Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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  1. Shinodari
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    Semplicemente... Ciao


    Mi sei mancato



    Febh non era da solo.
    L'avvertimento di Ko arrivò troppo tardi.
    Per carità il cucciolo aveva provato ad avvisarmi, cercando di interrompere il flusso di parole dirette verso Febh, ma non avevo prestato la giusta attenzione.
    Mentre osservavo le due persone presenti nella stanza, di cui una, andando per esclusione, doveva essere la Consigliera Dokujita, alle mie orecchie giunse la voce di una terza presenza. Proveniva dal televisore.
    "Tornerà Soledad Chikuma ora che il suo Miguel Abara è stato ucciso? Non ha più amici nè supporto, è stata sconfitta e la perfida Doña Ramona, sua maestra, controlla l'Accademia per giovani talenti sunesi. Ma allora cosa diceva la lettera per S.C. che la Hyuga scrisse prima di essere sigillata nella montagna? Le risposte a queste domande nella puntata di domani di...OCCHI DEL DESER..."
    Il clik, sentenziò che almeno uno dei due si era ripreso dall'iniziale stato stuporoso in cui era caduto. Febh sembrava come... congelato?
    Non ebbi tempo di riflettere sulla questione perché avevo probabilmente assunto tutte le possibili sfumature che andavano dal mio normale incarnato al rosso, rosso pompeiano, rosso scarlatto, rosso abbagliante fino a raggiungere l'infrarosso. Una deduzione dovuta alle guance che erano diventate bollenti.
    Ero così in imbarazzo che, all'inizio, non mi resi conto della particolare fisionomia della Consigliera.
    Le iridi, l'incarnato, probabilmente era come Kodachi... Preferii non pensare ad altre implicazioni. Non avevo mai giurato fedeltà a quella persona. Mi focalizzai sulle sue parole.
    Chi ero e perché non avessi un appuntamento. Domanda lecita.
    Mi sforzai di far defluire il sangue, cercando di assumere un aspetto dignitoso.
    Perdonate la mia maleducazione. Sono Shinodari Jaku Nara Kazekumo, suppongo non serva aggiungere i miei precedenti incarichi. Mi presentai, evitando ancora una volta di partire con una serie di ex qualcosa abbastanza deprimenti. Riguardo l'appuntamento... mi era stato detto... Volevo davvero mettere nei guai gli impiegati? Non pensavo servisse un appuntamento per salutarti, Febh. Cambiai discorso, volgendo lo sguardo verso la statua di... sale. Eh si, sono proprio io.
    Ma Shinny avevano detto che erano lib... afferrai il cucciolo di drago, chiudendo con entrambe le mani il muso prima di rendere la situazione più complicata di quanto non fosse.
    Sorvolai sul modo con cui mi stava guardando la Consigliera. Ero pur sempre piombata nel suo ufficio senza dare un minimo di spiegazioni. O forse ne avevo date troppe non necessarie.
    La lasciai parlare, fino a quando non se ne uscì con la storia della follia che era cominciata dopo la mia partenza da Oto.
    Liberai Ko dalla stretta.
    Mfh... sbuffò, arrampicandosi sulla mia schiena. Sentii il suo muso poggiarsi sopra la spalla destra.
    Questa poi! Socchiusi gli occhi ricambiando lo sguardo della Consigliera. A tutto c'era un limite.
    Follia dite? Dopo la mia partenza per giunta. Scoppiai a ridere. Febh era la scelta più sensata, la persona di cui mi fidavo di più. La persona che è sempre stata al mio fianco. A cui avevo affidato la mia vita. Non mi ha mai tradito. Ha un modo di fare un po' particolare, lo ammetto, ma c'è sempre stato nei momenti importanti. Non reputo folle aver affidato a lui l'amministrazione di Oto. E non me ne pento. Se tornassi indietro riconfermerei la nomina. Ero mortalmente seria. La follia non è insita in Febh. Se vogliamo essere più corretti, tutta Oto è intrisa di insania. O mi sbaglio? Se vi lamentate solo del vostro collega, allora vuol dire che il villaggio sta migliorando. Che c'è speranza. Perché quando sono arrivata io, l'allora Kage considerava i suoi abitanti solo strumenti, cavie per i suoi esperimenti. Godeva nel vedere i suoi sottoposti rischiare la vita per ottenere un contentino. Su, non siamo così catastrofisti. L'amministrazione è in piedi, un po' diversa da come me la ricordavo, ma sono passati pur sempre degli anni. Il villaggio è ancora in piedi, qualche novità alle mura... mi voltai nuovamente verso Febh Ho incrociato Keima al mio arrivo al gate occidentale. E' stato... creativo come suo solito... Volevo parlargli dopo che finiva il turno alle mura, ma mi sono resa conto di non sapere dove abiti... Mi sentii premere la spalla da Ko ...Si, mi dispiace, stavo divagando. Dicevamo? Se veramente il vostro collega è fonte di tale imbarazzo, perché si trovava nel vostro ufficio a vedere... Com'era? mi picchiettai l'indice sinistro sulle labbra ...Occhi nel deser...to? Si, giusto! Sembra interessante... quasi la storia della mia vita. Considerai, con una sfumatura ironica nel tono della voce. Torniamo a questioni più serie. La fissai dritta negli occhi. Volete che mi scusi per qualcosa che non è mia responsabilità. D'accordo, mi scuso. Volete che vi spieghi perché ho abbandonato il villaggio? No, mi spiace, sono fatti personali. Volete sapere perché sono tornata? Semplice. Perché nonostante tutto io sono molto legata a questo dannato villaggio. E viste le ultime novità, potrei dire: “Chiedete al Kokage uno dei motivi per cui sono tornata!” Avevo fatto una promessa al Mikawa e l'avrei mantenuta. Ma proprio non resistetti a stuzzicarla.
    Febh aveva ripreso il dono della favella, ma il suo modo di rivolgersi a me era così strano. Perché balbettava, perché la mia vista lo metteva così in imbarazzo? Io ero la solita Shinny, ma lui?
    Distolsi lo sguardo, per evitare che notassero la sfumatura di oscurità sulle mie iridi. Non potevo farci niente: era il dono materno.
    Si, sono io ragazzo ninja. Prese la parola Ko. Però non sono un ramarro. Ricordi? Sono un drago dei ghiacci. D_R_A_G_O. Non è difficile. Le caramelle alle mosche non mi piacciono, se invece aveste qualche gemma, magari degli zaffiri, quelli li accetterei volentierissimo. Ko era Ko, almeno lui non era cambiato.
    Davvero ti sono mancata Febh? Non riuscii a trattenere una sfumatura malinconica. Non potevo ignorare il suo sguardo per sempre. Pazienza. Le mie iridi nere non era un segreto. No, non è successo nulla... i Chuda... Grimdad... E da quel giorno che non ho avuto più loro notizie... mormorai. Non erano ricordi piacevoli. Non ero più tornata in quei luoghi. Avrei voluto dirgli che avevo lasciato una neonata nelle loro mani, che sarei dovuto andarla a riprendere. Che avrei voluto mi accompagnasse, ma non dissi nulla. Sayaka...dici? Avevo mal interpretato i discorsi che... avevo origl...sentito... Perfetto, ora balbettavo anche io.
    Non si aspettava che potessi tornare. In fondo come dargli torto. Quanto della mia vita era simile a quello che era stato trasmesso?
    Suppongo che mi dovrai aggiornare. Considerai. Vidi la mano che mi veniva tesa. Ancora una volta mi diceva di essere contento del mio ritorno, ma sembrava quasi lo stesse ripetendo più a se stesso che a me.
    Non gliela strinsi. Abbozzai ad un sorriso.
    Improvvisamente il suo atteggiamento cambiò quando si rivolse alla sua collega. Un modo di fare per certi versi familiare.
    Febh,... mi avvicinai a lui ...noi non ci siamo mai stretti la mano. Lo abbracciai o perlomeno questa sarebbe stata la mia intenzione.
    Se non si fosse scansato, gli avrei detto semplicemente: Mi sei mancato...


     
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