Votes taken by Ledah

  1. .
    La donna venne rilasciata dal viscido abbraccio della lingua del colossale rettile alle sue spalle, consentendole di avvicinarsi al centro dell'azione dove il neo-eletto capo di quel mucchio di casette fatiscenti proclamò una sfida nella quale avrebbe messo in palio poteri inimmaginabili.

    La prima caratteristica di quel potere era quella di renderti estremamente brutto in cambio di quella che sarebbe dovuta essere un'estrema forza, vedere quell'omone alto quasi quanto la statuaria Haru ergersi a dimensioni ancora superiori le fece pensare che quello potesse essere il sentiero per lei.

    Ignara del pericolo e del potenziale controllo che sarebbe potuto essere esercitato su di lei, la donna si propose tra i volontari per la trasformazione, accecata dalla possibilità di crescere rapidamente e raggiungere il livello di quel tipo che l'aveva così sonoramente battuta, senza fermarsi a considerare il livello dell'omone di fronte a lei.

    Avvicinandosi al colosso dei Mikawa gli disse spavalda a dispetto del braccio rotto:

    "Sembra interessante omone, let's see what you've got."

    Si fece imprimere il sigillo sulla spalla sinistra, quella sana, conscia del fatto che avrebbe dovuto dimostrare una determinazione che andasse al di là della mera sopportazione del dolore fisico.

    L'affondo del clone di sangue del Mikawa fu rapido e quasi inaspettato, dandole l'impressione di averle iniettato della lava direttamente neli vasi sanguigni della spalla e che quella sensazione si estendesse in tutto il corpo, lungo il suo sangue, sino a giungere al cuore che con rapidi e poderosi battiti la spinse in circolo avvolgendo il corpo e la mente di Haru in un mondo composto di fiamme bianche.

    Non aveva idea di quanto tempo fosse passato dall'inizio di quel tormento alla sua conclusione, ma quando tornò in sé non sembrava più essere nello stesso luogo ed il braccio sembrava esserle tornato sano.

    Il mondo da bianco cominciò ad assumere una forma e dei colori in qualche modo familiari ma estremamente indistinti mentre una nebbia oscura cominciava ad emergere tutt'intorno a lei, provò a toccarla e questo sembrò dare il via ad una bizzarra reazione in cui quell'oscurità cominciò a vorticarle attorno sino ad addensarsi ed assumere una forma umanoide nella quale dominavano chiaramente quelli che sembravano essere occhi, una voce tetra e non meno immateriale dell'essere di fronte a lei sembrò emergere da ogni direzione, dicendole:

    "Una nuova vittima, un nuovo pupazzo per il mio Signore."

    Questo sembrò Irritare Haru che si girò cercando d'identificare la provenienza di quella voce mentre il fumo attorno a lei prese a vorticare in maniera febbrile:

    "Io non sono il pupazzo di nessuno, got it?!"

    Una risata che sembrava assomigliare all'infrangersi di numerose vetrate risuonò in quel luogo mutevole, dove pareti e forme mutavano di continuo creando un mix di elementi familiari ma difficili d'afferrare, a quel punto la voce rispose:

    "Ma tu sarai un grande pupazzo, non hai mai smesso di esserlo ed hai lasciato che fossero i tuoi piedi a condurti qui..."

    Haru cercò gli occhi del nemico intorno a sé, puntando a guadagnare altro tempo tramite le futili chiacchiere delle quali quella presenza sembrava essere una grande fan:

    "Oh yeah!?
    Perché non mi spieghi questa tua bella teoria?"


    La risposta arrivò immediata e con essa si palesarono nuovamente quegli occhi brillanti:

    "Ma certo, faremo un bel viaggetto nel passato..."

    Haru si mosse per colpire il “volto” di quell'essere ma finì per esserne avvolta interamente e quando il fumo passò, si trovò cambiata.

    "What the..?"

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    Il mondo attorno a lei prese finalmente una forma tramutandosi in una cella a lei sin troppo familiare, immediatamente le tornarono alla mente i ricordi della sua infanzia come se fossero avvenuti solo pochi attimi prima, le sembrava di rimembrare per filo e per segno ogni dettaglio della baracca che accoglieva lei e gli altri orfani dell'ultima guerra, sino all'odore delle lenzuola sulle quali si addormentava ogni notte prima che venissero a trovarla quegli uomini.

    Entrambi portavano una fascia metallica sulla fronte ed a dispetto dell'aria mingherlina sembravano incutere un grande timore nei suoi tutori, si presero cura di esaminare ogni orfanello in quello che comprese poi essere un esame medico per verificare chi di quei miserabili scarti potesse tornare utile ai loro esperimenti.

    Le tastarono gli arti, le chiesero di stare in equilibrio e le fecero altri esami di quel genere, scrissero qualcosa sulla loro cartella e passarono al prossimo, fu solo qualche ora più tardi che le venne detto di andare con loro, non le venne richiesto di portare nessuna delle sue cose, col senno di poi si disse che per i suoi nuovi “tutori” si sarebbe trattato solo di ulteriore paccottiglia della quale sbarazzarsi assieme ai corpi, non che avesse molto da portarsi in ogni caso.

    Ricordava molto bene la cella in cui si trovava, vi avrebbe dimorato per molti anni assieme ad altri degli orfanelli che come lei erano stati ritenuti idonei e la cui vita era stata acquistata per pochi Ryo da persone che avevano sin troppe bocche da sfamare.


    L'ombrà tornò a tormentarla con le proprie parole:

    "Non sei mai veramente uscita da questo ruolo, vero?"

    La ora piccola Haru si voltò verso l'ombra con un'espressione dura a dispetto della giovane età del suo viso i suoi occhi mostravano la sua attuale maturità:

    "Ti credi così furbo per avermi ricordato d'aver avuto una brutta infanzia?
    Ci sono già passata, so già come prosegue la storia."


    Una risata malevola le risuonò nelle orecchie:

    "Forse hai ragione, ma qualcosa mi dice che imparerai qualcosa rivivendola..."

    Gli occhi di Haru si spalancarono mentre esclamava per la sorpresa ed una tinta di timore:

    "Are you...?!"

    La sua coscienza sembrò scomparire, soverchiata dai ricordi che si affollavano nella sua mente, poteva sentire le urla ed i pianti degli altri bambini nelle celle limitrofe, ricordava le proprie urla, la disperazione e l'angoscia che attanagliavano la sua pancia come se fosse compressa da un peso impossibile da rimuovere.

    Vide un bambino venire strattonato urlando e scalciando verso le scale e venire zittito con un ceffone dall'uomo vestito di bianco che lo stava trascinando chissà dove.
    Chi veniva fatto uscire spesso non faceva ritorno e quando lo faceva spesso urlava dal dolore per qualche ora prima di ammutolirsi in maniera definitiva.

    Gli uomini in bianco portavano anche il cibo, noessuno di loro entrava mai nelle celle salvo uno che giungeva saltuariamente dopo lo spegnimento delle luci, non rispondeva alle domande esattamente come gli altri, nessuno voleva dire loro cosa ci facessero lì e perché li avessero rinchiusi come animali, tuttavia sembrava essere il più gentile e meno brusco, alcuni non aprivano mai bocca ed avevano un'aspetto spaventoso, con grosse cicatrici che percorrevano volti segnati ed induriti da esperienze a lei ignote.

    Tuttavia di notte quell'uomo cambiava, entrava nelle celle e dopo qualche tempo tendeva ad urlare, si udivano con chiarezza delle urla seguite dal rumore di uno o più schiaffi, quando venne per lei, Haru cercò di non dargli motivo di colpirla, rimediando in ogni caso un occhio nero prima che il volto di quell'uomo le si avvicinasse.


    Per un momento vi sovrappose l'immagine di una testa sfigurata e chiaramente mozzata che sembrava assomigliare vagamente a lui, quell'immagine distrasse la ragazza che tornò in se, ricordando giusto il dolore e le lacrime che seguirono quell'evento prima che la nebbia tornasse a palesarsi intorno a lei, riportandola gradualmente al presente.

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    "Sai essere molto obbediente quando ti ci metti, è una vita semplice e priva di pensieri, ha un suo fascino, non trovi?"

    Haru si strofinò gli occhi gonfi, ora cosciente del fatto di trovarsi ancora in quella bizzarra situazione e cercando di rassicurarsi del fatto che né quel luogo, né quell'uomo potevano più farle alcunché, si era occupata personalmente della faccenda e rispose infuriata:

    "I'm not that child anymore!!!"

    Un'altra risata da parte dell'ombra precedette le sue parole:

    "Non te la prendere, non ti paragonerei mai a quei falliti dei tuoi compagni tu sei diversa, tu sei... sopravvissuta, sei nata per questo."

    L'ombra non le diede il tempo di rispondere prima di avvolgerla nuovamente, portandola a ricordare il momento della prima operazione.

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    Era legata ad un tavolo operatorio e poteva solo osservare con timore i due uomini di fronte a lei, erano stati loro a “sceglierla” all'orfanotrofio ed a portarla in quel luogo orribile, notava ora per la prima volta i dettagli dei loro strani copricapi, portavano una nota incisa che però era stata come cancellata da un segno orizzontale, non aveva idea di cosa significasse all'epoca e l'unica cosa della quale era certa era che probabilmente non sarebbe tornata nella sua cella, come gli altri bambini prima di lei.

    Le vennero fatte delle iniezioni che indussero immediatamente una risposta dolorosa nel suo corpo, i muscoli erano coinvolti da spasmi e sembravano comprimersi e dilatarsi di loro volontà senza tenere in mente il fatto che fossero connessi alle ossa dalle quali sembravano quasi volersi staccare, uno dei due medici prese appunti mentre l'altro iniziò a girare una valvola per farle inalare una sostanza ignota, sentì il dolore ridursi mentre uno di loro tirava fuori un bisturi, avevano tratteggiato delle linee sul suo corpo, incluso il volto e portando altre siringhe ed altri strumenti, si apprestarono a creare le cicatrici che ancora segnavano il suo volto e non solo.


    Una voce melliflua la riportò in sé.

    "Visto come sei stata brava?
    Anche oggi hai sopportato il dolore per il bene dei tuoi padroni, sono nuovi padroni ma pur sempre di padroni si tratta, lasciati andare e sarai fortissima."


    Haru intanto prendeva grandi respiri, cercando di trarre un qualche tipo di sollievo dall'aria densa ed umida della cella mista ad un penetrante odore di muffa mentre qualche gocciolina di sudore freddo le colava ancora lungo il corpo.
    Attese qualche secondo prima di rispondere, ora con voce più matura:

    "Non ho padroni, se credi che un servo come te possa dominarmi, ti sbagli di grosso!"



    Questa volta sembrò essere lei stessa ad innescare i propri ricordi, i suoi muscoli crescevano e si assicurava di esercitarli a dovere, la qualità dei suoi pasti era migliorata ed i due nukenin di Oto non facevano altro che lodarla per quanto stesse divenendo forte grazie ai loro esperimenti, era cresciuta in una maniera innaturale, contava di avere oramai 15-16 anni e già stava per superare il metro e novanta, non era sicura di quando si sarebbe fermata ma indubbiamente era più forte fisicamente degli inservienti che oramai la guardavano con timore a dispetto della sua apparente obbedienza, un male necessario mentre affinava il suo corpo, una flessione alla volta.

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    Purtroppo non le bastava essere forte, avrebbe dovuto procurarsi una qualche arma per divenire letale ma le era impossibile procurarsele in quel contesto, non era in grado di uccidere i suoi avversari rapidamente, alle volte aveva affrontato delle belve feroci come parte degli esperimenti dei suoi aguzzini ma un conto era strozzare un singolo orso a mani nude e senza interruzioni, un'altro era quello di trovarsi circondata da avversari armati e senza un piano, aveva bisogno di tagliare l'operazione alla testa e sfruttare la confusione che ne sarebbe seguita per fuggire.

    L'occasione arrivò il giorno di una nuova operazione, i due nukenin le spiegarono come sino ad allora avessero temuto pesanti rigetti nell'installazione di potenziamenti metallici noti come innesti, ma di come fossero finalmente riusciti a procurarsi del materiale di contrabbando e pensarono di farne dono alla loro futura arma preferita, in fondo l'avevano potenziata per fare dei test ma era sempre stata così collaborativa da meritarsi un altro upgrade e forse anche delle prime esperienze sul campo.

    Non appena l'operazione fu conclusa, Haru fu in grado di estrarre una delle sue lame interne per la prima volta, in essa poté vedere riflesso il proprio volto, per qualche secondo rimase incantata dalla bellezza letale della lama, non appena uno dei due nukenin otesi le si avvicinò, le chiese cosa ne pensasse, in risposta si ritrovò con le budella al vento, il sangue caldo dell'uomo tinse di rosso la lama la cui bellezza sembrò aumentare, ma questo non fu che l'inizio:

    "Direi che non è niente male doc."


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    Il secondo dottore per un attimo ebbe un riflesso azzurro come quello degli occhi dell'essere d'ombra prima d'attaccare, quello scontro sembrava diverso da come lo ricordava, il nukenin era un uomo pericoloso, ma non era fisicamente alla sua altezza, questa volta invece riuscì a darle qualche pensiero in più, spingendola via con un calcio sul torace per concentrarsi sulla composizione di strane posizioni delle mani.

    Purtroppo per lui o l'ombra che lo manovrava, anche con quella distrazione l'esito rimase il medesimo ed Haru riuscì ad amputare entrambe le mani dell'uomo che arrugginito nell'arte della lotta, cadde a terra in preda al dolore, ancora incapace di comprendere come mai il suo miglior strumento avesse deciso di ribellarsi così all'improvviso:

    "Non è stata una decisione improvvisa, attendevo solo il momento giusto, thank's for the gift!"

    Haru concluse la frase infilzando anche il secondo nukenin otese, ma non era finita lì, il fumo nero emerse dall'uomo in cerca di altri ospiti, incarnò molti uomini in bianco, i quali vennero falciati l'uno dopo l'altro sino a quando il loro sangue non sembrò coprirla interamente, improvvisamente, la giovane donna si trovò davanti l'uomo che tanti anni prima le aveva lasciato quell'occhio nero, con lui decise di prendersi il tempo necessario.

    Lo rese inerme amputandogli o fratturandogli gli arti, seguendo con il piatto forte, una serie di devastanti pugni che ridusse in poltiglia quello che una volta aveva chiamato volto.
    Ad ogni colpo volava un dente oppure sentiva il setto nasale subire una nuova frattura mentre l'uomo, stordito, imbrattava il pavimento del proprio sangue.
    Tutto si concluse con un taglio netto della testa dell'uomo,
    l'osservò per qualche secondo prima di vedere una nuova nube di fumo emergere dalla testa mozzata ed avvolgerla nuovamente, questa volta il fumo sembrava essere nettamente più denso e forse anche più solido, persino la sua voce si era fatta più decisa:

    "E così li hai uccisi tutti, specialmente lui."

    Il commento di Haru fu secco:

    "Lo meritavano, lui in particolar modo."

    La voce si avvicinò, sembrava quasi che dalle ombre comparisse una mano:

    "Alla fine sei diventata ciò per cui ti avevano creato, una macchina di morte."

    "Sono piuttosto sicura che volessero guadagnare dei Ryo, non essere uccisi da me."

    La mano assunse una maggior definizione, cominciando a generare lunghi artigli:

    "Sei ad Oto per completare il lavoro iniziato da loro, hai bisogno di una guida."

    "Ho bisogno che tu stia zitto."

    La mano si avvicinò pericolosamente vicino alla gola della giovane e sembrava sempre più densa e tangibile al punto di poterne quasi avvertire il fetore:

    "Diventerai forte con me al comando, obbedirai al mio Signore e nessuno ti farà più del male, lascia che ti protegga da uomini spaventosi come il tipo che ti ha rotto il braccio... lascia che ti aiuti a dimenticare questi orrori..."

    La mano si fece ormai vicinissima e pronta a tranciare la gola della giovane Haru...

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    Quando improvvisamente un potente colpo all'indietro prese in pieno il volto del mostro d'ombra che lo accusò quasi come se fosse stato solido!

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    Le parole di Haru rieccheggiarono in tutto l'ambiente mentre il mostro cercava di comprendere cosa fosse successo a pochi attimi dalla vittoria:

    "You damn idiot!
    Pensavi davvero d'indebolire la mia determinazione mostrandomi i miei stessi ricordi?
    Sono diventata forte proprio per essere libera, non lascerò che qualcuno mi controlli per ottenerla, questo significa che tu ed io abbiamo chiuso!"


    Una nuova raffica di pugni si abbatté sull'essere che oramai sembrava quasi completamente solido e che venne sbattuto con forza verso un muro, infrangendolo ed emergendo in uno spazio vuoto al di fuori dei ricordi di Haru su quei corridoi sotteranei, l'unico collegamento che sembrava ancora condividere con lei era una sorta di evanescente cordone ombelicale collegato al punto in cui Diogene aveva innestato il sigillo nella spalla della donna.
    Mentre cercava di riprendersi dalla serie di colpi, il mostro rispose infuriato:

    "Dannazione!
    Dovevo capirlo subito che fossi troppo stupida per capire le mie parole, tu...ARGH!!!"


    Venne interrotto da un altro diretto al muso da una Haru che dalla sua adolescenza sembrava essere tornata alla sua età ed aspetto ordinari:

    "You're the dumb one!
    Non c'è nulla da capire qui se non che hai cercato di divenire più forte a mie spese e che se sono in grado di colpirti è solo perché ti sei nutrito delle mie paure per divenire solido..."


    Facendo il gesto di una gola tagliata la donna rise beffarda esibendo i suoi denti acuminati all'avversario prima di concludere:

    "Tornerai ad essere un'innocua nebbiolina, mi aspetto di espellerti con la prossima puzzetta, è una fine che ti si addice!"

    A questo punto era chiaro ed evidente che il mostro si fosse sentito ferito nell'orgoglio e turbinando su sé stesso assunse una nuova forma, solida al 100% ed il cui aspetto ricordava quello di un demone nerboruto con tanto di lunghe corna e denti aguzzi che sembrava sovrastare persino Haru in altezza, il quale urlò con voce cavernosa:

    "Basta così!
    Se è solo la violenza ed il dolore che capisci, mi assicurerò di spezzare il tuo spirito assieme alla tua spina dorsale!!!"


    Haru sfoggiò un'espressione divertita mettendosi in posizione di guardia e rispondendo alla sfida del demone:

    "Ah sì?
    Vediamo se sei tutto fumo e niente arrosto, oppure se avrò qualcosa degno d'essere scazzottato tra le mani, Let's see what you've got!!!"


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    Quello fu l'inizio di un epico scontro basato interamente sulla forza di volontà incarnata mentalmente nella capacità di pestare l'avversario sino a quando il suo spirito non si fosse spezzato, non era possibile dire dall'esterno chi dei due stesse avendo la meglio, l'esito finale sarebbe stato in sospeso sino al momento in cui la donna fosse stata in grado di riaprire gli occhi sul mondo reale.
  2. .
    La risposta di Haru alla domanda del misterioso individuo sarebbe forse stata sorprendente per molti dei presenti, in quanto non sembrava allinearsi alle emozioni di nessuno di essi, alcuni erano disinteressati e distaccati, altri rischiavano di farsela sotto dalla paura ed alcuni erano pronti a radunare il proprio coraggio per affrontare l'avversario e difendere ciò che per loro era prezioso, ma nessuno dei presenti probabilmente avrebbe risposto alla velata minaccia di quel tipo con una risata sonora e stranamente sincera.

    "BWAHAHAHAHAHAHAH!!!"

    Forse il contenuto della boccetta che aveva ingerito oltre al mix di liquirizia e ginseng datole da una donna dai capelli bianchi che stava masticando per ridurre gli effetti della sbornia ancora non avevano fatto effetto, oppure poteva darsi che fosse davvero tanto pazza, ma era chiaro che vi fosse qualcosa di estremamente divertente nelle parole dell'uomo dal suo punto di vista e forse le sue parole avrebbero reso più chiaro agli altri ciò che pensava:

    "You're so funny man!
    Il mio era un consiglio per questa banda di pesci lessi, una soluzione semplice ed efficace al vostro problema di leadership, un problema del quale non m'interessa far parte."


    Tuttavia, il suo sguardo si fece improvvisamente più attento e fisso sull'uomo dinnanzi a lei, in maniera non dissimile a quello di un predatore che avesse adocchiato la sua preda, per quanto ella fosse del tutto disinteressata alle sorti della politica del villaggio, rimaneva il fatto che l'avesse sfidata e per quanto avesse già imparato che in un villaggio ninja le apparenze non fossero tutto, ancora non le era capitato di scontrarsi in maniera diretta contro un avversario realmente superiore a lei, la sua mostruosa forza fisica compensava la sua inesperienza nelle arti ninja, ma doveva ancora incontrare i veri predatori di quel luogo.

    "E sappi che le mie mani meravigliose sono della giusta dimensione..."

    Con un gesto più rapido di quanto alcuni dei presenti non fossero in grado di vedere (Velocità 575), Haru avrebbe tentato di afferrare il polso della mano tesa in avanti dall'uomo approfittando della poca distanza tra i due (Sotto 1,5 metri).

    "... per tenerti più vicino!"

    In caso di successo, non avrebbe tardato a colpirlo con un potente e doloroso calcio al fianco del lato dal quale lo aveva afferrato, il quale in caso d'impatto con un uomo normale avrebbe causato l'immediata frattura del costato oltre che seri e gravi danni agli organi interni con conseguenti emorragie interne (Potenza 575).

    La donna poteva già udire lo scricchiolìo familiare delle ossa che si spezzavano, una lingua universale parlata da chiunque fosse in grado di dialogare con colpi portati da una forza sovraumana, un argomento molto valido con chi non era in grado di parlarlo ma solo di sentirlo forte e chiaro sulla propria pelle.

    Questo era uno dei nuovi trucchetti che aveva appreso al villaggio grazie ad un utilizzo rudientale del chakra che scorrendo lungo il suo corpo muscoloso le aveva consentito di oltrepassare i suoi limiti in maniera esplosiva al costo di alcune delle sue riserve (Speso un Medio-Basso di chakra).

    Colpo Brutale - Mugoi Ouda
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Nessuna (0)
    L'utilizzatore può tentare di afferrare gli arti superiori dell'avversario, presente entro 1,5 metri, con Velocità incrementata di 3 tacche. Se afferrato, l'utilizzatore eseguirà un calcio al fianco con Forza incrementata di 3 tacche accompagnando il gesto con uno strattone che può causare semiparalisi per 2 round.
    Tipo: Taijutsu - Rendan
    (Consumo: Mediobasso)
    [Da studente in su]
  3. .
    Lo spettacolo che attendeva Harumi superata la maniglia era per molti versi sorprendente, considerando il corridoio precedente sarebbe stato normale aspettarsi un ambiente caotico con alambicchi, boccette ed altri attrezzi medici sparpagliati in terra con pareti puntellate da schizzi di sangue, eppure la kunoichi non vide nulla di tutto questo.

    L'ambiente che si trovò di fronte non solo era pulito ma sembrava quasi nuovo.

    Non un dito di polvere, non una traccia di danno o colluttazione e quel che era più sorprendente, non vi era alcun segno del fatto che quel luogo fosse mai stato utilizzato, come se fosse ancora in attesa che un team di ricercatori venisse ad utilizzarlo.

    L'ambiente era illuminato in maniera ottimale da una serie di lampade sospese sopra gli spaziosi tavoli del laboratorio, attrezzati con boccette ed alambicchi disposti con cura maniacale.
    Vi erano anche numerosi cilindri di vetro che sembravano grandi abbastanza da contenere una persona e che si ricollegavano a dei pannelli di comando, oltre a questo non vi era molto altro che attirasse l'attenzione come la porta posta all'altro capo del corridoio con sopra la scritta “Ufficio” affiancata da una lunga finestra a specchio che dava su di un ambiente buio.

    Una mente investigativa poteva intuire facilmente dall'assenza di polvere che qualcuno ancora si prendesse cura di quel luogo ed a questo punto non si trattava più di rischiare un incontro quanto il chiedersi quando questo sarebbe avvenuto.



    Una serie di piccoli cigolii metallici cominciarono ad udirsi dal soffitto non appena la ragazza avesse deciso di muoversi di qualche metro all'interno dello spazioso laboratorio, oltre le luci si riusciva a vedere solo le pareti proseguire sino a divenire una voragine nera, qualunque cosa fosse, aumentava d'intensità col suo avanzare nel laboratorio e presto si tramutò in un clangore frenetico che spezzò definitivamente il silenzio quasi mistico che aveva circondato quei luoghi sino a quel momento.

    Ed all'improvviso, dall'ombra emersero quelli che sembravano numerosi ragni metallici a sole sei zampe che scendendo lungo le pareti avevano bloccato definitivamente ogni via di fuga alla giovane otese.

    ragnimeccaniciospedale



    Ad un esame più accurato, quelli che sembravano semplicemente meccanismi artificiali si rivelarono possedere dei volti umani contenuti all'interno di una sorta di boccia di vetro piuttosto spessa all'interno del quale fluiva lo stesso misterioso liquido contenuto all'interno dei vari cilindri presenti nel laboratorio.

    Questi volti portavano i chiari segni di operazioni ricostruttive piuttosto brutali, ad alcuni gli occhi erano rimasti disallineati mentre altri avevano i muscoli del volto esposti o delle espressioni rese grottesche dall'utilizzo dei fili di sutura che forzavano insieme ma senza allinearle, parti di volti differenti.

    Una quindicina di questi esseri si erano radunati nel laboratorio ed osservandoli meglio, grazie alla sua vista acuta Harumi avrebbe potuto notare che oltre alle sei zampe che utilizzavano per la locomozione, vi erano altre due piccole braccia la cui funzione divenne chiara non appena il primo di questi “ragni” decise di avvicinarsi a lei con occhi bianchi e lattigginosi che sembravano fissare la parete alle sue spalle più che la kunoichi.

    Le piccole braccia si mossero ad eseguire una sequenza di sei sigilli sconosciuta alla ragazza che vide dell'elettricità accumularsi di fronte al volto consumato da quella vita artificiale prima di assumere le sembianze di un potente drago composto da pura elettricità e dirigersi a gran velocità verso la ragazza divorando i pochi metri che li separavano.

    I vostri personaggi al momento sono separati e possono postare indipendentemente l'uno dall'altra, nell'immagine riassuntiva, ogni quadratino equivale ad un metro quadrato, i puntini rossi sono i ragnetti, quello viola Harumi, in grigio abbiamo i tavoli ed i pallini celesti sono i cilindri di vetro, in basso è segnalata l'entrata ed in alto a destra l'ingresso dell'ufficio, in giallo il drago di tuono.

    Arena-Quest-Harumi01



    Oltre a questo, tutte le statistiche di questi ragnetti sono equivalenti a quelle di un'energia verde, di seguito allego il testo della tecnica:

    Drago di Tuono - Raiton: Rairyuu no jutsu
    Villaggio: Oto
    Posizioni Magiche: Cane, Cavallo, Serpente, Lepre, Scimmia, Cavallo (6)
    L'utilizzatore può creare un drago elettrico che si potrà propagare fino a 30 metri di distanza. Il drago è lungo 9 metri ed ha un diametro pari a 3 metri. La Velocità è pari alla Concentrazione dell'utilizzatore. La potenza è pari a 60. Potrà effettuare solamente movimenti rettilinei e potrà cambiare direzione solamente seguendo materiali conduttori di elettricità. Se lanciato in acqua, causa un danno di potenza 40 tramite scossa a chiunque vi sia immerso, entro un raggio pari a 12 metri, e causerà Ustione (DnT Medio).
    Tipo: Ninjutsu - Raiton
    (Consumo: Alto)
    [Da chunin in su]
  4. .






    Ledah aprì improvvisamente l'unico occhio rimastogli a seguito dell'incidente che lo aveva costretto ad un ritiro forzato dalla vita del villaggio.

    Ciò che rimaneva del suo corpo era debole e veniva sostenuto artificialmente dai sistemi dei sotterranei dell'ospedale, oramai divenuto un'estensione del suo corpo e vi era solo un motivo per il quale il suo sonno fosse stato interrotto, qualcosa minacciava il villaggio.

    Il primario di Oto socchiuse l'occhio con fare pensieroso cercando di interpretare le immagini trasmessegli, in lontananza si vedeva una bestia colossale pronta a portare morte e devastazione nel villaggio, allo stesso tempo diversi ninja stavano passando per l'ospedale, alcuni di essi in direzione del disastro, li seguì grazie ad alcune delle sue evocazioni tramutate in corvi, localizzando Eiatsu e gli altri pronti ad avviare un qualche tipo di jutsu protettivo mentre un nuovo ruggito disumano sembrava indicare la comparsa di un'altra mostruosità.

    A questo punto non vi era molto che Ledah potesse pensare per giustificare la propria assenza, stava preparando diversi corpi per sé stesso ed uno di essi era perfettamente formato, il processo di clonazione era tuttavia ancora incompleto e se interrotto avrebbe potuto portare ad una degenerazione precoce dei tessuti mandando in fumo il lavoro speso sul nuovo corpo sostitutivo ed un rallentamento del suo ritorno al villaggio.

    Per quanto preparati fossero i suoi compaesani non poteva assolutamente tirarsi indietro, a rigor di logica avrebbe dovuto fare tutto il possibile per mantenere l'esistenza del villaggio in questa situazione di estremo pericolo e per fare questo avrebbe dovuto compiere un sacrificio che sarebbe tornato utile nel lungo termine.

    Avviò il drenaggio del liquido dalla vasca e sfruttò il chakra per interfacciarsi al clone, oltre che per dare alcuni ordini alle infermiere in maniera tale che assistessero al meglio gli sforzi dei ninja per quel che riguardava a cura delle persone.

    Il primo respiro nel nuovo corpo si tramutò in un colpo di tosse a causa del primo contatto tra l'aria ed i polmoni nuovi di zecca, il gelo risultò essere la seconda sensazione immediata dovuta ad un getto d'acqua fredda che avrebbe rimosso il grosso del liquido di clonazione dal corpo seguito da un getto d'aria calda che avrebbe tolto il grosso dell'umidità di dosso al nuovo corpo.

    Non vi era tempo da perdere e mettendo in moto le nuove gambe, il clone si diresse verso l'armeria in cui indossò l'equipaggiamento ed una maschera che avrebbe celato la sua identità agli occhi degli altri, non voleva che si sapesse della sua condizione ed in ogni caso, il suo corpo sarebbe finito in polvere entro breve.

    Non aveva modo di testarne la riuscita ma sembrava che tutto rispondesse a dovere, ciò che doveva fare adesso era raggiungere Eiatsu.

    [...]





    Giunto sulla scena, il clone manovrato a distanza da Ledah si mosse per raggiungere Eiatsu, il completo da chunin e la maschera lo avrebbero reso riconoscibile come ninja di Oto e con la voce alterata dal filtro repiratorio della propria maschera, gli disse:

    "Sono stato mandato ad aiutarvi, qual'è il piano?"

    Se gli fosse stato chiesto della propria identità, avrebbe risposto che in quel momento non era importante, mentre sulle proprie capacità disse che avrebbe potuto contribuire col proprio chakra alla barriera oltre che amplificarne l'efficacia tramite la manipolazione della forma.

    Per quel che riguardava la sua disponibilità a mantenere la propria posizione a costo della vita non aveva problemi, non era possibile che tentennasse a causa di qualche irrazionale emozione e di certo non aveva davanti agli occhi una lunga vita, almeno come clone era certo che non avrebbe visto l'alba del giorno seguente, l'originale invece non correva un rischio immediato fintanto che si fosse ricordato di tranciare il contatto prima che avvenisse il decesso.
    E che riuscissero a fermare la distruzione del villaggio ovviamente.

    Chakra: 75/75
    Vitalità: 15,5/15,5
    En. Vitale: 30/30
    Statistiche Primarie
    Forza: 475
    Velocità:  525
    Resistenza: 475
    Riflessi: 525
    Statistiche Secondarie
    Concentrazione: 500
    Agilità: 500
    Intuito: 500
    Precisione: 500
    Slot Difesa
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Azione
    1: ///
    2: ///
    3: ///
    Slot Tecnica
    1: ///
    2: ///
  5. .




    I suoi sensi si destarono poco a poco, la sensazione tattile del fluido di coltivazione che scendeva lungo le pompe di drenaggio, risucchiato con un frastuono sordo per essere riciclato a nuovi utilizzi, il brivido di freddo dovuto al contatto della pelle nuda con l'aria e solo allora gli occhi si aprirono sul mondo dopo lungo tempo.

    Ledah mosse i primi passi tremanti dalla vasca di clonazione, esaminando attentamente tutti i segnali inviati dal proprio corpo, le dita possedevano una sensibilità ottimale ed i muscoli reagivano bene durante i movimenti, le ossa sembravano adeguatamente robuste e non sembrava vi fossero problemi con le articolazioni, si tastò l'addome per verificare che la fascia addominale e gli organi interni fossero in buono stato e mentre riempiva i polmoni di aria fresca, emettendo i suoi primi respiri si voltò a guardare i propri dintorni con i penetranti occhi azzurri.

    La sala della clonazione si presentava pulita ed asettica come al solito con numerose vasche allineate in verticale lungo le pareti, ognuna contenente un nuovo corpo di ricambio o del materiale da utilizzare nel prossimo esperimento, il medico diede anche un'occhiata a ciò che rimaneva del proprio corpo nella vasca centrale, se fosse stato più emotivo avrebbe come minimo considerato patetica la condizione in cui era, ma all'atto pratico era come nuovo dopo aver speso alcuni mesi ad elaborare e costruire un nuovo corpo identico al primo ed in grado d'ospitarlo a distanza fornendogli nuovamente la libertà di movimento di cui aveva bisogno, nel passaggio gli era sembrato di aver perso qualcosa ma non era certo che si potesse quantificare, forse di trattava di quel poco di emotività che ancora gli rimaneva.

    Si diresse in una delle stanze adiacenti che era stata destinata alla funzione di bagno, una doccia calda era l'ideale per testare la sensibilità alle temperature del suo nuovo corpo oltre che rimuovere gli ultimi rimasugli del fluido di clonazione, per certi versi era come se si stesse lavando per la prima volta in assoluto ed alla conclusione si diresse nell'area residenziale del laboratorio sotterraneo.

    La stanza era spartana e priva di decorazioni o comodità superflue, in questo sia Ledah che Sayaka sembravano essere del medesimo avviso, quella stanza serviva in prevalenza a dormire ma ospitava anche alcuni dei ricambi d'abiti per chi la occupava e l'unica frivolezza era uno specchio a figura intera collocata all'interno dell'anta, ottima per verificare che tutto fosse al proprio posto al termine della clonazione, l'altezza sembrava la medesima ad un metro ed ottanta, la carnagione pallida al punto da sfiorare il cadaverico era anch'essa nella norma, almeno per lui e gli occhi azzurri ricambiarono il suo sguardo dallo specchio.

    Una differenza era l'assenza di tutti i suoi innesti comprese le braccia chirurgiche che aveva installato sullo sterno, tuttavia aveva ancora su comodino i suoi speciali occhiali da analisi, gli bastò portarli al viso ed irrorarli di chakra per verificare definitivamente la condizione di ossa ed organi interni, concluso anche questo esame, li infilò nella tasca di un camice pulito e si vestì, il contatto con la stoffa fu diverso da come lo ricordava, forse perché questa era la prima volta che quel corpo aveva l'esperienza d'indossare dei vestiti, nulla che non sarebbe passato col tempo ad ogni modo.

    Dirigendosi verso l'uscita dai sotterranei si chiese quanto tempo fosse passato, non era semplice in quanto il posto veniva costantemente mantenuto dalle infermiere e non c'era un filo di polvere in tutto il laboratorio e nemmeno dei danni causati dal suo catastrofico esperimento, si aspettava che fossero passati dei mesi ma la verità era che aveva passato anni in attesa che il nuovo corpo venisse completato, il mondo era cambiato ed era inconsapevole di come persino nel suo stesso dominio vi fossero ospiti inattesi ed indesiderati che in qualche maniera avevano rimesso in funzione meccanismi oramai dimenticati, reliquie di un tempo che sembrava lontanissimo, quando Sayaka rispondeva ancora al nome di Rengoku ed il villaggio era di gran lunga più spietato e crudele.
    Non che se lo ricordasse allegro e ridente prima di chiudersi nei suoi studi.

    Verificò il proprio utilizzo del chakra, funzionava correttamente sugli occhiali dalla grossa montatura tonda e riuscì a replicare alcuni dei propri jutsu, dissolvendo una delle sue copie sonore si diresse nuovamente verso l'ingresso, il quale si presentava come una comune parete coperta di simboli, questa tecnica di sigillo conduceva ad una sorta di labirinto che agiva da ultima difesa contro coloro che cercavano di appropriarsi dei segreti di Sayaka, tanti piccoli balzi da un sigillo all'altro funzionavano come una lunga serie di bivi ed incroci, bastava prendere la svolta sbagliata per finire nella camera mortuaria in veste di cadavere.

    Sarebbe riapparso pochi minuti più tardi in un semplice ed anonimo sgabuzzino nel seminterrato prima di mettere nuovamente piede all'interno del proprio ospedale.

    Eccoci qui, Ledah torna a camminare tra noi, si prepara con comodo ed arriva ai sotterranei senza sospettare nulla, Shinken può decidere liberamente alla fine di quale giro di post il primario torna nel suo regno e si ricongiunge all'azione.
  6. .
    Grazie!
    Sì, ho il link in firma anche se adesso c'è l'app, toccherà decidere cosa fare per la firma ora che le chede non stanno sul forum, intanto a breve comincio a fare i primi giri con la nuova tipa muscolosa di Oto. XD
  7. .
    Modificato anche l'avatar per dare prova che questo giro dovrei rimanere anche se non so con quale ritmo di posting. XD
  8. .
    Se Ledah è ancora vivo dopo tutti questi anni, potrebbe ripresentasi così.

    Ledah2017

  9. .
    Questo tizio inquietante qui è quello storico:

    Ledah_New_Look_copia

    E questa è la tizia "nuova":

    Haru_transparent_Profile

    CITAZIONE (Sharingan Kaworu @ 26/11/2017, 18:28) 
    Ledah! Tornah!

    Heilà!
  10. .
    Per colpa dei disegni di Waket comincia a tornarmi voglia di giocare, percui sono venuto a farvi un saluto e vedere come vanno le cose sulla vecchia Legend ora che anch'io mi avvicino pericolosamente all'età pensionabile.

    Continuo a disegnare tutt'ora, quindi aspettatevi presto un nuovo set ledhoso che quello attuale è un reperto archeologico oramai. XD
  11. .
    Porca miseria, da quando non ci sono più io Ratty e Kalastor non hanno proprio più nessuno con cui litigare. O_o
  12. .
    Quando giocavo i miei prezzi erano questi, stò insegnando al pg di Shinny, anche se lentissimamente, percui trovate pure soluzioni alternative per chi praticherà i tatuaggi.
    Liberi di dire che hanno eseguito le infermiere alle quali ho dato una faccia nell'ospedale di Oto se servissero PNG.

    CITAZIONE
    Listino Prezzi Tatuatore:

    > Tatuaggio da richiamo: Costo Tatuaggio + 500 Ryo per Slot Dimensionale contenuto

    > Costo Tatuaggio:

    - Minuscola: 100 Ryo
    - Piccola: 200 Ryo
    - Mediopiccola: 300 Ryo
    - Medio: 400 Ryo
    - Mediogrande: 500 Ryo
    - Grande: 800 Ryo
    - Gigante: 1000 Ryo
    - Enorme: 1500 Ryo
    - Massiccio: 2000 Ryo
    - Colossale: 3000 Ryo

    Il costo viene quadruplicato se il tatuaggio è fatto all'interno della bocca.

  13. .

    "Compagni miei, c'è una lì dentro che tesse una tela
    e dolcemente canta, che tutta n'echeggia la casa,
    non so se donna o diva: su, diamole presto una voce".
    Subito Circe aperse le fulgide porte, sortì fuori,
    e l'invitò. Tutti quanti le tennero incauti dietro:
    solo Euriloco fuori restò, che temea qualche inganno.
    Circe, condottili dentro, su seggi e su troni li assise,
    cacio per essi intrise con miele dorato e farina,
    con vin di fiamma; e filtri maligni mescé nell'intriso,
    ché della terra nativa ricordo nei cuori non restasse.
    Ora, poi che Circe ebbe offerto, quegli altri ingoiato l'intriso,
    li colpì con una verga, li rinchiuse dentro il porcile;
    e già di porci avevano le setole, muso, grugnito,
    tutto l'aspetto: soltanto la mente era quella di prima.
    Furon così rinchiusi, che urlavano, piangevano; e Circe
    ghiande per cibo ad essi gettò, corniole, lecciole,
    tutte vivande dei porci, che sempre grufano a terra."


    "Dimenticatevi della dimensione dalla quale siete venuti e rimanete qui con me...nella mia stalla."

    Shainirce_firmata



    PG ritratti: Shaina Otori e Ledah nei panni di Shainirce e Ledisseo.

    Ambientazione: Shaina prende il posto della Maga Circe nell'Odissea, si potrebbe dire che Ulisse resistette alla sua pozione che tramuta in maiali ed altri animali, ma è anche vero che rimase con lei molti anni, non serve la magia per tramutare gli uomini in maialini. Xd
    Il design di Ledisseo è basato sul celebre P-Chan di Ranma 1/2.

    Materiale impiegato: Schizzo fatto su carta A5 con una mina 2B da 0.5, una volta scannerizzato l'ho colorato ed inchiostrato direttamente in Paint Tool Sai.
  14. .
    In qualità di primario di Oto, propongo le sanguisughe. :wosd:



  15. .
    Ed ecco altri scarabocchi per la settimana. :goro:

    gangrel_2
    Sempre la mia vampirella, qui però in un ipotetico momento di relax dopo aver abbattuto lo sceriffo (Un vampiro il cui ruolo consiste nel fare il lavoro sporco del principe, ovvero del vampiro a capo di una città) ed aver preso la sua colossale spada per appendersela al muro.
    Mi sono divertito ad immaginare la ragazza in un vestiario molto poco adatto al suo clan (i Gangrel sono in contatto col loro lato bestiale) ma che in parte riprendesse quellod ello sceriffo, compresi gli stivali così orribilmente disegnati da me.

    Ad ogni modo, questo disegno mi ha richiesto una notte di sonno, essendo stanco ho abbadonato le gambe a metà ed alla mattina dopo ho subito realizzato quale fosse il problema, sicuramente riuscirete a vedere un'ombra spetrale del precedente poggia piedi, più a sinitra, il qule rendeva assai inanturale la posa della fanciulla.

    I Gangrel hanno la possibilità di controllare gli animalia ttorno aloro grazie ad una disciplina (potere vampirico) chiamata "animalità", ci ho messo un corvo in quanto il classico animale evocato dalla disciplina, un topo perchè funzioni da scorta di sangue d'emergenza ed un gatto domestico perchè ne ho una anch'io. :goro:


    gangrel_3

    In questa ho invece provato a lavorare sulle due forme animali della mia Gangrel, i quali pososno divergere dai classici Lupo/Pipistrello e variare a piacere, sempre grazie alla disciplina animalità se non erro.
    In realtà non ho idea di quali potrebbe essere la scelta delle due forme in caso io arrivassi a giocarla nel cartaceo, per ora diciamo che penso ad un corvo per la forma di fuga ed ad un grosso felino orribilmente disegnato per quella da combattimento.
    Per autocensura, le ho coperto il capezzolo col logo dei gangrel. Xd
50 replies since 13/11/2006
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