Le Catacombe della Piramide

Livello C - [QdV Suna]

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    LE CATACOMBE CHIKUMA
    INIZIA LA MISSIONE



    Era una giornata secca e ventosa, la norma nel villaggio nascosto di Suna. I cinque giovani ninja si trovavano ognuno in zone diverse del villaggio, occupato nei suoi affari. Ognuno di loro venne avvicinato da un falco. Uno dei veloci volatili usati dall'amministrazione del villaggio per portare i messaggi. Legato alla zampa dell'intelligente animale vi era un tubicino di metallo.

    All'interno una piccola pergamena di carta di riso, portava scritto il seguente messaggio:
    CITAZIONE

    Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero.


    Dopo pochi attimi, sufficenti ad una veloce lettura, il messaggio si cancellò da solo con l'esposizione all'aria. Il falco volò via stridendo, sparendo in breve tra gli edifici del villaggio.

    Il giorno dopo, di fronte alla piramide, gli shinobi si incontrarono all'alba. Un uomo ammantellato di nero li aspettava, il volto canuto riarso dal sole, seduto su una pietra consunta dal tempo. Vicino all'uomo giacevano degli zaini rigonfi di equipaggiamento.

    L'uomo rimase zitto fino a che non furono presenti tutti gli interessati, poi si rivolse loro:

    "Salve. Il mio nome è Shou-fa. Sono stato incaricato da Chikuma-sensei di darvi gli ultimi dettagli della missione. Le catacombe sono state il luogo di sepoltura del clan Chikuma da molti secoli. Alcuni storici fanno risalire le radici di questo clan all'antico regno del deserto. I livelli ora riaperti furono esplorati solo sommariamente anche al tempo in cui ero giovane.

    Solo le sale superiori sono state utilizzate negli ultimi 200 anni. Quelle inferiori sono un mistero per tutti. Nei tempi passati si era deciso di compilarne una mappa, ma la ribellione e il successivo imprigionamento di Chikuma-sensei pose fine al progetto. L'entrata venne murata e la cosa finì li.

    Nessuno sapeva che uno dei kiseki fosse stato portato li, tranne Chikuma-sensei. Sfortunatamente non sappiamo dove il ninja che lo portava lo nascose.

    In ogni caso, vi basterà recarvi nella camera segnata su questa mappa..."


    diede ai giovani shinobi una mappa dei livelli conosciuti della piramide, con un tracciato in rosso.

    SPOILER (click to view)
    image


    "... Seguendola arriverete all'ingresso delle catacombe. Nella piramide ci sono ancora zone pericolose, quindi seguite il percorso e non correrete rischi inutili. Qui di fronte a voi ci sono degli zaini con dell'equipaggiamento. Vi servirà di sicuro! Prendetene uno a testa."

    SPOILER (click to view)
    [OT]Contenuto degli zaini:
    1 borraccia piena di acqua fresca (1 lt.)
    5 razioni in scatola (1 giorno di cibo ciascuna)
    1 lampada piezoelettrica (si illumina strizzadola)
    1 corda di nylon (10m)
    5 moschettoni universali
    [/OT]


    dopo che i ninja ebbero preso gli zaini, l'uomo diede ad uno di loro un libricino

    "Questo è un taccuino con le mie annotazioni sui geroglifici dell'antico regno. Usatelo per cavarvi d'impiccio nel caso vi trovaste bloccati. Gli antichi solevano incidere degli indizi nascosti nelle iscrizioni murarie. Potrebbe esservi utile.

    Infine... qualche nozione sul chakra nero... è un chakra negativo, che distrugge gli organismi viventi e rinvigorisce e sostiene le cose oscure... fate attenzione, non sappiamo che effetti potrebbe aver avuto ull'ambiente, ma di sicuro non saranno piacevoli."


    Dopo aver risposto ad eventuali domande l'uomo concluse con un laconico "Buona fortuna..."

    Giunti all'interno della piramide, alla fine del percorso, avrebbero trovato un passaggio fino ad ora celato da un muro mobile. Il passaggio per la sezione ignota del sotterraneo.

    image

    Aperto il passaggio e imboccato un lungo corridoio in ripida discesa, si giunge fino ad una sala semi distrutta. Colonne frantumate e pezzi di muro ingombrano il pavimento instabile.

    image

    Lungo le pareti, antiche statue ornano la sala. I corpi mummificati dall'aria secca di due profanatori defunti da lungo tempo si trovano ai piedi delle statue.

    image

    Nell'arida oscurità, l'odore di muffa e lo stantio sentore della morte permeano l'atmosfera. Tre corridoi escono dalla sala per destinazioni sconosciute.

    Il primo corridoio, sulla sinistra, scende in profondità avvolgendosi su se stesso come una larga scala a chiocciola. Un penetrante odore di muffa proviene dal passaggio.

    Il secondo corridoio, centrale, si dirige verso il basso con scarsa pendenza, ampio sei metri ed alto tre. E' ingombro di pietre cadute dal soffitto. L'aria sembra più fresca.

    Il terzo corridoio è piano, e sembra la navata di una chiesa. Le pareti fiancheggiate da cupe statue di guerrieri del passato. Iscrizioni indecifrabili costellano le pareti. L'aria è immota e stantia.

    Edited by Suna Elders - 26/2/2007, 23:53
     
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    PRIMO POST ATTIVO: Si incomincia!



    Quella mattina mi ero svegliato tardi… in effetti era pomeriggio, ma dopotutto ero reduce dall’allenamento del giorno prima e il mio corpo era decisamente stressato. IN breve erano le 2 del pomeriggio. Compii le azioni che comunemente vengono definite routin mattutine, dopodiché presi qualcosa da mangiare. Mentre strappavo a morsi il mio pranzo/colazione andai sul tutto della mia abitazione,come ero solito fare a mattino. Come la maggior parte delle case nel deserto,anche la mia aveva un tetto piano, così non lo avevo mai considerato un tetto , ma alla stregua di un balcone,che non avevo, o di una mansarda. Mentre mi godevo il mio pasto, il sole cocente, e quell’ aria secca della quale non mi stancherò mai, scorsi u puntino nero che all’orizzonte riavvicinava a me ,era un falco. Questo portava una un messaggio che potei sfilargli una volta posato. Esso recitava:
    CITAZIONE
    Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero.

    “ Finalmente si inizia”
    Diedi un altro morso a ciò che stavo mangiando e ritornai in casa. Il messaggio si era già dissolto nelle mie mani…”be tanto non mi serviva”

    Passai tutta la giornata pensando a cosa fare così finii per non fare nulla come troppo spesso accade. Almeno avevo preparato l’equipaggiamento e un vestiario adatto. Siccome però non sapevo a cosa andavo incontro decisi di vestirmi come mio solito.

    [… L’alba]



    Come ci era stato gentilmente imposto al sorgere al sole mi trovavo nei pressi della Piramide. Una costruzione monumentale, misteriosa nella sua perfezione geometrica, dotata del fascina delle cose antiche e in rovina.
    Con passo lento e deciso mi avvicinai al luogo di raduno. La sabbia, stranamente fresca dopo la notte si spostava sotto i miei passi. A tratti vedevo piccoli animali muoversi verso le loro tane per sfuggire agli imminenti raggi solari. Tutto procedeva serenamente nella natura, sembrava che solo io avessi qualcosa di impostante da fare.

    Davanti la piramide c’era, come scritto nel messaggio, un personaggio ammantato…
    Seduto su una pietra si accorse della mia presenza ma non disse nulla, neanche quando gli rivolsi il mio saluto. Non me la presi a male , dopotutto se ne vedeva di gente strana nel mondo ninja. E comunque io ero nuovo all’esperienza delle missioni…forse si usava non parlare…

    Ciononostante salutai tutti i miei compagni di squadra che, di lì a pochi attimi, arrivarono al luogo d’incontro. Solo allora il personaggio ammantato si decise a parlare. Dopo essersi presentato ci illustrò alcuni dettagli della missione. Il luogo con cui andavamo a confrontarci era esplorato solo nei livelli superiori, quelli inferiori erano invece un mistero. Almeno dei primi però ci diede una mappa che mostrava con precisione l’ingresso alle catacombe…
    Ci consegnò anche degli zaini che avrebbero costituito parte del nostro equipaggiamento. Diedi una rapida occhiata al contenuto “ cibo …hanno pensato proprio a tutto”, lo misi in spalla. Sfogliai rapidamente anche un taccuino riempito con geroglifici e da varie annotazioni che la figura ammantata ci offrì dicendo:
    CITAZIONE
    "Questo è un taccuino con le mie annotazioni sui geroglifici dell'antico regno. Usatelo per cavarvi d'impiccio nel caso vi trovaste bloccati. Gli antichi solevano incidere degli indizi nascosti nelle iscrizioni murarie. Potrebbe esservi utile.

    “interessante…”
    Infine disse:
    CITAZIONE
    ...qualche nozione sul chakra nero... è un chakra negativo, che distrugge gli organismi viventi e rinvigorisce e sostiene le cose oscure... fate attenzione, non sappiamo che effetti potrebbe aver avuto ull'ambiente, ma di sicuro non saranno piacevoli."

    E ci augurò buona fortuna. Così iniziò la mia prima missione…
    Prima di entrare mi sentii di dire: “ Scusate io non sono molto pratico ma a questo punto penso sia il caso scegliere un capo o qualcosa del genere…Non so definire un modo nel procedere…Per quanto mi riguarda a me sta bene qualsiasi decisione prendiate in merito, né ho la presunzione di avanzare proposte a questo punto della missione. Probabilmente voi avrete svolto altre missioni insieme perciò non voglio stravolgere nessuna strategia voi abbiate in mente. Solo una cosa vi chiedo: non trattatemi come una palla al piede”
    Parlai in maniera decisa, come un loro pari, anche se con la riverenza che spetta alle persone più esperte. Per me era una grande opportunità lavorare con dei veterani e l’avrei sfruttata al massimo, proprio per questo non volevo essere tagliato fuori…
    Qualsiasi decisione avessero preso li avrei appoggiati. Così entrammo…
    L’ambiente era poco illuminato, tetro più o meno come mi ero immaginato. Avanzando come deciso, seguendo le istruzioni della mappa, percorsi con i miei compagni quel piccolo labirinto che era la piramide senza smarrire la retta via. Come indicato trovammo il passaggio celato che conduceva alle catacombe e lo superammo percorrendo una ripida discesa. Il luogo era oscuro e la vista ostacolata così dissi, mediante la forma di comunicazione che avessimo scelto, posto che lo avessimo fatto: “ Penso che sia il caso di usare quelle torce che ci hanno dato, che ne dite?”

    SE SI
    Lo scenario che mi trovai di fronte era completamente mutato. A differenza della piramide, le catacombe vessavano in uno stato di rovina tremendo, per di più l’aria stantia mi serrava in un abbraccio mortale i polmoni e non potevo liberarmene. L’avanzare divenne difficoltoso per i numerosi detriti che tappezzavano la superficie sulla quale camminavamo e questa stessa era instabile, tanto che sembrava stesse per franare da un moment all’altro. L’avanzata era lenta anche per un altro motivo: non avevo dimenticato le parole che gli anziani ci avevano rivolto durante l riunione a Suna:
    CITAZIONE
    Lì, protetto da trappole mortali che potranno essere rese inoffensive solo grazie a una buona dose di astuzia, giace il Kiseki nero

    Perciò avanzai cauto e così anche ai miei compagni dissi, nella medesima maniera di prima: “Ricordatevi delle trappole…”
    Rischiarati dalle torce scorsi, come del resto gli altri, i corpi di due individui. Da lontano cercai di capire come fossero morti, ammesso che mi fosse possibile. Avrei poi comunicato agli al capogruppo la mi volontà di osservare i cadaveri. Se mi avesse accordato il permesso avrei esaminato i cadaveri stando sempre allerta , temendo gli eventuali pericoli…
    Solo di un’occhiata degnai le statue che adornava la parete a me visibile, affascinato, ma troppo concentrato sulla missione.
    SE NO
    Seguo il metodo che i miei compagni propongono per avanzare…

    […]


    Ci trovammo così ad una ramificazione del percorso.
    Sempre con le dovute precauzioni, analizzai i vari percorsi: il primo, sulla sinistra, emanava un forte odore di muffa e sprofondava in basso; il secondo ,ingombro di pietre diffondeva aria fresca; l’ultimo, invece, era pervaso da un’aria stantia e si intravedevano lontane iscrizioni nella pietra.

    “ Allora ragioniamo una attimo…quale direzione prendere…”
    Poi ricordai un’altra cosa che si era detta in riunione:
    CITAZIONE
    Tuttavia, la pietra va rimossa, perché la sua influenza sta facendo seccare le sorgenti sotterranee, che scorrono in quei luoghi, inaridendo ancor più la nostra già povera terra.

    “ mmm…la pietra essicca l’acqua…muffa…la muffa cresce in ambienti umidi. Se la mie deduzioni sono esatte il passaggio di sinistra è quello che conduce più lontano dal kiseki.
    Neanche il passeggio di centro mi convince…se da lì si sente aria fresca può darsi che ci sia un’uscita , ma non il kiseki. Perciò, per esclusione, rimane il terzo passaggio, inoltre potremmo trovare degli indizi su quelle scritture parietali come ha detto Shou-fa…”

    Dopo aver riflettuto comunicai tutto ciò che avevo dedotto al caposquadra e al gruppo. Poi dissi: “ Allora…che si fa?”

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    Narrato
    Pensato - Grigio
    Parlato - Arancione
     
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  3. Mal di Luna
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    New Journey

    Come ogni mattina Kadaji si trovava nell'oasi di Suna, intento a trascorrere piacevoli ore nel luogo che ormai da più di un anno aveva scelto come "fissa" dimora. Il Sabbioso si stava dedicando al procacciamento del cibo, attività che durante le prime settimane era risultata abbastanza difficoltosa mentre ora gli riusciva senza problemi.
    Per quanto il cibo che si trovava nel villaggio fosse buono, il Sabbioso riduceva al minimo le sue visite. Preferendo di gran lunga la solitudine di quel luogo alle attività frenetica del villaggio.

    Mentre stava per catturare la sua preda, uno degli innumerevoli animaletti che popolavano l'oasi, vide avvicinarsi un volative. Lo riconobbe subito come uno di quelli che utilizzava l'amministrazione per inviare messaggi ai ninja. Se si dirigeva in quella direzione certamente stava cercando lui.
    Posò di nuovo gli occhi sulla sua preda... ma ormai si era dileguata.


    - ... -

    Il falco era ormai arrivato, il Sabbioso lo fece posare sul braccio mentre quello gli tendeva la zampa a cui era legato un tubicino di metallo. Sciolse il nodo che legava le sottili corde ed aprì il messaggio, svelandone il contenuto:

    CITAZIONE
    Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero.

    Dopo pochi secondi il messaggio, scritto su sottile carta di riso, si dissolse non lasciando alcuna traccia della sua esistenza. Kadaji guardò per qualche momento l'animale che aveva sul braccio e poi lo lanciò in volo. Lo guardò allontanarsi fino a diventare un puntino nel cielo.
    Domani sarebbe partito per una missione.


    [ ... ]

    Il giorno dopo Kadaji si svegliò di buon ora, mancavano ancora diverse ore al sorgere del sole ma di sicuro era meglio essere puntuali. Sistemò l'equipaggiamento in uno zaino e prese alcuni frutti che si trovavano all'oasi, avrebbe fatto colazione lungo la strada.

    All'alba già si trovava di fronte alla piramide del deserto.
    La costruzione era veramente imponente, e di sicuro procedeva in profondità per molte decine di metri... una specie di punta dell'iceberg.

    Al luogo del raduno c'era già Siomaru, il ragazzo di cui aveva fatto conoscenza alla Riunione di Suna. Lo salutò cordialmente e si sedette in terra ad aspettare gli altri.


    [ ... ]

    Una volta che il gruppo venne riunitò la guida cominciò a parlare:

    CITAZIONE
    Salve. Il mio nome è Shou-fa. Sono stato incaricato da Chikuma-sensei di darvi gli ultimi dettagli della missione. Le catacombe sono state il luogo di sepoltura del clan Chikuma da molti secoli. Alcuni storici fanno risalire le radici di questo clan all'antico regno del deserto. I livelli ora riaperti furono esplorati solo sommariamente anche al tempo in cui ero giovane.

    Solo le sale superiori sono state utilizzate negli ultimi 200 anni. Quelle inferiori sono un mistero per tutti. Nei tempi passati si era deciso di compilarne una mappa, ma la ribellione e il successivo imprigionamento di Chikuma-sensei pose fine al progetto. L'entrata venne murata e la cosa finì li.

    Nessuno sapeva che uno dei kiseki fosse stato portato li, tranne Chikuma-sensei. Sfortunatamente non sappiamo dove il ninja che lo portava lo nascose.

    In ogni caso, vi basterà recarvi nella camera segnata su questa mappa...

    ... Seguendola arriverete all'ingresso delle catacombe. Nella piramide ci sono ancora zone pericolose, quindi seguite il percorso e non correrete rischi inutili. Qui di fronte a voi ci sono degli zaini con dell'equipaggiamento. Vi servirà di sicuro! Prendetene uno a testa.

    Questo è un taccuino con le mie annotazioni sui geroglifici dell'antico regno. Usatelo per cavarvi d'impiccio nel caso vi trovaste bloccati. Gli antichi solevano incidere degli indizi nascosti nelle iscrizioni murarie. Potrebbe esservi utile.

    Infine... qualche nozione sul chakra nero... è un chakra negativo, che distrugge gli organismi viventi e rinvigorisce e sostiene le cose oscure... fate attenzione, non sappiamo che effetti potrebbe aver avuto ull'ambiente, ma di sicuro non saranno piacevoli.

    Buona fortuna...

    - Ci servirà ben altro che un po' di fortuna... ma grazie comunque... tra parentesi: quanta autonomia hanno le torcie prima di scaricarsi? -

    Ringraziò cosi la guida, poteva sembrare un modo maleducato per ringraziare ma Kadaji non era mai stato educato per bene alle buone maniere, e sopratutto non credeva alla fortuna...

    Il Sabbioso controllò il contenuto dello zaino e se lo sistemò sulle spalle, poi aspettò che anche gli altri fossero pronti per cominciare a seguire il percorso indicato dalla mappa. Siomaru fece quindi un intervento:


    CITAZIONE
    Scusate io non sono molto pratico ma a questo punto penso sia il caso scegliere un capo o qualcosa del genere…Non so definire un modo nel procedere…Per quanto mi riguarda a me sta bene qualsiasi decisione prendiate in merito, né ho la presunzione di avanzare proposte a questo punto della missione. Probabilmente voi avrete svolto altre missioni insieme perciò non voglio stravolgere nessuna strategia voi abbiate in mente. Solo una cosa vi chiedo: non trattatemi come una palla al piede.

    Penso che sia il caso di usare quelle torce che ci hanno dato, che ne dite?

    - Se avete bisogno di un capogruppo io credo di essere la persona con più esperienza qua dentro, ma non penso ci sia necessità di avere un capogruppo. Più che altro qualcuno che nei casi di pericoli immediati guidi il resto della compagnia per evitare dispersioni inutili, ma se riterrete di averne bisogno non mi tirerò indietro ne per votare ne per farlo...
    Come modo di procedere io proporrei semplicemente di avanzare con una persona davanti che tenga accesa la torcia ed illumini il passaggio, due in mezzo e due dietro che guardino ogni tanto le retrovie inoltre non credo ci sia bisogno di trattarti come una palla al piede visto che comunque sei qui e sarebbe stupido non utilizzare le tue capacità.

    Per le torce credo anche io che sia una buona idea. Però utilizziamone solo una, evitiamo gli sprechi visto che non sappiamo per quanto tempo dovremo rimanere quà sotto. -


    Comunque avrebbero deciso di procedere arrivarono senza problemi alla fine del percorso. Li un muro mobile bloccava il passaggio alla sezione ignota del sotterraneo, ma non ebbero difficoltà a rimuoverlo.

    Dopo l'entrata vi era un lungo corridoio in discesa decisamente ripido ed alla fine dello stesso si apriva in una sala semi distrutta dal tempo. Diverse colonne erano cadute e calcinacci e pezzi di muro ingombravano il pavimento. Lungo le pareti vi erano diverse statue piuttosto antiche, e i corpi mummificati di due persone languivano ai loro piedi.
    Incuriosito Kadaji si avvicino con estrema attenzione alle due persone, più che altro per vedere cosa poteva aver provocato la loro morte.

    Dopo aver appurato, se poteva essere fatto, le cause della morte dei due tizi arrivarono alla fine della sala. Li vi erano tre corridoi che proseguivano in direzioni diverse:
    -Il primo corridoio scendeva in profondità avvolgendosi su se stesso come un grande scala a chiocciola. Da li proveniva un forte odore di muffa.
    -Il secondo corridoio si dirigeva verso il basso con scarsa pendenza, ampio sei metri ed alto tre. Era ingombro di pietre cadute dal soffitto e l'aria sembrava più fresca.
    -Il terzo corridoio sembrava la navata di una chiesa. Le pareti fiancheggiate da cupe statue di guerrieri del passato erano costellate da iscrizioni indecifrabili e l'aria era immota e stantia.

    Intanto che il Sabbioso pensava sul da farsi Siomaro propose una teoria al gruppo. Per i gusti di Kadaji era però un po troppo forzata.


    - Effettivamente il Kazekage ci aveva detto che il Kiseki aveva prosciugato i fiumi sotterranei, ma l'odore di muffa può essere provocato anche da altre cose. Di fatto non sappiamo che effetti ha avuto la Pietra sull'ambiente tuttavia credo anche io che il corridoio di destra sia il più adatto, almeno per iniziare. Potremmo ricavare delle informazioni utili dato che dalla sua forma mi dà da pensare ad un luogo di culto o di sepoltura. -

    Aspettò quindi la decisione del resto del gruppo.
     
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  4. Toshirou Kisakawa
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    Primo Post Attivo: Starting



    Ichigo era appena tornato da una breve passeggiata pomeridiana per il villaggio di Suna, arrivò a casa sua quando un piccolo falco gli si posò accanto; legata alla zampa vi era una pergamena, su quella pergamena vi era un messaggio

    CITAZIONE
    Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero.

    §Finalmente si inizia...chissà che cosa mi aspietterà domani mattina§

    Così dicendo lo shinobi tornò in casa e sentì il battito delle ali del falco che stava tornando da dove il messaggio venne spedito.Il ninja passò la notte dormendo serenamente seppure fosse teso per la missione che lo aspettava poi si svegliò e si diresse verso la piramide li vide un uomo vestito di nero insieme a quelli che sarebbero divenuti i suoi compagni...

    CITAZIONE
    "Salve. Il mio nome è Shou-fa. Sono stato incaricato da Chikuma-sensei di darvi gli ultimi dettagli della missione. Le catacombe sono state il luogo di sepoltura del clan Chikuma da molti secoli. Alcuni storici fanno risalire le radici di questo clan all'antico regno del deserto. I livelli ora riaperti furono esplorati solo sommariamente anche al tempo in cui ero giovane.

    Solo le sale superiori sono state utilizzate negli ultimi 200 anni. Quelle inferiori sono un mistero per tutti. Nei tempi passati si era deciso di compilarne una mappa, ma la ribellione e il successivo imprigionamento di Chikuma-sensei pose fine al progetto. L'entrata venne murata e la cosa finì li.

    Nessuno sapeva che uno dei kiseki fosse stato portato li, tranne Chikuma-sensei. Sfortunatamente non sappiamo dove il ninja che lo portava lo nascose.

    In ogni caso, vi basterà recarvi nella camera segnata su questa mappa..."

    Il giovane shinobi rispose dopo aver atteso che i suoi compagni già presenti prima del suo arrivo finissero di parlare e di presentarsi

    -Piacere mio Shou-fa il mio nome è Ichigo Kurosaki; il fatto che solo parte delle stanze di questa piramide siano esplorati rende la nostra esplorazione più interessante...-

    Ichigo prese il suo zaino e aspettò che tutti gli altri si presentarono e che la guida finisse di dire cioè di cui avevamo bisogno
     
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  5. † Zeo †
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    Una mattina più radiosa delle solite tempestò il volto e gli occhi cerulei del ragazzo, stranamente sopito al di fuori della sua dimora sopra il verde prato che permaneva ancora singolarmente rigoglioso, nonostante quell'imperterrità volontà divina di ardere la sua pelle giovane.

    Non aveva bramato in alcun modo giungere tardo ai propri compari, in quella che sarebbe stata la prima e forse la più singolare delle proprie missioni e pertanto ogni alba egli oramai era solito sostare in attesa, di ciò che avrebbe decretato le leggi delle danze a venire.
    La riunione era finita giorni prima ma tuttavia ancora le centinaia di informazioni che erano state così prosperosamente versate nel loro calice, ora colmo di desiderio e brama di agire.
    Forse era la prima volta che in quel loco così confinato e precluso, al pari delle anime della sua gente, un infervorata volontà di smuoversi dai propri posti e uscire allo scoperto dagli schemi di una vita per alcuni preclusa, si faceva largo negli animi.

    Un ombra si stagliò fiera e coincisa poco sopra la sua figura distesa che ammaestrata andò a posarsi sopra il braccio del biondo, ancora intento nel vedere i raggi solari irrorare il suo risveglio mattutino.
    Il fido volatile dalla piumatura elaborata, non esitò istante e pochi secondi dopo che Zeo ebbe liberato il suo arto dal proprio impiego offibiato, prese immediato consapevolezza di quanto vi era riportato.

    ~ Trovati all'alba di domani di fronte alla piramide. Troverai una guida che ti darà i dettagli della missione. Indosserà un mantello nero. ~

    Il foglietto svanì in un silente tonfò dell'aria.
    Peccato, avrebbe tanto desiderato un ricordo di quell'occasione da portare con sè.
    Passò l'intera giornata serrato nella propria casa a rivedere accuratamente il proprio equipaggiamento e a pianificare il da farsi per quanto fosse lui possibile senza uno schema ben preciso, anche quella sera, osservando la Luna risplendere eterna sopra di lui, si lasciò abbandonare al sonno prima del grande giorno.

    ڄ



    Strano era stato ancora una volta il suo poco compiacevole risveglio, disteso sulla terra inviolata, per poi fermare le aspettative del proprio cuore pulsante e dirigersi nella zona che era stata lui indicata con vacua precisione, ma con inconfondibile coincisione.

    Una oscurata figura, nel bel mezzo delle sabbie li stava attendendo di fronte a quella ben più imponente della piramide, che mai aveva visto di proprio occhio ma che di cui aveva udito narrare solo dalle centinaia di tomi che aveva costudito gelosamente nelle proprie collezioni.

    L'Alba assistette al suo proferire parole.

    { Salve. Il mio nome è Shou-fa. Sono stato incaricato da Chikuma-sensei di darvi gli ultimi dettagli della missione. Le catacombe sono state il luogo di sepoltura del clan Chikuma da molti secoli. Alcuni storici fanno risalire le radici di questo clan all'antico regno del deserto. I livelli ora riaperti furono esplorati solo sommariamente anche al tempo in cui ero giovane. }


    Esplicò professionale e diretto al punto della questione.


    { Solo le sale superiori sono state utilizzate negli ultimi 200 anni. Quelle inferiori sono un mistero per tutti. Nei tempi passati si era deciso di compilarne una mappa, ma la ribellione e il successivo imprigionamento di Chikuma-sensei pose fine al progetto. L'entrata venne murata e la cosa finì li.

    Nessuno sapeva che uno dei kiseki fosse stato portato li, tranne Chikuma-sensei. Sfortunatamente non sappiamo dove il ninja che lo portava lo nascose.

    In ogni caso, vi basterà recarvi nella camera segnata su questa mappa... }



    Un pregevole foglio di carta incisa si recò quindi rapido fra le mani dei presenti, a lui poco più che noti tranne per l'eccezione di Kadaj con cui aveva avuto occasione sfumata di prendere discorso in tempo remoto.

    { ... Seguendola arriverete all'ingresso delle catacombe. Nella piramide ci sono ancora zone pericolose, quindi seguite il percorso e non correrete rischi inutili. Qui di fronte a voi ci sono degli zaini con dell'equipaggiamento. Vi servirà di sicuro! Prendetene uno a testa. }



    Su di essa solo la planimetria precisa del piano che i loro piedi avrebbero per primo varcato, e una lunga linea di fine e coordinato inchiostro rosso, atto ad indicare una via dedita a condurli nell'ala ignota di quello che sarebbe stato un viaggio più lungo di quanto avrebbero potuto prevedere, a giudicare dalle scorte in breve accordate dall'individuo conosciuto da poco più di diversi e troppo fluidi minuti.

    Ispezionò in breve il contenuto della manufatta contenitrice, constatando l'aggiunta di un filo di Nylon che egli stesso aveva avuto accortezza di aggiungere ai propri averi durante l'esplorazione e poi potè intravedere nuova la figura oramai palese, avvicinarsi ancora lui per fargli un nuovo 'dono'.

    { Questo è un taccuino con le mie annotazioni sui geroglifici dell'antico regno. Usatelo per cavarvi d'impiccio nel caso vi trovaste bloccati. Gli antichi solevano incidere degli indizi nascosti nelle iscrizioni murarie. Potrebbe esservi utile.

    Infine... qualche nozione sul chakra nero... è un chakra negativo, che distrugge gli organismi viventi e rinvigorisce e sostiene le cose oscure... fate attenzione, non sappiamo che effetti potrebbe aver avuto ull'ambiente, ma di sicuro non saranno piacevoli. }



    Infine attese, attese il fatico via per lasciar di nuovo correre libero il mattito del proprio sangue, martellante nelle sue vene in fervore, per poi udirlo lasciare loro un ironico ma benevolo saluto.

    { Buona fortuna... }



    Rapido il profumo di lusti di differenza inebriò le sue narici, diverso dalla solita aria concessa loro, ma tuttavia un aroma che da sempre innegabilmente, lo aveva attratto come le scritture di cui era solito inebriarsi, per quanto antiche esse potessero sostare.

    Nessuna deviazione fu presa, nessun azzardata mossa fu intelligentemente scelta e in breve il rumore di macero terreno sotto i loro passi, terminò per pochi attimi quando l'ultimo traguardo che li divideva dall'alba di un dovere, si spalancò rivelando cose fino ad allora per decenni e forse più, celate alla vista d'uomo.

    Colonne dipartite, mura lavorate ed infine due corpi di sventurati, accasciati in terra: nonostante per gli ultimi Zeo espresse un desiderio di miglior vita, non ebbe la scelleratezza di avvicinarsi loro, poiché nella sua testa rimembrava ancora con saggezza il pericolo principale di tale luogo, da cui era stato messo in guardia nella riunione e che ancora per poco, avrebbe fatto loro il beneficio di non palesarsi.

    Tre vie.
    Come Alba, Creposcolo e Tenebra presero a diramarsi di fronte ai loro volti, così troppo acerbi per ritrovarsi a sostare in un ambiente che si sarebbe potuto definire come spugna di intelletto.
    Un corridoio dalla struttura a spirale nella prima, ricolmo di indefinibile tanfo riconducibile a muffa, un altro franato ma tuttavia benificiario di una brezza innata per una simile locazione e la terza via infine si rivelò essere decisamente quello più lugubre dei tre.
    Non dissimile da una navata e recante numerose raffigurazioni imponenti ma allo stesso tempo atte ad incutere timore nell'osservare innaturalmente i presenti, accompagnate da un odore soppresso di fato malevolo.

    In turno ognuno di loro si espresse, primo fra gli altri un ragazzo dalla nomina lui reclusa.

    { Scusate io non sono molto pratico ma a questo punto penso sia il caso scegliere un capo o qualcosa del genere…Non so definire un modo nel procedere…Per quanto mi riguarda a me sta bene qualsiasi decisione prendiate in merito, né ho la presunzione di avanzare proposte a questo punto della missione. Probabilmente voi avrete svolto altre missioni insieme perciò non voglio stravolgere nessuna strategia voi abbiate in mente. Solo una cosa vi chiedo: non trattatemi come una palla al piede }

    Seguito dall'immediata replica di colui che già aveva avuto modo di conoscere superficialmente.

    Se avete bisogno di un capogruppo io credo di essere la persona con più esperienza qua dentro, ma non penso ci sia necessità di avere un capogruppo. Più che altro qualcuno che nei casi di pericoli immediati guidi il resto della compagnia per evitare dispersioni inutili, ma se riterrete di averne bisogno non mi tirerò indietro ne per votare ne per farlo...
    Come modo di procedere io proporrei semplicemente di avanzare con una persona davanti che tenga accesa la torcia ed illumini il passaggio, due in mezzo e due dietro che guardino ogni tanto le retrovie inoltre non credo ci sia bisogno di trattarti come una palla al piede visto che comunque sei qui e sarebbe stupido non utilizzare le tue capacità.

    Per le torce credo anche io che sia una buona idea. Però utilizziamone solo una, evitiamo gli sprechi visto che non sappiamo per quanto tempo dovremo rimanere quà sotto.


    E poi udì la presentazione di un terzo elemento, che proferì di essere chiamato Kurosaki.
    Attese il commento dei più e poi finalmente lasciò fluire fuori dalla sua bocca parte di quanto aveva dedotto e quanto di ciò che era riuscito ad elaborare nella sua testa nei pochi secondi in cui le voci del minuto gruppo si erano susseguite repentine.

    { Già. }



    Esordì preciso, con un commento quasi invisibile.
    Rimembrò per quanto gli fosse capace le esatte parole della riunione di Suna e poi continuò, rivelando il contenuto del suo ponderare.

    { Mi sembra logico che attualmente ci sono solo due strade da percorrere principalmente: quella che porta all'umidità o quella che conduce alle incisioni.
    Ambedue possono apparire opzioni logiche ma attualmente sono per l'ipotesi di intraprendere la seconda delle due scelte.
    La Muffa non è un organismo in grado di sopravvivere alla luce del sole e pertanto, ciò vuole dire che una volta che ci dovessimo ipoteticamente ritrovare ad esplorare la prima delle vie, non faremo altro che andare in profondità.
    Attualmente quindi ciò che ha proferito il primo di voi non è del tutto esatto ma è solo un trenta per cento della verità
    . }



    Disse afferrando un singolo campanello di quelli che da poco aveva acquisito e passandolo riflettendo, fra le punte delle proprie dita.

    { "In quanto le pietre stanno diventando pericolose e instabili" è ciò che ha esplicato Ebizo-sama durante il corso della Riunione Speciale, quindi ciò stà a significare che la crisi a cui questo luogo e ciò che vi è annesso è sottoposta, è solo un avvenimento recente, e una Muffa ha un ciclo vitale che può superare i mesi, fintanto che vi sono le condizione adatte alla sua presenza.
    Per dirla breve, supponendo che io abbia ragione, la fonte d'acqua inaridita deve trovarsi al di sotto delle scale ed ergo, è nei suoi pressi che si trova il Kiseki.
    Ma tuttavia prendere una via senza prima aver esplorato quelle a disposizione sarebbe una mossa priva di senno e quindi, sono con coloro di voi che intendono prendere il sentiero opposto a quello mancino.
    Ritengo che la presenza di un Leader non sia attualmente richiesta: ci limiterebbe psicologicamente ancor prima che fisicamente, essendo che nessuno di noi ha mai collaborato prima d'ora per quanto io sappia.
    Suggerirei di procedere in formazione poco differente da quella che Kadaj ha formulato: Suna non è rinomata per le Arti Fisiche e ciò può rivelarsi un bene, ma ritengo più adatto che a procedere in testa al gruppo sia qualcuno dotato di equipaggiamento adatto a neutralizzare le eventuali trappole che incontreremo: così facendo a meno che qualcuno di voi non si smarrisca, non avremo problemi ad individuarle ed evitarle ed in questo caso, mi sono preparato accuratamente per l'evenienza
    . }



    Avrebbe continuato mostrando il contenuto dell'occasione, che aveva avuto premura di elaborare prima di portare con se, fra cui numerose biglie metalliche per stimolare pannelli a pressione e corde per poi finire con il porgere ad ognuno di loro un singolo oggetto dalla luminescenza fioca, in quel luogo buio.
    Un campanellino.

    { Questi che ho con me sono cinque campanelli: vi consiglio di associarli ai vostri indumenti ma non certo per il loro elemento estetico.
    Magari non saranno adatti all'aggirare eventuali meccanismi 'avversi', ma tuttavia ci saranno estremamente utili per rilevare la posizione dei compari anche nelle zone più buie ed inoltre, qualora qualcuno di voi venga assalito da qualsiasi cosa e si ritrovi solo, non dovrà fare altro che agitarlo ripetutamente più velocemente che può e nel silenzio che sosta attualmente in queste rovine, non sarà troppo difficile udire il suo suono e raggiungere chi si ritroverà in difficoltà.
    Kadaj gradirei che tu scegliessi un altro membro e in sieme a lui sostassi alle spalle del gruppo, essendo che sei il più forte, ti ritengo il migliore per debellare un assalto inaspettato da vie avverse.
    Prima di procedere però, vorrei che tutti quanti ci fermassimo per pochi istanti.
    In fin dei conti nessuno ci garantisce che ne usciremo incolumi da qui, quindi sarebbe sensato seguire l'esempio di Ichigo e presentarci l'un l'altro, in modo inoltre da favorire le azioni di gruppo nei momenti in cui è richiesta rapidità d'azione e di riflessi.
    }


    Qualora le idee di Zeo si fossero dimostrate bene accolte, non avrebbe esitanto e assieme agli altri avrebbe dichiarato il proprio nome, per quanto ancora poteva ricordare di esso, per poi infine procedere avanti al gruppo in direzione destra, dopo aver annesso il proprio sonaglio ad un pendaglio recato discendente dal suo collo, per poi venire parzialmente nascosto dalla giacca non eccessiva con cui aveva scelto di presentarsi.
    Solo pochi istanti avrebbe esistato per sussurrare semplici e rapide parole in direzione dell'orecchio di Siomaru.

    { Si è una palla al piede solo fin quando ci si considera un palla al piede, ma confido che tu sappia dimostrare senza alcuna remora quanto vali, ad ognuno di noi. }



    Edited by † Zeo † - 19/3/2007, 12:13
     
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  6. MasterXMaster
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    ALCUNE RISPOSTE



    ---Prima di entrare nella piramide---



    Alla domanda di Kadaji:
    CITAZIONE
    - Ci servirà ben altro che un po' di fortuna... ma grazie comunque... tra parentesi: quanta autonomia hanno le torcie prima di scaricarsi? -

    Shou-fa rispose; "Le lampade sono piezoelettriche. Quando le batterie sono scariche basterà estrarre la manovella sul fondo e girarla per un ora con forza normale per ricaricarle completamente. Normalmente fanno luce per sei ore prima di scaricarsi. Sono ad incandescenza ma non bruciano ossigeno, in quanto i filamenti sono immersi in gas nobile. Illuminano in tutte le direzioni per 9 metri o, se chiudete gli appositi scomparti, in un cono di 18 metri largo 9 metri all'estremità."

    Poi Ichigo si presentò:
    CITAZIONE
    -Piacere mio Shou-fa il mio nome è Ichigo Kurosaki; il fatto che solo parte delle stanze di questa piramide siano esplorati rende la nostra esplorazione più interessante...-

    Shou-fa replicò gioviale; "Ha ha ha, ragazzo! Mi ricordi com'ero alla tua età. Scoprire gli enigmi del passato è sempre stata la mia passione. Me l'ha attaccata Gin coi suoi insegnamenti. Chi conosce il passato saprà meglio afforntare il futuro, nè?"

    ---Nella sala d'ingresso del secondo livello---



    Siomaru:
    CITAZIONE
    Rischiarati dalle torce scorsi, come del resto gli altri, i corpi di due individui. Da lontano cercai di capire come fossero morti, ammesso che mi fosse possibile. Avrei poi comunicato agli al capogruppo la mi volontà di osservare i cadaveri. Se mi avesse accordato il permesso avrei esaminato i cadaveri stando sempre allerta , temendo gli eventuali pericoli…

    I cadaveri sembravano secchi, mummificati dall'aria calda e secca della sala. Difficile in quei corpi grinzosi ritrovare le cause della morte. Se non che il ragazzo si accorse di tanti piccoli aghi infissi nel corpo dei malcapitati. Aghi sottili di metallo nero opaco. Avrebbe il ragazzo avuto il coraggio o l'avventatezza di esaminare i corpi da vicino?

    Edited by MasterXMaster - 22/3/2007, 18:52
     
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  7. † Zeo †
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    A turno ognuno dei presenti aderì con compiaciuta volontà ad attendere i suoi consigli, per poi puntare i propri sguardi in direzione della via che ognuno di loro aveva infine decretato di comune accordo, come la migliore plausibile.

    Tuttavia alcuni membri del gruppo si scostarono dai rimanenti in direzione dei metri che avevano avuto capacità di solcare pochi minuti prima: nella precisa locazione in cui ambedue i cadaveri erano stati posti.
    Strano davvero che due esseri umani dotati d'intelletto si fossero lasciati morire in quella locazione, tranne per chi non avrebbe avuto alcun motivo di porvi riflesso.
    Ciò stava a significare che erano evidentemente morti d'asfissia o per mancanza di liquidi o alimenti e il tutto portava a coincidere con una singola e molteplice possibilità: il luogo in cui stavano per avventurarsi doveva essere più vasto di quanto potessero ora apprendere o evidentemente, qualcosa aveva impedito loro di risalire da lì.

    Un meccanismo di chiusura ?

    Plausibile ma non certo.
    Una volta che Siomaru e Kadaji furono evidentemente diretti in direzione dei corpi nel chiaro tentativo di analizzarli, Zeo non avrebbe esitato in alcun modo a bloccare i loro intenti e farli rapidamente indietreggiare d'apprima poggiando una mano sulle loro spalle, per poi fare cenno di indietreggiare.
    Il primo dei due sembrò evidentemente deciso ad informare i rimanenti membri di qualcosa che aveva scoperto e che a breve anche lui, avrebbe di certo notato.

    Non teneva particolarmente ad intralciare le loro volontà, ma solo ad assicurarsi che quello che avesse di fronte fosse realmente innocuo come solo un morto poteva realmente esserlo e assicurarsi almeno, se non la sua, la loro incolumità.

    Silente si voltò in direzione del minuto gruppo e poi lanciò loro un oggetto serpeggiante che avrebbero potuto identificare in una semplice corda di canapa resistente ed efficente, classica se non per il dettaglio che essa era ripetutamente legata attorno al busto appena inferiore di Zeo, con un nodo classico ma tuttavia ripetuto più volte attorno alle spirali venutesi a formare, per aumentarne incredibilmente il saldo sostegno.
    A loro sarebbe stato afferrare le due estremità della corda, una mancina e una sinistra.
    Finalmente poteva chiaramente intravedere anche lui ciò che per sicuro, doveva aver attratto le attenzioni dell'altrui mente: aghi di corvino colore, penetrati nelle carni mummificate dei due deceduti.

    Se quei cadaveri erano morti dovevano aver lasciato scattare qualcosa che li aveva volutamente trafitti con l'intento di ucciderli, probabilmente veleno dagli effetti consistenti ma decisamente non rapidi, se il secco ambiente aveva avuto tempo di portare le loro sagome a conservarsi meglio di quanto di solito sarebbe potuto accadere.

    Un informazione preziosa da recuperare, se in futuro avrebbero incontrato trappole di simile fattezza, ma prima di andare oltre, dovevano assicurarsi che quei morti non fossero parte stessa di una trappola maggiore.

    Immediato il braccio del Sunese si scostò dalla presa oramai buona della fune e poi con decisione si portò ad estrarre con una singola mano il proprio Kaze Tessen: sapeva che bene o male, gli sarebbe tornato utile.
    Di norma un oggetto tanto ingombrante e decisamente poco congeniale ad una missione di esplorazione non sarebbe servito poi a molto, ma questo valeva solo e unicamente per chi non avrebbe avuto acume tanto da poterne osservare le reali potenzialità.
    Immediatamente lo aprì a due terzi della sua comune e massima estensione, lasciando intravedere le due Lune di violaceo manto, per poi afferrare nella propria sacca un unico elemento di classica fattezza, anche questo approssimativamente inutile in una missione di esplorazione.

    Il suo volto parve indeciso per pochi istanti e poi infine prese a ponderare sul modo più giusto in cui poter agire: non avrebbe lasciato nulla al caso.
    Se qualcosa di artefatto avesse fatto la sua apparizione, avrebbe potuto facilmente respingerlo grazio alla distinta rapidità delle tecniche derivate dalla possessione di quell'oggetto pregevole che ora stringeva in mano, se qualcosa avesse tentato di bloccare le vie di fuga, non avrebbe esitato ad usarlo come blocco e se qualcosa avesse tentato di portarlo alla morte dall'alto oppure dal terreno, avrebbe dato impulso ai suoi compagni di tirarlo repentini via dal pericolo.

    Con le poche falangi libere subito avrebbe legato un resistente e duraturo Filo di Nylon Rinforzato a stringersi artigianalmente attorno all'anello metallico di un singolo Kunai, ben affilato, badando ancora una volta bene di ripetere il nodo attorno a se, nonostante questa volta le possibilità che questo si sfaldasse sarebbero risultate minori, data la sottile natura della materia impiegata.

    { Se succede qualcosa o se vedete un mio segnale.. }

    Avrebbe proferito parlando con voce fina ma percettibile, per poi imitare un rapido e continuo movimento della propria mano sinistra, indice di ciò a cui avrebbero dovuto badare al momento apportuno, che confidava invano non sarebbe giunto, per poi bloccarla.

    { Strattonatemi con più forza che potete e tiratemi via. Recepito ? }

    La sua mano apposta a quella che serrava il ventaglio avrebbe quindi iniziato a roteare precisa ma non eccesiva di trecentosessanta gradi sul proprio asse, per poi infine compiere un movimento circolare che avrebbe portato il Kunai a pochi centimetri da ambedue le sagome.

    Non era diventato folle: avrebbe scelto di propria iniziativa di non colpirle direttamente ma solo di ripetere più volte l'azione appena fatta, fendendo l'aria in cerca di eventuali fili ben celati, che una volta recisi avrebbero interrotto l'eventuale corso di un ipotetico tranello architettato.

    Infine, qualora si fosse accurato con solida sicurezza che lo spazio era sgombro di meccanismi atti ad azionare malevoli artefizi, avrebbe portato il Kunai a scorrere ancora un volta, ma questa volta colpendo ripetutamente le mummie.
    Avrebbe prima sondato le loro smorte fattezze e poi infine avrebbe cercato ripetutamente di incastrare il coltello a quattro lati all'interno delle loro costole, fino a quando non vi sarebbe riuscito, con l'intento di trascinare a se le loro membra.

    Nel farlo avrebbe badato bene di mantenersi in allerta, poiché quello che avrebbe corso il rischio di esaminare, non aveva ancora portato quiete rassicuratoria in lui: non poteva ancora essere certo che quelle che aveva davanti non si sarebbero dimostrate bestie pronte a sbranarlo.

    Se quello che Ebizo aveva detto era preciso, forse l'impulso malsano del Kurokiseki non doveva aver ancora raggiunto un ala così elevata delle rovine, ma di certo ora preferiva prevenire piuttosto che curare.
    Una volta trascinati gli esanimi fino a lui, avrebbe dato cenno ai restanti membri del gruppo non impegnati nel trattenere le corde, di porsi ai lati dei due senza fare ausilio della voce, più per timore che essa avrebbe potuto risvegliare un falso dormiente, che per volere delle sue labbra.

    » Qualora i corpi si fossero dimostrati ancora inermi, avrebbe fatto avvicinare finalmente Siomaru e Kadaji, tuttavia ammonendoli di rimanere sempre a distanza di sicurezza dalle altrui smorte braccia e dai loro volti attecchiti.
    Richiudendo il Kaze Tessen e ritirando l'equipaggiamento impiegato nei suoi alloggiamenti, avrebbe poi estratto la propria Spada d'Avorio Leggera, per tenerla ben puntata in direzione dei dubbi avversi, lasciando la mano libera scorrere lungo la superfice del Kaze per essere pronto di fronte ad un ordigno con innesto ritardato.

    » Qualora infine nulla di avverso si sarebbe palesato, avrebbe abbandonato le proprie intenzioni protettive, mantenento sempre tuttavia la coda dell'occhio sulle figure.
     
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  8. MasterXMaster
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    I DUE PROFANATORI



    Zeo prudentemente eseguì una serie di operazioni atte a rivelare la presenza di trappole o di altre sorprese...

    Si rese conto che non vi erano fili o piastre a pressione nelle vicinanze dei cadaveri. Il Kunai che fece rimbalzare e volteggiare dappertutto, non incontrò ostacoli ne fece scattare meccanismi. Provò allora a colpire i due morti, tanto per stare sul sicuro. Ancora nessuna reazione.

    Procedette allora a piantare la punta dell'improvvisato rampino in uno dei due corpi. Quando vi riuscì, ne trascinò uno più vicino, con molta cautela. Da sotto il corpo fuoriuscì un fagotto, evidentemente sino ad allora coperto dal cadavere.

    Il fagotto si aprì immediatamente, rivelandosi essere un contenitore di cuoio pieno di attrezzi di metallo. Vi era un campionario di seghetti, lime, cacciaviti, barre d'acciaio, chiodi piccozze e martelli in miniatura, oltre ad una serie di attrezzi simili a chiavi o grimaldelli...

    image



    Il cadavere era ora abbastanza vicino per un esame accurato e prudente, in cui si impegnò Siomaru, mentre Kadaji controllava nei dintorni se vi potevano essere punti di lancio visibili per gli aghi conficcati nei corpi, basandosi sulle presunte posizioni che potevano avere se erano caduti morti dove si trovavano...

    Kadaji non vide nulla di strano, ma si accorse che i due corpi si erano trovati in un angolo, vicino ad una delle colonne spezzate, come se si fossero li adagiati per riposarsi. Il morto che non era stato spostato, prima corperto dall'altro cadavere, si vedeva ora chiaramente impugnare una pinzetta. Per terra li vicino si vedevano 4-5 di quegli aghi... come se fosse morto mentre li rimuoveva.

    Siomaru accertò con chiarezza che gli aghi non potevano aver ucciso i due solo per le ferite inflitte, poco più che piccole punture. Vi erano però chiazze di pelle scolorite intorno alle piccole ferite, forse dovute ad un veleno. Nonostante la pelle fosse risecchita ancora si notavano chiaramente.

    Se avessero esaminato gli aghi con cautela, non avrebbero però trovato tracce della tossina. Era passato troppo tempo evidentemente. Gli aghi, lunghi 5cm, erano fatti di metallo nero come la notte, privo di lucentezza...

    Compiendo lo stesso procedimento col secondo cadavere, esaminarono tutto ciò che potevano. Non vi erano trappole in quel luogo.

    I due defunti avevano portato con loro una bisaccia a testa, stranamente vuote.

    IL CORRIDOIO DEI SIMBOLI



    Infine i quattro Shinobi si avvicinarono al corridoio di destra. Questo procedeva in piano e finiva in un arcata che dava l'accesso ad una camera piena di colonne. Sia le pareti che il pavimento che il soffitto del corridoio erano incisi di strani simboli in bassorilievo.

    image



    La prima riga di simboli sul pavimento era diversa dalle altre, in quanto tre mattonelle erano fatte di pietra rossa invece che marrone come le altre. Ogni bassorilievo si trovava al centro di una mattonella, e non era possibile passare dal corridoio senza calpestarne una.
     
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  9. † Zeo †
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    Una figura di pelle pregiata ma tuttavia malconcia e poco riguardata fuoriuscì dalla salma inerme di quello che oramai si era accertato fosse senza dubbio alcuno, un corpo senza alcun impeto a muoverne le filamenta da troppo tempo abbandonate.

    Al suo interno quelli che dovevano palesemente essere attrezzi tipici del mestiere dello Speleologo e in parte da Archeologo, ma che senz'altro in questa occasione dovevano essere stati sfruttati con finalità più remunerative di quello di semplice esploratore.
    Seghetti, Chiodi, Martelli, tutto ciò doveva condurre con poco dubbio a pensare che il loro volere fosse di mettere le mani su qualcosa di pregiato da rivendere a buon prezzo, un prezzo che tuttavia era andato a costare loro ben più della scialaquabile moneta.

    Lentamente si scostò dal primo dei due soggetti e poi avvicinandosi alle figure di Siomaru e Kadaji, passò in rassegna quello che era posto sotto i loro occhi, dopo aver avuto l'accortezza di afferrare quanto di appena ritrovato per aggiungerlo al suo, sempre più vasto, inventario.

    Aghi estratti da improvvisato mezzo di soccorso, fori d'entrata di minute dimensioni e evidenti tracce di morte accellerata dei tessuti carnosi soggetti.
    Una nuova e preziosa informazione entrava ora a fare parte delle conoscenze che purtroppo in seguito, difficilmente avrebbero mancato di fronteggiare loro stessi.

    « Veleno. Di quelli a effetto longevo: i veleni rapidi vanno ad influire sul sistema nervoso, debilitandolo ma questo ha portato alla necrosi delle carni colpite forse portando la pelle al disfacimento, essendo che queste chiazze rassomigliano da vicino quelle di un ematoma espanso, ma tuttavia dirlo senza avere in mano ciò che ha causato il decesso è impossibile. »



    Avrebbe proferito scostandosi dalla sua posa scrutatrice, innalzando di nuovo le sue gambe che aveva momentaneamente piegato per far sì di indagare meglio quello che probabilmente sarebbe stato l'unico testimone a loro disposizione dei tranelli che avrebbero dovuto neutralizzare sul nascere.

    « Ma penso che non dirò nulla di azzardato, nel comunicare che nel novantanove percento dei casi, questo ipotetico veleno sembra agire molto lentamente, per poi peggiorare con il passare del tempo, altrimenti il sangue delle zone di pelle rovinate si sarebbe coagulato immediatamente invece di formare simili mutamenti di colorito.
    Posso teorizzare che il nostro amico di poche parole, non se l'é passata troppo bene prima di essere graziato.
    Una fine triste, se paragonata all'impulso che l'ha condotta.
    »



    Se nessuno avesse avuto da obbiettare, avrebbe allungato lui le mani per stringere nella sua sacca ben imbottita, le pinze costudite nelle oramai inconsistenti mani del cadavere.
    Ma tuttavia avrebbe badato bene di inserire le bisacce singolarmente svuotate del loro contenuto, oramai senza più custode da asservire.
    C'era una cosa che doveva per certo tenere a mente: presto o tardi avrebbe dovuto scegliere se tenere gli oggetti raccolti solo e unicamente con sè, oppure donarli e spargerli fra i restanti membri dell'improvvisata squadra di ricerca.

    « Ragazzi, voglio che prima di procedere teniate a mente quello che stò per dire: ora come ora il viaggiare in testa al gruppo mi renderà più facile evitare che conseguenze negative si abbattano su di noi, ma tuttavia se io dovessi per qualche motivo .. »


    Prese pochi istanti per riflettere sul verbo da usare e poi proseguì il suo breve appello.

    « Cadere, vi prego di fare tutto il possibile per impedire che questa sacca che trasporto vada perduta, poiché ciò che contiene, potrebbe rivelarsi utile alla vostra sopravvivenza, una volta che il tentativo di tenere intatta la mia sia venuto a fallire. »

    Non disse altro e poi voltandosi, notando con leggera soddisfazione che il gruppo aveva adottato lo schema da lui suggerito, proseguì nella via di estrema destra giungendo a poter esaminare con cautela il suo aspetto decisamente insolito.
    Simboli ripetuti in schema casuale lungo ognuno dei quattro volti dell'enigmatico corridoio, seppur senza uno schema preciso apparente.
    Avrebbe impedito a chiunque di camminarvi sopra incautamente e infantilmente.

    Se non altro, quello che aveva detto il vecchio Shou-Fa a riguardo delle sue annotazioni, si sarebbe dimostrato vero.
    Non avrebbe mosso alcun singolo passo, alla vista delle tre figure di diverso colorito, volutamente differenziato rispetto a quello delle proprie gemelle da qualcuno che senza ombra di dubbio, non avrebbe ammesso l'intrusione di un membro alieno alla sua, a loro ignota, lingua.
    Probabilmente al minimo cenno d'errore, una spiacevole sorpresa avrebbe fatto la sua apparizione, e plausibilmente, la stessa che aveva portato alla morte i due saccheggiatori, incapaci di superarne l'enigma.

    Sotto accordo del gruppo avrebbe quindi afferrato il Taccuino regalato dalla guida e senza minima esitazione ne avrebbe letto il contenuto a volte udibile da ognuno dei suoi compari, poiché potessero comprendere anch'essi il modo più sensato e sano di portarsi oltre il nascosto congegno di morte.
     
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    UN DIFFICILE ROMPICAPO



    Vidi Zeo che con estrema precisione eseguiva delle manovre per accettarsi che i corpi non fossero nell’area di effetto di eventuali trappole. Quando ebbe finito mi apprestai ad esaminare i corpi. Su di loro trovammo degli aghi che stimammo portatori di qualche veleno, il quale èerò non fu rinvenuto.
    Le mie idee erano state puntualizzate ed esposte da Zeo che attento is era accorto del veleno dalle escoriazioni della pelle nei dintorni delle ferite.

    Gli unici oggetto degni di interesse furono una sacca contenente degli attrezzi in metallo: aghi, lime, cacciaviti, chiodi e martelli in miniatura, barre d'acciaio e altri attrezzi simili a chiavi.

    Zeo prese un’altra volta la parola e si propose per portare gli oggetti trovati. Non ebbi nulla in contrario, sapevo bene che nelle sue mani sarebbero stati al sicuro.

    Furono delle sue frasi a colpirmi molto e a farmi capire che avrebbe adempito al suo compito:

    CITAZIONE
    « Ragazzi, voglio che prima di procedere teniate a mente quello che stò per dire: ora come ora il viaggiare in testa al gruppo mi renderà più facile evitare che conseguenze negative si abbattano su di noi, ma tuttavia se io dovessi per qualche motivo ..
    cadere, vi prego di fare tutto il possibile per impedire che questa sacca che trasporto vada perduta, poiché ciò che contiene, potrebbe rivelarsi utile alla vostra sopravvivenza, una volta che il tentativo di tenere intatta la mia sia venuto a fallire. »

    Risposi o meglio avrei voluto rispondere, ma mi resi conto che ogni parola era superflua; così mi limitai a fare un cenno con il capo.

    Proseguimmo il cammino seguendo il percorso che conduceva a destra. Dopo poco tempo ci imbattemmo in una parte del corridoio decorato su tutti e quattro i lati da glifi. Col consenso di tutti sfruttammo il taccuino datoci da Shou-Fa, ma anche così quelle iscrizioni rimasero un dilemma da risolvere per noi. Una sola cosa mi fu chiara, però: quella era una prova. Evidentemente il costruttore delle catacombe voleva far accedere a quella zona soltanto persone degne, ovvero quelle persone che sarebbero riuscite a risolvere quel rompicapo. Solo in questa maniera si spiegavano quei glifi segnati in altro colore che, a mio avviso, avrebbero dovuto indicare la via per superare quel punto. Tutto ciò significava anche un’altra cosa: se da in lato i meritevoli sarebbero passati incolumi, tutti gli altri sicuramente non sarebbero rimasti illesi per aver provato. In poche parole ero quasi certo che quei glifi nascondevano una trappola.

    Passarono i minuti e mi sentivo sempre più un “indegno”. Alla fine presi la parola:

    “ Non so voi ma personalmente non ci capisco niente. O meglio ci sono troppe varianti da poter valutare: le caselle rosse potrebbero suggerire una sequenza di numeri dispari su cui camminare , oppure indicare che le caselle calpestabili siano quelle dove compaiono tali numeri ( 11,13,15...) oppure il contrario… In verità abbiamo troppo pochi elementi per poter risolvere tal situazione e avanzare qualche proposta sarebbe come affidarsi al caso. Ci servono altre indicazioni e forse so come trovarle…dobbiamo far scattare la trappola che si cela dietro questi glifi. IL problema è come fare ciò. Mi sembra inutile dire che non possiamo utilizzare il metodo che prima ha seguito Zeo. Per passare tale struttura mi sembra ovvio che si debba camminare sopra, per cui se io fossi il costruttore, per evitare che la trappola scatti senza reale motivo, imposterei la stessa in maniera tale da attivarsi solo se soggetta ad una certa pressione, come quella pari al peso di un uomo per esempio. Adesso, dato che non possiamo porci noi sui glifi, sperando che ci vada bene, suggerisco questo: andiamo a prendere i cadaveri trovati nell’altra stanza e proviamo a porli su varie caselle, almeno quelle che riusciamo a raggiungere. Così potremo vedere la reazione di tale congegno. Inoltre , legandovici una corda, possiamo ripetere la prova più volte … è solo un’idea. L’alternativa è imboccare un’altro cunicolo oppure affidarci al caso.
    C’è da dire però che usando questo metodo potrebbe anche accadere che la trappola innescata produca un effetto devastante, come ad esempio la chiusura del passaggio o l’attivazione di una trappola a ampio raggio che potrebbe colpire anche noi. Quindi, se decidiamo di procedere con questo metodo, è bene che poniamo la massima attenzione e ci posizioniamo ad una distanza di sicurezza che ci garantisca l’incolumità .”


    Mi fermai per un attimo. Queste mi sembrava l’opzione più plausibile.

    “Allora, che ne pensate?”

    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato- arancione
     
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  11. Mal di Luna
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    Question

    I due Shinobi si avvicinarono prudentemente ai due corpi per esaminarli, già da lontano si potevano notare alcuni aghi dal colore nero opaco. Il Sabbioso volle avvicinarsi per osservarli meglio, ma venne fermato da Zeo. Prima di lasciarli avvicinare voleva accertare che non ci fossero trappole attive nei dintorni dei due corpi.

    Kadaji di trappole non ci capiva molto, quindi, senza obbiettare, lasciò il compito al compagno di sicuro molto piu esperto di lui in quel campo. Intanto che il compagno armeggiava sui due corpi, il Sabbioso decise di esaminare le pareti alla ricerca di qualche foro dal quale quegli aghi avrebbero potuto passare all'attivazione di una trappola e che avrebbero colpito i due, ipotizzando che fossero stati colpiti ed uccisi li dove si trovavano.
    Purtroppo non trovò nulla di strano ed alle parole di Zeo qualche dubbio si fece strada nella sua mente... dubbio che esternò ai compagni di squadra.



    « Fino ad ora ci siamo concentrati su una probabile quanto poco certa presenza di trappole, alla luce di questi fatti ora un dubbio mi assilla la mente. E se non fosse stata una trappola ad uccidere i nostri due amici? Le uniche altre ipotesi che mi vengono in mente sono tre:
    -Qualcuno ha seguito questi due con la chiara intenzione di ucciderli se avessero scoperto qualcosa. Teniamo presente che li abbiamo trovati qui ed abbiamo pensato che sono morti appena dopo essere entrati, ma se fossero riusciti ad esplorare l'intero sotterraneo e fossero stati assassinati qui?
    -L'influenza del Kiseki ha raggiunto qualche specie animale che viveva qui dentro e che ha attaccato questi due, anche se è un ipotesi poco plausibile resta pur sempre un ipotesi.
    -La trappola c'è veramente, ma è stata occultata talmente bene che non siamo in grado di localizzarla, neppure tu Zeo, con le tue conoscenze e ciò mi porta a pensare che chi ha costruito questa piramide ed ha piazzato queste trappole era una persona veramente abile. »



    Zeo poi prese le bisacce dei morti per se, Kadaji non ebbe nulla da obbiettare. A lui parevano dei semplici arnesi, ma Zeo probabilmente sapeva che avrebbero potuto farne un buon uso se usate con discernimento. Prima di ripartire Zeo riprese la parola:


    CITAZIONE
    Ragazzi, voglio che prima di procedere teniate a mente quello che stò per dire: ora come ora il viaggiare in testa al gruppo mi renderà più facile evitare che conseguenze negative si abbattano su di noi, ma tuttavia se io dovessi per qualche motivo ..

    Cadere, vi prego di fare tutto il possibile per impedire che questa sacca che trasporto vada perduta, poiché ciò che contiene, potrebbe rivelarsi utile alla vostra sopravvivenza, una volta che il tentativo di tenere intatta la mia sia venuto a fallire.

    Il Sabbioso prese di nuovo parola:


    « Come vuoi tu. Ma voglio che tu sappia che farò quanto mi è possibile per fare in modo che questa sacca rimanga nelle tue mani. Perdere un compagno di squadra non rientra nei miei piani di missione, qualunque essa sia. »


    Il gruppetto quindi si fece avanti per il corridoio scelto, fino ad un accesso molto particolare. Il corridoio terminava con un arcata che dava spazio ad una camera ricoperta di simboli sulle pareti, sul pavimento e sul soffitto. Con l'aiuto del taccuino di Shou-fa i ragazzi riuscirono a decifrare i simboli sulle pareti. Era una sequenza di numeri, e le tre mattonelle che corrispondevano a "01", "03", "05" avevano un colore diverso dalle altre.

    Era inutile dire che quel rompicapo era veramente difficile da risolvere per gli Shinobi, Kadaji aveva in mente qualche combinazione che avrebbero potuto usare. Ma come detto da Siomaru gli elementi a loro disposizione erano veramente pochissimi per poter trovare la soluzione senza affidarsi al caso.

    Siomaru propose di andare a prendere i cadaveri e gettarli sulle piastrelle per vedere se vi era una trappola e sulla pressione di quale mattonella sarebbe scattata. L'idea di per se era buona, ma come detto da lui ci sarebbe anche potuto essere un meccanismo che al minimo errore chiudeva il passaggio, rendendolo inagibile per proseguire.

    Il Sabbioso allora disse:



    « Prima di utilizzare un metodo tanto azzardato vi proporrei qualche alternativa.
    Intanto Zeo vorrei chiederti se puoi esaminare le piastrelle solo con la vista, per capire anche solo approssimativamente se c'è qualche foro o punto di giunzione che possa far scattare una trappola. Poi vi propongo questa cosa, anche se azzardata.

    Io posseggo la Kinjutsu della Sabbia Nera, ed una delle mie tecniche consiste nel creare un lastra di metallo atta alla difesa della mia, o in questa situazione, vostra persona. La mia idea sarebbe quella di attuarla al di sopra delle piastrelle creando una sorta di ponte che possiamo utilizzare per passare dall'altra parte senza toccare alcuna mattonella. Pensa che le mie lastre di metallo riescano a reggere il peso di una persona, il problema sussisterebbe se vi fosse qualche filo nascosto che che farebbe scattare la trappola anche senza toccare pavimento, soffitto o pareti. »
     
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  12. † Zeo †
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    Finalmente Zeo potè analizzare con chiarezza dubbia quello che era il matematico enigma che ora si poneva avanti al loro cammino: quattro lati, entrambi numerati in serie e file multiple con massima cifra ventiquattro, atta a partire dal semplice quanto ovvio primo numero.

    Lentamente il giovane si pose a pochi centimetri dalla zona a lui ora imposta come limitazione, flettendo le proprie ginocchia per studiare meglio il terreno e le tre caselle contrassegnate fra le molteplici altre, perché speciali.
    Indubbiamente.

    Il Motivo doveva solo scoprire cosa accomunava la loro unica e pari peculiarità: uno, tre, cinque.
    Tutte cifre dispari, tutti solo e unicamente sulla prima delle falangi a loro preposte.

    “ Non so voi ma personalmente non ci capisco niente. O meglio ci sono troppe varianti da poter valutare: le caselle rosse potrebbero suggerire una sequenza di numeri dispari su cui camminare , oppure indicare che le caselle calpestabili siano quelle dove compaiono tali numeri ( 11,13,15...) oppure il contrario… In verità abbiamo troppo pochi elementi per poter risolvere tal situazione e avanzare qualche proposta sarebbe come affidarsi al caso. Ci servono altre indicazioni e forse so come trovarle…dobbiamo far scattare la trappola che si cela dietro questi glifi. IL problema è come fare ciò. Mi sembra inutile dire che non possiamo utilizzare il metodo che prima ha seguito Zeo. Per passare tale struttura mi sembra ovvio che si debba camminare sopra, per cui se io fossi il costruttore, per evitare che la trappola scatti senza reale motivo, imposterei la stessa in maniera tale da attivarsi solo se soggetta ad una certa pressione, come quella pari al peso di un uomo per esempio. Adesso, dato che non possiamo porci noi sui glifi, sperando che ci vada bene, suggerisco questo: andiamo a prendere i cadaveri trovati nell’altra stanza e proviamo a porli su varie caselle, almeno quelle che riusciamo a raggiungere. Così potremo vedere la reazione di tale congegno. Inoltre , legandovici una corda, possiamo ripetere la prova più volte … è solo un’idea. L’alternativa è imboccare un’altro cunicolo oppure affidarci al caso.
    C’è da dire però che usando questo metodo potrebbe anche accadere che la trappola innescata produca un effetto devastante, come ad esempio la chiusura del passaggio o l’attivazione di una trappola a ampio raggio che potrebbe colpire anche noi. Quindi, se decidiamo di procedere con questo metodo, è bene che poniamo la massima attenzione e ci posizioniamo ad una distanza di sicurezza che ci garantisca l’incolumità .”


    « Fino ad ora ci siamo concentrati su una probabile quanto poco certa presenza di trappole, alla luce di questi fatti ora un dubbio mi assilla la mente. E se non fosse stata una trappola ad uccidere i nostri due amici? Le uniche altre ipotesi che mi vengono in mente sono tre:
    -Qualcuno ha seguito questi due con la chiara intenzione di ucciderli se avessero scoperto qualcosa. Teniamo presente che li abbiamo trovati qui ed abbiamo pensato che sono morti appena dopo essere entrati, ma se fossero riusciti ad esplorare l'intero sotterraneo e fossero stati assassinati qui?
    -L'influenza del Kiseki ha raggiunto qualche specie animale che viveva qui dentro e che ha attaccato questi due, anche se è un ipotesi poco plausibile resta pur sempre un ipotesi.
    -La trappola c'è veramente, ma è stata occultata talmente bene che non siamo in grado di localizzarla, neppure tu Zeo, con le tue conoscenze e ciò mi porta a pensare che chi ha costruito questa piramide ed ha piazzato queste trappole era una persona veramente abile. »


    Usare dei morti a beneficio dei vivi risuono squallida come alternativa ai pensieri che ora ostruivano la mente pulsante del ragazzo di Suna: ma in fin dei conti quella si sarebbe potuta rivelare una buona idea, da aggiungere come complemento di quella che ora vibrava come la più valida all'interno della sua mente in fibrillazione ardente.
    L'Idea del secondo dei due poteva essere buona, ma di certo se una specie d'animale o di creatura avesse attaccato di volontà o istinto gli esploratori intenti a saccheggiare, non avrebbero avuto il tempo di accasciarsi e rimuovere gli aghi con i propri utensili.
    Si sentì quasi lusingato nel vedere i due accondiscendere le sue precedenti parole.

    « Prima di utilizzare un metodo tanto azzardato vi proporrei qualche alternativa.
    Intanto Zeo vorrei chiederti se puoi esaminare le piastrelle solo con la vista, per capire anche solo approssimativamente se c'è qualche foro o punto di giunzione che possa far scattare una trappola. Poi vi propongo questa cosa, anche se azzardata.

    Io posseggo la Kinjutsu della Sabbia Nera, ed una delle mie tecniche consiste nel creare un lastra di metallo atta alla difesa della mia, o in questa situazione, vostra persona. La mia idea sarebbe quella di attuarla al di sopra delle piastrelle creando una sorta di ponte che possiamo utilizzare per passare dall'altra parte senza toccare alcuna mattonella. Pensa che le mie lastre di metallo riescano a reggere il peso di una persona, il problema sussisterebbe se vi fosse qualche filo nascosto che che farebbe scattare la trappola anche senza toccare pavimento, soffitto o pareti. »


    Scattante il suo volto, ancora cullato dalla sua posa infantile si girò, passando prima sul volto di Siomaru e in seguito su quello di Kadaji.
    Aveva avuto un idea non troppo dissimile dalla sua: l'unica differenza era la notevole carenza di sicurezza in quanto aveva offerto di eseguire.
    Se quegli aghi erano realmente metallici, situarsi su una piastra convogliante non sarebbe stato propriamente adatto al rimanere indenni.
    Tuttavia senza esitare si apprestò ad analizzare il lavorato terreno del corridoio.

    Dopo aver analizzato.

    « Siomaru ti prego, prendi i corpi e portali qui facendoti accompagnare da Kadaji-san, necessito di entrambi voi e del vostro supporto unico e peculiare per poter poter proseguire lungo questo percorso. »

    Qualora avessero accettato entrambi di aiutarlo, avrebbe finalmente rivelato le sue intenzioni ad entrambi, generate brevemente per quel poco che aveva avuto modo di ponderare.

    «
    Quindi se non erro Kadaji, tu sei un possessore dell'Abilità atipica denominata Sabbia Nera, dico bene ?
    Vorrei che tu ti tenessi pronto ad attivare la sua influenza magnetica perché nel peggiore dei casi, essa si rivelerà fondamentale per uscire indenni dalla camminata che ci appresteremo a fare.
    I due corpi che abbiamo potuto osservare prima possedevano in sè aghi di metallo appannato, e pertanto è facile ipotizzare che quella trappola per via d'esclusione, fosse proprio situata avanti a dove noi ci troviamo attualmente, lungo questo corridoio.
    Una trappola che ovviamente dev'essere stata azionata sugli incauti dopo che impossibilitati alla comprensione del linguaggio antico, hanno sfortuitamente innescato il suo moto.
    Ma tuttavia se i miei calcoli sono esatti o quanto meno approsimativamente giusti, se terrai azionata una delle tue risorse magnetiche, essi verranno attratti dalla Sabbia piuttosto che dal loro bersaglio.
    Ti suggerisco di attivare una difesa che abbia potenzialità attrattive, così facendo saremo certi che giunti nei tuoi pressi, saranno incapacitati a tangerti.
    »

    Ancora ricordava perfettamente dalle sue dedite letture che un possessore della Kinjutsu così acclamata nel paese del Vento, non avrebbe dovuto avere alcun problema nel condensare la massa color ebano in unica grande lastra: quella sarebbe stata la calamita che avrebbe attratto gli strumenti letali, consentendo loro di poter aver salva la vita anche commettendo errore.
    Almeno in teoria.

    «
    Siomaru-san, vi prego, tentate d'avanzare sulla casella numero cinque e ponete il primo dei due corpi sulla casella riconducibile al numero undici, esattamente avanti ad essa.
    Nel farlo badate bene di non toccare minimamente nessun altro dei simboli.

    »

    Prima di lasciarglielo pienamente fare, avrebbe dispiegato il proprio Kaze Tessen di tre quarti, per poi porlo esattamente oltre il volto dell'altro, appena accennandolo verso il soffitto: così facendo se la riconduzione magnetica non fosse riuscita ad evitare lo scattare della trappola o almeno ad impedire il suo andare a buon fine, il ventaglio sarebbe stato in grado di coprire il suo custodito, o almeno di deflettere per quanto possibile, qualsiasi cosa sarebbe stata accidentamente azionata.

    Facendo ciò avrebbe finalmente compreso se ciò che aveva finalmente compreso, si sarebbe rivelato esatto.
    Attualmente i numeri segnati erano cotrassegnati da due accomunazioni: l'essere dispari e l'essere numeri primi, pertanto sarebbe stato logico tentare il passaggio solo su numeri di tali categorie, ma una via ben più facile, era fin prima celata alla sua testa.
    Oramai una deduzione quasi limpida, sostava nella sua materia grigia.
    Di tutti i numeri segnati, solo due si trovavano connessi in file orizzontali di soli Dispari Primi, pertanto solamente uno di quei due si sarebbe molto probabilmente rivelato il percorso adatto; che a breve avrebbero scoperto.

     
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  13. MasterXMaster
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    La Trappola Svelata?



    Dopo un accurato esame visivo, Zeo si accorse della presenza di piccoli fori nelle piastrelle della sala. Abilmente dissimulati nei bassorilievi, nascosti in un occhio li o in una bocca aperta la, i fori nascondevano forse i maligni aghi che avevano sterminato i due incauti predatori di tombe?

    Dopo un attento esame della situazione, su richiesta di Zeo Siomaru, portando tra le braccia uno degli antichi cadaveri, salì sulla piastra rossa coperta dal glifo che in lingua antica indicava il numero 5. Il sudore colava sul volto del giovane shinobi, non certo per paura ma per la concentrazione elevatissima, pronto a scattar via al minimo segno ostile.

    Non successe assolutamente nulla...

    Poi, il ragazzo pose attentamente la carcassa sulla piastrella 11.

    Ancora nulla. La trappola non scattava!

    Che avessero trovato la soluzione?
     
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  14. † Zeo †
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    Fori.
    Minuziosamente celati negli abili segni posti in terra, dei minuti e piccoli passaggi erano stati aperti per consentire la fuoriuscita di quello che di lì a poco avrebbero dovuto essere certi di dover evitare ad ogni costo.

    « All'interno di questi riquadri vi sono dei fori, pertanto ciò può solo significare che al loro interno vi è celata la trappola: in teoria una trappola che si innesca facendo affidamento alla pressione che si esercita su di essa.»

    Lasciò che fosse il più giovane del team ad agire, per poi disvelare quella che poteva essere un accennata risposta positiva alle sue teorie, per un attimo quasi sembrò rallegrarsene ma senza abbassare la guardia.
    Si voltò e poi la sorpresa: Siomaru era svanito, solo Kadaji sembrava intento a seguire la scena.
    Doveva essere fuggito via in preda all'istinto del timore pressante, ma tuttavia aveva confidato molto nelle capacità di quel giovane: un vero peccato.
    Allontanò dalla sua mente i pensieri di malinconia accennata e poi con decisione prese a sè l'enorme ventaglio che andava custodendo gelosamente e avanzò fin dove il cadavere era stato sospinto, ma evitando qualsiasi delle piastre su cui aveva potuto notare le microscopiche fessure.

    Avrebbe potuto procedere con cautela ma oramai senza più un componente ad avanzare, sarebbe toccato a lui procedere in quel terreno che avrebbe potuto rivelare la sua morte.
    Afferrò il Kaze Tessen e poi aprendolo a due terzi della sua interezza ancora una volta, lo tenne ben sospeso oltre la sua figura: se realmente gli spilli sarebbero potuti giungere solo da terra, gli sarebbe bastato poco a sfruttare la Seconda Stella, la capacità unica ed irriproducibile di quel nobile artefatto, per spazzarli ove sapeva non avrebbero potuto nuocergli.
    Se invece sarebbero giunti dall'alto, non avrebbe dovuto fare altro che porre il Kaze Tessen sopra la propria sagoma, per deviarli.

    « Kadaji, se vi riesci, fà filtrare la tua Sabbia dove vi sono i fori, badando bene di mantenerla al massimo della sua resistenza evitando di fare leva su di essi, dopodiché lascia che parte di essa scivoli al loro interno. »

    Se tutto sarebbe andato come previsto, gli Aghi non sarebbero scattati sotto l'irrisorio tocco di pochi granelli appena, ma i loro nidi sarebbero stati otturati dalla sabbia prima ancora di poter uscire dai loro orifizi e sarebbero stati incapacitati a svolgere il loro letale compito.
    Probabilmente quasi nulla avrebbe potuto intrufolarsi all'interno di condotti così ristretti, ma si sarebbe rivelata una vera fortuna il supporto di quei granuli neri.

    Se la trappola fosse scattata, avrebbe dovuto solo sperare che le sue deduzioni numeriche sulla via giusta da seguire, si sarebbero dimostrate esatte.
    Ma in caso contrario, una minaccia in più sarebbe stata neutralizzata.
    Avrebbe afferrato quindi il corpo senza vita dell'avventuriero sfruttato per lo scopo di salvare quella altrui, e poi lo avrebbe posto davanti ad ognuna delle caselle avanti a sè, per procedere fino al fondo della sala, qualora avrebbe avuto occasione di riuscirvi.
    Ancora una volta sempre ponendo avanti il cadavere, per poi passare sulla lastra che il suo ausilio avrebbe rivelato come innocua.
    Piuttosto che rischiare il Futuro del suo compagno, avrebbe di certo messo a repentaglio il suo: quello di colui che non aveva potuto avere un Passato.

    Pronto a Morire ?

    No.
    Ma era qualcosa che sapeva di dover fare, perché era il dovere che aveva scelto di assumere sulle proprie spalle e tanto gli bastava per procedere verso quell'oscuro luogo che forse si sarebbe rivelata la sua tomba.
    Avrebbe confidato nella sua arma, avrebbe confidato in colui che ancora rimaneva a suo fianco.
    Avrebbe confidanto nel fato, ancora una volta.
    Forse l'ultima.

     
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  15. Mal di Luna
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    Revelations

    Il Sabbioso osservò attentamente le operazioni del compagno di squadra, intanto che armeggiava con le piastrelle del subdolo pavimento gli giunse all'orecchio una nuova rivelazione. Abilmente celati dai motivi incisi, c'era piccolissimi fori sparsi per tutto il pavimento. Ecco da dove provenivano gli aghi conficcati nelle carni degli altri due profanatori.

    Siomaru gettò sulla piastrella indicata il corpo senza vita di uno dei due morti, e non accadde nulla. Zeo parve rallegrarsene, ma non fece in tempo a voltarsi di nuovo che il ragazzo era sparito. Gettò un occhiata interrogativa al compagno rimasto, ma intese che doveva essere fuggito per la paura. Peccato, avrebbe potuto rendersi più utile li che in qualunque altro posto...

    Zeo si alzò e sfoderò il suo enorme ventaglio, e poi gli fece una richiesta:


    CITAZIONE
    Kadaji, se vi riesci, fà filtrare la tua Sabbia dove vi sono i fori, badando bene di mantenerla al massimo della sua resistenza evitando di fare leva su di essi, dopodiché lascia che parte di essa scivoli al loro interno.

    Il Sabbioso era già pronto, aveva pensato all'eventualità di usare la sua particolare capacità. Ma non così... chiuse gli occhi per qualche secondo, il tempo di concentrarsi e generare il campo magnetico di cui necessitava per muovere la sua sabbia nera.


    CITAZIONE
    MANIPOLAZIONE DELLA SABBIA NERA

    Tipo: Kinjutsu

    Villaggio: Suna (Orig. Sabbia)

    Attivazione: Grazie ad un consumo di chakra si crea un campo magnetico che attira minerali, ma soprattutto ferro dalla superficie, sabbia compresa. (Consumo di Chakra: Basso) [attivare il controllo della sabbia conta come una tecnica base]

    Caratteristiche dei Portatori: Riserva di Chakra Aumentata di Molto.
    Caratteristiche dei Portatori: Forza Diminuita.

    Abilità comune a tutti i livelli: Il possessore di tale abilità ha la capacità di creare campi magnetici e trasformare i minerali e il ferro in una sabbia “nera” e ferrea. Aumento notevole della riserva di chakra e capacità di utilizzo di tecniche molto potenti.

    Livello 1: Al ninja che attiva questa innata è permesso creare un campo magnetico che raccoglie i minerali e il ferro in un diametro di grandezza variabile creando della sabbia nera. Solo muoverla per cambiare la sua posizione conta come una tecnica base, mentre disporla a difesa o farle fare altre cose particolari conta come tecnica avanzata. Il controllo della Sabbia Nera comporta di Livello 1 comporta i seguenti vantaggi:
    -La riserva massima di chakra aumenta (un consumo Medio-Basso in più)
    -Il ninja ha la possibilità di utilizzare varie tecniche diverse con la sabbia nera.
    -Il ninja può creare un campo magnetico dal diametro di 15 metri.
    Consumo di Chakra per Turno: 1/3 di Basso

    Pian piano sul pavimento cominciarono a formarsi nere chiazze di finissima sabbia ferrosa, ma prima che di fare qualsiasi cosa chiese a Zeo:

    - Perchè ti ostini a mettere a repentaglio la tua vita? Sembra quasi che tu lo faccia apposta a cacciarti nelle situazioni più pericolose. Ci sono altri modi per passare, più dispendiosi ma sicuramente più sicuri. Farò comunque quello che mi chiedi, ma permettimi almeno di fare qualcosa in più... -

    Il Sabbioso si concentrò sul campo magnetico. Poteva plasmare a suo piacere le forze interne per muovere la Sabbia. Ricoprì quindi di un sottile strato tutto il pavimento, facendo fluire i granelli di sabbia sulle piastrelle. Troppo leggeri per poter essere percepiti dai meccanismi, i granelli scesero pian piano nelle fessure, otturando tutti i fori. Era un lavoro estremamente meticoloso ed il Sabbioso avrebbe impiegato tutto il tempo necessario per rendere la strada il più sicura possibile.
    Intanto avrebbe cercato di far scendere la sabbia al di sotto delle piastrelle, dove probabilmente c'erano i meccanismi di pressione. Una volta li avrebbe cercato di inserirne il più possibile al di sotto delle piastrelle, per poi indurire la sabbia nera e cercare di non far attivare il meccanismo a pressione anche a contatto con un considerevole peso. Ovviamenteavrebbe cercato di indurire il più possibile anche la sabbia nera all'interno dei fori, per bloccare qualsiasi attacco da parte di quei mortali aghi.

    Poi si rivolse di nuovo a Zeo:


    - Ecco fatto. La strada dovrebbe essere sicura, ma procedi con cautela... -
     
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