Come al solito il ragazzo era in giro per le umide strade di Ame a caccia di moneta sonante quando per puro caso giunse al suo orecchio una lieta notizia secondo la quale il noto locale la "Lacrima d'Argento" assumeva personale, senza alcun dubbio una rara occasione da prendere al volo; era il momento per il rosso di entrare a far parte di una qualche organizzazione se voleva davvero arricchirsi e ovviamente lui lo voleva più di qualsiasi altra cosa.

Attese con trepidazione il nuovo giorno e quando giunse indossò la sua lugubre maschera, dopo aversa pulita e lucidata per bene, così pronto lasciò la sua baracca e si diresse al locale.

Era piuttosto convinto, concentrato e determinato quindi senza nemmeno curarsi di osservare il lussuoso edificio e uno strano tipo alla porta entrò alla lacrima.

Si muoveva con fare sicuro e tranquillo tenendo in mente l'obbiettivo, che scordò praticamente all'istante quando il suo sguardo fu letteralmente rapito da una biondona da urlo cinta in un velo rosso cremisi. Un immagine tutta curve che gli tolse il fiato, deglutì quasi a forza mentre sotto alla maschera si formò un sinistro ghigno malizioso; Aveva forse trovato la sorellona che tanto bramava? La ragazza a quanto pareva si chiamava Isuke e cercava ryo e un lavoro lì, avevano già qualcosa in comune pensò l'Aka.

Senza pudore e o timore il Nakashima si avvicinò alla bionda la squadrò attentamente soffermandosi lungamente sul davanzale poi dritto negli occhi e disse a voce alta, diretto a tutti:

Sono Akira Nakashima detto Aka, sono qui per l'annuncio di lavoro.

poi rivolto alla nukenin

Piacere, posso chiamarti Isuke-onee-san? Tu puoi chiamarmi Aki-kun. Posso offrirti qualcosa da bere Onee-san?

Fregandosene bellamente della risposta l'avrebbe chiamata Onee-san comunque.

Come sua abitudine il giovane Akira era in giro in cerca di ryo o qualsiasi oggetto di valore utile a incrementare la sua ricchezza. La sua avidità era grande ma non mirata a un mero accumulo di ricchezza bensì indirizzata al raggiungimento di un preciso obbiettivo, realizzare il suo discutibile e per nulla nobile sogno; Per qualcuno con il suo passato un tale ideale era sufficiente a motivare un intera vita di lotte, sofferenze e perfino spargimenti sangue.

Aki-kun durante la sua abituale caccia si trovava tra le infide strade di Ame, ovviamente sotto la pioggia ma non sembrava la solita precipitazione era più densa, pesante, nera come cenere anzi oscura. Tutto appariva avvolto da un velo oscuro tanto che giorno e notte diventarono un nero tutt'uno. Forse a causa di quel buio o per opera di chissà quale kami o semplicemente per naturale eredità Akira era assillato da un misterioso e impellente desiderio di sangue, una feroce sete sempre più forte a ogni secondo fino a divenire perfino dolorosa; dietro la scheletrica e inespressiva maschera il volto del nukenin si contorceva, i denti digrignavano e gli occhio solcati dal color cremisi, una sofferenza pesante come un macigno.

Sangue! Sangue! Sangue!

Riecheggiava nella sua testa una tetra e infinita cantilena, intonata da una voce inumana instillando nel giovane ascoltatore un profondo e insano desiderio a cui resistere ben presto fu troppo difficile. Allora il Nakashima, anche visto che poteva pure arraffare qualche moneta, decise di assecondare quell'istinto e versare il vitale liquido cremisi. Non avrebbe però colpito in modo indiscriminata: solo chi odorava di sangue, colpevole di avere versato quel prezioso plasma ovviamente non per pietà verso gli innocenti semplicemente perché egli riteneva noioso e poco remunerativo bersagliarli.

Fortunosamente fu semplice trovare un valido bersaglio nella ridente Ame infatti il nukenin si ritrovò davanti un tipo che ridacchiando allegramente aveva appena pestato a sangue un vecchio senza alcuna ragione valida.

Era un uomo sulla quarantina, magro, altezza media, capelli neri acconciati con codino samurai, occhio destro nero, a sinistra benda nera tipo pirata, barba, baffi e pizzetto sottili neri. Indossava una camicia, aperta, color crema con linee nere, guanti e pantaloni di pelle nera. In volto la tipica espressione da idiota col quoziente intellettivo di un ameba ubriaca ma cattivo, sadico e bastardo nell'anima.

Il mascherato lo scelse, lo seguì, lo attese e quando l'ignaro obbiettivo entrò in un vicolo deserto scivolò silenzioso alle sue spalle ed estratto rapidamente un coltello, con letale movimento orizzontale della lama, gli squarciò la gola da parte a parte senza alcuna esitazione. L'arteria carotidea fu recisa e come quando si apre una bottiglia di spumante, il liquido all'interno fu sparato fuori dalla pressione seguendo la linea del taglio; disegnando sul muro lì vicino e sul selciato un tetro e macabro affresco di sorella morte. Inerte il corpo dell'uomo cadde al suolo tra sporcizia e rifiuti e lì restò a marcire senza che mai nessuno lo pianse.

Quella fu opera astratta in questa caso anche estratta di rosso vivo sangue primo dono offerto al dio del sangue ma non ultimo in quel folle oscuro giorno di pioggia. Vari altri dipinti di morte sarebbero apparsi ad adornare muri e strade di Ame finché il richiamo del kami non fosse cessato, soddisfatto della galleria d'arte dedicatogli. Ma sarebbe bastato? E perché un semplice nukenin poté udire quel richiamo divino.

Probabilmente quello era stato il colpo di spada più potente mai eseguito dall'ex Kuro, era forse davvero riuscito a imprimere la sua anima in quel fendente? Difficile a dirsi, fatto sta che non solo la spadata andò a segno ma essa raggiunse, fra mille scintille dorate, anche il suo obbiettivo di spezzare le catene che legavano l'oni e suo amico pennuto. Shiro aveva mantenuto la parola data ma l'infrangersi di quei legaci causò delle fortissime onde d'urto che fecero volare tutti i presenti a svariati metri di distanza proprio come foglie al vento, inoltre lo spadaccino all'impatto perse i sensi.

[...]

Qualche tempo dopo il kiriano fu risvegliato dal discutere piuttosto animato e vivace di alcune voci familiari:

Basta così Murasaki! Tocca a me ora! Molla lui e coccola me!
Col cavolo! Disgustoso pollo pervertito!
Ma ma io, tu, noi?
Piantala con questa storia assurda! Non c'é nessun noi e mai ci sarà!

Il moro aprì gli occhi lentamente per ritrovarsi davanti un bel paio di morbide e sobbalzanti collinette, esso ci mise qualche istante a rendersi conto che la sua testa era poggiata sulle gambe di Fuji

Parecchio morbida per essere solo uno spirito.
Ehi voi dateci un taglio! Grazie Murasaki ora sto bene...Mollami!
Tesoro! Finalmente ti sei svegliato. Ero così preoccupata!
Emh Colombi non tubate davanti a me!
Voi! State bene e siete liberi. Fsss per fortuna è andata bene!
Si tutto grazie a te. Non è stato per mera buona sorte ma merito della tua ferrea determinazione e al legame con Murasaki giovanotto, no ora dovrei dire padron Shiro! Anche se ancora non riesco a crederci dopo così tanto tempo.
Quindi voi?
Si, ora siamo legati a te. Ah giusto che villano non ci siamo presentati. Io sono Umo Numei mentre il mio servitore si chiama Oni Numei. Piacere nostro.
Piacere io sono Chi Shiro Kenkichi.

Allora il ragazzo fece per alzarsi quando fu sollevato di peso, come un fuscello dal rosso mentre il volatile si appollaiò sulla sua spalla sinistra.

Grazie Oni.
E ora festeggiamo e banchettiamo tutti insieme!
Che banchetto?!
Si banchetto con menù a base di glicine: spiedini di glicine, carry di glicine, zuppa di glicine, gratene di glicine, tempura di glicine, mocchi al glicine, sake di glicine, ...

Elenco sarebbe continuato ancora per un po' poi i 3 spiriti avrebbero trattenuto il loro padrone in quel mondo onirico per qualche giorno.

[...]

Giorni dopo all'ospedale di Kiri. Shiro aveva ripreso conoscenza da poche ore, diversamente da quando era Kitori senza molestare le infermiere, quando Hideo andò a fargli visita.

Scusa e grazie. Quelle le ha portate un uccellino grasso, diciamo che recuperato con gli interessi ciò che era perduto. Grazie verrò di sicuro sono in debito con Kita. A presto chiodino.

Disse rispondendo al saluto del collega per sdraiarsi sul letto riposare fino all'orario di dimissioni dall'ospedale.

Il tentativo di entrare in sintonia con l'oni, tramite la pioggia di sangue, fallì ma per un momento il genin poté percepire sentimenti; i sentimenti forse del rosso? o forse del pollo? o forse di entrambi? In ogni caso si trattava chiaramente di solitudine, di dolore e di sofferenza sensazioni certamente non nuove al ragazzo. Fu allora che piumino-chan si appollaiò sulla spalla del suo compare e tirò fuori la classica storia strappa lacrime.

Mille anni?! Ho provato sentimenti simili ma per così tanto tempo non riesco nemmeno a immaginare.

Replicò istintivamente l'ex Kuro poi ascoltò con attenzione e in silenzio tutto quello che la creatura rivelò. L'umano osservò con precisione il volatile, l'oni e le sue lacrime, le catene e l'albero. In fine sospirò e decise anzi confermò quanto aveva già scelto.

Va bene ho deciso. Non obbligherò Musaki! Non vi darò Murasaki! Non perderò, lascerò la mia compagna ancora! Dovesse costarmi la vita! Ma non lascerò nemmeno voi! Non mentivo prima. Unitevi a noi! Io vi voglio, voi la vostra forza, il vostro legame. Come voglio Murasaki. Sono avido, prenderò tutto! Vi darò l'affetto che volete come compagno, fratello Kenkichi. Spezzerò le vostre catene con la mia anima vi libererò! A costo della vita! Se fallirò prendete la mia anima!

Disse le ultime parole con il sorriso sulle labbra senza incertezze e senza dubbi.

Musaki prestami il tuo potere.
Certamente ma sei sicuro?
Si, sicuro.
Uff Non farmi diventare vedova il primo giorno!
AHAHAH Si certo...

Con fare sicuro Shiro si avvicinò, passo dopo passo, alle catene stringendo Fuji nella mano destra. Quando egli fu a portata sollevo la katana in aria, sopra la testa, usò tutte le abilità e conoscenze di clan a cui aveva acceso, impiegò una grande quantità di chakra fino a danneggiare i muscoli dell'arto sopportando il dolore acuto, potenziò al massimo quel colpo. Fu scagliato un fendente verticale discendente cercando di colpire e rompere o almeno danneggiare le catene. [Abilità] [Abilità] [Note] [S. Azione I]

Insieme Murasaki!Insieme caro!

Anni bui di solitaria agonia, perdite, addii e rinunce. Senza lei, senza onore, senza senso, senza potere e senza luce. Solo, vuoto e debole, perso e inutile. Non Kuro, non Kenkichi e non vivo. Folle, vano, doloroso, infinito e insensato calvario di parole atto a definire la mancanza, il vuoto e la sofferenza.
Facile e naturale legarsi a Murasaki, tutto era cambiato, niente era cambiato. Dopo tanto, tanto tempo il ragazzo era nuovamente completo, era tornato a essere un vero Kenkichi, la sua forza e il suo potere tornati anche loro. L'immenso vuoto dentro l'anima colmato, almeno in parte, aveva ritrovato il tesoro che era stato smarrito. Ma non era il potere bensì un legame assoluto difficile da spiegare a parale: una sorta d'amore, amicizia vera, fratellanza, rivalità, legame genitori-figli, katana-samurai e semplice stare insieme.

Chi Shiro rise, sorrideva felice come un bambino con un giocattolo nuovo. Veramente felice?

Intanto l'akuma, con grande abilità, evitò gli aghi che puntavano l'occhio incassando un piccolo taglio sulla guancia. Mentre il fendente angolato fu parato semplicemente con un braccio katana. Anche la stoccata mancò il bersaglio, elusa tramite un balzo.

Falla finita! Non parlare di Manaita così. Lei si è sacrificata per salvarmi perché ero debole.

Poco dopo l'oni, con il supporto del grande albero, scagliò svariate mezzelune di plasma; la prima delle quali sfrecciava verso le caviglie del ninja di Kiri. Allora esso eluse l'attacco facendo un piccolo salto, superando in altezza la minacciosa emissione cremisi e riatterrando nello stesso punto. [S. Difesa I]

Un secondo spicchio di luna giunse puntando al petto del giovane. Questa volta egli si lasciò cadere sulle ginocchia che toccando il suolo fecero schizzare in ogni direzione l'acqua presente. In oltre Shiro curvò il busto e flesse il collo facendo in modo che il pericolo passasse proprio sopra la sua testa senza subire alcun danno. [S. Difesa II]

Poi la strana pioggia ematica che portò con se alcuni interrogativi: cosa stava succedendo? cosa fare? qual era il rapporto tra il tacchino e il rosso? Domande in quel momento senza risposte e non vi era nemmeno il tempo per trovarle, bisognava agire. In quell'istante il moro decise di provare qualcosa di diverso del semplice combattimento e magari così avrebbe ottenere anche il potere dell'oni. Lo spadaccino allungò il braccio sinistro verso l'avversario e ruotò l'arto esponendo le vene, con Fuji Sennin, si procurò un taglio trasversale e una copiosa fuoriuscita di plasma ignorando il dolore. Un ulteriore movimento di spada e un altro squarcio sanguinante nelle carni. E poi ancora una volta, per un totale di 3 ferite da cui sgorgava liquido ematico. [Abilità] [Danno x3] [S. Azione x3]

Non vado da nessuna parte amico.
Affetto?!

L'ex Kuro lasciò che la pioggia entrasse in contatto con il suo sangue, come fatto prima con Murasaki. Esso sospirò e si concentrò poi i suoi occhi si tinsero di rosso e una sinistra aurea rosso scuro, quasi nero, avvolse completamente la sua figura.

Tetra e concreta manifestazione di sete di sangue puro istinto omicida reso visibile. [S. Tecnica]

Unisciti a me, a noi! Otteniamo il potere! Diventiamo forti, i più forti! Insieme! Non perderò più nulla! Non perderò più nessuno! Non perderemo più nulla! Non perderemo più nessuno! Insieme! Vieni, Venite!Unisciti a me, a noi! Otteniamo il potere! Diventiamo forti, i più forti! Insieme! Non perderò più nulla! Non perderò più nessuno! Non perderemo più nulla! Non perderemo più nessuno! Insieme! Vieni, Venite!

Il sangue dei giovani fuoriuscì, prendendo forma di grande doppia elica di dna che si mosse verso la pianta fiorita. Il rituale stava per concludersi quando tutto fu interrotto ad opera di qualcuno. Un oni alto circa 180 centimetri, dall'aspetto di un giovane magro sui venticinque anni, dai capelli cremisi leggermente ondulati simili a fiamme da cui sporgevano due grandi corna nero corvino. I suoi occhi parevano feroci con l'iride color rosso-arancio, sul volto un paio di segni rossi simili a lacrime che scendeva dalla parte inferiore dei suoi occhi sulle sue guance. Indossava abiti neri con uno spesso colletto di lana, coperto da un'armatura.

Cosa pressoché assurda a parlare e dare ordini era: un uccello piuttosto grasso, dal corpo di una forma arrotondata, simile a un uovo. Piume bianche, gambe ed artigli molto piccoli, come il becco. Occhi rotondi marrone scuro, grandi punti rosa su entrambi i lati del suo viso, all'altezza delle sue sopracciglia. Ali bianche, con estremità rosa e un ciuffo, bianco e rosa. Il volatile appariva totalmente vittima di folle attrazione e gelosia verso Fuji così lanciò il suo compare contro il moro.

Dannato pollo grasso! Tu oni perché?

La ragazza subito assunse la sua forma di spada: una katana con impugnatura viola, una guardia nera con un motivo a spirale. [Abilità] [Azione gratuita]
Grazie ad essa il nebbioso poté imbastire una valida difesa dall'offesa dell'oni. Spostò il braccio destro verso il lato opposto e roteando leggermente il polso in senso antiorario, intercettò il colpo nemico mandandolo fuori i bersagli scelti. [S. Difesa I]

In risposta silente ma molto seccata con un difficilmente visibile in quanto rapido e preciso movimento del braccio, mano e dita mancine il ragazzo prese due fukibari e li caricò in bocca, proprio come proiettili nel caricatore, attendendo l'attimo propizio. [Abilità] [Azione gratuita] Qualche secondo e l'ex Kuro, sfruttando la vicinanza del rosso, letteralmente sputò con forza contro di esso mirando al volto. Gesto poco elegante atto non al disprezzo ma all'attacco: sparare gli aghi cercando di ledere l'occhio sinistro del tipo. [S. Azione I]

Senza trattenersi.Senza trattenersi.

Lo shinobi, seguendo le sue stesse parole, attivò grazie all'acqua presente al suolo il jutsu del passo sfuggente ottenendo maggiore rapidità di manovra. [S. Tecnica Avanzata]
Fu allora che egli mosse Murasaki alla destra tracciando una linea angolata di circa 20 dall'orizzontale. Provando a squarciare il pettorale destro del demone. [Abilità] [Note] [S. Azione II]

In chiusura Shiro, retratta l'arma, la estese in una sorta di stoccata che avrebbe puntato a trafiggere il muscolo cardiaco. [Abilità] [Note] [S. Azione III]

Lasciamo parlare le spade!

[Note]

Lo spirito bianco commentò le risposte del moro, parlando di aprire una strada, una porta per trovare ciò che manca.

Arrivo!

Esso rispose sicuro raggiungendo velocemente il piccoletto al portale, provando a entrare. Immediatamente il liquido fu solido e duro come ferro, poi tutto lentamente divenne grigio come morto. Un forte, atroce, dolore a tutta la testa lo spinse sulle ginocchia urlante con il capo tra le mani. Udì rumore come di prigioni prima di stramazzare al suolo senza conoscenza.

[...]

Il ragazzo si sarebbe risvegliato in uno strano luogo nuovo, mai visto ma allo stesso tempo insolitamente familiare. Un mondo onirico: era circondato d'acqua, pochi centimetri di profondità appena sufficienti a bagnare i piedi fino al tallone. Un lago color verde giada che appariva infinito, numerosi petali multicolore a galleggiare sulla tranquilla superfice. In lontananza tutto intorno un ovattata nebbia bianco grigia. Nel cielo nero perla, senza nubi, solo una grande, bianca e luminosa luna piena.

Al centro della scena: un grosso e antico albero di glicine - fuji alto quasi 30 metri, tronco dalla forma contorta che ricordava una lettera s fortemente stilizzata. Dal robusto fusto centrale si snodavano in ogni direzione numerosi rami intrecciati e nodosi pieni di foglie imparipennate: composte da più paia di foglioline ovali disposte a coppia ai lati della nervatura centrale e terminante all’apice con una sola fogliolina, di colore verde chiaro. Tanti e tanti fiori incantevoli, raccolti a grappoli, molto profumati e colorati nelle tonalità del viola, lilla, rosa e bianco. Dolce e inebriante profumo agrumato e fruttato con sentore del mandarino, del ribes nero e del limone.

Saltellando e danzando sull'acqua, circondata da alcune splendide farfalle blu e viola, sarebbe apparsa una giovane sorridente. Una ragazza bassa e molto minuta; capelli lunghi fino alle spalle di colore nero, che più vicino alle punte sfumavano al viola, che erano raccolti con una forcina a forma di farfalla. Sul davanti i capelli più corti incorniciano il viso e formano una frangia divisa. Ella aveva sopracciglia molto sottili e arcuate per abbinarsi al colore della chioma. Occhi viola. Sfoggiava un'uniforme militare viola scuro con una cintura bianca, dietro la quale c’era un fodero e una lama. Sopra un haori bianco a forma di ali di farfalla. Ai piedi calzini tabi e pantofole waraji. Gli stinchi coperti da leggings di stoffa nello stesso stile dell'haori.

La tipa guardò l'ex Kuro, dritto negli occhi continuando a sorridere dolcemente per poi chiedere

Sei tu? Colui che mi stava chiamando?
Chiamare io?!
Sciocco. Vuoi potere? Quello che hai perso. Senza onore...
Si, il potere, l'onore e lei.
Il potere posso concedertelo. L'onore puoi riottenerlo. Lei lama del nostro clan è perduta.

Si avvicinò al ragazzo, gli accarezzò prima la guancia poi i capelli con fare malizioso e sensuale ma un in qualche modo trasmettendo calore dolcemente consolatorio e confortante

Sarò la tua lei, la tua compagna.
Aspetta frena! Tu chi sei? E dove siamo qui?
Uff non rovinare l'atmosfera. Sono Murasaki Fuji Sennin lama rossa del clan Kenkichi. Questo luogo come dire ... una sorta di santuario, il tempio del profondo della tua anima. Eri già stato qui, questo luogo può mutare in risposta al potere Kenkichi. Questo posto è tuo, mio e nostro del clan ma anche di nessuno. Esiste e non esiste.
Non capisco.
Nemmeno io caro. IHIHIH Lascia la filosofia e la metafisica a Testa di Secchio. Allora mi vuoi? Mi desideri?
Ma che ho fatto di male io?!SI! Voglio il potere. Ti voglio.
Allora il rituale d'unione di sangue. Superalo
Che è? L'ha inventato. Bastarda.Cos'é?
Uff ignorante e noioso. Fallo con me e taci.

Non era poi così gentile sta stron... Fuji estratta la lama con la sinistra si fece, con rapidità e precisione chirurgica, un netto e profondo taglio al polso destro facendo scorrere l'arterioso sangue rosso rubino. Mostrando la ferita e offrendo la spada.

Anche tu. Unisciti a me.

Il povero Chi Shiro, dopo aver sospirato seccato, prese l'arma con la sinistra e dopo aver tentennato 3 volte. Pensando che in un mondo di sogno non esistesse dolore affondò il freddo metallo nelle carni del polso destro, mentre il caldo e bagnato liquido rosso scorreva a fiotta. Il ninja si rese conto che la sua ipotesi sul dolore era errata.

Ahi, Ahio, male

Nascondendo il male con un sorriso figo, più o meno, i giovani unirono i polsi e i fluidi delle vene compiendo il rito. Con quale risultato?

Come, più o meno, previsto lo scontro si concluse con l'assalto aereo che fece letteralmente perdere la testa all'abominio. Vedendo rotolare il cranio dell'essere Chi Shiro sorrise pensando a una sua vecchia conoscenza della foglia.

Quel Kunihiro si sarebbe divertito a dare 2 calci al pallone testa! AHAHAH.

Strani ricordi di un passato lontano, lontano. Ritornato serio Chi Shiro rifoderò le spade avvicinandosi al collega leggermente ferito che fu in qualche modo curato dal piccoletto nero.

Fuori gioco di certo. Non sono sicuro che fosse vivo come lo intendiamo noi. Forse era una specie di non morto.

Disse grattandosi la nuca con la mancina.
Il piccoletto bianco ringraziò i kiriani e spiegò la situazione appollaiandosi sulla testa del moro, il quale si limitò a sospirare accettando l'ospite. Ancor prima di percepire una sensazione in qualche modo confortante, positiva e piacevole.
Poi Kita continuò la spiegazione e le cose per gli spiritelli andavano piuttosto male.

Si, abbastanza strana. Resistente e fastidiosa. Anche furba forse intelligente.

Replicò al quesito di Hideo tentennando dubbioso qualche momento. Seguì un breve dibattito tra Kita e Ira con quest'ultimo a porre alcuni complessi interrogativi al Kenkichi che dopo una rapida riflessione rispose con tono di voce stranamente calmo

Paure chiedi?! Io sono solo vuoto e sangue. Kitori lui temeva se stesso e lei. Lei il mostro assetato di sangue che ha ucciso la sua maestra. Diventare un mostro come lei, come suo padre. Cosa mi, ci, perseguita?! Avere perso la mia, nostra, compagna e lama e onore e potere e frammento d'anima. Manaita.

Pronunciando il nome della perduta arma di clan la sua voce tremò e per un breve istante i suoi occhi si tinsero di rosso cremisi, come sangue.

Quella sorta di pistola ad acqua col suo spuzzo riuscì nel proprio scopo, creando un'apertura nella guardia della bestia, la lama affondò nelle carni putrescenti della creatura aprendo un bel solco. Il secondo attacco finì con lo squarciare la mascella del nemico. Nel mentre approfittando della situazione Hideo riuscì a conficcare uno dei suoi paletti nella schiena del mostro incoraggiando poi il collega.

Sarà fatto!

Una zampata arrivava dall'alto a velocità visibilmente inferiore a prima, forse grazie all'opera di chiodino, fatto sta che il venticinquenne istintivamente scartò di un paio di passi brevi alla propria sinistra; Solo allora si rese conto di essere caduto in una finta. [S. Difesa I]

Cavolo...Dannato coso!

La mostro trottola tagliente tentò di affettare lo shinobi ma esso riuscì a reagire proprio all'ultimo momento grazie ad un lieve impasto di chakra. Le sue gambe si flessero per poi distendersi come una molla dando lo slancio sufficiente per un breve e basso salto all'indietro, abbastanza da evitare la fine del salume: essere affettato. [S. Difesa II]

Anche l'essere balzò per aria con l'intento di schiantarsi al suolo, subito il Kenkichi scattò sulla diagonale verso il suo sud-est di circa mezzo metro velocizzando il movimento con poco chakra. [S. Difesa III]

Nuovamente la strana aquila del Nishimura interruppe l'akuma che però con una zampata mise il volatile k.o. L'abominio emise uno strano ruggito urlo, subito dopo pestò il suolo e immediatamente delle lance di ghiaccio spuntarono dal terreno proseguendo in linea retta a gran velocità.

Tsk..Attenti dietro!

Urlò a pieni polmoni il genin poi impastò una grossa quantità di chakra nelle gambe, fino a danneggiarne i muscoli. In tale modo il giovane poté lanciarsi alla propria destra, con corti e rapidi passi percorrendo quasi 2 metri. [S.Difesa Extra] [S. Azione I]

Tocca a me. Vediamo di concludere caro Noir!

Lo spadaccino era ormai deciso a chiudere lo scontro il prima possibile usando una delle sue tecniche preferite quindi rinfoderò le spade: una nel saya (fodero) fissato dietro la spalla sinistra, l'altra nel saya posto nel fianco mancino. [Azione gratuita] A quel punto mantenendo le mani sull'elsa delle wakizashi utilizzò il jutsu Estrazione Mortale, estraendo la lama dal fodero dietro la spalla ed attaccando; Un rapido fendente verticale discendete, praticamente tracciando nell'aria un semicerchio con partenza la spalla, con l'obiettivo sperato di aprire in 2 proprio la testa di Noir. [S. Tecnica Avanzata] Seguendo l'eventuale spostamento difensivo del nemico Chi Shiro ancora avrebbe estratto l'altra e seconda arma bianca dal saya nel fianco proseguendo e concludendo il movimento con un fendente in orizzontale. Colpo portato da sinistra verso destra tentando di squarciare l'essere a livello dello stomaco. [Abilità] [S. Tecnica]

Mantenendo la distanza da corpo a corpo il moro avrebbe poi sollevato e piegato la gamba destra per poi distenderla con forza eseguendo così un calcio frontale basso, cercando di colpire l'articolazione della zampa sinistra della bestia; più precisamente il bersaglio sarebbe stato la zampa sinistra: anteriore se l'essere fosse stato sulle 4 zampe, posteriore se sulle 2. [img] [S. Azione II]

Ripoggiato il piede al suolo il genin, flessi gli arti inferiori per darsi la spinta, fece un possente balzo in alto superando l'oppositore in altezza di una ventina di centimetri, sollevando nel frattempo le braccia armate al cielo. Che nel momento della discesa sarebbero ricadute pesantemente in giù come una ghigliottina. Il Kenkichi quindi con la lama mancina avrebbe portato un fendente verticale discendente angolato di circa 60 gradi cercando di colpire il lato destro del collo dell'abominio. Con l'altra wakizashi avrebbe eseguito lo stesso movimento ma in modo speculare mirando il lato sinistro del collo dell'essere. Un attacco che se perfettamente a buon fine poteva anche far saltare la testa della creatura. [S. Azione III] Quando atterrato l'ex Kuro avrebbe immediatamente assunto la posizione di guardia destra con: il piede destro in avanti, il piede sinistro arretrato, le gambe flesse, il busto di poco inclinato in avanti, il braccio destro avanzato leggermente piegato e il braccio sinistro arretrato.

Arrenditi o muori.

La lama di luce del kamaitachi riuscì a colpire il suo bersaglio senza però provocare molti danni a parte la piuttosto evidente arrabbiatura dell'ospite indesiderato. Il quale mostrando una notevole agilità, nonostante la stazza, evitò i colpi successivi e si diede all'offensiva.
L'ex Kuro face ricorso a un leggero uso del chakra per compensare la differenza di velocità con l'avversario. Così il giovane riuscì a schivare la zampata, anche se solo di pochi centimetri, facendo 2 veloci passi all'indietro. [S. Difesa I]

Ancora il genin mandò a vuoto il morso compiendo un passo a sinistra e nello stesso momento inclinando il busto dal medesimo lato, sfruttando nuovamente il chakra. [S. Difesa II]

Fortunatamente il successivo attacco dell'abominio fu totalmente bloccato dall'aquila di Hideo. Poi degli orridi spuntoni fuoriuscirono dal corpo dell'essere, Chi Shiro decise di proteggersi ricorrendo a una tecnica simile: il Simulacro di Spine. I capelli dello spadaccino si allungarono ed indurirono come una solida coperta di spine che però non fu sufficiente ad annullare i danni; una discreta contusione al busto. [S.Tecnica Avanzata - Counter] [Danno]
Botta il cui dolore fu soffocata nel silenzio, digrignando i denti e serrando i pugni.

Ahia! Che male! Cavolo!

Allora senza indugiare Chi Shiro sarebbe passato alla controffensiva. Il giovane puntò la spada mancina verso il volto della creatura attivando un meccanismo nascosto, a sorpresa e a solo scopo di distrarre l'essere anche solo un istante, uno spruzzo d'acqua sarebbe schizzato abbastanza velocemente verso gli occhi di quell'akuma. [Equip] [S. Azione I] [Note]

In sincronia al diversivo il moro, con l'altra arma da mischia, avrebbe cercato di colpire il nemico provando a squarciare il petto del mostro con un taglio da destra verso sinistra parallelo al suolo. Accelerando quel movimento offensivo con un poco di chakra. [S. Azione II]

In continuazione il Kenkichi avrebbe rapidamente esteso il suo braccio sinistro, accompagnando il movimento dell'arto con mezzo passo in avanti. In tal modo la punta d'acciaio della lama sarebbe stata diretta a penetrare brutalmente l'occhio sinistro della graziosa bestiola. [S. Azione III]

Le informazioni a conoscenza di Hideo erano quantomeno scarse, praticamente si riducevano ad un qualche avvistamento sulla grossa roccia a i piedi della fumante cascata. Incontro non ancora avvenuto quel giorno. Ma prima che il buon Chi Shiro potesse lamentarsi inutilmente ecco che qualcosa di mistico e soprannaturale si palesò: improvvisamente una sorta di luce blu illuminò il laghetto creando un secondo specchio d'acqua, un portale.
Allora una strana sensazione colse quasi di sorpresa il Kenkichi, un sentore del passato, un vento fresco sul volto, richiamo dolce proprio come la tenera coccola di una madre.

Mamma?!

Solo per un brevissimo istante tentennò e si abbondò al ricordo, un fugace fatuo momento, illusorio frammento di eternità finito nello stesso attimo del suo inizio.

Ripreso il pieno controllo di se. La creatura si era già manifestata, anzi manifestate. Due esseri volanti con un aspetto che poteva ricordare una lucertola o meglio un piccolo drago, uno di colore nero e l'altro bianco. Essi schizzarono a incredibile velocità lasciando una brillante, quanto effimera, scia bianca di polvere di ghiaccio come una cometa.

Entrambi gli spiriti cercarono protezione da parte dei ninja;

Ehi piccolo che succede?

La risposta giunse perentoria un altra creatura ben poco amichevole fece letteralmente irruzione dal portale.

Lo sapevo guai! Suppongo che una discussione civile sia fuori questione. Piccolo amico bianco allontanati. Sono pronto Hideo-kun!

disse estraendo le sue due wakizashi e scattando dritto verso l'essere. [Azione gratuita] [Abilità] [S. Azione I] [Note]

Arrivato a circa 3 metri dal mostro, nel raggio d'influenza dell'aura di gelo

Brrr...Freddo i miei riflessi rallentano. Prendi questo: Kamaitachi!

Lo spadaccino con la lama destra tracciò in aria un fendente orizzontale, dall'esterno verso l'interno. Gesto che non si sarebbe perso nel nulla ma esteso da un fascio di luce avrebbe puntato il nemico cercando di colpire al petto. [S. Tecnica Avanzata] [Note]
L'ex Kuro si avvinò ulteriormente giungendo a reale portata di spada. [S. Azione I] Con la wakizashi mancina avrebbe cercato di portare un fendente obliquo, dalla spalla destra del mostro al suo fianco sinistro. Contemporaneamente con l'altra lama avrebbe effettuato lo stesso movimento offensivo ma compiuto in modo speculare. [S. Azione II]
Subito dopo Chi Shiro avrebbe provato ad abbattere la creatura portando un rapido affondo doppio al centro del busto e al cuore. [S. Azione III]

Cosa sei? Cosa vuoi?

La risposta difensiva del collega avversario, non ostante il trucco illusorio, fu piuttosto puntuale: il fendente alla gola venne parato e neutralizzato materializzando due specie di barre metalliche nere.

La successiva difesa non fu altrettanto buona ed infatti la perfida ginocchiata andò a segno anche se non arrecò danni ingenti tranne quasi certamente un durevole indolenzimento alla zona.

Il mortale affondo al volto fu totalmente nullificato con una puntuale e perfino troppo precisa tecnica della sostituzione. La punta della wakizashi finì in pratica a sfiorare il povero e innocente sasso protagonista del gioco iniziale.

Al posto di una prevedibile replica una scenetta semi buffa che sottolineava l'effetto del colpo andato a segno. Spettacolino che Shiro osservò in silenzio senza alcuna alcuna risposta mantenendo la guardia alta.
Ma lo scontro giunse al termine Hideo si mostrò soddisfatto delle risposte ricevute.

Ce ne hai messo di tempo Neiru-chan (chiodino)!

Con un mezzo sorriso stampato in volto. Il sensei rispose alle precedenti interrogazioni su Fudoh e Youshi, informazioni che ex-Kuro memorizzo immediatamente compresa la presentazione del rapitore.

Interessante hanno fatto carriera. Nebbia di sangue?! Capisco ecco di cosa si tratta, vecchia storia nuovi attori.
Speco di possibili risorse. Itai non sarebbe felice. Ma non importa a Chi Shiro...
Si piacere tuo, sai già chi sono. Bel posticino davvero. Strana sensazione, strana creatura dici? Interessante! Molto!

Disse guardandosi intorno concentrandosi sulle sue capacità percettive. Un essere misterioso che avrebbe potuto concedere potere, stringere nuovi utili legami e detenere un possibile credito: tre semplici e convincenti motivi per restare lì. Solo allora il Kenkichi rinfoderò la spada, avanzò ma non strinse la mano di Hideo.

Avventura? Vorrai dire guai. Ma visto che ormai ci sono. Mi devi un the...Qualche idea sul da farsi capo?

Il Nishimura sembrò essere piuttosto sorpreso del legame parentale col kage-bot anche se non era qualcosa di molto eccezionale, in clan come quello della lama rossa tutti sono più o meno imparentati; per sfortuna. Lo spadaccino ascoltò lievemente infastidito e piuttosto perplesso le frasi successive: il tipo che aveva davanti pareva ammirare "Kensei-sama" un po' troppo.

Ed eccolo l'esaltato di turno. Mhm avrà mica una cotta per lui? Sarà attrazione magnetica! Ognuno ha i suoi gusti. Certo Kiri sembra essere diventato un manc...posto interessante. Usare che?
Mai usato...Ho odiato il clan, mio padre traditore e assassino, mio nonno il bastardo ha lascito morire mia madre e abbandonato me. Avrei rinunciato volentieri a questo cognome ma ho bisogno di potere, del loro potere. Per vendetta, vendicare la mia maestra e poi essere ancora più forte...Patetica e folle ricerca del potere, tutto quello che resta.

Replicò fissando dritto negli occhi il suo interlocutore, lasciando trasparire una certa sofferenza nella voce. Ancora disquisì abbastanza infastidito.

Ho già detto che ho perso la mia compagna per sempre. Il legame è spezzato, non la percepisco più. Manaita la mia lama di clan è distrutta, è scomparsa.

con forse una lacrima a solcare il viso, ignorando lo strano siparietto pseudo comico successivo. Il ragazzo rimase immobile osservando attentatamene lo strambo volatile anch'esso appassionato di metallo.

Da queste parti gli emo sono strani è abbondanti. Sarà quella tecnica dei pianeti? O mondi?

Fu felice di essere libero dalle corde e ancora di più di smetterla di blaterare, da sempre non gradiva le chiacchere e aveva difficoltà a fare discorsi.

Come vuoi. Facciamo parlare i pugni. Anche senza quel potere non mi indietro e ne mi tratterò.

Sapeva che avrebbe dovuto il massimo nel attuale stato indebolito e depotenziato.
Il buon Kenkichi si trovava a circa 6 metri da chiodino-kun quando raccolse la wakizashi da terra e la rinfoderò al fianco sinistro. [Equip] [Azione gratuita]

In quel momento notò un semplice sasso, tondeggiante bianco, decise di usarlo per un piccolo gioco illusorio. Shiro compose, più velocemente possibile, 3 sigilli: Tigre, Scimmia, Serpente per attivare la tecnica della distrazione. [Slot Tecnica Avanzata]
Subito dopo con il piede sinistro toccò appena la pietra, notata in precedenza, la quale grazie a una piccola dose di chakra repulsivo, schizzò piuttosto rapida sfrecciando a pochi centimetri dalla guancia destra del collega. Senza ovviamente colpire ma sufficiente ad attirare la sua attenzione anche solo per un istante. [Abilità] [Azione gratuita]
Mentre il sasso era per aria, chiedendosi cosa aveva fatto di male, l'ex Kuro estrasse nuovamente la sua lama e scattò con un semplice e diretto spostamento in linea retta abbastanza rapido. [Azione gratuita] [Azione gratuita]

Quando fosse giunto a portata di spada il venticinquenne tentò immediatamente senza la minima esitazione, come nella natura di un Kenkichi, un attacco alla gola potenzialmente letale. Sarebbe stato un rapido, grazie al chakra, e più preciso possibile fendente portato in orizzontale da sinistra a destra, con bersaglio esattamente l'arteria giugulare. [Slot Azione I]

In successione Chi Shiro caricò una ginocchiata mancina che scagliò con una leggera rotazione, dell'arto verso l'interno. Il colpo nuovamente accelerato con il chakra avrebbe cercato di raggiungere l'altro genin proprio ai gioielli di famiglia. [Slot Azione II]
In fine il moro di capelli decise di provare a fare un regalino al metallaro ovvero un altro bel buco per un nuovo piercing proprio in faccia. Quindi con tale affettuoso motivo ecco tentare un affondo lineare con la spada, ancora sostenuto da un normale consumo di chakra. [Slot Azione III]

Il buon Hideo puntaspilli-kun avrebbe gentilmente accettato quel bel dono? Oppure sarebbe tanto scortese e antipatico da rifiutare, no vero!?

Da qualche giorno aveva fatto ritorno nella nebbiosa patria; ritorno non era forse il termine più adatto meglio nuovo arrivo? Molto era nuovo o cambiato anche lui era nuovo cambiato, aveva perso molto: tanto di se, rinunciato ad altrettanto perfino al nome. Non era più Kitori Kuro, era rimasto solo "sangue - 血 - Chi" e "bianco - Shiro" ormai era soltanto Chi Shiro.

In vero vi era ancora un desiderio: abbattere un mostro sanguinario e vendicare Tamashi per abbandonare Kitori per sempre. Ma aveva bisogno di potere, riottenere la forza perduta. Era tornato per questo e avrebbe anche versato lacrime e sangue, patito dolore e sofferenza, vissuto come shinobi di Kiri.

Ovviamente non era più tornato a casa dello "zio" e di Misaki, lei la maggiore rinuncia ma doveva lasciare non era più degno, lui senza più onore, senza parte dell'anima: la maledetta e la quanto odiata quanto amata Manaita persa chissà come? Aveva trovato e comprato una casa (per 2 soldi). Una piccola casa isolata, con un solo piano, vecchio edificio rustico, a piata rettangolare, quattro stanze, bagno esterno squallido, tetto spiovente basso coperto da vecchie tegole in terracotta, mura in pietra e muratura, patio in legno scuro. Sul davanti un laghetto all'incirca semicircolare, acqua non proprio limpida nella quale sguazzano allegramente rane ed eleganti e variopinte carpe koi. A limitare le sponde del bacino idrico sassi grigi e vari cespugli. Sul retro un giardino minuto, delimitato da una semplice staccionata lignea.

Al centro un insolito spettacolo: con tutte le sfumature del viola, una tempesta di petali proveniente da un grande albero di "glicine - fuji". Una visione quasi ascetica, spirituale che in qualche modo catturava completamente l'ex Kuro, c'era molto probabilmente qualcosa dietro.

Quel giorno Chi Shiro si ritrovò a girovagare qua e la come un nomade o vagabondo per le vie della nebbia perso in se stesso in cerca di qualcosa, aveva abbassato la guardia. Improvvisamente percepì una presenza o forse di più però prima di poter far qualcosa cadde sulle ginocchia

Ehi cosa cavolo?! Gen...

poi si riversò al suolo privo di sensi...Petali viola, una pioggia incessante di petali, farfalle blu, poi un ombra e una risata femminile? Immagini, sensazioni, rumori contorti, distorti e confusi certamente un sogno o un incubo.

Minuti, ore, o giorni dopo forse difficile a dirsi. Il ragazzo si svegliò e mantenendo calma glaciale osservò intorno a se analizzando la situazione. Quasi subito sul volto si dipinse un sorriso sinistro, la solita strana abitudine del fu Kitori che cavolo c'era da ridere in quel frangente? Sicuramente era stato rapito, portato da qualche parte, legato come un salame a una sedia scomoda - almeno un cuscino no?- costretto a guardare due tizi purtroppo maschi menarsi a sangue rinchiusi in un ring di ghiaccio, accanto a un maniaco dei piercing non molto simpatico che iniziò senza mezzi termini un interrogatorio.

Cavolo che tipo metallico
AHAHAHAH

rise di gusto a pieni polmoni poi abbastanza serio replicò

Salve a te. Si grazie caro ho dormito con una farfalla?! Ehi buono! Calma mr. chiodino! Questa è un idea di testa di secchio? Quel tipo ha strani hobby...Bhe il mio vecchio cugino è sempre uno spasso. Niente pop corn?

Si fermò sospirò qualche volta per poi continuare il discorso

Nessuno ha saputo dire nulla ovvio EHEHEH Ero letteralmente un altro prima...Un tempo ero Kitori Kuro Kenkichi genin di kiri, cugino dell'attuale mizukage, ex allievo del precedente kage il Nara, disperso all'Abete...Non so come mi sono risvegliato gravemente ferito e cambiato. Non ho memoria di cosa sia successo...Ho perso l'onore, parte dell'anima, la mia compagna. Sono quello che resta sangue e bianco: Chi Shiro Kenkichi fedele genin di Kiri...Ah approposito come sta il barb...Cioè Fudoh con l'h? E quel tipo Yoshi? Mi pare un ragazzino ombroso...Tu chi saresti? E quei pisciolini nell'aquario? Che spettacolo è? Comico sicuro...