Riunione di Oto II - II otO id enoinuiR

[Amministrativo]

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  1. ¬Pyt
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    Niidaime



    Solo e stanco, il Ninja Nero stava poggiato con le spalle al muro esterno di casa, torso scoperto. Da poco aveva terminato di allenarsi e ora stava semplicemente godendosi un po' di riposo. E pensava. Riposava il fisico e impegnava la mente, sempre, ormai da giorni infiniti, obbligata a convivere con le Voci del suo passato.
    Ormai controllarle sembrava facile, forse gli ultimi eventi non risvegliavano istinti omicidi. Eppure, quando i suoi ricordi volarono al giorno dello scontro mortale contro il Foglioso, un brivido percorse l'animo di Raven.


    L'ho ucciso. L'ho ucciso, e mi è piaciuto. Cosa ero... Cosa sono?

    I suoi pensieri vennero interrotti dalla comparsa di un essere bipede, di sicuro non umano. Non aveva un volto e il colore della pelle non era esattamente normale. Vestiva come un'infermiera.

    Decisamente orribile.

    La creatura lanciò un oggetto, che si rivelò in seguito una siringa, verso Raven. Non sembrava un'azione pericolosa, ma per esser sicuro, il Ninja Nero impastò 1 Bassissimo per gamba e si spostò verso destra, vedendo la siringa conficcarsi nel legno della casa.

    Macchediavolo...

    Così com'era venuta, la strana creatura scomparì. Il Ninja Nero rimase qualche istante a fissare il vuoto, come a cercare un senso in tutto ciò. Non trovandolo, tornò a guardare la siringa, notando che su di essa era attaccato un bigliettino.

    CITAZIONE
    Complimenti, Shinobi.
    Vedo che lo stato di apatia in cui versa il nostro villaggio non ha smussato la tua attenzione.
    Recati allora al palazzo del Suono. Un anno è passato, dall'avvento del Niidaime. La tua presenza è richiesta per continuare ciò che è stato promesso.

    Ah.

    Entrò in casa, si preparò e partì verso il palazzo.

    [...]

    Quanto tempo...

    Questo il pensiero mentre si ritrovava davanti al Palazzo del Suono. Lì rivide i due amministratori di Oto, che presidiavano l'entrata. Li salutò entrambi con un cenno della mano, l'unica cosa che voleva in quel momento era presidiare alla riunione. Entrò nella grande sala, per poi aspettare. I vari volti noti che incontrò li salutò con cenni della mano o della testa. Bisognava solo attendere.
     
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