Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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    Post 6 ~ Incarichi temporanei


    Quella che doveva essere una breve cerimonia di nomina si era trasformato in un campo di battaglia senza esclusione di colpi. Il colloquio si sarebbe sposato per cause di forza maggiore dall'ufficio dell'amministratore al prato antistante l'edificio visto che, uno per volta, tutti i ninja convocati e pure il funzionario con le sue guardie vi si erano trasferiti, e chi non lo aveva fatto sarebbe stato invitato a scendere. D'altro canto la porta divelta e i calcinacci non rendevano più la stanza molto accogliente. L'interruzione prodotta dalla comparsa del nukenin, ed tanto repentina scomparsa, aveva comunque permesso alla segretaria e al nobile di avere un colloquio privato, e le sue parole non avrebbero mancato completamente il bersaglio. Ma il primo a prendere la parola sarebbe stato il chunin Kato Yotsuki, consigliere pro-tempore di Oto, o per lo meno questo era ciò che l'araldo del daimyo aveva annunciato prima che la situazione precipitasse. L'uomo fece cenno con il ventaglio chiuso allo shinobi di parlare per spiegar loro la situazione. Il nome dello sconosciuto venne rivelato, così come l'assoluta sottomissione dello Yotsuki alla decisione del rappresentante. Molto bene, reazione immediata e il coraggio di prendere una decisione. Ciò che serve ad un guardiano, ma anche ad un consigliere. Aprendo il ventaglio, il nobile l'avrebbe portato davanti al viso, osservando gli astanti da sopra il margine superiore dell'oggetto. Tuttavia... Il consiglio dei ministri ha indicato il tuo nome solo perché era il primo della lista. Avrebbe omesso di esternare il ragionamento che aveva fatto in cuor suo, sul fatto che un sostenitore della vecchia idea di Oto sarebbe stato più facilmente manipolabile. Non ho il potere di oppormi direttamente, e rispondo delle mie azioni direttamente al daimyo... Il quale, però, potrebbe ascoltare la mia opinione. Quella aveva tutta l'aria di sembrare una minaccia per lo Yotsuki, ma agli orecchi della Vipera avrebbe invece avuto un suono promettente. Ho letto, ho ascoltato, ho osservato. E continuerò a farlo per un altro po'. Resterò qui, ad assisterti, e a controllarti, facendo rapporto al daimyo naturalmente. Le massime autorità del Paese delle Risaie ti assegnano momentaneamente la carica di consigliere per l'ordinaria amministrazione, ma solo fino al ritorno dei jonin del Villaggio. Il tuo ruolo dovrà essere riconfermato dagli shinobi di Oto riuniti. Resta inteso che se reputassimo il tuo operato manchevole, agiremo per rimuoverti anche prima che si pronuncino. Il funzionario, abbassato il ventaglio, avrebbe fissato Hebiko, forse domandandosi se aveva risposto almeno in parte ai suoi timori. Pregherei tutti voi qui presenti di fornirgli il massimo supporto, nel bene del Villaggio e del Paese. A quel punto, la riunione sarebbe stata sciolta, se nessun altro avesse avuto nulla da ridire. Fissando il cielo, però, Sengetsu non avrebbe potuto fare a meno di domandarsi che cosa stavano pensando i più forti tra i ninja di Oto per assentarsi in un momento del genere. Ah, gli shinobi... Chi li capisce è bravo.

    Harumi sarebbe rimasta in disparte, ascoltando il discorso del funzionario, ma senza prendere parte attiva nella discussione. Il cuore le stava ancora battendo a mille per lo scontro appena concluso. In realtà, ad essere onesti non era l'adrenalina della battaglia a provocarle la tachicardia, bensì quella strana sensazione che le era rimasta addosso. Nella frenesia dell'azione, si era ritrovata fredda, lucida e spietata, a puntare le sue armi contro il nemico, ignorando l'incolumità di chi le stava intorno. Che cosa le era successo? Non era da lei, assolutamente no. Non era lei. La kunoichi se lo ripetette più volte, per convincersene. Ad un certo punto si rese conto che avevano finito di parlare, e si guardò intorno. Un sottile filo di fumo usciva dalla finestra infranta dell'Amministrazione, le campane di allarme suonavano in lontananza, drappelli di guardie correvano qua e là e i volti di presenti erano per lo più scuri e rassegnati. La situazione ad Oto stava precipitando, e la nomina di Kato non era che un cerotto posto sopra un taglio profondo. Io... Devo trovare Diogene-sama... Mettendo da parte l'ansia e i mille pensieri che le si affollavano per la testa, la piccola jinchuriki costrinse le gambe a muoversi, dirigendosi a passo spedito verso Villa Mikawa.


    CITAZIONE
    Bene, chiudiamo questa giocata per lasciar spazio alla prossima riunione. A voi un post conclusivo con le eventuali reazioni.

     
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