Palazzo Yakushi

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    Shinryu

    IV




    Lo guardò in cagnesco, nuovamente.

    No è che sei otese e la metà delle cagate che fate passano come tradizioni culturali, maledetti trogloditi.

    Ma fortunatamente il discorso si chiuse lì o riibattere ulteriormente li avrebbe portati a delle repliche leggermente razziste che da parte di Raizen non erano troppo credibili visto che ad Oto ci si era fidanzato.

    Mmmh. No.
    Non precisamente.
    Diciamo che la struttura della gemma e l’essere all’inferno ha aiutato, temo che da qualche parte ci sia qualcosa di represso, ma forse più antico di quella parte di se.
    Quelli erano più o meno poteri Uzumaki misti a qualcosa che neppure io ho compreso per bene nonostante tutto, figurarsi lui.


    Il discorso sugli Hakai invece si faceva via via più interessante, il loro era un potere singolare che aveva a che fare con le forze primordiali che gestivano lo scorrere del chakra nel mondo intero.

    Il tuo però era un caso più unico che raro, l’anomalia creata dalla tua condizione ha accentuato quella cosa.
    Due Hakai qualsiasi non credo sarebbero in grado di ricrearla, a meno di conoscenze estese e particolari, ma qui si sconfina nel campo dei se e dei ma, la parte della volpe che mi son portato dietro dall’inferno mi potrebbe permettere di ritornarci da vivo, ma quei due simpatici vecchini me ne hanno fatto veto e non penso di volergli fare un torto, ma ci siamo capiti.


    Parlava gentilmente, senza voler sminuire o far pesare quell’evento a Febh.

    Credo che sia una di quelle regole ataviche create più per scegliere i portatori con attenzione che per limitarne realmente il numero.
    È indubbiamente pericolosa, ma solo se ci sono intenzioni maligne a guidarla.


    Era una nota positiva dopotutto, stava a Febh scegliere come agire, era comunque evidente che questo non eliminasse i fattori di rischio dovuti ad elementi che avevano intenzione di sfruttare la fine inevitabile per scopi oscuri.


    […]

    Oh no no, con calma con calma.
    Raizen è Ikigami, ho convinto una principessa smorfiosa a non pasticciare col mio nome non lo lascerò certo andare per rispettare qualche usanza, ed Hebiko potrà fare lo stesso se la aggrada.
    Quando l’ho scoperto non ho adottato neanche quello di mio padre dopotutto, anche se a volte mi sento in colpa… forse come secondo.
    Ma visto che dovrebbe essere Huangdi o Tennoo in una lingua più aggiornata credo che ci penserò un po' su, ci vuole del coraggio a farsi chiamare imperatori.


    Era affezionato al suo nome fu un atto di precisa volontà la sua scelta e la sua adozione, non qualcosa di ereditato in automatico, e non avendo una storia o una linea di sangue legata al suo cognome da raccontare forse era normale affezionarsi a qualcosa che ci si assegna da soli.
    Sorrise complice alla proposta di Ogen.

    Kokage?
    Temo di dover nuovamente tirarmi indietro, Oto ha uno stile troppo peculiare per i gusti di un konohaniano per quanto d’adozione.
    Ma è indubbio che l’approvazione di Ogen gioverà all’alleanza che stringe i due paesi.
    Non è scontata vista la pressione che Kiri esercita di recente.


    Svolazzavano con leggerezza tra un argomento e l’altro discutendo del più e del meno, ma era inevitabile che ogni tanto ci fosse qualche picchiata al cardiopalma.

    Non vorrei approvare niente di cui potrei pentirmi, ma finché sarà utile a preparare Hebiko a tutto ciò che la aspetta fuori dalle mura… perché no?

    La spiegazione riguardo i guardiani fu fin troppo semplice, probabilmente era stato frainteso.

    Veniamo quindi estratti a sorte dal marasma?
    Pensavo a qualcosa di più meritocratico.


    Annuì leggermente deluso per poi guardare la dimostrazione col chakra curativo.

    Molto, molto complesso da verificare.
    Non penso di poter chiedere una prova simile a qualsiasi sospettato… forse potrei chiedere a qualcuno dei draghi di applicarsi in merito, qualcuno dei loro evocatori mi ha già tirato più di un tiro mancino, non sarebbe scomodo sapere alcune cose in anticipo.


    La risposta riguardo l’esuvia di Tenchou non lo tranquillizzò immediatamente, aveva fiducia nel giudizio di Ogen, ma la stabilità del passato forse la portava a prendere quella cosa sottogamba.

    So di fare una richiesta scomoda, ma se tu potessi chiedere una conferma già ora te ne sarei grato Ogen, vorrei potermi levare almeno un pensiero dalla testa, mi tratterrò almeno fino a fine giornata tanto, quindi non abbiamo troppa fretta.

    Strinse un sorriso chinando leggermente la testa in segno di ringraziamento.

    Calma Ogen, calma.
    La mia esperienza e la mia conoscenza sono certamente limitate, per questo non ho ne tenaglie ne incudini con me, la catena resterà esattamente dov’è e così com’è fino a quando non avrò tutte le certezze necessarie.
    Ti ho messo al corrente per via del titolo che ci accomuna, ma non ho intenzione di fare un salto nel vuoto, non senza conoscere almeno uno di questi individui, non senza sapere di più.
    Te l’ho detto nella speranza che mi permettessi di conoscere i pericoli presenti in questa strada per poter decidere se e come intraprenderla, quali pericoli concreti sono presenti, non una generica paura sulla distruzione degli equilibri, è qualcosa di troppo distante perché possa fermarmi.
    Credo che una paternale dopo aver patteggiato con Amesoko e parlato con i demoni dello ying e dello yang per uscire dall’inferno sia un po' fuori luogo persino se fatta da te Ogen.
    Ti ascolterò e farò tesoro della tua esperienza se vorrai condividerla con me, anzi mi aiuterebbe sicuramente a muovermi meglio, ma non mi fermerò perché tu hai deciso che è impossibile.
    Konoha non avrebbe gli Akimichi se i loro membri ascoltassero chi gli dice di posare le bacchette.


    A quel punto rise leggermente per poi tornare gradualmente serio.

    Mi serve sapere, non un sordo divieto, per quanto comprenda le tue paure credo che la cosa migliore da fare in questo momento sia comprendere le mie ragioni e sfruttare la tua conoscenza, e si, era un modo per chiederti l’aiuto che mi hai negato.
    Ho costantemente a che fare con cose più grandi di me e di te che vietano, pontificano, sminuiscono… sono diventato sordo a queste cose, e al contempo più cauto solo per esser certo di aver ascoltato e compreso tutto e quindi in grado di poter scegliere la cosa più logica e corretta per raggiungere i miei scopi senza ledere il prossimo.


    La fiera determinazione che gli illuminava gli occhi non era svanita per un singolo istante, ma pur contrapponendo alle parole di Ogen un delicato alt per segnalarle che aveva passato il segno del reciproco rispetto, la sua voce non aveva perso un inclinazione pacata e tranquilla per quanto marmorea, l’intervento di Febh fu però utile a tirare il fiato.
    La breve risposta del cameriere improvvisato gli dimostrò anche che aveva fatto una leggera confusione, incrociando forse i rapporti di più missioni.
    Mentre Ogen parlava di Shinryu era evidente che Raizen dava segno di malumore, da prima un piccolo tic alla gamba che molleggiava sulla punta del piede fino alla mano destra che si serrò in un pugno assai stretto quando Ogen terminò.

    Dunque quell'anguilla fangosa travestita da drago sapeva.
    E nonostante tutto mi voleva mandare a cercare la sua Esuvia nel paese delle valli... che cercasse di tendermi una trappola?


    Scosse la testa.

    Spesso mi dicono di essere leggermente troppo sospettoso, ma non riesci davvero a comprendere perché sia necessario cambiare leggermente le regole attuali?
    Ciò che c’è stato fino ad oggi sta per esplodere Ogen, certo potrebbe essere un affermazione eccessiva, ma ti ripeterò nuovamente che sotto le più profonde caverne di questo mondo Amesoko trama... i n c e s s a n t e m e n t e.


    Scandì quella parola con voluta lentezza prima di prendere parola a sua volta.

    Parte di quelle trame riguardano Tian nonostante tutto.
    Non so per quale ragione, se per macabro divertimento o per reale pianificazione ma lo vuole morto, forse perchè l'ha sconfitto già una volta... la versione di mio padre che mi ha raccontato questa storia non sapeva come finì la battaglia, ma lui fu scelto come guardiano proprio per aiutare a combattere Shinryu e un signore della guerra che l'aveva risvegliato, il periodo coincide con quello in cui venne imprigionato l'Uomo del pilastro, la prima grande vittoria di Tian e dei suoi alleati, per quanto passata in sordina.
    Oltre questo posso però supporre qualcos'altro.
    Partiamo con la giusta supposizione che se nessuno dei draghi ne rivela la posizione nessuna delle esuvie è rintracciabile, un mondo vasto con il quale generalmente si fondono le rende introvabili, non nel tempo di una singola vita, se non sono loro a rivelarlo dunque nessuno le scoprirà mai.
    Quindi gli unici a saperlo sono i loro evocatori a cui immagino convenga mantenere il segreto.
    Quando ero all’inferno mi raccontò qualche menzogna e qualche mezza verità, partendo dal fatto che per amor di conversazione rivelò al suo evocatore la sua posizione, ma tu ora mi parli di un periodo equiparabile e mi dici che venne liberata e iniziò a far danni.
    Dunque quell’informazione non venne ceduta per amore di conversazione, non dal suo evocatore quantomeno.
    Evocatore che fatico ad immaginare non gli abbia comunicato che la sua esuvia era a piede libero, non senza il chiaro intento di ingannarlo, e fatico a pensare che Amesoko possa essere ingannato in questo particolare aspetto.
    Mi parlò del Dominio come se non lo conoscesse e non lo reputasse degno di importanza dicendo esplicitamente che era impossibile per lui controllare l’esuvia di Ryujin perché manchevole del chakra necessario a farlo, eppure adesso sappiamo che ha le mani proprio sulla sua esuvia e non solo, l’ha trasformata in un suo aspetto.
    Se uniamo questo alle tue ipotesi Ogen… il guardiano dei mutamenti è colui che ha liberato il Dominio dalla sua prigione a Cantha: Shiro.
    E temo sia molto più vicino e pericoloso di quanto non vorremmo.
    Per Tenchou possa essere un infrazione rivelarcelo, ma lui lo ha sicuramente visto, non si nasconde nella terra.
    È venuto a Konoha, cercava la Pergamena del Domatore di Leoni, durante le indagini che scaturirono da quell’evento scoprii qualcosa, ma non era sufficiente ne a sapere a cosa potesse servirgli ne a definire il suo volto.
    So solo che ha una cresta e un orecchino a forma di drago.


    Se fosse stato necessario e Ogen avesse voluto controllare avrebbe riferito le date.

    Sappiamo che stanno avvenendo degli scambi di qualche tipo, volontari o meno tra Amesoko, Shiro e… Shinryu a questo punto.
    Anche mio padre era preoccupato dal nome Shinryu, ora ne comprendo il motivo.
    Tu sai cosa fa quella pergamena o cosa potrebbe ricavarne?


    Prese il the e mentre Ogen rispondeva, senza neanche sentire il sapore della bevanda, avendola affogata nel limone e nello zucchero per renderla piacevole a prescindere dalla qualità del the lo sorseggiò avidamente, ritrovando nel calore e nel gesto una tranquillità.

    Beh, non credo che un messaggio sia così pesante, soprattutto se sono di passaggio.
    Non c’è problema.
    Ma sto andando alla Zanna col preciso intento di correggere un errore che grava sulle spalle dell’intera Accademia Ogen, non farò domande e consegnerò il messaggio, ma se mi metterà in difficoltà comprerò la Zanna con i soldi degli Yakushi.
    Lascerò valutare a te questa cosa senza interessarmene, se hai dei dubbi in merito sono persino disposto ad andare in un secondo momento.
    Ma suppongo che se la questione è privata tra te e questo Hattori non dovrebbero esserci problemi.
    Lodevole comunque che tu riesca ad intrattenere rapporti con la Zanna, per quanto particolari siano.


    Per quanto la sintassi fosse confidenziale nella sua voce non c’era spazio per scherzi o fraintendimenti, non era una missione che potesse essere rovinata da desideri personali.




     
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    Hokage in Visita


    Spiragli
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    Oh, scusa tanto, non volevo urtare la tua raffinata sensibilità da ninja "evoluto". Disse con tanto di enfasi sull'ultima parola, evidentemente prendendolo in giro. In ogni caso avevano esaurito l'argomento inferno, e Febh accolse con una scrollata di spalle l'opinione dell'Hokage. Da quel che aveva visto e vissuto, non gli sembrava una buona idea far finta che fossero solo tradizioni. Inoltre se qualcun altro avesse avuto il suo stesso potere sarebbe stato terribilmente geloso.

    [...]

    Le alleanze, come i matrimoni, sono qualcosa che forgia forti catene. Commentò lei, sorridendo nel vedere quanto lui fosse piccato sul cognome, sebbene in maniera bonaria. E potresti scoprire che alla fin fine Oto e Konoha non sono poi così diverse, guardando un pò sotto la superficie. Quanto a Kiri, da quanto mi risulta sono nostri alleati al momento, e credo anche in futuro. Spiegò serenamente, prima di accennare una provocazione. E sarebbe poi così terribile se l'Accademia fosse una forza più unita e totalizzante, con un governo più solido e univoco? Sorrise. E se non fosse Kensei Hito il leader di una forza unitaria ma tu...saresti comunque contrario, Raizen caro? Quella frase poteva avere innumerevoli interpretazioni: una minaccia, una proposta, una critica, una provocazione, ma quale che fosse la risposta dell'Hokage la donna non avrebbe approfondito. La sua voleva essere una domanda retorica e le interessava la reazione del suo interlocutore, non approfondire il discorso.

    Quanto alla cara Hebiko, è mia più ferma e sentita decisione prepararla a tutto ciò che il mondo potrebbe gettarle contro. Specie se si tratta di bei bocconcini come te, Raizen. Gli fece l'occhiolino, mentre il discorso scivolava sui Draghi e sui Guardiani. Essere notato e avere la fiducia di un Drago Divino non sarebbe meritocratico per te? Sei una persona di grandi pretese a quanto sembra, huhuhuhuhuh! Rise di gusto, come se l'essere un Guardiano fosse un qualche talento innato e non il frutto di impegno e attitudine. Posso chiedere a Tenchou di dare un'occhiata alla sua Esuvia, naturalmente, ma non credo ci saranno sorprese.

    Quando il tono di entrambi si fece più serio per la questione degli obiettivi a lungo termine di Raizen, la vecchia sostenne il suo sguardo con attenzione. Temo invece che tu abbia esattamente bisogno di qualcuno che ti fa la paternale. Guardare distante ed essere cauti è un pregio. Ma il tuo obiettivo è la distruzione di ciò che esiste perchè lo vuoi migliorare, secondo il tuo giudizio, dopo esserti fatto un'opinione. I miei non sono sordi divieti dettati dalla paura, ma è la tua crociata a nascere dalla paura che possa avvenire un cambiamento non controllato...e dall'arroganza di poter sapere cosa è meglio e deciderlo tu stesso, come se ogni cosa dipendesse da te. E non è così. Sarai un Guardiano, Raizen, ma sei umano. I Cremisi ci minacciano, Kumo e Taki sono polveriere, nemici sinistri si aggirano per il mondo. Lavora sulle cose al livello degli umani e non sulla struttura stessa della realtà. Disse, ogni parola come una scudisciata. Sii umile. Questa è la paternale che posso farti. E io posso farla. Si aspettava chiaramente una risposta da parte di Raizen, per come lo conosceva, ma quale che essa fosse, lei sarebbe rimasta in silenzio, osservandolo e mantenendo un'espressione contrariata. Aveva avuto così tanti nipoti e figli da sapere benissimo come gestire momenti di "ribellione" come quello.

    Il malumore di Raizen ovviamente crebbe man mano che si parlava, specie quando venne citato Shinryu, uno degli Aspetti del Dominio. Ti aspetti che il Drago dell'Inferno, che offre patti per il proprio vantaggio e divertimento...sia una fonte attendibile? Non credo abbia mentito, ma sicuramente ti ha detto qualcosa che serve più a lui che a te. Magari al momento Shinryu è nel paese delle valli, e di fatto è ancora la sua Esuvia...quindi non ha mentito. Ma perché volesse fartelo incontrare, io questo lo ignoro. E per quanto potesse condividere le preoccupazioni di Raizen, non pensava che fermare le macchinazioni millenarie di un drago fosse la cosa più utile o efficiente, men che meno che lo fosse dargli esattamente ciò che voleva: la libertà di agire indisturbato.

    Ci sono alcune lacune nella tua teoria. Non è vero che solo i Grandi Draghi possono sapere dove si trovano le loro Esuvie. In millenni, qualcuno potrebbe averle trovate per caso o potrebbe essere stato usato un rituale per cercarle o chissà che altro. Ai tempi di Wushu tutte e tre le Esuvie erano attive, da quello che mi raccontò Tenchou, trovate da Signori della Guerra in cerca di armi da usare, oppure risvegliate da violenti scontri che erano avvenuti vicino al loro corpo, come successe per quella di Ryujin...poi calmata dal signore dei Colossi e rimessa a riposo dentro una montagna, con la promessa di rispondere alla sua chiamata una volta, se avesse avuto bisogno. Per quale motivo non la chiamò prima di venire catturato con i suoi simili dall'antica Iwa non saprei, ma dalle mie informazioni, ora quel debito è stato risolto. Disse, mentre Febh iniziava a far ruotare un cucchiaino sul dito, giusto per passare il tempo, non particolarmente preso dall'argomento. Al netto di questo, concordo però che si tratti di informazioni incredibilmente riservate, e che il tuo sospetto su Shiro sia più che reale. Ma rimane il problema di come contrastarlo. Facile. A quel punto interruppe lo Yakushi. Ditemi dove sta. E io vado a prenderlo. Non saprà nemmeno cosa gli è arrivato addosso. Aggiunse con un sorriso, e se per Ogen sarebbe stato facile zittirlo per quell'evidente spacconata, non disse nulla. Dietro agli occhiali finti e all'espressione da scemo, gli occhi dello Yakushi avevano un barlume di serietà che non si poteva sottovalutare. Naturalmente non avrebbe mai attaccato in maniera diretta...conoscendolo avrebbe cercato di colpire su più livelli, togliendo a Shiro un pezzetto alla volta, giocandoci come fossero un gatto col topo, se avesse potuto. Febh, anzi, Kaji Yakushi era fatto così, quando voleva fare sul serio. Forse potresti. Ma potresti anche fallire...e lasceresti Oto priva di reali difese per un lungo periodo. Basta che Hebiko si dia una mossa. Fece spallucce lui, la serietà scomparsa. E se qualcuno qui mi desse un giogo per serpenti le cose sarebbero più rapide ed efficaci! Pareva essersela legata al dito.

    La Pergamena del Domatore di Leoni. Aggiunse poi Ogen, ignorandolo. Se non ricordo male ha a che fare con le origini del Clan Inuzuka...mi chiedo come mai la volesse. Persino io ho pochissime informazioni su questo Dominio, Tenchou non me ne ha mai parlato...e anche se lo avesse fatto, essendo qualcuno così influente, avrebbe dovuto limitarsi per via del suo ruolo di mero Osservatore. Ma perché quella Pergamena? Chiuse gli occhi, meditando alcuni istanti per entrare in comunione con l'enorme quantità di conoscenza che aveva Tenchou. Serve a creare un legame con la mente animale, rafforzandola e rendendola capace di manipolare meglio il chakra...unita a buone tecniche di addestramento, accoppiamenti mirati e un buon carisma si arriva agli attuali animali degli Inuzuka. Febh li guardò entrambi, un pò offeso per non essere al centro dell'attenzione. Menti animali...o menti più deboli della propria? Io dico che andrebbe letta per capire se è davvero limitata in maniera categorica sugli animali. Che cosa? Se Indra la scrisse per lavorare meglio con gli animali, creature con menti più deboli della propria...forse con qualche variazione si può applicare anche alle persone? Insomma, se pensiamo in grande e in termini di un pazzo molto cattivo...forse vuole un rituale per dominare la mente della gente, oltre al loro chakra...o perlomeno...la gente che il chakra non sa usarlo. Ogen impallidì. Sarebbe un piano ambizioso ma molto complesso...come influenzare tutti? E soprattutto a cosa servirebbe? Un ninja può uccidere centinaia di persone senza chakra, anche se controllate. Era solo un'idea. In Spoderboy uno faceva qualcosa del genere. Ovviamente l'occhiata della vecchia lo incenerì sul posto.

    Quanto alla Zanna, la donna accolse con un sorriso la risposta dell'Hokage. Semplici affari. Il clan Yakushi non è solo accademia, è anche denaro. E a tutti piace il denaro, se si tratta di un sistema completamente parallelo e distaccato dalle attività ninja. Alla Zanna sono idealisti, ma molto poveri. Non credo avrete problemi per questa mia piccola...azione commerciale. Febh però sapeva bene quanto quel sorriso fosse poco raccomandabile, ma non disse niente, dopotutto era una cosa in mano all'Hokage, almeno dal suo punto di vista.


    Edited by Febh - 28/1/2023, 12:36
     
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    Traguardi

    V






    Alzò le spalle quando Ogen commentò le differenze tra Oto e Konoha.

    Beh Ogen, sarebbe importante… se mi importasse.
    Ma fammi spiegare: non intendo dire che Oto sia in qualche modo sbagliata, anzi, DEVE essere e può essere come vuole, finché si condivide uno stesso ideale di giustizia è giusto e corretto che scelga la sua identità a prescindere da cosa questo comporti per i suoi abitanti, dici bene quando dici che sono differenze tutto sommato piccole.
    Ma questo lo penso io come tu lo penserai del popolo del fuoco, ma spesso questi pensieri non sono applicati dal popolo... tuttavia si potrebbe far qualcosa in merito.
    E visto che immagino possa farti piacere sentirlo…


    Fece un leggero schiocco con la bocca mentre univa le mani in segno di riflessione.

    Potrei studiare con Hebiko un piano di finanziamenti per l’espansione di determinate attività commerciali in territorio otese, aspettandomi una manovra uguale in senso opposto, solo parlarne per me comporta un evidente sbilanciamento in tuo favore, il clan Yakushi ha un ombra parecchio lunga e sarebbe positivo se si impegnasse investendo a sua volta in maniera pulita in queste attività…

    Un palese rimando alla pulizia di introiti non particolarmente leciti.

    ...in modo da riempire la fetta di mercato nella quale opera così che resti libera dai suoi soliti concorrenti senza che non vengano prodotti cavilli fastidiosi da aggirare per aziende pronte al salto di capitale.

    Altro riferimento, ma questa volta ad eventuali organizzazioni criminali sgradite, sottintendendo che azioni prudenti degli Yakushi erano ben accolte e facilitate a patto di agire da controllori per non vedersi sbarrare la strada da norme atte a scoraggiare l’infiltrazione di figure precise.
    Le leggi ad personam, malgrado in quel mondo non fossero troppo note.

    Certo sarà necessaria una mole di lavoro non indifferente, un sacco di scartoffie da revisionare, bozze di leggi che son certo Febh sarà costretto a consultare in casa.
    Ma il lavoro è pur sempre lavoro, dopotutto ben poche cose possono bilanciare il traguardo di integrare società così distanti, e la fatica non rientra tra queste.


    Sorrise, convinto del fatto che la promessa di nuovi introiti avrebbe fatto piacere ad Ogen, tanto quanto la nota alleanza di Raizen con i Kobayashi, tra i più forti sostenitori della sua figura nelle terre del fuoco. Alleanze forti e note per essere di parola.

    L’accademia è già una forza unitaria, ed è giusto che i suoi più alti seggi restino una pluralità di voci perché è necessario onde prevenire contrasti che i suoi membri siano equamente rappresentati.
    Cosa che impedisce a me tanto quanto agli altri kage di desiderare un simile ruolo, anche se fosse eletto dai kage stessi.
    È finito tempo di imperi e imperatori.


    Un parere conclusivo, nel medesimo tono di quello di Ogen, a sottolineare che poco importava delle sfumature, minacce o meno non avrebbe ceduto il passo a monarchie accademiche unificanti.
    Il discorso filava fin troppo liscio, e presto fu il momento di parlare di questioni se possibile ancora più importanti.

    No.

    Si oppose con tono fermo e convinto, forse ricordando ad Ogen il Febh che qualche anno prima aveva combattuto per uno spiraglio di indipendenza e qualche metro quadro su cui appendere i souvenir delle sue missioni, un tono che ben rappresentava il muro di gomma sul quale andavano ad infrangersi le paternali.

    Io non voglio distruggere niente Ogen, pensavo ascoltassi con maggior attenzione.
    Ho chiaramente detto che agirò solamente dopo aver raccolto ulteriori informazioni e solo se queste non mi daranno prova che sbaglio e non perché la situazione attuale non aggrada il mio senso estetico ma perché l’unico dei draghi sfornito della sua nemesi ha evidentemente trovato un modo liberarsi senza che nessuno se ne accorga.
    Ho l’abitudine di procedere con prudenza con tutto ciò che non riguarda unicamente me, figurati qualcosa di questa portata.
    Credo che il prossimo passo sarà proprio Yamatumi se vorrai darmi indicazioni più precise, se è destino sarà anche l’ultimo.
    E questo è quanto.


    Il discorso poi virò sull’esuvia.

    Si era detto disinteressato… sul momento senza sapere chi ero o cosa avrei fatto mi sembrava plausibile che fosse onesto.
    Ma ora mi fai chiedere quale fosse il suo fine se davvero lui avesse interesse nel mandarmi lì.
    Potrebbe aver senso un alleanza più che la mia uccisione a questo punto, no?


    Guardò con stupore Ogen quando gli venne detto ch millenni orsono tutte le esuvie venivano usate come armi.

    Tutte e tre attive?
    E come diavolo combattevano con armi simili?
    Non è una guerra è distruzione indiscriminata!
    Ma Ogre penso sia stato assai saggio a non evocare l’esuvia di Ryujin, avrebbe rischiato di fargli fare la stessa identica fine di quella di Amesoko, penso che se non ne fosse a conoscenza l’avesse quantomeno ipotizzato, sapeva cosa succedeva ai suoi simili, ha scelto la strada più difficile.
    Almeno penso.


    Dopo tutte quelle teorie fu Febh a spezzare il ritmo del discorso.

    Sicuramente Shiro si può abbattere, il suo superiore meno… ma Cantha è un regno inospitale e lont…

    Per un secondo una scintilla gli passò per la mente.

    Forse ora potrei dire troppo, ma concedimi di pensare a voce alta: i kiriani, uniche vittime di un attacco frontale dei canthiani se li sono ritrovati alle porte senza il minimo preavviso.
    Sarebbe nelle possibilità di Shiro o del dominio sfruttare un sottopassaggio?
    Un Sotto-sottopassaggio.


    A prescindere da come fosse stata accolta quella sua ipotesi avrebbe continuato col precedente discorso.

    Dicevo.
    Cantha per noi è una terra avversa, lontana dai nostri occhi e dalle nostre solite tattiche, custodiamo a Konoha l’unico metodo che rende possibile raggiungerli senza perdersi nelle nebbie che la circondano, ma sono difficili da azzoppare in qualsiasi modo.
    Non avresti le spalle coperte dal tuo cognome ad esempio, non potrebbero arrivare rinforzi se necessari, anche questo non toglie che comunque esista un modo, e potrebbe essere proprio quello di capire cosa ha fatto con Amesoko, se qualcosa ha fatto.


    Ascoltò il breve resoconto sulla pergamena del domatore, sbuffando al termine.

    Si, il clan Inuzuka ha avuto origine da quella, e onestamente ho fatto sempre poca attenzione alla presenza della parola “leoni”.
    Gli Inuzuka sono famosi per i cani e le zanne, non per la loro mente, temo quindi che si siano semplificati la vita.
    Dopotutto le abilità di Tian e quelle del Dominio derivano dallo stesso concetto, non è per niente strano che Febh ci abbia visto bene.
    Al momento il suo dominio sul chakra è estremamente fastidioso da contrastare, se unisse un attacco mentale e successivamente stabilisse un controllo… come sarebbe possibile ribellarsi?
    Gli Yamanaka hanno perso le loro origini, però un loro membro antico, tra i primi se non il primo tale Ozma Akabane, era l’aspetto che abbiamo sconfitto io e Febh.
    Sapere qualcosa su di lui potrebbe aiutarci a capire qualcosa, mi è saltato in mente solo ora che il suo cognome è lo stesso che Tenso Korin usa per il suo travestimento nelle terre di Iwa, Inogi Akabane.
    Ma se aveva queste cose a portata di mano e non le ha sfruttate vuol dire che proiettare lo spirito per lui non era sufficiente.
    Ciò che è certo è che non tutte le menti dei ninja sono forti quanto basta, e un ninja senza il suo chakra è poco più che un civile qualunque, credo punti a qualcosa di più totalizzante, dopotutto non sarebbe il primo.


    Era possibile sentire l’eco di antichi shinobi in quelle parole ma solo Ogen avrebbe potuto aggiungere qualcosa sull’argomento e sugli Akabane, o per meglio dire Tenchou.
    Al parlare della Zanna Raizen annuì.

    Dunque non mi ripeterò, in un modo o nell’altro sarà responsabilità tua.
    Ora veniamo a questioni più urgenti.
    Questa boccetta fa il suo miracolo solo a determinate condizioni, la più importante e complessa è che Uramasamune sia vicino a Masamune.
    Sotto Oto ha scavato per parecchio tempo, ha modo di scavare fino al faro del sud?
    Altrimenti credo dovremmo usare una reliquia, non avrebbe problemi al suo interno.


    Era leggermente impaziente, era ad un passo dall’incamminarsi in uno dei solchi che aveva tracciato da tempo, avrebbe finalmente onorato quella promessa.


     
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    Conclusioni
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    Uhuhuhuhuh! Nemmeno firmato un documento di unione e già pensi a leggi e accordi nel territorio di un villaggio diverso. A molti altri Kage dispiacerebbe sentire proposte simili. Ci aspettano tempi interessanti, uhuhuhuh! La prospettiva di un'alleanza tra Oto e Konoha più forte della normale coesione accademico poteva in un certo senso cozzare con le parole successive di Raizen sull'evitare un singolo leader, ma al contempo, pur senza dare seguito alla discussione, sembrava soddisfatta della risposta, anche se non per un risultato personale ma piuttosto per aver piazzato l'Hokage in una qualche categoria.

    Quando poi lui reagì stizzito al veto di Ogen, fu lei a mantenere uno sguardo fermo senza alcuna espressione. Ascolto sempre molto bene. Sospetto che sia tu a non voler sentire nulla di diverso da ciò che hai da dire. Disse con molta calma e tono neutro. Devi ancora crescere. E se raccogliessi prove che ti danno ragione...e non fossero in realtà il quadro completo? E se non trovassi informazioni che indichino che ti sbagli, ma esse esistessero? Non puoi conoscere tutto. Non a questi livelli. E soprattutto...a quale titolo devi essere tu a farti carico di questo? Con le mani conserte sul grembo, non intendeva affatto con quella domanda essere aggressiva, e anzi il suo tono era quasi gentile. Informati, se vuoi, ma al mondo non serve un'eroe mitologico che cambi tutto. Ce ne sono già stati abbastanza. Concluse, rigettando le accuse sul voler fare paternali al solo fine di fermare ogni cambiamento. Lei era consapevole che quelli non erano argomenti per i mortali. Avrebbe sperato che lo comprendesse anche lui.

    Ho detto che molti volevano usarle come armi. Non che ci riuscirono. Non tutti e non del tutto almeno. E alcune si risvegliarono per caso. Furono tempi di guerre devastanti, mitologiche, che al momento possiamo fortunatamente solo sognare. Concordò con lui su quanto potessero apparire disperati i combattimenti in quell'epoca, ma per fortuna non era ancora nata al tempo. Non so nulla del Dominio, ma suppongo che usare l'inferno come scorciatoia sia qualcosa che solo un pazzo potrebbe fare. E probabilmente Shiro è un pazzo. Concordò contemplando la cosa. Un peccato che a noialtri sia vietato entrare da quelle parti al momento, o lo useremmo contro di lui. Inoltre...inospitale e lontano non sono parole che possono impensierirmi. Aggiunse lo Yakushi. E ho spezzato un assedio da solo una volta. Non sarebbe complicato. Quando il discorso passò alla Pergamena fu Ogen ad aggiungere dei dettagli. Akabane è un nome che compare spesso nella storia e nel mondo. Quasi sempre si tratta di persone di rilievo ma non di leader, per esempio sono stati consiglieri o ministri. Anche con Tenchou non ho notizie precise, molte conversazioni avvengono lontano dal suo sguardo ormai, ma non mi stupirebbe pensare a un collegamente. Forse più che un cognome è un titolo che usano...come una qualche società segreta. Che mi risulti c'è un Akabane a Suna, nel consiglio degli anziani. Gion Akabane, per la precisione, un marionettista. Esistevano rapporti su diverse missioni eseguite circa vent'anni prima, poi si era ritirato a ruoli amministrativi, senza particolari elementi di spicco, a dirla tutta. Pareva avesse una predilezione per l'occulto e collezionasse carte dei tarocchi.

    Se esistesse un tunnel del genere, capace di arrivare così lontano, lo userei per i miei traffici, Raizen caro. O lo chiuderei per i rischi annessi. No. Non c'è un collegamento diretto, mi spiace. Concluse poi riguardo a Ura-Masamune. Io penso che la cosa migliore sia far arrivare Masamune nel Bosco dei Sussurri. Se ricordi: Ura-Masamune non può esporsi alla luce o al cielo. Non sono certa che questa regola perda di validità se si trova in una reliquia, o il mio predecessore lo avrebbe messo là per sicurezza.

     
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    Nuove Generazioni

    VI






    Fece spallucce.

    Se gli altri kage fossero disposti farei accordi simili anche con loro.
    Di certo non mi farò impensierire dai loro malumori se si parla di vile denaro


    Disse con sincerità.

    Non ho mai negato rapporti più stretti a nessuno stato accademico.
    E non vedo come possa essere un mio problema se uno stato terzo si sente offeso da un legame economico più saldo.
    La collaborazione è l'essenza della crescita e della sopravvivenza… stolto chi non lo capisce.


    Al che si limitò a chinare il capo al sorriso di Ogen, sottintendendo che non avesse mai fatto mistero di quel suo allineamento e che probabilmente se avesse potuto leggerle nel pensiero avrebbe fatto ben poco conto anche dell'essere stato incasellato, difficilmente avrebbe rispettato i limiti immaginati da Ogen.

    Assolutamente, ascolto ciò che mi dici e stai pur cerca che farò tesoro del tuo avvertimento ma in questo momento è la tua certezza a rendere le tue parole vuote, hai per tua stessa ammissione una visione parziale nonostante tutto eppure tutto ciò che dici è che la situazione attuale non abbia bisogno di cambiamenti, eppure sappiamo che sono in corso eventi per modificarla.
    È sbagliato a questo punto porsi domande per giungere a delle soluzioni?
    Sei abbastanza saggia da farmi sperare che tu sia a conoscenza di qualcosa in più che ancora non mi dici, e mi andrebe bene, ognuno ha le proprie convinzioni, ma il sospetto in questo caso è dovuto.
    Io di certezze non ne ho, mai avute e mai ne avrò probabilmente, ma questo non mi impedirà di colmare le mie lacune e di non stare semplicemente a guardare.


    Ribattè sul colpo, sicuro se non di avere ragione, quantomeno di avere la certezza di applicare un metodo assai prudente e meno invasivo di quanto il suo riassunto non lo facesse apparire.

    È proprio il quadro completo il mio obiettivo e difficilmente mi affiderò a mani diverse di coloro che l'hanno dipinto o hanno assistito alla sua creazione, ma credere che anche in quel caso possano mancare elementi… no, questo no.
    Questa sarebbe accidia.
    Potrei non dover fare nulla, magari il mio ruolo sarà solo quello di informatore, non desidero essere un eroe mitologico non ambisco alla gloria attraverso il metallo e il sangue, ma so che tanto di ciò che conosciamo deriva dalle azioni di mortali.
    O chissà magari giungerò alla tua conclusione, ma mai perché l'ho subita passivamente


    Il discorso cambiò poi sulle azioni di Shiro, e alle parole di Febh strinse gli occhi pensieroso.

    Mh.
    Non mi pare, certo non è facile accedervi ma non ci è stato vietato di farlo, solo a me è stato fatto veto di usare una parte della volpe per facilitarmi il passaggio, ho scoperto che non sarebbe complesso farlo infatti, ma visto ciò che dissero quei due le probabilità di restare li sotto se dovessi procedere oltre sarebbero piuttosto alte.
    Insomma, se ci capitiamo non saremo graditi, ma non saremo in pericolo.


    Le notizie sul cognome degli Akabane erano curiose, soprattutto per il fatto che Tenso ne facesse parte.

    Quindi è un cognome che si può adottare?
    Sai se Tenso Korin è il primo Akabane a servire lo Tsukikage?
    O se hai modo di scoprire chi sia suo padre, anche se questa sarebbe più una curiosità… trovo strano che abbia un piede sia negli Hayate che negli Akabane, anche perché ha dato prova di adoperarsi prioritariamente per gli Hayate.
    Se non altro sembra che non siano pericolosi come elementi in generale.


    Quantomeno non era al corrente di nessun piano che li vedesse come centro di un nuovo mondo illuminato al quale avrebbero sacrificato qualsiasi anima.
    Ma la sua posizione lo obbligava anche a non fermarsi a quella prima impressione.

    Dunque dovrammo trovare un modo per avvicinarlo qui.
    Avevo intenzione di fare qualcosa di maggiore impatto fisico ma credo che a questo punto dovrò richiedere il supporto del resto dei draghi del sud.
    Nemmeno Etsuko ha più possibilità di evocarlo, qualcosa è andato incredibilmente storto nel loro legame.
    E credo che perché questo sia un successo dovremmo anche recidere altri legami.
    Dovrò contattare Feng, tu sarai libero Febh?
    È probabile che qualcuno debba sorvegliare su Oto se dovessimo fare qualcosa di simile nei suoi boschi.
    Una volta sbrigato questo partiremo per la Zanna in modo da non far attendere troppo Ogen e poi ci dedicheremo a Tenso Korin e ai draghi verdi.


    Non si riferiva tanto ad eventuali contratti quanto a ciò che aveva visto durante l'incidente con Etsuko a Kiri, cosa che temeva avesse poter influenzato anche il Masamune reale.

    Direi che possiamo finire questo the prima che si freddi inoltre…

    Immerse le mani in una tasca interna del kimono.

    …quando sarai pronta immagino tu intuisca cosa dovrai fare con questo rotolo, lo stile ti sarà familiare.
    Che poi chi era il tuo predecessore?


    Chiese per amor di conversazione.



     
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    Hokage in Visita

    Arrivederci, Raizen Caro...
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    E' sbagliato presupporre che sia tu a doverlo fare, Raizen caro. Rispose lei, sottolineando il punto che lui non sembrava voler centrare. Era proprio perché entrambi avevano una visione parziale ed erano costituzionalmente incapaci di vedere il quadro d'insieme, in quanto mortali, che sarebbe stato molto meglio non immischiarsi. Ma questo l'Hokage non sembrava volerlo capire o accettare. Ma sei libero di poter iniziare questa tua ricerca...basta che non diventi l'ossessione che ti distrarrà dai veri problemi che un mortale dovrebbe affrontare. E poi sorrise, volendo cambiare il tono del momento. Per esempio, matrimonio tradizionale o moderno? Sappi che indosserò un abito con una scollatura oltremodo generosa. Uhuhuhuhuh!

    Quando parlarono del cognome Akabane invece spiegò la propria teoria. Ho delle supposizioni...nello specifico...sospetto che lui possa conciliare le cose perché lui stesso ha creato questa specie di gruppo segreto. Dai pettegolezzi raccolti, e grazie al cielo Tenchou non è limitato nelle informazioni poco importanti...tutti gli Akabane in posizione di potere, nella storia, avevano una qualche passione collegata alla cartomanzia o comunque alle previsioni del futuro. E se Tenson Korin è il Profeta...capisci che è facile fare supposizioni molto realistiche. Febh intanto cercava di capire quale scopo avesse tutto quel discorso. Il senso è che sappiamo dove andare a trovarlo. E io ho un veleno che uccide gli immortali, se ben ricordi. Non potremmo attirarlo con un incontro con lo Tsuchikage e fregarlo lungo la strada? Magari senza che quel paranoico di Iwa se ne accorga? Vuoi cogliere di sorpresa un profeta, nipote? Buona fortuna, uhuhuhuhuh! Ridacchiò Ogen, che forse aveva qualche esperienza in materia. Comunque, lo vedo come un piccolo club privato per quell'amante delle profezie...non credo siano una minaccia diretta.

    Ogen sarebbe stata a disposizione una volta che il piano per Masamune fosse andato in porto, e lo stesso valeva per lo Yakushi. Quando poi fosse stato il momento del cuore, Ogen avrebbe preso il rotolo e chiesto a Raizen di andare a trovare Hebiko o fare un giro per Oto, dato che le serviva un pò di tempo per una cosa del genere. In ogni caso, quella visita poteva dirsi conclusa.
     
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    Arrivederci Ogen

    VI






    Sono semplicemente il più adatto.

    Disse alzando le spalle, sapeva in cosa si stava andando a immischiare, e non ci si sarebbe schiantato sopra senza valutare i pericoli, non era sua intenzione dare la vita per quel compito o sacrificare qualcosa che la rendesse un inferno, sarebbe stato inutile. Se davvero si fosse rivelato necessario compiere quel passo era importante farlo in maniera sicura.

    No Ogen, no, non sono un tipo da ossessioni.
    Mi vedrai raramente annichilire il presente per sacrificarlo ad un futuro che vedono solamente i miei occhi, sono passati secoli da quando tutto questo è iniziato, suppongo che io possa prendermela con calma.


    Leggeva quasi una sorta di affetto in quell’avviso di Ogen, ma non diede a vedere che l’aveva notato, anche perché non era del tutto sicuro che non fosse il genere di affetto che si dedica ad un grosso assegno.

    Perché non entrambi?
    C’è un tempo per la tradizione e uno per il divertimento, ti ricordo che Konoha aveva l’acufene per una settimana dopo la mia elezione.
    Grande errore aver mandato Febh e non essere venuta di persona, potrò darmi un tono, ma non rinuncerò alla baldoria per un po' d’amido sui vestiti, ci sarà spazio per tutto.


    Soprattutto per il pubblico costretto a vedere la sua danza del cammello. Immaginare Ogen con la sua scollatura fu un supplizio, ma puntare l’attenzione sullo stile della festa fu una sufficiente distrazione.

    Il senso è che a Suna potrebbe esserci una gola profonda, immagino tenga gli Akabane sparsi in giro per sondare il destino di individui notevoli fuori dalla sua portata.
    Riguardo il metodo… il caos è l’unica cosa che possa mandare in malora le profezie, il caos più totale.
    Incontro con lo Tsukikage, tre clan di draghi alla porta, due milioni di lucertole, che guardi il futuro, gli friggerò gli occhi dentro alle orbite.
    E qualcosa di adatto a farlo secco una volta per tutte.


    Restò del tempo per discussioni più leggere e per terminare il the, che malgrado potesse difficilmente incrociare i gusti di un palato raffinato restava una bevanda calda piacevole per ammollare qualche biscotto.
    Quando passò la pergamena non avrebbe dimenticato qualche raccomandazione.

    Non penso ci siano problemi, ma mai fidarsi di uno che impasta veleni per vivere.
    Meglio non essere soli e se possibile non attivare personalmente la pergamena.


    Si congedò con un inchino e i saluti necessari.

    Sarò insieme ad Hebiko allora, saprete dove trovarmi.
    Se vuoi consigliarmi qualcosa da mangiare sono tutto orecchie Febh, ma niente che abbia meno del 97% di DNA della creatura commestibile da cui deriva.
    E sono certo che su quei 3 punti già possa succedere troppa roba, ma avevo detto che saremmo andati per gradi, per cui…


    Poteva pentirsene, ma assaggiare non era mai un male, la cultura era cultura.



     
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    ::: continua da [QUI] :::

    La verità sulle origini dello Yakushi stava venendo a galla: egli non era l'erede della casata più antica di Oto, bensì le sue radici affondavano nei territori della Zanna e nel mistero degli Hakai. Aveva conosciuto i ninja di quelle terre e generalmente ogni interazione con loro aveva riguardato grandi eventi catastrofici, quindi il Mikawa non si meravigliò di sentire Ogen pronunciare con calma sovraumana quelle parole: la fine inevitabile.

    Sulla faccenda sembrava essere più la vecchia capoclan, regina dei draghi, a nascondere qualcosa ma il fatto che Kaji Hakai fosse una minaccia per Oto era pian piano passato da sospetto a certezza. L'ignoranza era la più grave delle colpe quando si è in possesso di un potere così grande; dopotutto, come si dice spesso, da grandi poteri derivano grandi responsabilità e queste ultime non erano mai state il pezzo forte del quattrocchi.

    " Non preoccuparti dei miei demoni. La Mucca, come tu la chiami, è una antica divinità venerata da Kenkichi e Mikawa del Ferro. Addentrandomi in quelle terre dei miei avi alla ricerca di conoscenza ne sono entrato in contatto e da allora l'ho avuto come simbionte al mio interno per due anni.
    Tuttavia non esiste male che il mio ingegno non possa affrontare: ho pazientato e al momento giusto ho teso una trappola al bastardo ove il Nibi ne ha fatto banchetto. Ora sono libero....benché debba comunque invocare il suo nome per attingere ai poteri della Rosa d'Acciaio.
    Il mio peccato è la mia curiosità. Il tuo è decisamente l'opposto."



    NLiHks31W

    Tagliò corto ma diede le spiegazioni necessarie al Consigliere per metterlo a tacere; faceva il cretino ma aveva visto quanto il Colosso avesse sofferto in quegli anni e poteva immaginare quanto fosse stato difficile debellare una volta per tutte un forza ancestrale di quel calibro. Tuttavia, per il Mikawa il fatto che il jonin non avesse indagato sul suo passato per scoprire le sue vere origini era qualcosa di inaccettabile, una grave colpa che se perpetrata avrebbe portato a danni ben peggiori rispetto a quella del Garth.
    Quindi continuò, tornando sull'argomento per il quale era giunto fin lì. Tre archi di sangue andarono a collegare le menti dei tre potenti ninja e il chakra iniziò a fluire al suo interno per dare inizio a quell'indagine mentale; l'obiettivo era uno ed uno soltanto: trovare i ricordi che Febh stesso aveva rimosso e affondare le mani in quello che si presentava come uno dei più grandi segreti della Zanna [Dono del Seguace -> Interrogazione Mentale].
    Proprio in quel momento Hebiko irruppe nella stanza, sbraitando qualcosa con il suo solito tono di voce pungente e fastidioso. C'era un solo modo (legale) per tapparle la bocca, quindi con tutta la calma fece segno alla ragazza di sedere con loro.

    " Stai zitta. Apri la mente e fai fluire il chakra in maniera costante. "

    Un ulteriore costrutto del Garth agganciò la testa della kunoichi alla rete di sangue creata precedentemente e tutto d'un tratto la genin avrebbe sentito una pressione sulle tempie talmente forte da farle scoppiare la testa: era stata invitata al tavolo dei grandi, ora il gioco si spostava ad un livello decisamente differente. Quindi per lei sarebbe stato un vero e proprio allenamento solo il cercare di non finire col le sinapsi bruciate....almeno questo le avrebbe annodato la biforcuta lingua.

    " Qual'è il tuo primo ricordo, Kaji ? "

    Lo chiamò così apposta, in modo da stimolare una specifica parte del suo cervello. Le nostre esperienze modificano le sinapsi e queste alterazioni permanenti sono responsabili della memoria. Febh aveva sepolto quei ricordi, sebbene essi dovevano essere lì, nella corteccia cerebrale. Doveva stimolare l'ippocampo e nella corteccia entorinale che lo circonda come metodo di rievocazione guidata facendo tornare vivida la memoria sbiadita risalente ai primi frame della sua infanzia.
    Quindi avrebbe fatto sempre più pressione su quella zona del cervello, aiutandosi anche fisicamente col sangue oltre che col chakra, e avrebbe iterato quella domanda aggiungendo dettagli come:

    " Mostrami il viso di tua madre e di tuo padre. "

    " Mostrami la casa dove sei nato. "


    Voleva riportarlo a quel tempo, a quel passato di cui non aveva ricordo. Ogen avrebbe potuto aiutare nel processo, lei sembrava conoscere cose ed era giunto il tempo di tirarle fuori. Il Kage glie lo stava imponendo [Apice del Comando].
    Qualora avessero trovato una breccia nella mente dello Yakushi, Aloysius avrebbe continuato con domande più specifiche:

    " Ricordi di un qualche disastro o avvenimento accaduto quando eri bambino? Qualcosa legato a quei Fulmini Neri? "

    " La sensazione che ai descritto quando diventi l'"Oni"...quando l'hai provata per la prima volta? "


    Aveva molte altre domande ma c'era tempo...bisognava procedere a piccoli passi per scoprire chi realmente fosse Kaji Hakai.



    CITAZIONE
    OT/ Febh dimmi chi sei!! /OT
     
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    Palazzo Yakushi


    La Mente di Febh Yakushi
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    A essere del tutto onesti, lo Yakushi aveva indagato sulle sue origini, anche se non al punto da lasciare tutto per andare nei territori della Zanna e indagare di prima persona, complice il clima politico tutt'altro che amichevole e le difficoltà legate al suo ruolo. Ma la sola macchina infernale di Suna, che aveva volutamente distrutto, era stata un supporto più che valido per il momento. A fronte delle provocazioni dello Yakushi sarebbe stato il Kokage, non senza aver prima emanato un chiaro ordine, a spiegare dell'influenza esterna che chiama Khorne, sebbene Mucca fosse un termine più appropriato. Bella divinità, se deve fare da parassita per avere influenza. Replicò, sbuffando. Ti ho sempre detto che andare a prendere il potere da qualcosa di esterno non è mai qualcosa di conveniente...Bijuu, Sigilli maledetti, Divinità Agresti...c'è sempre qualcosa di "non tuo". Ogen intanto annuiva, dopotutto quella era la classica filosofia del clan Yakushi che accettava l'aiuto da alleati, ma mai un potere elargito in cambio di chissà cosa. Ma almeno la hai messa sotto controllo.

    Anche così il suo tentativo di sviare l'argomento comunque cadde nel vuoto, con Hebiko che veniva reclutata in quella sorta di corale interrogazione mentale che era stata imposta in maniera così perentoria che rifiutare sarebbe stato equivalente a un tradimento. Il solo pensiero di dover obbedire indurì lo sguardo dello Yakushi, che serrava i denti. Capisco...allora mi sottoporrò all'Interrogazione. Vorrei fosse messo agli atti che in passato fin troppa gente ha frugato con la mia testa, e che non concedo a nessuno di entrarci, nemmeno agli amici più fidati. Spero bene che quello che vuoi ottenere valga la pena, Gene. E poi su Raizen. E tu non parlare di me come se non fossi qui! Ringhiò, anche se l'Hokage aveva la risposta pronta. Hebiko, d'altro canto, non era che una pedina in mani più grandi di quelle che potesse gestire, mentre Ogen non celava un certo interesse davanti a quell'occasione di sondare la mente imperscrutabile del nipote.

    Il sangue condusse il chakra, e il chakra bussò alla coscienza dello Yakushi come un martello su un gong, riverberando in tutto il corpo di Febh che sentiva l'istinto di rifiutare con tutte le forze quell'invasione della sua privacy e della sacralità della sua mente. La sbadataggine, come la aveva definita Raizen, venne spazzata via dall'oltraggio, e con essa arrivò la fredda determinazione. Non c'era più ira, solo un compito da assolvere e un ostacolo da superare...non che percepisse il Mikawa come un nemico, ovviamente, ma non gli piacevano le intrusioni. Molto bene, sono pronto.
    L'immagine che tutti loro avrebbero avuto davanti sarebbe stata uno spazio bianco, completamente vuoto, dove lo Yakushi stava in piedi al centro, davanti a un libro aperto su cui erano scritte solo poche righe in qualche codice incomprensibile. Un varo brusìo, come un rumore di fondo, arrivava da sotto il "pavimento" candido, sebbene non ci fosse una reale distinzione di sopra e sotto. A voler ascoltare con attenzione, quel rumore erano informazioni inutili messa da parte, come le soap opera, li manierismi e le stranezze, tutte cose che Febh aveva costruito artificialmente perchè quello spazio bianco con solo le informazioni essenziali lo opprimeva. Non ho ancora deciso se farmi chiamare Febh o Kaji. Ho scoperto che Febh era il nome di un giocattolo della mia infanzia, e con questa consapevolezza è un pò strano continuare a usarlo. Ed è anche il mio primo ricordo, sebbene confuso. Il ricordo è quello di una carovana che viene attaccata da una creatura misteriosa. Sfogliò le pagine del libro per arrivare alla parte che descriveva l'argomento, mentre davanti ai presenti comparivano le immagini registrate dalla sua mente.

    Quattro anni. Una carovana di mercanti in fiamme. Non ricordavo esattamente dove fossimo o cosa stessimo facendo, pensavo che i miei facessero un lavoro che aveva a che fare con quel mestiere, e sapevo che stavamo andando in un posto che si chiamava in modo buffo. Otto, o Oto. Non ero sicuro. Dei simpatici signori con una nota musicale su una placca metallica ci avevano scortati, ma poi avevano iniziato ad attaccarsi tra loro e uccidersi, oltre ad attaccare i mercanti. Poi una creatura mostruosa era emersa dal bosco, con lunghi capelli ferini e il corpo ricoperto da una fitta peluria, mentre il muso era simile a quello di un gatto o una volpe umanoide, schiacciato. Controllava i signori con dei fili che partivano dalla chioma. Papà provò ad affrontarlo, ed era molto forte, ma morì. La mamma morì nell'attacco successivo cercando di farmi scudo col suo corpo mentre io avvertii un fortissimo dolore alla testa: mi aveva graffiato. A quel punto uno dei signori col coprifronte riuscì a liberarsi dal controllo e inflisse un colpo potente, scacciando la creatura...ma lui e io eravamo gli unici sopravvissuti.

    Chiuse il libro, facendo sparire l'immagine. In realtà la carovana portava ninja della Zanna a Oto in incognito, tra cui i miei genitori. Il mio addestramento non era ancora cominciato, nemmeno sapevo cosa fossero i ninja. Ed ero così confuso che dissi a quel ninja di chiamarmi Febh, troppo sconvolto per capire. Ogen conosceva già quella parte, e da poco anche Raizen ed Hebiko. E forse anche Gene poteva aver sentito qualcosa al riguardo. Quanto a quella creatura, la Volpe dentro Raizen la ha riconosciuta...dice che è un clan molto defilato, i Kemono. Ma lo ho scoperto appena stamattina.

    Quanto ai genitori, lo Yakushi voltò la pagina del libro fino ad arrivare a tempi molto più recenti, svelando le immagini di Shijin e di Uta. Li ho visti a causa del macchinario di Hoshikuzu...macchinario ora distrutto. Prima non li ricordavo. Anche indagando a fondo, i ricordi dello Yakushi erano in larga misura stati cancellati dal suo maestro quando aveva usato le sue arti proibite, quindi non restavano che piccoli frammenti nel subconscio, niente che si potesse estrarre con tecniche di ipnosi o indagine. Uta... avrebbe commentato Ogen. Tu sei il figlio di Uta...la ho conosciuta...quindi era sopravvissuta alla guerra! Il mondo interiore completamente bianco vibrò impercettibilmente mentre Febh si rivolgeva alla capoclan. Capisco...ne parleremo in un secondo momento. L'Oni non ammetteva deviazioni dal problema alla mano. Ma ricordava...e sicuramente sarebbe tornato a chiedere a Ogen.

    Quanto alla casa. Chiuse il libro. Non ho alcun ricordo al riguardo. Anche scavando, non avrebbe saputo da dove pescare.
    Ricordava solo una brevissima, fulminea scena di lui che camminava mano nella mano con la madre in un tunnel scavato nella roccia. La madre accidentalmente sbatteva contro una parete e le cadeva una stalattite in testa, per fortuna con danni minimi, ma comunque la cosa la fece ridere, continuando a passeggiare come nulla fosse.
    Niente di tutto questo mi fornisce indizi.

    Quanto alle domande successive, Febh scosse il capo. Ho sperimentato i fulmini neri solo di recente. E dalla macchina di Hoshikuzu ho potuto rivedere l'attacco alla carovana, e so che anche mio padre e mia madre brandivano la stessa capacità. Aggiunse, mostrando nuovamente l'immagine, stavolta con maggiori dettagli sul combattimento avvenuto. Quanto all'Oni...non è collegato alle capacità Hakai. E' frutto dell'addestramento di Homura. Aveva davanti un bambino dalla mente spezzata, e lo ha plasmato come solo un agente di Orochimaru avrebbe potuto fare...ho impiegato anni per uscire da questo atteggiamento freddo e calcolatore. E' il "Febh sbadato" quello che si è manifestato, non l'Oni. Oni c'era già. Concluse, secco.

    Altre domande?
     
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    Espressione del Chakra

    XVI






    Era seduto a braccia conserte, osservava ed ascoltava quella scena in silenzio, anche se si sentiva fuori posto come Hokage riconobbe che era esattamente nel posto giusto al momento giusto come fidanzato per Hebiko e come amico per Febh, qualcosa che in qualche modo gli fece assumere una posa più stabile.
    Non condivise affatto la mossa di Diogene di utilizzare l’interrogazione mentale, ma non poteva dire niente lui stesso si era ritrovato in quella situazione e lui stesso aveva impiegato del tempo a comprendere che per casi simili era bene soprassedere e dare alle persone il tempo o la fiducia che indirettamente richiedevano.
    Osservò Diogene, un grande uomo, segnato dal tempo, dall’esperienza e con il carisma di un leader farsi piccolo nel suo bisogno di imporsi, sempre più piccolo fino ad aver necessità di veicolare la tecnica col proprio sangue, forse l’attitudine di usare la specialità del suo corpo o forse un inconscia necessità di essere pronto a reagire in caso di minaccia.
    Scosse la testa, non c’era bisogno di parole.

    Febh anche tu hai sfruttato il Biju, non è un aiuto è un alleato, letteralmente.
    Che noia questa filosofia da converti chakra in cicatrici.


    Si voltò verso Ogen, parlando a mezza voce.

    Perdonami Ogen, so che ognuno ha le proprie giustificate tradizioni e idee ma dargli la soddisfazione di avere l'ultima parola mi fa prudere la lingua.

    Dopo quel rapido scambio sarebbe iniziata l’interrogazione in cui non venne coinvolto, quantomeno finché non decise che se era lì dentro non era per stare con le mani in mano.
    Diogene poteva creare un unica connessione con quel circolo di sangue, cosa su cui non si sarebbe posto domande, ma se interrogare mentalmente qualcuno richiedeva concentrazione figurarsi mantenere quella connessione tra più persone. Sfruttando quella disattenzione avrebbe quindi allungato una mano su di Hebiko aprendo nella sua mente una finestra dalla quale si sarebbe affacciato, una finestra visibile solo a lei in quanto era lei l’obbiettivo della sua tecnica.

    Hey Hebiko, mi sembrava fosse il caso di cambiare un po' l’aria.

    Ed in effetti il sorriso della Montagna su quel davanzale fu in qualche modo rilassante, evidentemente col suo contatto il flusso del chakra era migliorato e non era così lesivo gestirlo.

    Mi chiedo quell’allocco quando si accorgerà di perdere tempo e fiducia, Febh non tradirebbe mai Oto, è palese che non sia un obbligo a mantenerlo qui, non ha catene che possano trattenerlo e nemmeno una singola volta si è dimostrato inaffidabile, non capisco perché questa ossessione considerando che a livello personale sembra non gli importi.

    C’era però un problema, quella finestra era il modo in cui Raizen aveva di fatto tradotto la sua intrusione nella mente di Hebiko, una finestra che metteva in comunicazione i due chakra… o i tre.

    Tutto bene Hebiko?

    Era qualcosa a cui Raizen era più che avvezzo, per lui la volpe era quasi un organo senziente da cui attingeva potere e capacità ma per qualsiasi altra persona era un vortice in grado di inghiottire mente e percezioni fino a farle perdere, qualcosa di troppo grande per essere realmente inquadrato visto che la tattica dei jinchuriki era moderare quel flusso per ammaestrarlo e sfruttarlo in una lotta umana. Ma i demoni erano creature diverse, non erano umani e non avevano limiti umani.
    Il flusso di chakra rimase quasi invariato agli effetti, nessuno avrebbe percepito niente più che un brivido se si fosse focalizzato a guardare oltre la finestra, nel piccolo spazio che le spalle di Raizen lasciavano in quel fresco davanzale adornato da piccole piante una sensazione ignota focalizzava i sensi di Hebiko facendogli percepire il chakra della volpe.
    Poteva sentirlo fluire dentro di lei, non era uno scherzo del destino o una coincidenza, il chakra della volpe era semplicemente mischiato a quello di Raizen e quando lo utilizzava inevitabilmente veniva coinvolto anche quello della volpe.



    Mi ricordi qualcosa, Ragazzina.
    Non so gli altri ma a me non piace chi prende senza avere il permesso.
    Cosa sei?


    La domanda venne scandita lentamente ed il fatto che fosse mentale perché quello era il modo di parlare dei demoni invase completamente la coscienza della viperella, quasi estraneandola dal suo corpo. Il chakra era ciò che definiva i demoni un tesoro sconfinato che proteggevano con la stessa ferocia con cui i draghi occidentali proteggevano i loro preziosi, consapevoli anche dell’ultima monetina di rame, così i demoni lo erano del loro chakra poiché al di fuori di esso loro non erano, la loro coscienza era espressione del chakra naturale in quanto loro erano agli effetti semi dell’albero che permise all’uomo di usare il chakra.
    Il Demone adesso torreggiava sui due, solo Raizen, che pareva non essersi accorto che l’intensità del suo chakra era aumentata, separava Hebiko dai canini della volpe grandi circa quanto l’Hokage.

    Calma calma, non mi sembra il caso di mettere su il muso rabbioso.
    Non penso Hebiko possa tenderci una trappola.


    Raramente la chiamava Kurama davanti ad altre persone, un gesto di rispetto che trovava giusto osservare.

    Abbassa le code, credo ci sia una risposta.
    No…?


    Si voltò verso Hebiko incerto sullo stato nel quale l’avrebbe trovata.
    All'esterno intanto le cose sembravano essere più tranquille.

    Per quello che vale posso confermare le parole di Febh.
    Il suo retaggio lo espone anche a qualche delicata situazione politica che presto o tardi dovremmo appianare con la Zanna, ma non ci abbiamo ancora pensato concretamente dovendo prima cercare qualche risposta prima di poterli approcciare con una leva efficace.


    Si riferiva alla gita che avevano programmato nella quale lui avrebbe dovuto contattare la Muuga, ma non erano ancora scesi nei dettagli e forse era un bene che lui fosse lì in quel momento, era probabilmente l'unico accademico di cui alla Zanna avrebbero tollerato qualche sillaba, temeva l'interazione di Diogene come di qualsiasi accademico non solo per il modo di fare ma anche perchè nessuno avuto modo di ripulirsi un minimo ai loro occhi.
     
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    Chakra affini

    XVI



    La kunoichi alzò il muso sospetta quando il suo kage le fece cenno di avvicinarsi, sospetta ma accettando di sedersi. Lo shock sul suo volto per il tono con cui si rivolse a lei non durò molto, costretta in una sorta di presa mentale, così potente che richiedeva tutta la sua concentrazione per non perdere la testa. Non gli avrebbe permesso di usarla come un burattino.

    Si sentiva come se fosse all'interno di una tempesta di sabbia, ma allo stesso tempo inondata da rumori statici e di circuiti elettronici impazziti. Era a malapena in grado di focalizzare la sua immagine nella sua mente, invasa da un flusso d'energia che era, volontariamente, pesantemente incompatibile con lei. Si sentiva soffocare, qualcosa le premeva tutta la cassa toracica stringendola il più possibile, e solamente far fluire il chakra le dava un sollievo irrisorio che bastava unicamente per restare cosciente. Fu l'arrivo di Raizen che le aprì la speranza che serviva, sottoforma di una finestra sospesa per aria, anche se era all'altezza che ci si aspettava di vederla. Spinta anche dal vento, che ora fluiva violento all'esterno, le si avvicinò spingendo metà del busto al di fuori di essa, prendendo grosse boccate di chakra, gentilmente concesse da Raizen stesso. Haa... Gra... zie... Respirava affannosa, la tempesta non era esattamente finita ma era decisamente più gestibile, poco meno che irritante.

    La Vipera ancora respirava con avarizia quel chakra più pulito e calmo, facendo respiri profondi, e rispondendo con un certo astio ma discreta tranquillità alla Montagna, mostrando il suo astio aggrottando le sopracciglia. Huuu. Lascia perdere. Gente come lui non è in grado di fidarsi a pieno nemmeno della sua stessa famiglia. Commentò con sprezzo. Non aveva idea di com'era realmente il Colosso nella sua Villa, ma era difficile non immaginarlo come un tiranno che non aveva pietà per nessuno. Ne stava dando un'ulteriore dimostrazione proprio adesso: erano stati proprio loro due insieme a vincere contro Orochimaru stesso, ed ancora aveva dubbi a riguardo? Non ho idea di cosa speri di ottenere da Febh, se non astio. Hmm... Non credo sia saggio intervenire a questo punto. A meno che Febh non... Non ci chieda... Mmmh... Hebiko si stava stiracchiando sempre di più fuori da quella finestra, inalando più e più chakra. Sto bene. Rispose, le pupille dilatate dalla sensazione calda e accogliente che percepiva su tutto il suo corpo. Pensi che esistano cose come dei chakra compatibili? Domandò, dal nulla. Di certo doveva essere quello il motivo per cui l'intervento di Raizen l'aveva fatta sentire così bene. Dopotutto avevano appena ammesso al pubblico di essere una coppia, forse il loro legame era davvero forte al punto da rendere persino i loro chakra così positivi l'uno con l'altro.

    Respiro dopo l'altro però, un chakra rossastro iniziò ad apparire come fiammelle lungo tutto il suo corpo. Inizialmente un piacevole pizzicorio sulla pelle, non dissimile da quello percepito sotto un forte sole, appena usciti dall'acqua. Ma il pizzicorio iniziò a diventare bruciore, ed il bruciore un dolore intenso. Ah! Basta! Così no!! Si tirò indietro, cercando di chiudere la sua finestrella, ormai svanita. Il suo corpo sembrava avesse apprezzato quell'energia in un primo momento, ma ora ne aveva accumulata più di quanto potesse sostenere. E alla Volpe quel prestito non sembrava andar bene. Si trovò il suo muso davanti, scorbutica, prepotente... ma tutto sommato ancora innocua. Il suo respiro le diede la stessa sensazione piacevole provata in precedenza, e lo spavento del trovarsela davanti così all'improvviso sembrò spegnere quelle fiamme che la circondavano. Ah!! Sussultò. Da te non voglio proprio niente. Ho già una presenza di troppo nella mia testa, non ho bisogno di trovarmene un'altra. Si riferiva naturalmente al frammento di Orochimaru ancora presente in lei, ma che a loro insaputa aveva vita breve, anche se in cambio di un pessimo accordo. Riflettè, cercando di dare una risposta alla bestia che le stava di fronte, effettivamente sembrava aver preso parte del suo chakra. Hmph. Non è ovvio? Ti ricordo Raizen, ora che ho preso parte del suo chakra per resistere a quel... tiranno. Commentò con sprezzo verso il Mikawa, e con tono sicuro di sè vero la Volpe, come se un demone non fosse in grado di riconoscere il chakra del proprio jinchuriki nel corpo di qualcun altro. Solo in futuro avrebbero scoperto che il suo corpo aveva agli effetti "assorbito", ma sarebbe più corretto dire incanalato, quel chakra in modo così naturale ed istintivo per un motivo ben preciso. E quel motivo era un esperimento creduto fallito da troppo tempo, così tanto che nemmeno il frammento aveva reagito in alcun modo, per quanto potesse percepire la viperella.

    Aveva una certa fretta di levarsi di torno il muso della Volpe. Ora pensiamo alle cose importanti, come impedire a quel mostro di torturare ulteriormente Febh. Commentò. Il suo astio verso il Mikawa era cosa ben conosciuta, ed avrebbe insistito nel dire che il motivo per cui si sentiva così nervosa era proprio lui... Ma stava nascondendo anche a se stessa che uno dei motivi era ben altro. Percepire Febh relativamente vicino all'attivazione dell'Oni (le domande di Diogene lo avevano costretto ad una mood in cui si trovava meno a suo agio dopotutto) le stava facendo venire la pelle d'oca, come fosse in stato d'allerta. Era facile giustificare il motivo, lo Yakushi era parecchio diverso sotto l'influenza dell'Oni, ed anche se ancora non le aveva mai fatto del male, esserne spaventati era una reazione più che naturale. Solamente dopo il loro viaggio turbolento nell'aldilà sarebbero stati in grado di avvicinarsi alla verità... Sperando che a quel punto fosse pronta ad affrontarla.
     
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    Un capoclan che si rispetti deve avere il controllo
    di qualsiasi individuo che faccia capo alla sua cerchia,
    nonché di eventuali sedi distaccate.
    Deve spendersi nella formazione di nuove leve
    e accertarsi che le conoscenze proprie della famiglia
    vengano tramandate senza perdita di informazioni.
    Deve monitorare ogni disertore custode dei segreti del clan
    ed operarsi per la sua cattura.
    Deve impegnarsi a stringere rapporti con gli altri clan,
    mediante accordi commerciali e sposalizi,
    garantendo pace e prosperità per la sua gente e per l'intero villaggio.
    Deve infine contribuire personalmente al miglioramento del jutsu
    del quale è, o dovrebbe essere, il più esperto conoscitore.



    " Ti stai contraddicendo, Kaji. Rimproveri me per la mia ricerca di potere dal passato di Oto e della Rosa, dal lascito dei grandi ninja di un tempo...quando sei l'erede di un clan nato per distruggere indistintamente, di un potere che non sei in grado nemmeno di comprendere. "

    Continuava a chiamarlo così, per generare distacco e diffidenza. Solo una spina nel fianco in più per il giovane Consigliere il quale si trovava ora con tre persone a frugare nella sua mente alla ricerca di una scomoda verità. Infatti anche Hebiko si era unito a quel rituale di chakra e sangue, connettendosi al flusso di pensieri imponente dei tre ninja più potenti di Oto: forse in quel momento, l'aspirante Kokage destinata per nascita a quel trono avrebbe compreso quanto ancora le mancava per colmare il divario con loro. La pressione stessa del loro sistema circolatorio era molto più elevata del suo in quanto quei Mostri avevano abituato il tentien a pompare con tempi di reazione infinitesimali, sottoponendo i tessuti ad una tensione superficiale estrema.
    Perdere la concentrazione in quel momento avrebbe potuto provocare profonde lacerazioni al sistema circolatorio, questo era indubbio, e vista la scarsa attitudine della ragazza a mantenere la calma fu solo grazie all'intervento di Riazen se riuscì a cavarsela. Nel buio profondo degli abissi, sotto miliardi i metri cubi di acqua e soggetta ad una pressione esasperate, la Volpe apparve nell'oscurità trascinandola via da quel baratro senza fine.

    Intanto Febh, anzi Kaji, stava srotolando la pergamena della sua vita fino ad arrivare a quei ricordi ancestrali stimolati dalle domande di Aloysius. Il giocattolo d'infanzia, l'attacco alla carovana, i Kemono, il nome della madre...informazioni irrilevanti per il cinico Mikawa che doveva farsi strada in quei sacchi di immondizia della discarica interiore dello Yakushi. Il Garth doveva filtrare tutti gli orpelli, districare gli intrecci del romanzo che si sarebbe potuto scrivere con la storia dell'Hakai fino ad arrivare all'essenza di tutto, alla verità di quel potere che il ragazzo sembrava disdegnare con ogni sua forza.

    Ma fin quando si può combattere la propria indole?

    L'ultima domanda del Collo era stata fatta in modo appositamente errato: era ormai chiaro che l'Oni era l'armatura dentro la quale Febh si era rintanato per combattere i sussurri degli Hakai. La voce degli incappucciati non poteva raggiungerlo se fosse stato in grado di "staccare" il cervello, di essere nella famigerata ゾーン Zōn, annullando distrazioni e pensieri superflui. L'Oni era una sovrastruttura, una terapia che era riuscita a mettere insieme i pezzi di una mente distrutta e proprio per questo motivo debole, pronta ad essere inghiottita dall'oscuro passato, sedotta dalla voce degli incappucciati.

    Ebbene, ogni armatura può essere infranta.

    " Se è vero quello che dici. Se pensi di avere il controllo. Se pensi ancora di potermi guardare dall'alto in basso per le debolezze del mio sangue...allora facci vedere quel potere. Fallo uscire fuori liberamente e poi dimostrami di essere in grado di fermarlo con il tuo Oni [Apice del Comando] "

    Un ordine che probabilmente lo shinobi stesso non era in grado di compiere da solo.
    E proprio per questo motivo, il kage si voltò verso Ogen e le impose l'unica cosa a cui un capoclan degno di questo titolo non avrebbe mai potuto tirarsi indietro.

    "Ecco il tuo posto...il tuo scopo...in questa era...in questo villaggio. "

    NLiIn9klF

    Fu un colpo a tradimento, qualcosa di inaspettato persino per una shinobi su questa terra da prima della Grande Guerra. Immersi nel collegamento mentale, la percezione dell'ambiente circostante sarebbe risultata alterata o quantomeno rallentata. Mumei era stata al fianco del Mikawa per tutto questo tempo, nascosta dal largo kimono, pronta in quell'esatto momento a compiere l'atto che aveva lasciato Aloysius insonne diverse notti.
    Senza preavviso, dunque, la lama avrebbe provato a trapassare la testa dell'anziana donna cogliendola alle spalle, senza onore; un istantaneo assassinio che avrebbe impedito alle sinapsi del cervello di attivare il sistema circolatorio e quindi la famigerata arte in grado di rigenerare ogni ferita.
    Non c'era un modo facile per ammazzare una leggenda vivente del mondo ninja: anche se più potenti Aloysius e Febh stesso avrebbero impiegato faticosi minuti di scontro per abbattere la Regina dei Draghi...e allora il kage aveva preparato la situazione nei minimi dettagli, sin dal giorno prima. Le aveva portato la torta per stabilire un contatto, l'aveva fatta parlare del suo passato e lei si era aperta accennando a storie di Mikawa e di Draghi. Lui le aveva fatto scommettere su delle scemenze, le aveva mostrato interesse nel conoscere la sua storia e il suo legame con la Rosa d'Acciaio. Quindi l'aveva convinta ad interrogare il suo allievo, per il bene di Oto e del ragazzo stesso, per far cadere le sue barriere ma al tempo stesso abbassare anche la propria guardia. Aveva permesso che l'Hokage e la Consigliera stessa fossero presenti, come a garanzia che i suoi intenti fossero i più nobili e soprattutto finalizzati al bene del villaggio. Tutto era servito a rallentarle i riflessi, in quell'esatto istate in cui il suo ragazzo iniziava a sentirsi a disagio, un campanellino di allarme che persino la discendente di Orochimaru aveva percepito.


    Eppure, in fondo, Diogene sperava che lei avesse compreso il suo messaggio e che, anche qualora fosse stata in grado di fermare o reagire alla sua lama, non lo avrebbe fatto. Perché era giusto così: Febh l'aveva già sconfitta completamente, su tutta la linea. Erano state le sue parole.

    L'obiettivo? Semplice, sgretolare le certezza dell'Oni e far uscire una volta per tutti l'Hakai da quell'involucro. Raizen avrebbe fatto bene a starne fuori, quella era una faccenda di Oto e si sa, i panni sporchi vanno lavati a casa propria.



    CITAZIONE
    OT/ Ecco la mossa di Gene! Febh fammi sapere se vuoi che descriva tutte le tecniche che potrei aver messo sull'arma per potenziare al massimo il colpo...puoi immaginare: manipolazione a stecca, overcap, penetrazione, sangue acido, ecc Il succo del discorso non è tanto quello ;) /OT
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Palazzo Yakushi

    Esplosioni di Violenza
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    Un bravo Yakushi non ha cicatrici, pivello. Disse con tono canzonatorio a Raizen, mentre Ogen osservava lo scambio e replicava all'Hokage con un cenno del capo cortese. E nel mentre il Mikawa sembrava stranamente ostile e molto più incalzante del solito, quasi aggressivo. Sei sicuro che la mucca sia stata bandita? Non sembri nemmeno tu da come parli...e io e te abbiamo già discusso parecchie volte. Nessuno a Oto è nato a Oto. Non io. Non tu. Giusto qualche sgorbio uscito dalle vasche di coltura di Orochimaru. Poi verso Hebiko. Senza offesa. E nuovamente su Gene. E anche qualche clan annesso dopo la Guerra Cremisi. Ma se c'è una cosa che Oto non rinnega è chi ha il potere, e chi ha un desiderio per il quale farebbe qualunque cosa. Disse. Cercare potere non è sbagliato, se asseconda il proprio desiderio. E' affidarcisi completamente o cercarlo da una fonte esterna che può esserci tolta o può prendere il controllo a essere sbagliato. Il vero potere, una volta preso, deve restare tuo senza che nessuno possa farci niente. In quello stava la non contraddizione. La distruzione Hakai la ho già dominata una volta, e devo solo fare un pò di pratica. Con tutte le cose che ho demolito nella mia carriera, una capacità del genere è soltanto marginale. Aggiunse con un orgoglio che cozzava con le sue stesse parole, ma non era sua indole né intenzione approfondirle. Quanto al nome Kaji...non ho ancora deciso se voglio riutilizzarlo o meno. Tagliò corto, ma senza negare la scelta del Mikawa su come chiamarlo.

    Durante l'Interrogazione Mentale il Kokage cercava di guidarlo a una liberazione senza alcun limite del potere Hakai, che lui stesso non riusciva ancora a padroneggiare. Scatenare un potere che non si controlla è utile solo per la distruzione indiscriminata, non ha alcun senso. Replicò freddamente lo Yakushi, quello che era il vero Febh, la macchina traumatizzata che con tanta fatica seppelliva ogni giorno sotto le castronerie, e che tuttavia il Mikawa non sembrava aver compreso affatto, convinto che si trattasse solo dell'ennesima maschera. Perplesso, l'Oni inarcò un sopracciglio mentre il Kokage rivolgeva la sua attenzione a Ogen, senza capire il perchè di quell'affermazione, almeno non immediatamente. Un ritardo che pagò caro: nel vedere la lama cremisi saettargli davanti la pelle gli si sollevò come se trafitta da centinaia di spiedi ghiacciati...mai si sarebbe aspettato un simile tradimento da Gene, mai avrebbe anche solo contemplato realmente di perdere Ogen.

    L'anziana capoclan dal canto suo non si aspettava certo un simile attacco, e con una simile potenza. Aveva le sue contromisure e strategie, certo, ma tra rivelazioni e pressioni, in quel momento aveva impercettibilmente abbassato la guardia, dato che mai avrebbe pensato di poter essere un qualcosa di sacrificabile per il Mikawa...e la lama le si piantò nel petto, trafiggendo il cuore e lasciandola stupefatta.

    NOOOOO!!! Febh al contempo era scattato con tutta la mostruosa velocità di cui era capace, nel tentativo, pur vano, di fermare la rapidissima Mumei che pure riuscì ad afferrare per il manico, come a volerla bloccare, ma troppo tardi perchè essa era già penetrata nell'anziano petto della capoclan Yakushi [Difesa 1]!
    Mentre Ogen cadeva a terra la spada rimase in mano a Febh che la aveva afferrata con forza e che la fissava con occhi sgranati, tremante. L'ira nata dall'interrogatorio era stata come spazzata via, sostituita da un incendio inarrestabile che avrebbe bruciato ogni cosa, e che emerse prepotentemente dal suo corpo come una tempesta di chakra nero e crepitante, nemmeno fossero alla presenza di un fulmine globulare interamente composto di tenebre...e in quel momento ogni cosa cambiò nel modo in cui percepivano l'ambiente e le loro stesse persone...la consapevolezza della fragilità e della fine imminente del tutto era là, risvegliata dal chakra Hakai e dalla Fine Inevitabile. Un chakra prorompente, tale che persino gli abiti dello Yakushi ne vennero danneggiati, e che chiedeva solo una cosa: la distruzione di tutto ciò che c'era nella sua area di effetto! [Tecnica 1]

    Ma quell'esplosione di violenza avrebbe avuto vita breve. Febh Yakushi, o Kaji Hakai che fosse, era un giovane che aveva subito un trauma non indifferente nell'infanzia, passando poi anni a soffrire intensamente a causa di una ferita maledetta e sottoposto a terribili addestramenti che solo un fedele di Orochimaru poteva concepire. Il potere Hakai che trasportava assieme alla promessa fatta inconsapevolmente alla madre era radicato nel suo corpo ma mai quanto il continuo e incessante addestramento che aveva portato il giovane a considerare ogni cosa meccanicamente. L'ira era accettabile, se poneva obiettivi, ma doveva essere uno strumento da tenere saldamente in mano. E lo stesso valeva per il potere Hakai. E per le sue stravaganze con cui aveva cercato per anni di seppellire quella mente eccessivamente analitica e calcolatrice che non amava affatto.

    Sembrava sul punto di scatenarsi come una bestia furiosa sul suo avversario e brandire Mumei per annientare ogni cosa intorno a lui, e dentro di sé sentiva chiaramente quella pulsione sorgere ed espandersi, fino a raggiungere gli occhi, divenuti interamente neri, e anche la pelle e i muscoli che stavano per partire, tesi come molle...salvo poi venire raggiunta e prevaricata da qualcosa di molto più forte e incandescente. Non fiamme, ma acciaio temprato ad altissima temperatura, che fuso invadeva il corpo dello Yakushi impedendogli di esplodere ma raggiungendo, metaforicamente, temperature assai più alte. L'ira aveva temporaneamente scosso Oni, e adesso Oni aveva ricalcolato ciò che doveva fare. L'ira lo aveva svegliato, e solo completare il suo incarico lo avrebbe quietato.

    Diogenes Mikawa. Kokage di Oto. Avrebbe detto con deliberata lentezza, con voce resa stentorea dal crepitante potere Hakai. Ciò che hai commesso è un atto imperdonabile. Ed è qualcosa che non avresti mai fatto normalmente. Il tuo sangue debole ha ceduto a Khorne...o sei impazzito forse? In ogni caso...potrai giustificarti dopo essere stato ridotto all'impotenza. E se non basteranno le giustificazioni...domani Oto avrà un nuovo Kokage. Questa la sentenza di Oni. Che non avrebbe spaccato tutto come un furioso parente accecato dal dolore. Lui quel dolore e quell'ira li avrebbe branditi come armi affilate, per colpire esattamente dove faceva più male. E per Gene ciò che faceva male era perdere il potere, non la vita. Vedere distrutti i suoi piani, non il suo corpo.

    Ma come prima cosa doveva indebolire il suo avversario, di cui ben conosceva le capacità, e quel qualcosa che avrebbe distrutto era proprio accanto a lui. Imparerai che ogni azione ha una conseguenza. Senza nemmeno attendere un secondo, il suo pugno andò a cercare di colpire Mumei, che ancora teneva in mano, non avendo Gene cercato di riportarla a sé dopo l'azione scellerata, serrandone il manico per impedirne la fuga rafforzandosi col chakra adesivo, eventualmente estendendolo fino a mezzo metro se la spada fosse stata sfuggente [Azione 1] mentre il pugno che calava contro l'arma leggendaria era carico di incredibili potenzialità distruttive, amplificate enormemente dal potere Hakai, che rendeva anche quegli oggetti vulnerabili! [Tecnica 2,3 e Azione 2]

    Che la sua opera avesse avuto successo o meno, lo Yakushi, ebbro di potere ma affilato nello sguardo, avrebbe fatto cenno a Raizen di badare a Hebiko, mentre faceva un passo verso il Mikawa. Hai una sola possibilità di arrenderti e implorare il mio perdono. Scegli con cautela le tue parole, perché al momento annientare tutto ciò che ti è caro è la mia unica priorità.

    Questo è l'Oni.


     
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    L'incidente Yakushi

    XVII








    In quella stanza non c’era niente che Raizen potesse fare se non essere un supporto morale o eventualmente stemperare la situazione dando informazioni o appianando dubbi troppo scomodi, impossibile non notare come le sue parole caddero nel vuoto e di quanto la tensione si alzò in poco tempo, in un susseguirsi di ordini da parte di Diogene che ancora non riusciva a vedere come necessari visto che i timori espressi dal Kokage erano privi di fondamento.
    Lui stesso aveva visto Febh all’opera, Oni non era pericoloso o malvagio era freddo, meccanico, razionale, ed aveva sempre e comunque i medesimi obbiettivi dello Yakushi, cosa andava cercando dunque il Kokage?

    Sciocca ragazzina!

    Quel rimbrotto le avrebbe scompigliato i capelli di Hebiko con una folata di vento generato da un emissione di chakra puro non incanalato, forse suggerendo che la rappresentazione fisica di Raizen a separare i due era in qualche modo una rielaborazione di ciò che accadeva in maniera più fisica al sistema circolatorio dei due: stava moderando il chakra del demone che altrimenti avrebbe sovrastato Hebiko come in passato sovrastò lui.

    Se la risposta fosse stata così ovvia non avrei avuto bisogno di porti la domanda!
    Come potrei confonderti con il mio portatore?


    Ha ragione Hebiko, inoltre io non ti ho passato del chakra, ho a malapena connesso i nostri, anche se è più corretto dire che ho modificato il flusso del tuo per gestirlo meglio.
    E soprattutto sarebbe bene essere un po' più rispettosi.
    Hai davanti una creatura più antica di qualsiasi cosa tu abbia mai visto e della quasi totalità delle cose che si possano vedere in generale, gli è dovuto un po' di rispetto, non farti imbrogliare dalla mia presenza.


    Tuttavia aveva ragione, avevano qualcosa di più impellente a cui badare e quel problema seppure non risolto poteva aspettare. La curiosità di dare una risposta a quello strano fenomeno tuttavia tenne entrambi concentrati su quell’esperienza qualche secondo di troppo, e quando le loro percezioni ebbero di nuovo piena coscienza della stanza Diogene stava compiendo l’ennesimo errore della giornata. Quella era Mumei, l’aveva vista nascere sotto i suoi occhi e mai si sarebbe potuto sbagliare, che diavolo aveva in mente il Mikawa?
    Quella era una morte inutile di cui neanche un kage poteva prendersi la responsabilità, per di più di una capoclan estremamente influente, come poteva Diogene sperare di cavarsela?
    Nessuno avrebbe potuto scagionare il Colosso, c’era un intero clan di testimoni che non poteva mettere a tacere in nessun modo, neanche un kage poteva agire in maniera così sconsiderata, fu la ragione per la quale gli Uchiha vennero decimati da un eroe interno al clan stesso senza che il coinvolgimento dell’Hokage fosse mai palesato. Diogene si era completamente bevuto il cervello oppure aveva una copertura già studiata?
    Domande utili da porsi, ma fino a un certo punto, in quel momento solo una contava:
    Quale era la sua posizione?
    Era l’unica domanda alla quale rispondere in quel frangente, poteva essere un kage e fingere che non stesse succedendo niente davanti ai suoi occhi per poi impegnarsi in un azione politica di insabbiamento, oppure poteva essere un umano, l’amico che aveva detto di essere a Febh.
    Scelse di essere un umano. Il chakra della volpe esplose ed in men che non si dica le code avrebbero cinto Hebiko, isolandola dal sangue emesso da Diogene mentre un altra prendeva Ogen, e con una rapida capriola avrebbe guadagnato qualche metro per poi ritrovare una posizione di guardia prendendo le distanze da uno scontro che sembrava inevitabile. Solamente se ci fosse stato un tentativo di ostacolarlo avrebbe usato un movimento istantaneo per avere la certezza di disimpegnarsi.
    Non avrebbe attaccato se non strettamente necessario, riuscendo a non invischiarsi in una complessa situazione che avrebbe echeggiato a lungo nella sua carriera da Kage, ma avrebbe difeso.
    Si voltò verso Febh, Ogen al tatto perdeva il calore proprio dei vivi e non potè che osservarla con preoccupazione, uno Yakushi poteva davvero morire?
     
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    Esatto. Ancora di più, di più...

    Come previsto, Febh non poté difendere la vecchia e quella aveva ormai i riflessi assopiti e l'animo fin troppo appagato per riuscire a salvarsi la pelle. La lama trapassò l'organo vitale senza dare modo alla Yakushi di attivare la sua portentosa rigenerazione e questo provocò esattamente ciò che Aloysius aveva pianificato in ogni maniacale dettaglio: l'Hakai finalmente scese in campo.

    La Fine Inevitabile che il Garth aveva visto solo in sogno, come spettatore del duello intrapreso tra il Dio che lo soggiogava e il Demonio che lo disintegrava, finalmente riempì l'aria facendo sprofondare tutti nella sua oscurità dilagante. Gli abiti stessi di Kaji si logorarono a contatto con quel chakra distruttivo e il salottino da tè di Palazzo Yakushi d'un tratto parve l'oblio degli abissi più profondi.
    Il Mikawa video l'odio nella sua forma più pura riempire gli occhi neri del ninja, le vene del braccio che stringeva Mumei pompare sangue, pronto a contrattaccare con immane ferocia. Poi però vide quella fiamma ridursi, come se un briciolo del controllo dell'Oni fosse ancora lì a rovinare la festa, a frapporsi tra il Kage e il suo obiettivo.

    Empie parole riempirono l'aria ma la sentenza dell'Hakai non spaventò minimamente l'animo di Aloysius, già pronto alla battaglia e al sangue piuttosto che ad un confronto verbale. Anzi, la delusione nel vedere quella mente ancora razionale all'opera per minare le certezze del Mikawa lo fece imbestialire al punto di attivare esso stesso il suo Mondo maledetto di Sangue [1 TB Attivazione Khorne no Keshin IV, 1 TA Circolazione Bestiale, Primo Stadio].

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    Visibile ad un occhio da sensitivo, l'aura di chakra violacea squarciata da scariche nere entrò in contrasto con quella oscura con vene cremisi provocando un'onda d'urto in grado da provocare increspature nell'etere. Le due forze principali di Oto finalmente stavano entrando in conflitto!

    No, non era quello il momento delle parole.

    Kaji fece la sua mossa, svelata già dalla sua presa su Mumei, e così la risposta di Aloysius fu immediata a difesa della sua preziosa alleata: una rilevante quantità di sangue si diramò dal suo stesso corpo in un fiotto cremisi enorme che andò a rivestire rapidamente la spada sotto attacco. La protezione fu massima poiché ogni altra difesa sarebbe risultata inefficace contro le capacità distruttive che solo quel ninja che aveva difronte sapeva raggiungere [2 TA Controllo Assoluto del Garth, Manipolazione del Sangue 6 unità, Velocità in difesa = 775 base + 50 circolazione + 50 khorne + 50 sigillo = 925, 1 Protezione da 60 + 30 controllo + 10 Impronta di Chakra Ombra, Durezza 5 3].

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    Nessuno aveva specializzato un singolo aspetto del proprio stile di combattimento come il Mikawa in quanto a manipolazione; potenza e rapidità dei suoi costrutti generati dal sangue della Linea Diretta di successione era impareggiabile, degna del fondatore del clan stesso.
    Questo Febh l'avrebbe saputo, non avrebbe commesso l'errore di sottovalutare Diogene.
    Quando dunque il corpo dell'Hakai, crepitante di chakra naturale distruttivo, si infranse sulla leggendaria Arma l'impatto fu talmente potente da provocare un bagliore accecante e un frastuono assordante.

    Enorme sarebbe stata la delusione dell'essere nato per Distruggere nel vedere la lama del suo nemico intatta. Mumei non era un'arma convenzionale e ancor meno il Chikotsumiaku del V Garth [Valore rottura: ((Pot 50 + 10 Bagno di Sangue) x 3 = 180 spada + Protezione Sangue 100 x 3 = 300 costrutto) = 480 con res 700 vs 420 + 40 per gap con forza]. L'involucro di sangue e chakra si frantumò a contatto col devastante pugno ma ne riuscì ad assorbire gran parte del potere distruttivo, salvando la leggendaria lama da sempre al fianco nel lungo cammino del capoclan.
    Aloysius non avrebbe mai permesso che la sua katana venisse spezzata; questo Febh l'avrebbe saputo.

    E le tronfie parole che seguirono servivano solo a celare un animo scosso da quanto era appena accaduto, dal fallimento del Distruttore...un'occasione ghiotta per la contromossa del Kokage, finalizzata semplicemente a muovere in scacco matto la sua partita più che attaccare realmente il nemico. Un reale scontro tra loro avrebbe provocato la distruzione del Villaggio perché lo Yakushi era degno di vedere la reale forma del Mikawa, quella che solo il Flagello aveva visto e combattuto. Serviva un luogo come Crematoria per rendere realmente liberi i due ninja di scatenarsi, sempre che all'Hakai sarebbe importato qualcosa di questo aspetto.
    I due erano molto vicini e il corpo dell'ammutinato era ancora scomposto per il singolare attacco rivolto a Mumei, Keiji era tatticamente arrogante, cosa che Febh non lo era mai stato. La distanza sarebbe stata colmata da un'anomala deformazione dell'arto del Colosso, capace di manipolare il suo stesso corpo oltre i confini dell'umano [3 SA Afferraggio con Anatomia Sanguigna + Furia Cremisi, Vel in attacco = 775 base + 50 circolazione + 50 khorne + 50 sigillo + 25 Bestia da Soma + 75 Stile di Combattimento Perfetto = 1025 1000]. La mancina tentò di afferrare il polso della mano che stringeva indegnamente l'arma Kenkichi, allungandosi fino a sei metri in maniera anomala verso l'articolazione interessata; un movimento non prevedibile perché non seguiva le normali regole anatomiche ma rompeva ogni limite articolatorio e di portata. L'operazione, inoltre, sarebbe stata agevolata da un contro movimento di Mumei stessa, la quale avrebbe tentato di opporre resistenza alla difesa dello Yakushi, rallentandone la rapidità qualora trattenuta [1 SA Manipolazione Mumei, 5 Unità di Sangue, For 700]. Non solo, parte del sangue stesso impiegato per il costrutto difensivo si sarebbe diretto in forma fangosa verso il volo dell'Hakai cercando di impedirne il respiro e la vista [2 SA Manipolazione 2 Unità di Sangue, Potenzialità del Sangue Pot 10 + Intralcio Medio, Vel in attacco = 775 base + 50 circolazione + 50 khorne + 50 sigillo = 925] . Un disarmo, accecamento e presa eseguito con tempismo perfetto in modo da cercare di annullare completamente la difesa del nemico, vittima in tre azioni distinte in rapida sequenza e da punti di azione differenti ma finalità estremamente sinergiche.

    Ad ogni modo, conscio delle estreme capacità difensive del quattrocchi, Aloysius si sarebbe concentrato sulla sua azione primaria: si perché subire una presa dell'araldo di Khorne sarebbe stato come sentire il peso della zampa stessa del Dio del Sangue sgretolare le proprie ossa [4 SA Presa al polso con Flusso di Sangue, For 925 + 50 circolazione + 50 khorne + 50 sigillo + 50 flusso + 75 Stile di Combattimento Perfetto (Azione Feroce -> nega S&M) = 1100 -> OverCap semiparalisi braccio sx per 2 round, Immissione di Vitalità 2 Leggere]. Non essere in grado di resistere a quello stritolamento disumano, avrebbe ovviamente costretto la mano dell'otese a lasciare la presa su Mumei (qualora non fosse già stata persa) e forse anche quella piccola quantità di sangue trasmesso sarebbe passato inosservato.

    " Ecco il mostro che sei realmente, Kaji Hakai. Il tuo comportamento è inaccettabile. Hai giurato fedeltà a me e ad Oto. Attaccare me significa attaccare Oto. Il potere che hai dentro ti offusca la mente e rende solo più stupido. Sei solo una minaccia per questo villaggio!

    Io ti spoglio dei tuoi incarichi, ti privo di ogni bene di Oto e ti esilio dal Paese del Suono. "


    Dall'alto in basso l'Avatar osservava il Distruttre tenendogli il polso nella sua morsa infernale.

    Intanto Raizen aveva messo al sicuro Hebiko e il cadavere di Ogen, compiendo a pieno il compito che Diogene aveva figurato per lui. Sarebbe stato lo spettatore della disfatta del suo maestro, il testimone chiave per levarsi una volta per tutte il potente Yakushi dalle scatole e rendere Oto l'Impero sognato.
    Quello che però sicuramente l'Hokage avrebbe percepito era la presenza di un altro ninja, unitosi da pochissimo alla festa del Palazzo. Fyodor era fermo sull'uscio della porte e con gli occhi sbarrati dall'eccitazione osservava quella scena aspettando il suo momento. Le attenzioni del jonin medico erano rivolte in particolar modo al corpo di Ogen, come se la sua presenza fosse strettamente legata alle sorti della capoclan e al piano stesso del Mikawa. Il foglioso aveva visto diverse volte l'inquetante ragazzo ma, a differenza di Eiatsu ed Omoi, non conosceva fin dove la sua arte potesse realmente spingersi; certo, che fosse uno dei tre fedelissimi del Colosso era cosa nota, ma cosa avrebbe mai potuto fare contro la morte dell'anziana Signora dei Draghi? Per il momento però si limitò a guardare il confronto tra i due Mostri del Suono, i degni eredi di un tempo passato di cui aveva nostalgia.
    Forse sarebbe stata proprio Hebiko, sebbene ancora evidentemente scossa da quanto stesse accadendo, a collegare l'ultimo tassello e ricostruire cosa stesse frullando nella mente del diabolico Garth; qualcosa più di un dubbio avrebbe iniziato a ronzarle in testa: e se fosse stata tutta una messa in scena per incastrare Febh? L'Amministratore, spinto dalle azioni del Mikawa atte ad alimentare proprio la fiamma in lui assopita, aveva compiuto il fatidico passo falso, arrivando ad attaccare il Kage e dichiarando di volersi ergere al di sopra di esso nella guida del villaggio. Un atto di alto tradimento punibile proprio con l'esilio...qualora, ovviamente, l'operato del Kage stesso si fosse dimostrato reversibile.


    Ooooh si, dimenticate dell'uomo che conoscevate perchè, dopo la Corruzione dell'Eresia, ben poco era rimasto dell'anima di Aloysius Diogenes Mikawa.



    Aloysius Diogenes Mikawa

    Statistiche Primarie
    • Forza: 925
    • Velocità: 600
    • Resistenza: 750
    • Riflessi: 600
    Statistiche Secondarie
    • Agilità: 700
    • Concentrazione: 700
    • Intuito: 775
    • Precisione: 700
    Chakra
    1070/1250
    Vitalità
    26/26 + 10/12 extra
    Slot Azione

    1. Manipolazione Mumei

    2. Manipolazione Sangue verso il volto

    3. Afferraggio al polso con arto allungato

    4. Presa

    Slot Difesa

    1. Manipolazione Sangue

    2. ///

    3. ///

    4. ///

    Slot Tecnica

    1. (TB) Attivazione TS

    2. (TA) Circolazione Bestiale

    3. (TA) Controllo Assoluto del Garth

    4. (TB) ///

    Note

    - 35 manipolazione 7 unità sangue
    - 90 Controllo Assoluto (6 unità sangue)
    - 30 attivazione TS
    - 20 attivazione Circolazione Bestiale
    - 5 attivazione Sigillo

    PS. Ho editato per correggere la difesa! Febh ho usato la vecchia versione di Controllo Assoluto del Garth ma anche con la nuova in stesura il tutto avrebbe funzionato.


    Edited by DioGeNe - 27/7/2023, 09:15
     
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