Le foglie di Kiskas

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  1. Antares_Asuka
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    La missione ha inizio




    *Asuka stette ad ascoltare i vari shinobi che uno dietro l'altro si presentarono a lui offrendosi per adempiere quella richiesta d'aiuto,un aiuto che or tutto il vilaggio implorava.
    I suoi occhi rossi come il sangue scarlatto si soffermò su ognuno di essi fino a scegliere quattro di loro.Dopo aver congedato gli altri iniziò a parlare,restando seduto sulla sua sedia,ma guardando in faccia i ninja*

    -Bene ragazzi,sono contento per il fatto che la vostra dedizione per il villaggio vi abbia portato fin qui,ma al contempo mi aspetto che questa missione sia portata a termine il più presto possibile.
    Come già avrete letto nell'annuncio la situazione è grave ed il bisogno urgente quindi non perdiamoci in chiacchiere inutili.Se qualcuno vuole tirarsi indietro lo faccia adesso dopo non ammetterò ritiri-

    [una volta ricevuta risposta dagli allievi]

    -Bene vedo che siete rimasti.Adesso vi consegnerò una cartina che vi permetterà di orientarvi nell'anauroch.Sono segnate due strade: una più lunga,ma priva di grossi pericoli mentre la seconda è più corta,ma non so a cosa andrete incontro,vi lascio liberi di scegliere,ma tenete di conto la situazione del villaggio.
    Per il viaggio potete portare il vostro equipaggiamento mentre per i rifornimenti di cibo e di acqua passerete dalla mensa dell'ospedale ove ho già dato disposizioni sui viveri che porterete con voi.Saranno,comunque,sufficienti a sostenere il viaggio dal percorso più lungo quindi non preoccupatevi.
    Arrivati all'oasi raccoglierete le foglie di Kiskas più alcuni semi,fate attenzione sulla strada
    Bene,ora andate e tornate presto!-

    *Dopo aver parlato Asuka consegnò ad ognuno due cartine ed un foglio dove eran raffigurate le foglie di kiskas in maniera che i giovani le potessero riconoscere subito per poi congedarli e permetter loro di partire*

    1-percorso più lungo: consta di una strada che partendo dal villaggio è lunga 14 km. ad ovest per poi svoltare quasi ad angolo retto verso nord per altri 10 km.Dopo i 10 km volterà nuovamente per 4 km ad ovest fino all'oasi.La strada si dipana in un paesaggio completamente piatto e sabbioso

    2-percorso più corto: consta di un sentiero accidentato che si dipana su 10 km verso nord passando attraverso delle montagne di altezza media rifugio di animali pericolosi.Anch'essa alla fine dei 10 km svolta verso ovest per arrivare all'oasi

    Pianta di Kiskas: è una pianta dallo stello lungo e dalle foglie color smeraldo.Cresce principalmente molto vicino a laghi fiumi e corsi d'acqua.Ogni stelo non porta più di 5-6 foglie.Le foglie sono di forma ovale con una leggera punta finale

    Viveri: avrete a testa borracce d'acqua e gallette a sufficienza per arrivare all'oasi e tornare (le borracce dovrete riempirle nuovamente all'oasi
     
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  2. Hyosuke Hojo
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    parlato
    pensato Masami
    pensato Hao


    POST 1°
    -Friends-



    I rossi occhi dello shinobi si soffermarono sui visi dell'ultima "speranza di Suna" senza scomodarsi egli disse la sua.



    CITAZIONE
    -Bene ragazzi,sono contento per il fatto che la vostra dedizione per il villaggio vi abbia portato fin qui,ma al contempo mi aspetto che questa missione sia portata a termine il più presto possibile.
    Come già avrete letto nell'annuncio la situazione è grave ed il bisogno urgente quindi non perdiamoci in chiacchiere inutili.Se qualcuno vuole tirarsi indietro lo faccia adesso dopo non ammetterò ritiri-

    OSU!



    Masami ed Hao dissero la loro attendendo la risposta dei compagni.
    Scrutò tutti voleva essere sicuro che non vi fossero vigliacchi,che pur di far morire il proprio villaggio si sarebbero salvati.



    CITAZIONE
    -Bene vedo che siete rimasti.Adesso vi consegnerò una cartina che vi permetterà di orientarvi nell'anauroch.Sono segnate due strade: una più lunga,ma priva di grossi pericoli mentre la seconda è più corta,ma non so a cosa andrete incontro,vi lascio liberi di scegliere,ma tenete di conto la situazione del villaggio.
    Per il viaggio potete portare il vostro equipaggiamento mentre per i rifornimenti di cibo e di acqua passerete dalla mensa dell'ospedale ove ho già dato disposizioni sui viveri che porterete con voi.Saranno,comunque,sufficienti a sostenere il viaggio dal percorso più lungo quindi non preoccupatevi.
    Arrivati all'oasi raccoglierete le foglie di Kiskas più alcuni semi,fate attenzione sulla strada
    Bene,ora andate e tornate presto!-


    Furono congendati con la cartina in mano.



    CITAZIONE
    1-percorso più lungo: consta di una strada che partendo dal villaggio è lunga 14 km. ad ovest per poi svoltare quasi ad angolo retto verso nord per altri 10 km.Dopo i 10 km volterà nuovamente per 4 km ad ovest fino all'oasi.La strada si dipana in un paesaggio completamente piatto e sabbioso

    2-percorso più corto: consta di un sentiero accidentato che si dipana su 10 km verso nord passando attraverso delle montagne di altezza media rifugio di animali pericolosi.Anch'essa alla fine dei 10 km svolta verso ovest per arrivare all'oasi

    Masami uscì dall'ufficio guardò i suoi compagni.


    Ragazzi,sentite che ne dite di prendere la strada più lunga?14km sn pochi e se andiamo veloci possiamo farcela,dobbiamo anche considerare che la diffenza è solo di 4km,però se veniamo attaccati o cadiamo in qualsiasi trappola perderemo troppo tempo,quindi secondo mè la strada più lunga è la migliore.
    La via dello shinobi non è quella più semplice ma con questo metodo faremo prima credo sia il più saggio!Che ne pensate???

    Ma che diavolo fai?
    So che non ti piace,ma dobbiamo collaborare e lavorare in squadra.
    Decisa la strada i due inscindibili guardarono il foglio con la pianta da trovare.



    CITAZIONE
    Pianta di Kiskas: è una pianta dallo stello lungo e dalle foglie color smeraldo.Cresce principalmente molto vicino a laghi fiumi e corsi d'acqua.Ogni stelo non porta più di 5-6 foglie.Le foglie sono di forma ovale con una leggera punta finale


    Il gruppo si incamminò alla mensa e presi i viveri ed adunatosi dinnanzi all'entrata dell'ospedale si incamminò per prendere le piante che avrebbero allevato i dolori del villaggio sunese.


     
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  3. H i r o
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    L'inizio Della Missione


    Quattro shinobi, tutti circa della stessa età e con un pari obbiettivo: preservare e salvaguardare la sicurezza di Suna. Hiro, ascoltò molto attentamente il discorso del sensei, e soprattutto l’iniziò lo colpi:

    CITAZIONE
    “ Se qualcuno vuole tirarsi indietro lo faccia adesso dopo non ammetterò ritiri “

    - Chi sarebbe in grado di comportarsi in una maniera simile...l nostro villaggio è una delle cose più care che abbiamo...O forse la più cara... -

    Pensava, facendo trasparire un lieve sorriso spavaldo

    La pianta, come venne detto, è situata in un oasi all’interno dell’ Anauroch. Per potersi orientare, e quindi non perdersi, Asuka consegno ad ogni singolo shinobi, una cartina contenete le indicazioni da seguire. Come al solito, si presentavano due strade: la facile, lunga ma sicura, e la difficile, corta ma ricca di pericoli e sorprese.
    Senza nemmeno pensarci due volte, Hiro optò per la soluzione più corta, anche perché, nonostante la situazione, un po’ di divertimento ci voleva.

    - Speriamo che il mio istinto mi abbia consigliato bene... -

    Quando il sensei terminò la spiegazione della missione, Hirò e gli altri tre ragazzi si avviarono verso la mensa, dove avrebbero fatto scorta di cibarie per il lungo viaggio.
    Nel volto del giovane Nakamura, la voglia di iniziare ma anche la preoccupazione per il suo villaggio, erano ben evidenti: dal momento in cui sarebbe iniziata la missione, non ci sarebbe stato più spazio per la sua spavalderia, difetto o forse pregio che caratterizzava il suo animo.

    [...]

    In mensa, quando tutti erano impegnati nella preparazione delle scorte, dal nulla uno di loro, disse:

    CITAZIONE
    “ Ragazzi,sentite che ne dite di prendere la strada più lunga?14km sono pochi e se andiamo veloci possiamo farcela,dobbiamo anche considerare che la differenza è solo di 4km,però se veniamo attaccati o cadiamo in qualsiasi trappola perderemo troppo tempo,quindi secondo me la strada più lunga è la migliore.
    La via dello shinobi non è quella più semplice ma con questo metodo faremo prima credo sia il più saggio!Che ne pensate??? “

    Hiro, ascoltò le parole del compagno e, quando fini il discorso disse, esordendo con una breve risata, guardando ognuno di loro in volto:

    “ Solo quattro Km?...Sono questi che fanno la differenza...E poi siamo un gruppo si o no?...E come tale dobbiamo agire uniti per superare qualsiasi difficoltà e ostacolo che si presenti d’innanzi a noi...Il tempo a noi concesso non è molto...Quindi io sono favorevole alla strada più corta... ”

    Poi guardando il giovane disse:

    “ E poi...Come hai detto te...La via della shinobi no è quella più semplice...No? ”

    [...]

    Quando si accordarono per il viaggio, tutti carichi di energia si avviarono alla volta dell’oasi, luogo della tanto ricercata foglia.


    CITAZIONE
    Narrazione
    - Pensiero -
    " Parlato "

     
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  4. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -QUEST-
    ..Scegliere una via!..
    1° Post Attivo



    Sensei Hima scelse così i quattro membri del gruppo che avrebbero affrontato l’urgente missione di recupero. Anche Hoshi era stato scelto e questo lo aveva reso estremamente fiero di se, ancora una volta era riuscito a scappare alla furia dei genitori che sicuramente lo avrebbero messo in castigo vedendolo tornare a casa così presto. Sensei Hima fissò ognuno dei ragazzi scelti con i suoi occhi scarlatti che tutto sembravano penetrare, quindi chiese ad ognuno di loro il massimo impegno e che se volevano mollare quello era i momento adatto per farlo. Hoshi rispose alle parole intimidatorie del sensei con fermezza ed audacia.

    -Il villaggio ha bisogno del nostro aiuto!tutti i nostri amici, i nostri stessi parenti rischiano di morire non mi tirerò mai indietro, è un nostro dovere aiutarli e proteggerli!-

    Attese le risposte di tutti i giovani ragazzini per poi continuare il discorso spiegando in cosa sarebbe consistita la missione. Il loro compito sembrava essenzialmente semplice. Il gruppo si sarebbe diretto verso un oasi poco distante dal villaggio attraversando un breve tratto nel deserto dell’ anauroch. I ragazzini sapevano bene cosa comportava un viaggio di quel tipo senza una forte e valente scorta, al minimo errore, al minimo errore il deserto li avrebbe inghiottiti senza lasciare alcuna traccia del loro passaggio. Sensei Hima sembrava preparato, aveva già segnato su di una mappa due percorsi che li avrebbero condotti al medesimo punto. Un percorso più lungo ma sicuro ed uno più corto e rapido ma con maggiori pericoli. Non diede altre spiegazione, toccava ai ragazzini decidere quale strada prendere, quindi proseguì dicendo loro di passare alla mensa dell’ospedale per prendere dei viveri da consumare durante il viaggio e augurò a tutti buona fortuna.


    [...]


    Congedatesi dal sensei il gruppo si diresse verso la mensa per fare scorta di cibo ed acqua. Poco prima di uscire dall’ufficio Hima aveva consegnato ad ognuno di loro due mappe raffiguranti le due alternative di viaggio ed un foglio sul quale era stampata la figura della pianta che erano stati mandati a raccogliere. Arrivati alle mensa uno dei ragazzi prese a parlare, Hoshi tese tutta la sua attenzione alle sue parole.


    -Ragazzi,sentite che ne dite di prendere la strada più lunga?14km sono pochi e se andiamo veloci possiamo farcela,dobbiamo anche considerare che la differenza è solo di 4km,però se veniamo attaccati o cadiamo in qualsiasi trappola perderemo troppo tempo,quindi secondo me la strada più lunga è la migliore.
    La via dello shinobi non è quella più semplice ma con questo metodo faremo prima credo sia il più saggio!Che ne pensate???-


    Hoshi rimase per qualche istante in silenzio a pensare, il suo volto perplesso sembrava lasciar trasparire quale fosse in realtà la sua opinione, non ebbe nemmeno il tempo di parlare che Hiro prese a parlare rispondendo con fermezza.

    -Solo quattro Km?...Sono questi che fanno la differenza...E poi siamo un gruppo si o no?...E come tale dobbiamo agire uniti per superare qualsiasi difficoltà e ostacolo che si presenti d’innanzi a noi...Il tempo a noi concesso non è molto...Quindi io sono favorevole alla strada più corta...-

    Hoshi annuì con decisione al discorso appena fatto da Hiro esordendo con la propria opinione.

    -Hiro ha ragione!Forse quattro chilometri di differenza per noi non sono nulla, ma per le persone che stanno qui e soffrono possono voler dire vivere o morire.. forse è un azzardo, forse per noi è più pericoloso, ma qui non si tratta della nostra sicurezza, ma della vita dei nostri amici e dei nostri parenti!.. sono sicuro che insieme riusciremo a portare a termine la missione nel giro di poco tempo, inoltre non credo che qualche bandito o bestiaccia possano darci fastidio.. sono favorevole al percorso più corto!-

    Attese quindi che il gruppo prendesse una decisione definitiva. La missione era ormai cominciata, molte vite umane ora dipendevano da loro, dalle loro azioni e dalle loro decisioni. Deciso e determinato più che mai Hoshi si preparava al recupero della pianta di Kiskas.

     
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  5. G a b r i e l'
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    CITAZIONE

    (Post di Presentazione)

    F o g l i e D i K i s k a s



    Attendevo con una moderata pazienza il verdetto sulla proposta di disputare quella missione, stavo aspettando che il sensei Hima mi desse il suo beneplacido, il quale arrivò dopo alcuni istanti. Per fortuna fui accettato e con sommo piacere, notai che anche altre e tre ninja del mio stesso grado erano stati ammessi a questa missione. Il sensei, conscio della gravità della situazione, ci disse che la missione doveva essere svolta nel minor tempo possibile e, visto la gravità della cosa, se qualcuno non si sentiva all'altezza di tale compito, era giunto il momento adatto per ritirarsi. Con voce fiera mi rivolsi ad Asuka-Sama, facendolo partecipe, insieme agli altri prescelti, della mia voglia di andare avanti.

    « Asuka-Sama, non intendo ritirarmi, anzi, desidero compiere il più velocemente la missione grazie all'ausilio dei miei compagni ! »

    Dopo aver dimostrato il mio coraggio, egli ci spiegò la situazione nei minimi dettagli. In pratica le vie percorribili erano due: la strada più corta, nonostante distasse meno chilometri dall'altra opzione per giungere all'ioasi dove potevamo trovare le foglie di Kiskas, mostrava pericolo seri e forse poco adatti per il nostro grado; dall'altro canto c'era la strada più lunga, che nonostante fosse sicura, ci avremmo impiegato molto più tempo a raggiungere l'oasi. Era una scelta difficili, dovevamo scegliere a nostro rischio e pericolo, tenendo bene a mente la gravosa situazione che incombeva sul villaggio. Hoshizuko del clan Chikuma ed hiro Nakamura, erano propensi alla strada più breve, mentre l'altro membro del gruppo era favorevole al percorrimento della strada più lunga, ma con meno pericoli. Pensai rapidamente a quale scelta fosse la più coerente con la missione, dovevo tenere bene a mente che noi quattro, in fondo, eravamo dei semplici studente e, quindi, dei banditi per la strada o delle fiere feroci ci avrebbero portato via un bel po' di tempo. Ciò nonostante, percorrere la strada più lunga, considerando sia l'andata che il ritorno, ci impedirebbe di concludere la missione il più velocemente possibile. Quindi la risposta era abbastanza ovvia:

    « Propongo di percorrere la strada più breve, poichè la strada più lunga dista 8 chilometri in più rispetto alla suddetta. Quindi, qualora fossimo fortunati e con un po' d'astuzia, potremmo percorrere la strada più corta impiegandoci, come ovvio che sia, meno tempo ed uscirne totalmente illesi. »

    Sperando che il fato non ci contrasti, la scelta da me proposta, era la più sensata nonostante ci fosse il rischio di rimanere feriti. D'altronde ci sono possibilità, seppur remote, che percorrendo la strada più lunga trovassimo ostacoli di qualunque genere. Adesso dovevamo partire e recuperare le foglie di Kiskas... ora la priorità assoluta era la partenza.


     
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  6. Antares_Asuka
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    Partenza!



    *Dopo essersi congedati dal Sensei ed aver ritirato alla mensa il vitto che avrebbe fornito loro rifornimento per quel viaggio,i giovani studenti si recarono insieme alle porte del villaggio.
    Probabilmente era la prima volta che si trovavan a partire per una missione come una vera squadra,perlomeno senza un ninja di alto rango che li accompagnasse.
    Questa missione sarebbe stata per loro sicuramente fonte di grande esperienza nonché motivo di vanto in quel villaggio che tanto ardentemente avevan deciso di salvare.
    Un breve scambio di opinioni tra di loro portò a decidere a maggioranza che,data la situazione d’emergenza dovuta alla carenza del medicinale, avrebbero percorso la strada più breve seppur più pericolosa così,appena oltrepassato il portone di Suna, si diressero verso nord per un sentiero che per una decina di chilometri circa li avrebbe avvicinati sempre più alla meta.
    Il sentiero constava in un tratturo dissestato utilizzato in passato come via di passaggio,ma abbandonato dopo la costruzione di una nuova e ben più larga via cosicché era stato abbandonato all’incuria e alla mercè degli elementi.
    I giovani,seppur con difficoltà,avrebbero attraversato la parte pianeggiante della via,magari utilizzando quel tempo per conoscersi più a ffondo,mentre il vero problema sarebbe nato verso metà percorso ovvero quando la pendenza del sentiero aumentava fino a nasconderlo entro delle montagne frastagliate e piene di anfratti minacciosi.
    I ninja le avrebbero dovute attraversare necessariamente poiché solo così avrebbero potuto continuare per la via scelta*
     
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  7. Hyosuke Hojo
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    2° POST
    First mission



    I giovani erano incamminati per la corretta via.
    Masami sentì il bisogno di sapere con chi avrebbe salvato il villaggio.

    Ah,ragazzi piacere io sn Masami Shura,unico discendente dell'antica quanto maledetta casata.
    Masami sentì il bisogno di far sapere chi era.
    Aspettò che i suoi compagni si presentassero anche loro.
    Il gruppo arrivò al portone,alcuni guardiani presidiavano l'entrata.

    Salve,dobbiamo uscire per raccogliere le foglie di kiskas e salvare i sunesi!
    Masami pronunciò i suoi pensieri prima che tutti potessero farlo.
    Non voleva esserli superiore,fu una cosa istintiva,i guardiani fecero cennò con un sorriso ed aprirono il portone consentendo al gruppo di uscire.

    Dannazzione come ho potuto pensare che seguire la strada lunga sarebbe stata la cosa migliore?
    Giudicheremo solo a fatti conclusi.
    I giovani usciti si diressero verso nord come da piano.
    Vi era un vecchio sentiero abbandonato e rovinato.
    Il gruppo seguiva il sentiero e dopo pochi minuti di silenzio.

    Ragazzi come mai siete diventati shinobi?
    Il giovane attese risposta continuando ad andare avanti nel suo percorso assieme ad i suoi compagni.
    Il gruppo affrontò vari argomenti durante il lungo tragitto,faticoso nonostante la zona pianeggiante.
    A circa metà strada si ritrovarono dinnanzi ad una pendenza.
    Salità che apparentemente innoqua si addentrava tra le montagne.
    Lo shinobi salì con il gruppo al seguito,era molta strada e la pendenza si faceva sempre maggiore.
    Ad un certo punto il sentiero si instrettiva ed entrava definitavemente tra le montagne.
    Masami si guardò con i suoi compagni per capire la situazione ed il dafarsi.

     
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  8. H i r o
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    L'inizio Della Missione


    La decisione era ormai stata presa, la via più corta attendeva i giovani ninja. Dopo che tutti prepararono i viveri, si avviarono verso l’immenso portone del villaggio dove, da li, sarebbe iniziato tutto: da questo momento i poi i quattro giovani avrebbero dovuto agire come una squadra, in sintonia fra di loro, come un'unica persona, come mente e corpo.
    Dal quel punto, avrebbero dovuto viaggiare verso nord:

    - Una decina di Km in un sentiero abbandonato...Interessante...La vera preoccupazione inizierà nel tratto montuoso... -

    Pensava Hiro, scrutando la cartina, cercando di non lasciar trasparire alcuna preoccupazione

    Il piccolo, ma compatto gruppo, dopo poco si avviò alla volta del sentiero dove, niente e nessuno lo avrebbe potuto fermare. L’animo del Nakamura era visibilmente carico e intrepido ma, nella sua mente, un chiodo fisso lo tormentava: Chi erano i suoi compagni? Cosa significava per loro un combattimento, e come si sarebbero comportati affrontandone uno?
    Uno del gruppo, lo anticipò chiedendo:

    CITAZIONE
    “ Ah,ragazzi piacere io sono Masami Shura,unico discendente dell'antica quanto maledetta casata. Come mai siete diventati shinobi? “

    Masami Shura fu il primo che si presentò fra di loro, e fu anche il ragazzo con cui ebbe quel piccolo battibecco alla mensa. Hiro lo squadrò dalla testa hai piedi: era indispensabile, in quella situazione, conoscersi affondo.

    “ Io sono Hiro..E, a differenza del mio amico Shura, vengo da una famiglia di artisti...O meglio di lavoratori dell’argilla... Sono shinobi...Principalmente per due motivi...Uno per servire il mio valoroso villaggio...L’altro... ”

    Poi, il suo tono cambiò, assumendo un carattere fiero e imperativo, come ogni volta che intraprendeva questo discorso

    “ Per dimostrare a persone inette e brute...Quanto l’arte possa essere distruttiva e micidiale...Nella sua immensa bellezza e delicatezza...Basta parlare di me...Voi invece?... ”

    Disse estendendo la domanda a tutti

    [...]



    Era gia da un po’ che i quattro di Suna erano in viaggio. La via, nonostante la condizione del terreno, era più o meno praticabile: ai lati, un fittissimo agglomerato di rocce e sabbia, costeggiava il percorso: probabilmente, un tempo, le cose non si sarebbero presentate in questa maniera.
    Lo shinobi era costantemente attento, non si sapeva cosa avrebbe potuto uscire da quella muraglia di sassi e terra. Gradualmente, la pendenza cresceva, segno che ormai la metà del percorso era stata superata: questo lo si poteva anche notare dal paesaggio che, gradualmente, diventava sempre più spoglio e inquietante.
    Le montagne erano alle porte e, le cose, sarebbero decisamente cambiate. Il percorso era decisamente più pericoloso e arduo e, a complicare le cose, ci si mettevano gli anfratti, che ricoprivano l’interno sentiero Il gruppo, prima di proseguire con il viaggio, si fermò per decidere il da farsi. Hiro, prima di tutti chiese:

    “ Da qua in poi le cose si fanno interessanti ma pericolose...Il sentiero sarà decisamente più stretto e, dovremmo viaggiare in fila indiana...Purtroppo...Quindi dovremmo guardarci le spalle a vicenda...Qua, più che mai, il lavoro di squadra sarà indispensabile... ”

    Disse guardando tutti i compagni, con parole cariche di ottimismo in attesa di qualche piano
     
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  9. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -QUEST-
    ..Dei nuovi Amici!..
    2° Post Attivo



    La breve discussione aveva visto trionfare la via più breve come opzione migliore. Raggiunto il gate di Suna il piccolo gruppo composto da semplici studentelli si accingeva a partire alla volta dell’obbiettivo. Il viaggio li avrebbe condotti a nord, nelle desertiche ed inospitali terre del paese del vento, per la prima volta il giovane Hoshi si ritrovava a percorrere quelle zone senza nessuna scorta. Non gli importava, il suo villaggio aveva reclamato il suo aiuto, ora l’unica cosa da fare era portare a termine la missione nel più breve tempo possibile. Arrivati al gate fu Masami ad intraprendere per primo una conversazione, pose una domanda semplice , ma che incuriosì notevolmente il giovane Chikuma. Per quale motivo si trovavano li, perché avevano scelto la strada dello Shinobi.

    Hiro rispose per primo, il suo tono deciso rivelava senza alcun dubbio il suo carattere forte e determinato, Hoshi era davvero curioso di conoscere a fondo i suoi stessi compaesani.


    “ Io sono Hiro..E, a differenza del mio amico Shura, vengo da una famiglia di artisti...O meglio di lavoratori dell’argilla... Sono shinobi...Principalmente per due motivi...Uno per servire il mio valoroso villaggio...L’altro...Per dimostrare a persone inette e brute...Quanto l’arte possa essere distruttiva e micidiale...Nella sua immensa bellezza e delicatezza...Basta parlare di me...Voi invece?... ”

    Le parole del giovane compagno d’avventura toccarono Hoshi che in un primo momento non capì che intendesse dire. Arte, che aveva a che fare il lavoro del vasaio con l’arte dello shinobi? Nella mente di Hoshi comparvero nel giro di pochi secondi milioni di immagini raffiguranti le possibilità e gli stili di un vasaio intento a combattere i propri nemici con l’argilla. L’espressione perplessa che assunse per un attimo lasciò trasparire i suoi dubbi che decise comunque di non esporre, almeno per il momento. Quindi attese che Hiro terminasse per prendere la parola.

    “Hoshikuzu Chikuma, ma chiamatemi pure Hoshi ok.. piacere di conoscervi ragazzi!Sinceramente per quanto mi riguarda fare lo shinobi è stato da sempre il mio unico obbiettivo.. la mia intera famiglia lavora in questo campo tranne mia madre che ormai ha abbandonato l’attività di marionettista per dedicarsi alla famiglia a tempo pieno.. fare lo shinobi mi piace, e sinceramente non mi vedrei bene in nessun altro campo..”


    [...]


    Il viaggio li aveva ormai condotti circa a metà strada, il tratto pianeggiante che fino ad allora avevano percorso sembrava per finire in quella che si prospettava una lunga e pericolosa scalata. L’ambiente lentamente si arricchiva sempre più di rocce e spuntoni, ed anche il sentiero dissestato dal logorio del tempo sembrava stringersi sempre più fino a permettere il passaggio di un paio di persone alla volta. La tensione ora cominciava a farsi palpabile, seppur deserto fino ad allora quel luogo sembrava rappresentare un luogo ideale per un agguato sia da parte di belve che di uomini. Lo sguardo di Hoshi si fece più attento ed anche la sua concentrazione ai vari rumori del luogo si fece più acuta. Mantenendo sempre il massimo dell’autocontrollo, tirò fuori dalla sacca porta con la mano destra oggetti un kunai impugnandolo saldamente. Forse un vantaggio illusorio provato dallo shinobi che tuttavia ora si sentiva più sicuro e pronto ad un eventuale attacco. Dopotutto erano stati preparati a questa eventualità, sensei Hima era stato chiaro, la via più breve avrebbe sicuramente rappresentato maggiori pericoli per i ragazzi di Suna. Giunti finalmente nella regione montuosa fu Hiro con il suo solito tono deciso a prendere parola.


    “ Da qua in poi le cose si fanno interessanti ma pericolose...Il sentiero sarà decisamente più stretto e, dovremmo viaggiare in fila indiana...Purtroppo...Quindi dovremmo guardarci le spalle a vicenda...Qua, più che mai, il lavoro di squadra sarà indispensabile... ”

    “Già.. questo luogo sembra perfetto per ogni genere di agguato.. dubito troveremo la presenza di qualche essere umano in un luogo del genere.. ma di sicuro saranno presenti molti animali affamati.. di sicuro di rado hanno l’opportunità di mettere i denti su quattro potenziali prede come noi!.. come ha detto Hiro anche io credo che la soluzione migliore per continuare il viaggio sia quello di procedere in fila indiana..”

    Si fermò per prendere il respiro e bere un sorso d’acqua dalla borraccia, il caldo torrido e il sole cocente non lasciava scampo alla gola che in pochi secondi sembrava ardere come infiammata.

    “.. consiglierei di procedere armi alla mano, chi starà in testa dovrà stare attento a scegliere bene quale percorso e sentiero intraprendere, chi starà al centro della fila terrà d’occhio rispettivamente il lato destro e sinistro della fila, dubito che ci attaccheranno frontalmente.. infine chi starà in coda baderà alla retroguardia, la sua posizione sarà la più pericolosa purtroppo.. credo sia inutile pensare a come disporci, proveniamo tutti dallo stesso villaggio e ben o male le nostre capacità ed abilità sono le stesse.. se a voi sta bene sto volentieri io a copertura della retroguardia!”

    Detto questo prese qualche galletta che divorò voracemente accompagnandole giù per la gola con un breve ma deciso sorso d’acqua. Ora il gioco cominciava a farsi pericoloso, facendo roteare il kunai tra le dita della mano Hoshi attendeva l’opinione degli altri membri del gruppo.

     
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  10. G a b r i e l'
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    (Primo Post Attivo)

    Are we Alone?



    Passammo dalla sala mensa per ritirare i viveri necessari per quel breve viaggio, dopodichè subito ci preparammo per partire. Non avevamo tempo da perdere. Mentre camminavamo, su una strada per lo più pianeggiante e senza che nessun pericolo ci ostacolasse, passammo agli inutili convenievoli, in modo da conoscerci meglio per formar così un team più compatto, e quindi più forte nelle situazioni di pericolo. Come si dice in questi casi: l'unione fa la forza ! Per primo si presentò uno shinobi, il cui nome era Shura. La sua descrizione fu breve e dettagliata, e ci pose un bizzarro quesito, come mai eravamo divenuti dei shinobi. Domanda alquanto complesse, visto la mia situazione. Abbandonato dai miei genitori, mia sorella si è presa cura di me iscrivendomi all'accademia ninja senza un apparente motivo. O meglio, il motivo era lampante solo che io facevo finta, per paura molto probbilmente, di non capirlo. Hiro, invece, proveniva da una famosa famiglia di artisti, i quali sono abili nel maneggiare l'argilla fino a farla diventare un arma temibile negli scontri sulla medio-lunga distanza. Sono in grado di creare addirrittura degli esplisvi tramite il chakra e il suddetto materiali, ma fino ad ora non avevo mai avuto l'occasione di constatare se quelle voci erano del tutto fondate. Infine, vi era Hoshizuko Chikuma, dal cognome si può facilmente dedurre che proviene dalla prestigiosa famiglia del kazekage. Insomma, eravamo un buon gruppo ! Presi parola e mi presentai al gruppo senza timore.

    « Il mio nome è Gabriel. Vivo con mia sorella, poichè i nostri genitori, a causa di un motivo a me oscuro, ci hanno abbandonati senza darci alcuna notizia. per volere della mia amata sorella, quindi, mi sono iscritto all'accademia ninja e sono divenuto uno shinobi a tutti gli effetti. Spero che durante questa missione, oltre a compiere al meglio il nostro dovere, riusciremo a diventare buoni amici. »

    Così conclusi il discorso e continuammo a camminare per tutta la durata del viaggio senza parlara. o meglio, caminnammo senza parlare per tutta la strada pianeggiante, ma ad un certo punto una nuova votazione si fece avanti. Camminare in fila indiana era la scelta più giusta? Seppur qualcosa non mi quadrasse, accettai l'opinione dei miei compagni e, quindi, decidemmo di disporci così per tutta la durata del viaggio lungo la via stretta e piena di rocce, il che rendeva assai difficile un cammino veloce. Hoshizuko, occupò l'ultima posizione, ultima non d'importanza, poichè doveva stare attento ad eventuali attacchi alle spalle. io assunsi la seconda posizione rispetto alla fila. Continuammo a camminare per raggiungere il punto desiderato, sperando che il viaggio continuasse tranquillo come era successo fino a questo punto.

     
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  11. Antares_Asuka
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    Il cammino procede



    *I quattro ragazzi iniziarono a fare una timida conoscenza tra loro ben consapevoli che il lavoro di squadra molto probabilmente sarebbe stata la loro salvezza durante quella missione.
    Disposti in fila indiana secondo uno dei tanti schemi che veniva insegnato nell'Accademia,i giovani si inerpicarono attraverso quegli stretti passi montani aspettando che da qualche parte all'improvviso provenisse un attacco.
    Nulla di tutto ciò che avevano immaginato accadde.
    Ogni tanto si sentivano stridii di uccelli o il ruzzolare di qualche sasso smosso chissà da chi o da che cosa,ma nulla si palesò innanzi ai loro occhi ne a render ostico il loro cammino.
    La sensazione era che quella montagna così minacciosa li stesse facendo passare incolumi,perlomeno per il momento.
    I giovani,seppur straniti,oltrepassarono tranquillamente il sentiero lasciandosi alle spalle quello che doveva essere l'ostacolo insormontabile per poi rimettersi sulla strada verso l'oasi che oramai non era più così distante.
    Mentre ancora increduli per il pericolo scampato si guardavan tra di loro,sentirono da lontano delle urla.
    Guardando nell loro direzione i giovani avrebbero visto una donna a bordo di una carovana che veniva assalita da quattro predoni.
    Se i ninja l'avessero voluta salvare avrebbero dovuto fare una ampia deviazione che li avrebbe portati ad allontanarsi dalla strada per l'oasi così da portare un sicuro ritardo nel compimento della missione.
    Una ardua scelta si poneva innanzi a loro: salvare la donna o il villaggio?
     
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  12. G a b r i e l'
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    (Secondo Post Attivo)

    Ardua Scelta?



    Non mi sarei mai aspettato di dover affrontare una così ardua scelta. Salvare il villaggio o un'altro essere umano? Il tempo scorreva a nostro sfavore, ad ogni istante che trascorreva aumentavano le possibilità che qualcuno al villaggio morisse. Ma non potevamo mica permettere ad una donna di morire a causa di una rapina, se era quello il motivo, da parte di quattro banditi. Ma cominciamo dal principio. Avevamo camminato sui pendii rocciosi in fila indiana e sulla strada nessuno, ne animali che umani, avevano osato attaccarci.Un viaggio abbastanza tranquillo, che procedevo al meglio di qualunque nostra aspettativa. Ma ovviamente, non poteva essere così facile quella missione, infatti, una volta valicati quei rocciosi pendii i nostri occhi attenti scorsero una carovana abbastanza distante dalla strada che stavamo percorrendo. Delle urla di una donna si facevano strada nella mia mente e alcuni predoni l'attaccavano senza ritegno. Cosa fare? Come agire? La cosa più sensata da fare era di dividerci onde evitare inutili perdite di tempo. in fondo qi nemici che si ponevano dinanzi a noi erano solo dei banditi, che probabilmente non sapevano nemmeno usurfruire del chakra, quindi facili avversari da battere. Per cui se ci fossimo divisi, per due di noi sarebbe stato abbastanza facile attaccare e mettere in fuga i banditi. Quindi, rivelai le mie intenzione ai miei compagni di missione, cercando di essere il più preciso possibile con poche parole, onde evitare di perdere altro tempo.

    « Ragazzi, la cosa più sensata da fare è divederci in due gruppi. Due di noi si occuperanno dei banditi e aspetteranno che gli altri tornano dall'oasi con le foglie di Kiskas, dopodichè ci rimetteremo in viaggio tutti insieme per ritornare al villaggio. Così facendo salveremo sia il villaggio che una vita umana. »

    Così dissi e aspettai con impazienza un responso da parte dei miei compagni. Mi era totalmente indifferente chi dovesse rimanere e qualora la mia proposta fosse stata accettata ero disposto a rimanere in quel loco per slavare la donna insieme ad un altro volontario e qualora la mia proposta fosse stata accettata subito mi sarei diretto verso la carovana ad attaccare i briganti, se fossi stato scelto come colui che doveva salvare la donna. Altrimenti mi sarei diretto con la massima velocità verso l'oasi, che oramai distava pochi chilometri da dove stavamo ora.

     
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  13. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -QUEST-
    ..Seguire il proprio Cuore..
    3° Post Attivo



    La tensione ormai si era fatta palpabile, in fila indiana il gruppo aveva deciso di affrontare quei stretti e quasi inaccessibili sentieri di montagna. Hoshi offertosi a copertura della retroguardia seguiva i compagni prestando la massima attenzione a qualsiasi indizio di un attacco imminente. Mantenendo stretto il kunai sulla mano destra spesso voltava lo sguardo per controllare che nessuno li seguisse pronto ad attaccarli. Il sole alto in cielo ormai aveva raggiunto l’apice della sua risalita, un caldo soffocante aleggiava tutto attorno rendendo le rocce circostanti roventi. Tutta l’attraversata si dimostrò tranquilla e senza alcun pericolo, solo poche volte l’attenzione dei ragazzi venne catturata da rumori come il rotolare di rocce o il soffiare del vento tra le rocce. Senza nemmeno accorgersene l’intero gruppo sorpassò il tratto montuoso senza alcuna difficoltà. Ritrovata un po’ di serenità il gruppo si fermò qualche istante per riprendere fiato e rinfrescare la gola.

    -Fiuu.. non potevamo sperare in un attraversata migliore non dite?.. abbiamo attraversato il tratto con maggiori pericoli senza alcuna difficoltà.. di questo passo riusciremo a recuperare la pianta in brevissimo tempo!-

    Le parole di Hoshi vennero bruscamente interrotte dal raggelante grido di una povera donna. Voltandosi di scatto verso la sorgente di quell’urlo Hoshi riuscì a vedere a poca distanza una carovana ferma in mezzo al deserto, li quattro figure sembravano voler mettere in atto un agguato verso la povera ragazza indifesa. Lo sguardo di Hoshi da sereno si caricò in uno sguardo di disprezzo e rabbia, digrignando i denti come una bestia inferocita il ragazzo strinse il kunai che teneva tra le mani come se stesse nel mezzo di una cruenta battaglia. Posizionatosi pronto a scattare in direzione della povera ragazza si trattenne qualche istante al sentire il compagno proporre in maniera fredda e schietta il proprio piano d’azione.

    « Ragazzi, la cosa più sensata da fare è divederci in due gruppi. Due di noi si occuperanno dei banditi e aspetteranno che gli altri tornano dall'oasi con le foglie di Kiskas, dopodichè ci rimetteremo in viaggio tutti insieme per ritornare al villaggio. Così facendo salveremo sia il villaggio che una vita umana. »


    -Fate un po’ come vi pare io non ho nessuna intenzione di lasciare quella povera donna in balia di quei quattro banditi!!!-

    Quindi non attese le risposte o l’opinione dei compagni, in quel momento Hoshi lasciò che fosse il suo cuore ed il suo istinto a reagire. Era più forte di lui, più forte della sua stessa volontà, quando quel meccanismo si metteva in moto niente e nessuno lo poteva fermare dalle proprie convinzioni. Forse era proprio quello il suo più grande punto debole, forse era proprio quella la sua più grande forza. Stretto il kunai tra la mano scattò in direzione della carovana cercando di avvicinarsi al luogo senza essere notato dai banditi. Che i suoi compagni lo avessero seguito o meno ora l’unico obbiettivo del ragazzo era quello di salvare la sfortunata donna.

     
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  14. Antares_Asuka
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    Aiuto




    *I giovani ninja di Suna presero velocemente la loro decisione: salvare la ragazza.
    Certo così avrebbero messo in pericolo la vita di tutto il villaggio,ma rimanere impassibili di fronte a cotale barbarie evidentemente non rientrava nel loro credo ninja per questa ragione con un solo cenno di intesa i due si gettarono verso la carovana in soccorso della donna.

    I banditi alla vista di due soli giovani già pregustavano un più congruo bottino,ma,ad una più breve distanza,s'avvidero del coprifronte di Suna,reso ancor più splendente dal sole,che li identificava come shinobi delle Sabbie,di certo avversari ben più ostici di semplici ragazzini seppur armati.
    Decisero così di interrompere la loro scorreria e fuggire.I ninja saggiamente decisero di lasciar fuggire i predoni senza rincorrerli e di fermarsi a portare aiuto alla ragazza.

    Lo scenario che si presentò di fronte ai due era davvero scioccante: nei carri giacevano riversi in una pozza di sangue ancora caldo tre corpi di due uomini ed un anziano,probabilmente parenti o amici della donna.Uno aveva addirittura il capo mozzato ad indicare la ferocia barbarica che possedevano i predoni e che rimarcava quanto quelle terre fossero pericolose.
    La donna ancora sotto schock era incapace di parlare e poggiata sulle sue ginocchia fissava un punto lontano come se si fosse estraniata dal mondo.
    Toccava ora ai ninja fare la loro mossa*
     
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  15. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-


    -QUEST-
    ..Sabbia Insanguinata..
    4° Post Attivo



    L’ effetto sorpesa sembrava non aver sortito alcun vantaggio per il sunese che colmo il cuore di rabbia correva a perdifiato verso la carovana, alzando dietro di se un gran polverone. Forse era stato troppo imprudente, forse non aveva valutato appieno la situazione, in quel momento di sicuro non aveva agito come uno shinobi. Poco importava, ora ciò che premeva di più nella mente del ragazzo era di salvare quella ragazza che inerme sembrava aspettare solo la sua tragica fine.

    -Sporchi bastardi lasciate stare quella ragazza!!!-


    Le grida del ragazzo sembrarono cogliere l’attenzione dei briganti che dopo solo pochi istanti di esitazione presero a correre scomparendo tra le dune e le rocce del deserto. Un risvolto inaspettato che se per qualche istante tranquillizzò l’animo di Hoshi, dall’altro lasciò un immenso solco provocato dal rancore. La corsa finalmente si arrestò, li dove era stato gustato il sanguinoso banchetto. La scena che si presentò di fronte allo shinobi fu straziante, mai aveva assistito ad una scena più macabra e rivoltante di quella. Ovunque erano sparse e ben visibili chiazze di sangue ancora fresco che pian piano cominciavano ad essere assorbite dell’incandescente sabbia del deserto. Un nodo alla gola venne al ragazzo quando vide tre corpi di uomini morti, due sembravano essere piuttosto giovani mentre il terzo sembrava appartenere ad una persona più anziana. Solo ad una seconda occhiata Hoshi notò con orrore che ad una di quei corpi era stata mozzata la testa, alla vista di tale scena gli si rivoltò lo stomaco che per poco con lo costrinse a vomitare la colazione della mattina. Sapeva bene che nella vita avrebbe assistito a tantissime altre scene del genere, ma sapeva anche che non sarebbe mai riuscito ad abituarsi a quegli orrori. Finito il sopralluogo quindi spostò la sua attenzione sulla ragazza.

    -Non si deve preoccupare signorina.. siamo dei ninja di Suna.. con noi è al sicuro!-

    ..lo sguardo deciso del ragazzo lasciò per qualche istante trasparire un sorriso rassicurante, un tentativo vano di far uscire la ragazza dal guscio che sembrava aver creato attorno alla sua coscienza..


    Seduta appoggiata sulle sue ginocchia la ragazza sembrava essere ancora sotto shock. Fissava il vuoto come se fosse immersa nell’oscurità più totale, un oscurità così pesante che nemmeno la luce più abbagliante sarebbe riuscita a disperdere. Non c’era molto tempo da perdere, con il suo intervento Hoshi era riuscito a salvare la ragazza, ora però doveva muoversi. Aveva già perso troppo tempo prestando soccorso al poveretta dimenticandosi della missione che sensei Hima gli aveva affidato, una missione che avrebbe potuto salvare centinaia di vite. Fatte le sue considerazioni il ragazzo prese una decisione, non poteva lasciare la ragazza li da sola, in quello stato sarebbe morta nel giro di poche ore, tuttavia non era possibile riportarla al villaggio anche correndo a massima velocità non sarebbe poi riuscito a reperire le foglie che tanto servivano all’ospedale del villaggio. Abbassatosi verso la ragazza cominciò a fissarla cercando un qualche barlume di comprensione o reazione.

    -Tieni questa e dell’acqua.. sembri piuttosto disidratata..-

    ..Presa la borraccia dalla sacca diede un po’ d’acqua alla ragazza e imboccandola a forza ma con più delicatezza possibile nel caso non avessi dato alcuna reazione. Gran parte dell’acqua cadde a terra, uno spreco immane in quelle così aspre terre, ma uno spreco necessario viste le condizioni della poveretta..


    -Ascolta.. noi siamo diretti a nord.. stiamo cercando le foglie di una pianta chiamata Kiskas.. nel villaggio di Suna è scoppiata una violenta epidemia e se non troviamo in fretta queste foglie molte persone rischieranno di perdere la vita!.. so che sei sotto shock ma non possiamo portarti fino al villaggio fino a quando non avremo con noi quelle foglie quindi verrai con noi a costo di portarti sulle spalle.. ti prometto che una volta portate le foglie al villaggio manderò una squadra di recupero per poter dare ai tuoi famigliari una degna sepoltura!-

    Non potevano più perdere tempo, la deviazione aveva già compromesso troppo la missione, ora l’unica cosa da fare era continuare e tornare il più presto possibile al villaggio con le foglie. Quindi nel caso la ragazza non si fosse destata dallo stato di shock Hoshi l’avrebbe caricata sulle spalle, non prima di essersi liberato dai pesantissimi pesi che ormai era abituato a portare alle caviglie alleggerendo così notevolmente il proprio peso, portandola con se lungo il deserto fino al punto in cui avrebbero trovato la tanto desiderata pianta.

     
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15 replies since 10/11/2007, 15:53   436 views
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