardiani anziani avvicinarsi, uscendo dalla propria postazione al fresco.

    Dalla posizione dove si trovava, "Suiryu" (lo vogliamo chiamare così?) non poté sentire cosa i due si dissero a bassa voce: poteva vedere che il secondo, un tipo più massiccio con un tatuaggio a coprire la testa pelata, sventolava un indefinito foglio davanti all'altro, poteva intuire, dal linguaggio del corpo, che era piuttosto concitato, mentre il guardiano più giovane era, a poco a poco, diventato meno baldanzoso.
    A parte questo, però, giacché i due stavano bisbigliando, senza apposite abilità non avrebbe potuto ascoltarli. [Nota Percezioni]

    "Suiryu", comunque, avrebbe potuto vedere chiaramente il guardiano più giovane, alla fine del breve dibattito, con il capo chino, dissuaso e sconfitto, mentre accettava il foglio che gli stava porgendo l'uomo pelato.
    Jonin-san, mi dispiace, ma c'è un editto del Settimo Kazakage di..., si fermò un attimo a controllare, Cinque anni fa, che vieta l'accesso ai ninja del Suono nel villaggio della Sabbia, fino a contrordine.
    E nessuno ha trovato un contrordine nei documenti che abbiamo qui alle Mura.
    , spiegò, riflettendo che probabilmente erano cinque anni che nessun ninja di Oto si faceva vedere a Suna: un sacco di tempo.

    Probabilmente, se non le è stato fatto presente al suo villaggio il problema, la diatriba deve essersi risolta e l'informazione non è giunta fino ai nostri burocrati, era passato ad un più rispettoso tono, forse per l'imbarazzo della situazione.
    Purtroppo, sono le regole: potrebbe suggerire al vostro Kokage, o ad uno dei suoi Consiglieri, di inviare una missiva per accelerare la parte burocratica di questo vecchio problema? O, non so, io, bé, mi dispiace, ma non posso concederle l'accesso., avrebbe concluso, ignaro del rischio a cui si apriva con quelle parole.

    Ma cosa avrebbe fatto il Flagello travestito da gentile Jonin (seppur un pò puttaniere)? [Nota]

    [Tre shinobi alle Mura (se ci sono ancora)]

    Qualche ora dopo, un nuovo guardiano era sulle mura, Kin Akasuna, membro cadetto del clan dei Marionettisti, che stava passando il tempo seduto nella stazione di guardia, scribacchiando il progetto della sua prima marionetta, ancora in pieno sviluppo.
    Aveva sentito dire che quella mattina c'era stato un visitatore di Oto, evento che non capitava da almeno 5 anni, con i compagni al cambio turno aveva ridacchiato della brutta situazione in cui si era trovato Risho Chikuma.

    Fu per questo che, quando sentì una voce proveniente dal deserto, ebbe per un attimo il dubbio di essere impazzito, ma poi lo vide: un altro ninja alle Mura.
    Sono tutti qui per quel chunin Soshi che ha vinto un premio?, fu il suo primo pensiero, uscendo all'aperto per scoprire chi fosse il nuovo giunto.

    L'aspirante marionettista guardò il ragazzino, verosimilmente più giovane di lui, con un rotolo contenente un qualche messaggio dal suo clan ed una smorfia gli si disegnò sul volto, comprendendo che era di Oto.
    Scusami, ma c'è un editto formale del nostro Kazekage che vieta l'accesso al villaggio ai ninja del Suono. Il tuo capoclan non era a conoscenza di tutto ciò?, Kin come membro di una delle più rinomate famiglie di marionettisti del villaggio sapeva bene che le abilità nel creare meccanismi della Sabbia fossero superiori a quelle degli altri villaggi, ma non poteva farlo entrare tanto a cuor leggero, se non voleva una lavata di capo come quella capitata a Risho.

    Stava per aggiungere altro, quando, per la seconda volta, il Guardiano fu tentato di dare una pulita ai suoi occhiali: c'erano altre tre persone che si avvicinavano alle Mura di Suna? Nello stesso giorno? Deve essere per la premiazione di quel Soshi, senza dubbio., si ripeté.

    Il primo dei nuovi giunti era un tipo parecchio pallido per gli standard sunesi, non prendeva sufficiente sole, come il simbolo del villaggio della Nebbia, posizionato sopra un occhio, confermava.
    Per Kin quel tipo, Youshi, aveva un aspetto un pò sinistro, ma sembrava essere il leader di quel terzetto, giacché fu lui a presentare se stesso ed i due compagni, prima di aggiungere che era lì per incontrare il suo maestro, un ninja che l'aspirante marionettista conosceva bene per la sua fama: Shunsui-sama.
    Un altro dei due Kiriani aggiunse il nome di un'altra persona di Suna a lui nota: Ryugi Nekki, con cui avevano lavorato assieme, diceva.
    Ryugi Nekki fa parte delle Squadre Speciali, non si trova qui alle Mura e non saprei come contattarla, per quanto immagino sia qui al villaggio., si fermò un attimo a rifletterci su, aveva sentito delle voci, mentre si accingeva a prendere il turno, su degli atti vandalici non meglio specificati nel villaggio, cose piuttosto forti, forse era impegnata in quelli?

    Non era comunque un problema di Kin al momento, no, lui si concentrò sul terzetto della Nebbia, mentre il tipo con il coprifronte sull'occhio scambiava due chiacchiere con il giovane di Oto.
    Quella vista gli fece venire in mente un'idea che, forse, avrebbe evitato ulteriori rapporti da riempire e soddisfatto quasi tutti.

    Voi, ninja della Nebbia, potete entrare: dovete mostrarci il vostro equipaggiamento, così che possiamo catalogare che tipo di armi state introducendo nel villaggio, ma avrete poi libero accesso., esordì, principalmente verso il capo di quel gruppo, poi si voltò verso il ragazzino di Oto, Shinobi del Suono, come ti dicevo: c'è un editto che vieta l'ingresso ai vostri ninja, ma se i tre ninja della Nebbia ti scorteranno ed accetterai di indossare un sigillo di tracciamento, che di fatto non è altro che un piccolo foglietto che permette ai nostri sensitivi di sapere sempre dove sei nel villaggio, ti sarà permesso l'ingresso., continuò, prima di sottolineare un dettaglio: Questo vuol dire che, qualsiasi cosa farai, sarà tanto tua responsabilità, quanto dei ninja di Kiri.

    Stava agli ospiti decidere se accettare o meno quelle condizioni.
     
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    [La mattina in cui Operazione Utopia ebbe inizio]

    Quando un secondo Guardiano apparve sugli spalti rocciosi delle "mura" di Suna, l'individuo che in quel momento appariva come Suiryu Tenjin ne osservò la figura con il tipico spirito di osservazione, quasi casuale, ma mai fuori posto, di un jonin accademico. Il nuovo venuto aveva una corporatura più imponente del ragazzino con cui aveva interloquito finora ed aveva un tatuaggio molto visibile ad adornare una nuca priva di capelli: l'aspetto di chi si affida poco alle apparenze, se non per intimidire, e si concentra di più sulla sostanza. I due confabularono per qualche minuto e poi il Guardiano più giovane informò l'Immortale di un qualche editto del Nanadaime Kazekage che vietava l'accesso agli Otesi.

    jpg

    « ... »

    Suiryu Tenjin chiuse per un istante gli occhi, all'apparenza una reazione di leggera sorpresa a quelle notizie. In realtà, una goccia dell'empio chakra del Flagello (mascherato da un sapiente sigillo in grado di ingannare il più diffidente dei sensitivi) fu sparsa nell'etere, il che gli confermò- Nota: come discusso, utilizzo Sesto Senso e ottengo le informazioni ricevute su Discord. l'assenza di altri Guardiani nelle vicinanze e il fatto che i due davanti a sé fossero sostanzialmente carne da macello al suo cospetto. Quella conferma gli migliorò notevolmente l'umore e lo spinse a indulgere ancora un po' in quel giochetto, mentre si immaginava di strappare il cuore dei due Guardiani dal loro petto mentre ancora pulsava.

    « Oh? Questo mi sorprende, Guardiano: ad Oto non si sa nulla di questo editto. Ma potrebbe benissimo essere colpa di Febh Yakushi, uno dei nostri Consiglieri e per molto tempo facente funzioni amministrativo del Villaggio... nonché noto pasticcione e scansafatiche. »

    Sospirò, traendo con naturalezza ispirazione dalla sterminata moltitudine di ricordi trasmessigli dal Garth a Crematoria.

    « Né dubito delle tue parole. È quindi probabile che l'Onorevole Kazekage abbia emesso un editto del genere tempo fa, per quanto la sua sostanza mi appaia francamente contraria alla lettera ed allo spirito dei trattati di fondazione dell'Accademia. Tuttavia... », proseguì, continuando a manifestare un'aria allegra e spensierata, « ... in questa circostanza mi torna alla mente un rapporto ricevuto dal fronte occidentale dell'Accademia proprio l'altra sera, i cui contenuti hanno rattristato non poco i jonin di Oto. Forse il tuo collega anziano ne ha ricevuto una copia? », chiese, con una pausa eloquente creata ad arte per dare l'impressione all'altro Guardiano di non voler rivelare ad un genin informazioni militari riservate a ninja di rango jonin. « Dato quanto ivi affermato, la cui veridicità non può essere ragionevolmente messa in discussione dati i firmatari di ben tre Villaggi diversi, mi sembra che l'editto non abbia più ragione di essere. »

    Lasciò l'ovvia implicazione aleggiare nell'aria ancora qualche istante, pregustandosi le parole prima di pronunciarle. Poi allargò le braccia e, osservando con attenzione la reazione di entrambi i Guardiani, sganciò la bomba.



    « Dopotutto, la parola di un Kage morto o disperso vale zero. »

    Una pausa di una decina di secondi, prima di rincarare la dose.

    « Soprattutto se continuare a rispettare tale parola rischia di incrinare i rapporti con un Villaggio alleato... e di offendere un jonin del Suono negandogli ospitalità dopo un viaggio nell'Anauroch con il solo scopo di recare beneficio all'economia della Sabbia. »

    Lasciò che l'affermazione - non esattamente un minaccia, ma un fragoroso promemoria del fatto che Suiryu Tenjin non era il primo venuto e che un guerriero del suo rango esigeva il rispetto che meritava - aleggiasse nell'aria, studiando in particolare la reazione del Guardiano tatuato. Chakra o meno, i guerrieri di alto livello sono istintivamente in grado di cogliere almeno a grandi linee il livello di minaccia rappresentato da un individuo davanti ai loro occhi... e la maschera amichevole di Suiryu Tenjin nascondeva la furia del più potente nukenin in tutto il continente.

    « Ma non voglio essere irragionevole, shinobi della Sabbia. Attenderò qui volentieri per qualche ora- Nota: in questo modo, a seconda di come andranno le cose, è possibile che la linea temporale di Jeral si riunisca con quella degli altri 3 PG che arrivano dopo alle mura. Ciò in quanto "Suiryu" non attenderà passivamente che altri ninja gli passino davanti mentre attende XD . Nel frattempo, vi suggerisco di verificare quanto dico e, nell'attesa dell'avvento di una nuova Ombra, ottenere il mio lasciapassare da parte del Capitano dei Sand Scorpion, da uno dei vostri Consiglieri o se necessario persino dall'Onorevole Shiratoshi Tenzo. »

    Pronunciò quelle parole quasi sfrontate - il nome del Daimyio del Vento, dopotutto, di norma non era cosa da invocare invano - con la medesima sicurezza e assenza di dubbio con la quale si era presentato alle porte del Villaggio, sapendo che i due Guardiani avrebbero ben colto quella sfumatura e tratto la giusta deduzione che il potere di quell'uomo, come la sua identità di jonin di Oto, era molto reale.

    « Ma non tornate a mani vuote, cari alleati. »

    Un ultimo sguardo penetrante rivolto al Guardiano anziano.

    Immagine-2023-06-26-104906

    « Non ve lo consiglio. »

    OFF GAME

    Jeral, Flagello Immortale

    Nukenin S | Energia Nera


    Vitalità: 18.5/18.5
    Status: /
    Buff: Rigenerazione x 1.5 (Chakra)
    Chakra: 1430/1500
    Spese di Chakra:

    - 1x Basso (10)[Sesto Senso]

    _____________________________

    Simboli Consumati

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    Sottotitolo Post



    Il giovane ninja di Oto si avvicinò alle mura del villaggio, con la mente concentrata sui suoi affari urgenti. Era già abituato alle reazioni negative dei villaggi vicini, ma sperava che questa volta potesse essere diverso. Quando si avvicinò al guardiano, notò subito la smorfia di disapprovazione sul suo volto. Rimase per un istante senza parole, sorpreso di non essere stato informato di questa restrizione. Aveva ricevuto ordini precisi, senza poi menzionare il lungo viaggio che aveva dovuto affrontare.

    Non ero a conoscenza di questa regola, rispose il giovane visitatore con sincerità, cercando di mantenere la calma nonostante la frustrazione che cominciava a farsi strada dentro di lui. Ma devo Assolutamente acquistare quei meccanismi. è di estrema importanza.

    Probabilmente al guardiano non interessavano molto le ragioni di Kuroshi, e in fondo non poteva nemmeno dargli torto. Era però rimasto al quanto sorpreso del fatto che lo avessero mandato sin nel paese del vento, nonostante ci fosse un editto in atto.

    Mentre rifletteva su quanto accaduto, la sua mente vagava tra le possibili ragioni dietro a questa omissione, si fece largo un sospetto... Non era che il capoclan avesse giocato un tiro mancino al genin? Non ci sarebbe da sorprendersi visto che sia lui e la sua famiglia non erano visti di buon occhio da alcuni membri del clan, visto le loro origini impure. Il colore della pelle di Kuroshi e sua madre era il fattore che aveva scatenato un frattura all'interno del clan stesso.

    Era sicuro che gli fosse stato assegnato questo compito apposta. Volevano che fallisse, anche negli incarichi di poco conto. Gli mettevano costantemente i bastoni fra le ruote per poter sbattere in faccia a tutti che il ragazzo non era degno di far parte del clan e ne tanto meno essere uno shinobi di Oto.

    Non avrebbe potuto tornare a casa a mani vuote, non poteva dargliela vinta. Doveva dimostrare che anche lui era un ninja di valore. Se il suo capoclan aveva deciso di tenerlo all'oscuro di certe informazioni, allora sarebbe stato lui a mostrare la sua abilità nel superare gli ostacoli e raggiungere il suo obiettivo. Ma come fare?

    Nel frattempo l'eco di alcuni passi risuonarono alle spalle di Kuroshi, altri tre ninja si fermarono dinanzi alle mura di Suna. Osservò i nuovi arrivati con attenzione, notando subito le loro caratteristiche distintive. Il primo, Youshi, aveva capelli chiari, e mostrava un'espressione glaciale e osservatrice. Le cicatrici che percorrevano il suo viso parlavano di un ninja navigato. Per un istate, parve che la cicatrice sul volto di Kuroshi, pulsasse come se le ferite del kiriano volessero comunicare con quelle del ragazzo.

    Notò lo strano modo in cui portava il coprifronte. Sembrava servisse a proteggere la ferita, ma forse anche a simboleggiare l'appartenenza e l'identità del ninja al suo villaggio. Era una dimostrazione visibile del suo impegno e della sua dedizione al servizio del suo popolo, nonostante le prove e le avversità affrontate lungo il cammino.

    Il secondo individuo, con il viso segnato da cicatrici profonde e degli strani piercing, catturò l'attenzione con la sua presenza decisa. Le cicatrici, disegnavano una mappa di esperienze intense e talvolta brutali. Gli strani piercing sul viso aggiungevano un elemento di mistero suggerendo una personalità intrigante.

    I suoi capelli neri, scuri come la notte più profonda, ancor più scuri di quelli di Kuroshi, incorniciavano il viso, mentre gli occhi rossi, come brace ardente, irradiavano una fermezza che non poteva essere ignorata. La sua carnagione chiara, in netto contrasto con la sua aura oscura, evidenziava ancora di più la sua presenza magnetica.

    Il ninja di Oto valutò rapidamente i nuovi arrivati, riconoscendo in loro una combinazione di forza, esperienza e risolutezza. Era evidente che entrambi avevano attraversato molte sfide e che erano abituati a prendere decisioni calcolate e metodiche. Si focalizzò poi sul simbolo che avevano sul coprifronte. Appartenevano a Kiri, e da quanto aveva sentito era un grande alleato di Oto. Era la prima volta che incontrava shinobi di Kiri.

    Notò come il ninja, colui che sembrava essere il leader, lo stava osservando a sua volta.
    Con un'occhiata apprezzativa, il ninja di Oto segui il discorso tra i Kiriani e il guardiano. A quanto pareva per loro non c'erano problemi di accesso in quanto alleati.

    Quando ricevette la proposta di colui che aveva detto di chiamarsi Youshi, si prese un momento per valutarla. Aveva bisogno di informazioni, e l'offerta di essere accompagnato da qualcuno che sembrava conoscere bene il territorio e i suoi abitanti era allettante.

    Dopo un breve istante di riflessione, annuì con un cenno di approvazione. Grazie per l'offerta, disse con un tono rispettoso. Sarei lieto di essere accompagnato da te per incontrare Shunsui. La tua guida sarà molto apprezzata. Amesso che mi facciano entrare ovviamente.

    A quanto sentito i meccanismi di Suna erano di pregevole fattura, e poterli acquistare da un degli artigiani migliori sarebbe stato meraviglioso. Kuroshi già si immaginava la faccia sorpresa del suo capo clan nel momento in cui glieli avrebbe resi, ma prima di ciò c'era un ostacolo da superare.

    Il ninja di Oto ascoltò attentamente le parole del guardiano delle mura, osservando con attenzione l'interazione tra i ninja della Nebbia e il capo del gruppo. La richiesta di mostrare l'equipaggiamento e l'accettazione di un sigillo di tracciamento non lo sorpresero; sapeva che i villaggi ninja erano soliti prendere precauzioni per garantire la sicurezza delle loro terre.

    Per una volta sembrava che la fortuna girasse dalla sua parte. Si sarebbe aspettato un chiusura totale da parte del guardiano, ma aveva appena ricevuto uno spiraglio di speranza. Quando il guardiano si rivolse nuovamente a lui, il ninja di Oto annuì, accettando le condizioni poste davanti a lui. Non ero consapevole dell'editto che vieta l'ingresso ai ninja del Suono, ma la ringrazio per essere venuto incontro alle mie esigenze. rispose con fermezza. Accetto di essere scortato dai ninja della Nebbia e di indossare il sigillo di tracciamento. Ammesso che a loro stia bene! Dichiarò per poi rivolgere lo sguardo verso ognuno di loro.

    Alla fine sembravano condizioni accettabili almeno per quello che avrebbe dovuto fare. Una volta arrivato al negozio e acquistato i meccanismi, si sarebbe diretto nuovamente verso Oto. Adesso sembrava essere un compito molto più semplice di quanto il suo capoclan avesse architettato.



     
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    砂の海

    Suna no umi

    II

    Da quello che mi hanno detto i suoi colleghi, disse che non avrebbe lasciato scoperto l'ospedale per più di una settimana mentii con nonchalance al genin, alzando leggermente le spalle Come ti ho detto ricopre un ruolo importante nel villaggio. Non voglio che eventuali tracce si freddino le labbra si piegarono in un leggero sorriso e lo sguardo si mosse lungo la stanza della nave.

    [. . .]

    Hideo dimostrò a sua volta di avere qualche contatto all'interno di Suna, un contatto che avrebbe potuto farci molto comodo data la natura del nostro viaggio: Ryugi Nekki, kunoichi della Sabbia e appartenente alle squadre speciali del villaggio. Lanciai una rapida occhiata incuriosita verso Hideo, tornai a guardare prima il guardiano e poi lo shinobi del Suono che si era fatto avanti. Costringerci a tornare indietro e attraversare nuovamente il deserto sarebbe pressoché una condanna a morte dissi sorridendo Una soluzione si troverà Le mie parole furono profetiche, infatti poco dopo il guardiano di Suna aprì ad una possibilità: se il ragazzo avesse accettato un sigillo di tracciamento e noi avessimo accettato di prendere la responsabilità sulle sue azioni, allora avremmo potuto varcare il cancello. Serrai la mandibola e riflettei pochi attimi, volsi lo sguardo verso lo shinobi e dissi Se dobbiamo farti da balia, dovresti almeno presentarti, shinobi del Suono dissi divertito. Quindi guardai Hideo e i suoi corpi Voi cosa ne pensate? se ricevuto il beneplacito mi sarei diretto verso l'entrata.
    Al guardiano mostrai le mie armi e i miei averi. Tra questi la katana e i coltelli che racchiudevano l'ombra della Bakekujira risaltavano come perle, sul fondale marino, illuminate da un riverbero del sole.

    Bene dissi rinfoderando le varie armi Vediamo di accompagnare subito il ragazzo dal maestro, così che possa fare i suoi acquisti e poi tornare a Oto. Eh?
    Mi ci volle un attimo per ricordarmi la strada, guardai il villaggio, le sue strade e case riportando alla memoria il tempo passato. Quindi inspirai e imboccai la strada


    Direi di proseguire direttamente al desert/Hoshi&co al prossimo giro di post :zxc:
     
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    Mura del Villaggio della Sabbia

    II: Il Ninja di Oto



    Non so se effettivamente le mie conoscenze ci furono di aiuto in quella situazione ma sta di fatto che avremmo semplicemente dovuto passare un controllo e una catalogazione di quello che intendevamo portare con noi all'interno del villaggio prima di poter congedarci da quella situazione. Senza indugio mostrai i miei miseri armamenti e i vari tonici che portavo con me.. non vedevo la necessità in quel momento di nascondere qualcosa vista la situazione alquanto tranquilla e simile a quella che si sarebbe svolta sulle mura di Kiri stessa. Da buon guardiano conoscevo bene i protocolli per poter superare l'ingresso ed ero abituato a farli anche io parecchie volte al giorno.

    Quando poi ci venne chiesto di garantire per l'altro ninja presente con noi ai controlli iniziai effettivamente a squadrarlo. Non ci avevo fatto molto caso fino a quel momento ma quel ragazzo portava i simboli di Oto, e tra i nostri due villaggi.. beh.. diciamo che grazie a Kensei l'alleanza con Oto era abbastanza forte. Nulla in contrario per me. guardai negli occhi il ragazzo con sguardo severo ma rilassato. Spero tu non abbia preso i vizi dello Yakushi.. quando è venuto a trovarci a Kiri è stato molto.. rumoroso.. a quel punto L'aquila albina che avevo sulla spalla batté le ali e, planando velocemente, cercò di adagiarsi dolcemente sulla spalla del ragazzo di Oto. Tranquillo, non ti farà nulla, ma abbiamo bisogno tutti di un'assicurazione no? accennai un sorrisetto. Anche Shurado a quel punto mosse latesta in segno di assenso, senza però dire una parola.

    Non restava che seguire Youshi che, visto i suoi trascorsi nel villaggio, sembrava sapere dove dirigersi.

     
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    Falce dei Kaguya


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    Stranieri alle Mura

    Chi entra e chi forse



    [Suiryu Tenjin]

    L'uomo calvo che si era affiancato al giovane Roshi Chikuma era Bolin Shinkiro, un jonin del villaggio della Sabbia, qualcuno che conosceva molti più dettagli, e segreti, di Suna rispetto ad un semplice genin alle prime armi.
    Forse, ad osservarlo con le sue doti da Sensitivo, il "jonin" di Oto avrebbe potuto riconoscere anche qualche particolarità del suo chakra. [Affinità Chakra]

    Il capo dei Guardiani, poi, si voltò con evidente astio al commento di "Suiryu" sul fatto che le parole di un "Kage morto" valessero zero.
    Mancare di rispetto ad un Kage, per quanto possa essere disperso, mi sembra un gesto inopportuno, ninja di Oto., avrebbe esordito Bolin, verso l'ospite alle Mura.
    Tanto più che, essendo tu un Jonin, immagino saprai la motivazione dietro all'editto, così come la conosco io... o forse il vostro venerabile Sandaime Kokage non ti ha messo a parte di ciò che è stato sottratto anni fa alla Sabbia e mai restituito? Persino dopo le richieste del nostro venerabile Kazekage., avrebbe sottolineato piccato.

    Ammetto, comunque, che la tua ignoranza dell'editto non è una motivazione sufficiente per cacciarti via senza cercare una soluzione diplomatica, è vero, quindi sì, cerca pure un'ombra per difenderti da sole, mentre attenderemo indicazioni dal Villaggio., concluse, osservando per un altro pò il "jonin".
    Bolin, fra le altre abilità, era a sua volta un Sensitivo ed il fatto che quello che gli si parava davanti così saccente, sicuro di se e, soprattutto, privo di armi, fosse un jonin dal chakra esiguo, poteva indicare solo due cose.
    O "Suiryu Tenjin" era un pomposo raccomandato, oppure era un individuo abile, tanto da celare le proprie capacità anche quando si approssimava ad un paese che definiva "alleato".
    In ambo i casi, gestire male la situazione sarebbe stato pericoloso.

    Queste riflessioni, ovviamente, il jonin di Suna non le avrebbe esposte né al genin, né all'otese, ma, semplicemente, sarebbe rientrato nella postazione di guardia da cui, dopo qualche minuto, il Flagello ninja di Oto avrebbe percepito volare via un messaggero, caratterizzato dalla stessa impronta di chakra del guardiano stesso.
    Era uno degli Origami del sunese, per quanto, forse, "Suiryu" non avrebbe potuto dedurlo.

    [...]

    Qualche ora dopo, un nuovo volatile sarebbe ritornato verso le Mura, rientrando dalla medesima finestra da cui era uscito il primo.
    Pochi minuti, quindi Bolin Shinkiro si sarebbe ripresentato davanti a "Suiryu Tenjin": L'amministrazione ti concede l'ingresso, ma solo se porterai con te un sigillo di tracciamento, con cui sapremo sempre la tua posizione nel nostro villaggio.
    Accetti questa condizione, shinobi di Oto?
    , propose.

    Chissà come avrebbe reagito il nukenin travestito da ninja accademico.

    [Tre shinobi alle Mura]

    Kin Akasuna fu sinceramente dispiaciuto quando lesse una genuina sorpresa nello sguardo del giovane otese dinanzi alle Mura nel suo versante delle stesse.

    Fortunatamente, per il genin del Suono soprattutto, i ninja della Nebbia furono più che concordi nel prendersi la responsabilità dei suoi spostamenti e scortarlo all'interno del villaggio.
    Molto bene, allora potete tutti passare!, concordò lieto il guardiano, dando solo uno sguardo alle armi degli shinobi, catalogandole di conseguenza, stupito dalla qualità, indubbiamente splendida, dei coltelli da lancio del Kiriano con un occhio bendato.

    Il gruppetto non avrebbe avuto difficoltà a passare oltre le porte di Suna e dirigersi verso l'interno.
     
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