Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Waket
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    A testa alta


    II



    Hebiko avrebbe osservato in silenzio ognuno degli ospiti entrare, in particolar modo Kamine, che se l'avesse fissata sufficientemente a lungo avrebbe potuto percepire una disperata richiesta di aiuto. Tra donne ci si capiva in fretta.
    Il rifiuto del the , antica tradizione soprattutto per gli imbellettati del suo calibro, enfatizzato dalla scusa del caldo, fece storcere il naso alla ragazza, che si limitò ad un cenno di assenso con la testa, portando la bevanda sulla scrivania tenendola per se stessa, lasciando le altre tazze a chiunque ne volesse un sorso. Adorava un buon the, a prescindere dalla stagione, senza considerare l'effetto calmante che (solitamente) aveva su di lei. Non era efficace come lo starsene a casa nel suo divano, e non aveva avuto il tempo di accompagnarlo con dei dolcetti, tristemente.
    Nonostante bel poche cose avrebbero potuto superare l'assurdità del momento, rovinandone ancor di più la solennità, un ragazzo dalla chioma bianca sembrò riuscirci, entrando con aria spaesata nella stanza. La sua presenza venne notata da tutti, ma avrebbe percepito una particolare pesantezza non appena avesse incrociato lo sguardo di Hebiko, intimato ad osservarla anche dal gesto del rappresentante del Damiyo. Scura in volto, con i nervi a fior di pelle e nervosa da almeno un paio d'ore, stava puntando tutta la sua ira verso la probabile vittima che avrebbe potuto farla sfogare, se solo avesse fatto un secondo passo falso. Con un tono di voce che lasciava intuire il volerselo mangiare vivo, enfatizzato dal silenzio imbarazzante creatosi alla sua entrata improvvisa, sentenziò poche ma decise parole:


    unknown
    Esci. Subito. Dall'ufficio dello Yakushi.



    Qualcun altro avrebbe dovuto dargli le indicazioni necessarie, la Vipera era troppo concentrata nel trattenersi dallo spargere le sue interiora a giro per la stanza. L'assenza di Febh era già un imprevisto troppo grande perchè potesse occuparsi anche di studentelli dispersi.
    Finalmente, non appena tutti furono al loro posto, l'organizzatore di quella riunione improvvisata si decise nel presentarsi, dicendo a tutti il motivo della sua presenza. Hebiko iniziò a domandarsi se quell'uomo fosse a conoscenza della morte del Damiyo e la nascondesse così come stava facendo Febh. Probabilmente dirlo a tutti proprio quando i tre pilastri di Oto erano assenti sarebbe stata una pessima idea.
    Più o meno ognuno degli invitati sembrava essere responsabile dell'assenza dei tre Jonin. Quando l'uomo provocò la Vipera per l'assenza dello Yakushi, trovò come risposta uno sguardo affilato tanto quanto il suo, senza un briciolo di sottomissione. Non potè trattenersi dal rispondere.

    Confido nel fatto che sia assente per motivi che vanno ben oltre il volersi prendere una semplice vacanza. Febh Yakushi potrà essere poco incline al lavoro, ma non al punto da lasciare Oto alla deriva.

    Procedendo nell'elencare gli altri assenti, concluse il suo discorso con una semplice domanda, per ognuno di loro. La rossa si massaggiò le tempie, indecisa sul come rispondere. Si lasciò andare ad un sospiro, cercando di non agitarsi ulteriormente, ma lasciandosi andare ad un tono decisamente meno solenne del precedente, esponendo schietta i suoi pensieri.

    Oto fa schifo. Da diverso tempo. Lo sappiamo tutti. Nessuno ha voluto dire niente fino a che non ci sono stati soffiati i sigilli da sotto al naso. Febh stesso, conscio del livello di attenzione che pone nella sicurezza di cose preziose come questa, si era reso conto della gravità della cosa. Quei ratti sono entrati in Amministrazione, e sono riusciti a soffiarglieli da sotto al naso. Recuperandoli, abbiamo scoperto che chi aveva organizzato il furto proveniva da fuori Oto, e non sembra aver legami con Kumo. Per non parlare de...

    Si bloccò. Febh ancora non aveva parlato di Shiro, e dell'attacco che Konoha aveva subito, ne del fatto che Raizen li avesse avvertiti che il prossimo obettivo poteva essere Oto. Non voleva scatenare il panico più del dovuto.

    Insomma, per farla breve, ad Oto manca protezione, prima di tutto. Noi shinobi dovremmo sentirci al sicuro almeno dentro le mura del nostro stesso villaggio, eppure non è così. Ed io, purtroppo, ho le mani legate. Ho ricevuto da Shinken stesso dei progetti per il rafforzamento delle mura, diverso tempo fa. Febh non si è ancora mosso a riguardo, ed io come segretaria non posso far approvare i lavori necessari. Ora come ora, il rafforzare le mura ed i controlli relativi ad esse mi sembra la priorità. Il resto... Beh, quello è quasi secondario. I più deboli per le strade sicuramente non se la vedono bene, ma qui ad Oto sembra stia molto a cuore la regola del "pesce grosso mangia pesce piccolo". Mi piacerebbe oppormi, ma ironicamente, per poterlo fare dovrei essere un pesce grosso io stessa. Ed al momento non me lo posso permettere.

    Si poteva tranquillamente notare come la ragazza non fosse per nulla intimorita dall'uomo. Il rispetto per le autorità era quasi nullo da parte sua, non si sarebbe sentita colpevole di nulla di fronte a dei ricconi viziati che avevano deciso di farsi vivi quando la situazione era ormai critica, probabilmente solo per garantire che loro fossero sufficientemente protetti anche in un momento delicato come quello. C'era da dire che sapeva poco della situazione reale di quelle persone, ma era sicura che nessuno di quei nobili fosse cresciuto nella miseria come aveva fatto lei, e di conseguenza che non avrebbero mai potuto capire quanto fosse effettivamente marcio il villaggio.

     
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