Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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    Post IV

    Le cose finirono com'erano iniziate, con un taglio netto. Il pazzo sembrava sparito, "unico" suo lascito, l'inagibilità dell'ufficio. Il gruppo venne quindi riunito nel prato antistante l'amministrazione, dove l'emissario del Daimyo era stato fatto evacuare. Kato spiegò come il pazzo si chiamasse Hitori e fosse un nukenin. Al commento sottovoce di Hebiko, Kamine rispose solo con un mezzo sorriso, prima di chiedere direttamente a Kato delucidazioni. E come avrebbe fatto un nukenin così pericoloso, da Soyo ad infiltrarsi dentro uno dei villaggi ninja maggiori? Domanda che le pareva più che legittima in quel momento.

    Sengetsu poi riprese la parola, riconfermando quella specie di nomina pro-tempore a Kato, che non perse tempo ad impartire ordini, spedendo Hebiko a fare da guardiana alle Mura, notizia alla quale Kamine reagì sollevando un sopracciglio, dubbiosa. Sicuro? Poi, passò proprio a lei, nominandola sua segretaria, notizia che la lasciò interdetta per più di un attimo.
    Eh? Cosa gli fa credere che sappia qualcosa del lavoro in ufficio? Ma non era ancora finita. La ciliegina sulla torta fu una promessa-minaccia: allenarla dopo il lavoro.


    Chi è che vorresti allenare, tu?La cosa non le sembrava avere senso.Cosa ti sei messo in testa, esattamente? Certo, Kamine non era esattamente la kunoichi perfetta, soprattutto per gli standard da ninja-machismo di Kato, ma non si era mai tirata indietro da un combattimento. Crede che un po' di allenamento mi farà diventare una che prima attacca e poi fa domande? A tutti non rimaneva che attendere gli sviluppi di quella giornata...
    Kamine Ashimi
    Chakra: 72/75
    Vitalità: 15.5/15.5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità: 525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Continuazione Rendan
    2: Continuazione Rendan
    3: Presa
    Slot Tecnica
    1: Attacco concatenato del Drago
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Kunai × 5
    • Shuriken × 5
    • Fukibari × 1
    • Wakizashi × 1
    • Mantello × 1
    • Guanti Rinforzati × 1
    • Corpetto in Cuoio × 1
    • Parabraccia in Cuoio × 1
    • Filo di Nylon [10m] × 1
    • Gambali in Cuoio × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    Note
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    Presunzione


    VI



    Hebiko sbiancò (per quanto potesse farlo) ascoltando le parole di Kato. La stava buttando fuori dall'Amministrazione, per coprire il buco da lui volontariamente lasciato, nonostante i suoi due precedenti anni di lavoro di fianco a Febh? E si era persino preso Kamine come segretaria sostitutiva, al pari di una prostituta, offrendosi persino di "allenarla", qualsiasi cosa intendesse e che sicuramente non aveva nulla a che fare col combattimento vero e proprio.

    No.

    Quel rifiuto sembrò risuonare nella piazza, come il pesante rintocco di una campana che sentenziava morte. Immobile, la Vipera alzò lo sguardo verso colui che, ormai, era un suo nemico.

    Sono arrivata qui anni fa. Febh mi ha accolta e presa sotto la sua protezione. E sempre lui mi ha dato questo ruolo. Se pensi che disubbidirò all'Amministratore in persona solamente perché temporaneamente assente, sappi che ti sei fatto accecare da un titolo fittizio che non meriti.

    Mancava solamente che gli sputasse in faccia, ma riteneva quel gesto troppo rozzo. Per la fortuna di entrambi, probabilmente.

    Lo sai perché un consigliere NON è un Amministratore? Perché ogni tuo comando può essere annullato... se il resto degli shinobi non è d'accordo. Ed IO non lo sono.

    Si voltò verso Kamine. Sperava, pregava di poter avere il suo appoggio. Aveva preso le sue difese il giorno dell'attacco del demone, al contrario di Kato che sembrava d'accordo per la rimozione del suo demone. Hebiko doveva solo sperare che fosse disposta a ricambiare il favore. Le sue pupille affilate tornarono ad osservare Kato.

    Io voto per mantenere il mio posto come segretaria, secondo il volere stesso dello Yakushi. Kamine, Harumi. Scegliete cosa votare. Posso ribellarmi al potere di un pomposo accecato dal potere, ma non posso di certo ribellarmi a tutto il popolo. Perciò la decisione non sará di Kato, ma vostra.

    Prese fiato, speranzosa, per poi dedicate un ultima, minacciosa frase, al nuovo Consigliere:

    Se le mura resteranno sprovviste di un guardiano... Sará solamente colpa tua. A prescindere da cosa succederà ora, hai disonorato il tuo ruolo. Credi ancora che i soldati alle mura ti rispetteranno,sapendo che hai scelto il titolo più alto solo per poter gonfiare il tuo ego, e non per merito?

    Non sapeva se volerlo davvero. La cosa avrebbe esposto il villaggio a probabili attacchi, il suo era un azzardo, piuttosto rischioso per giunta. Ma voleva, doveva dimostrare a Kato, che anche se cercava di pomparsi con quei paroloni, non era nessuno. Non ancora. Prima il chuunin, ed ora quella carica, lo avevano fatto credere invincibile. Era ora di ribaltare le carte in tavola, e ricordargli che era solamente un uomo violento, ma ancora privo del rispetto che meritava un leader.

     
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    Il Fiore Lupo

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    Amministrazione


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    Sorrisi, tremendamente divertito. Era immaginabile. Lo si poteva benissimo intuire che le cose non sarebbe mai andate rispetto a come avevo progettato e ordinato. Hebiko, la Vipera si rivelò tale: un fallimento. Mi chiedevo sinceramente il motivo per il quale Febh, nonostante tutte le sue stranezze, mantenesse la sua influenza su quella donna. Non poteva essere un caso, no di certo.

    Al termine dei suoi discorsi presi a ridere, sinceramente. Accuse dirette, contro un suo superiore di grado. Contro realtà, e situazioni che lei non nemmeno conosceva. Che lei non sapeva e non poteva ovviamente capire. Shinken-sama per aver disubbidito ad un ordine di Febh perse un braccio quella volta della ricerca dei Sigilli. Io, Kato Yotsuki, come dovevo comportarmi nei confronti di Hebiko?

    Questa era la vera domanda chiave. E la risposta, di prima intenzione, per me sarebbe stata evidente: pestarla fino a farle perdere i sensi. Ma questo sarebbe stato fin troppo semplice, e banale. No, alzai lo sguardo posandolo pesante sul sottoposto del Daimyo. Mi limitai a proferire semplici e poche parole: - Questa è la Vipera di Oto, Onorevole Dignitario. Professione: segretaria per scelta. –

    Poi voltando lo sguardo su Hebiko mi sarei avvicinato quanto più possibile verso di lei, quasi a raggiungerla a distanza di respiro: - Non vi è nulla di più triste vedere una scena del genere. Un piccolo pesce che vuole essere padrone del suo aquario. – sarei andato in avanti, avvicinandomi all’Amministrazione – Peccato, che fuori dalla teca in cui vivi, Hebiko, vi sia un mare… pieno di pesci molto pericolosi. – attesi un secondo: - Sebbene possa obbligarti a seguire i miei ordini, nonostante quello che tu dici, non lo farò perché… semplicemente non ho tempo da perdere con dei semplici segretari, come giustamente ti sei definita. Asseconderò la tua volontà: sarai la mia segretaria, fino al ritorno di Febh a cui farò rapporto. Per quanto riguarda invece i Ninja… chiedo ad Harumi di prendere il mio posto alle Mura. Kamine seguimi pure, lasciamo fare a Hebiko il lavoro della spazzina dell'ufficio. Al prossimo briefing, Signori. –

     
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    Fudoh VI

    Febh prigioniero perse alcuni secondi nel liberarsi e spazzar via la testa che lo aveva bloccato, mentre Fudoh fortunatamente aggrediva la testa più vicina costringendo il nemico ad incespicare. Una serie di capelli fece barrire di fastidio il pachiderma già ostacolato dalla pioggia acida, mentre i due successivi colpi di spada fecero esplodere la testa che faceva da piede, costringendo le restanti a ridistribuirsi per tornare in equilibrio. L'amministratore atterrò accanto al Kiriano, mentre un paio di dardi di Dorian danneggiavano la testa-torso appena posizionata, ma senza distruggerla. Il terzo colpo di Fudoh non bastò per distruggere il nuovo bersaglio ma un pesante pugno dello Yakushi concluse l'impresa. Non vai malissimo per un pescivendolo puzzolente. Commentò, non esattamente in maniera costruttiva, prima di far volare altre due teste con un singolo attacco...a ben guardare era come se un sottile strato di chakra trasparente e increspato avvolgesse il ninja, nemmeno avesse una specie di corrente d'acqua continua che gli scorreva addosso e certamente incrementava la potenza dei suoi attacchi.

    A meglio guardare, non poggiava nemmeno i piedi a terra, ma era come se fluttuasse a pochi centimetri dal suolo...sempre che di suolo si potesse parlare in quell'assurdo corridoio di nulla. Dorian aveva finito i colpi e restavano ancora quattro teste disposte come una Y rovesciata. Dovevano sbrigarsi!
     
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    Quattro Teste alla Fine


    Ed uno strano jutsu



    Quel coso, il pachiderma, o pachidermi, le teste con il nasone e le orecchie grosse, insomma, era piuttosto coriaceo: non bastarono nemmeno i miei capelli, servì aggiungere un paio di colpi di wakizashi, per eliminare una di quelle "cose" costringendo la creatura a riprendere equilibrio.
    Ed i colpi successivi? Più o meno lo stesso: le frecce di baffetto, assieme ad un mio colpo di wakizashi, non bastarono, ci pensò l'amministra-amministrazione a finire una di quelle teste.
    E fu mentre lui mi rivolgeva gentili parole, più o meno come buona parte della gente che conoscevo, che vidi una cosa strana: il tipo non toccava terra, o quel che era il luogo dove eravamo, ed a ben vedere Percezione (Base) [1]
    Maestria: L'utilizzatore ottiene +3 alla Percezione. [Da genin in su]
    da vicino, sembrava come ricoperto da qualcosa.
    Chakra? fu la mia prima ipotesi, ma non avevo idea di come potesse ottenere qualcosa del genere, seppur, ammetto, che m'incuriosiva.
    Peccato che in quel momento la curiosità stava un pò in secondo piano, davanti alle rimanenti quattro teste: due che facevano da "piedi" e le altre incolonnate una sull'altra.

    Mi venne un'idea, malsana come sempre: quel coso si risistemava, ci aveva spiegato l'amministra-amministrazione, ogni testa che esplodeva, e quando perso una testa-piede, aveva riequilibrato le altre ed un colpo di wakizashi sembrava non bastare, ma se avessi fatto qualcosa di un bel pò più violento di wakizashi ed un pò di capelli? In fondo, lo sapete, a me piacciono i combattimenti corpo a corpo, anche se quel coso non aveva un vero "corpo".
    Per farla breve? Mi voltai verso il primo dei due volti-piede e mi lanciai in un bella combo di due calciCalcio a Martello
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore effettua un primo calcio dal basso verso l'alto davanti a sé, contro l'avversario, con Velocità incrementata di 3 tacche. Poi l'utilizzatore effettua un potente calcio dall'alto verso il basso, mirando alla stessa zona del colpo precedente, con Forza aumentata di 3 tacche.Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
    : un primo parecchio veloce dal basso e subito dopo, con annessa capriola con salto, un secondo dall'alto verso il basso, ben più forte del primo!
    Speravo che questa combinazione di movimenti bastasse contro una testa, altrimenti avrei sferrato subito dopo un sano colpo di wakizashi circolare per aprire quella testa con una certa violenza!
    SE a quel punto la testa fosse "esplosa" come le altre, avrei sfruttato la spinta di quel botto, per arrivare più velocemente possibile sull'altro "piede", contando su quel momento in cui il "coso" si doveva riequilibrare e lì avrei sferrato altri due colpi di pura potenza, due fendentiOk, il Calcio a Martello è una rendan, ma normalmente le rendan che richiedono slot azione lo specificano (mi pare), quindi ipotizzo due attacchi, se no, contane solo uno ^^'
    In ogni caso, ambo i colpi hanno Forza = Verde +3 con Pot = 20
    uno di fila al successivo, portati con la wakizashi, al fine di affondare e poi tagliare l'ennesimo faccione con naso fuori misura!
    SE la prima testa fosse risultata più dura del previsto, ci avrei messo un pò di più ad abbatterla, ma ci avrei comunque provato a colpire anche la seconda, dopo essermi accanito su quella che avevo pure preso a calci.

    C'era da vedere se la pura violenza fosse sufficiente, come speravo, e quanto Baffetto poteva aiutare: non dubitavo che l'amministra-amministrazione avrebbe fatto il suo lavoro di violenta precisione con quello strano alone tutto intorno.

    Chakra: 27Mediobasso x tecnica + Medio x attacchi vari/40
    Vitalità: 14/14
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 300
    Velocità:  300
    Resistenza: 300
    Riflessi: 300
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 300
    Agilità: 300
    Intuito: 300
    Precisione: 300
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: Colpo di Wakizashi
    2: Colpo di Wakizashi
    3: Colpo di Wakizashi
    Slot Tecnica
    1: Calcio a Martello
    2: ///
    Equipaggiamento
    • Tonico di Recupero Minore × 1
    • Cartabomba I × 1
    • Tonico di Ripristino Minore × 1
    • Veleno Debilitante C1 (5 dosi) × 1
    • Tekken × 2
    • Coltelli da Lancio × 3
    • Fuuma Kunai × 1
    • Cotta di Maglia Inferiore × 1

    Note
    ///
     
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    Fudoh VII

    Il gigante aveva accelerato nell'ultimo tratto, ma la serrata combinazione di Fudoh bastò a eliminare una delle teste, lasciando così le altre tre alla mercè dello Yakushi, che altrimenti avrebbe finito per farne scappare una, liberando un nuovo elefante nel suo ufficio, come accaduto alcuni mesi addietro. Oh! Era ora! Un paio di calci e pugni ben assestati (e, va detto, decisamente meno eleganti o ragionati di quelli di Fudoh) e la creatura venne completamente polverizzata e rimandata verso la luce da cui era arrivata. Febh atterrò tra i due ninja di minor grado, uno solo dei quali ancora cosciente. Ecco fatto. Ora possiamo uscire...credo che questo posto sia una specie di trappola in cui due diversi passaggi speculari si sovrappongono...per questo lui arriva da quella che per noi è l'uscita, ed esce da quella che per noi è l'entrata. Ma resta il fatto che non ho ancora capito che senso abbia questo posto, pare il sogno di un qualche ubriaco, non funziona nemmeno il Richiamo! Non fece nemmeno il tentativo di caricarsi Dorian sulle spalle, lasciandolo al Kiriano mentre si dirigeva all'uscita.

    Una volta tornati nel suo studio (la transizione fu molto più dolce dell'ingresso, come se avessero fatto una rapida immersione in acqua fresca uscendone poi del tutto asciutti) i ninja avrebbero potuto constatare che era tutto in ordine, senza un solo foglio fuori posto (escluso il caos che era presente da prima, sia chiaro) e soprattutto senza buchi a forma di elefante nel muro, a differenza di ciò che era accaduto qualche tempo prima. Febh tornò alla sua scrivania, senza prestare particolare attenzione a Fudoh o al suo compare privo di sensi. Continuo a non capire come fare a levare questa stupida pergamena da qui, toccarla è impossibile e non sembra che i jutsu le facciano nulla. Borbottò, irritato, mentre la fissava a braccia conserte. E non mi dispiacerebbe scoprire chi me la ha mandata. Il problema era che aveva buttato la scatola e non si era premurato di leggere il biglietto del mandante. Comunque...prendi il tuo amico qui e andate, mi è venuto mal di testa. In realtà aveva anche completamente scordato il motivo della presenza dei due ninja nel suo ufficio, sempre che lo avesse mai effettivamente registrato, visto come si era fatto il film sulle nuove divise.

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    Fuori dal Tunnel


    Basta Elef-cosi



    Alla fine tutti i miei sforzi portarono via giusto una testa a quel coso, mentre l'amministratore otese ne spazzò via le altre tre con quella sua patina luminosa attorno al corpo!
    Quando il mostro fu completamente disperso, l'amministra-amministrazione atterrò fra me e Baffetto, che era allegramente svenuto, iniziando ad analizzare ancora una volta quel posto assurdo, dove l'uscita nostra era l'ingresso del coso e viceversa, questo prima di dirigersi verso l'uscita senza nemmeno preoccuparsi del suo compaesano.
    Ora, lo ammetto: ero tentato di lasciare lì Baffetto! Era la seconda volta in un giorno, che sveniva, e se la prima era stato per l'attacco di un guardiano di Oto, adesso aveva fatto tutto da solo!
    Ma volevo diventare un ninja medico, quindi lasciare un ferito, per quanto fastidiosamente appiccicoso, in un luogo come quello, mi sembrava troppo una cattiveria, così, lo misi con la schiena al suolo ed iniziai a trainarlo per le braccia.
    Arriviamo, eh!, fu il mio unico commento verso il ninja d'alto grado otese, che di certo non sembrava troppo preoccupato per noi.

    Uscire da quel "luogo" fu meno spiacevole dell'entrata: quasi come prendere una boccata d'acqua fresca, prima di ritrovarmi di nuovo nel caos dell'ufficio dell'amministratore, con ancora il rotolo che galleggiava lì a mezz'aria.
    Inutile dire che mi tenni il più lontano possibile da quel coso svolazzante!
    L'amministratore, dal canto suo, sembrava più interessato a lamentarsi di quel rotolo, che preoccuparsi per me, o per il ninja del suo medesimo villaggio.
    Certo, quando concluse che non sapeva chi gli avesse mandato quel coso svolazzante, il mio primo pensiero fu: Ha fatto arrabbiare qualcuno tanto da farle uno scherzo del genere?, ma mi dissi che la risposta era scontata e che, considerando gli insulti e le minacce prese in un singolo giorno fra guardiano alle Mura ed amministrazione, la mia visita ad Oto era stata già abbastanza emozionante e lunga.

    A questo punto, specie dopo quest'ultima considerazione, voi potrete pensare: Allora Fudoh ti sei tirato dietro Baffetto e hai lasciato l'amministrazione?
    La risposta è, ovviamente, no! Mi voltai verso il ninja otese (quello sveglio ovviamente) con una domanda che girava nella mia testa da molto prima di quella del rotolo, e che gli feci: Cos'era quella specie di aura che la circondava, amministratore-san, mentre eravamo in quella trappola? Che razza di tecnica usava per colpire a distanza quelle teste con nasoni?, chiesi.
    E la mia domanda nasceva da un mio desiderio per il futuro: apprendere come usare i taijutsu e le mie sole abilità nel corpo a corpo anche quando il nemico era distante da me! Forse quel tipo mi avrebbe potuto dare una risposta in tal senso.
     
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    Fudoh
    Febh era già passato al suo importantissimo argomento successivo: come riuscire a fare un week-end di dormite di fila sul lungomare del paese del the facendolo figurare come "missione di rango S per soli Jonin, ma senza accompagnatori", quindi non era più nemmeno consapevole della presenza del ninja di Kiri nella stanza o del suo gaio compagno privo di sensi, o quantomeno faceva del suo meglio per ignorarli, frugando tra le scartoffie in cerca di un calendario che non fosse troppo obsoleto. Questo è del '35. Andrà bene uguale, penso. Borbottava mentre cercava i giorni in cui commettere il misfatto, decisamente troppo poco concentrato per badare a piccoli dettagli come il fatto che usare un vecchio calendario per valutare un periodo futuro era abbastanza sciocco. Dunque...potrei dire che nel Paese del The c'è un'epidemia che richiede la saliva di lucertola come cura... Le sue conoscenze mediche erano decisamente rudimentali...che te ne fai quando puoi guarire semplicemente volendolo, in fondo? Oppure che...uh?

    Fudoh non se ne era andato come previsto e anzi si era messo a far domande, attirando infine l'attenzione dell'Amministratore, di nuovo. Dopo una frazione di secondo in cui lo Yakushi genuinamente si chiede chi diavolo fosse quel tizio, ecco che la memoria a breve termine fece capolino tra le sue nebbie mentali, facendolo accigliare. Mi pareva di aver detto di levare le tende, pescivendolo. Sbuffò, abbozzando comunque una risposta, visto che l'altro sembrava seriamente interessato a ciò che Febh aveva da dire, e questo per lui era uno dei massimi livelli di appagamento, visto come veniva trattato di solito. Aura? Beh, non è proprio così...era semplicemente Chakra. Una tecnica, per essere precisi, che io chiamo Oni no Yoroi, l'Armatura dell'Orco. Ma a conti fatti è solo un'applicazione di chakra adesivo, repulsivo e distruttivo tutti concentrati, estesi oltre la pelle e poi sottoposti a rotazione. Aveva appena descritto un'applicazione del chakra caratterizzata da un'estrema difficoltà di esecuzione come se stesse sommariamente descrivendo la ricetta dei muffin. Certo, padroneggiare quella tecnica è abbastanza difficile, per chiunque non sia me. Ammise, come sempre grondante modestia. Anche perché richiede una perfetta conoscenza dei controlli del chakra, in cui parecchia gente è decisamente deficitaria. Per esempio... Ed esteso il braccio verso il Kiriano fece schioccare l'indice dopo averlo trattenuto un secondo con il pollice, ottenendo di fatti un piccolo spostamento d'aria al quale associò una breve spinta di chakra repulsivo, esteso di quasi mezzo metro in modo che l'impatti colpisse la fronte del barbone. Nessun danno, solo una spinta, ma di fatto aveva usato il chakra repulsivo a distanza, cosa che pochissimi erano in grado di fare.

    ...visto? Chakra repulsivo. Con il giusto impasto, modulando l'intensità dell'energia, la frequenza e la dispersione sulla pelle puoi ottenere più o meno tutto quello che vuoi. E con un pò di abilità si può proiettare la cosa a distanza. Non le capacità distruttive del chakra però, quelle che spaccano gli oggetti toccandoli, quelle no. Fece spallucce. Il metodo di impasto è esattamente il contrario di quel che serve a estenderlo quindi è impossibile, a meno di sopperire usando chakra proveniente da altre fonti come quello di un Bijuu o di un Eremita e... Probabilmente a quel punto avrebbe realizzato che stava parlando di cose che l'altro non aveva mai nemmeno sentito nominale. Ma scusa, pescivendolo, a Kiri non vi insegnano queste cose? Certo che Itai è proprio un perdente....anche se le ragazze sono degli angioletti, specie coi miei regali che stimolano la loro creatività. E poi...un attimo...ma perché sei ancora qui? Che poi ancora non ho capito perché fai da modello per le tute delle squadre Otesi se sei della nebbia...
     
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    Conoscenza del Chakra


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    Avevo fatto la mia domanda, ma l'amministratore di Oto stava bellamente continuando un suo strano ragionamento, parlando di calendari ed epidemie nel Paese del Thé... la mia domanda gli arrivò in differita, perché mi rispose con un più di un pò di ritardo.
    Ma ciò che mi disse valse l'attesa.
    L'Armatura dell'Orco? Controllo del Chakra?, parole che per me, ai tempi, non avevano molto significato: c'erano davvero così tanti modi di usare il proprio chakra possibili? Adesivo, Repulsivo, Distruttivo?
    E poi ecco che mi arrivò una dimostrazione, proprio addosso: sentii uno spostamento d'aria, o qualcosa di simile, che mi sospinse indietro di qualche passo, non mi ferii, ma la sentii ed ecco che l'otese mi spiegava che quello era Chakra Repulsivo controllato ed esteso.
    Poi continuò con tutta una serie di strane spiegazioni su come il chakra distruttivo non si potesse usare e tante altre cose che non mi erano pienamente chiare ad essere onestissimo, ma che sembravano dannatamente interessanti!
    Peccato che all'improvviso l'amministratore cambiò discorso, accennando a tale "Itai" che non addestrava i suoi ninja ed alle figlie dello stesso, prima di parlare di nuovo di quelle divise.
    Amministratore-sama, in primis, non ho idea di chi sia questo Itai: sono genin da un paio di settimane e nemmeno, ma devo dire che tutto ciò che mi ha spiegato quest'oggi è decisamente interessante, come è stato decisamente divertente quel cunicolo, magari quando divento un pizzico più capace come ninja lo rifacciamo., dissi con tono conciliante, ed anche un pò scherzoso sul rifare quella follia dei pachidermi.
    Soprattutto, quando imparo cosa sono questi chakra adesivi, repulsivi, combattivi, ivi ivi... posso tornare qui per qualche spiegazione su come combinare il tutto? Anche solo una base di partenza..., avrei chiesto cordialmente, per poi andare all'argomento più rischioso, le divise.
    Ho dato una mano ad Oto, qui assieme a Baffetto, mi aveva detto che potevo essere pagato per l'aiuto offerto, così siamo venuti qui, ma se non è possibile, nessun problema, vi lascio qui a discuterne fra voi e lascio questi abiti alle Mura ora che me ne torno a Kiri, ok? e su quella frase, a meno di obiezioni o ostacoli, avrei fatto un ultimo inchino, appoggiato Dorian con la schiena ad una parete dell'ufficio e me ne sarei andato per la mia strada.
    Meglio evitare di tirare troppo la corda con quel tipo, poteva accopparmi anche dalla distanza verosimilmente!
     
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    Fudoh

    Itai sarebbe il tuo Kage, babbeo. E comincio seriamente a pensare che Diogene potrebbe aver ragione. Replicò senza approfondire, con tono di voce piatto e una venatura di sconforto nello sguardo. Vero che anche qua a Oto credo che meno della metà della gente sappia chi è il Kage, viste le sue prodezze, ma perlomeno Itai dovresti averlo intravisto: ha i capelli biondi, occhi chiari, una blatta gigante nell'animo e si accompagna a una ragazzina coi capelli rossi che in realtà è una enorme ramarra babbiona che si traveste da giovane. Come descrivere piacevolmente i propri conoscenti, volume 1, autore Febh Yakushi. Vabbè, sparisci ora, che sono impegnato. Tagliò corto, facendo cenno con la mano di levarsi di torno al barbone Kiriani e al suo buffo costume, senza acconsentire a chissà quali promess di insegnare gli usi avanzati del chakra.

    Quella piccola avventura era conclusa, ma il misterioso rotolo restava sospeso a mezz'aria nel suo studio. Forse avrebbe dovuto metterci una teca intorno...o un cartello.
    Prima o poi.

    Magari al rientro dalle ferie...
     
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    «Così non può più continuare,» – mi dissi dopo aver ispezionato tutto il villaggio. Già prima avev sentito che la situazione a Oto era poco più che disastrosa: quasi come quella di Ame, se non ancora peggio. Un vero e proprio centro caotico in cui al di fuori dei principali quartieri di potere, come quello gestito da Diogene, avveniva un bel casino. La qualità di vita era praticamente nulla; certo, quello era un villaggio militare e come talle veniva gestito. Tuttavia, anche in quel ambaradan di cose si doveva mantenere una certa pulizia, un certo ordine, cosa che mancava: sembrava un villaggio in cui tutti potevano fare tutto. Un villaggio dedicato alla malavita di ogni genere. Per giunta la pulizia delle strade di Oto lasciava a desiderare, esattamente come la qualità dei prodotti. Ero arrivato a Oto da poco e quel villaggio già non mi piaceva per nulla: era peggio che a Kumo, dov'era avvenuta la rivoluzione. Osservando tutto questo e capendo che volevo migliorare la situazione che regnava nel villaggio, con diverse idee in mente e con il mio impegno, mi recai nell'Amministrazione di Oto: uno dei pochi luoghi in cui si poteva trovare un ordine più o meno decente. L'obiettivo di quella mia visita era uno solo: parlare con Febh Yakushi e spiegargli tutte le mie perplessità relative ai punti come la gestione delle prigioni, dell'ordine locale, della pulizia delle strade, della presenza di criminali vari per le strade di Oto e così via. Il discorso che mi aspettavo di fare non era di quelli semplici, anche perché portare il tenore di vita di Oto almeno ai livelli di quelli di Kumo non sarebbe stato facile. Il lavoro che mi aspettava se Febh avesse accettato le mie proposte era così gigantesco da creare imbarazzo. Tuttavia, con il tempo e con l'impegno nulla era impossibile. E poi speravo che le mie idee in merito al lavoro da svolgere per fare di Oto un villaggio un posto obiettivamente migliore venissero accettate. Non mi aspettavo nemmeno un dialogo facile con Febh: sembrava un ninja intelligente, ma anche dal carattere testardo (per lo meno da com'ero riuscito a comprenderlo quand'ero alle prigioni). Mi aspettavo, per questo, negazioni di qualsiasi genere... D'altro canto, considerando che era la mia prima visita ufficiale nelle prigioni, non sapevo nemmeno bene cosa dovevo aspettarmi di preciso.

    tenor



    In ogni caso, quando raggiunsi l'amministrazione, lo feci con le mie armi al seguito, camminando in modo calmo e tranquillo. Mi sarei avvicinato allo sportello in cui accoglievano le varie persone che avevano necessità di qualcosa rivolgendomi all'adetta o a chiunque vi avrei trovato: - «Buongiorno. Vorrei parlare con Febh Yakushi, l'Amministratore, di una cosa importante. Grazie.» – A quel punto avrei atteso che quel tipo quattr'occhi mi avesse accolto: solo dopo avrei potuto finalmente spiegargli tutte le mie ragioni dandoci, insieme, da fare per rendere Oto un posto migliore per viverci a qualsiasi età.



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    Febh si annoiava nello studio. Non era una cosa così insolita, ma stavolta si annoiava perchè dopo la nomina di Hebiko gran parte delle scartoffie erano state dirottate verso di lei e ora la sua scrivania era quasi vuota...e senza le pile di carte con scritto "top secret" o "urgentissimo" non aveva più materiale sufficiente per fare aeroplanini di carta o giocare a lanciare le palline di carta nel canestro. O per disegnare con i pennarelli.

    In un certo senso Oto viveva un'età dell'oro, dal punto di vista della burocrazia.

    Questo però rendeva anche l'amministratore irritabile e sbuffante, tanto che quando l'impiegato avvisò tramite l'interfono di una visita, lo Yakushi si trovò per qualche istante persino contento di avere qualcuno a disturbarlo e disse che era libero.
    L'impiegato era il classico esempio di sindrome da stress post-traumatico, con un tic all'occhio sinistro, la tendenza a sobbalzare a ogni rumore e una vaga aggressività inespressa. Ed era così da quando Febh era diventato amministratore, non certo dall'attacco di Kumo che aveva distrutto tutto e al quale era miracolosamente sopravvissuto. Puoi salire le scale. Disse a Tasaki. Poi la seconda porta a destra.

    La porta era larga, a due ante, e aperta. All'interno Febh Yakushi non aspettava alla bella e larga scrivania in legno, nè sulla poltroncina laterale sulla destra. Era invece stravaccato sull'amaca appesa alla parete di sinistra, con aria annoiata e un cocktail in mano. Ehilà! Che si dice? Accolse così l'ospite proveniente da Kumo...non proprio un fulgido esempio di efficienza.
     
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    L'amministrazione di Oto non mi piaceva proprio per niente, come tutto il villaggio. Ovunque vi eregnava un'atmosfera tetra e macabra, per non parlare della sporcizia e della polvere che trovai subito dopo essere entrato nell'amministrazione. Se c'era qualcosa di estremamente chiaro per me, era che proprio nessuno si prendeva la briga di pulire le strade di Oto o di togliere la polvere nell'edificio dell'Amministrazione: un disastro fatto edificio. Quando Febh mi comunicò di poter salire le scale e di girare nella seconda porta a destra, feci un semplice cenno con il capo a un impiegato che sembrava aver appena terminato una Guerra Ninja e andai dove mi aveva detto cogliendo l'occasione per trovare altre macchie dello sporco praticamente lungo tutto il mio tragitto. Alcune erano davvero piccole, ma anche quelle piccole macchie erano sinonimo del disordine e dell'imperfezione che regnavano incontrastate ovunque nel villaggio.
    In mezzo a tutto quell'oscuro destino di Oto c'era anche una luce: Io. Sembrava, difatti, che ero uno dei pochi ninja del Suono a voler cambiare lo stato delle cose regalando a tutti una prospettiva di vita sicuramente migliore. Tutto quello che mancava, insomma, sembrava essere la volontà di cambiare le cose in meglio. Certo, avrei dovuto sconfiggere l'opposizioni di Febh, sentire le sue ragioni e alla fine dei conti trovare una soluzione ai vari problemi. Anzi: le soluzioni ai problemi di Oto ce le avevo di già: bastava solo appliccarle!
    Quando stetti per girare nella seconda porta a destra subito dopo aver salito le scale, trovai un po' della polvere anche sulla porta, il che aumentò la mia volontà di fare un po' di ordine in quel troiaio di villaggio ancora di più.
    «Ciao,» – risposi semplicemente osservando lo stato della stanza intorno a me: la scrivania era praticamente vuota, niente scartoffie (il che era strano, considerando quante scartoffie avevo visto sulla scrivania dell'Amministratore di Kumo, molto tempo addietro), la sedia alla mia sinistra era praticamente vuota, mentre l'amministratore di Oto "svolgeva" il suo lavoro bello disteso su di un'amaca appesa proprio la, alla sua sinistra, bevendo un cocktail e rilassandosi mentre in tutto il villaggio infuriava il più grande caos che avevo mai visto in un villaggio.
    «Dunque è così che volete sconfiggere quelli di Kumo, Febh-sama... stando sdraiato su di un'amaca a bere dell'alcol, immagino.» – Lo rimproverai stando in piedi e ignorando la sedia che c'era vicino. - «Si dice che sono particolarmente disturbato da come stanno le cose in questo villaggio e dal Suo rilassarsi su di un'amaca mentre là fuori regna il più totale disordine che avevo mai visto in vita mia.» – Il mio tono di voce non lasciava trasparire niente di buono e già da quello Febh avrebbe potuto capire che forse stava per ricevere una cazziata da qualcuno che era appena arrivato a Oto ed era il meno indicato per fare assinuazioni di qualsiasi genere, eppure... - «Se Lei non è interessato al bene del villaggio, Febh-sama, allora perché non lascia questo posto a qualcuno che abbia l'interesse ad agire mentre lei ricopre un ruolo di rilievo senza fare nulla?» – Sbuffando pensai che se fossi riuscito in qualche modo a far tornare il tempo indietro, in quelle lande ghiacciate di Genosha, avrei preferito che Kato mi avesse lasciato lì invece di portarmi a Oto. - «Con Lei sarò chiaro: ho apprezzato la sua volontà di farmi restare a Oto e farmi diventare un ninja di Oto, ma non pensavo che è un villaggio composto da ninja egoisti e nullafacenti come Lei in cui regna il disordine totale, altrimenti avrei preferito restare in Prigione... Tanto, a Oto la differenza tra le prigioni e una comune piazza non è per niente accentuata. – Dopo una breve pausa continuai la mia predica. - «Ho trascorso qui già qualche mese e ho solo visto i risultati della sua nullafacenza e inutilità in veste di amministratore. Tralasciando la sporcizia per le strade, la polvere sugli scaffali qui in amministrazione, il vestiario non proprio adatto all'impiegato dell'Amministrazione, in tutto il villaggio non ho nemmeno visto un membro della Polizia locale. Niente Forze dell'Ordine? Ognuno qui fa quello che vuole? Eppure ci sono tantissimi malviventi che uccidono e rubano.» – Per un attimo mi fermai guardandolo negli occhi: il quattr'occhi era decisamente forte, come mi diceva anche la mia [Percezione del Chakra] Percezione del Chakra [0]
    Speciale: L'utilizzatore può vedere il colore del chakra di una persona osservata. L'utilizzatore può scoprire alcuni aspetti del chakra: impronte possedute; alterazioni da tonici, droghe, tecniche speciali, possessioni e simili; quantità approssimata della riserva. [Da chunin in su]
    . Questo, però, non gli permetteva di non fare nulla mentre nel suo stesso villaggio infuriava il casino più totale. - «Quando mi disse che potevo venire con la mia famiglia a Oto, ne fui felice, ma ora... come posso essere tranquillo sapendo che mia madre e sorella vivranno in un villaggio che si può tranquillamente paragonare a una discarica? Ad Ame almeno c'era un minimo di organizzazione; qui, invece, cosa c'è? Lei che invece di lavorare beve l'alcol su di un'amaca? Meriterebbe di essere licenziato e messo in prigione Lei stesso per un tempo indeterminato. Dopo essere stato bastonato a dovere, s'intende.»

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    Le mie parole erano abbastanza dure, lo sapevo, ma che ci potevo fare? Se volevo rendere il villaggio più sicuro per mia madre e mia sorella dovevo pur dire le cose come stavano realmente, rischiando anche di beccarmene tutte le conseguenze. - «A Kumo c'era più ordine Febh-sama. Per questo vincerebbe facilmente contro Oto, dove ognuno pensa a sé stesso e non al bene di Oto.» – Dopo una pausa continuai: - «Ma tralasciamo anche la mancanza della polizia sulle strade... ma le macchie qui in Amministrazione? Volete pulire almeno quelle o no? Certo, non pretendo che le puliate voi Febh-sama, ma volete delegare questo compito a qualcuno o anche questo per voi è troppo? La vostra utilità dunque quale sarebbe? Bere e dormire sul posto del lavoro? Beh, tanto meglio sarebbe non venirci proprio e bere l'alcol a casa vostra.» – Non contento di tutto questo, continuai con il mio monologo: - «Tutto questo lo sto dicendo per il bene di Oto. Perché io ci tengo veramente al bene di questo villaggio anche se ci sono arrivato da poco. E io, a differenza vostra, ho idee e soluzioni ai problemi di questo villaggio: sono una persona giovane ed energica. Per esempio, so come risolvere il problema del lago di Oto, vorrei realizzare una piazza pubblica che sia vivibile e piantare ovunque degli alberi. E poi vorrei realizzare un corpo di Guardia dell'Ordine che possa in qualche modo diminuire la criminalità presente nel villaggio perché è a dei livelli assurdi. So che posso fare molto meglio di voi, che siete buono solo a bere e dormire sull'amaca. Per questo,» – presi un bel respiro prima di continuare, - «innanzitutto vi chiedo di dimettervi di vostra spontanea volontà lasciandomi prendere il vostro posto. Se rifiutate, dovrò parlare con il Kage di Oto o addirittura con il daimyo spiegandogli la situazione.» – Dopo una pausa continuai ancora: - «Credo che sia la soluzione migliore per tutti: voi potrete finalmente bere il vostro alcol a casa vostra, rilassandovi come più vi piace mentre dei ninja con delle idee più fresche, ninja come me, fanno ciò che dovreste fare voi ora. Poi... non appena ne avrò i poteri, pulirò questo villaggio, sistemerò il lago, darò una pulita a tutti gli edifici ed eliminerò la criminalità, cosa che Lei non ha voluto o non ha potuto fare.» – Per un attimo cercai di capire se avesse accettato oppure no. Mi sermbava comunque razionale come proposta: alla fine dei conti, se avesse accettato, avremmo potuto avere entrambi la piena facoltà d'azione. Lui avrebbe potuto non fare niente, – e mi sembrava che gli piacesse non fare niente, - mentre io mi sarei da fare per migliorare la struttura di quel villaggio.

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    «Inoltre voglio avere il pieno accesso alla Biblioteca di Oto, nonché al quartiere del clan Mikawa: voglio vivere in un posto pulito, in delle condizioni dagli alti standard, e non in mezzo a prostitute e drogati vari.» – Un qualche secondo di pausa, a cui aggiunsi, magari per smorzare la sua eventuale reazione furiosa: - «Se vorrà, potrà comunque occuparsi di tutto quello che riguarda le relazioni di Oto con gli altri villaggi o la gestione delle finanze. Non ho niente contro questo, purché la smetta di comportarsi come se tutti i problemi di Oto fossero spariti, perché probabilmente l'ultima volta che si è fatto una passeggiata per le strade di Oto risale a 10 anni fa.» – A quel punto avevo lanciato la monetina: non mi restava che attendere la sua risposta. - «Allora? Che ne dice? Accetta la mia proposta?»








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    Febh era annoiato, abbastanza da non scaricare una vampa incendiaria contro il nuovo venuto quando tirò fuori un tono di rimprovero. Proveniente da una donna autoritaria probabilmente una ramanzina lo avrebbe annichilito, ma un maschio non gli faceva nè caldo nè freddo e tutto sommato era curioso di sapere dove sarebbe andato a finire. Alla menzione dell'alcool sollevò il cocktail, guardandolo perplesso. Tecnicamente è Estratto di Sperma della Lucertola del TuonoTM...credo di non essermi mai posto il problema se fosse alcoolico o meno, ma ormai sono abituato. Sin da quando lavorava disastrosamente come cameriere all'Hungry Bug, e quindi fece spallucce. Poi guardò la finestra dietro la scrivania, lontano dall'amaca: era socchiusa e proveniva il solito, familiare suono di Oto: grida e urla, suoni di tafferugli ogni tanto intervallati da un silenzio che eloquentemente descriveva l'incapacità, temporanea o definitiva, di una delle fonti di quei tafferugli. A me pare che vada tutto alla grande come al solito. Che disordine? Se cambi la tua scala di valori, solo un tornado o un'alluvione contano come "disordine".

    Poi l'accusa sul "come mai non cedi il posto", alla quale lo Yakushi rispose alzando gli occhi al cielo. Eh, sapessi. Diciamo che sono grosso modo vincolato da una promessa. Ho provato a svicolarmi eleggendo un Kage...e quello mi ha rimesso qua. Bah! Fosse per me lascerei l'incarico adesso stesso, ma ho promesso di non farlo fino a quando servirà, quindi pazienza. Replicava quasi serafico. E comunque non sto facendo nulla perchè non ho nulla da fare. Il Villaggio è abbastanza tranquillo. Dalla finestra il boato di una piccola esplosione. Oh...di nuovo quei dannati macellai. Dopo devo andare a spaccargli le vetrate e qualche dito, così imparano a non far baccano in questa fascia oraria. Commentò, con tono carico di disapprovazione. Poi però il rifugiato di Kumo alzò un pò troppo la cresta, arrivando a far accigliare l'Amministratore. E farlo sbuffare. Febh si mise seduto sull'amaca e fece per poggiare a terra il suo cocktail, finendo per sbilanciarsi e fare un discreto capitombolo arrotolandosi più volte nella rete che componeva il suo giaciglio prima di cascare al suolo con le chiappe. Ehi..ooohhh..AHIA!

    Da quel momento in poi, specie per essere stato visto, il suo umore precipitò vertiginosamente verso l'inferno più nero. La sua principale intenzione dunque era portare gli altri al suo livello. Si rialzò lentamente.

    jpg



    Sospetto che tu non abbia compreso cosa sia Oto. Se volevi un posto allegro e felice hai sbagliato di gran lunga da chi farti catturare e poi risparmiare. Oto è la terra dove se vuoi qualcosa devi prenderlo con le tue forze. Il Villaggio ti da i mezzi per rispondere ai tuoi desideri, in cambio della tua fedeltà, ma non è una mamma chioccia. Se porterai qui la famiglia stai pur certo che saranno al sicuro perchè sotto la protezione dell'Amministrazione. La MIA. E nessuno qui osa anche solo pensare di mettersi sulla mia strada e sopravvivere indenne. Si sarebbe avvicinato a Tasaki. Però TU ora ti stai mettendo sulla mia strada, dicendomi cosa devo fare e come...invece di fare tu in prima persona. Nessuno ti darà la pappa pronta, Orfanello della Nuvola. Vuoi pulire? Allora pulisci. Io lo faccio. In effetti l'ufficio, per quanto un pò disordinato, era assolutamente limpido: non un granello di polvere o una macchia: Febh Yakushi era assai più abile come colf che come ninja, ma pochi ne erano a conoscenza. Qui potresti anche mangiare sul pavimento, ma non spetta a me badare agli affari di tutti, io penso al quadro generale. A Kumo avevi ordine...e catene, e costrizioni. Oto al contrario è Libertà. Ma la Libertà ha un suo prezzo: dovertela cavare da solo se vuoi qualcosa.

    Ci sono criminali, e ci sono persone losche. Questa è Oto. Tutti possono fare ciò che desiderano, a patto di non danneggiare il Suono...e di non scontrarsi con i desideri di qualcuno più forte.
    Gli puntò un dito addosso. Ora...dimmi un numero da uno a dieci. E' il numero di dita che intendo spezzarti per avermi infastidito e aver preteso le mie dimissioni. Più alto il numero e minore sarà l'intensità delle mie ritorsioni future nei tuoi confronti, quindi pensaci molto, molto bene, perchè quanto a bullismo io sono un campione. E se anche solo osassi cercare di ridurre la criminalità di Oto otterresti solo di finire sgozzato in un vicolo. Ho promesso di difendere la tua famiglia una volta che sarà qui. Non te. La proposta di Tasaki era caduta nel vuoto. Ora c'era la proposta dello Yakushi: quante dita spezzate?
     
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    Stetti tutto il tempo in silenzio facendo fatica per non vomitare quando parlò dell'estratto di sperma della lucertola. Ovviamente non gli credetti minimamente, considerando che non semmbrava un ninja di quelli che bevevano l'estratto di sperma nel loro tempo libero. Pensai, per lo più, che fosse un terribile scherzo: in quel villaggio, da quanto avevo già capito, le persone non avevano il benché minimo senso di umorismo. Per questo rimasi serio a quel suo scherzo continuando a vivere quel momento unico nella mia vita. Sotto tutti i punti di vista. Non dissi niente, ma niente di niente, continuando ad ascoltare quello che aveva da dire a proposito del motivo per cui non voleva togliersi allegramente dalle palle capendo già a quel punto che non avrebbe accettato la mia proposta. Rimasi impassibile e serio per tutto il tempo, anche quando cascò dalla sua amaca (forse era colpa dell'alcol che gli dava alla testa?) e una volta che finì chiedendomi quante dita volevo che mi spezzasse per aver disturbato la Sua Maestà Intoccabile presi un bel po' d'aria, senza però dire nulla. Attesi un po', quasi a voler capire se anche quello ero uno scherzo oppure sé era serio. - «Spezzare le dita? Alle persone? Per aver chiesto una cosa giusta e giustificata?» – chiesi con un tono serio, quasi a voler capire se era davvero serio come mi sembrava che fosse quel ninja a metà tra uno sbadato alcolizzato e un Sannin qualsiasi. - «Non mi sembra un metodo d'insegnamento democratico o tollerante. Viviamo nell'anno 39, non 1000 anni prima: i metodi sono cambiati così come sono cambiati i tempi. Ma visto che Lei, Febh-Sama, ha tanta voglia di fare qualcosa, perché non va a togliere la polvere che ho visto qui fuori?» – Chiesi con un tono sincero per poi continuare la mia ramanzina: - «Nessuno sano di mente nel Continente spacca le dita o le vetrate alla gente, a meno che non sia rimasto con la testa a 100 anni fa.» – Poi dissi qualcosa che, forse, non dovevo dire. Ma tanto una volta che le parole escono dalla bocca è finita: non sono degli uccelli, non li puoi più far tornare "in gabbia", per così dire: - «E poi non mi sembra in grado di spezzare nulla. Mi sembra ubriaco e incapace di fare qualsiasi cosa. La prenderei a schiaffi io stesso. In sostanza, come già dissi: mi sembra del tutto inutile come Amministratore e come ninja anche.» – Non felice continuai a parlare: - «Vuole dire che dovrei darmi da fare per migliorare lo stato delle cose in questo villaggio? Ma lo sto facendo: sono qui per questo. Per avere l'Autorità necessaria a sfruttare quella mia Libertà che millanta... Che poi, Libertà di fare cosa? Di bere lo sperma dei coccodrilli? Di stare nella merda fino al collo in questa discarica? Di guardare un lago tossico? Di vedere la gente che uccide altra gente? Di supportare la Sua nullafacenza mentre il villaggio? Di sentire che la criminalità va bene purché non danneggi Oto? Ah,» – sorrisi sarcastico, - «Lei si occupa del quadro generale. Peccato che il quadro generale qui si trovi tra il livello "merda" e il livello "merda totale": emblema perfetto di quello che sta facendo. Ah... già... ma non sta facendo nulla... che sorpresa... Vedo però che il Suo ufficio è perfettamente pulito: un altro sintomo del suo Egoismo e della Sua incapacità di svolgere il lavoro che le è stato assegnato da chissà chi.» – Mentre fuori sembrava infuriare ancora il Casino totale, con qualche botto che scoppiava e qualche rissa quale e là, sintomo del fatto che proprio Niente andava per il verso giusto, continuai a parlare: - «Non aspetto la pappa pronta. Aspetto che mi diano gli strumenti per ottenerla, altrimenti sono impossibilitato ad agire. E non serve che siano i Jonin o i Chunin del villaggio a pulire la polvere: possono farlo le persone comuni di cui molte, tra l'altro, sono anche in piena ricerca di un lavoro da svolgere.» – Quando non andavano a puttane, non si drogavano, non bevevano schifezze varie o non si uccidevano per un pugno di Ryo... s'intende - «Quello che regna qui è peggio del regno animale con le leggi del più forte.» – Fintanto che non voleva proprio togliersi dalle palle magari andando a bere quella cosa a casa sua, l'unica cosa che potevo fare era parlare con il Kage, che non conoscevo, o con il Daimyo, che non conoscevo, spiegando loro l'assoluta inadeguatezza di quel ninja che ricopriva quel ruolo. - «E non mi servono nemmeno le sue difese: sono abbastanza certo di poter badare a me stesso mentre giro per le strade di Oto difendendo i più deboli dalla tirannia dei più forti al posto Suo. Così come non le dirò alcun numero da 1 a 10. Se proprio vuole spezzarmi qualcosa, ci provi pure. Ma non le garantisco che non sia Lei poi quello con le dita spezzate.» – In realtà c'era anche un'altra cosa che potevo fare, magari per rimettere le cose a posto a Oto: sostituire il Febh vero con il Febh falso. Per farlo mi sarebbe servito batterlo e nasconderlo in qualche posto convincendo qualcun altro ad assumerne le sembianze e iniziare i lavori di pulizia a Oto mentre Febh avrebbe avuto il suo "meritato" riposo... in una qualche cantina lontano dal villaggio. A quel punto, avendo una marionetta al suo posto, avrei finamente pulito le strade di Oto, avrei tolto le macchie dai corridoi dell'amministrazione e la polvere dagli scaffali. Avrei aggiustato il lago e realizzato un corpo di Polizia composto da persone per bene, in grado di non farsi corrompere e riempire la galera e il cimitero di Oto con tutta la feccia umana che vi viveva. Nuove leggi, leggi umane per una vita decisamente migliore per tutti. - «Se poi vuole spezzarmi le dita come dice, perché farlo qui? Mi sembra un posto troppo pulito e non vorrei sporcarlo,» – mentii. - «Il miglior posto in cui farlo sarebbe il Bosco dei Sussurri, no?» – Chiesi pensando alla forestina tranquilla e spaventosa tipica di Oto. Probabilmente nessuno lo avrebbe visto andare fin lì. E nessuno avrebbe capito dove sarebbe sparito Febh Yakushi mentre io avrei fatto in modo da interpretarlo in qualche modo per rendere Oto un luogo migliore. E una volta che fossi riuscito nel mio intento, l'avrei rimesso al Suo posto, provando a cancellargli dalla mente in qualche modo tutti i ricordi di quel "terribile" evento. - «Nessuno si è messo sulla Sua strada Febh-Sama per paura di Lei, il che Le ha permesso di gettare questo villaggio nella cacca. Ma ora ci sono io Febh-sama e non sono così semplice da togliere di dosso come potrebbe pensare a prima vista.» – Insomma, anche la sua proposta relativa alle dita era caduta nel vuoto, ignorata bellamente e, se era come speravo, credevo di capire come si sarebbero evolute le cose.
    Non mi restava che vedere se i miei pensieri erano quelli giusti.








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