Adunata Medica

[QdV]

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  1. t1m0
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    Medici al fronte?!







    F
    inalmente la situazione si stava delineando, dopo i primi attimi di confusione generale. Un infermiere, probabilmente incaricato dalla dirigenza dell’ospedale di catechizzare i volontari accorsi in ospedale, radunò noi giovani ninja in un'unica stanza. Forse ci avrebbe spiegato il motivo di tanto allarme, in ogni modo era l’unica persona che avrebbe potuto dare una spiegazione logica a questo evento. Da quel richiamo, che in pochi avrebbero potuto intendere a pieno, vennero attratti ancora meno shinobi. Oltre a me, 4 ragazzi e una kunoichi.
    Riuscivo ad avvertire, almeno per quanto mi riguarda, una certa tensione nell’aria. Mi mette una certa suggestione l’ignoto. Finché non conosco a cui sto andando incontro, non mi sento per niente a mio agio. Una situazione che, comunque, cessava non appena avrei potuto valutare rischi e pericoli della stessa. Riuscivo a mascherare bene questo fastidio, però. Direi anche per fortuna. Non potevo dare l’idea di essere più impaurito del dovuto ed essere solo un peso, quindi, per gli altri.
    Anche quel infermiere rimase sorpreso dalla penuria di ninja. Non appena cominciò a parlare, come prima cosa, fece notare questo. Probabilmente è rimasto deluso da tanta ignavia da parte di molti. Le rimanti parole che pronunciò – poche a dir la verità – furono più che altro un obbligo mascherato da consiglio. Quel dipendente non ci spiegò molto di più di quello che sapevamo. L’unica cosa che aggiunse era che avremmo dovuto liberarci d’ogni zavorra, equipaggiamento e di qualsiasi cosa inutile che poteva rallentare la spedizione di cui saremmo stati primi attori. Mi avvicinai al primo armadietto libero, mi tolsi i pesi alle gambe, le sacche, lo zaino e riposi tutto con attenzione e quasi maniacale cura gli oggetti al suo interno. Non appena tutti avevano eseguito questa semplice ma particolare azione, uscimmo dalla stanza imboccando il corridoio indicatoci dallo sconosciuto accedendo, precorrendolo, ad uno spiazzo.



    -Che sarà successo secondo voi?



    Attesi risposte. Avrei capito le persone che non mi avrebbero dato alcuna loro supposizione. Forse non si sarebbero sentiti in grado di parlare, o forse non avrebbero voluto darmi confidenza. Non me la sarei presa in ogni caso e di certo non li avrei giudicati. In quella situazione, avremmo dovuto agire da squadra probabilmente e dovevo abbandonare ogni pregiudizio ed antipatia. Avrebbero solo pregiudicato il lavoro di ognuno di noi.
    Un carro a trazione equina colpì la mia attenzione. Non era molto grande, ma abbastanza capiente per permetterci di entrare tutti e poter essere trasferiti in altro luogo. Sembrava più che ovvio che saremmo dovuti salire lì sopra per andare da qualche parte, una destinazione a me veramente oscura. Il carro era presidiato da uno shinobi. Mi avvicinai a lui sperando di saperne di più con fare tranquillo, aria bonaria e passo veloce.



    -Scusa, ma dove..



    Non finì la mia frase che tirò fuori dalla borsa che portava addosso una specie di kit di prima assistenza, l’unico oggetto da me ora in possesso dopo aver lasciato tutto negli armadietti dell’ospedale. In quel set erano presenti diversi attrezzi medici, bende, garze e qualsiasi oggetto che un medico poteva maneggiare efficacemente. Non mancava praticamente nulla. Sicuramente era un kit completo e che, con molta probabilità, avremmo dovuto adoperare.



    -Non ne avevo mai visto uno, se ce l’hanno dato forse saremmo parte attiva dell’emergenza e non solo piccoli aiutanti che hanno bisogno di gavetta..


    [..]



    Tornò il medico che poco prima ci dette disposizione di posare ogni proprio oggetto e lasciarlo in ospedale. Ci ordinò di salire nel carro. Entrammo tutti, più o meno velocemente. Prima di chiudere la porta, esplicitò il motivo di tanto allarme. Una guerriglia. Erano richiesti dei medici per far fronte al numero di feriti che si stavano producendo.



    -Una guerriglia? Dobbiamo andare lì solo come medici, oppure rischiamo di rimanerne coinvolti? Soprattutto, dove è scoppiata?



    Chiuse la porta del carro. Ormai non potevamo più tirarci indietro.



    -Comunque ragazzi, piacere sono Timosaki. Visto che dovremo lavorare assieme mi sembra giusto iniziare a conoscerci. Se volete, chiamatemi pure Timo, suona meglio.
    Vi siete fatti in ogni caso un’idea su questa cosa?



     
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55 replies since 29/12/2007, 11:37   1938 views
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