Riunione di Oto II - II otO id enoinuiR

[Amministrativo]

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  1. Soulafein
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    ...il richiamo del demone..




    S
    ole e vento gelido erano gli unici compagni su cui il giovane traditore poteva contare in quel momento fra i vicoli bui di Oto.
    L'inverno era arrivato, le sue sferzate malefiche laceravano la carne e bloccavano le ossa...fatto impossibile per la vipera dal freddo sangue e dal gelido animo...

    Svoltò in uno stradino scoperto, il sole colpì i suoi occhi stanchi...solo da poco aveva ricominciato a dormire, quei sibili insistenti si stavano placando.
    Sapeva che era la solita ed infame calma prima della vera tempesta, ma si sarebbe goduto quella quiete il più possibile...

    I raggi luminosi lo ferivano sempre meno, si era abituato, dopo 2 anni fra quelle mura, anche al diretto sole di Oto.
    Così diverso dai riflessi sparuti del suo villaggio natio avvolto nella sua nebbia...per qualche lungo istante i suoi occhi rossi di sangue e follia si persero nei ricordi...

    Un'esitazione che per poco non gli avrebbe causato la morte...

    Fu un lampo di luce che lo svegliò, gli occhi sensibili ed i muscoli sempre "tesi" pronti a scattare lo avvertirono del pericolo...

    Un oggetto, rapido, appuntito...stava dirigendosi verso di lui ad una velocità spropositata.

    ...I soliti vicini poco socievoli...

    Il chakra, rapido come una vipera volante scivolò nei suoi legamenti, i suoi movimenti si fecero flessuosi e indescrivibili, come la sua reazione al pericolo.
    Una contorsione sovraumana, le ossa che non erano più limiti, la pelle che si allungava mentre il chakra dava la spinta ai suoi muscoli...

    Il proiettile non fu un problema per la vipera traditrice, fin troppo abituata a simili assalti, spesso in modo molto più compatto e studiato.

    Quel giorno i vicini erano poco ispirati si vede...solo una siringa avvelenata...

    Il mostro sorrise, notando con la coda dell'occhio un movimento incerto muoversi verso un vicolo in ombra alla sua destra.
    Non si prese la brida di seguirlo, conosceva a memoria tutti i suoi nemici da quelle parti...ed erano molti.

    La lingua divenne la sua mano, a senza spostarsi di un millimetro afferrò la siringa.
    Conosceva bene quegli oggetti del mestiere, non gli fu difficile evitare di rimanere stupidamente ferito anche utilizzandola in quel modo poco consono.

    Fu sorpreso dal notare che questa volta il nemico si fosse firmato
    Forse un paio di gruppi si erano uniti sotto la stessa bandiera e volevano mostrarsi a tutti...inutile manifestazione di superbia ai suoi occhi e per questo li avrebbe puniti...

    Colui che giudica superbi gli altri lo è ovviamente di più, a volte senza rendersene veramente conto...

    Srotolò il pezzo di carta...che sorpresa non vedere lettere di sangue o minacce di morte.
    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Quindi il demone si era deciso a ridestarsi dal suo infinito sonno...finalmente.
    Da quando era giunto Kodachi provava in quella capra demoniaca un odio indefinibile, forse solamente perchè quella era riuscita a sfruttare meglio di lui il vuoto di potere che si era creato ad Oto dopo la morte del vecchio serpente...

    Poco male, avrebbe imparato dal suo errore e la prossima volta avrebbe fatto ciò che doveva...

    Intanto in lui riafforavano i ricordi della vecchia riunione l'anno prima.
    Candidato al sigillo del serpente per prendere il posto del suo vecchio sensei...Luis.
    Da quanto non aveva sue notizie?

    Lo avrebbe forse rivisto al palazo, era inutilerivangare il passato...in quel luogo avrebbe avuto conferma dei suoi poteri e avrebbe capito se quel demone era abbastnaza folle da donare forza a un essere così simile al vecchio serpente...

    Si incamminò dunque verso il palazzo del Suono...certo di incotnrare tutti i volti meno gradevoli di quel villaggio di folli e mostri.

    [...]

    Dinanzi al colossale edificio, come era facile immaginarsi, la solita coppia.
    Shinodari e Yami...
    Con la prima non ricordava di aver mai avuto un vero dialogo, ma la consceva di fama sia in fatto medico che umano...con Yami invece, non poteva dimenticare quel giorno in locanda e quegli occhi.

    "Che sorpresa...i due fantocci del demone"

    Il mostro mostrò un ghigno, la sua lingua rapida come un freccia scattò ferale e una risata che di umano aveva ben poco uscì dalla sua gola fra oscuri sibili e grida.

    ...Alla fine sarebbe stato divertente...






     
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63 replies since 21/10/2007, 14:21   3051 views
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