Riunione di Oto II - II otO id enoinuiR

[Amministrativo]

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  1. Yami Kaguya
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    Chiamata a raccolta?
    Oto's Style



    E' una giornata tranquilla, e il vento porta con sè notizie di cambiamenti. Così come qualche strano oggetto volante.

    Quella mattina, nell'ospedale, regnava il silenzio innaturale che caratterizzava quel luogo, sebbene la sua padrona non palesasse la sua presenza da molto. Tuttavia, la sua ombra sembrava ancora avvolgere
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    quel luogo. E c'era qualcuno che avrebbe presto usato, ciò che l'Okamikumo aveva lasciato lì a lavorare.

    Senza che qualcosa fosse cambiato, senza nessun rumore che lo scatenasse, dalla porta uscirono persone, che sembravano essere uscite da un qualche luogo che era meglio non vedere. Prive di volto, avanzarono a scatti fino a fuori l'ospedale. Addosso portavano delle siringhe, caricate e pronte all'uso, ognuna fissata a una tracolla. Visuale curiosa, visto che non prometteva nulla di buono.

    Un'altra figura uscì dall'ospedale, raggiungendo quelle che, visti gli abiti, potevano essere chiamate infermiere. Si voltò verso un'altra persona che lo seguiva, prima di dirigersi verso il personale dell'ospedale.

    Ci sono dubbi sugli obbiettivi memorizzati?

    Un lento movimento a destra e sinistra, stabilì che era tutto chiaro.

    La figura che aveva parlato, passò fra le infermiere, togliendo il laccio emostatico che avevano sul braccio, lasciando che il sangue circolasse, così come ciò che portava. Poi fissò la sua collega, attendendo che desse l'ordine alla "squadra".
    Appena sentito il segnale, le infermiere si sarebbero mosse con una rapidità innaturale, per chi le avesse già viste in azione. La loro corsa era pari a quella di un umano ancora vivo. La figura sorrise, per poi dirigersi al palazzo del Suono.

    E poi dicono che il doping fa male.




    Silenziose e metodiche, ogni infermiera avrebbe corso per tutta Oto, cercando la propria preda. Una volta che avessero visto un bipede con le caratteristiche somatiche impresse nella memoria, avrebbero eseguito gli unici due ordini impartitogli per quella situazione. Mirare, e tirare.
    Ognuna di esse, avrebbe staccato una siringa, preparando il colpo. Per poi lanciare l'oggetto verso l'obiettivo. Senza curarsi se avessero schivato o meno, si sarebbero quindi dirette all'altro. Una volta finito, avrebbero fatto ritorno all'ospedale.

    Ogni siringa conteneva un sedativo composto perlopiù di benzodiazepine, sostanze che agivano direttamente sul sistema nervoso. La dose era sufficiente a stendere un umano di grossa taglia. Ovviamente le dosi erano state rincarate in caso di soggetti particolarmente resistenti.
    Il fatto era semplice. La precisione delle infermiere, poteva essere annullata solo da una rapida reazione all'attacco. Se la siringa avesse toccato la pelle del bersaglio, i recettori sulla punta avrebbero immediatamente reagito al contatto con qualcosa, e liberato il sedativo nel corpo della vittima.
    Se invece fossero state schivate, il ninja avrebbe già potuto notare come avvolto attorno al corpo dell'oggetto, ci fosse un messaggio.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Per chi si fosse addormentato, invece, si sarebbe trovato la mattina dopo con gli effetti del sedativo lenti a sparire. Ma d'altronde, la politica di Oto era quella.





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    All'arrivo
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    al palazzo, avrebbero trovato due figure ad attenderli. Riconoscibili come i due amministratori del villaggio, Yami Kabane e Shinodari Jaku. Il Kabane soltanto però, aveva un sorriso sornione sul volto, mentre osservava chi sarebbe arrivato e chi no.



    CITAZIONE
    Nota Informativa:

    Gli shinobi che posteranno all'interno di questo topic, una volta che la discussione sarà resa pubblica, dovranno descrivere in gdr come siano riusciti a schivare la siringa "soporifera" e a leggere il contenuto della missiva.
    Rammentate solo una cosa: le infermiere sono proprietà di Sayaka, quindi se le rovinate, potreste successivamente vedervela con lei...

     
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  2. Takagi Mikawa
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    La seconda riunone di Oto

    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Pensato
    Parlato


    Era un'altra giornata alquanto noiosa ad Oto, stavo passeggiando per le vie del villaggio meditando di andare a pescare quando vidi un'ombra corerre a folle velocità verso di me.
    All'inizio non mi curai minimamente, ma quando vidi il bagliore del metallo riflettere la luce del sole mi preoccupai un pò.
    A quel punto riusciì a vedere chiaramente quell'ombra, si rattava di un'infermiera che correva ad una velocità molto superiore alla mia, e inoltre aveva in mano una siringa.
    Che diavolo succede!!! Inoltre quella donna non sembra per niente umana
    In quel momento l'infermiera (o qualunque cosa fosse) lanciò la siringa che aveva in mano contro di me.
    La mia reazione fu spontanea e repentina, sfoderai la mia wakizashi e feci cozzare la lama contro la siringa.
    Accidenti il colpo era precisissimo e molto potente.
    Non oso pensare che cosa sarebbe successo se fossi stato colpito da quella siringa

    Poi mi posizionai in difesa aspettando un'altro attacco da parte di quella strana creatura, ma quest'ultima passò oltre senza neanche degnarmi di uno sguardo.
    Tutto qui!?!? Un banale lancio e basta!!! è molto strano
    In quel momento fissaì la siringa caduta a terra e mi accorsì che vi era arrotolato intorno un pezzo di carta.
    Raccolsi la siringa da terra facendo attenbzione a non toccare la punta sfilai il messaggio.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Continuare ciò che è stato promesso?? Che divolo vuol dire, una cosa è certa ci sarà un'altra riunone di Oto, mi ricordo ancora quando anni fa mia madre si recò alla prima riunione del nostro villaggio, allora ero troppo piccolo per partecipare
    L'improvviso attacco e il messaggio avevano risvegliato la mia curiosità e la mia solita energia.
    Lasciando perdere tutto quanto mi diressi con passo svelto al palazzo del suono che svettava su tutte le altre costruzioni.
    Ne è passato di tempo da quando sono venuto qui l'ultima volta
    Mentre i ricordi affollavano la mia mente entrai nel palazzo.
    Quando entrai nel palazzo riconobbi le due figure che aspettavano l'arrivo degli shinobi nel villaggio.
    Ciao Shinodari! Ciao Yami! Mi fa piacere rivedere entrambi, d'altrode non vi vedo entrambi dall'ultima lezione del corso genin.
    Come state? Shinodari sei sempre la più bella donna di tutta Oto!
    Yami scommetto che sei stato tu a ideare la prova della siringa soporifera vero?

    Dopo aver udito una probabile risposta dei due mi sarei messo in'unagolo ad aspettare l'arrivo degli altri Shinobi, dato che a quanto pare ero il primo ad essere arrivato.

     
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    Reunion's Begin...



    SPOILER (click to view)
    -Parlato-
    § Pensato §
    Narrato...


    Giornata tranquilla in quel di Oto, una candida luce mattunita accolse il risveglio di Jin, che quasi infastidito dai raggi che passavano attraverso gli spiragli della tapparella, si voltò dall'altra parte e continuò a dormire, incurante dell'evento che avrebbe sconvolto la sua giornata...
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    In tarda ora sembrò destarsi dal lungo sonno in cui si era rintanato per evitare i soliti allenamenti mattutini di cui quel preciso giorno non volle dedicarvisi...
    Rapidamente si lavò e ancor più velocemente si vestì, per poi scendere al piano inferiore e godersi una lenta e gustosa colazione.


    I pensieri che offuscavano la mente del ragazzo erano mille, molti eventi si stavano verificando in quel periodo, eventi se pur benevoli e di gran entusiasmo, che però stavano stancando il ragazzino...
    Molto lentamente si accinse a nutrirsi della solita brodaglia di latte, mentre, quasi disinteressato girava canali della televisione, immerso nei suoi pensieri più oscuri e più recenti...

    In primo pomeriggio, dopo aver riposato 1 ora, decise di dirigersi al bosco solo per qualche esercizio per tenere allenato il corpo, che nei giorni precedenti aveva subito seri pressioni causa allenamento duro ed estenuante che aveva costretto Jin ad uno stato di stanchezza, e pigrizia...
    Dopo svariate ore di allenamento, alcune passate sotto una quercia adiacente al bosco d'allenamento, a concentrarsi in una finta - meditazione, più comunemente chiamato "sonno", parve destarsi e quindi, visto il tempaccio che si stava prospettando, dirigersi a casa...
    Tuttavia non poteva immaginare quale mostruosa aggressione stesse per subire...
    Nella più completa tranquillità del paesaggio, attraversò il bosco ammirando la sua anatomia, cogliendo sempre impercettibili, i fruscii delle foglie...

    - Ehh...giornata dura...anche se non ho mosso quasi muscolo...-

    Nel moto della sua riflessione, un vento gelido e di arcano sapore lo travolse...
    Jin quasi preoccupato, parve aumentare il passo verso la strada di casa...mentre il fruscio delle foglie sembrava farsi più intenso, e non preannunciante certo qualcosa di benevolo...
    Ad una incredibile velocità, una creatura non umana si palesò davanti ai suoi occhi ora più che mai inorriditi e soprattutto timorosi di tale figura...

    § Che diavolo è?...Ho paura... §

    In un impeto di paura e rabbia, Jin si scagliò contro la creatura, che anticipandolo, gli gettò contro una specie di siringa...
    In quel momento, diverse sensazioni fluirono nell'anima del ragazzo, che tuttavia, cercando di raggruppare tutta la calma possibile, concentrò un quantitativo di bassissimo nelle gambe (Velocità: 150 --> 162.5), che servì a schivare di gran lunga l'arcana siriga dall'effetto sconosciuto...
    Nel moto dell'azione, il mostro sparì, non lasciando traccia, o forse si...la traccia la lasciò, ed era avvolta in quella siringa, che Jin tempestivamente andò a prendere per poi estrarre una lettera dove vi era scritto:

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso

    - Il palazzo del suono eh?...Cavolo è un luogo importante...non capisco però io a cosa serva...meglio andare a vedere...anche sè...No, deciso...Ci vado! -

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    Jin armato di coraggio, si avviò in avanscoperta circa il luogo designato da raggiungere nella lettera, un pò timoroso visto il macabro incontro affrontato, si incamminava ad incere lento, scrutando ogni minimo rumore, e ogni minimo spostamento di oggetto nelle vicinanze...
    Giunto a destinazione, il ragazzo parve riconoscere due ombre che sembravano attendere gli Shinobi...Arcane figure che nel buio della notte attendevano il conseguirsi di un qualche evento con l'aiuto degli Shinobi di Oto...
    Man mano che si avvicinava, Jin sembrò riconoscere i due, una era Shinodari Jaku la meravigliosa Kuniochi amministratore di Oto conosciuta all'Hungry Bug...Mentre l'altro era Yami Kabane, anche lui amministratore di Oto amico di Keita...
    Una volta giunto a tu per tu con i due fece un leggero inchino salutandoli:

    - Shinodari - Sama, Yami - Sama...Onorato di incontrarvi nuovamente...-

    Successivamente si apprestò a aspettare insieme ai due l'arrivo degli altri Shinobi attesi per l'arcano evento...


    Edited by Jin Tsuji - 6/11/2007, 21:04
     
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  4. Shinken Takatsui
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    Come spesso accadeva durante questo periodo di instabilità, lo Shinobi dai capelli blu si aggirava solitario per le vie della sua città. Quando il ninja non era rinchiuso nella sua villa a disegnare carte geografiche o a cercare di sviluppare nuove tecniche, lo shinobi amava passeggiare per le vie oscure della sua città, spesso alla ricerca di qualche novità. Come al solito il suo passo era lento, come l'andamento del vento...

    Fu proprio mentre sbucava da un vicolo oscuro che si imbattè in quella che sembrava la resurrezione delle infermiere di Sayaka. Non curante di quelle orrende creature, lo shinobi del suono continuò a camminare ma sempre con un occhio puntato sulle ibride donne; come spesso si dice "i frutti non cadono mai troppo lontano dall'albero..."

    Ed infatti, appena una infermiera lo notò, subito il suo braccio scattò in direzione dello shinobi del suono rilasciando la siringa. Shinken non si curò dell'arma lanciata e, scartando lateralmente grazie alla sua innata velocità, rilasciò improvvisamente un Chakram che, rapido più che mai, prese in pieno l'esile carne dell'infermiera staccandone il tronco a metà. Le infermiere erano ibride ma le loro movenze erano simile a quelle di stupidi e semplici umani. Lo shinobi di ricompose e si avvicinò al corpo mutilato che ancora si dimenava leggermente e lo osservò...

    ° Tho, delle missive... °



    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso

    Non curante del cadavere a terra, Shinken s'avviò verso il muro nel quale la sua arma si era conficcata e, staccandola con un forte strattone, si diresse al suo solito passo verso il palazzo del Suono, luogo alquanto familiare per un Takatsui.

    [...]

    Non ci volle molto che Shinken raggiunse il palazzo designato per questa, probabile, riunione. I suoi lineamenti erano coperti dal suo solito lungo manto e, quanto arrivò al cospetto di Shinodari e Yami, bastò un semplice gesto con la mano per spostare il manto e far riconoscere il proprio viso. Con la solita serietà si rivolse ai due shinobi che, da quello che sembrava, avevano organizzato tutta la messa in scena...

    - Chiunque faccia ancora una volta uno scherzetto del genere pagherà le conseguenze sulla sua pelle. Il vecchio metono di invio delle missive era molto più efficace e meno stancante... per altro sprecate così inutilmente le infermiere di Rengoku che, sapendo che fine fanno, non ne sarà felice. - Dunque, aggiunse. - Perchè state convocando i ninja di Oto? Forse il Kokage si è preso la briga di accorgersi di noi? -

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    È colpa tua. Ratty

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    Quel giorno Febh stava spazzando fuori dal portone d'ingresso del palazzo Yakushi. Era appena tornato dall'amministrazione, dove aveva consegnato i documenti necessari per la parte pratica del corso Chunin, e ora si sforzava di ignorare i commenti piccanti che Yasu Yakushi ( un lontano cugino nonchè guardia di palazzo) esclamava a gran voce su ogni singolo esponente del gentil sesso che passava di lì.

    Poi ci fu un commento a voce più alta dei precedenti: Ehi, guarda quella lì, sembra già pronta per fare qualche giochetto..una vera infermiera....ma che ha in faccia?? Anzi, sono due! Febh si limitò al piatto Uhn? che ormai era la sua risposta standard verso il cugino, se non fosse che subito dopo sentì un grido di dolore! Voltando la testa, il suo sguardo saettò dalla siringa piantata nel braccio del parente all'assurda creatura che, vestita come un'infermiera, stava caricando un lancio contro di lui, mentre un essere del tutto simile si dava alla fuga.

    Eh no! Gridò, mentre la rapida tecnica della Raffica di suono, eseguita dopo appena due sigilli, deviava il proiettile in arrivo. Subito dopo Febh, Kunai alla mano, si lanciò all'inseguimento della creatura, ma un tonfo alle sue spalle lo fece voltare. Yasu era a terra...forse morto? Con un lunga scivolata frenò la sua corsa e si lanciò all'indietro. Yasu dormiva...e attorno alla siringa che aveva piantata nella carne c'era un biglietto:

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    ...ma siamo matti? E per una semplice riunione fanno una cosa del genere? Mormorò, stranito, mentre da dietro le mura del palazzo venivano letteralmente fatte volare via tre o quattro di quelle creature..evidentemente avevano disturbato la vecchia Ogen mentre cucinava. Si levò un grido dal palazzo:

    FEBH!!! VA TUUU!!!

    La voce della vecchia era chiara..lui rappresentava gli Yakushi agli occhi del villaggio...perchè loro erano troppo impegnati a farsi gli affari propri.

    --------------

    Raggiunse il palazzo poco dopo. C'era già qualcuno...tra cui Shinodari e Yami, il quale aveva un sorrisetto fastidioso. Febh entrò nel palazzo gettando a terra la siringa che era destinata a lui, e disse, particolarmente scontroso:

    Esattamente chi è il genio che ha avuto questa brillante idea? Ora mi tocca fare i turni di guardia al posto di Yasu...comunque ciao Mormorò verso i due amministratori (per quanto sapesse solo di shinodari come possidente tale carica)

    E chi sono questi due? si chiese, osservando due ragazzini mai visti prima...mentre il tizio inquietante lo aveva presente, anche se non gli aveva mai parlato..nè era particolarmente allettante l'idea di farlo.

    Febh Yakushi, piacere Avrebbe detto alla volta dei due sconosciuti, facendo uno sbrigativo cenno con la mano.
     
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  6. Soulafein
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    ...il richiamo del demone..




    S
    ole e vento gelido erano gli unici compagni su cui il giovane traditore poteva contare in quel momento fra i vicoli bui di Oto.
    L'inverno era arrivato, le sue sferzate malefiche laceravano la carne e bloccavano le ossa...fatto impossibile per la vipera dal freddo sangue e dal gelido animo...

    Svoltò in uno stradino scoperto, il sole colpì i suoi occhi stanchi...solo da poco aveva ricominciato a dormire, quei sibili insistenti si stavano placando.
    Sapeva che era la solita ed infame calma prima della vera tempesta, ma si sarebbe goduto quella quiete il più possibile...

    I raggi luminosi lo ferivano sempre meno, si era abituato, dopo 2 anni fra quelle mura, anche al diretto sole di Oto.
    Così diverso dai riflessi sparuti del suo villaggio natio avvolto nella sua nebbia...per qualche lungo istante i suoi occhi rossi di sangue e follia si persero nei ricordi...

    Un'esitazione che per poco non gli avrebbe causato la morte...

    Fu un lampo di luce che lo svegliò, gli occhi sensibili ed i muscoli sempre "tesi" pronti a scattare lo avvertirono del pericolo...

    Un oggetto, rapido, appuntito...stava dirigendosi verso di lui ad una velocità spropositata.

    ...I soliti vicini poco socievoli...

    Il chakra, rapido come una vipera volante scivolò nei suoi legamenti, i suoi movimenti si fecero flessuosi e indescrivibili, come la sua reazione al pericolo.
    Una contorsione sovraumana, le ossa che non erano più limiti, la pelle che si allungava mentre il chakra dava la spinta ai suoi muscoli...

    Il proiettile non fu un problema per la vipera traditrice, fin troppo abituata a simili assalti, spesso in modo molto più compatto e studiato.

    Quel giorno i vicini erano poco ispirati si vede...solo una siringa avvelenata...

    Il mostro sorrise, notando con la coda dell'occhio un movimento incerto muoversi verso un vicolo in ombra alla sua destra.
    Non si prese la brida di seguirlo, conosceva a memoria tutti i suoi nemici da quelle parti...ed erano molti.

    La lingua divenne la sua mano, a senza spostarsi di un millimetro afferrò la siringa.
    Conosceva bene quegli oggetti del mestiere, non gli fu difficile evitare di rimanere stupidamente ferito anche utilizzandola in quel modo poco consono.

    Fu sorpreso dal notare che questa volta il nemico si fosse firmato
    Forse un paio di gruppi si erano uniti sotto la stessa bandiera e volevano mostrarsi a tutti...inutile manifestazione di superbia ai suoi occhi e per questo li avrebbe puniti...

    Colui che giudica superbi gli altri lo è ovviamente di più, a volte senza rendersene veramente conto...

    Srotolò il pezzo di carta...che sorpresa non vedere lettere di sangue o minacce di morte.
    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Quindi il demone si era deciso a ridestarsi dal suo infinito sonno...finalmente.
    Da quando era giunto Kodachi provava in quella capra demoniaca un odio indefinibile, forse solamente perchè quella era riuscita a sfruttare meglio di lui il vuoto di potere che si era creato ad Oto dopo la morte del vecchio serpente...

    Poco male, avrebbe imparato dal suo errore e la prossima volta avrebbe fatto ciò che doveva...

    Intanto in lui riafforavano i ricordi della vecchia riunione l'anno prima.
    Candidato al sigillo del serpente per prendere il posto del suo vecchio sensei...Luis.
    Da quanto non aveva sue notizie?

    Lo avrebbe forse rivisto al palazo, era inutilerivangare il passato...in quel luogo avrebbe avuto conferma dei suoi poteri e avrebbe capito se quel demone era abbastnaza folle da donare forza a un essere così simile al vecchio serpente...

    Si incamminò dunque verso il palazzo del Suono...certo di incotnrare tutti i volti meno gradevoli di quel villaggio di folli e mostri.

    [...]

    Dinanzi al colossale edificio, come era facile immaginarsi, la solita coppia.
    Shinodari e Yami...
    Con la prima non ricordava di aver mai avuto un vero dialogo, ma la consceva di fama sia in fatto medico che umano...con Yami invece, non poteva dimenticare quel giorno in locanda e quegli occhi.

    "Che sorpresa...i due fantocci del demone"

    Il mostro mostrò un ghigno, la sua lingua rapida come un freccia scattò ferale e una risata che di umano aveva ben poco uscì dalla sua gola fra oscuri sibili e grida.

    ...Alla fine sarebbe stato divertente...






     
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  7. Dark Pere
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    ۞...Novità...


    ۞...Chapter...1...


    ۞...Post...Di...Presentazione...



    S
    i trattava di una giornata noiosa per me e, non avendo nessun compito da svolgere, vagavo senza meta per il villaggio di Oto. Il sole risplendeva alto in un cielo sgombro, ed ogni tanto si poteva sentire il soffio gelido del vento; per Oto vi erano molte persone per le strade, e come me vagavano per il villaggio.

    Ci sono troppe persone qui, è meglio che mi dirigo in una strada più sgombra.



    E così continuavo il mio cammino, dove io mi sentivo più a mio agio; ma, proprio quando ero rapito dai miei pensieri, vidi inbattersi nella mia strada una strana ragazza. A prima vista sembrava un infermiera, dato dal fatto che indossava un camice bianco molto simile a quello di quest'ultimi, e pareva che avesse molta fretta. Finchè ad una distanza di circa 6 metri non scagliò un oggetto contro di me.

    !!!



    In quell'attimo ero stato colto all'improvvista, non mi sarei mai aspettato una cosa simile così all'improvviso; ma in quel momento mi sarebbe stato difficile effettuare un movimento per evitare l'oggetto, che ad elevata velocità si avvicinava contro il mio bacino.

    Se la metti così!



    Con tutta la velocità di cui disponevo composi due sigilli, e dopo aver posto le mie mani verso l'oggetto in volo, effettuai una tecnica riuscendo così a deviare l'oggetto.

    Raffica di Suono!



    CITAZIONE
    Raffica di Suono
    Tipo: Ninjutsu
    Villaggio: Suono
    Posizioni Magiche: 2 (veloce)
    Descrizione:
    Con entrambe le mani rivolte verso una direzione, il ninja che esegue questa tecnica è in grado di deviare quasi tutte le armi da lancio presenti nell’area verso l’alto (escluse armi molto grandi). Inoltre, se si rivolge questo jutsu verso il terreno, si possono effettuare “salti” di sei o sette metri in alto, evitando così tecniche lente come la palla di fuoco suprema, o altre tecniche simili.
    [Potenza difensiva: 30]
    (Livello: 4 / Consumo: Medio-Alto)

    [...]



    L'oggetto fù deviato, ad una distanza di circa 2 metri dalla mia attuale posizione, ed appena finito l'effetto della tecnica vidi che la ragazza cambiò direzione con estrema velocità.

    Non finisce qui!



    In quel momento non avevo molte interesse per inseguire la ragazza, così andai a verificare l'identità dell'oggetto che mi era stato scaglitò da quest'ultima. Dopo un acuta osservazione constatai che era una siringa, ma non era tutto infatti avvolto all'esterno di essa vi era un foglio, che con molte interesse aprii per leggerlo.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Tanto non ho nulla da fare, e la cosa si mostra molto interessante.



    Così con passo affrettato mi recai al palazzo del suono, che si trovava a pochi metri dalla mia attuale posizione.

    [...]



    Appena arrivai a destinazione trovai sul luogo i due amministratori, Yami Kabane e Shiondari Yaku, a cui rivolsi un saluto prima di fare il mio ingresso.

    E sempre un piacere vedervi Yami Kabane, ed anche lei Shinodari Yaku; è passato un pò di tempo dal nostro ultimo incontro.



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    Dopo di chè mi appoggiai ad una parete, avvolto dal mio scuro mantello mentre fissavo i due amministratori con cui avevo avuto un passato burrascoso.

    ۞...To...Be...Continued...


     
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    ۞ R e u n i o n


    Un'altra flebile giornata a Oto stava per incominciare, uscivo pacamente dalla mia camera da letto per recarmi al ingresso del dojo, dove mi sarei ristorato. Già preparatomi per uscire, bevvi il mio consueto caffè mattutino, quando poi ebbi finito buttai la tazzina nel lavandino provocando così un tripudio di ceramica infranta. Allontanatomi dal dojo con passi lenti e decisi fra il vento che stava sostituendo la solita pioggia, incominciavo a recarmi verso il West Gate, avevo intenzione di proseguire con il piano che mi ero prefissato, e per attuarlo avrei dovuto impiegarci anima e corpo. Pochi minuti più tardi la mia attenzione fu attirata da uno strano suono. Mentre mi portavo la mano destra sull'impugnatura di una delle Wakizashi dietro la schiena, pronto a sfoderarla in qualsiasi momento, mi girai con estrema velocità. La mia attenzione fu presa da quello che sembrava essere l'origine del rumore, una infermiera privata del volto correva verso di me ad incredibile velocità, a quel punto sfoderai la spada assumendo una posa difensiva, ma a poco più di 12 metri di distanza la infermiera fece partire una siringa diretta contro di me per poi allontanarsi senza degnarsi di guardare l'esito del suo attacco. La siringa tagliava il vento molto velocemente, e quando raggiunge una esigua distanza da me, io con un rapido e quanto gagliardo movimento circolare del braccio incrementato con 10 P.c. nello stesso per aumentarne la velocità, feci scontrare contro le due armi, anche se la mia lama ebbe infine la vittoria facendo schizzare via la siringa a pochi metri da me. Riportandomi velocemente in posizione di difesa per timore di un nuovo attacco, scrutai il paesaggio per notare di essere solo. Quindi riposi la lama nella sua apposita custodia e mi diressi verso la siringa che si era incastonata nella terra. Raggiunta la zona mi abbassai sulle ginocchia notando un biglietto di carta arrotolato intorno all oggetto.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Con un sorriso compiaciuto lessi il biglietto. Una volta memorizzato lo gettai per terra, incominciando a dirigermi a grande velocità al mastodontico palazzo del suono, verso il centro del villaggio.

    Sarà interessante...

    [...]


    Pochi minuti e finalmente giunsi al palazzo sede del governo di Oto, dove due figure aspettavano silenziosamente l'arrivo dei ninja, quel messaggio molto probabilmente sarà stato spedito a tutti gli shinobi del suono. Avvicinandomi alle due figure riuscii a riconoscerle, uno era Yami mentre l'altra era Shinodari. Giungendo alle porte del palazzo, mi avvicinai ai due per salutarli.

    Shinodari-sama. Dissi prendendogli la mano dolcemente e sfiorandola appena con le mie labbra. E' sempre un piacere rivederla. Poi mi rivolsi a Yami, porgendogli la mano. Amico anche per te è sempre un piacere. Scommetto che quelle infermiere sono opera tua, potevi passarmi ad avvertirmi almeno, era anche una buona scusa per ber un tè caldo insieme, ma sarà per la prossima volta.

    Finito di parlare mi allontanai solo di qualche metro dai due ninja, i miei capelli si muovevano con il vento mentre io sentivo il suo profumo, una fragranza mai sentita ora possedeva i miei sensi, nell'aria c'era profumo ci cambiamenti e quella riunione ne avrebbe di sicuro portati.
     
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    Ad un anno di distanza...



    Ledah era nel salone, mentre apriva il pacco contenente i suoi abiti da lavoro, c'era allegato un biglietto che diceva che li avrebbe dovuti indossare il giorno stesso, a nemmeno un ora dalla consegna.
    Di fretta, Ledah aprì il pacco e ne trasse fuori gli abiti ed un oggetto, per un momento pensò che forse sarebbe stato meglio rifiutare quel lavoro, ma oltre al fatto che la riunione sarebbe cominciata a breve, uno scricchiolio sinistro che precluse la creazione dell'ennesima crepa sul muro, fece pensare a Ledah che aveva proprio bisogno dei soldi di quell'incarico...

    image



    Per prima cosa, Ledah studiò il ventaglio, era piuttosto grande, aveva sentito che i sunesi ne usavano di simili per lottare, era rinforzato, forse poteva essere usato come arma, nel caso in cui ce ne fosse stato bisogno, oltre che per sventolare Shinodari, quel ventaglio sarebbe servito come arma in caso di attacco, oltre all'esterno, rivestito di metallo, l'interno pareva abbastanza resistente da consentire il blocco di spiedi e simili, il tutto era abbastanza pesante, ma almeno, Ledah riusciva ad impugnarlo ed agitarlo senza troppe difficoltà.

    A quel punto, non mancava che da indossare quella particolare "divisa", non aveva idea di chi l'avesse progettata, ma se lo avesse preso, forse non avrebbe passato un piacevole quarto d'ora.
    Dopo averlo indossato ed aver assicurato il ventaglio alla schiena, Ledah si diede un occhiata allo specchio.

    image



    Tentando di convincersi che l'abito gli stesse bene e che probabilmente nessuno sarebbe stato a fare caso alle sue costole (decisamente più evidenti dei pettorali), Ledah uscì dirigendosi verso il suo posto di lavoro, aveva a mala pena mezz'ora...

    [...]



    Dopo aver messo piede in strada, Ledah vide degli esseri familiari, le "infermiere" dell'ospedale, cosa ci facevano in giro per le vie di Oto?
    Senza preavviso, una delle "infermiere" gli lanciò un oggetto, Ledah che aveva solo il ventaglio assicurato alla schiena, compì un rapido movimento avente lo scopo di intercettare l'oggetto con l'estremità del ventaglio.
    Ci riuscì, "l'infermiera" passò oltre Ledah, estraendo un nuovo oggetto e dirigendosi altrove, Guardando a terra, Ledah capì che era stata lanciata una siringa, la quale ora giaceva in frantumi a terra, ma attaccato ad essa, c'era un biglieto:

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Ledah capì chi aveva mandato allo sbaraglio le "infermiere", tanto valeva andare al Palazzo, sua meta già da prima, a fare il lavoro per il quale era stato assunto, una cosa era certa, seppure da un anno a questa parte, aveva fatto passi avanti rispetto alla recluta che era, non aveva di certo fatto passi avanti dal punto di vista economico, oltre ovviamente, a non aver ancora trovato il modo ti eliminare quella Maschera assente che gli copriva volto e cuore, facendolo apparire, sentire ed esprimere, come una marionetta vivente.
    Ma per quello, forse non avrebbe dovuto attendere un altro anno prima di cominciare a vedere le prime crepe formarsi sulla Maschera...

    [...]



    Arrivato in vista di Shinodari e Kayle, entrò circospetto, una volta giunto da loro notò anche gli altri presenti, Febh Yakushi, col quale aveva condiviso qualche ora al Palazzo Yakushi, i due Mikawa che gli facevano da colleghi al corso genin, un ragazzino dagli occhi e dai capelli rossi ed un ninja che aveva visto l'ultima volta nella precedente riunione, oltre ad un altro completamente sconosciuto.

    Con aria trasognata e voce assente, Ledah disse agli Amministratori dopo aver salutato i presenti con un cenno della mano:

    "Non serviva avvisarmi, ero già a conoscenza di dove venire, se mi avesse preso, probabilmente non sarei qui a lavorare."
     
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  10. Oneru De Kabal
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    ۞ A t t o U n o + R i u n i o n e d i O t o




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    ° Che palle , ultimamente c'è un'alone di noia qui ad Oto incredibile , e meglio che vado nella piazza principale del Villaggio magari c'è qualcosa di interessante da fare . °

    Uscii lentamente da quella che potevo definire la mia abitazione , una botola dispersa nei meandri del villaggio , un luogo lontano da tutto e tutti alcuni metri sotto terra , salite le scale , uscii dalla ' Tana ' richiudendo velocemente l'apertura , composta da una grande piastra di metallo . Mi ricomposi scuotendomi le vesti impregnate della polvere che vi era nelle profendità della mia casa per poi proseguire a Sud in direzione del centro , cuore pulsante del Suono.

    [ ... ]

    Dopo aver percorso una dozzina di metri , un'urlo giunse al mio orecchio , un grido di spavento , di terrore , il mio raffinato udito lo aveva percepito ad una ventina di metri alla mia sinistra , spinto dalla cuorista mi diressi veloce in quella direzione , desideroso di scoprire cosa fosse successo , chissà questa volta forse mi sarei divertito.
    Arrivato sul posto , il silenzio più totale ed un corpo a terra apparentemente senza vita mi lasciarono piacevolmente sorpreso , chi diavolo c'era nel Villaggio , che fosse giunto un nemico degno di chiamarsi tale.
    image
    Queste mie domande , furono risolte immediatamente , vidi una sagoma alla mia sinistra , che grazie alla mia notevole vista periferica distinsi come una creatura che aveva ben poco di umano , un essere abominevole ed indossava un camice da infermiera , c'era qualcosa che non andava , ed era chiaro , quella era l'uniforme dell'ospedale , tuttavia aveva intenzioni poco amichevoli nei miei riguardi oltre al fatto che teneva tra le mani una gigantesca siringa e la cosa non mi piaceva affatto .

    « Cosa Vorresti Fare ? »



    L'essere stava caricando il braccio pronto a lanciarmi l'oggetto , decisi di anticipare quella sua mossa , impastai un 1/2 Bassissimo in ogni gamba dopo di che scattai nella sua direzione mentre ella mi tirava la sua ' arma ' , io rotolai in avanti eludendo la traiettoria della siringa che si piantò sull'albero alle mie spalle , mentre io rapido e letale terminato il movimento avrei estratto la Koukou Jigoku la mia personale Wazikashi e avrei mozzato la sua testa , la quale caddè lentamente al suolo .
    Dopo aver posto termine alla sua interrogativa vita , la mia attenzione si focalizzò sulla siringa mi avvicinai al tronco della pianta nella quale era conficcata per scorgerne un biglietto attaccato :

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Il contenuto di quella missiva era la miglor cosa che potessi desiderare in quella giornata , il mandante aveva afferrato la situazione attuale del Villaggio e dunque una nuova riunione sarebbe stata indetta , occasione interessante per conoscere di persona il Kokage una figura alquanto assente da quel che ho potuto notare , speriamo di potermi ricredere dopo oggi.

    [ ... ]

    Intrapresi dunque la strada verso il Castello della Vipera precisamente nel Palazzo del Suono , giunto a destinazione notai come già numerosi Ninja mi avevano preceduto , scorsi subito la figura del Kabane , stranamente sorridente , ed al suo fianco c'era l'altra Amministratrice , Shinodari Jaku la quale indossava il vestito tipico di Oto .
    Varcai la soglia di ingresso per posizionarmi poi più all'interno , mischiandomi tra la folla , non c'era motivo di far notare la mia presenza per adesso , mi limitai a salutare con un'occhiolino Yami al mio arrivo per poi rimanere in silenzio attendendo l'inizio dei discorsi e della venuta del Nindaime.




    CITAZIONE
    Off Game

    Legenda

    Testo Normale : Narrazione/Descrizione
    ° Cerchietti ° : Pensieri
    « Virgolette » : Dialoghi
    QUOTE : Citazioni Off Game

     
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    SECONDA RIUNIONE DI OTO



    Overture 00.00
    ~ Abhorence’s attac



    Una giornata come le altre quel di uggioso. Erano le sette del mattino e a casa Mikawa regnava il silenzio. Ero ancora a letto, in un profondo riposo. Dopotutto mi ero infilato tra le coperte solo poche ore prima, causa allenamento.

    In genere mi svegliavo molto presto, non riuscivo a riposare più di sei ore. Inoltre il sole che si innalza dalla linea dell’orizzonte era uno spettacolo affascinante. Non sapevo perchè ero così attratto da quell’evento; forse perché tutto si colorava di rosso, forse per la semplicità dell’evento stesso.

    Ma la mia beate quiete fu interrotta da rumori esterni. La casa era disabitata, solo la mantenevo da ormai 2 mesi, data l’assenza di mio padre in missione chissà dove. Sentii la finestra della sala da pranzo sbattere e un rumore di passi tradiva quelli che erano i presunti intenti del mio “ospite indesiderato”.


    CITAZIONE
    ~ Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
    Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
    [massimo copie: Reclute 1, Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin 9, Special Jonin 11, Kage/Sannin 13, Sennin 15]
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)

    Quando la porta cigolò io avevo già preso la wakizashi da sopra il comò e attendevo, nascosto dietro tendone opaco della finestra, l’entrata in scena del mio “ospite”.

    Un orrendo abominio dalle sembianze di un’infermiera, o almeno vestita come una tale, fece irruzione nella stanza. Si fermò sul ciglio e con un lesto movimento di braccio lanciò quella che poteva essere, a prima vista, una siringa verso il falso me, disteso sul letto dormiente; la quale copia svanì a contatto del’oggetto. La mia mano si mosse per contrattaccare, quando vidi l’essere fuggire dalla stessa porta cui era entrata e dileguarsi. Decisi di non rincorrerla.


    “Forse un mercenario a pagamento mandato per uccidermi...questa è la noiosa Oto”


    Riposai il kunai e mi avvicinai verso il mio letto. La siringa lanciata dal mostro aveva rilasciato il suo contenuto sulle mie lenzuola, intingendole di una sostanza a me sconosciuta. Ma fu un biglietto allegato alla stessa che catturò la mia attenzione.


    CITAZIONE

    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.


    “...per questo mi piace Oto...”



    Improvvisi cambi di umore e opinione, erano queste le parole stilate dal mio medico curante riguardo la mia analisi psicologica...e aveva ragione. Solo in un secondo momento passai ad analizzare bene il contenuto del messaggio.


    “...ciò che è stato promesso...avrà a che fare con qualcosa successo prima del mio avvento nel paese. Interessante...”


    [...]


    Il di seguente mi recai al palazzo del suono, luogo amministrativo e centro della città. All’entrata i due amministratori del villaggio, due figure importanti della comunità...


    “ Dal suo sorriso deduco che è lei l’artefice dell’attacco. Complimenti per l’originalità.”


    Entrato nella stanza avrei potuto constatare la presenza di numerevoli ninja del villaggio, tra cui alcuni a me familiari. La questione si faceva interessante ed io ero ansioso di capire meglio a riguardo.

     
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  12. Ryose
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    ¬Convocazione


    Nel giardino accanto alla mia spartana abitazione, si trovava una piccola fucina, creata appositamente da me, con la quale sviluppavo sempre più la mia arte, mi era capitata per le mani la mia falce, era stata scalfita dai continui allenamenti, ed avevo perciò deciso di mettermi di impegno per apportare qualche piccola miglioria, e anche rimetterla apposto, non era dritta come quando l’avevo forgiata, aveva preso una direzione diversa da quella dell’angolo che doveva compiere con il manico, spostandosi a sinistra, e rendendo meno precisi i colpi.
    § Avrò da lavorarci poco, prima di tutto la devo cominciare a riscaldare §
    Staccai con calma la lama dall’impugnatura, per poi afferrarla con le pinze e inserirla nel foco, il carbone produceva molto calore, ed avevo deciso di creare una sorta di piccolo forno, in modo che non avessi bisogno di enormi spazi, la lama si riscaldava e dopo poco cominciò a colorarsi di rosso, segno che cominciava a diventare malleabile, afferrai il martello, colpendola con potenti e calibrati colpi nella zona che si era rovinata, la raffreddai in acqua e ripetei il procedimento per circa 2 volte, avevo poco tempo, poco dopo la martellai ancora quando raggiunse quel colorito rosso per colpirla un’altra volta.

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    Adesso la lama era diritta e perfetta, liscia, ma da affilare nuovamente, pertanto mi apprestavo ad affilarla, quando sentii del frastuono in strada, non me ne interessai, mai avrei guadagnato niente nell’andare in strada, interrompere il mio lavoro, ed andare a sprecare le mie energie, sentivo dei passi in strada, ma non me ne preoccupavo, il calore irradiava dal piccolo magazzino che mi ero costruito, lasciai la gente urlare, disperarsi, o semplicemente fuggire, sentivo tutto ciò che succedeva, piuttosto distintamente, grazie al mio udito fino.
    Quando uscii ero coperto di fuliggine e di sudore, cosa che debilitava il mio olfatto, ma non il mio udito mi voltai al sentire dei passi piuttosto impetuosi, uno strano mostro vestito da infermiera si avvicinava con passi pesanti, non avevo armi, mi lanciai verso sinistra, potenziando la mia scarsa velocità con un basso per ogni gamba, potendo così evitare con sicurezza l’attacco, che mirava al corpo perché bersaglio più facile da colpire.
    Il dardo non mi sfiorò, lo sentii atterrare dietro di me, mentre l'infermiera fuggiva.
    -Ma che diavolo fai, brutto mostro!!-

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    Non rispose alle mie offese, a quanto pare non era creata con lo scopo di uccidere, andai a controllare cosa aveva lanciato, notando che si trattava di una siringa, rotta, il contenuto sparso sul terreno, non mi fermai a controllare a cosa ero scampato, ma la mia attenzione fu attirata dal foglietto che era stato assicurato alla siringa, esattamente mi invitava a raggiungere l’amministrazione.
    § È questo lo stile di oto, pensavo che dopo l’avvento del nuovo Kokage, le cose fossero cambiate, ma questa rimane ancora una città marcia … §
    Il tempo di lavarmi e prendere il mio equipaggiamento, che già ero in strada, le infermiere sembravano essersi ritirate, ed in pochi giravano per le strade, per lo più tutti diretti verso il palazzo della vipera, verso la riunione, verso il cambiamento che presto avrebbe sconvolto o allietato questo paese ninja.

    Giunto alla sede dell’amministrazione salutai con un gesto della mano, e con un leggero sorriso, Yami e Shinodari, avevo già incontrato Yami kabane, ma ancora non avevo mai rivisto Shinodari, però non avevo né tempo né voglia di parlare, aspettai perciò nella sala prendendo posto.
    § Ed ora? §

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    SPOILER (click to view)
    Chakra: 8/10
    Ferite: nessuna
    Equip: apposto
     
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  13. ¬Pyt
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    Niidaime



    Solo e stanco, il Ninja Nero stava poggiato con le spalle al muro esterno di casa, torso scoperto. Da poco aveva terminato di allenarsi e ora stava semplicemente godendosi un po' di riposo. E pensava. Riposava il fisico e impegnava la mente, sempre, ormai da giorni infiniti, obbligata a convivere con le Voci del suo passato.
    Ormai controllarle sembrava facile, forse gli ultimi eventi non risvegliavano istinti omicidi. Eppure, quando i suoi ricordi volarono al giorno dello scontro mortale contro il Foglioso, un brivido percorse l'animo di Raven.


    L'ho ucciso. L'ho ucciso, e mi è piaciuto. Cosa ero... Cosa sono?

    I suoi pensieri vennero interrotti dalla comparsa di un essere bipede, di sicuro non umano. Non aveva un volto e il colore della pelle non era esattamente normale. Vestiva come un'infermiera.

    Decisamente orribile.

    La creatura lanciò un oggetto, che si rivelò in seguito una siringa, verso Raven. Non sembrava un'azione pericolosa, ma per esser sicuro, il Ninja Nero impastò 1 Bassissimo per gamba e si spostò verso destra, vedendo la siringa conficcarsi nel legno della casa.

    Macchediavolo...

    Così com'era venuta, la strana creatura scomparì. Il Ninja Nero rimase qualche istante a fissare il vuoto, come a cercare un senso in tutto ciò. Non trovandolo, tornò a guardare la siringa, notando che su di essa era attaccato un bigliettino.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Ah.

    Entrò in casa, si preparò e partì verso il palazzo.

    [...]

    Quanto tempo...

    Questo il pensiero mentre si ritrovava davanti al Palazzo del Suono. Lì rivide i due amministratori di Oto, che presidiavano l'entrata. Li salutò entrambi con un cenno della mano, l'unica cosa che voleva in quel momento era presidiare alla riunione. Entrò nella grande sala, per poi aspettare. I vari volti noti che incontrò li salutò con cenni della mano o della testa. Bisognava solo attendere.
     
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  14. P y r o m a n c e r
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    Lungi dal pensare al ninjutsu, agiato sulle rosse tegole del tetto dalla vuota abitazione stava adagiato il poderoso gigante, al quale nulla interessava, fuorchè il proprio relax, il distaccamento da quella che era diventata una vita troppo movimentata, una vita che fino ad appena un anno prima era piena solo di dolori e di pianti, la vita del povero Akashi, fuggiasco di Suna alla ricerca del proprio Io, della propria identità, della propria origine e provenienza.

    Fin troppe cose erano accadute nel corso un solo anno, sulle carte del villaggio il gigante aveva cambiato grado, ed acquisito un cognome non indifferente, un cognome che a oto vuol dire parecchio, il cognome di coloro che rappresentano la Rosa, il cognome della casata dei Mikawa.

    Fredde, precise e salde, le sue mani uccidevano anche senza ricorrere a forza bruta, il suo livello di combattimento si era innalzato, con il controllo del prezioso fluido abbattere nemici persino al di fuori della sua portata diveniva uno scherzo, tanto che ormai sconfiggere qualcuno gli sembrava far parte del naturale ordine delle cose. Il suono delle fibre muscolari strappate e il rumore delle ossa fracassate erano suoni ormai all'ordine del giorno, e per le sue orecchie, risultava ormai un suono piuttosto piacevole, orecchiabile appunto.

    Ormai, rispetto ad un anno prima pensava meno al motivo per cui aveva tradito suna, pensava che forse era giunto il momento di dimenticare i genitori scomparsi. Era forse il momento di dimenticare ingiurie e parole di chi ormai nulla contava, di falliti abilitati soltanto all'emissione di parole vuote.

    Chiuse gli occhi, e portando le braccia dietro al capo, per crearsi un punto di appoggio morbido, iniziò a pensare al futuro, cercare di dimenticare il passato era il suo nuovo obiettivo, Costruire qulcosa sulla base di quanto ottenuto fino ad ora sarebbe stato il suo motto.

    Pensò a come avrebbe potuto trovarsi ad occupare ruoli gerarchici quali quello di Guardiano di uno dei Gate di Oto...Di sicuro, era un passo in più verso il cugino, ed un passo in più verso il suo grande sogno...Sgranò gli occhi, e tese la mano sinistra verso il sole, che filtrava attraverso le dita ben distanziate l'una dall'altra...

    °Diventerò famoso in tutto il mondo, Tutti conosceranno il nome di Akashi Mikawa, Il Clone del Nonno Garth e prossimo capocasata del clan Mikawa, e possibilmente Kokage del Villaggio di Oto!°

    Mormorò con gaudio, mentre socchiudeva gli occhi, per il sole che recava fastidio a questi ultimi. Rimase in quella posizione per parecchi secondi, fino a quando non venne disturbato: La luce che filtrava attraverso le dita venne a mancare suscitando l'attenzione del mikawa.

    Riuscì ad intravedere una sagoma ben distinta coprire il sole: una donna informe stava scagliandogli un oggetto affusolato. Trovandosi con la mano già in posizione, non dovette fare altro che Richiamare a se gli esercizi del controllo del chakra, e facendo convergere nel taiten energia fisica ed energia psichica. Poi, colmò di chakra il tubo sito nel braccio sinistro, per poi rilasciarlo, nello stesso momento in cui la donna informe aveva scagliato un oggetto.

    Le conseguenze furono più disastrose di quelle previste: L'agressiione era si stata sventata, l'oggetto infatti non aveva colpito akashi, poichè era stato rispedito al mittente, anch'esso sbalzato a metri di distanza. Ma allo stesso tempo, la potenza del colpo aveva fatto si che le tegole del tetto dell'ormai decadente catapecchia si sfondassero, spedendo Akashi sul controsoffitto della casa, che cedette sotto il peso del Mikawa, che si ritrovò bocconi al pavimento.

    Iracono più che mai, raccolse la Wakizashi, ed uscì di casa, deciso a smembrare la donna una volta per tutte.

    Ella era li giacente al suolo. Lui, vi si avvicinò con freddezza, e la strinse per il collo. Avvicinandola al viso, le disse mormorando:

    °Fanculo a te! Luis si Incazzerà molto a sapere che gl i ho rovinato casa, e Sayaka dovrà pagarmi la riparazione, dato che le sue creazioni non hanno imparato ad essere gentili...°

    Detto ciò, passò a stringere la donna informe dalle tempie, tenendola stretta con una sola mano, mentre la Wakizashi entrava nel collo per uscire dalla nuca dell'abominio deforme che si Acasciava ai piedi di Akashi.

    Il ragazzo fece per fare ritorno a casa sua, quando sentì che lo stivale infrangeva un qualche oggetto vitreo sotto i piedi. Abassò lo sguardo per notare l'oggetto dal quale si era difeso, ed un messaggio. Lesse il messaggio a bassa voce, ed assimilato in concetto di base, corse a prepararsi per la riunione.

    Indossò un pantalone largo in cotone, completamente scarlatto, con sopra disegnata l'effige dei Mikawa; una produzione propria, un abito riservato ad occasioni particolari. Indossò dei sandali di legno, e si coprì il capo con un ampissimo cappello di paglia conico, che permetteva a lui di osservare dove andava, ma difficilmente lasciava intravedere il volto del gigante.

    A torso nudo, uscì di casa intascando soltanto un tonico ed una coppia di tirapugni, e si diresse verso il palazzo del suono...

     
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  15. GÄþr¥³±WôRLd©
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    Not So Boring

    Ormai un anno era trascorso dall'arrivo di Nidaime. Nessuna promessa era stata mantenuta. Ormai sembrava che Oto fosse precipitato in un tal Oblio di dimenticanze che la salvezza pareva assai lontana. Che un tal villaggio di prodi guerrieri fosse così lasciato a se stesso, uno scempio. Ma forse le speranze non erano così lontane. Anzi più vicine di quanti si pensasse. Abbastanza da tener desta l'attenzione del veterano di quel villaggio. Sicuramente non l'unico. Tradì il suo villaggio di origine in tempi ormai dimenticati. Era Oto la sua dimora. Ma quale delusione poteva abbattere il suo animo se non quella di essersi ritrovato nella completa inerzia? Il suo passo procedeva. In cerca di chissà cosa. Testa alta. Fiero di quel che era stato e di quel che poteva diventare. Nulla potè turbare una tale calma se non dei movimenti poco discreti. Forse quell'equilibrio non doveva essere rotto. Ma nell'animo suo, sapeva che rischiar la propria vita era molto più avvincente che un tal pace. Egli era ad Oto uno dei ninja con i migliori riflessi. Lo Sharingan, la famiglia Uchiha, questo era il suo vantaggio. Quasi impossibile coglierlo alla sprovvista. Quasi impossibile prendersi gioco di lui. Quelle infermiere tentarono e proseguirono. Noncuranti dell'esito delle loro azioni. A rapida velocità un oggetto simile ad un'arma da lancio lo stava per raggiungere.

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    Bastò un movimento breve ma rapido per non essere soggiogato da un tale tranello. L'oggetto ricadde, inerme, poco più avanti portando con sè un messaggio. E fu proprio quel messaggio a smentire i pensieri fino a quel momento formulati. Così le acque si mossero. Finalmente un'onda avrebbe dato vita a quel cimitero. Un brivido percorse il corpo. Finalmente quella fiamma si stava per riaccendere. Ma che le promesse fossero mantenute era una faccenda a cui non volle credere. Unico modo per cpaire la verità era recarsi al palazzo del Suono. Loco che ben conosceva. Quindi, senza che altro tempo potesse intercorrere fra i suoi pensieri, si recò dove stabilito. Lungo i tragitto si imbattè in altri corpi, privi di vita. Solo altri ninja del villaggio caduti vittima di quelle siringhe. Sorrise per la qualità di ninja che stava accogliendo il villaggio e continuò lungo il suo cammino.

    [. . .]

    Finalmente giunse dove stabilito. O per lo meno nel luogo dove era richiesta la sua presenza. Lì incontro compagni di vecchia data, persone che non incontrava da molto tempo. Fra questi gli amministratori del villaggio. La sua presenza era stata notata ma volle palesarla comunque prendendo parola.

    «Eccomi. Come richiesto dal messaggio. E dunque dopo un lungo anno finalmente questo villaggio si risveglia dalle ceneri. Sono qui per dare la mia disponibilità. Ma non sono qui per ascoltare altre promesse che si realizzeranno fra un anno. Rivolgo intanto un saluto a chi già mi conosce presentandomi come Gabry Uchiha per chi non sapesse chi sono. Per i più il mio ruolo all'interno di questo villaggio è già noto. Inutile ripeterlo.»

     
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