Ospedale di Suna

[Gestionale]

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    "E va bene...Il suo nome non lo so per davvero. Ma era di Oto, era enorme e sulla quarantina. Mi ha fatto vedere ben poco di quello che sa fare, secondo me. Mi ha praticamente ucciso a furia di pugni! Di anomalo, oltre l'impressionante forza dei suoi colpi e velocità dei suoi movimenti, sa manovrare delle spade con il solo pensiero; un'abilità per noi ricollegabile a quella del terzo Kazekage... e che usa il chakra elettrico...
    Ha detto che aveva sentito parlare delle mie capacità ed era curioso di sapere se sarebbe stato in grado di battermi... le sue azioni parevano quelle di uno schizzato voglioso solo di combattere.
    Adesso bisognerà controllare gli archivi e vedere se è presente nella lista dei traditori. Parlare magari con Shaina o Hanzo per vedere se lo hanno mai visto o se magari ne sono venuti a contatto."


    Ascoltò stranamente in silenzio, commentando quelle parole solo mentalmente. Nel frattempo, si era alzata dal letto e si era messa ad armeggiare con i cassetti, fermandosi solo quando tirò fuori una busta contenente una siringa vuota sterilizzata, che aprì con qualche difficoltà.

    image

    « Me ne frego dell'amministrazione. Per colpa di quello stronzo mi sono svegliata, quindi la faccenda è personale. »
    Forse si rese conto che la motivazione data -per quanto vera- era un po' futile, quindi si affrettò ad aggiungere.
    « ... E poi ha fatto casino nel villaggio sbagliato. E' giusto che la paghi cara. Farò un rapporto completo alla maestra, ma prima voglio sapere tutto ciò che di cui ho bisogno. Non voglio essere messa da parte stavolta. Mi hai mentito quando hai parlato di un coprifronte di suna rigato? Era di Oto nel senso che... ha come villaggio natale Oto? O intendi dire che si tratta di un ninja accademico che risiede ad Oto? »
    Sollevò la siringa vuota, mostrandola al ferito.
    « Potrebbe servirmi un po' del tuo sangue. Hai due possibilità, o me lo lasci di tua sponte oppure me lo prendo da sola. Il secondo caso potrebbe essere un po' doloroso. Intanto voglio che mi dici il resto.
    Ci sono un paio di cose che non mi tornano. Come faceva a conoscerti? E la storiella del ninja berserker che attacca le mura di un villaggio solo per cercare te non mi torna, quante probabilità aveva di beccare proprio te? Poteva esserci chiunque di guardia sulle mura, me compresa
    » (se non fosse che salto i turni regolarmente perché non ho voglia) « poi spiegami che cosa intendi col fatto che sapeva manovrare armi con la mente. Usava l'elettricità per dei campi di forza o che? Che ferite ha subito e in che punti, e come ha fatto a difendersi dalle tue esplosioni? Schivava o parava? Infine... »
    Un'ombra le attraversò il volto ed i lineamenti da bambolina cambiarono per un attimo in un sorriso feroce.
    « ... Hai detto che combatteva corpo a corpo, vero? »
     
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    Deidara era oramai decisa a cercare vendetta...forse avrebbe dovuto provare anche il piccolo quei sentimenti ma era il palese divario di forze a assopire sentimenti vendicativi.
    Forse lei non aveva capito quanto quell'Otese dal nome ignoto aveva dimostrato di valere quel dì.

    " Deidara ma che vuoi fare!? Quel tipo è una macchina da guerra! Se lo vai a cercare nelle sue terre ti annienterà, ti tortuerà e ti farà in tanti piccoli pezzettini!!!"

    Sperava che la ragazza capisse. Quella faccenda era più grande di lei e anche del piccolo Hohe che, come si era visto, era solo una pedina in qule complesso gioco di potere. Era vivo solo perchè lui lo aveva voluto.

    " Deidara lui ha prima sterminato le guardie al gate e poi ha mandato un miracolato a chiamarmi! Hai capito cosa ho detto?! Non è entrato di soppiatto e ha fatto un massacro silenzioso ma ha sfondato tutto, in modo da far accorrere più gente possibile!!! Voleva semplicmenete combattere contro di me, probabilmente non divertito dal confronto con i semplici genin e scorpioni alle mura!!!"

    Un forte sospiro, evidente segno di grande stanchezza, seguì quelle parole. Il piccolo si era riscaldato e il tono era oramai cresciuto fino a gridare. Con più calma, dopo un minuto abbondante, disse abbassando lo sguardo quasi con aria sconsolata nel vedere la giovane ribelle più vogliosa che mai di sapere:

    " Portava il corpofronte di Suna rigato in bella vista e sulla fronte c'era quello di Oto. Quindi posso supporre che abbia lasciato Suna per andare ad Oto, dove probabilmente risiede...questo dando per certo che non fosse sotto la tecnica della trasformazione. Inoltre conosceva molto bene la mi argilla; raggi di esplosione, tipo di creazioni...cose che possono essere apprese solo a seguito di un attento studio dell'abilità a Suna.
    Riguardo il controllo so solo che senza compiere alcun movimento del corpo riusciva a muovere con estrema maestria e velocità la propia spada, dal colore rosso intenso, e le due lame che ha estratto dalla propria armatura. Una spessa protezione di metallo, pesante a vedersi, che gli conferisce una quasi totale protezione del corpo. Tramite le tre "lame volanti" ha contrastato gran parte delle mie creazioni andando queste più rapide o eguali alle mie.
    Il suo chakra era colorato dell'impronta del fulmine. Poteva sviluppare una potente difesa di cakra elettrico attorno a se, che è riuscita senza problemi a disattivare le mie creazioni d'argilla. Si è salvato in questo modo da un'attacco massiccio che ha consumato molte delle mie scorte di argilla. Inoltre è riuscito a semi paralizzarmi il torace mediante il semplice tocco della sua mano..ho sentito delle piccole scariche pervadermi il corpo in quell'occasione...Nessun campo di forza; semplici scariche elettriche.
    Le ferite...Deidara si è preso in pieno un pettirosso e poi ha continuato a combattere come niente fosse! -
    disse ignaro di come erano realmente andate le cose - E' uscito dallo scontro con pesantissime ferite sul corpo, in particolar modo agli arti inferiori, e con la riserva chakrica a mio avviso quasi terminata."

    Fece una pausa raccogliendo fiato ed energie per l'ultima risposta.

    " Non ho mai visto nessuno così rapido e preciso nei movimenti. Sin dall' inizio mi ha messo alle strette con il suo taijutsu formidabile. I suoi colpi oltre ad essere estremamente rapidi erano pesanti come macigni...Inoltre era molto esperto. Come ti ho detto all'inizio poteva avere quarant'anni e non ho potuto trovare punti deboli o momenti di distrazione per coglierlo di sorpresa...deidara affrontarlo è pazzia!! Dobbiamo mandare una squadra!
    Raduniamo i Sand e Shaina e vedremo insieme il da farsi. Inoltre bisogna contattare il Kage, è ora che mantenga le promesse date!"


    Forse il dialogo con la ragazza gli aveva fatto capire una cosa. Lui era un ninja di Suna, era suo compito proteggere il villaggio. Di certo la lettera ancora stretta in mano ora aveva molto meno peso...e questo era merito della piccola deidara.


     
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    « Mmhh... »
    Sembrava più o meno aver vuotato il sacco. Si era sbagliata a dubitare di lui? No, probabilmente se non avesse fatto così quel nanerottolo non avrebbe mai vuotato il sacco. Ci mise una certa soddisfazione a conficcare con forza l'ago nella vena del braccio ed estrarre un po' di sangue.

    « Pensavo di minacciarti con questo, se non avessi parlato... »
    L'aveva fatto apposta di non premere fino in fondo con la siringa, com'era usuale fra le infermiere. C'erano rimasti alcuni millilitri di aria nella parte più bassa, che quando il sangue del Moccioso entrò nell'alloggio della siringa creò una bolla d'aria parecchio vistosa.
    « Sai che cos'è un embolo, no? Sai, i veleni non servono a niente per uccidere con una di queste. E' sufficiente... iniettare un po' d'aria. »
    Lo faceva apposta di estrarre il sangue con lentezza. Corrugò la fronte, senza sorridere.
    « Il corpo umano è imperfetto. Si rompe tanto, tanto, tanto facilmente. Non basta niente... anche solo un po' d'aria è un pericolo mortale. Pensa ad una spada, allora... un oggetto che ha richiesto settimane della vita di uno spadaio, tutte impegnate al solo scopo di... creare un oggetto che riesca ad uccidere con estrema efficienza. Se in questo momento un po' d'aria potrebbe uccidere te con tanta facilità... cosa credi che possa fare una delle mie spade? »
    Estrasse la siringa e la tenne in alto, guardandola controluce.
    « Il campione di sangue mi serve per distinguere il tuo dal suo. Ai portali c'erano un sacco di chiazze di sangue, basterà isolare quello che non è tuo o delle guardie morte ed il gioco è fatto. Purtroppo per il Bastardo con le Katane, la sensei conosce tutti e due gli amministratori del Suono, basterà chiedere a loro di fare un bel controllo per beccarlo. Sempre che sia effettivamente di Oto, cosa di cui onestamente un po' dubito. »

    Sospirò e prese per se una sedia, travasando il sangue della siringa in una provetta con un'attenzione che tradiva inesperienza totale con quegli oggetti. Era vero che lei era brava a creare i feriti e non a curarli, non aveva idea nemmeno di come si facesse una fasciatura. Ebbe però prima di andarsene da riservare un sorriso enigmatico al ragazzino.

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    « Se lo becchiamo non ti preoccupare perché ovviamente ci saremo tutti. Facciamo una bella festa con tanto di fuochi di artificio per il nostro caro Bastardo delle Katane. Per il resto lo abbatte chi è più rapido ad ammazzarlo... »
    C'era un certo senso velato dietro quelle parole. Fra tutti i Sand Scorpions, infatti, Deidara era decisamentela più veloce in combattimento.
    « Ora dormi che vado a cercare Reverie-san. E non fare niente di assurdo che se scopro che hai ignorato un ordine diretto giuro che invece della siringa uso le spade. »

     
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  4. Shiraki_Hyuga
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    Heel Rebirth

    * Una convalescenza interminablie, Shiraki si stava guardando allo specchio nella sua stanza. In un angolo c'erano gli avanzi di una disgustosa cena ospedaliera e lo specchio rimandava l'immagine di un'altra persona.

    Le braccia e il petto devastati dalle cicatrici avevano però riacquisito la vecchia forza, le venature rosse negli occhi si erano riassorbite, l'intero corpo dello Hyuga aveva riottenuto dopo una dura riabilitazione la sua forza originaria. La sua spada era di fianco a lui e con essa un rotolo mandato da Xander al quale era allegato un solo biglietto. *


    CITAZIONE
    Meglio se non vengo a Suna, poi ti spiego, spero che questo rotolo ti sia utile.

    * Lo Hyuga distolse l'attenzione dalla sua immagine, non si curò del biglietto che aveva letto già la mattina quando Reeverie glielo aveva consegnato. Afferrò il rotolo e lo aprì. Un codice comprensibile solo alla casata principale, Xander era stato prudente.

    Shiraki vi impresse del chakra e se lo scaraventò alle spalle continuando a controllarsi le ferite: la più dolente era il taglio in mezzo agli occhi, obliquo. Era stato il lasciapassare per la sua umanità e per l'abbandono.
    Giurò sul sangue versato in precedenza che solo in un modo avrebbe placato la collera: Ritrovare Yue!
    Riaverla, viva o morta che fosse, sarebbe stata la sua pace. Aveva scelto di abbandonare tutto, diventare uno Shura solo per Yue. La ruota del fato avrebbe poi deciso il da farsi.

    Si voltò, al posto del rotolo erano ammucchiati in terra armi, tonici, vestiario, equipaggiamento e protezioni. *


    - Potevi anche venire a prendermi... non posso garantire di non fare cazzate adesso. -

    * Il volto si contrasse in un soriso beffardo, per quanto si detesti qualcosa è meglio evitare conflitti quando si è soli contro un'armata di ninja, anzi, un intero villaggio.

    Attese il venire delle prime luci dell'alba, dopodichè si diresse in amministrazione. Non incontrò Reeverie lungo la strada, ma non gli importava, voleva lasciare quel posto il prima possibile. *
     
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    I Dango sono definitivamente assenti.

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    Continua da QUI


    *Shaina correva più veloce che poteva senza dare troppi scossoni a Ryutsuki. Cercò di non pensare all'ultima volta che aveva messo piede nell'ospedale. I ricordi le facevano ancora male, almeno quanto l'ennesima cicatrice che si era procurata con la sua bella idea di prendere a pugni lo specchio. Se non altro Tatsu quella volta l'aveva medicata abbastanza bene da non farle rimanere un segno troppo profondo. Peccato che per un altro genere di cicatrici non ci fosse molto da fare.*

    *Le porte automatiche si aprirono con un rumore appena percettibile, facendo uscire un refolo della blanda aria condizionata che circolava all'interno. Shaina si avvicinò al bancone della reception, rivolgendosi alla timida segretaria che vi sedeva dietro.*

    Ai, per favore chiama Reverie. E' urgente. Dille che è per Ryutsuki.

    *La ragazza con gli occhiali annuì nervosamente e schiacciò un bottone con un dito dall'unghia smaltata di rosa confetto.*

    Reverie-san, c'è qui Shaina-sama, temo che Ryutsuki-kun si sia sentito male di nuovo.

    *La voce roca di Reverie rispose dall'altoparlante dell'apparecchio.*

    Arrivo subito, dì a Sachi di farli accomodare...e piantala con quel san.

    Ai chiuse la comunicazione con un "si, Reverie-san" che probabilmente avrebbe fatto infuriare la dottoressa, poi chiamò con quello che probabilmente a lei sembrava un tono alto l'infermiera dai capelli rossi, che fece capolino un attimo dopo dal corridoio.*

    Sachiko-chan, per favore accompagna Shaina-sama e Ryutsuki-kun in sala visite, Reverie-san sta arrivando.

    *Sachiko si inchinò in segno di saluto, poi fece strada verso la sala visite.*

    Cosa è successo, Shaina-sama? Pensavo che Ryutsuki-kun stesse bene adesso.

    *disse in tono preoccupato. Un paio di volte Shaina aveva portato Ryutsuki all'ospedale per gli ultimi controlli, e le infermiere erano impazzite per lui, erano abituate a curare rudi ninja che non facevano altro che provare a sbirciare sotto i loro minimali camici e allungare le mani, quindi avere intorno un bambino per loro era come una boccata d'aria fresca.*

    Ha dei forti dolori alle ossa. Credo anche di sapere il motivo, ma vorrei parlarne con Reverie.

    *Sachiko annuì, mentre apriva la porta della sala visite. Era una piccola stanza attrezzata per le cure urgenti. La ragazza aiutò Shaina ad adagiare Ryutsuki sul lettino, e un attimo dopo sulla soglia apparve Reverie, con indosso il camice bianco che aveva "ereditato" dal dottor Asuka.*

    Shaina-chan, cosa succede?

    *Shaina si voltò verso di lei, senza allontanarsi troppo da Ryutsuki.*

    Ecco, penso che dovresti dargli un'occhiata, Reverie...ha perso i sensi, e ha detto di avere dei dolori alle ossa, e a vederlo, sembrano molto forti.

    *Reverie aggrottò le sopracciglia, pensierosa.*

    Dolori alle ossa? Mi sembra strano alla sua età...ha avuto incidenti per caso?

    *Shaina si sentì nervosa. Non poteva tradire Shinodari e raccontare tutto a Reverie, però il modo particolare in cui il ragazzino era cresciuto poteva avere un legame con quei dolori improvvisi. Guardò per un attimo Ryutsuki, poi Sachiko, e poi di nuovo la Dottoressa.*

    Devo dirti una cosa, Reverie. Non puoi dargli qualcosa per calmare il dolore e seguirmi un attimo fuori?

    *Lei annuì, e le fece strada, dopo aver lasciato il bambino alle cure di Sachiko.*

    Sachi, somministragli un antidolorifico, e stai un po' qui con lui, per favore.

    Sissignora.

    *Quando entrambe furono uscite, Reverie chiuse la porta dietro di loro, mise le mani nelle tasche del camice, e guardò Shaina dall'alto con sguardo indagatore.*

    Allora, Shaina-Chan? Cosa diavolo c'è che non va?

    *Shaina abbassò lo sguardo, poi lo rialzò sospirando.*

    Io...non dovrei dirtelo. Però, quel ragazzino potrebbe essere per parte Kaguya da che ho capito...io non so se conosci i Kaguya di Kiri, ma a quanto ho visto sanno fare delle cose strane con le ossa del loro corpo...non potrebbe essere che stia sviluppando l'innata?

    Non lo so, Shaina-Chan...se non lo sa lui, io non posso sapere come si manifesta un'innata di Kiri.

    Si...peccato che lui non sappia nulla...e non lo deve sapere, chiaro? Io...ho promesso di non dirgli nulla.

    Shaina-Chan ma chi cavolo è quel bambino?

    Non posso dirtelo.

    *Reverie cominciava a irritarsi. Segreti da ninja...bella cazzata se finivi per creparci.*

    Come sarebbe "non posso"? Ne va della sua salute.

    *Shaina serrò la mascella, distogliendo lo sguardo dagli occhi viola scuro della sua amica.*

    Lo so...ma ugualmente...non posso. *rialzò lo sguardo.* Ma sua sorella sta arrivando a Suna, è un medico anche lei, non puoi fare in modo di tenerlo stabile almeno finché non arriverà lei?

    Sai quello che mi stai chiedendo, vero?

    Lo so.

    *Reverie sospirò, poi si voltò a guardare verso la porta.*

    Va bene. Ci penso io.

    *Shaina sorrise stancamente, e la ringraziò. Prima che potesse entrare di nuovo nella stanza la fermò di nuovo.*

    Rev, ci sarebbe un'altra cosa...credo che mi servirà "quella" stanza tra poco.

    *L'altra le fece l'occhiolino.*

    Lo sai, quando serve è pronta per l'uso.

    Allora, te lo posso affidare per un po'? C'è una cosa urgente che devo fare.

    No Problem!

    *Salutò Shaina e rientrò nella sala visite. Nel frattempo Sachiko aveva dato un calmante per i dolori a Ryutsuki. Reverie si sedette accanto a lui.*

    Qui ci penso io Sachi. Tu vai.

    *Adesso doveva aspettare che si svegliasse da solo.*

    [...]

    *Shaina uscì dall'ospedale e chiamò Tatsumaru con un fischio. La sua meta stavolta erano le mura.*
     
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    Isernia (molise)

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    In un vicolo di Suna due voci silenziose:

    " Ripetimelo un'altra volta...ti senti più legato a me o a Suna?"

    " Gene abbiamo un accordo, mi pare. Sono con te ma solo per il bene di questo paese; noi donnole abitiamo in queste terre da prima che il primo Kokage mettesse piede sulle dune sabbiose. Il vincolo che mi lega a te al confronto è nulla. Per secoli ho protetto il villaggio, all'insaputa della maggior parte degli abitanti e dei funzionari, da innumerevoli pericoli...Ricorda, la Sabbia non dovrà affondare insieme agli altri paesi, ma dovrà rimanere potente al fianco di Oto."

    " Il mio stesso sangue lega questa promessa."

    " Bene"

    :::alle porte dell'ospedale:::

    E' la prima volta che mi servo di lui per una missione. Probabilmente il mio alleato più potente; un ninja dalla sconfinata conoscenza, saggezza e elevatissima abilità combattiva. Non so nemmeno cosa sia in grado realmente di fare, fino a dove il suo controllo del vento e del fulmine possa spingersi. Probabilmente io stesso avrei problemi a sconfiggerlo in combattimento.
    A Suna è un'istituzione, secondo solo alle più alte cariche amministrative del villaggio, sebbene solo pochi lo conoscano di persona. E' a conoscenza dei segreti più inaccessibili ed antichi del villaggio, nonostante non me ne abbia mai voluto parlare.
    Raijuu-Kama.


    "Esigo parlare con il rettore dell'ospedale, Reverie Lee Flameheart.Immediatamente!"

    La sagoma possente, sovrastante abbondantemente la porta di ingresso, non sembra proferir parola. E' invece dalla mia bocca che esce una voce misto del mio particolare timbro e di quello della donnola. Il mio aspetto è quello di un vecchio dalla folta barba grigia, vestito di un lungo kimono di seta color biano e nero.

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    Edited by DioGeNe - 14/6/2010, 11:14
     
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    La figlia del Vento

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    *Una ragazza con gli occhiali e un corto completo da segretaria trotterellò nella direzione da cui veniva la voce, rivolgendo un rispettoso inchino all'anziana figura che occupava la porta.*

    Buongiorno Signore. Prego, accomodatevi in sala d'aspetto, chiamo subito Reverie-san. Posso chiedervi chi devo annunciare?

    *Chiese, un po' intimorita dal tono autoritario dell'uomo, poi corse con passetti brevi e rapidi su scarpe dai tacchi altissimi fino alla reception, dove con un'unghia smaltata di rosa premette un tasto su un interfono. Una voce calda e roca le rispose dall'altra parte.*

    Si, cosa c'è Ai?

    Reverie-san, c'è qui un signore che chiede urgentemente di lei, l'ho fatto accomodare.

    *disse, aggiungendo il nome dell'uomo in caso lui glielo avesse dato. La donna all'interfono sospirò appena.*

    Va bene Ai, digli che arrivo subito.

    *Ai si avvicinò all'uomo, annunciandogli che la dottoressa sarebbe arrivata subito, poi si congedò con un inchino e tornò al suo lavoro, che sembrava consistere nel sistemarsi le unghie e rispondere al telefono di tanto in tanto.*

    *Dopo un paio di minuti, dei passi in corridoio annunciarono l'arrivo di una donna alta dai lineamenti occidentali, con profondi occhi viola scuro e lunghi capelli biondo miele raccolti in una coda stretta sulla nuca da un laccio scuro. Indossava un camice bianco aperto sopra i vestiti, e teneva le mani in tasca. A differenza della ragazza di prima, non si inchinò profondamente al cospetto dell'uomo, ma gli tese la mano, presentandosi.*

    Reverie Lee Flameheart, credo che lei abbia chiesto di me. Come posso esserle utile?

    *La voce roca e un po' rude della donna era quella che era uscita poco prima dall'interfono. Quando si fosse avvicinata, l'uomo avrebbe potuto notare un crocefisso d'oro piuttosto grande che le scendeva sul petto appeso a una catenella dorata attorno al suo collo. Una vista quasi inquietante, per un non cristiano.*
     
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    "Come può vedere, signorina, abbiamo qualche problema ad entrare per la porta. Aspetteremo fuori."

    Pochi minuti ed ecco comparire un'affascinante ragazza. si presenta a me con il nome del mio bersaglio e mi tende la mano...Rivolgo lentamente lo sguardo alla possente donnola che, con un cenno del capo, mi fa intendere che si tratta veramente della ragazza giusta. Dunque le stringo la mano, rispondendo al saluto.

    " La questione è della massima urgenza. Sono Raijuu-Kama, sovrano delle donnole che abitano in queste terre e che collaborano con i ninja di questo villaggio da secoli.
    Necessito urgentemente di ricercare nell'obitorio la presenza di alcuni dati riferiti ad un presunto cadavere, tale Anteras Asuka, e successivamente l'effettiva presenza del corpo nel cimitero.
    Signorina, sia ben chiaro, la mia non è una richiesta ma un ordine. Lei è obbligata ha scortarci fino all'obitorio e a facilitare le nostre operazioni.
    Vista la natura altamente segreta della missione, non è autorizzata a sapere una informazione in più sul caso. Inoltre ho il consenso del Kazekage a fare quanto possibile per la riuscita della stessa."

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    Parlo io in quanto Raijuu non dispone delle doti interpretative e di raggiro in mio possesso. La presenza della donnola sarebbe stata tuttavia essenziale per la riuscita del teatrino; in quanto la sua presenza avrebbe recato un certo "timore" nella ragazza e avrebbe conferito maggiore credibilità al tutto. Il coprifronte sul suo braccio destro, inoltre, avrebbe autentificato la cittadinanza sunese.
    D'altro canto, io, mi sarei presentato come il portavoce della donnola legato ad essa tramite un mistico legame che la rettrice dell'ospedale avrebbe potuto intuire dal caratteristico timbro vocale. Come ciliegina sulla torta avrei attivato, durante il mio discorso, una particolare abilità.

    ~ Aura del capoclan [1]
    Grazie a tale abilità il ninja, facendo disperdere nell'aria a lui circostante una minima quantità di chakra, è in grado di incutere con la sua sola presenza una forte sensazione di disagio, insicurezza, paura accompagnata da una rigidità dei movimenti e una eccessiva sudorazione a tutti i ninja in essa presenti. L'aura non intaccherà le statistiche seppure il timore nei confronti del Mikawa susciterà un drastico calo della concentrazione che si ripercuoterà in tutte le azioni del ninja e un cospicuo aumento della sudorazione e del battito cardiaco. In questo stato è facile per i ninja soggetti all'abilità compiere errori o in alcuni casi alla dimenticanza dei sigilli delle tecniche.
    L'entità della "paura" varia a seconda delle energie di differenza che intercorrono tra Diogenes e i bersagli fino a raggiungere, in casi di eccessivo squilibrio di forze situazioni di completa rigidità del corpo, incapacità di elebarorare strategie e quant'altro.
    ~ Parienergia: Stanto di ansia con aumento dei battiti cardiaci
    ~ 1 energia: Sudorazione e battiti aumentati; timore
    ~ 2 energie: Sudorazione e battiti aumentati; calo di lucidità e capacità di analisi; timore
    ~ 3 energie: Sudorazione e batitti aumentatai di molto; possibile dimenticanza delle sequenze delle posizioni magiche; paura
    ~ 4 energie: Sudorazione e battiti aumentatai di molto; impossibilità di elaborare strategie, sequenze dimenticate; paura
    ~ 5 o più energie: completa rigidità del corpo; terrore.
    Uscire dalla portata dell'abilità permette un graduale (un turno completo ogni energia di distacco) smaltimento dei "malus" e rende immuni dall'ablità stessa per un giorno intero.
    L'aura ha un raggio di 10 metri ogni bassissimo impiegato da Diogenes (max medio).
    [Essere capoclan]


    Avrei tuttavia controllato l'aura in modo da limitarmi al primo livello di timore; aumentandone gradualmente gli effetti , fin quanto concessomi, in caso di eccessive titubanze o inutili ostinazioni.



    Edited by DioGeNe - 16/6/2010, 19:05
     
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    La figlia del Vento

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    dal cielo e dal mare...

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    *L'uomo anziano attendeva sulla porta, spalleggiato da quella che sembrava un'enorme donnola che portava un coprifronte di Suna legato al braccio. Reverie passò lo sguardo dall'uno all'altra, incuriosita e anche leggermente intimorita dall'enorme animale...intimorita, che strano, non ricordava in tutta la sua vita di aver mai incontrato qualcuno che la facesse sentire così...piccola.*

    CITAZIONE
    " La questione è della massima urgenza. Sono Raijuu-Kama, sovrano delle donnole che abitano in queste terre e che collaborano con i ninja di questo villaggio da secoli.
    Necessito urgentemente di ricercare nell'obitorio la presenza di alcuni dati riferiti ad un presunto cadavere, tale Anteras Asuka, e successivamente l'effettiva presenza del corpo nel cimitero.
    Signorina, sia ben chiaro, la mia non è una richiesta ma un ordine. Lei è obbligata a scortarci fino all'obitorio e a facilitare le nostre operazioni.
    Vista la natura altamente segreta della missione, non è autorizzata a sapere una informazione in più sul caso. Inoltre ho il consenso del Kazekage a fare quanto possibile per la riuscita della stessa."

    *La donna rimase per un attimo immobile, confusa da quelle affermazioni...possibile che Shaina non l'avesse avvertita di una cosa all'apparenza così importante? Stava per ribattere che nessuno poteva obbligarla a fare nulla nel SUO ospedale, quando qualcosa la bloccò. Una strana inquietudine, seguita poi dalla sensazione che avrebbe dovuto immediatamente eseguire gli ordini della donnola, impartiti dalla bocca dell'uomo anziano, che per inciso non si era nemmeno presentato...o si? Cominciava ad essere troppo agitata per fare congetture, e alla fine si disse che se Shaina non l'aveva avvisata doveva trattarsi di qualcosa di estremamente urgente, oppure lei era fuori, e su Gin non aveva dubbi. Sicuramente si sarebbe dimenticato di avvisarla. Certo, non avevano nemmeno uno straccio di documento ufficiale, però quell'uomo e quella donnola le facevano...paura. E lei non era una persona disposta a dare la vita per un semplice dubbio, sarà stato il suo modo di pensare occidentale, o il credo dei Pirati, ma col cavolo che sarebbe morta per proteggere i segreti del villaggio. Spia si, suicida no.*

    *Tirò indietro nervosamente una ciocca di capelli che era fuoriuscita dalla coda di cavallo, prese un respiro per calmarsi, e si rivolse all'uomo, visto che faceva da interprete.*

    E' un bel po' che non sento pronunciare il nome di Asuka-san se non per maledire la sua idea dei camici extra-small per le infermiere...per quanto ne so io, è morto e sepolto...quanto ai dati su di lui, credo che dovremmo chiedere alla persona responsabile dell'obitorio.

    *Guardò entrambi, un po' dubbiosa.*

    Potete entrare dalla porta del Pronto Soccorso, è quella più grande, temo però che Raijuu-Kamasama non potrà salire sull'ascensore per l'obitorio...

    *Ma era impazzita? Quante informazioni gli stava snocciolando? Del resto, qualcosa le diceva che per il bene dell'ospedale non avrebbe dovuto indisporre quei due, e per il suo ospedale, per quello si che avrebbe dato la vita.*
     
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    Come da copione. Non ho intenzione di scomodare Raijuu per questa missione; non è ancora il momento di far vedere quanto forti sono le mie alleate donnole. Inoltre contro Suna che, come stabilito insieme a Jotaro, sarebbe stato l'unico villaggio su cui la futura Oto non si sarebbe scagliata contro, non reputo sicuro utilizzare le stesse donnole generate da queste terre. Infatti, se la kunoichi non avesse indicato l'ascensore come ostacolo fisico per il passaggio della donnola, mi sarei inventato qualcos'altro per escludere la presenza dell'evocazione.
    Uno scambio di sguardi, e Raijuu ben capisce che il suo compito per il momento è finito; da qui avrei continuato da solo. Ospedale, pronto soccorso, ascensore, obitorio...Senza far cessare l'aura di timore, incalzo dunque la rettrice dell'ospedale:

    " Faccia strada. Lei adesso è responsabile della mia incolumità, in assenza della mia parte animale. La mia presenza qui deve essere ignota a tutti tranne che a lei e alla responsabile dell'obitorio. La prego dunque di disattivare, se presenti, ogni telecamera e di raggiungere l'obitorio per la via più breve o, in alternativa, quella più lontana da occhi indiscreti."

    Fino a questo momento, infatti sono stato ben accorto a non farmi vedere. Come già detto, inoltre, Raijuu non è conosciuto nell'ambiente civile quindi la sua presenza avrebbe destato tanti sospetti quanto un cane gigante. Riguardo l'unico altro incontro...bhè tutto si sarebbe sistemato.
    L'aura si fa più grande, aumentando i suoi effetti fin sulla soglia della paura.

     
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    La figlia del Vento

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    dal cielo e dal mare...

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    *L'uomo scambiò uno sguardo con la donnola, che comprese l'impedimento e si fece da parte, almeno in apparenza. Tuttavia quell'inquietudine che attanagliava lo stomaco di Reverie non venne meno, quando fu sola con lui, anzi, sembrò quasi aumentare.*

    CITAZIONE
    " Faccia strada. Lei adesso è responsabile della mia incolumità, in assenza della mia parte animale. La mia presenza qui deve essere ignota a tutti tranne che a lei e alla responsabile dell'obitorio. La prego dunque di disattivare, se presenti, ogni telecamera e di raggiungere l'obitorio per la via più breve o, in alternativa, quella più lontana da occhi indiscreti."

    *La dottoressa annuì, e fece strada lungo il perimetro dell'ospedale fino alla grande porta del Pronto Soccorso, e da lì attraverso una serie di corridoi, alcuni posti dietro a porte chiuse a chiave, fino ad un ascensore.*

    Il percorso che stiamo seguendo spiegò è stato studiato per situazioni come questa, in cui serve discrezione. Solo io conosco l'ubicazione esatta delle telecamere e che corridoi percorrere per evitarle, inoltre alcuni dei corridoi che stiamo sfruttando sono sempre chiusi a chiave e non vengono utilizzati se non per questi scopi. In questo modo il tragitto si allunga un po' ma non si rischia di incontrare praticamente nessuno né si viene inquadrati dal sistema di sorveglianza.

    *Stava cercando di mantenere un tono calmo, ma per qualcuno in grado di capire, era evidente dal modo in cui camminava, con la schiena rigida e i passi accelerati, che non vedeva l'ora che lo sconosciuto facesse quello che doveva fare e si togliesse dai piedi. Non avrebbe saputo dirne il motivo, e certo non lo immaginava, ma il senso di agitazione che aveva provato sulle prime stava peggiorando di minuto in minuto, quasi trasformandosi in vera e propria paura. E per quanto non le piacesse che un perfetto estraneo andasse a ficcare il naso nei suoi archivi, non poteva fare a meno di pensare che assecondarlo fosse l'unica cosa che potesse fare.*

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  12. w e a s e l
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    La sera Leoni...



    Era stata una giornata anche troppo impegnativa per lei. E stava finendo le sue risorse. Aveva camminato per giorni senza nessun sostentamento dopo che le avevano rubato la sacca con dentro tutti i suoi averi, e appena arrivata a Suna l'accoglienza che aveva avuto era stata un uomo sanguinante a terra a cui avevano strappato un braccio. Uomo che poi si era rivelato Hamano, il guardiano delle mura. Molto incoraggiante.

    Ovviamente aveva vomitato.

    Figura da vera eroina. Per migliorare la situazione un tizio le aveva tirato un sasso dalle mura su cui era arrotolato del filo di nylon, oggetto che aveva ancora in tasca, consigliandole di legarci il braccio mancante. Sul momento aveva avuto qualche dubbio su quanto fosse opportuno trasferirirsi a Suna, specie se gli abitanti erano tutti come quel tale.

    Poi per fortuna era arrivato il ragazzo medico, come l'aveva soprannominato lei. Yuki, a sentire come l'aveva chiamato l'altro. Già perchè al quadretto di panico si era aggiunto anche un ragazzino rosso tutto velocità che ricoprendosi le mani di luce verde aveva quasi fermato il sangue che scorreva ancora copioso dalla spalla dell'uomo ferito.

    E ora quello. Una copia del rosso, Hoshi, se l'era caricata in spalla e si era diretto a tutta velocità verso l'ospedale, correndo e urlando come un forsennato per farsi spazio, aiutato da lei che a quel punto certo non poteva essere da meno.

    Ame voleva solo andare a dormire.

    F
    ortunatamente arrivarono rapidamente all'ospedale, seguiti dagli altri due che stavano trasportando Hamano su di un boomerang gigante. Se non fosse stata più che tesa la ragazza si sarebbe interessata parecchio a quell'oggetto così poco convenzionale. Ad ogni modo appena arrivata senza aspettare niente a nessuno, entrò velocemente nella sala d'aspetto urlando, più alle pareti che a qualcuno in particolare:

    Serve aiuto! Hamano, cioè il guardiano delle mura...Insomma, è qui fuori e gli hanno strappato un braccio, ha bisogno d'aiuto!

    Non appena fosse arrivato qualcuno di sicuramente più professionale di lei si sarebbe addossata ad una parete della sala d'aspetto, visto che tutto quello che poteva fare era sicuramente finito li, aspettando le domande, chissà quali, che Hoshi aveva detto che avrebbe dovuto rivolgerle prima di lasciarla andare.

    Chissà, magari o il ragazzo medico o il rosso sapevano chi era il pazzo furioso che lanciava sassi dalle mura, avrebbe dovuto ricordarsi di chiederglielo.



    Edited by w e a s e l - 13/12/2010, 20:14
     
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    Y Danone
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    Ospedale di Suna
    ..Fuori Pericolo..
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    La corsa verso l’ospedale fu frenetica ma senza alcun intoppo, Hpshi e Yuki aiutati da Ame erano riusciti a portare l’amico nel minor tempo possibile. Una volta entrati la ragazza conosciuta al gate prese a urlare informando i medici presenti della situazione. La copia del rosso la lasciò all’entrata per poi ringraziarla con gran sorriso, Ame aveva svolto un ottimo lavoro dimostrandosi gentile e pronta ad aiutare un perfetto sconosciuto, di certo il ragazzino lo avrebbe fatto notare all’amministrazione del villaggio se mai la ragazza fosse stata intenzionata a fermarsi per qualche tempo. Subito il rosso aiutato da Yuki si sarebbe diretto verso una barella per stendere l’amico e portarlo verso la sala operatoria, la sua voce si sarebbe fatta sentire richiamando l’attenzione dei presenti.

    -Presto ha perso un sacco di sangue!!!.. preparate due sacche di sangue per effettuare una trasfusione.. dobbiamo bloccare completamente l’emorragia e ricucirlo!!!.. Yuki se vuoi puoi fermarti qua e restare con Ame.. mi sembra piuttosto scossa.. magari la puoi accompagnare in amministrazione per la registrazione.. hai fatto davvero un ottimo lavoro dovresti entrare a far parte della squadra medica!..-



    Detto ciò il rosso sarebbe entrato assieme agli specialisti di villaggio in sala operatoria per effettuare le medicazioni del caso, disinfettata la ferita avrebbe chiuso lo squarcio effettuando diverse trasfusioni per ripristinare l’enorme quantità di plasma persa dall’amico. Mentre effettuava le cure del caso Hoshi non riusciva ad immaginare chi avesse potuto fare una cosa del genere, strappare un arto a quel modo era assolutamente una cosa impossibile, se Hamano se l’era cavata con così poco poteva ritenersi fortunato. Una volta terminate le cure il ragazzino si sarebbe lavato accompagnando l’amico in una stanza dell’ospedale, li avrebbe atteso nella speranza di poter parlare con il Sand Scorpion e capire meglio che era successo al gate.

     
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  14. w e a s e l
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    CITAZIONE

    ...Yuki se vuoi puoi fermarti qua e restare con Ame.. mi sembra piuttosto scossa.. magari la puoi accompagnare in amministrazione per la registrazione..


    NO! Cioè, no, non serve, vado da sola, devo andare, si insomma, devo uscire. Magari poi tornerò a salutare, si, di sicuro a salutare. A presto. ci rivedremo sicuramente. Baci alla famiglia!

    Baci alla famiglia? Come diavolo le era venuto in mente di urlare 'baci alla famiglia' nel mezzo di un Ospedale con un uomo sanguinante e senza un braccio nell'atrio?!

    Uscì di corsa dall'ospedale per buttarsi nel primo vicolo che incontrò. Qualunque cosa avessero detto dopo la sua infelice battuta il rosso o il ragazzo medico, che poi medico non era a sentire Hoshi, lei non l'avrebbe sentito. Aveva bisogno di riprendere fiato. Nel vicolo si sedette a terra con la schiena appoggiata ad un muro, espirò e inspirò più colte prima di riaprire gli occhi e abbassare lo sguardo. Porcamerda! Urlò senza volerlo, ma non riuscì ad evitarlo; aveva il davanti della casacca tutto imbrattato di sangue. Per la precisione il davanti della sua unica casacca. Se la tolse e la appallottolò nella sacca che portava sulla schiena. O trovava un posto dove stare e dove lavare le sue due cose o probabilmente l'avrebbero buttata fuori prima ancora che potesse registrarsi per oltraggio alla decenza.

    Quasi per caso, togliendosi una goccia di sangue secco dal polso ripensò un attimo ad Hamano, il tizio che aveva trovato davanti alle mura, e si ripromise con forza di reincontrarlo prima o poi. Almeno per scusarsi. In fondo, era entrata senza la sua autorizzazione.

    Si alzò da dove era accasciata e si avviò lentamente lungo la via principale, sperando di incontrare qualcuno o qualcosa che le indicasse dove si trovasse l'amministrazione.
     
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  15. Manu ©
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    Buio, buio e ancora buio.
    Faceva una fatica matta per cercare di aprire gli occhi. Ma perché aprirli? Stava di un bene adesso. Non si ricordava niente, nè perché si trovasse disteso, né dove si trovasse e né perché fosse lì.
    Stava riposando.
    Improvvisamente si sentì prudere la guancia sinistra e quindi mosse il braccio per grattarsi. Il fatto fu che la guancia continuava a prudergli, e lui era sicuro di avere mosso il braccio, o perlomeno di avere inviato l'ordine dalla sua testa al braccio con il comando di alzarsi e grattare la guancia.
    E poi si sentiva in un certo senso, più leggero.
    E di botto si ricordò.
    Lo straniero, l'attacco subito, ma soprattutto il braccio perso.
    Si sentì gelare perchè adesso poteva realizzare quanto gli era successo e la gravità di cosa gli era capitato.
    Aprì immediatamente gli occhi.
    Scoprì di essere su un letto ospedaliero e con sgomento rimase a fissare il moncherino che partiva dalla sua spalla. Sentì cadergli una lacrima.
    Rimase lì, muto per qualche minuto, a fissare il braccio mancante senza nemmeno pensare, ma poi si ridestò e si accorse di essere stato anche medicato. Dal gate sapeva che solo un'altra persona lo avrebbe aiutato.

    Ehy, c'è qualcuno? HOSHIII!

    Sapeva che l'amico era lì, non poteva essere altrimenti, e poi doveva parlargli con urgenza.
    Con molta urgenza.



     
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115 replies since 25/9/2007, 22:26   3639 views
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