L'Arena

[Ambientazione]

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  1. Shinodari
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    Y Danone
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    Il primo a raggiungere la ragazza in Arena fu Ledah.
    Indossava abiti adatti al suo ruolo in quella che alla fine a Shinodari sembrava un’opera teatrale.
    Lo shinobi teneva una delle maniche sfilate.
    Alla fine il suo tocco riusciva sempre a darlo.
    Gli rivolse un cenno del capo, senza parlare, eppure in un certo senso lei aveva espresso a Ledah tutto quello che provava.
    In un mondo privo di emozioni, i simboli possono essere un importante linguaggio.
    Lo vide posizionarsi in modo da poter dare i ricevitori agli ospiti che presto avrebbero reso quel palco meno solitario.


    L’ingresso della sua guardia del corpo fu originale, ma in un qualche modo riuscì a strappare dalle labbra della ragazza un sorriso, ma per un tempo troppo breve per illuminarle il volto.

    Il giovane si inchinò rivolgendole un saluto formale, in un tono serio che sembrò scemare verso il divertito, quando Febh notò l’abbigliamento di Ledah.

    Shinodari si concesse di osservare la divisa nivea che indossava lo Yakushi, soffermandosi a leggere i kanji all’altezza delle ginocchia. Sul petto il simbolo del suo clan e le immancabili insegne di Oto.

    La nota che le stranamente non si trovava in nessun accessorio o ricamo che portava addosso.


    Febh le domandò dei dignitari stranieri e le riferì che aveva fatto un sopralluogo e che tutto sembrava in ordine.

    -I nostri ospiti arriveranno a breve.-

    Rispose brevemente, salutando a sua volta con un inchino.

    Per un po’ calò il silenzio...
    Ognuno immerso nei suoi pensieri, fino a quando Febh non interloquì nuovamente..


    CITAZIONE
    Tutto bene?

    Shinodari si voltò nuovamente verso di lui.

    Scosse la testa.


    -No, non va affatto bene. Tutta la faccenda del torneo è solo un’inutile farsa. Le regole dell’Accademia ci impongono di mostrare che nessuno shinobi proveniente dagli altri villaggi sta partecipando a questo gioco mortale. I sigilli... Potevamo designare i più meritevoli, ma sembra che Oto non sia Oto senza un tributo di sangue, senza che la morte diverta i suoi spettatori. Neanche gli amministratori possono opporsi al volere superiore.-


    Esordì la ragazza con le iridi viola che sembrarono per un istante sfumare nel nero.

    -Tra poco si apriranno i battenti e tutto sarà come tre anni fa... Vedere i nostri compagni, i nostri amici, le persone a noi care, superare prove rischiose solo perché siamo shinobi, solo perché è il sangue che ci muove, mai la vita. Cosa si è disposti a fare per il potere? Le prove mostreranno la natura dei nostri nuovi guardiani. Guardiani che saranno legati al sigillo dalla morte in caso di tradimento. Mi domando quante persone che assisteranno avranno pietà dei concorrenti... Quante capiranno la tragedia che si nasconde oltre quei monitor...-

    Concluse il discorso quasi con un sussurro.

    Restò in silenzio in attesa, fino a quando una figura familiare non fece la sua comparsa...

    Shaina le stava dinanzi, a braccia incrociate.


    CITAZIONE
    Mi sono persa qualcosa, Shin?


    Shinodari non ebbe modo di rispondere che una ragazzina bionda comparve dietro l’amica emanando un’aura non esattamente pacifica.


    CITAZIONE
    « Sen... sei. »

    Il tono di voce era seccato, e si sentiva il fiato leggermente ansante come se avesse corso per arrivare fin lì.

    CITAZIONE
    « Dove. Diavolo. Era. Finita...? »

    A quanto sembrava Shaina si era dimentica qualcosa.

    Evitò di sorridere, visto l’atmosfera che regnava, ma conoscendo l’amica la situazione era alquanto ilare.

    Ma il gesto che più commosse Shinodari fu rivedere la donna lupo che si sforzò di parlarle in quel linguaggio che sembrava aver dimenticato.


    CITAZIONE
    -'iao, 'hin!-

    La kunoichi di Oto sentì le lacrime inumidirle gli occhi.

    §Al diavolo l’etichetta!§

    Osservò mentalmente.

    -Sei la benvenuta... Il tuo saluto per me è molto prezioso...-

    Mormorò commossa nella sua direzione.

    Poi rivolgendosi a Shaina.


    -Sono felice che tu sia qui. Chi è la graziosa signorina che ti vuole morta?-

    Commentò cercando di sdrammatizzare la situazione.

    Subito dopo fece il suo ingresso uno degli amministratori di Kiri, Shiltar Kaguya.
    Shinodari si sentiva un po’ in soggezione davanti a lui, soprattutto dopo il loro incontro nel villaggio di appartenenza di quest’ultimo.
    Eppure riuscì a non darlo a vedere.


    CITAZIONE
    "Salve Shinodari Jaku e Shaina Otori.
    Mi scuso per il ritardo, spero di non aver perso ancora niente di rilevante in questo torneo di Oto."

    Fu l’educazione e la consapevolezza del ruolo che stava ricoprendo a non farle sfuggire dalle labbra una battuta sarcastica.

    -Nobile Shiltar, la vostra presenza ci onora. Il Torneo non ha ancora avuto inizio.-

    Ripose in tono cortese, mentre rivolgeva un’occhiata alla falce d’osso che il Kaguya portava con sé.

    Nel frattempo Ledah svolgeva l’incarico di consegnare i ricevitori ai presenti.

    L’area fin troppo formale che aleggiava nella tribuna venne distrutta dall’arrivo di Godsan.


    CITAZIONE
    Shinnyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy...

    L’urlo del kiriano attirò l’attenzione della ragazza.

    L’istante dopo si ritrovò abbracciata al giovane.

    L’espressione che assunse Shinodari era tutta un programma.
    La kunoichi arrossì violentemente fino alla punta delle orecchie, assumendo ogni gradazione di rosso, visibilmente imbarazzata.

    Certo era contenta di rivedere Godsan...
    Ma se solo l’avesse visto Kayle, probabilmente il kiriano non si sarebbe staccato da solo dall’abbraccio e sicuramente non avrebbe continuato a parlarle allegramente.


    CITAZIONE
    Che piacere rivederti!

    L’espressione di Godsan non riusciva a farla incavolare per quel saluto fin troppo caloroso.
    A dire il vero era la prima volta che la salutava così.


    -Anche per me...-


    Balbettò la kunoichi.

    Improvvisamente il giovane si stacco da lei, come se si fosse accorto di qualcosa che non andava.

    Forse aveva compreso che quel gesto fosse di dubbia interpretazione.

    Fortunatamente Godsan si ricompose per andare a salutare gli altri shinobi presenti.

    Shinodari sospirò.

    Ok, sarebbe stata una lunga giornata.

    Mancavano solo due shinobi all’appello e uno di loro era il sennin di Konoha, Kaworu Uchiha.
     
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