Ufficio Amministrativo[Amministrativo]

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    Ordinaria Amministrazione


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    Più sfogliava le carte e più l'umore della kunoichi peggiorava. Fuori il sole splendeva, il cielo era terso e gli uccellini cantavano; insomma, una bellissima giornata dal punto di vista meteorologico. Un po' meno sul piano umano, con suoni di colluttazioni e ammazzamenti assortiti che le tenevano compagnia fin da quando aveva messo piede in ufficio. A farla disperare però erano i rendiconti finanziari degli anni precedenti che aveva sul tavolo, uno più disastroso dell'altro. E ci credo che siamo perennemente in rosso, in questo dannato Villaggio non ce n'è uno che paghi le tasse spontaneamente! Ricontrollò la tabella dei contribuenti che si dichiaravano nullatenenti, trovando il numero decisamente irrealistico. A mala pena le pagano gli shinobi perché sono dipendenti pubblici e glieli tratteniamo direttamente dallo stipendio, visto che le ricompense passano da noi, ma chi sa quanti lavoretti in nero fanno mettendosi direttamente d'accordo con i clienti. Prese un altro faldone, preoccupantemente sottile, e iniziò a scorrerlo. Perfino i nostri fornitori non ci fanno la fattura! Si fermò sulla pagina dell'impresa edile convenzionata. Guarda questi! Li chiamiamo per rifare le pareti che Febh distrugge almeno una volta al mese, e a dicembre dell'anno scorso erano solo alla fattura numero cinque! Cinque! Vorrei vedere come fanno a tenere aperti, con così poco lavoro! La ragazza scosse la testa, sconsolata. Qui dobbiamo rivedere tutte le nostre convenzioni, se iniziamo ad evadere anche noi è finita. Vediamo, partiamo da... Ovviamente non c'era un elenco ordinato, e i pochi documenti fiscali presenti erano stati gettati alla rinfusa, mescolando ordini e fatture e confondendo anche gli anni. Dei contratti, poi, neppure l'ombra. Indispettita, finì per prenderne uno a caso, che assomigliava più ad una carta da formaggio che a un documento ufficiale. Allora, vediamo... Questi sono segnati a penna come pompe funebri. Non c'è manco il nome, solo il numero di telefono. Si può sapere intanto perché l'amministrazione ha un accordo con delle pompe funebri? Sollevò la cornetta, digitando le cifre. Al secondo squillo rispose una voce mascolina, dall'aria sbrigativa. Buongiorno, qui Carni Eccellenti da Sasaki, come posso esserle utile? Harumi sbatte la palpebre un paio di volte sorpresa. Ah no mi scusi, devo aver sbagliato numero. Riappese la chiamata. Eppure, le sembrava di aver fatto il numero giusto. Beh capita, riproviamo. Premetti i tasti uno ad uno, prestando la massima attenzione, e rimase in attesa. Salve, qua è la macelleria Sasaki, chi parla? Il tono dell'uomo era sempre cordiale, ma più sbrigativo. Si sentivano diversi rumori di sottofondo, clienti che urlavano ordinazioni e mannaie che battevano sul tavolo per lo più. Ehm, qui è l'amministrazione di Oto, chiamavo per... Non le lasciò neppure finire la frase, interrompendola con fare gioioso. Mi dispiace, non avevo riconosciuto la voce! Le faccio portare il solito? La giovane chiuse gli occhi, preparandosi psicologicamente. Il solito, cioè... Sì, gli arrosticini di lucertola marinati per quel mattacchione del vostro amministratore! O forse volete che le mandi qualcuno per disporre di un corpo? Appena i miei ragazzi finiscono di pulire i polli sono da voi. Lo sguardo della kunoichi iniziò a spaziare sul cielo azzurro, fuori dalla finestra, fin quando dall'altra parte della linea iniziarono a preoccuparsi. Pronto? Pronto, mi sente? Era quasi ora di pranzo, ora che ci pensava. A quanto li fa quegli arrosticini?

    Successivamente, la maccelleria Sasaki e svariati altri esercizi commerciali del paese sarebbero stati colpiti da un'ondata di ingiunzioni di pagamento per mancato versamento dei tributi erariali, ma questa è un'altra storia. Dopo pranzo Harumi si accasciò sulla scrivania, in preda allo sconforto. Più scavava e più magagne venivano fuori, malamente nascosti dietro comunicati ufficiali dai toni tranquillizzanti. Era un miracolo che fossero ancora in piedi, altro che sogni di conquista come paventava il nuovo kage! La fa facile lui... Boffonchiò tra sé e sé mentre faceva rotolare una matita sul tavolo. Il modo migliore per sistemare sto posto sarebbe raderlo al suolo e ricostruirlo da zero. Ah no, ci hanno già provato quelli di Kumo e ora è pure peggio di prima. La kunoichi chiuse gli occhi e spremette le meningi nella speranza di avere una rivelazione, ma niente. Beh intanto mandiamo avanti l'ordinaria amministrazione, vediamo di farci mettere un paio di firme qua sopra... Raccolse una cartellina bella linda e ordinata contenente il risultato dei sui sforzi da una settimana a quella parte e lasciò l'ufficio, diretta verso lo studio di Febh Yakushi. Tecnicamente, Harumi era la segretaria dell'altra consigliera di Oto, Hebiko Dokujita, e avrebbe dovuto rivolgersi a lei per quella formalità. La Vipera del Suono tuttavia non si trovava al momento nella sua stanza, adiacente a quella della giovane, che comunque sentiva la necessità di fare due passi per sgranchirsi le gambe. Prima ancora di raggiungere il jonin, alle orecchie della kunoichi arrivò la voce di un uomo, che non riconobbe, intento a criticare l'operato di qualcuno. Solo quando fu più vicina capì che lo sconosciuto ce l'aveva con niente meno che Febh stesso. La conversazione degenerò rapidamente, prima con la replica piccata dello Yakushi con tanto di minaccia finale, o meglio promessa considerando chi la proferiva, poi con la surreale sfida dello shinobi. La genin non voleva né origliare né farsi i fatti altrui, ma la porta era spalancata e i due discutevano ormai animatamente, con un tono di voce tutt'altro che sommesso. Forse inizio a capire a cosa servisse una convenzione con le pompe funebri. A quanto pareva il Villaggio del Suono ospitava persone di ogni genere, sadici e masochisti compresi. Restava però da decidere se intromettersi o aspettare che la situazione si calmasse. Ovvero, secondo un protocollo molto antico e mai aggiornato che aveva scovato nel manuale del perfetto impiegato amministrativo, constatare la presenza di sopravvissuti, chiamare una ditta di pulizie addetta alle scene del crimine e un imbianchino. Col senno di poi, forse quel protocollo aveva una ragione di esistere. Harumi strinse la cartellina al petto, ferma di fronte alla soglia, trattenendo il respiro. Probabilmente se fosse rimasta completamente immobile nessuno si sarebbe accorto della sua presenza, specie in un momento tanto concitato.
     
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    Oh, no, non per aver chiesto qualcosa. Ma per aver mancato di rispetto a una figura autoritaria. Di certo non hai mai avuto missioni diplomatiche...o saresti morto sul campo. Vedi...non puoi andare da un leader, dirgli che fa schifo e che deve levarsi di torno. E' un insulto passabile di pena capitale in tutta l'Accademia, a discrezione del leader. Quindi avrebbe allungato la mano, indicando il dito indice della mano destra di Tasaki con il proprio. Inoltre...l'Accademia, così come tutto questo continente...non è democratica, nè lo è mai stata. E' totalitaria. Il Daimyo regna su tutti e il Kage controlla i ninja per suo conto. Sulla tolleranza dipende, ma i metodi sono esattamente gli stessi di mille anni fa. Avrebbe cercato di afferrare quel dito a distanza [Azione]Statistiche: Aderisce con Forza Nera +2 tacche, Velocità Nera -

    Controllo del Chakra Potenziato +2 For
    con la pressochè invisibile capacità adesiva del chakra, che era in grado di estendere fino a mezzo metro, giusto per dimostrare che con un solo dito poteva facilmente afferrarlo...lo avrebbe comunque lasciato andare anche in caso di successo. E includono il fatto che insultare qualcuno chiamandolo incompetente implica avere abbastanza forza da dar peso alle proprie parole, Orfanello di Kumo. E dato che continui a insultare me e Oto solo perchè non rispecchiano il tuo mondo ideale e assolutamente irrealizzabile...vorrà dire che dovrò punirti.

    Le punizioni aiutano a comprendere dove si è sbagliato, sai? O almeno direi così se fossi deputato a educare. Nel caso specifico, ti punirò solo perchè mi hai fatto girare le scatole. E perchè sono una carogna.

    Proprio mentre pronunciava quell'ultima parola sarebbe scattato, cercando di sferrare un pugno atomico proprio sul naso del suo avversario, senza preoccuparsi troppo di strategie o finezze: era un gesto di pura violenza. Gratuita e, se fosse andato a segno, grandemente soddisfacente. [Azione 1]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +6 tacche

    Corpo Perfetto +3 Vel, +3 For, -6 Res
    Impasto Medio +3 Vel, +3 For

    Andasse come andasse avrebbe poi cominciato a far scrocchiare le dita delle mani con deliberata calma. Quindi secondo te non sono capace di spezzarti le dita. Bene. E vorresti fare i conti nel bosco...ma io dico perchè non qui? Devo ricordarti che eri in gabbia e sei vivo solo perchè io te lo ho concesso? Forse è il caso che io ti rinfreschi la memoria...sei qui perchè sei debole...e non è abbaiando come un povero fesso, peraltro insultando chi è più forte, che potrai ottenere qualcosa.

    Ma facciamo un gioco...io ti spezzerò tutte le ossa ECCETTO le dita delle mani, che ne pensi? Se invece implorerai perdono e sarai sufficientemente patetico potrei concederti di dirmi il numero che ti ho chiesto...e limitarmi alle sole dita. Che ne pensi?
    Con un calcio basso, rapido e solido come se avesse usato una sbarra di ferro, avrebbe poi cercato di colpire la tibia sinistra di Tasaki con la sua gamba destra...un colpo che avrebbe potuto causare danni estremi [Azione 2]Statistiche: Forza Nera +6 tacche, Velocità Nera +6 tacche

    Corpo Perfetto +3 Vel, +3 For, -6 Res
    Impasto Medio +3 Vel, +3 For
    !

    Forza...fammi divertire! Forse aveva notato Harumi o forse no, ma stava già pregustando inenarrabili torture verso quel fesso impertinente.
     
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    "Pensieri"
    «Parlato»


    «Beh... – risposi. - «La figura autoritaria non deve forse fare qualcosa che non sia stare sdraiato sull'amaca per avere il rispetto dei suoi sottoposti? E' vero. Non sono mai stato partecipe alle missioni diplomatiche, per il solo motivo che non mi piacciono i giri di parole, non sopporto le parole vuote e dico le cose come stanno, in faccia. E le cose stanno che separare me e la mia famiglia dai criminali di Oto e da quelli di Kumo ci sei tu, che non ispiri per niente fiducia e dai più l'apparenza di essere un cugino in vacanza ancor prima che un ninja in grado di contrastare i miei ex-compatrioti,» – ovviamente tacqui sul fatto dei miei ex-ex-compatrioti, ovvero quelli di Taki, ma era una storia completamente diversa quella e di certo, cari amici, non mi va di sppiegarmela. Tornando a noi posso solo dire che in quei momenti volevo semplicemente migliorare la situazione delle cose a Oto. Le conseguenze delle mie parole estremamente dirette che sembravano aver colpito il bersaglio sino nell'anima per come si stava comportando m'importavano invece poco. Dovete sapere, difatti, che non ero mai stato un ninja particolarmente egoista. Da sempre avevo cercato di occuparmi degli altri, ancor prima che di me stesso. Ed era proprio per quello che ero lì: per gli altri, ancor prima che per me stesso. Forse, alla fine dei conti, anche io avevo voglia di vivere in uno spazio decisamente più ordinato e pulito. - «Sì, ma tu non sei un leader a quanto ne so. Sei soltanto un consigliere,» – gli feci notare guardando intorno a me l'ufficio. - «E il fatto che l'Accademia non sia ancora democratica, non significa che non potrà esserlo in un futuro non troppo remoto. Comunque, » – continuai, - «se pensi che ti abbia mancato di rispetto definendoti "incompetente", cosa che credo realmente sia come te l'ho detta, ti chiedo umilmente scusa e ti ringrazio per avermi portato fuori dalla prigione dandomi la possibilità di far migliorare questo villaggio. Non volevo offenderti, quanto di essere il più diretto e chiaro possibile: se ti ho ferito ti chiedo ancora umilmente scusa. D'altro canto, però, non posso proprio smettere di chiederti di andare in pensione a gustarti quelle schifezze,» – indicai quella bevanda, - «sull'amaca di casa tua e non al posto del lavoro, dove dovresti occuparti degli altri. Perché non sono gli altri a dirtelo? Beh, perché gli altri sono di Oto, sono parte di questo sistema, non ci vedono alcun problema e hanno paura di te. Io, invece, non solo non ho paura di te, ma so anche come le cose stanno negli altri villaggi,» – Kumo e Taki, come minimo. In ogni caso Febh fece qualcosa che non mi aspettavo: in effetti provò, - e ci riuscì, - ad afferrare il mio dito a distanza senza che riuscii a capire come diavolo aveva fatto, considerando che non percepii né il movimento di chakra, né quello fisico, né niente di niente nonostante le mie elevate capacità di percezione. In ogni caso, il tizio lasciò andare il mio dito senza spezzarlo. Per ora. Che fosse un qualche tipo di segnale? Il can che abbaia non morde. - «E dai... Fai un attimo serio e smettila di fare il bullo di Oto per un paio di minuti. Cos'hai da perdere nel lasciare questo ufficio? Niente. Hai solo da guadagnarci.» – Ascoltando tutto il suo monologo su quanto ero stato uno sprovveduto a recarmi lì a mancargli di rispetto, feci solo due considerazioni. La prima la dissi a voce: «Ma poi assolutamente irrealizzabile... perché mai?» – La seconda fu relativa alla punizione che voleva infliggermi. Non si aspettava, però, che avrei alzato le manine facendomi spezzare completamente senza nemmeno battermi? - "Nel migliore dei casi riuscirò a sconfiggerlo e nasconderne il corpo. Poi prenderò il suo posto grazie alla Henge" – pensai. - "Nel peggiore dei casi mi spezza tutte le ossa... O forse non è il peggiore dei casi?" - In ogni caso, cari amici, dovete sapere che per me il gioco valeva la candela. Perciò non appena l'Amministratore di Oto pronunciò la parola "punizione", che [attivai - ST1]Velocità: 550 + 2
    Riflessi 550 + 2
    Bestialità: +2 a Velocità, -2 a Resistenza
    9 Bassi di Chakra (-1 Medio)
    +4 tacche a CAP di ogni statistica primaria
    Intuito +2 tacche
    , senza ovviamente farlo vedere, le mie capacità celate. Anche se le cose potevano non andare come volevo che andassero, dove pure provarci o no? Alla fine disse che lui voleva punirmi semplicemente perché gli ho fatto girare le scatole e perché una carogna. - «Peccato,» – risposi concentrandomi ancora di più sui suoi movimenti. - «Speravo davvero che capissi le mie ragioni e speravo che diventassimo amici.» – Quando partì verso di me lo fece fulmineo con un pugno che mirava verso la mia testa. Io dovetti essere altrettanto fulmineo e veloce usando tutte le mie capacità, - e sapendo già che la cosa avrebbe intorpidito il mio busto, - per [schivare - SD1]Riflessi: 550 + 2 (TS) + 2 (Bestialità, malus a Forza) + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Impasto Medio-Basso) = 850, OverCAP: Semiparalisi busto il suo pugno con un piegamento laterale al lato.

    Successivamente Febh non sembrò calmarsi tanto, iniziando a scricchiolare i pugni e chiedendomi perché nel bosco. - "Perché è un posto perfetto per nasconderti e rimettere in sesto le cose qui..." - volli rispondere e invece dissi un'altra parte della verità: - «Perché è l'unico posto pulito e ordinato in tutta Oto. E mi dispiace lasciare delle macchie qui oppure alzare la polvere.» – Ascoltando poi il resto del suo discorso, le mie mani furono sulle impugnature delle due katane che mi portavo sempre dietro la schiena, ovviamente [estraendole]Slot Gratuito Istantaneo entrambe. - «Penso di no,» – risposi osservandolo estremamente serio. - «Non sono mica un masochista per farmi spezzare tutte le ossa senza reagire.» – Quando parì con il suo secondo attacco, pensai di voler un attimo testare la sua forza soprattutto per capire se era superiore o inferiore agli altri ninja con cui avevo combattuto. Tipo Kato. Ovviamente, mi sono istantaneamente [protetto - ST2]Creazione della Forma
    Villaggio: Generico
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può creare l'equipaggiamento [A Distanza], [Mischia], [Potenziamento] e [Protezioni] con il proprio chakra. Può creare equipaggiamento di una singola classe ogni utilizzo della tecnica; si può creare una singola [Protezione] per ogni slot tecnica. È possibile creare solo l'equipaggiamento di lista a cui si ha accesso o equipaggiamento posseduto dall'utilizzatore; non è possibile creare Competenze [Equipaggiamento]. L'equipaggiamento avrà potenzialità massime parigrado all'utilizzatore e potrà essere influenzata da altre tecniche come se fosse un normale equipaggiamento. L'equipaggiamento [Protezione] creato sarà in grado di proteggere dai ninjutsu esclusivamente nelle zone in cui interagisce con gli stessi: colpirli o pararli non ridurrà la potenza dell'intera tecnica ma solamente quella della zona colpita. L'equipaggiamento così creato dura per un singolo slot azione/difesa/tecnica in cui viene utilizzato, poi scompare.Tipo: Ninjutsu - Ninpou
    (Consumo: ½ Basso ogni 20 crediti )
    [Da chunin in su]
    realizzandoci istantaneamente una solida [protezione]Gambali in Ferro [Protezione]
    Gambali forniti in coppia, garantiscono una buona protezione alle gambe.Tipo: Protezione - Supporto
    Dimensione: Media
    (Potenza: 30 | Durezza: 4 | Crediti: 75)
    [Da chunin in su]
    di ferro la cui funzione sarebbe stata appunto quella di ridurre i danni del suo [colpo – SD2 – SeM – danni]Resistenza: 400 + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Impasto Medio-Basso) = 600 Vs Forza 850 (10 tacche di differenza, aumento danno = 50, il max da Jonin è 40)
    Potenza colpo: 40 + 10 = 50 Vs Protezione di Potenza 30: 2 leggere di danno alla tibia.
    Prendendomi il danno sul gambale di ferro, che però scompari subito, al contempo passai al contrattacco con entrambe le mie katane cercando così di coglierlo in controtempo per valutare le sue capacità di difesa. Con le katane, difatti, avrei cercato di tagliargli via la mano destra al livello del polso puntando a un doppio fendente verticale dall'alto verso il basso puntando proprio in direzione della congiunzione tra l'avambraccio e la mano vera e propria. [SeM – SA1 – Doppio fendente]Forza: 450 + 4 (Impasto Medio-Basso) = 550
    Velocità: 550 + 2 (TS) + 4 (Assalto Bestiale) = 700

    Potenza 40+40
    Veleno debilitante B2 in Riflessi, 2 dosi per ogni katana
    . La mia intenzione era, ovviamente staccargli la mano da polso per iniziare così a fargli perdere i pezzi in modo catturarlo possibilmente e portarlo in una cantina per prendere le sembianze.

    In ogni caso, subito dopo quell'attacco non avrei provato a impensierire Febh in qualche modo con un altro attacco simile. Questa volta portato con entrambe le katane, in modo lento, verso la base del collo di Febh. Un fendente effettuato a forbice, con dell'impasto di chakra in forza, con le katane che da destra e da sinistra si sarebbero incontrate precisamente sul suo collo.
    Perché in modo [lento - SA2]Forza: 450 + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Medio-Basso) = 650
    Velocità: 550 + 2 (TS) = 600

    Potenza 40+40
    Veleno debilitante B2 in Riflessi, 2 dosi per ogni katana
    ? Perché non volevo ucciderlo, sennò Oto avrebbe perso un ottimo ninja. Semplicemente mandarlo in pensione, per così dire.


    A quel punto, però, mi sarei semplicemente [allontanato – SA3 – Azione Rapida]Movimento di 27 metri + 6 metri
    Azione rapida

    Movimento Migliorato [2]
    Abile: L'utilizzatore si sposta molto più prontamente: la distanza massima dello slot azione aumenta di 9 metri.[Da chunin in su]
    passando dalla finestra (rompendola o aprendola), per usare poi il [chakra adesivo e quello ripulsivo] Movimento Repulsivo
    Arte: L'utilizzatore è in grado di aumentare il proprio movimento con 1 slot azione di 6 metri. (Consumo: ½ Basso extra)
    [Da chunin in su]


    Chakra Adesivo (Intermedio)
    Arte: L'utilizzatore cammina con facilità anche a testa in giù, in terreni scivolosi o sopra l'acqua.(Mantenimento: ¼ Basso)
    [Da chunin in su]
    in modo da salire sul tetto dell'amministrazione.

    Lì avrei provato a capire cosa fare dopo quella mia fuga.





    Vitalità: 14 leggere – 2 leggere (danno alla tibia sinistra)
    Chakra: 60 bassi – 3 Bassi (Attivazione TS) + 9 Bassi (Chakra Temporaneo) – 2,5 Bassi (SD1) – 1,5 Bassi (Creazione della Forma) – 2,5 Bassi (SD2) – 2,5 Bassi (SA1) – 2,5 Bassi (SA2) – 0,75 Bassi (SA3) = 53,75 Bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (nelle mani)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: ///

    Attese:

    Slot Azione:
    I – SeM
    II – Doppio Fendente al collo
    III – Allontanamento
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - Schivata
    II – SeM
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – Attivazione TS
    II – Creazione della Forma
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    Ordinaria Amministrazione


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    Lo scontro, verbale e fisico, nell'ufficio dell'amministratore di Oto durò pochi battiti di ciglia. Harumi, bellamente ignorata da entrambi i contendenti, faticò a seguirne i movimenti, soprattutto quelli di Febh. Il jonin sembrava poter esercitare una notevole pressione sul corpo del lamentoso sottoposto senza neppure sfiorarlo, e la cosa impressionò al quanto la ragazza, che si ripromise di farsi insegnare il trucco, un giorno. Di certo non mentre i suoi occhi brillavano in modo tanto sinistro, pregustando probabilmente chi sa quali indicibili torture. Il pensiero spaventò più la kunoichi che lo shinobi a cui erano dirette le minacce: altre ristrutturazioni da aggiungere al bilancio in arrivo! Invece, contrariamente alle aspettative, i danni furono piuttosto contenuti, e neppure attribuibili all'operato del consigliere. Non direttamente, per lo meno. Il novello otese, in qualche modo, evitò di farsi ridurre ad un puzzle da Febh, trovando perfino il coraggio di contrattaccare. Harumi spalancò la bocca per lo stupore. Almeno il coraggio non gli manca... La sua tenue ammirazione scomparve tuttavia non appena il ninja, senza neppure aspettare di verificare se i suoi attacchi fossero andati a segno, si diede alla fuga. Ah ecco, volevo ben dire... Beh, in fin dei conti è comprensibile istinto di sopravvivenza. Ciò che veramente indispose la giovane, però, fu la via scelta per quella ritirata strategica. Invece di uscire dalla porta, passando accanto ad una per nulla minacciosa Harumi, quello decise di balzare dalla finestra. La quale, essendo autunno inoltrato, stava ben chiusa per risparmiare sul riscaldamento. A nulla valse il passo avanti della fanciulla, che alzò la mano verso di lui in un inascoltato appello. Ehi aspett... Troppo tardi. Sconsolata, abbandonò il braccio lungo il fianco. Ecco il motivo perché i conti, in quel posto non quadravano mai.

    Ormai la frittata era fatta, e la sua presenza rivelata. Non che prima fosse nascosta, ma fintanto che rimaneva immobile si confondeva abbastanza bene con il mobilio per la sua indole mansueta. Sospirando, anticipò qualsiasi azione del consigliere, che fosse lanciarsi all'inseguimento o tornare a bere il suo cocktail. Febh-sama. Il tono non prometteva niente di buono, soprattutto per un uomo abituato a venir rimproverato dalla sua ex-segretaria per ogni minimo pretesto. Harumi lo fissò attraverso le lenti mancanti degli occhiali abbastanza a lungo da far sudare freddo qualsiasi uomo, che avrebbe iniziato a farsi un esame di coscienza chiedendosi per cosa doveva scusarsi. Alla fine, allungò verso di lui il plico di fogli che reggeva in mano. Facciamo così, lei ora mi firma questi, che sono urgenti. La maggior parte erano pratiche scadute da tempo, dimenticate dall'amministratore in un cassetto tra le settimane ninjistiche, che la segretaria aveva dovuto supplicare affinché fossero prorogate. Poi andiamo ad occuparci di quel tizio. Tanto anche volendo non farà molta strada. Lo sguardo della segretaria non era né arrabbiato, né crudele. Anzi, il jonin non avrebbe scorto nessuna forte emozione su di lei, se non un vago fastidio ed un atteggiamento distaccato, professionale. Tirato fuori un piccolo tablet dalla sacca porta oggetti, iniziò a scorrere dei fogli identificativi. Come ha detto che si chiama? Che Febh collaborasse o meno, Harumi impiegò solo pochi secondi a trovarlo. Tasaki Moyo... Bene, c'è anche l'indirizzo. Se il superiore si fosse dimostrato sorpreso o interessato, la giovane avrebbe spiegato, alzando la tavoletta. Questa? Visto che dovevo ricontrollare gli schedari da zero, ho pensato fosse utile salvarli anche in formato elettronico tanto che c'ero. Ma non si preoccupi, la sera la lascio in ufficio sotto chiave insieme agli altri documenti. Lo anticipò, aspettandosi critiche sulla sicurezza delle informazioni riservate. Anche se, considerando chi aveva davanti e lo stato in cui versavano gli archivi del Suono, forse era una preoccupazione superflua. Gettando un occhio che effettivamente l'amministratore stesse firmando i documenti, la giovane alzò la cornetta dell'interfono sulla sua scrivania, facendosi mandare il responsabile della sicurezza ed un paio di impiegati. Sì sì, nell'ufficio di Febh. Come sarebbe a dire che hanno troppa paura per avvicinarsi? Mica li mangia! La ritrosia dei dipendenti fece alzare gli occhi al cielo alla giovane, che non aveva tutto il giorno da perdere con quella storia. Mentre quelli borbottavano scuse, accostò una mano al microfono sulla cornetta e si voltò verso il superiore. Vero che non li mangia, Febh-sama?

    I convocati avevano lo stesso pallore in viso dei condannati a morte. Se ne stavano sull'attenti in fila senza fiatare, al limitare del lato opposto della stanza. La jinchuuriki schioccò la lingua, scocciata, ma decise di farsi avanti lei per non aspettare ulteriormente che qualcuno prendesse la parola. Allora, se fosse arrivati prima sarebbe stato meglio, ma vorrei che mi trovaste quest'uomo se si trova ancora nel perimetro dell'amministrazione. Consiglierei di iniziare dal tetto e dal cortile, visto che se n'è uscito dalla finestra. Mostrò la foto segnaletica al ninja responsabile della guardia, e quello comunicò con i propri sottoposti alla radio descrivendolo e dando disposizioni in merito. Tu invece avvisa le mura, che non esca dal Villaggio. Digli di fermarlo senza ucciderlo, se gli è possibile. Per quanto corresse veloce, di certo non aveva ancora raggiunto i confini di Oto. E se ci avesse provato, avrebbe trovato una brutta sorpresa, magari nella persona dell'irreprensibile guardiano Kato Yotsuki. Anche il secondo interpellato scattò ad eseguire l'ordine. Rimaneva solo un impiegato. Harumi lo fissò con occhi seri per un po', fin quando questi non deglutì, visibilmente agitato. Chiama il falegname e fargli riparare quella finestra, che entra il freddo. La giovane indicò il buco alle sue spalle. La fattura mandala a questo indirizzo. Pagamento entro cinque giorni. Mostro all'uomo i recapiti di Tasaki. Se non paga, glieli scalo dallo stipendio, così impara ad andare in giro a fare la predica su come teniamo l'amministrazione per poi fare danni in giro. Forse in quel momento Febh avrebbe compreso che, sebbene ostentasse una fredda calma, la giovane se l'era presa per le critiche mosse dal chunin impertinente. In effetti, il sorriso con cui si rivolse all'amministratore sarebbe sembrato piuttosto inquietate, alla luce di quella considerazione. Bene, se ha finito di firmare possiamo andare a prenderlo.

     
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    Bla, bla, bla. Lo canzonò lo Yakushi muovendo le dita come a imitare una papera. Sia chiaro, Tasaki aveva assolutamente ragione, ma Febh era anche assolutamente permaloso e capace di abbattere un edificio per una sciocchezza. Il mondo non era equo e giusto, e Oto ancora meno. Solo che Tasaki questo non lo aveva ancora capito...nè aveva compreso che certe cose è meglio non dirle se non si è pronti a subirne le conseguenze. Amministratore. Un consigliere con funzioni di amministratore è, suo malgrado, il leader. Ma continua pure a illuminarmi con quest'assurdità sulla democrazia in un'organizzazione militare. Chiedere scusa è più che lecito e ti ringrazio per la tua maturità. Annuì quindi, conciliante. Ma intendo comunque pestarti a sangue. Ormai mi hai provocato. Concluse con un sorriso raggiante, nemmeno avesse informato l'altro che gli aveva preparato una torta. Perchè vedi...uno dei modi principali per sopravvivere a Oto è esattamente avere paura di me.

    Una promessa lo legava a quel ruolo di responsabilità, e per quanto avesse fatto carte false per abbandonarlo, non poteva semplicemente smettere senza aver trovato prima qualcuno di più abile. Hebiko era una possibilità, ma era debole. Tasaki poteva avere anche la capacità di dire la verità e indicare una direzione, ma era del tutto privo di tatto e questo poteva essere fatale nei rapporti con gli altri villaggi. Diogene era la persona migliore, ma coi suoi demoni non avrebbe mai potuto dare il massimo, non ancora. Oh, ma noi saremo grandi amici. Una bella rissa è il modo migliore per capirsi a vicenda, specie se quello che soffre e prende botte non sono io! L'altro schivò il pugno ma quasi certamente la cosa gli costò parecchio in termini di chakra e risorse...forse era persino arrivato a danneggiare i suoi muscoli in quel movimento repentino. Ordinato e pulito? Il bosco dei sussurri? Sei consapevole che è una discarica dove vivono tutti gli esperimenti di mutazioni e innesti creati dal precedente Kage? E' un ecosistema da incubo.

    Ma nonostante quello Tasaki ebbe abbastanza fegato da incassare il colpo alla gamba e attaccare immediatamente dopo, forte di un rivestimento di chakra creato ad hoc...a quanto pare con la doppia spadata mirava a tranciare o comunque debilitare pesantemente il braccio di Febh. Povero fesso. Lo Yakushi accolse l'attacco in arrivo con un sorrisetto beffardo, guardandosi bene dallo spostare il braccio (cosa che avrebbe potuto fare con estrema facilità) e anzi tenendolo là ben fermo in attesa che l'acciaio mordesse le carni. E certamente Tasaki sentì l'impatto...ma era come se avesse cercato di affettare una colonna di marmo: il chakra adesivo aveva rivestito l'arto rendendo vano ogni tentativo di quella lama di tagliare le carni e inoculare il veleno, limitandosi solo a causare una botta di infimo livello, tutt'altro che rilevante [Tecnica]Statistiche: Resistenza Nera +11 tacche - Considero l'attacco come Colpo senz'Armi - Posso ridurre fino a 80. Sostanzialmente ricevo una Lieve da ogni spada E riduco la tua potenza di 10 per ogni spada all'attacco successivo. E il veleno non penetra.

    Base +3 Res
    Corpo Perfetto +3 Res, -3 Rif
    .

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    Forse ora capirai... Iniziò a dire lo strambo Amministratore mentre l'altro continuava la sua offensiva, agitando le spade in un colpo elaborato che sembrava voler cercare una decapitazione. Era stato lento, quasi dimostrativo, ma sarebbe stato Febh a dare una dimostrazione...soprattutto del fatto che forse lo Yakushi era qualcuno da temere. ...per quale motivo... Le lame di Tasaki sforbiciarono verso il collo, potenzialmente letali se avessero bersagliato chiunque altro, nessuno può parare una Katana irrobustendo il collo, ma non Febh Yakushi. Lui poteva. Ancora una volta il chakra concesse alla pelle di trasformare un colpo tagliente in uno contundente, e la resistenza nettamente superiore dello Yakushi fece il resto, permettendogli di annullare quasi del tutto il danno e andare in controtempo [Subisco 1]Statistiche: Resistenza Nera +9 tacche - Considero l'attacco come Colpo senz'Armi - Posso ridurre fino a 80. Sostanzialmente ricevo una Lieve contundente da ogni spada (il tuo attacco è 30 per lama), e il veleno non penetra.

    Base +3 Res
    Corpo Perfetto +3 Res, -3 Rif
    Chakra Corazzato, Grande Carapace e Difesa senza Limiti
    . ...dovresti avere paura di ME! Dalla mano destra presero il volo un gran numero di fili di Nylon, che come animati da vita propria cercarono, in controtempo e ben prima che Tasaki ritirasse la sua arma, di avvolgerlo in un violento e rapidissimo turbine dotato di capacità adesive infinitamente superiori alle misere forze del neo-otese [Subisci e Mena]Statistiche: Almeno tre fili di nylon lunghi 6 metri e tre di nylon rinforzato si muovono in un turbine rotante di grande dimensioni con Concentrazione Nera +3 tacche. Aderiscono a contatto con Forza Nera+2 tacche. I fili si muovono abbastanza in fretta da essere taglienti con potenza 80 (+20 Hajime, +20 Rotazione Perfetta, +40 di Ninjutsu Inarrestabili)

    Rotazione Perfetta +20 potenza
    Stile di Combattimento Pperfetto+3 Con (scelgo di non aumentare la potenza)
    Potenziamento Perfetto+2 For
    .

    Comunque andasse l'azione in controtempo dello Yakushi aveva impedito il tentativo di fuga, sia che Tasaki fosse invischiato nel nylon o meno, e stava per riprendere la giusta punizione quando qualcuno si fece avanti. Harumi? Disse alzando un sopracciglio mentre la neo-segretaria, peraltro non sua personale, entrava nella stanza. Ehm...qui staremmo facendo una piccola discussione amichevole, sai? Posso firmarli dopo. O mai. Chissene, buttali sulla scrivania di Hebiko, no? E poi verso Tasaki. Allora, da che osso comincio a punirti, così poi diventiamo amici?

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    Va detto che qualche danno c'era stato con i fili di nylon che ruotavano velocissimi in un'area di sei metri, di fatto creando una sfera di assoluto terrore che poteva aver lacerato le poltroncine e i mobili, oltre ad aver tagliato e si spera catturato Tasaki, quindi Harumi aveva ogni motivo per verificare chi fosse l'infiltrato e chiamare qualcuno per le riparazioni. Non volendo lasciar troppo al caso comunque lo Yakushi si teneva pronto a spostarsi, nettamente più rapido di Tasaki, per intercettare suoi eventuali tentativi di fuga frapponendosi sulla sua traiettoria (certo, se non fosse stato legato come un salame dal nylon). Uhr...mi sembri fin troppo rilassata tu...Hebiko mi avrebbe già sgridato da prima ancora di entrare... Commentò comunque, a disagio per la flemma con cui la ragazza stava prendendo la faccenda. IO non ho mai mangiato nessuno! Sono un pezzo di pane! Replicò, anche se di fatto stava minacciando qualcuno in quello stesso momento, solo perchè era stato sincero. E quella roba elettrica era per la storia degli archivi che vengono distrutti di tanto in tanto? Comunque...perchè non vai a scocciare Hebiko? Io qui sto facendo opera di educazione, sai?
     
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    Dopo quell'istante avrei probabilmente passato un'eternità a chiedermi cos'è che avevo sbagliato nel mio approccio a quello scontro che non doveva nemmeno avvenire. La tattica? La strategia? La velocità? La forza che ci avevo messo nei colpi? Probabilmente niente di tutto questo: nessuno poteva prendere un doppio colpo di katana sul collo, - farlo volentieri come lo aveva fatto Febh Yakushi, senza nemmeno accennare a un tentativo di parata o schivata, - e restarne del tutto illeso. E quando intendo "del tutto illeso", intendo proprio "del tutto illeso". Due volte lo attaccai, due volte i miei attacchi andarono a segno e due volte ciò che ottenni fu semplicemente il nulla più totale. La sua pelle sembrava impenetrabile, come il marmo. A quel punto era chiaro che a niente mi sarebbe servita la velocità: era una cosa del tutto inutile contro una persona che poteva chiudersi a riccio, subire colpi di spada che a chiunque altro sarebbero risultati del tutto mortali e stare ancora lì a sorridere. Ovviamente non potei fare davvero nulla contro quei fili di nylon rotanti che andarono a imbrigliarmi completamente, da capo a piedi, immobilizzandomi all'istante, [tagliandomi]11 leggere così diffuse: 4 leggere busto, 1 leggera testa, 1 leggera braccio sinistro, 1 leggera braccio destro, 4 leggere alle due gambe (2 per gamba)
    e stringendo fortemente le mie braccia al mio stesso corpo. L'unica che potei fare per ridurre il danno fu semplicemente [impastare del chakra]Resistenza: 400 + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Impasto Medio-Basso)
    praticamente ovunque per ridurre il più possibile il danno.
    Cosa potevo dire in quella situazione? Nulla.
    Ero in una situazione di scacco e matto: Febh Yakushi mi aveva fregato facendo qualcosa che non potevo proprio aspettarmi. Potei solo notare come i fili di nylon che mi avevano immobilizzato erano differenti: nylon semplice e nylon rinforzato?
    Bisogna anche dire che feci molta fatica per restare in piedi e non cadere come un salame arrotolato ai piedi di Febh Yakushi. In effetti a quel punto avrebbe fatto molta meno fatica a spezzarmi le ossa, proprio come voleva fare.
    «Vae victis.» – gli dissi con un tono calmo lasciando la presa dalle impugnature di entrambe le katane. - «E grazie per la lezione che mi hai appenato dato. Me la ricorderò per sempre.» – Continuai senza però abbassare lo sguardo ma, anzi, continuando a guardarlo con un tono di sfida. - «Con i tuoi poteri e le tue capacità potresti cambiare Oto in meglio. Potresti cambiare il mondo in meglio... Eppure stai qui, tra la sofferenza e il dolore, a non fare nulla mentre nel villaggio di cui tu sei l'amministratore le persone vengono stuprate e uccise e torturate e derubate ogni giorno. Chi ha grandi poteri ha anche delle grandi responsabilità...» – Chi ha grandi poteri ha grandi responsabilità. Febh Yakushi non lo aveva mai sentito? Ciononostante continuai il mio monologo. A differenza di come si potrebbe pensare, esso non fu mai pieno di pathos e esaltazione; era invece un monologo calmo di chi stava calcolando come stavano le cose. - «Il mondo è ingiusto, Oto è ingiusto, tu sei come il mondo a non voler dare a nessuno l'opportunità di cambiarlo. Allora dimmi: cos'è che ti rende differente dalla peggior feccia del Continente? Pensi di essere migliore di quelli che uccidono i più deboli?» – Sorrisi lievemente facendo comparire una smorfia di disprezzo sul mio volto. - «Non c'è alcuna ragione di vivere se non si tratta di vivere per il bene degli altri, di sacrificarsi per gli altri, di morire per gli altri. La vita in tutto questo è pura sofferenza, certo.» – Ovviamente non sarei stato io se non avessi almeno provato a [liberarmi]A te la decisione se riesco a liberarmi oppure no
    da quella malefica presa. Certo, ero stato sconfitto e lo avevo ammesso, arrendendomi all'amministratore di Oto: però, se volevo andare fino in fondo, dovevo andare fino in fondo. - «E ora puoi rompermi tutte le ossa che vuoi: non ho comunque paura di te Febh Yakushi.» – Con quelle parole avrei usato [molto chakra distruttivo] Tocco Distruttivo (Superiore)
    Arte: L'utilizzatore può danneggiare gli oggetti con gli attacchi corpo a corpo; la potenza del colpo non armato contro oggetti e armi è aumentata di 10 ogni consumo ½ Basso. Non aumenta la potenza contro avversari. (Consumo: ½ Basso a colpo ogni 10 di potenza)
    [Consumo massimo: 4 Bassi])

    Consumato: 4 Bassi, potenza: 80

    [Da chunin in su]
    e non solo, per provare a spezzare quella trappola in cui ero caduto grazie alla mia [Forza - Tentativo di liberazione - SA1]Forza: 500 + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Impasto Medio-Basso) + 2 (Bestialità, Malus a velocità) + 1 (1/2 Basso, OverCAP Semiparalisi Braccia superiori + 0,5 leggera di danno alla vitalità per il sovraimpasto) = 775
    . La mia azione di liberazione, ovviamente, sarebbe stata quanto più [rapida] Azione Rapida [1]
    Abile: L'utilizzatore può annullare l'attivazione di un AdO avversario una volta a round; l'utilizzo dell'abilità deve essere specificato prima dell'attivazione dell'AdO. [Da genin in su]
    possibile.

    SE fossi riuscito a liberarmi, la prima cosa che avrei fatto sarebbe stata subito [ingoiare - SA2]Tonico di Ripristino Medio [Tonico]
    Ingerendo questo farmaco il ninja ripristina la vitalità di una ferita mediograve.
    Dose Massima: 2 al giorno
    Tipo: Supporto - Supporto
    Dimensione: Minuscola
    Quantità: 2
    (Potenza: 1 | Durezza: 1 | Crediti: 60)
    [Da chunin in su]
    due tonici che mi avrebbero dato un po' di vitalità. Se fossi riuscito a farlo, subito dopo avrei [lanciato - SA3]Forza: 500 + 4 (Assalto Bestiale) + 4 (Impasto Medio-Basso) + 2 (Bestialità)
    un [Shuriken Gigante]Shuriken Gigante [Distanza]
    Uno Shuriken molto più grande del normale, di diametro pari a 60 cm e una gittata di 45 metri.Tipo: Da Lancio - Taglio
    Dimensione: Mediogrande
    Quantità: 1
    (Potenza: 20 | Durezza: 3 | Crediti: 50)
    [Da chunin in su]
    intriso di veleno debilitante per i riflessi. Ovviamente, nelle condizioni in cui versavo, non potevo mirare a un punto ben preciso: sarebbe stato fatto un lancio tanto per fare.
    Tanto per dimostrargli che non mi sarei mai arreso. Neanche dinnanzi a uno come lui. Neanche dinnanzi all'ostacolo più grande.

    SE non fossi riuscito a liberarmi dalla presa, allora sarei probabilmente svenuto da lì a poco. Ma, come sempre, ero stato chiaro: non amavo né le falsità, le vie corte, né altri modi per non essere diretti e schietti. Così ero. Non ci potevo fare nulla se non imparare dai miei errori per il futuro.





    Vitalità: 14 leggere – 2 leggere (danno alla tibia sinistra) – 11 leggere diffuse (danno nylon) – 0,5 leggere (sovraimpasto) = 0,5 o 8,5 leggere restanti
    Chakra: 53,75 Bassi – 2,5 Bassi (Aumento Resistenza sul SeM) – 4 Bassi (Tocco Distruttivo sul tentativo di liberazione) – 2,75 Bassi (Impasto Forza sul tentativo di liberazione) – 2,5 Bassi (possibile lancio shuriken) = 42 Bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (per terra)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: Semiparalisi busto 1 round, semiparalisi braccia 2 round

    Attese:

    Slot Azione:
    I – Tentativo di liberazione
    II – Ipotetica Uso Tonici
    III – Ipotetico lancio shuriken
    IV (Bonus Agilità) – Sacrificato per la semiparalisi busto

    Slot Difesa:
    I - ///
    II – ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    Ordinaria Amministrazione


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    Avete presente quando vi dicono che non si può parare una katana con il collo? Beh, non è vero. O meglio, è assolutamente vero, a meno che il ninja che avete di fronte non si chiami Febh Yakushi. Harumi spalancò la bocca per la sorpresa nell'osservare la scena dell'amministratore di Oto che incassava impassibile il doppio colpo di lama dell'insoddisfatto, dalla sua opera e dalla vita in generale, Tasaki. L'irruento quanto incauto spadaccino non solo vide il suo colpo completamente vanificato dai misteriosi poteri dell'amministratore nonostante l'avesse centrato in pieno, ma si ritrovò allo stesso tempo legato come un salame da un sottile quanto resistente filo di nylon. Inutile dire che ogni velleità di fuga venne vanificata, nonostante il battagliero Tasaki continuasse a divincolarsi nel tentativo di liberarsi. La ragazza rimase affascinata dalla prontezza del jonin, ma molto di più dalle sue qualità. Con un fischio di ammirazione, non riuscì a trattenersi dal commentare. Che forte! Un giorno deve insegnarlo anche a me, Febh-sama!

    Nel frattempo Harumi si era fatta avanti, constatando i danni all'ufficio e chiamando un impiegato per quantificarli, contestandoli allo sfortunato shinobi incaprettato da Febh. Anzi, ad essere sfortunato era il dipendente terrorizzato, che si precipitò fuori dalla stanza non appena finito. Tasaki era semplicemente uno scriteriato. Ignorandolo per il momento, Harumi fissò i suoi occhi indaco su Febh, dopo il suo rifiuto di accontentarla. L'espressione sul suo volto non mutò, se non per una lieve inflessione degli angoli della bocca. Una vaga insoddisfazione, difficile da cogliere per i meno attenti. Lentamente attraversò la stanza, quasi zampettando in modo grazioso appoggiando il peso sulle punte dei piedi e tenendo le mani congiunte dietro la schiena. Oltrepassò i due uomini in piedi e, dopo aver lanciato una fugace occhiata all'amaca, appoggiò i documenti sulla scrivania di Febh. Li volevo portare ad Hebiko-san in effetti, ma deve essere uscita. Nel suo ufficio non c'è nessuno. Un mugolio di dolore di Tasaki non la interruppe, mentre il consigliere continuava a stringerlo tra i suoi fili. Guardi, ho un'altra proposta per lei, Febh-sama. Mentre prosegue a... Guardò il sangue gocciolante dal corpo del ninja senza particolare sentimento. ...fare amicizia con lui, glieli firmo io i documenti, se mi presta il suo sigillo personale. Così siamo tutti contenti no? Qualcosa le diceva che tanto non li avrebbe letti lo stesso. Se avesse acconsentito, Harumi gli avrebbe elargito uno dei suoi sorrisi, prima di spostare la sedia al momento inutilizzata. Le dispiace se mi siedo al suo posto mentre timbro? In piedi non riesco a farlo bene. Il modo semplice in cui si stava, anche se solo momentaneamente, impossessando di quella che era stata fino a pochi mesi prima la scrivania più importante, nonché più volte rimpiazzata, del Suono, era disarmante. Come se non ci fosse nulla di strano in tutto quello. Non le scoccia se resto qui mentre lei fa educazione vero? In fin dei conti gli aveva già detto che Hebiko non c'era, e lì aveva un compito da svolgere al posto dell'amministratore.

    Lo stesso Yakushi fu in qualche modo turbato dalla flemma della neo segretaria, che non si trattenne dal paragonarla con la sua precedente aiutante, ora promossa a sua pari, Hebiko. Le sembro troppo rilassata? Perché dovrei preoccuparmi? Harumi inclinò la testa poco di lato, perplessa. Secondo me la signorina Hebiko è un po' troppo severa con lei, in fin dei conti non fa del male a nessuno... Ignorò completamente Tasaki alle spalle del suo interlocutore. ...e i lavori vengono fatti lo stesso. Imbevve di nuovo il timbro nell'inchiostro, riprendendo a firmare i documenti. Dopo alcuni fogli, riprese. Lei per il Villaggio è un simbolo. In assenza del kokage, è l'unico a poterci tenere al sicuro. E la gente lo sa. Trattarla come uno scribacchino sarebbe stupido, oltre che una mancanza di rispetto. Stava parlando a ruota libera senza interrompere la sua attività, lasciando correre i suoi pensieri mentre Febh si divertiva con il suo prigioniero. Per l'ordinaria amministrazione ci possiamo arrangiare noi, ormai io e Eiatsu ci abbiamo preso la mano, ed Hebiko-san è una veterana per quanto riguarda le pratiche burocratiche. Appoggiò lo stampo sul tampone, spostando lo sguardo sul consigliere. Mi scusi, non so bene cosa stessi cercando di dire, sono troppo abituata a parlare da sola forse... Quando non si ha nessuno ad ascoltarti, alla fine si finisce per pensare a voce alta. E nella sua infanzia disastrata, era successo anche troppo spesso.

    Ad interrompere le sue elucubrazioni senza costrutto fu Tasaki, il quale a quanto pareva non si era ancora arreso. Certo che gli piace proprio parlare. Gli occhi indaco si posarono su di lui, senza però trasmettergli nessun calore nonostante il viso rilassato. Lo ascoltò, ma poco prima della fine posò una mano davanti alla bocca, nascondendo un sorrisetto, unica traccia di una risatina trattenuta. Non avrebbe risposto al posto di Febh, ma se questi fosse stato zitto o glielo avesse chiesto, avrebbe espresso il proprio parere. Non ha capito proprio niente di Oto, eh? Una reazione quasi divertita, che avrebbe turbato i presenti. Cosa ne era stato dell'insicura Harumi che era giunta al Villaggio del Suono un paio d'anni prima? La distanza con la presentazione avvenuta in quella stessa stanza non poteva essere più grande. Cioè, dice cose anche condivisibili, ma, appunto, siamo ad Oto. E se l'aveva capito perfino lei che la normale logica lì non si applicava, avrebbe dovuto capirlo chiunque. Certo che il mondo era ingiusto, e lì al Suono era a tratti perfino peggio. Volerlo cambiare, renderlo un posto migliore, era un desiderio ammirevole. Harumi non sapeva come farlo, non ne aveva di certo le forze e le mancavano le idee, ma una cosa la sapeva: quel metodo non avrebbe funzionato con Febh Yakushi. La giovane riposizionò le carte firmate dentro la cartellina e inarcò la schiena, stiracchiandosi come un gatto, senza aggiungere altro.

     
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    È colpa tua. Ratty

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    Poteri e responsabilità? Oh, verissimo. Ma le mie responsabilità sono in primis verso me stesso e chi mi sta simpatico, inclusa Oto. Il fatto è che a me Oto piace così come è. Lo sbeffeggiò, chiarendo quindi il quid della faccenda: non voleva cambiare Oto perchè quella era la Oto che gli piaceva. Magari un Kokage poteva essere utile, ma tutto sommato le cose gli andavano bene così. E per la cronaca...io SONO la peggior feccia del continente. Ma a differenza di quanto tu pensi io in genere non uccido se non sono assolutamente costretto dalla situazione. La morte è uno spreco, quando puoi rendere la vita del tuo nemico peggiore di qualunque inferno. E ci fu un sorriso assolutamente malevolo...non era saggio inimicarsi lo Yakushi. E me la prendo anche con chi è più debole perchè posso farlo e mi va di farlo, se mi sono ostili, ma in generale io sono per il vivi e lascia vivere, trattando bene gli amici. Posto che molti suoi amici erano trattati anche peggio dei nemici, ma non soffermiamoci. Si avvicinò al ragazzo intrappolato e ferito da innumerevoli spire di nylon. Io vivo per il MIO bene e di chi ho intorno. E mi sacrificherei solo per chi mi è caro, se proprio necessario, ma mai per uno sconosciuto, pivello. Questioni di punti di vista...perlomeno Febh era stato onesto nel dirlo.

    In quel momento vennero interrotti da Harumi, che aveva assistito alla scena e sembrava entusiasta. Insegnarlo? Non è altro che un pò di controllo del chakra, solo che metà della gente non sa nemmeno come usarlo correttamente. Sbuffò, mentre lei chiamava l'impiegato per i danni. Ormai esisteva un modello apposito da compilare, detto Protocollo Febh, quindi la parte burocratica sarebbe stata abbastanza rapida. Ah, Hebiko deve essere andata di nuovo in quel posto a bere. O magari a fare un sopralluogo. Boh, mi aveva lasciato un post-it. Forse la settimana scorsa...non ricordo. Si, siedi pure, tranquilla. La scrivania sembrava nuova di zecca (aveva giusto due mesi) e la sedia era stranamente scomoda. Il sigillo è da qualche parte nei cassetti, fruga un pò. Niente di top secret, ma nei cassetti c'erano vecchi numeri della Settimana Eninjistica, carte di merendine, una scatola di biscotti, una busta di caramelle dal colore grigio, una marionetta da mano con l'aspetto del Kyuubi, una maschera a forma di becco di papero, del tabacco mai aperto e svariati petardi pericolosamente vicino a dell'alcool e a una pila di cartabombe. E il sigillo, ovviamente. Ah, si...puoi anche restare là... dove eravamo, Tasaki-kun? Quel suffisso amichevole era stato cosparso di tale e tanta minaccia che forse persino Harumi avrebbe sentito i brividi lungo la schiena.

    Il ribelle non aveva finito di parlare, inorgogliendosi della sua mancanza di paura e sfidando nuovamente Febh, che questa volta lo guadò con aria di comaptimento: Se non hai paura di me o del fatto che ti romperò le ossa allora sei un fesso. Ecco, ti chiamerò Fesso da ora in poi. La paura è una delle migliori armi dei ninja...se la ignori coprendola con la tua ottusità perderai la possibilità di diventare forte. E poi non sto mica facendo sul serio, Fesso. Lasciò che l'altro si liberasse, tranciando alcuni dei legacci in nylon, pur con grande dispendio di energie, salvo poi reagire immediatamente dopo mentre quello cercava di prendere e portare un tonico alle labbra nonostante avesse le braccia intorpidite dall'estremo consumo di chakra che aveva messo in atto. Febh si limitò a sollevare una mano, cercando di afferrargli a distanza il polso prima ancora che riuscisse ad avvicinare il tonico alle labbra [AdO]Controllo del chakra esteso.

    Agisco su duplice azione non offensiva (liberarsi+uso del tonico, con braccio semiparalizzato che consuma pure un terzo slot
    . Andiamo...pensi sul serio di potertela cavare così? Alle volte bisogna imparare a piegarsi se si vuole andare avanti, Fesso, come hai fatto alle prigioni. Commentò gongolando.

    Fu allora che Harumi si intromise, rispondendo alle parole dello Yakushi di poco prima, che si trovò nella spiacevole situazione di non sapere bene come replicare...era talmente abituato a sentirsi dar contro e a ricevere complimenti solo da sè stesso che rimase francamente spiazzato nel sentirsi dire che in fondo non faceva male a nessuno e che era un simbolo per Oto. Oh...ehm...si...eeeh...beh, ovvio! Non era abituato al punto che anche ringraziare non gli veniva naturale, se non quando voleva arruffianarsi qualcuno. Io lo dico da sempre a Hebiko che dovrebbe essere più rilassata ma nulla, quella sta sempre a dire "non buttare le carte top secret" o "Non puoi autorizzare l'importazione di centomila polli di gomma con carrucolaTM". E' soffocante! Sbuffò. E poi lei finì per sottolineare come Tasaki fosse nel giusto, ma era nell'unico posto al mondo in cui il giusto non coincideva con il possibile o realistico. Fesso, vedi? Lo capisce anche una ragazzina come lei. Chiudi gli occhi e arrangiati...o se vuoi fare qualcosa invece di venire a sbraitare da me e chiedere cose assurde rischiando la pelle perchè non vai in giro a raccattare criminali e gli fai pulire le strade a suon di sberle? E' straordinariamente soddisfacente quando pieghi la volontà di qualcuno a suon di sberle!

    Se anche fosse stato bloccato dalla presa a distanza Febh lo avrebbe lasciato, scrutando il corpo pieno di tagli e le braccia tremanti per il sovraimpasto di chakra. Uhmm...sono ancora indeciso tra le dita delle mani e una delle gambe. Guardo verso la giovane segretaria di Hebiko. Harumi...perchè non mi dici un numero da zero a dieci? Era ovviamente pronto a intervenire in caso in cui Tasaki avesse tentato di fuggire, frapponendosi al suo spostamento. Harumi non aveva assistito all'inizio di quella faccenda...cosa avrebbe detto? O cosa le avrebbe detto l'ex-ninja della nuvola?
     
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    Il Fiore Lupo

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    Un Caloroso Benvenuto


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    Non era passato molto tempo da quando ero ritornato da quella breve missione al villaggio di Tani. E nonostante si trattasse di un posto sperduto e dimenticato dai Kami avevo ricevuto in incarico ben preciso. Dovevo seguire e controllare l'operato di due nuova Ninja, tra l'altro entrambi Otesi. Sospirai, pensai dunque a Kurosaki e Kyuke. Entrambi erano giovani e notevolmente inesperti. Me ne accorsi subito e mi resi conto che senza un mio vero supporto là fuori, nella vita vera e nelle vere missioni, non sarebbero durati una sola ora.

    Di conseguenza mi concentrai, più che sulla missione stessa, a istruire il duo a come combattere e come comportarsi da Ninja. Non fu di certo una passeggiata, ma alla fine dei conti rimasi soddisfatto del lavoro che avevo portato avanti. Infatti al termine di quella giornata di combattimenti entrambi gli Otesi avevano imparato a difendersi e ad attaccare. Una cosa non da poco alla fine dei conti.

    Dunque il passaggio successivo sarebbe stato il più logico di tutti. Esattamente come avvenne per me a suo tempo decisi, per loro, che era arrivato il momento di presentarsi in Amministrazione, magari a Febh Yakushi. O a Hebiko. Insomma, introdursi al Villaggio. Per la precisione l'invito a presentarsi all'entrata dell'Amministrazione sarebbe avvenuto tramite una lettera. Kyuke Kurei e Kurosaki Izuko avrebbero ricevuto in invito ufficiale a presentarsi quella precisa mattina all'entrata del palazzo pubblico.

    All'ingresso mi avrebbero trovato appoggiato ad un muro, a braccia incrociate in attesa. Solo quando si sarebbero avvicinati mi sarei mossi e anticipandoli: - Buongiorno ad entrambi. Seguitemi, direi che oggi è l'occasione giusta per presentarvi ai tizi dei piani alti... Molto alti! IhIhIhIhIh - e così mi sarei mosso per raggiungere l'ufficio di Hebiko. Prima di entrare mi sarei accertato che fosse libera da impegni e a quel punto avrei anticipato i due giovani Otesi: - Signori, lei è Hebiko Dokujita... Consigliera di Oto. Una delle massime cariche che si possono assegnare ad Oto. Forza presentatevi! Dite chi siete, da dove venite. A che cosa puntate. Inoltre avete qualche richiesta? Volete sapere qualcosa in particolare? Hebiko è nota per la sua gentilezza. Non abbiate paura.... IhIhIhIhIhIhIh- a seguire da quella risata inquietante avrei lasciato la parola ai due giovani studenti.
     
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    Ordinaria Amministrazione


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    Febh accettò l'intrusione della piccola genin di buon grado, probabilmente distratto dal fantasticare su quali punizioni poteva infliggere allo sventurato Tasaki. Harumi sorrise nel leggere il nome del modulo che l'impiegato le porgeva per chiedere il rimborso dei danni e provvedere alle necessarie riparazioni. Allora quelle che aveva sentito non erano solo voci, Febh Yakushi meritava davvero il titolo di Calamità del Suono. Neppure lui sapeva però dove si trovava Hebiko, ma l'idea della segretaria trovò la sua approvazione. In fin dei conti, l'importante alla fine era che i documenti fossero autenticati. Se poteva sfruttare una ragazza piuttosto dell'altra per togliersi quell'impiccio, a lui non cambiava. Mentre l'uomo tornava a dedicarsi all'indisciplinato shinobi, Harumi prese a rovistare nel cassetto del consigliere, alla ricerca del timbro. C'era decisamente un sacco di roba lì dentro, per lo più inutile. Iniziando a disperare che ciò che gli serviva fosse effettivamente in mezzo al resto, la giovane arrivò perfino ad aprire la scatola di biscotti, speranzosa. Resistette invece alla tentazione di giocare con il pupazzetto del kyuubi, o di provare la maschera da papero. Alle caramelle tuttavia cedette. Febh-sama, a che gusto sono? Posso prenderne una, per favore? Scosse il sacchetto davanti a sé, attirando l'attenzione del jonin. Alla fine, la sua perseveranza venne ricompensata ed ottenne l'agognato sigillo. A quel punto, si immerse nel suo lavoro, alzando la testa solo di tanto in tanto.

    Come quando il consigliere rinominò il poveretto che stava seviziando. Fesso, ha detto? Un momento... Digito rapidamente sulla sua tavoletta, aggiungendo il soprannome sotto la riga del nome nella sua scheda personale. Fatto! Così non si sbaglieranno anche gli altri. Ovviamente era tutto in rete, all'interno dell'amministrazione. Da quel giorno Tasaki sarebbe stato per tutti loro il Signor Fesso. E come altrimenti si poteva chiamare qualcuno che sfidava tanto apertamente Febh Yakushi? Neppure gli angoli dei mobili osavano contraddire i mignoli dell'amministratore di Oto. Ma anche lui aveva un lato tenero, in fondo. Ad esempio, non sapeva come reagire ai complimenti, ed arrossiva come un ragazzino nel riceverli, come scoprì con grande sorpresa la kunoichi. Ohh, quindi anche lei, signore, rimane stupito qualche volta. Che reazione carina.

    La giovane socchiuse gli occhi a mezzaluna, irradiando gioia in contrasto all'ambiente truculento intorno a lei, accentuando probabilmente il disagio di Febh. Tasaki invece, se l'avesse osservata bene, avrebbe notato una strana somiglianza con un gatto sornione, troppo a suo agio in casa d'altri. Alle lamentele annuì, dando ragione al consigliere senza parlare e continuando a sfogliare le sue carte. Non era accondiscendente per un secondo fine, semplicemente le veniva naturale. Sembrava quasi che il Febh Yakushi demoniaco che scrutava il chunin con intento maligno e il giovane uomo, magrolino e ingiustificatamente timido che si conferiva con la protetta del Mikawa fossero due persone diverse, o per lo meno così appariva ai loro occhi. Harumi stava sfogliando distrattamente una settimana eninjistica leggendone le vignette umoristiche quando fu chiamata in causa. Eh? Io? Appoggiò un dito sulla guancia, pensierosa. Un numero da zero a dieci... Beh, era facile. Due! Come le code del Nibi! Quindi si fermò, guardando Tasaki ad un punto dallo svenire, e le venne un dubbio. Perché me lo chiede?
     
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    × Legenda
    Narrazione
    "Pensieri"
    «Parlato»


    Non appena mi tolsi i fili, con i tonici ancora in mano, venni istantaneamente fermato dal signor Febh Yakushi che bloccò le mie azioni e mi fece restare a un passo dallo svenimento, tanto che dovetti piegarmi un attimo per restare in piedi. Ascoltai tutto il suo discorso, che non mi piacceva per nulla. Poi guardai la signorina segreteria. In quel momento, un momento strano considerando la situazione, mi parve di vederla sotto una luce differente. Era quanto meno carina. Anzi: forse ben più di carina. Certo, sembrava soltanto una ragazzina, forse poco più che adolescente. La fissai per qualche secondo, ma sul mio viso non parve apparire alcun segno d'interesse. All'apparenza, insomma, ero rimasto un freddo, gelido, cubo di ghiaccio: un perfetto giocatore a poker. Fu d'istinto, in un modo abbastanza imprevedibile e sconsiderato, che dalle mie labbra uscì una frase che non mi aspettavo nemmeno io stesso: - «Sei bella come la fresca rugiada di una mattina primaverile o semplicemente come l'arcobaleno dopo una giornata di pioggia,» – le dissi con il mio solito tono molto freddo, privo di emozioni, salvo poi puntare lo sguardo di nuovo verso l'Amministratore. Lo scrutai dalla testa ai piedi. - «Quindi a te va bene che le donne qui vengano stuprate, i bambini seviziati e uccisi, i soldi rubati e i massacri perpetrati. Ti va bene che i più forti possano fare quello che desiderano dei più deboli mentre tu qui stai a dormire e miei ex compatrioti potrebbero radere al suolo tutto questo in attimo. Ti piace tutto questo. Ti piace il Male. Ti piace il Caos. Ma sì, goditi pure le tue responsabilità verso te stesso. Goditi questa calma e tranquillità finché puoi; goditi la bella vita spensierata. Goditi il frutto della tua nullafacenza.» – gli dissi serio scuotendo la testa. - «Il fatto che tu non uccida se non sia necessario, non fa di te una persona buona.» – risposi poi [ingoiando – SA1 + SA2 (Sacrificato) – Azione Rapida]2 tonici per la vitalità, + 8 leggere
    comunque 2 tonici che avevo già in pugno: se per qualche motivo fossi riuscito a farlo con la mano che Febh stringeva a distanza, avrei semplicemente passato i tonici di mano in mano. - «Quindi in sintesi... » – dissi riassumendo con un tono a metà tra il freddo e il sarcastico, che sicuramente non gli sarebbe paciuto considerando che forse Febh Yakushi si considerava il solo in quel villaggio a poter parlare in quella maniera, - «sei l'Amministratore di Oto, ma non fai nulla per migliorarlo perché Oto ti piace così com'è; non uccidi se non è necessario, ma ti piace vedere come i criminali uccidano le persone che cercano di svolgere una vita più o meno normale; di contro, ti arrabbi se qualcuno ti dice che nel villaggio di cui tu sei l'Amministratore regna il Male assoluto e specifica che è anche colpa tua, visto che tu non fai niente per evitarlo. Non te ne frega niente degli altri e vivi solo per te, restando Amministratore per colpa di una promessa che, come sembra, non ti va di mantenere e lo fai tanto per farlo. In compenso, vuoi punire una persona colpevole di sputarti in faccia la verità che, ovviamente, non ti piace visto che continui a raccontare stronzate a te stesso prima ancora che agli altri. » – Poi feci una pausa cercando di capire se era serio oppure stava scherzando. - «Piegarmi? Non ho il diritto morale di piegarmi finché qualcuno in questo mondo soffre. Non ho il diritto ad arrendermi se i più deboli vengono uccisi. E a chi dovrei piegarmi? Alla tua forza? La ammiro e ti ringrazio per la lezione, ma non mi piegherò Febh. Andrò avanti nonostante gli ostacoli che mi poni davanti» – Dissi prendendo un respiro. A quel punto avrei allungato verso di lui entrambe le mani. - «Spezzami tutte le dita,» – dissi serio. - «Uno a uno. Se i più deboli del villaggio del Suono devono soffrire, allora voglio soffrire insieme a loro a causa tua. » – Con le mani protratte verso il Jonin del Suono aggiunsi: - «Ma bada bene: la vita è solo una partita a scacchi e arriverà quel giorno in cui tutte le inimicizie che hai creato, tutte le mosse sbagliate che hai fatto e tutto il Male che hai lasciato agire ti si ritorceranno contro. E' solo una questione di tempo. Puoi ignorare questo pensiero, pensare che vincerai sempre e comunque, credere che sei imbattibile. Ma arriverà il giorno dello scacco e matto, quando le tue sole forze non saranno sufficienti per fermare l'avanzata del Caos... Quando tu stesso ne sarai in balia, come una barca ubriaca in mezzo a una grande tempesta nell'oceano. In quel momento ti ricorderai delle mie parole.» – Quello che dicevo era terribilmente vero: nella vita era meglio avere alleati piuttosto che nemici. Ed era meglio pensare alle proprie azioni, considerando che queste potevano avere delle conseguenze.
    Alla fine dei conti, ascoltai la risposta della ragazza carina, a cui rivolsi poi la mia domanda. - «Senti, non è che ti va di andare a bere un bicchiere di buon vino qui da qualche parte dopo?» – chiesi sputando la frase che avevo nella mente in un attimo, senza alcuna apparente emozione nell'intonazione per poi guardare di nuovo Febh. In silenzio. Attendevo solo che iniziasse la sua "opera", per così dire. Non sarebbe stata la prima né l'ultima volta che qualcuno mi avrebbe spezzato qualcosa. Prima, però, fu in un ultimo momento che tentai l'impossibile: - «Se proprio non vuoi fare niente per gli altri, allora insegnami le tue abilità. Diventando abbastanza forte, sarò io a fare tutto. Ma non c'è ragione di consumare il tuo tempo prezioso per migliorare i ninja del tuo villaggio, non c'è ragione di pensare alla prospettiva, perciò procedi pure...» - semplicemente alzai ulteriormente entrambe le mani di un altro po', avvicinandoli verso Febh, come per dire: su, avanti, procedi.
    Paura?
    Non ne avrebbe vista.






    Vitalità: 14 leggere – 2 leggere (danno alla tibia sinistra) – 11 leggere diffuse (danno nylon) – 0,5 leggere (sovraimpasto) = 0,5 o 8,5 leggere restanti
    Chakra: 44,5 Bassi
    Chakra temporaneo: ///
    Equip.: Katana: 2/2 (per terra)
    Tonico di Recupero Medio: 2/2
    Tonico di Ripristino Medio: 2/2
    Shuriken Gigante: 1/1 (dietro la schiena)
    Veleno debilitante B2: 2 dosi su una katana, 2 sull'altra katana e 1 sul shuriken

    Status: semiparalisi braccia 1 round

    Attese:

    Slot Azione:
    I – Uso tonici (Azione Rapida)
    II – Sacrificato
    III – ///
    IV (Bonus Agilità) – ///

    Slot Difesa:
    I - ///
    II – ///
    III - ///

    Slot Tecnica:
    I – ///
    II – ///
    III (Bonus Intuito) – ///



    Slot Gratuito: ///
     
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    Fine dei Giochi


    I
    Febh, Harumi, Tasaki




    Fuori dall'ufficio dello Yakushi si udiva un brusio indistinto. Diversi dipendenti si erano riuniti nelle vicinanze della porta, confabulando su chissà cosa. Harumi diceva il giusto nel sostenere che fossero tutti terrorizzati per colpa di Hebiko. Ciò che non aveva notato però, era che tutto ora era più ordinato, i turni erano ben distinti ed i gran lavoratori ben premiati. Certo, gli scansafatiche venivano tremendamente puniti, ma ciò spronava tutti a fare del loro meglio. Oltre a saper ordinare l'ufficio, la Vipera era anche l'unica in grado di domare Febh. I rumori di quella breve battaglia avevano messo in allerta alcuni dipendenti, che al primo segnale d'allarme accorsero a chiamare la "domatrice".
    Pesanti passi di tacchi a spillo risuonavano in lontananza. Il loro rumore sulle rigide mattonelle faceva rabbrividire chiunque nell'edificio, temendo che l'ombra che passava ufficio dopo ufficio si fermasse proprio davanti al loro. Tutti sembravano bloccare il respiro al suo passaggio, nascondendosi dietro alle scrivanie, o mettendo in bella mostra il lavoro completo della giornata, come fosse un'offerta in grado di placare la furia divina della Serpe. Questa volta però, quella furia aveva un unico obiettivo: l'ufficio del consigliere Febh Yakushi.
    I tre nella stanza difficilmente si sarebbero accorti di qualcosa. Febh, visti i suoi sensi più acuti dati da anni di esperienza nel lavorare con la ragazza, forse avrebbe potuto percepire qualcosa. O forse, se troppo distratto, solo una vaga sensazione di pericolo. Non avrebbe fatto in tempo a saltar fuori dalla finestra stavolta.
    Un calcio scardinò la porta, che si aprì con un tonfo sordo, ammutolendo chiunque stesse ancora parlando. La forte luce proveniente dalla finestra lasciava in penombra la Vipera, ancora in corridoio, che iniziava pian piano ad illuminarsi man mano che si inoltrava nell'ufficio. Il suo volto però sembrava restare immerso nell'oscurità, cupo e rabbioso. Lo sguardo si posò rapidamente tra tutti i presenti, i muscoli tesi erano pronti ad acchiappare ogni fuggitivo. Soprattutto quel fuggitivo. Cinque. Minuti. La sua voce cupa rimbombò nella stanza. Dietro di lei, alcuni dipendenti erano riuniti ad osservare la scena, accovacciati nel corridoio, quatti quatti. Faccio una pausa di cinque minuti, neanche il tempo di finir di preparare il mio caffè, e subito mi vengono a chiamare perchè QUALCUNO sta facendo un po' troppo casino?? Scrutò dall'altro al basso uno ad uno con lo sguardo. Non prometteva niente di buono. A nulla sarebbero serviti i vaneggi di Febh riguardo il suo bigliettino. Sembrò però calmarsi per un istante. Sì, in effetti sono uscita a bere. DUE SETTIMANE FA! Esplose, inarcando le spalle, minacciosa. Febh non era il primo di cui occuparsi. Puntò lo sguardo verso Harumi. Un leggero cenno con la testa, ed un tono che non ammetteva repliche. TU. Fuori di qui. Se ti becco di nuovo a fare il lavoro del Consigliere, ti promuovo a guardiana delle fogne. Sparisci. Dato che hai fatto del lavoro extra, hai una settimana di ferie, congratulazioni. La postura e i sibili con la quale le venne ordinata quella vacanza inaspettata lasciavano intuire che quello non fosse un premio. Certo, sia lei che Tasaki avrebbero potuto approfittare della situazione per andare al loro appuntamento. Uscendo, sarebbe stata osservata dai vari dipendenti, alcuni le avrebbero posto diverse domande sulla situazione, molti di loro l'avrebbero sgridata per il suo atteggiamento (pareva avessero origliato tutte le conversazioni).
    Il secondo sul quale si accanì fu Tasaki. TU. Lo fissò per qualche istante, interminabile, per poi portare una mano davanti al viso, aggrottando la fronte. Ma che diavolo ti è saltato in testa? Ryuugi ha già fatto preparare un sacco nero dopo averti sentito sfidare Febh in quella maniera. HEY VOI! Si voltò, richiamando un paio di dipendenti a sè. Accompagnatelo all'ospedale. E la prossima volta che vieni in amministrazione, fai la richiesta di appuntamento e specifica il motivo. Così da rifiutarlo se simile al suo folle tentativo di suicidio. I due lo avrebbero accompagnato fuori con gentilezza, facendolo aspettare accanto Harumi mentre cercavano una barella, ed un terzo gli dava le prime cure necessarie. Sembravano tutti ben organizzati per un incidente come il suo, se avesse chiesto delucidazioni avrebbe scoperto che era solamente uno dei tanti, seppur uno tra i più coraggiosi ad aver sfidato l'amministratore in quella maniera. Anche Hebiko aveva avuto un approccio "simile", ma il vantaggio di essere una ragazza le aveva garantito il posto da segretaria.
    Ora... Hebiko, sibilando, si mosse lentamente verso Febh, con una furia tale da farla sembrare sempre più grande ed imponente ad ogni passo. Siccome mi hanno riferito che hai cercato di fare il furbetto, lasciando che Harumi facesse il lavoro che io avevo esplicitamente assegnato per te...Ora si cambiano i turni. Un cenno, e tre dipendenti si misero in fila, poggiando a terra uno scatolone ognuno, straripanti di documenti incompleti. Harumi è in ferie una settimana. Qualcuno dovrà pur fare il suo lavoro. Sorrise per un istante, un sorriso molto simile a quello che piaceva tanto fare a Febh alle sue vittime, a forza di lavorare insieme qualcosa le era stato trasmesso. Lo accompagnò alla scrivania, prendendolo per le spalle con delicatezza, spingendolo però con decisione, fino a forzarlo a sedersi. Ed IO ho deciso che sarai TU A farlo. TUTTO. Prese una delle scatole, facendo combaciare il tonfo con la fine della sua frase, poggiandolo sulla scrivania. Prese una penna, spostandogli lei stessa il braccio come se stesse posizionando un automa, infilandogli la penna tra le dita. Un paio di dolci pacche sul petto, ed un amorevole sorrisetto ad occhi stretti avrebbero dato il via a quella tremenda settimana. Ed ora, al lavoro! La pausa è finita!

     
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    PRESENTAZIONI


    I





    pensato kyuke
    parlato Kato
    parlato Kyuke


    Mattina, il sole è in procinto si sorgere, verso del latte di soia nel bicchiere mentre mi accingo a controllare la posta.
    Una lettera, solo una, il mittente è l' ufficio amministrativo, Kato deve aver parlato di noi ai piani alti.
    Mi sarei dovuto presentare domani mattina in amministrazione bene .


    Mi sono svegliato all' alba, sono salito sul tetto del mio palazzo per assistere al sorgere del sole, proprio come il sole, anche la mia vita come ninja di Oto stava per incominciare, manca poco Sarà fatta giustizia, ve lo giuro


    Inizia la mia camminata verso il palazzo pubblico, poco prima dell' arrivo accanto a me spunta proprio lui, quell' imbecille di Izuku; non ho dimenticato le ferite infertemi da lui durante la missione a Tani, ma quello era un semplice addestramento, Kato ci ha mostrato cosa vuol dire essere un ninja e da ora quella e la vita che mi aspetta; non so neanche se quel idiota abbia detto qualcosa lungo il tragitto ma poco importa, adesso non c'è spazio per lui nei miei pensieri.
    Ad aspettarci all' ingresso c'è Kato che anticipandoci incomincia Buongiorno ad entrambi. Seguitemi, direi che oggi è l'occasione giusta per presentarvi ai tizi dei piani alti... Molto alti! IhIhIhIhIh.
    Lo abbiamo seguito fino dentro una stanza Signori, lei è Hebiko Dokujita... Consigliera di Oto. Una delle massime cariche che si possono assegnare ad Oto. Forza presentatevi! Dite chi siete, da dove venite. A che cosa puntate. Inoltre avete qualche richiesta? Volete sapere qualcosa in particolare? Hebiko è nota per la sua gentilezza. Non abbiate paura.... IhIhIhIhIhIhIh; sono io il primo a parlare Mi chiamo Kyuke Kurej, sono uno studente di Oto, il mio obbiettivo è quello di diventare uno dei ninja più potenti di questo villaggio
     
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    Convocazione


    I



    Narrato - Parlato Pensato Parlato Kato Parlato Kyuke


    Erano le 6:00 AM, Izuku si stava preparando. Giorni prima aveva ricevuto una comunicazione ufficiale: presentarsi all'ufficio pubblico.
    Che Kato abbia deciso di chiamarmi? Nonostante sia riuscito a malapena a battere la sua copia?
    Una volta vestito, uscì di casa e si diresse all'ufficio amministrativo. A grande sorpresa, intravidi Kyuke nel tragitto.
    Che anche lui sia stato convocato dall'ufficio pubblico?
    Lo salutai e gli chiesi la conferma... fui completamente ignorato.
    Che sia ancora scosso dalla sua sconfitta? Spero abbia capito che non voglio essere un peso morto nel team, quindi combatterò con le unghie e con i denti.
    Non penso siamo così diversi, tu vuoi vincere per il tuo motivo e io per il mio, invece di farci guerra a vicenda, potremmo collaborare...
    Nuovamente ignorato. Una volta arrivati al palazzo pubblico, Kato era vicino all'entrata, appoggiato ad un muro. Iniziai ad avvicinarmi per poterlo salutare ma egli mi anticipò.
    Buongiorno ad entrambi. Seguitemi, direi che oggi è l'occasione giusta per presentarvi ai tizi dei piani alti... Molto alti! IhIhIhIhIh
    Che risata inquetante...
    Feci un cenno di affermazione e lo seguii.
    Signori, lei è Hebiko Dokujita... Consigliera di Oto.
    Chinai leggermente il capo.
    Una delle massime cariche che si possono assegnare ad Oto. Forza presentatevi! Dite chi siete, da dove venite. A che cosa puntate. Inoltre avete qualche richiesta? Volete sapere qualcosa in particolare? Hebiko è nota per la sua gentilezza. Non abbiate paura.... IhIhIhIhIhIhIh
    Kyuke fu il primo: Mi chiamo Kyuke Kurej, sono uno studente di Oto, il mio obbiettivo è quello di diventare uno dei ninja più potenti di questo villaggio.
    A seguirlo subito dopo iniziai: Io sono Kurosaki Izuku, anche io studente di Oto, punto a diventare un ninja potente abbastanza da poter proteggere i membri del mio team senza essere un peso morto. Richieste? Nessuna in particolare, anche se penso di essere troppo debole al momento... non sono neanche un Genin, la mia strategia si basa principalmente sulla lama interna nel mio braccio... E nel caso di un combattimento a distanza, avrei fortissimi problemi. Mi piacerebbe imparare qualche nuova tecnica o strategia nel combattimento a distanta, riassunto in breve... Voglio diventare PIU' FORTE.
     
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    Giudizio

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    Fin dal primo passo in amministrazione, entrambi avrebbero intuito che Kato li stava portando nell'antro della bestia. Finire nell'ufficio dello Yakushi o della Vipera iniziava a diventare un rischio, seppur per motivi diversi. Febh era più per il dolore fisico, Hebiko perlopiù psicologico. Chi fosse peggio non era dato saperlo, c'era da dire che la donna era ancora agli albori, essendo consigliera da poco. I dipendenti osservarono il gruppetto dirigersi verso gli uffici, facendo scommesse su chi sarebbe tornato indietro tutto intero. Alcuni stavano pazientemente preparando garze, altri scuotevano la testa. Qualcuno di loro avrebbe potuto sentire "sono così giovani, non se lo meritano". Ma era troppo tardi.
    Aperta la porta, il gruppo si ritrovò gli occhi della donna addosso, che li squadravano da capo a piedi, per niente rassicuranti. Non avevo appuntamenti oggi. Sibilò, nella penombra del suo ufficio. Non erano i benvenuti, non in quel modo. Ma fortunatamente per loro, la colpa sarebbe ricaduta su Kato. Oh, vedo che rispetti il mio titolo ora. Ma non a sufficienza, visto che sei qui a farmi perdere tempo.
    Con un cenno della mano ordinò agli ospiti di sedersi, alzando le persiane alle sue spalle per illuminare la stanza. Posò le mani sulla scrivania, allungando appena la schiena per avvicinarsi ed osservare al meglio chi aveva davanti. Allora... A cosa devo questa intrusione? Con un cenno della testa indicò uno dei due. Tu. Presentati. Lo ascoltò in rispettoso silenzio, invitando poi l'altro a fare lo stesso.
    Si massaggiò la fronte con la testa, sospirando. Potere, potere. Mai nessuno che chieda qualcosa di sensato. Li avrebbe forse lasciati interdetti, permettendogli di reagire per qualche secondo. Frugò nel cassetto, estraendovi un piccolo tablet dal quale controllò i loro nomi, dati e le informazioni ottenute dai loro studi e dall'ultima missione. Mh-mh. Insomma, siete due studentelli che sperano di arrivare a spostare il mondo con un dito, un giorno, mi sbaglio? Un sorrisetto ironico si fece spazio sul suo volto. Per proteggere gli altri dici tu? Mh. E' qualcosa. Te invece che vuoi farci col tuo potere? Donne, soldi, una bella casa? Avrebbero avuto il tempo di rispondere, anche se poco importava cosa avessero detto. Posò il tablet, prendendo la tazza posata sulla sua scrivania, godendosi un lungo sorso mentre i due non ancora shinobi rispondevano alle sue domande più o meno retoriche. Finito il teatrino, posò la tazza con poca grazia sul tavolo, costringendoli a concentrarsi su di lei. Non so cosa vi abbia detto Kato, ma non abbiamo nessun "modulo per la richiesta di potere". Nè qui, nè in altri villaggi. Il massimo che posso darvi sono missioni, e magari qualche consiglio. Prima di cercare potere, dovreste imparare le basi per poter essere almeno considerati shinobi. Sapete arrampicarvi sui muri? Li giudicò, rispondendo ancor prima che potessero aprir bocca. No, decisamente no. Ecco, su questo potete iniziare a lavorare. Si alzò in piedi, portando le mani dietro la schiena, stavolta più cupa rispetto a prima. Li aveva presi in giro e si era divertita. Ora iniziavano le cose serie. Ed una volta diventati shinobi veri e propri... come avete intenzione di trovare questo potere? Le iridi dorate si spostarono da un ragazzo all'altro, accompagnate da un sibilo raccapricciante. Ci sono tanti modi per avere potere. Duro lavoro, sudore, sopravvivenza... oppure ci sono le scorciatoie. Le pupille si assottigliarono. Che cos'è che volete davvero? Che tipo di potere state cercando? Cosa siete pronti a dare ad Oto, in cambio dei suoi segreti? Avanti... Vi ascolto.
     
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