Prigione di Kiri

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  1. Shiltar Kaguya
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    Falce dei Kaguya


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    L'arrivo di Etsuko portò ad una rapida discesa della situazione, dovuta, a quanto pareva al collimare di tre grossi eghi: da una parte quello dell'Akuma, che sapeva essere considerevole (d'altronde chi se non un uomo dall'ampio ego più arrivare a giocare a Dio tanto da cambiare di sesso il povero Godsan...), poi c'era quello di Itai (il cui ego, sospettava Shiltar, fosse ingigantito dalla creatura nel suo stomaco...) che, a quanto pareva dalle parole di Etsuko, aveva deciso di portare Seiji in prigione accompagnato dai sunesi, il che non era proprio il massimo in effetti, tanto meglio lasciarli alle Mura, in effetti.
    Ultimo l'ego dell'allieva di Shaina, che stupì Shiltar per le sue sproporzionate dimensioni, inversamente proporzionali a quelle della kunochi, mentre spiegava la storia dal suo punto di vista e poi sottolineava altri piccoli particolari, non ultimo che avrebbe ucciso il prossimo traditore kiriano incontrato.
    "Lo gradirei di più, infatti, se me li portaste morti, grazie.", fu il primo commento del Kaguya, che aveva preso al volo ciò che la ragazza aveva fatto uscire da un rotolo di richiamo, un coprifronte kiriano rigato, quando quella già gli voltava le spalle.

    Fortuna che c'era Hoshikuzu a Suna, e lì: fu il Rosso a scherzare sul temperamento dell'altra, "Non ti preoccupare, anzi la piccoletta di certo è capace... l'Akuma qui è più uno sbruffone che un ninja d'alta qualità, ma di certo per ridurlo così la bimbetta ci saprà fare", replicò il Kaguya sorridente e sottolineando volutamente i commenti sulla ragazzina che in modo tanto sbruffone s'era rivolto a lui.
    L'altro di Suna, poi, gli rivolse un inchino di saluto e delle parole molto più "rigide" di quelle dell'amico dai capelli Rossi, "Ringraziala per l'efficenza dei suoi ninja, malgrado i risultati, a quanto pare potreste aver fatto un favore al villaggio.", replicò cordiale.

    Quindi, in modo meno cordiale e più diretto, si rivolse ad Etsuko: "Capisco che è un tuo compagno di clan, ma se è un probabile traditore, non va in ospedale, ma in prigione. Ti occuperai tu di interrogarlo, certo, ma qui dentro e con le guardie, ed il geco qui presente, come supporto.
    Se ci sono alte probabilità che sia un traditore e conoscendolo è probabile, per quanto un coprifronte rigato di per se stesso non è una prova. Cavagli gli occhi e lascialo in cella. E parlo letteralmente."
    , sentenziò.
    Shiltar non aveva problemi che si occupasse Etsuko di interrogarlo, comunque aveva intenzione di contattarlo in seguito, essendo l'unico altro Akuma veramente attivo come shinobi alla Nebbia, ma di certo un presunto traditore già fuggito una volta non sarebbe stato portato tranquillamente ad essere curato in ospedale prima di essere certo che non fosse un traditore e se fosse stato tale, allora avrebbe dovuto imparare a vivere senza gli occhi (ed era fortunato che Shiltar non lo disossasse da vivo).

    "Voglio sapere se è effettivamente un traditore, in tal caso dovremo di certo dei ryo a quelli di Suna, malgrado tutto.", avrebbe concluso verso Etsuko, volgendo lo sguardo a Tok'ra, il suo geco, "Sì, dominatore, supervisionerò tutto l'interrogatorio.", affermò, il che implicava (per quanto nessuno lo sapesse) che in qualsiasi momento il Mizukage avrebbe potuto interagire mentalmente con lo stesso.
    Quindi Shiltar si sarebbe voltato verso il Jinchuuriki di Kiri, "Itai, buon lavoro come sempre, anche se, personalmente, non avrei fatto entrare i tre sunesi fino alle prigioni senza prima ispezionarli e disarmarli, malgrado il fatto che avevano un prigioniero traditore, o presunto tale.", disse all'altro jonin.

    Fatto ciò, il Mizukage si sarebbe diretto verso i tre sunesi: Hoshikuzu aveva accennato alle terme di Kiri e lo aveva in parte sentito dire ancora qualcosa in tal senso ai due compagni, "Se posso, almeno la visita alle terme ve la offro io, assieme alla cena... poi, se si dimostrerà effettivamente un traditore, allora vi manderò dall'amministratrice di Kiri per essere pagati.
    E poi, Hoshi, prima o poi ti volevo offrire una giornata a palazzo."
    , affermò cordialmente verso i tre... in fondo il Rosso era un buon amico, il tizio con un braccio solo sembrava uno shinobi di una certa serietà e la ragazzetta gli era sembrata simpatica ad Oto, quando punzecchiava Shinodari.
    Certo che per Shiltar il palazzo del Mizukage fosse un posto da visitare, malgrado i mobili fossero fatti con ossa dei nemici, era poi un discorso a parte.
     
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