Prigione di Kiri

[Gestionale]

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  1. P a r t y.
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    I giorni passavano lenti per il ragazzo, nessuno venne a cambiargli la benda, improvvisata dal suo boia, che ora era sporca aveva un puzzo inresistibile. Ma al piccolo topo che Kuro aveva voluto addottare sembrava apprezzare, lo trovò una notte mentre rosicchiava del cibo che avevano portato al ragazzo di kiri. Da allora il ratto rimase nella sua cella, il nebbioso gli dava una buona parte del suo cibo e la loro amicizia crebbe. Nessuna visita, volevano lasciarlo lì a marcire o semplicemente aspettare che la ferita si infetasse e che piano piano il morbo lo uccidesse. Ogni tanto avvicinava la brandina alla finestra e osservava le onde infrangersi sulla scogliera, la schiuma era bianca ma le onde erano cariche di alghe, che si seccavano al sole sugli scogli, come fieno.
    Un gabbiano urlò il suo dissenso verso il mondo, anche lui desiderava la libertà, anche lui desiderava volare verso il cielo che era sempre troppo distante. Managgia.
    Era rannicchiato, seduto sulla brandina. La porta si aprì con un sonoro CLACK. Un figura vestita di nero entrò nella cella, rimase sbigottito, a bocca aperta. Un membro della Mano Nera di Kiri.
    Avevano deciso di eliminarlo, lo sapeva che la fuga era punita severamente, ma lui era solo uno studente, volevano veramente la sua morte?
    Se così fosse, era spacciato, non avrebbe nemmeno provato a difendersi, solo i migliori ninja fanno parte delle squadre speciali; non avrebbe nemmeno potuto alzare un dito contro di lui.

    «Scusami? Disse Kuro con voce grave, pensava che fosse per legge amputare tutti coloro che provavano la fuga, forse non era così, e se così non fosse stato, il suo boia si sarebbe trovato nei guai.«Che domande, mi hanno amputato una mano i due guardiani quando mi hanno bloccato verso la fine della galleria.»



     
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78 replies since 9/5/2006, 20:52   3172 views
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