Il pezzo mancante

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    Incontri




    ~Accademia: ore 10:30.



    U na normalissima mattina di Gennaio. Come era consueto ormai da milioni di anni, il sole sorse, e decretò l’inizio di un nuovo giorno. Peccato che nessuno avrebbe potuto assistere a questo abituale evento, una coltre di nubi stava coprendo ormai dalla notte passata il cielo, posando su Konoha una superficie d’ombra che avrebbe raggiunto ogni più piccolo angolo del villaggio. Fortuna che in Accademia hanno la luce elettrica, altrimenti ogni stanza sarebbe rimasta nella penombra più assoluta. In una di quelle camere, si sarebbero riuniti i 4 shinobi che avrebbero dovuto scortare quello scontroso medico di nome Arami all’ultima asta della sua fortunata carriera filatelica, che l’aveva decretato il più qualificato conoscitore di opere d’arte. Ai 4 giovani arrivò una lettera a casa il giorno prima, in cui si specificava di presentarsi in Accademia e aspettare nuovi ordini proprio tra quelle quattro mura, in una specie di sala d’attesa abbastanza spaziosa al primo piano. Non appena i 4 sarebbero arrivati, avrebbero potuto usufruire di comodi divani di pelle, di riviste varie da leggere e di qualche tazza di cioccolata calda disposta su un pianale accanto alla porta. Tutto questo era solo per ingannare l’attesa per un eventuale ritardo di qualcuno. Quando tutti erano presenti in stanza, non attesero molto l’arrivo di qualcuno che gli avrebbe spiegato qualcosa di più di quello che già sapevano. Arrivò un dipendente dell’Accademia, un uomo alto ma decisamente poco robusto. Si schiarì la voce mentre, con la mano destra, frugava con poca accortezza la giacca del giubbotto. Prima di parlare, tirò fuori dalla stessa un fazzoletto di stoffa che gli sarebbe servito per soffiarsi rumorosamente il naso.



    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!



    Attese una qualsivoglia reazione da parte degli sfortunati ragazzi che avrebbero dovuto accompagnare il medico all’asta. Prima di uscire dalla stanza, poggiando la mano sinistra sullo stipite disse:



    -Non tanto per la missione, che dovrebbe essere semplice, quanto per lui, è un vero rompipalle.



    ~Casa di Arami: ore 12:00



    Una villa gigantesca circondata da un giardino di almeno 5000 metri quadri. Un prato coltivato all’inglese, rotto solo dalla presenza di un sentiero asfaltato ai cui lati erano stati disposti degli alberi di pesco, ancora spogli visti la stagione. Il giardino era delimitato da un muro di cinta alto 2 metri, formato da ringhiere dalla forma regolare e di color “canna di fucile”. Non c’erano telecamere, né tanto meno una sorveglianza. Non c’erano mai stati tentativi d’intrusione in quella casa, e tanto meno nessuno aveva mai cercato di penetrare a scopo illecito. Il signor Arami, quindi, non sentì mai il bisogno di un controllo all’esterno della tenuta. L’ingresso alla residenza era un ampio portone, alto almeno 5 metri. Una porta spessa almeno 50 cm, di legno massello con intarsi in oro. Chiunque l’avrebbe varcata, si sarebbe ritrovato davanti un immenso atrio, di almeno 150 mq. Poco arredato, presentava solo una grande libreria sul lato sinistro, e un divano sul lato destro. Ai quattro angoli delle piante ornamentali, evidentemente sintetiche. Alcuni quadri rappresentanti paesaggi decoravano il muro d’intonaco bianco. Proprio su quel divano, il signor Arami avrebbe atteso le sue giovani guardie del corpo. In quel frangente, era intento a conversare con la cameriera, la signorina Saya. Una ragazza d’ottima famiglia, bella come non mai, bionda alta e snella. Una donna che farebbe ingelosire chiunque. Una donna bella ma altrettanto educata e a modo.



    -Ma è sicuro che arrivano, è quasi mezzogiorno.



    L’inserviente, con un filo di voce, rispose che a momenti sarebbero sopraggiunti da quanto aveva assicurato l’Accademia. Nervosamente, il medico ondeggiava la gamba destra, poggiata sopra la sinistra. Le braccia conserte ed un’espressione imbronciata delineavano una persona scocciata dall’attesa, pronta a tirar fuori l’ira accumulata con qualche gesto fin troppo evidente. All’improvviso, il campanello suonò. Esattamente a mezzogiorno. I 4 genin entrarono nell’atrio. Senza nemmeno rendersi conto delle loro sembianze – poco gli importava in quel momento -, si alzò in piedi di scatto e si avvicinò a loro per squadrarli meglio.



    -Vi sembra questa l’ora di arrivare? Io pensavo che veniste prima così potevamo partire per mezzogiorno. L’asta si terrà in una casa privata vicino Konoha, alle 15:00. Dobbiamo sbrigarci.



    Si avvicinò a Saya, lasciando alla sua scorta una reazione o una battuta sul primo rimprovero della giornata. Si fece consegnare dalla donna una piccola busta da lettere bianca. Tornò verso i ninja e la consegnò al capogruppo. L’avrebbe dovuta leggere.



    CITAZIONE

    -Non sperare di tornare vivo a casa questa sera. Prima del tramonto uccideremo te e tutti quelli che tenteranno di opporsi. Ruberemo il vaso di Kamaru.


    Non c’era scritto altro. Quelle poche parole, scritte forse con apparente mano femminile, non lasciavano presagire nulla di buono, ma come è solito per lui, il signor Arami non gli dette peso più di tanto. Nella sua vita ne ha viste di peggiori, e certamente non sarebbe stata un’inutile lettera minatoria ad innervosirlo.



    -Mi hanno minacciato, visto? Mi è arrivata proprio stamattina. Saranno solo brigantelli, niente che non potete sconfiggere agilmente qualora ci dessero fastidio. Qualche anno fa, i fratelli Mosu intentarono un attacco mentre concludevo positivamente un’altra asta. Fortunatamente il servizio d’ordine funzionò alla perfezione e riuscì a mandarli via con qualche osso rotto. Forse sono ancora loro. Almeno lo spero per voi, sono dei buoni a nulla. In ogni caso, voi dovete proteggermi. Non vi preoccupate, sono un medico. Per qualsiasi ferita poi vi rattoppo io, sempre che non moriate prima ovvio!
    Adesso non perdiamo tempo e cerchiamo di fare il prima possibile. Se mi volete chiedere qualcosa, ne parleremo per strada.



    Dette una pacca d’incoraggiamento ad Auron ed iniziò a camminare con passo lento verso la porta. Incominciarono a camminare per il vialetto in direzione della strada. Il tempo stava rapidamente peggiorando, le nuvole si stavano addensando rapidamente e a breve sarebbe cominciato a piovere. Per precauzione prima di uscire il signor Arami prese dall’appendi-abiti accanto alla porta un ombrello. Non sopportava minimamente la pioggia, la considerava inutile e fastidiosa.
    Con un cenno ampio della mano, nel frattempo, Saya salutò il gruppetto di ragazzi diretto a Konoha.



    -Arrivederci, signor Arami, buona fortuna..



    Sorrise e chiuse delicatamente la porta rimasta aperta.



    - ..ne avrà proprio bisogno..





    ~Ore 12:00: casa dei fratelli Mosu.



    Nei dintorni di Konoha alberi e vegetazione erano il carattere predominante che era possibile notare. Un luogo quasi incontaminato dove l’uomo ancora non era riuscito a mettere le proprie radici, deturpandolo irrimediabilmente. In mezzo a tanta bellezza, sorgeva una piccola casa di legno. Era la dimora dei fratelli Mosu. Erano insieme ad un loro amico, un certo Fu. Erano 3 membri della foglia, tutti e tre con la loro storia, accomunata dal fatto che erano stati cacciati dall’Accademia per comportamenti poco consoni al ruolo che svolgevano. Nito e Lan Mosu si erano macchiati dell’accusa di delitto durante una missione. A seguito di un litigio con un loro compagno di squadra, non hanno esitato ad attaccarlo in 2 e finirlo a colpi di calci e pugni. Per non essere imprigionati, si dettero alla macchia senza che nessuno riuscì mai a trovarli. Hataki Fu, invece, è un medico esperto. Si narra che a seguito di un parto, non intervenne in tempo per salvare la madre che ebbe delle complicazioni dopo il lieto evento. Non ritenne opportuno tenerla sotto osservazione dopo il cesareo. Una leggerezza costatagli cara. Diffidato da tutti per quel errore, l’Accademia ritenne che non c’erano i requisiti adatti per continuare ad esercitare la professione. Non si sa come i 3 si sono incontrati. In ogni caso, stavano organizzando una trappola al signor Arami, proprio per lo stesso giorno dell’asta. Volevano impadronirsi a tutti i costi del vaso di Kamuro, non tanto per il suo valore storico, quanto per quello monetario. Rivenderlo avrebbe fruttato molti soldi, facendoli vivere di rendita per il resto della loro vita. Avevano progettato tutto nei minimi particolari. Doveva essere un colpo facile, non potevano sbagliare. Niente era stato trascurato. Il commando era composto da 4 persone. Loro 3 avrebbero dovuto compiere il lavoro sporco, mentre la quarta e misteriosa persona avrebbe dovuto fungere da palo. A questa torbida situazione c’è da aggiungere che loro mai potevano organizzare in quel modo un’azione simile. C’era una mente calcolatrice al di sopra di tutti, una mente che era intenzionata ad avere i maggiori profitti dal manufatto, e che, per non sporcarsi le mani, commissionò a loro il lavoro.
    I tre uomini stavano finalmente uscendo di casa, diretti verso la dimora del signor Arami.



    -E’ tutto ok? Siamo sicuri che non avrà ripensamenti?



    -No, tranquillo, abbiamo la sua più totale collaborazione, fidati. Dobbiamo solo entrare in casa e rubare il vaso. Poi se quei ragazzini ci daranno filo da torcere, li uccideremo. Non possiamo deluderLo.



    -Ragazzi, comunque occhi aperti, non possiamo andare così a cuor leggero. Serve concentrazione..



    S’inoltrarono nella foresta in direzione di Konoha. Lasciarono alle spalle la casetta di legno consci del fatto che quella sera ne avrebbero fatto ritorno, con l’oggetto nelle loro mani e soddisfatti.



    CITAZIONE

    Nito Mosu
    3x slot azione
    Forza: 200
    Agilità: 175
    Resistenza: 212.5
    Armato di: Due falci da combattimento legate ai manici da una catena d’acciaio.


    CITAZIONE

    Lan Mosu
    2x slot azione
    Forza: 175
    Agilità: 212.5
    Resistenza: 200
    Armato di: tirapugni con lame nella mano destra, nekote al polso sinistro.


    CITAZIONE

    Fu ??
    3x slot azione
    Forza: 175
    Agilità: 200
    Precisione: 250
    Armato di: spiedi potenziati, piombati in punta.


     
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  2. marq1
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    1 Post attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    °Parlato°
    /Pensato/
    Titolo


    Quest rango C...Si inizia!!!



    Quella mattina giunse velocemente.
    Mi svegliai verso le 8 ,ritrovandomi seduto sulla poltrona della sala ospiti ,davanti ai resti del fuoco della serata prima.

    / Cavoli..mi sono addormentato vicino al fuoco/

    Mi alzai con fatica,portando la tazza in cui avevo versato del thè la notte precedente verso la cucina.
    Sciacquai ,misi a posto il bicchiere e mi incamminai verso la mia cameretta .
    Era ora di partire.
    Mi vestì in un battibaleno ,indossando la tuta più bella che avevo.
    Pantaloni lunghi neri e una maglietta aperta color rosso sangue...
    Mi guardai allo specchio , e vedendo l'espressione del mio viso,corsi subito a lavarmi la faccia con dell'acqua gelida.
    Avevo una faccia da zombie..o forse anche peggio.

    / Ma che ora era ieri sera quando mi sono addormentato!?...mi sembra di non aver dormito per due giorni consecutivi/

    Finito di lavarmi i denti e le mani ,diedi una veloce occhiata all'orologio.
    Erano le 9:45...
    Presi la sacca porta oggetti ,dopo aver controllato se c'era tutto il necessario,il coprifronte del mio amato villaggio per cui combattevo e le mie due wakizashi che posizionai dietro alla mia schiena all'interno di una fodera .
    Dopo di che,mentre mi dirigevo fuori di casa,afferrai la lettera dell'Accademia in cui vi era scritto luogo data e ora dell'incontro e cominciai a leggerla.

    /Bhè...toccherà arrivare in anticipo questa volta/ Sorrisi divertito visto il fatto che uno dei miei difetti era proprio quello di fare ritardo in ogni appuntamento.
    Camminai per le strade di konoha molto velocemente..ero semplicemente felice per la mia prima missione da Genin e non vedevo l'ora di incominciarla.
    Guardai il cielo alzando lo sguardo sopra di me....
    il tempo era brutto ,infatti molte nuvole grigie coprivano quel sole che, a metà mattino ,a sempre voglia di far sentire i suoi raggi.

    /Speriamo che non piova /

    I miei pensieri d’ora in avanti si incentrarono sui miei probabili compagni di missione.

    / Voglio fare amicizia con alcuni di Oto,Suna Kiri .../

    Cominciai ad immaginarmeli ....alti,forti,tutte le caratteristiche per essere buoni ninja e imparare qualcosa da loro.
    Quei pensieri purtroppo fuggirono via ,quando ormai all'orizzonte,l'Accademia era ben visibile.
    Diventai serio ,facendo scomparire quel sorriso che avevo avuto fino ad ora.

    Entrai nell'Accademia ,e mi diressi in una stanza apposita dove si doveva restare in attesa prima di essere chiamati.
    / Dovrebbe essere questa la stanza/ pensai confrontando il numero della stanza in cui dovevo dirigermi,che era scritto nella lettera,con il numero della porta che avevo di fronte.

    / è questa!! /

    Entrai guardandomi intorno ...esaltato se ci fosse già qualche mio compagno di missione.
    Non vi era nessuno...solo alcune poltrone di pelle,alcuni riviste da sfogliare e tazze di cioccolata calda ancora fumanti.
    Mi sedetti sulla poltrona ,guardando quella tazza di cioccolata calda con una certa acquolina che placai immediatamente,infatti oltre a non essere adatta per la mattina ,rischiavo anche di sporcare probabilmente il mio abito per quanto ero pasticcione .

    Rimasi all'interno della stanza leggendo uno dei tanti giornali presenti nella stanza.

    /Qualcosa di osè no,eh? / sorrisi,nascondendo il mio sorriso dietro al giornale,infatti se qualcuno sarebbe entrato in quel momento,avrebbe soltanto notato la mia presenza.

    [....]



    Oltre a qualche bisbiglio nei corridoi dell'Accademia,nella stanza in cui ero io ,regnava solo il silenzio.
    Quando qualcuno ,probabilmente un mio compagno di missione avrebbe varcato la soglia,avrei aspettato che si mettesse seduto per poi infine dire con un tono di voce abbastanza serio:

    °Buongiorno....il mio nome è Auron Lee,per caso una lettera come questa è stata recapitata nella vostra dimora??°Porsi la lettera con la mano destra verso il ragazzo ,aspettando che l'afferrasse e la controllasse con attenzione.
    Una mossa azzardata,specialmente se lo sconosciuto avrebbe risposto di no...
    Aspettai la risposta osservandolo con attenzione.

    [Nel caso lo sconosciuto risponda si ]

    Sorrisi a 32 denti,porgendo la mano per riprendere la lettera .
    °Bene...il mio nome già lo sai...saremo compagni di missione...fantastico!!° avrei esclamato con certo entusiasmo,aspettando che anche lui si sarebbe presentato a me.
    Oto..Konoha...Suna..o Kiri??..erano queste le particolarità che mi piacevano sapere di un ninja

    [Nel caso lo sconosciuto risponda no ]

    °Oh scusi il disturbo...° avrei detto con una certa vergogna.
    Molto probabilmente le guance non avrebbero resistito a prendere colore.

    [...]



    Quando tutti i miei compagni giunsero nella famosa stanza in cui arrivai per primo,dissi :

    °Molto probabilmente dobbiamo aspettare qualcuno che ci dia notizie e informazioni sulla missione,non credete??° Domandai con curiosità,infatti oltre al fatto che dovevo recarmi nel posto in cui ero in quel momento,altro non sapevo nulla.

    Ad un tratto,nel momento in cui meno me lo aspettavo,entrò un signore alto e magro,tutto vestito di nero.

    /Dipendente Accademia ^^/

    Prima che potesse aprire la bocca per poterci dire qualcosa,si schiarì la voce e si soffiò il naso.
    Era circa 15 centimetri più alto di me.

    / eheh il raffreddore becca a tutte le quote/ sorrisi come uno scemo ,ma appena vidi l'uomo aprire la bocca per parlare ,diventai serio e aspettai che quest'ultimo prese parola.

    CITAZIONE
    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!

    /io...leader...capogruppo..naaaaa /
    Ascoltai tutte le parole del dipendente ,e appena disse che ero io il capogruppo non feci nessun segno ,infatti mi ero già presentato all'inizio a ognuno di loro ,quindi sapevano già da subito che ero io il capo.
    Il ruolo di leader comunque sia,mi mise un po' in ansia, agitazione ,ma bastarono pochi minuti e una dose di serietà per riprendermi.

    CITAZIONE
    Non tanto per la missione, che dovrebbe essere semplice, quanto per lui, è un vero rompipalle.

    Alzai le spalle come per dire " va bhè capita “ e dopo aver ringraziato il dipendente con un semplice °Grazie e arrivederci° ,aspettai che si allontanasse per poi alzarmi dalla poltrona .
    °Forse…è arrivato il momento che ci presentiamo meglio° sorrisi
    °Il mio nome è Auron Lee ,e sono il capogruppo di questo …mm chiamiamolo team ,anche se credo che alla fine avere un leader vero e proprio non serve.
    Siamo una squadra ..agiremo e decideremo il da farsi tutti insieme.
    Il Leader per me, è quel ninja che l’obbligo o meglio il buon senso di sacrificarsi per primo per salvare gli altri..i suoi compagni°

    Con quell’ultima frase finì la mia presentazione ,guardandoli ognuno con un sorriso timido aspettando un loro commento oppure una loro presentazione più ampliata.
    Bisognava conoscersi.
    Quando tutti ebbero finito di presentarsi ,avrei preso parola:

    °è ora di partire ,bisogna prendere la strada principale..da lì potremo vedere e trovare la casa del signor…Arami mi sembra°

    Rimasi in silenzio a pensare,per poi dire subito dopo:
    °Non mi viene in mente..va bhè….ce lo faremo venire in mente durante il viaggio°
    Partì senza avvisare nessuno .
    Uscì dall’Accademia e mi diressi verso la strada che ci avrebbe portato verso la meta…
    Il tempo non era cambiato..quelle nuvole erano testarde quasi come me…non si decidevano ad andare via.

    Arrivati a metà viaggio….se probabilmente nessuno avrebbe parlato,avrei cercato di scogliere il ghiaccio io con la seguente domanda:

    °Allora ragazzi….che sogni avete??°


    Mi resi conto che la domanda non era affatto stupida,ma forse era una domanda troppo personale da fare ai miei compagni che avevo conosciuto pochi minuti prima.
    Mi serviva comunque per conoscerli meglio.

    Dopo un chilometro circa,alla nostra destra una grandissima villa si estendeva per molti metri quadri.
    Prato verde verde….cancello dipinto a meraviglia…altro che villa,era una specie di castello.
    Entrammo ,suonando il campanello presente davanti al cancello enorme.
    Non avevo mai visto una casa di quelle dimensioni.
    Ci si presentò davanti non solo il Signor Arami ,ma anche una bellissima ragazza bionda,alta e snella ,ma nonostante ciò rimasi serio non facendo caso alla sua bellezza.
    Non era quello il momento di conversare con lei…questa volta mi toccava insieme ai miei compagni ascoltare il signore che aveva chiesto il nostro aiuto.

    Ci squadrò da capo a piedi.
    Arami si presentava proprio come me lo avevo immaginato prima di giungere alla sua dimora…
    Un signore in tutti gli aspetti…anche dai suoi atteggiamenti.

    CITAZIONE
    -Vi sembra questa l’ora di arrivare? Io pensavo che veniste prima così potevamo partire per mezzogiorno. L’asta si terrà in una casa privata vicino Konoha, alle 15:00. Dobbiamo sbrigarci.


    / Bene…già abbiamo sbagliato /

    Rimasi serio,facendo fuoriuscire solo dopo pochi secondi un sorriso .
    I miei occhi guardavano soltanto lui.
    Aveva ragione…avevamo fatto ritardo ma non era colpa nostra.
    Mi misi sulle difensive,infatti presi subito parola cercando di non fargli aggiungere altro.

    °Abbiamo fatto ritardo …non si ripeterà più.°

    Era questa la cosa giusta da dirgli,infatti se avessi cercato di inventare qualcosa oppure a spiegargli il contrattempo che avevamo avuto,avrebbe già da subito pensato che eravamo degli irresponsabili… ninja che non si sanno prendere le loro responsabilità

    Arami,senza dire altro si allontanò ,avvicinandosi alla ragazza e ritornando con una strana lettera sulla mano sinistra che porse a me ,invitandomi a prenderla.
    Forse già sapeva che ero io il leader??Oppure era andato così a caso nel consegnare la lettera??
    Tutto sta che la presi e la lessi ad alta voce,così che anche i miei compagni l’avrebbero udita.

    ° Non sperare di tornare vivo a casa questa sera. Prima del tramonto uccideremo te e tutti quelli che tenteranno di opporsi. Ruberemo il vaso di Kamaru..°

    Rimasi in silenzio ad osservarla.

    °La scrittura mi sembra di una ragazza..ma non ne sono sicuro°
    Mi girai verso i miei compagni sorridendo loro,porgendo la lettera al primo che mi capitò,infatti molto probabilmente se l’avrebbero passata senza che io avrei detto nulla.
    Erano in gamba i miei compagni..di questo ne ero sicuro.
    Intanto il signore prese parola:

    CITAZIONE
    -Mi hanno minacciato, visto? Mi è arrivata proprio stamattina. Saranno solo brigantelli, niente che non potete sconfiggere agilmente qualora ci dessero fastidio. Qualche anno fa, i fratelli Mosu intentarono un attacco mentre concludevo positivamente un’altra asta. Fortunatamente il servizio d’ordine funzionò alla perfezione e riuscì a mandarli via con qualche osso rotto. Forse sono ancora loro. Almeno lo spero per voi, sono dei buoni a nulla. In ogni caso, voi dovete proteggermi. Non vi preoccupate, sono un medico. Per qualsiasi ferita poi vi rattoppo io, sempre che non moriate prima ovvio!
    Adesso non perdiamo tempo e cerchiamo di fare il prima possibile. Se mi volete chiedere qualcosa, ne parleremo per strada.

    /un medico...benissimo!!/

    Mentre i miei compagni probabilmente stavano ancora leggendo la lettera,domandai:
    °una domanda super veloce signore Arami…lei ha mai visto questa calligrafia??°
    feci una pausa per poi riprendere
    °Di qualcuno che già l’ha minacciata in passato°

    Dopo aver domandato sul fatto della calligrafia ,mi voltai verso i miei compagni ,domandando loro :

    °Allora cosa ne pensate voi ragazzi??°
    Aspettai impazientemente una loro risposta,infatti ero sicuro che qualcuno di loro avrebbe posto una bella domanda al signore a cui dovevamo offrire protezione.
    Pensandoci bene poi,dovevamo per forza saperne di più di questi Mosu,infatti potevamo pensare anche a una vendetta .
    Comunque sia rimasi in silenzio,volevo che uno di loro avrebbe posto questo quesito.
    Se nessuno l’avrebbe fatto,avrei posto la domanda io personalmente a Konoha.

    […]



    Mi diede una pacca sulla spalla in segno di incoraggiamento,per poi dirigersi verso la porta.
    Dopo aver preso cappello e ombrello,ci avrebbe fatto segno di seguirlo ,infatti dovevamo raggiungere Konoha.

    ° Ogni male non viene per nuocere..se saremmo partiti a mezzogiorno..tutti ci avrebbero visto° sorrisi,guardando i miei compagni.
    Salutammo la ragazza e partimmo alla volta di konoha.
    La missione vera e propria era appena cominciata.

     
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  3. Køn
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    CITAZIONE
    Narrato in terza persona
    °Pensato°
    «Parlato»

    Prima volta da Genin
    Post Attivo [1/?]



    La lettera dell'accademia che avevo tanto aspettato in quei giorni finalmente arrivò, finalmente sarei tornato a fare ciò che più adoravo, il ninja, avrei svolto la mia seconda missione e quesa sarebbe stata la prima volta da Genin. La lettera inviatami dall'accademia mi diceva che il giorno successivo mi sarei dovuto presentare in accademia alle ore 10:30. Avrei preparato il tutto la sera prima, l'equipaggiamento, le varie sacche porta oggetti e i pesi, che mi sarebbero stati molto utili in caso di combattimento o imboscata. Prima di infilarmi sotto le coperte ero euforico, era la prima volta che mi mettevo alla prova da quando ero diventato genin, ora finalmente potevo far capire a tutti quanto valevo. Con il pensiero della missione mi sarei addormentato, ma non vedevo l'ora di cominciare la mia prima missione di livello C.


    °Lo sapevo!!! Lo sapevo che non mi sarei svegliato in tempo!! Mi devo sbrigare, altrimenti mi lasciano a konoha!°


    Ero appena sveglio e subito avevo visto l'orario, ero terribilmente in ritardo, subito mi avrebbero classificato come un nullafacente, rapidamente mi lavai e mi vestii. Una volta vestito presi le varie sachhe che avevo preparato il giorno prima e misi i pesi alle caviglie. Finalmente ero pronto per cominciare la missione. Mi avviai verso l'accademia correndo tra le strade di konoha, anche se dal mio sguardo non si poteva intravedere nulla, dentro di me avevo un gran entusiasmo pronto ad esplodere una volta aver conosciuto i miei compagni di squadra, tra i quali c'era anche kiyon yuriko, l'unico shinobi del mio corso genin che insieme a me era riuscito a superare l'esame, sorrisi al pensiero di rivederlo. Cercai di immaginare gli altri due shinobi, ma preso dall'entusiasmo elaborai solamente due figure indistinte. Quel mio pensiero fu accantonato quando vidi davanti ai miei la maestosità dell'accademia ninja, una volta lì sorrisi, finalmente si cominciava!


    « Ecco qui, sono arrivato anche io! »


    L'entusiasmo dentro di me salì alle stelle, la mia missione era lì vicino, a pochi metri da me, presi la lettera dell'accademia e la scrutai, lessi il numero della stanza in cui mi sarei dovuto dirigere, attraversai la porta dell'accademia e cominciai ad attraversare quei corridoi, nei quali più volte mi ero perso quando ero un semplice studente, compresi che l'aula dove dovevo dirigermi si trovava al primo piano, mi diressi verso le scale, e raggiungendole vidi la mia ex-classe, mi soffermai sorridendo, cercai di afferrare la maniglia per entrare, ma un gran fracasso provocato da alcuni studenti mi riportò alla realtà, corsì verso la stanza dove avrei conosciuto i miei compagni e da dove sarebbe partita la mia missione.

    Ero finalmente arrivato, mi ritrovavo davanti alla porta d'entrata di quella stanza, afferrai la maniglia e la abbassai leggermente, imprimendo un pò di forza spinsi la porta che si aprì quel tanto che bastava per farmi passare, una volta dentro vidi un ragazzo che stava leggendo una rivista, una volta dentro questo ragazzo mi chiese se anche io come lui avevo ricevuto una lettera dell'accademia in cui mi veniva riferita la stanza dove avrei conosciuto i miei compagni, avrei portato il mio braccio destro alla tasca corrispondente del mio pantalone, ne estrassi una lettera identica, dopo un piccolo sguardo alla lettera avrei sorriso a quel ninja.


    « Si, anche io ho ricevuto la lettera dell'accademia, piacere di conoscerti Auron, il mio nome è Kon Jyakushin. »


    Avevo volontariamente omesso la mia appartenenza al clan Mikawa di Oto, ricordando la reazione di Femho-san quando aveva saputo che era un Mikawa, ma d'altronde non c'era bisogno di specificarlo, ormai non avevo più nulla a che fare con quel clan, dopo la presentazione mi sarei seduto anche io su una delle poltrone e avrei preso una rivista che parlava di armi ninja, quali erano i materiali migliori, vidi diverse armi ninja, ma nessuna mi interessava, il mio sguardo cadde sulla figura di uno spiedo, subito la mia mente tornò all'accademia, quando Etsuko-sensei trapasso una delle falangi della mano di kiyon, al solo pensiero sorrisi malinconicamente, in seguito avrei cominciato a sfogliare senza alcun interessa le pagine in attesa dell'arrivo degli altri due membri della nostra squadra.

    [...]

    Una volta arrivati anche gli altri due membri della squadra avrei ascoltato le loro presentazioni, una volta finite mi sarei rivolto verso il mio compagno di banco ai tempi dell'accademia, kiyon.


    « Ehi, Kiyon! Ci si rivede eh? »


    Neanche il tempo di riferire quelle parole a Kiyon che arrivò un dipendente dell'accademia, un uomo alto e molto magro completamente vestito di nero, il ragazzo prima di rivolgerci la parola si soffiò rumorosamente il naso, poi ci disse ciò che più ci interessava: ci disse di dirigerci alla dimora del mittente della missione, e ci avvisò che il capogruppo della missione sarebbe stato auron lee, lo fissai per un secondo, soddisfatto per non essere stato scelto come capogruppo, altrimenti saremmo stati subito uccisi, appena usciti dal villaggio. Prima di andar via quell'emissario dell'accademia ci augurò buona fortuna, subito precisò che non riguardava la missione ma il nostro cliente, che lui definì come un vero "rompipalle".


    °Se mi infastidisce lo brucio vivo con una palla di fuoco.°


    Il ragazzo dopo quelle parole si congedò lasciandoci soli, auron ancora una volta si presentò a tutti invitandoci a fare lo stesso, prima però ci disse che per lui essere leader significa solamente essere il primo a sacrificarsi per i suoi compagni non condividevo quel pensiero, ma non era il momento di polemizzare.


    « Il mio nome, invece, è Kon Jyakushin, sono del villaggio della foglia e spero di trovarmi bene con voi durante questa missione, adesso che ne dite di andare a conoscere il "rompipalle"? »


    Dopo quelle parole mi sarei avviato insieme ai miei compagni verso la dimora del signor Arami, durante il viaggio ancora una domanda da parte del nostro capogruppo, ci chiese quale era il nostro sogno, una classica domanda da accademia ninja, una classica domanda che veniva fatta sempre tra ninja, una classica domanda a cui io non avevo mai risposto sinceramente, lo avevo fatto solo con Femho-san... I miei sogni riguardavano l'onore dei i miei genitori, ma ero convinto che era un sogno da mammolette, perciò non lo avevo mai detto a nessuno.


    « Bhe, il mio sogno è quello di diventare un grande ninja per aiutare Konoha. »


    Finalmente sulla nostra destra apparve davanti ai nostri occhi la gigantesca dimora del signor arami, c'era un gran prato verde, un cancello perfetto in ogni singolo particolare, da quel momento mi sembrò di essere in una reggia e mi sentii particolarmente a disagio... Non pensando troppo a ciò che avevo intorno seguii i miei compagni addentrandomi nella casa, una volta suonato il campanello ci si presentò davanti il signor Arami insieme ad una bella ragazza, subito il signor arami ci sgridò per il ritardo, auron mostrando poca spina dorsale chiese scusa, molto probabilmente se mi sarei trovato al suo posto avrei fatto la stessa cosa, ma quel comportamento di Arami non fu di mio gradimento, lo guardai con una smorfia, la quale durò un secondo, per evitare qualche problema con il nostro cliente.

    In seguito il signor arami porse ad Auron una lettera, sembrava preoccupato, il nostro capogruppo la lesse ad alta voce, era una minaccia nei confronti del signor Arami. In seguito auron la passò a noi facendo notare che il tratto con cui era scritta la lettera era di una donna, in seguito arami ci disse che un gruppo di fratelli, chiamati Mosu lo avevano già minacciato qualche anno prima, ma il suo servizio di sicurezza li rimandò a casa con le ossa rotte. Subito la mia attenzione si spostò dalla lettera al pensiero dei fratelli Mosu, se erano dei ninja era molto probabile che erano loro... Auron chiese se aveva già visto quella calligrafia. Una volta avuta risposta auron ci chiese un parere.


    « Signor Arami, ci sa dire se questi fratelli Mosu sono stati, o sono tuttora degli shinobi?? Molti ninja tengono molto al loro orgoglio, e una volta che questo viene macchiato, farebbero di tutto pur di vendicarsi, molto probabilmente anche questi fratelli Mosu vogliono vendicarsi perchè lei ha ferito il loro orgoglio. Voi che dite ragazzi? »

    [...]


    Una volta risposto alle varie domande il signor Arami diede una pacca sulla spalla ad auron e dopo aver preso l'ombrello ci dirigemmo fuori dalla dimora, subito dopo aver salutato la ragazza che era in compagnia del signor Arami.

     
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  4. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Buona la Cioccolata!..
    1° Post Attivo



    Anche quel giorno il sole decise di sorgere, inesorabile la mattina si era fatta avanti rischiarando ,anche se di poco, l’oscurità totale che avvolgeva la camera di Hoshi. Aveva passato la nottata in una locanda, semplice ma accogliente, una branda dove dormire una latrina dove poter depositare i suoi bisogni e un semplice armadio dove la nottata precedente aveva depositato tutto l’equipaggiamento. Fu il bussare alla porta che lo risvegliò da quel meraviglioso sogno che stava facendo, ancora qualche istante e sarebbe riuscito a scavalcare la staccionata delle terme femminili. Un sogno che si infranse con pessimo risveglio. Qualcuno da sotto la porta aveva fatto passare una lettera, Hoshi la raccolse aprendola senza dare importanza ai dettagli, se quella missiva fosse stata una trappola mortale indirizzata a lui molto probabilmente sarebbe morto. Una veloce e sommari lettura gli aveva rivelato la sua accettazione come partecipante alla missione di rango C alla quale si era iscritto il giorno precedente. Una rapida capatina al bagno e una sciacquata veloce al viso lo destarono completamente dal torpore della notte, recuperato tutto l’equipaggiamento dall’armadio mise a tracolla il Boomerang Gigante che ormai era diventato parte integrante della sua vita come shinobi.

    La giornata non si prospettava delle migliori, in cielo il sole era oscurato da nuvole nere cariche di pioggia, non che dispiacesse ad Hoshi un po’ d’acqua. La missiva che gli era stata consegnata era chiara sul luogo di ritrovo, una stanza all’accademia sarebbe servita come luogo di incontro per il gruppo. Dalla locanda all’accademia il viaggio fu breve, un viaggio che Hoshi passò levandosi le incrostazioni che ancora appannavano i suoi occhi e curandosi bene di non aver nulla che gli pendolasse dal naso. Non era di certo un ragazzo dalle maniere raffinate, soprattutto ora che era lontano da casa e da quella strega di sua madre sempre pronta a rimproverarlo. La stanza si trovava al primo piano dell’accademia, per arrivarci Hoshi passò davanti nuovamente al vecchiaccio che la mattina precedente lo aveva assillato per la missione, non mancarono sguardi omicidi tra i due che tuttavia si spensero non appena Hoshi imboccò le scale. Senza esitare quindi si addentrò nella saletta assumendo la sua solita espressione tranquilla e spensierata.


    -Salve a tutti!.. è questo il luogo di ritrovo per i partecipanti alla missione..-


    Le sue parole si interruppero bruscamente lasciando sul suo volto lo sguardo attonito di chi ha appena scoperto il vero colpevole di un delitto. Qualcosa in quella stanza lo turbava, qualcosa che non era abituato a sentire, qualcosa che lo faceva letteralmente impazzire. Senza pronunciare una parola di più lentamente la sua figura coperta dal nero mantello si avvicinò lentamente al tavolo dove sembrava esserci il vero movente del suo comportamento. Sembrava quasi essersi distaccato dal mondo il ragazzo che con fare quasi spasmodico sembrava intento a preparare una pozione magica. Finalmente bloccò le sue azioni, era passato solo qualche istante dalla sua entrata in scena. Finalmente decise di voltarsi verso i presenti nella stanza assumendo l’espressione di un cagnolino addomesticato.

    image


    -Waaaa!Hanno la cioccolata calda.. questo è un sogno che si realizza.. a Suna noi non la beviamo mai con il caldo assurdo che fa!.. mi viene quasi da piangere.. snif snif ..-


    Lacrime di gioia scesero dai sui verdi occhi appannati dai vapori della cioccolata. Sembrava quasi trattenesse oro tra le sue mani. Non curante degli altri quindi si appostò al centro della stanzetta a sorseggiare con calma la cioccolata calda. I compagni di viaggio sembravano entrambi molto calmi e rilassati mentre sfogliavano delle riviste comodamente seduti su di un divanetto. la cosa rasserenò Hoshi che non era per niente abituato a stare con gente troppo ansiosa o scorbutica. Finalmente anche il quarto membro del gruppo fece la sua comparsa. La missione finalmente stava per cominciare.


    [...]


    Dalla porta finalmente un dipendente dell’Accademia fece la sua comparsa, sembrava un po’ raffreddato, un particolare che Hoshi non degnò di interesse, la seconda tazza di cioccolata ormai aveva fatto il suo inesorabile viaggio verso il suo stomaco. Fu lo strombazzare dell’uomo a destare Hoshi dallo stato catatonico in cui lo aveva trascinato quel delizioso nettare.


    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!-


    Era già stato deciso tutto, non sembrava un compito difficile o complesso, per Hoshi non ci fu nulla da chiedere in più per ora le informazioni che avevano a disposizione erano più che sufficienti. I ragazzi quindi rimasero soli nella stanza, era finalmente giunto il momento di conoscersi meglio e cominciare a collaborare per la buona riuscita della missione. Fu un ragazzo dalla maglia rossa sgargiante a parlare per primo, l’espressione del suo volto sembrava raggiante e fiduciosa, un particolare che apprezzò molto il giovane Hoshi.

    -Il mio nome è Auron Lee ,e sono il capogruppo di questo …mm chiamiamolo team ,anche se credo che alla fine avere un leader vero e proprio non serve.
    Siamo una squadra ..agiremo e decideremo il da farsi tutti insieme.
    Il Leader per me, è quel ninja che l’obbligo o meglio il buon senso di sacrificarsi per primo per salvare gli altri..i suoi compagni-


    Parole sagge del giovane ragazzo che sembrava possedere un certo fascino e carisma, fra tutti i presenti molto probabilmente era quello che potenzialmente era il più adatto a fare il capogruppo. Ancora una volta l’accademia aveva fatto i suoi calcoli nei minimi particolari, cosa che non sorprese per nulla il giovane sunese. Quindi fu un secondo ragazzo a presentarsi, i suoi capelli biondi contrastavano vistosamente con i rossi capelli di Hoshi.

    -Il mio nome, invece, è Kon Jyakushin, sono del villaggio della foglia e spero di trovarmi bene con voi durante questa missione, adesso che ne dite di andare a conoscere il "rompipalle"? -


    Sembrava simpatico Kon, Hoshi non trattene un amichevole risata alla battuta del compagno di squadra. Era strano, ma per Hoshi era come se conoscesse da una vita quei tre ragazzi. Attese quindi qualche istante per prendere parola e infine presentarsi. Appoggiata la tazza di cioccolata al tavolo mise in spalla il grosso Boomerang che aveva appoggiato alla parete subito dopo essere arrivato.

    -Mi chiamo Hoshikuzu Chikuma.. ma voi chiamatemi pure Hosi!.. vengo dal lontano e soleggiato villaggio di Suna.. li sapete.. non si beve molto la cioccolata calda!.. beh è un piacere conoscervi ragazzi spero di poter essere all’altezza della missione che ci aspetta!-


    Concluse la frase con un bel sorriso amichevole. Anche L’ultimo arrivato si presentò. Finalmente era giunto il momento di partire verso la dimora del committente della missione, non distava molto da Konoha, appena un chilometro di strada e i ragazzi si sarebbero trovati alla sua dimora. Durante il viaggio Hoshi ripensò molto alla cioccolata che aveva bevuto, già gli mancava quel gusto dolciastro lasciato dallo zucchero disciolto in quella bevanda che amava tanto. I suoi pensieri vennero interrotti quindi bruscamente da una domanda posta da Lee, quali erano i loro sogni. Hoshi rimase in silenzio ad ascoltare le risposte dei compagni, quindi rispose con tono deciso.

    -Mmh i miei sogni eh?.. credo che il mio sogno più grande sia quello di conoscere qualche bella ragazza durante questo viaggio.. eh si.. magari non troppo grande.. di quelle un po’ manesche sapete.. già..-


    La sua espressione e i suoi gesti infine caddero inesorabilmente verso l’osceno concludendosi con un silenzio quasi tombale. Non aveva dei sogni o dei progetti in particolare il ragazzo, tutto ciò che gli importava era vivere la propria vita al meglio senza sprecarne nemmeno un istante. La lunga camminata li aveva portati alla dimora del signorotto. Dall’esterno il giardino imperava su tutto l’ambiente mostrando a tutto mondo a quale status sociale ed economico appartenesse il committente. Hoshi non aveva mai visto un giardino del genere, abituato al caldo e desolato deserto tutto gli appariva come meravigliosamente bello ed affascinante. La casa poi sembrava più una reggia che una semplice villa, fermatosi davanti al portone non riuscì a trattenere un fischio, segno del suo stupore. Erano in perfetto orario, come da contratto si erano fatti vivi a mezzogiorno in punto.


    [...]


    Il portene venne aperto mostrando al gruppo di ninja l’atrio della casa. Mai aveva visto così tanto sfarzo e splendore, solo l’atrio molto probabilmente era più grande del giardino di casa sua. Lentamente i ninja vennero introdotti e condotti verso l’interno li avrebbero incontrato il signor Arami. Non appena arrivarono non perse tempo cominciando a sbraitare contro i quattro. Le parole dell’uomo furono dure, ma poco importava ad Hoshi che finalmente aveva trovato in quella casa una cosa ancora più dolce e bella della cioccolata.


    -Wow.. che sventola!-


    Alle spalle di Arami infatti stava in piede quella che sembrava essere una domestica della casa. La sua figura slanciata e suoi capelli dorati lanciarono su Hoshi una specie di Genjutsu che lo lasciarono attonito. Le sue gote si colorarono di rosso intenso a dimostrare la cotta che già gli era preso per la ragazza. Fu un compagno a destarlo dal bellissimo sogno che già gli frullava per la testa, tra le mani Hoshi si ritrovò una strana lettera che lesse attentamente. Sembrava una lettera intimidatoria, molto semplice e dal tratto leggero. Alcune supposizione potevano forse far ricondurre la grafia ad una donna, supposizioni che comunque non avrebbero portato a nulla in quella situazione. Il signor Arami quindi si scatenò rivelando della presenza di due ninja traditori interessati alla sua vita, già avevano tentato una volta senza successo, molto probabilmente anche questa volta il loro zampino era presente. Fu Kon a fare le prime supposizioni.

    -Signor Arami, ci sa dire se questi fratelli Mosu sono stati, o sono tuttora degli shinobi?? Molti ninja tengono molto al loro orgoglio, e una volta che questo viene macchiato, farebbero di tutto pur di vendicarsi, molto probabilmente anche questi fratelli Mosu vogliono vendicarsi perchè lei ha ferito il loro orgoglio. Voi che dite ragazzi?-


    -Già.. ma non credo che attaccherebbero solo per vendetta.. insomma non avrebbero nulla di che guadagnarne, da quel che ho capito il loro nome è già infangato.. un secondo attacco del genere li metterebbe nuovamente in cattiva luce e quindi sulle tracce della polizzia.. Bah secondo me non dobbiamo preoccuparci più di tanto di loro.. basterà stare attenti a non cadere in qualche loro imboscata.. e nel peggiore dei casi li metteremo in fuga a calci sul sedere!-


    Qualunque fosse stata la motivazione ormai era tardi per fare delle indagini approfondite. Il luogo dell’asta non era lontano, se volevano portare Arami sano e salvo era necessaria la massima cautela. A malincuore Hoshi salutò la bellissima domestica ammiccando con l’occhio e mandando qualche bacetto con la mano aperta. Per la seconda volta nella stessa giornata era stato costretto a separarsi da qualcosa che tanto desiderava ed amava. La vera missione stava per cominciare, in cielo le nuvole sembravano quasi voler avvertire i ragazzi della venuta dell’oscurità.

     
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  5. Aydan
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    Chapter 1
    "Reunion"


    Soundtrack: Summer's Rain - Savatage


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    Standing alone in a dream
    Where nothing is real
    But oh how real it feels
    There were times I lost my way...


    Kiyon osservò l'immensa costruzione che fungeva da sede dell'Accademia con la stessa espressione di riverenza con la quale l'aveva ammirata qualche mese prima, quando aveva iniziato i corsi genin.
    La lettera che aveva ricevuto la sera prima gli indicava di recarsi in una stanza del primo piano, in cui avrebbe incontrato i suoi compagni per la missione per poi ricevere nuove istruzioni.
    Fu quindi estremamente contento di entrare nell'accogliente atrio lasciandosi dietro il cielo carico di pioggia che minacciava di cadere da un momento all'altro...

    ~ Allora, vediamo un po'. Stanza al primo piano. A giudicare dall'ora, probabilmente sono arrivati già tutti... Meglio così, ci sarà meno da aspettare. ~
    Scorse le porte una per una. Il suo sguardo si soffermò per qualche secondo sulla porta dell'ormai ex classe 2 sezione M: mentre continuava a camminare lungo il corridoio che gli era stato così familiare, si sorprese a ripercorrere con la mente i compagni. Redder, Fuumaru, Kon...
    Trovò finalmente la porta della stanza e la aprì trafficando con la maniglia. Iniziò a parlare con lo sguardo a terra, poi lo alzò.

    'giorno a tutti, scusate il rit...
    I suoi occhi incontrarono quelli dello stesso Kon a cui stava pensando pochi istanti prima. Con un'espressione particolarmente comica, sempre guardandolo negli occhi, riuscì a pronunciare solo due parole.
    Anche tu.

    In un unico movimento, Kiyon prese una tazza di cioccolata, gettò uno sguardo sulle riviste decidendo che non gli interessavano e si sedette su un divano. Forse sarebbe apparso un po' troppo impetuoso, ma non gli interessava più di tanto... Cioè, ce n'era di tempo per vedere com'erano fatti.
    Mentre portava la tazza alle labbra e prendeva un sorso, si guardò attorno. Erano in quattro, esattamente come previsto: lui, Kon, un ragazzo con il coprifronte di Konoha vestito di nero e rosso ed un altro dai capelli rosso fuoco.
    Quello vestito di nero si alzò e prese parola, facendo una delle solite frasi retoriche, quelle che non prevedevano risposta. Fu invece Kon a rivolgergli la parola, il classico saluto di due amici che si rivedono dopo un po'.

    CITAZIONE
    « Ehi, Kiyon! Ci si rivede eh? »

    Eh, sì... Tutto ben...
    Non fece in tempo a finire la frase, che entrò nella stanza un uomo allampanato con un naso particolarmente rosso. Ci manca solo che ci attacchi il raffreddore, pensò Kiyon reprimendo una risatina.
    CITAZIONE
    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!

    Il ragazzo si guardò intorno. L'espressione del compagno che aveva preso la parola poco prima dimostrava chiaramente che il capogruppo sarebbe stato lui.
    Non male; sembrava abbastanza capace, almeno a primo impatto.

    CITAZIONE
    -Il mio nome è Auron Lee ,e sono il capogruppo di questo …mm chiamiamolo team ,anche se credo che alla fine avere un leader vero e proprio non serve.
    Siamo una squadra ..agiremo e decideremo il da farsi tutti insieme.
    Il Leader per me, è quel ninja che l’obbligo o meglio il buon senso di sacrificarsi per primo per salvare gli altri..i suoi compagni-

    Il carisma non gli mancava, bisognava dargli credito. E questa era un'ottima cosa, in un leader.
    Il secondo a presentarsi fu Kon. Ormai l'aveva sentito farle un sacco di volte...

    CITAZIONE
    -Il mio nome, invece, è Kon Jyakushin, sono del villaggio della foglia e spero di trovarmi bene con voi durante questa missione, adesso che ne dite di andare a conoscere il "rompipalle"? -

    Il terzo ragazzo aveva riso rumorosamente a quella battuta. Certo, Kon avrebbe potuto presentarsi un po' di più; ma si era subito mostrato per com'era, simpatico e amante dell'azione.
    CITAZIONE
    -Mi chiamo Hoshikuzu Chikuma.. ma voi chiamatemi pure Hosi!.. vengo dal lontano e soleggiato villaggio di Suna.. li sapete.. non si beve molto la cioccolata calda!.. beh è un piacere conoscervi ragazzi spero di poter essere all’altezza della missione che ci aspetta!-

    Anche lui sembrava simpatico e amichevole. Beh, non c'era niente di meglio per un gruppo che un legame di simpatia reciproca. Si lavorava tutti meglio.
    Presumo che adesso tocchi a me... Mi chiamo Kiyon Yuriko, come si può vedere - indicò il coprifronte legato come sempre al collo - sono di Konoha e... Beh, che dire... Solita frase fatta, spero di stringere un buon legame con voi, e bla bla bla.
    Si guardò intorno sorridendo. Il suo "tagliare corto" non era dovuto al non voler presentarsi, ma semplicemente al non saper cosa dire. Sperava che quel sorriso un po' nervoso aiutasse gli altri a capirlo.
    Decisero di partire verso la casa del signor Arami, in modo da arrivare in tempo. Kiyon non aveva la minima voglia di tornarsene fuori con quel tempaccio, ma se si doveva... Si doveva.
    Iniziarono quella lunga camminata inframmezzata da qualche discorso, finché Auron - che si era ben imposto come capogruppo - non pose la domanda fatidica, quella classica: i loro sogni.
    Kon fu abbastanza schivo su quell'argomento, anche troppo: mentre parlava aveva un che di imbarazzato, e questo portò Kiyon a credere che stesse mentendo. Hoshi invece parlò di un sogno abbastanza pratico che fece sorridere il ragazzo, incontrare una bella ragazza durante la missione.

    Io, io... Mah, per il momento se vi dicessi un mio sogno... Direi certamente una bugia, perché nemmeno io so quali sono le mie vere aspirazioni. A questo punto, Auron... Devi dircele anche tu, non è giusto sennò!
    Quella divertita protesta aveva lo scopo di cercare di far parlare anche il "capo": ma non fecero in tempo, che davanti ai loro occhi si stagliò un vero e proprio maniero di dimensioni immense. Il giardino ben curato, la cancellata lucida, tutto faceva presagire l'immensa ricchezza della persona che vi abitava, ed anche l'eventuale ricompensa che avrebbero potuto ottenere. Probabilmente tutti si immaginarono tesori principeschi...
    La ragazza che li accolse, probabilmente un'inserviente del loro datore di lavoro, era davvero carina: vedendo Hoshi con uno sguardo ebete stampato in volto, gli si avvicinò da dietro e gli sussurrò ad un orecchio:

    Visto che il tuo sogno si è già avverato?
    Per il momento, tutto sembrava far parte di un qualcosa di bellissimo, di fantastico.
    Finché non videro il vecchio. O meglio, finché non lo sentirono.

    CITAZIONE
    -Vi sembra questa l’ora di arrivare? Io pensavo che veniste prima così potevamo partire per mezzogiorno. L’asta si terrà in una casa privata vicino Konoha, alle 15:00. Dobbiamo sbrigarci.

    Auron si affrettò a scusarsi. La diplomazia era una dote essenziale in un capo.
    Peccato però che Kiyon non era il capo, e non aveva bisogno di tanta diplomazia; sentì il solito commento sarcastico salirgli per la gola, e sinceramente non fece nemmeno niente per fermarlo.

    Oh, grazie signor Arami, stiamo tutti bene, non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto per noi.
    Si ricordi però che saremo la sua scorta... Forse le conviene non fare tanto lo scontroso...

    Lo guardò storto, lasciando la velata minaccia in sospeso. Il vecchio, indifferente, porse una lettera ad Auron che la lesse ad alta voce.
    CITAZIONE
    -Non sperare di tornare vivo a casa questa sera. Prima del tramonto uccideremo te e tutti quelli che tenteranno di opporsi. Ruberemo il vaso di Kamaru.

    La lettera passò di mano in mano, mentre i 4 genin la osservavano. Quando gli capitò in mano, Kiyon riconobbe la grafia minuta e sottile di un'apparente mano femminile.
    CITAZIONE
    -Mi hanno minacciato, visto? Mi è arrivata proprio stamattina. Saranno solo brigantelli, niente che non potete sconfiggere agilmente qualora ci dessero fastidio. Qualche anno fa, i fratelli Mosu intentarono un attacco mentre concludevo positivamente un’altra asta. Fortunatamente il servizio d’ordine funzionò alla perfezione e riuscì a mandarli via con qualche osso rotto. Forse sono ancora loro. Almeno lo spero per voi, sono dei buoni a nulla. In ogni caso, voi dovete proteggermi. Non vi preoccupate, sono un medico. Per qualsiasi ferita poi vi rattoppo io, sempre che non moriate prima ovvio!
    Adesso non perdiamo tempo e cerchiamo di fare il prima possibile. Se mi volete chiedere qualcosa, ne parleremo per strada.

    C'era qualcosa che non quadrava però... Ma Kiyon non riusciva a capire cosa. Fu Auron a parlare, chiedendo all'anziano medico se aveva già visto prima quella calligrafia e poi rivolgendosi agli altri per incoraggiarli ad esporre eventuali dubbi. Kon chiese subito se questi fratelli Mosu fossero mai stati ninja. La domanda aveva un senso, dopotutto. Kiyon sentì indistintamente Hoshi che esclamava qualcosa, ma non lo stette a sentire: gli era venuto in mente cosa c'era che non gli tornava. Adesso che lo aveva capito, non riusciva a fare a meno di chiedersi perché nessuno ci avesse pensato.
    I fratelli Mosu... Non sono soli.
    Fece una pausa particolarmente teatrale, per dare agli altri il tempo di assimilare la notizia.
    Come ha detto il signor Arami, i Mosu sono due fratelli; ma la calligrafia di questa lettera è chiaramente femminile. E' ovvio che si siano alleati con qualcuno. Questo ci deve far stare attenti, perché rischiamo di incappare in qualcosa di più grosso del previsto.
    Il signor Arami non diede a vedere di essere stato colpito dalla congettura. Una pacca sulle spalle ad Auron, ed uscì con l'ombrello in mano.
    Kiyon lo seguì, contento di essere partito bene e di aver notato un dettaglio importante, dopo aver fatto un cenno di saluto alla ragazza che era con lui. Si partiva...


    Sometimes you got to believe
    Beyond yesterday
    I'm gonna find my way
    In the summer's rain
    In a summer's rain
    Run away
    Far away...
     
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  6. t1m0
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    Un nemico sconosciuto




    ~Ore 12:13 Fuori Konoha.



    I 5 protagonisti di questa missione uscirono dalla maestosa villa e percorsero il sentiero che li avrebbe portati fuori dalla tenuta. Il signor Arami rimase zitto per quei pochi minuti spesi per raggiungere il portone sulla strada. Le prime gocce di pioggia stavano cominciando a bagnare il terreno. Il medico si fermò due secondi per potersi aprire l’ombrello, rosso come la porpora e dal manico di legno. Non era sua intenzione inzupparsi come un pulcino, non poteva sopportare quel tempo e i suoi inconvenienti. Appena uscito dal cancello, avrebbe cominciato a parlare verso i ragazzi, con una voce dura, sicuramente innaturale. Sicuramente non sarebbero state parole tenere.



    -Ci sarà da camminare parecchio ragazzi miei. Quindi, armatevi di santa pazienza e sentitemi bene.
    Prima di tutto io solo Pen Arami, la persona che ha richiesto il vostro aiuto. Non sto qui a dirvi quello che dovete fare, lo sapete già. Presentatevi, per piacere, almeno così posso chiamarvi per nome.
    Quei tizi loschi di cui vi ho parlato, i Mosu per intendersi, non sono più effettivamente shinobi. Ormai si sono dedicati solo ad attività illecite come ricettazione o rapine e da quanto ne so non si allenano neanche più come un tempo. Ovviamente, questo fino alla data del mio ultimo incontro con loro. Non so se qualche cosa è cambiata in questi anni. Ma non preoccupiamoci più di tanto di loro, tanto voi li prenderete a calci nel sedere se ci attaccano, no?.



    La pioggia si stava facendo sempre più battente, adesso nemmeno l’ombrello serviva più per ottenere riparo. Il forte vento che stava soffiando deviava le gocce d’acqua, bagnando ogni più insignificante frammento di tessuto. Konoha fortunatamente non era lontana, mancavano solo poche case prima di raggiungerne il centro. Era ancora molto presto. A passo lento ci avevano messo una mezz’oretta ad arrivare, se non qualcosa di più. La casa in cui si sarebbe tenuta l’asta era ancora chiusa, il banditore probabilmente ancora non aveva permesso l’accesso.



    -Uff, prima la pioggia ed ora questa dannata burocrazia. Prima di un’asta non permettono a nessuno di entrare per controllare i pezzi e assegnargli dei prezzi indicativi. Maledetti. Vi avevo detto io di andare via più tardi..



    Ovviamente non era per niente così, ma il suo modo d’essere imponeva il fatto di avere sempre ragione, sempre. Avrebbero dovuto aspettare almeno 2 ore. Non potevano nemmeno passeggiare liberamente per le strade della Foglia, il brutto tempo impediva una tranquilla camminata per le vie del villaggio. Avrebbero dovuto attendere. Niente di più scocciante quando non si sa cosa fare.



    -Ragazzi, perché non andiamo a mangiare ramen? Offro io, come vi ho offerto la cioccolata in Accademia. Ve l’hanno portata calda?



    Si sarebbero diretto verso il chiosco del ramen per ordinare un piatto fumante di zuppa. All’interno c’erano ben pochi clienti, quindi non ebbero difficoltà a prendere posto comodamente attorno ad un tavolo. La scarsa clientela permise loro di essere serviti subito, cosa che raramente accadeva. La gustosa pietanza avrebbe ristorato il signor Arami e la sua scorta. Non c’è niente di meglio di un qualcosa d’appetitoso e caldo in queste giornate invernali, no? I 4 giovani avrebbero potuto discorrere tranquillamente, mentre il medico di Konoha sarebbe rimasto in disparte in quei discorsi da giovani che avrebbero probabilmente argomentato. Avrebbe solo accompagnato la conversazione con dei sorrisi sinceri, sorrisi che nascondevano la voglia di poter tornare nuovamente alla loro età, da lui considerata da sempre la migliore. Non appena tutti finirono il loro pasto, avrebbe lasciato uscire i shinobi indicandogli di aspettarlo fuori. Nel frattempo avrebbe pagato il conto lasciando anche una cospicua mancia al cameriere che li ha serviti. Il temporale sembrava aver perso potenza sebbene stesse ancora piovendo con intensità rilevante. Forse tra qualche ora avrebbe smesso. Almeno si sperava. In men che non si dica, il gruppetto tornò alla villa, finalmente accessibile al pubblico. Non era molto grande, aveva un recinto di pietre e un giardino attorno di nemmeno 300mq. La casa, interamente in legno, non presentava altre entrate al di fuori di quella. Nel giardino 5 alberi, alti e frondosi. Anche se era inverno, erano dotati di folte chiome, particolarità degli alberi sempreverde. Avrebbero potuto notare altri shinobi posti di guardia nell’entrata della mansione stessa. Solamente due ninja avrebbero tenuto sotto controllo la situazione. Troppo pochi secondo lui per potersi sentire sicuro. Era quello il motivo per cui il signor Arami ha richiesto una scorta privata. Erano sistemati in piedi ai lati della porta d’ingresso, fermi con le braccia conserte, chiaramente scocciati di trovarsi lì.



    -Eccoci arrivati. Spero che abbiate mangiato bene. Allora, tu Kon e tu Auron dentro con me. Voi due posizionatevi come quei due ragazzini, però qui sull’ingresso al giardino. Controllate eventuali movimenti sospetti e state in guardia. In bocca al lupo.



    I tre entrarono nella casa assieme ad altre persone, probabilmente anche loro interessate a qualche pezzo pregiato che sarebbe stato venduto in quella grigia giornata.



    ~Ore 16:20: Villa



    -Aggiudicato!



    Il signor Arami ce l’aveva fatta. Era riuscito ad acquistare il vaso di Kamaru con un’offerta che lasciò senza fiato tutti i presenti. Dopo l’acquisto, tutto loro si sarebbero alzati e si sarebbero congratulati con lui, affermando di essere riuscito ad accaparrarsi il pezzo migliore. Tutto perfetto. Niente stava andando storto fino a quel momento, senza motivo apparente una grande macchia di sangue avrebbe distratto e spaventato le persone all’interno della stanza. Le donne cominciarono ad urlare, mentre gli uomini si sarebbero diretti verso l’uscio. Un signore sulla 50ina fece scorrere la porta per vedere cosa stava accadendo. Non appena si affacciò, uno spiedo piombato sarebbe partito da un albero e l’avrebbe colpito preciso dentro un occhio. Una scena raccapricciante. Si distese a terra, in una pozza di sangue in continuo aumento, urlando in preda ad atroci dolori. Accanto a lui ora era possibile scorgere i due giovani ninja per terra, anche loro colpiti gravemente da quelle strane armi al volto e al collo. Il panico prese la maggior parte dei presenti, ormai avevano tutti paura di morire. Qualcuno avrebbe dovuto calmarli. Si stavano sentendo in trappola, avevano il terrore di essere colpiti quando avrebbero tentato di scappare dalla villa.



    -Fermi tutti, sono un medico. State calmi, ora provo a vedere se sono morti. Ma cazzo, quei due fuori non stavano controllando? Che siano morti anche loro?



    Li vide.



    -Ah no, eccoli.. voi cercate di fare qualcosa no? Sennò per quale motivo vi ho ingaggiato? Venite subito qua!



    Non avrebbero trovato nessuno attorno e nella villa qualora avessero controllato. Sembrava che le punte fossero state lanciate da un’entità evanescente. Niente li aveva insospettiti, non accadde proprio nulla in quella ora e mezza d’asta. Nessuno aveva visto partire i dardi quindi è praticamente impossibile risalire a chi li ha lanciati e da dove. Bisognava solo stare in guardia, altrimenti sarebbero tutti morti. Mentre accorrevano verso il signor Arami, Hoshikuzu avrebbe visto la sua manica sfaldarsi. Anche lui sarebbe stato preso di mira, ma il caso volle di non rimanere ferito.




    ~Ore 12:47: Fuori Konoha



    -Se non ci vedi tornare entro le 17:30, accorri il più in fretta che puoi.



    Poche parole pronunciate dal ragazzo. Stava parlando con il complice, il famoso “palo”, che avrebbe dovuto assicurare loro massima autonomia d’azione. I 3 delinquenti corsero velocemente verso Konoha, incuranti della pioggia e del forte vento. L’avrebbero raggiunta in meno di 10 minuti. Non incontrarono nessuno poiché, a causa del tempaccio, la maggior parte degli abitanti si era rintanata in casa. In breve tempo raggiunsero la villa dove avrebbe dovuto prendere luogo l’asta. Non c’era ancora la folla che avrebbe preso parte alle trattative, sembrava quasi abbandonata. Avevano tutto il tempo di organizzarsi a dovere.



    -Dai, ai propri posti.



    Fu e Nito si sarebbero disposti sull’albero nel giardino alla destra del viottolo che conduceva all’esterno. Lan in quello dalla parte opposta. I fusti avevano una folta chioma, così chi si trovava al di sotto d’esso non avrebbe potuto vedere niente mentre da sopra si poteva osservare tranquillamente ciò che accadeva di sotto. Tutti e 3, per maggiore sicurezza, usarono la tecnica dell'occultamento.



    -Eccoli arrivare, ma non sono in anticipo? Ah ora se ne vanno, non fate niente, dobbiamo aspettare la fine dell’asta quando siamo sicuri che lui è aggiudicato il vaso ok? Niente azioni inutili adesso.


    -Ok, tranquillo, ti ricordi tutto Fu?


    -Si, i miei gingilli sono pronti ehe, forse anche noi con del ramen però..



    Dopo mezzora d’attesa, i tre avrebbero visto arrivare il banditore ufficiale, due burocrati e 2 giovani ninja che avrebbero dovuto sorvegliare la situazione.



    -Quasi quasi mi dispiace farli fuori, sono così giovani..



    ~Ore 16:21 Villa



    La situazione avrebbe cominciato adesso a prendere una brutta piega. L’asta finì, e quando dalle stanze si sentì urlare “Aggiudicato”, scattò il piano. Fu si mosse leggermente per avere una migliore visuale, prese uno spiedo e mirò al ragazzo di guardia più vicino a lui. Sfruttando la sua incredibile precisione [Precisione = 250], colpì proprio dove aveva mirato, la giugulare. Un potente getto di sangue inondò la porta, creando gran rumore che chiunque avrebbe notato. Un rumore per niente attenuato dalle urla del ragazzo, rimasto zitto e inerme dopo il colpo subito. Il suo amico cercò di prestargli subito soccorso chinandosi verso di lui. Anche lui colpito, questa volta al volto. Lo spiedo, dalla punta più pesante, penetrò nel bulbo destro agilmente e raggiunse il cervello. Urla e movimenti frenetici animavano la sala. Tutto andava come avevano previsto i tre criminali. Con il panico sarebbe stato più facile rubare il vaso ad Arami. Improvvisamente un errore. Una morte imprevista. Carico d’adrenalina, Fu colpì sempre al volto un signore che improvvisamente aprì la porta. Una morte che non avevano messo in conto, ma che non gli avrebbe creato più di tanto problemi. Quella svista, nata dalla tensione maturata in quelle ore d’attesa, portò i suoi vantaggi. La gente si sentì più spaventata, era palese che ora erano in trappola.



    -Ottima mossa, bravo, non tutti i mali vengono per nuocere. Ora appena puoi pensa alla sua scorta.



    Il signor Arami chiamò a sé i due giovani rimasti fuori. Fu mirò al ragazzo con i capelli rossi. L’avrebbe ucciso impietosamente ma, fortuna per il giovane shinobi, una goccia d’acqua fece strizzare l’occhio del suo possibile assassino, facendogli perdere la mira. Il lancio risultò sicuramente sbagliato, andando a rovinargli i vestiti all’altezza della manica destra. Lo spiedo si conficcò pochi metri dietro di lui.



    -Caz..




    ~Ore 16:45: Casa del signor Arami



    La giovane cameriera camminava per casa senza tregua, evidentemente preoccupata. Aveva sbrigato già durante la mattina e non sapeva proprio che fare. Entrò nella sua stanza. Aprì un cassetto dove teneva un album di fotografie e vecchi oggetti. Quanti ricordi, quanti errori lì dentro. Quante speranze anche. Un sorriso comparve sul suo volto. Stava osservando una vecchia foto da bambina, alle prese con il suo primo fidanzatino. Un ragazzo che non vide più, ma che gli rimase sempre nel cuore. Un ragazzo per il quale adesso avrebbe fatto di tutto, ma che motivi avversi glielo avevano portato via.



    -Ancora non sono tornati, forse meglio incominciarsi a preoccupare..



    Edited by t1m0 - 27/1/2008, 13:29
     
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  7. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Ramen e Terrore..
    2° Post Attivo



    L’immenso portone della villa del signor Arami si chiuse alle spalle del gruppo. Un forte tonfo riecheggiò in tutto il giardino decretando come in una corsa l’inizio della competizione. Il vento aveva cambiato intensità trasportando al naso di Hoshi diversi odori, i più riconducibili alle diverse tipi di piante presenti in quel immenso spazio aperto. In cielo le nuvole si erano addensate creando una spaventosa coltre di nubi nere che non prospettavano di certo una giornata asciutta e soleggiata. Passarono solo pochi istanti, finalmente il cielo aveva deciso di mettersi a piangere. Con una espressione soddisfatta Hoshi alzò il volto al cielo lasciando che la pioggia gli rinfrescasse il volto. Amava l’acqua, se fosse stato per lui avrebbe tentato di raccoglierne la maggior quantità possibile per poi portarla a casa, un luogo dove raramente aveva visto così tanta acqua tutta insieme. Fu la voce del signor Arami a risvegliare il ragazzo da quello stato di trans.

    -Ci sarà da camminare parecchio ragazzi miei. Quindi, armatevi di santa pazienza e sentitemi bene.
    Prima di tutto io solo Pen Arami, la persona che ha richiesto il vostro aiuto. Non sto qui a dirvi quello che dovete fare, lo sapete già. Presentatevi, per piacere, almeno così posso chiamarvi per nome. Quei tizi loschi di cui vi ho parlato, i Mosu per intendersi, non sono più effettivamente shinobi. Ormai si sono dedicati solo ad attività illecite come ricettazione o rapine e da quanto ne so non si allenano neanche più come un tempo. Ovviamente, questo fino alla data del mio ultimo incontro con loro. Non so se qualche cosa è cambiata in questi anni. Ma non preoccupiamoci più di tanto di loro, tanto voi li prenderete a calci nel sedere se ci attaccano, no?.-


    -Lasci fare a noi capo!.. vedrà che filerà tutto liscio come l’olio..-


    Hoshi rispose al dottore con un gran sorriso pieno di speranze. Aveva intuito la vena sarcastica presente nell’ultima frase di Arami, battuta che non lo sfiorò più di tanto. Ormai si era fatto un idea sul caratteraccio dell’uomo, carattere per molti versi simile a quello del padre, e se c’era una cosa che aveva imparato dalla sua esperienza familiare era appunto di non ribattere mai a provocazioni del genere. Il gruppo ormai si era messo in marcia verso Konoha, messo il cappuccio in testa Hoshi percorse quel breve tratto di strada spensieratamente, anche se la sua espressione poteva sembrare rilassata il ragazzo era ben attento a scrutare ogni angolo della strada che gli si parava di fronte metro dopo metro. Rimase in silenzio il sunese, il rumore della pioggia era qualcosa che raramente sentiva e voleva approfittare del momento per godersela tutta. Il tintinnio delle gocce che si infrangevano a terra suonava nella sua testa come una composizione musicale. Senza nemmeno accorgersene era giunto a Konoha, il forte vento e la pioggia battente erano divenuti ormai quasi insopportabili occultando quasi completamente la vista.

    La villa in cui si sarebbe svolta l’asta ormai era ben visibile. Recintata da un semplice muro non sembrava un luogo celebre o sfarzoso. Difficilmente Hoshi avrebbe valutato una casa Sfarzosa dopo aver visto quella da Arami. Dopo essersi avvicinati fino dov’era possibile si accorsero di essere arrivati probabilmente troppo in anticipo. Con il suo solito modo di fare degno di ogni situazione Arami prese la parola promuovendo una gita extra per i ragazzi.


    -Uff, prima la pioggia ed ora questa dannata burocrazia. Prima di un’asta non permettono a nessuno di entrare per controllare i pezzi e assegnargli dei prezzi indicativi. Maledetti. Vi avevo detto io di andare via più tardi.. Ragazzi, perché non andiamo a mangiare ramen? Offro io, come vi ho offerto la cioccolata in Accademia. Ve l’hanno portata calda?-



    image

    -Lei è l’uomo più straordinario del mondo!-


    L’offerta allettante del signor Arami accese in Hoshi l’ardente fiamma della passione. La missione finalmente cominciava a farsi nuovamente interessante, dopo il felice incontro con la domestica ora gli spettava un buon pasta caldo, reso ancora più succulento dal fatto che non doveva pagarlo. Aveva mangiato ramen anche il giorno prima, dettaglio che non lo infastidiva per nulla dato che la pietanza rientrava tra le sue preferite. Il gruppo così decise di dirigersi verso il più vicino chiosco di ramen. Il locale sembrava piuttosto confortevole e non erano presenti molti clienti in quel momento. La cosa andò a vantaggio dei ragazzi che con calma presero posto senza dover aspettare che si liberasse qualche posto. Ormai Hoshi non stava più nella pelle, la cioccolata la mattina e una calda e fumante ciotola di ramen all’ora di pranzo, quella missione sembrava più una gita che un’ avventura all’insegna del pericolo. Senza perdere tempo Hoshi ordinò in fretta la porzione più abbondante di ramen che era disponibile in quel chiosco, Arami aveva detto di offrire il pranzo quindi meglio approfittarne secondo la filosofia del genin. Le calde e fumanti ciotole vennero consegnate quasi all’istante, ormai sopraffatto dalla fame Hoshi si lasciò trasportare dal momento cominciando a mangiare voracemente il ramen. Nonostante il suo mangiare affannato non dava rimostranza di essere scortese o che, la madre fin da piccolo lo aveva educato a mangiare a modo a suon di mazzate sulla testa, il ricordo di quei terribili momenti incidevano ora sulla sua corteccia cerebrale quasi a comporre un gesto meccanico sul suo modo di mangiare. Finito di mangiare Hoshi si lasciò scappare un piccolo sbuffo dalla bocca segno di aver mangiato a sufficienza per il resto della giornata. Quindi prese a parlare con disinvoltura con i compagni di missione.

    -Cavolo sono l’unico shinobi del gruppo a non appartenere al villaggio di Konoha!Almeno da quel che mi sembra di vedere.. ho sentito dire che ve la cavate bene con le arti marziali.. noi di suna invece siamo abbastanza scarsi da questo punto di vista.. almeno per quel che mi riguarda.. ah ah ah.. tuttavia se vi serve supporto in battaglia contate pure su di me per quanto riguardano i ninjutsu e i genjutsu ci so fare alla grande!-


    La conversazione tra i giovani continuò in un clima di allegria generale, Arami sembrava non voler entrare nei discorsi dei ragazzi anche se sembrava ascoltare con interesse particolare. Tutti finirono di mangiare, era giunto il momento di riprendere a lavorare, Hoshi non mancò di ringraziare il signor Arami per il gentile gesto. Mentre i ragazzi uscirono dal locale il dottore pensò bene di pagare il ramen consumato. Con passo deciso il gruppo si diresse nuovamente al luogo dell’asta, erano passate un paio di ore e ormai gli addetti all’asta avrebbero sicuramente allestito il tutto perché essa avesse luogo.


    [...]


    Giunti al cancello della villa il gruppetto si fermò qualche istante per decidere il da farsi. Arami senza indugiare ordinò ad Auron e Kon di seguirlo all’interno della villa per seguire l’asta mentre chiese a Kiyon ed Hoshi di rimanere all’esterno a guardia del cancello. Hoshi soffocò a fatica una smorfia di delusione, non aveva mai partecipato ad un asta e l’idea di vedere come si svolgeva lo aveva in precedenza incuriosito molto. Ma il lavoro è lavoro ed il capo è il capo, quindi rassegnato si limitò a rispondere al signor Arami con un “si signore” per poi posizionarsi dove gli era stato indicato. Hoshi diede una rapida occhiata ai dintorni per fare il punto della situazione ed ambientarsi il più possibile al luogo. La villa presentava un ampio giardino recintato da un muro lungo tutto il suo perimetro, all’interno del giardino alcuni alberi crescevano alti e rigogliosi. Sembravano quasi ululare mentre il vento e la pioggia li sbatteva da una parte all’altra creando un rumore quasi assordante. La pioggia anche se aveva perso di intensità non accennava a smettere, ormai a terra miriadi di pozzanghere riflettevano a terra le scure nubi che in cielo sembravano correre come in una gara. Hoshi notò inoltre che anche altri due shinobi erano stati posizionati a guardia dell’entrata della villa, questo lo rassicurava in quanto di sicuro avrebbero aiutato il gruppo di ninja in caso di attacco. Decise quindi di appostarsi fuori dal cancello, appoggiato al muro in attesa che l’asta si concludesse in fretta. Anche Kiyon era con lui, tanto valeva conoscersi meglio.


    -Allora Kiyon che ne pensi del signor Arami?.. fa tanto il duro ma alla fine è una persona gentile non credi!.. fino ad ora ha provveduto lui al nostro sostentamento durante la giornata.. prima la cioccolata e poi il ramen.. spero ci porti a mangiare fuori pure questa sera!..-


    L’espressione di Hoshi quindi pian piano mutò in quella di un maniaco sognatore. Nella mente gli tornò l’immagine della giovane e aitante badante del signor Arami, una bellezza così era riuscito a vederla solo alle terme, esperienza che lo aveva quasi portato alla morte. L’attesa sembrava non finire mai, a turno Hoshi e Kiyon percorsero il perimetro esterno della villa per cercare eventuali imbucati alla festa. Le ronde non rivelarono nessun intruso o soggetto strano, tutto sembrava filare liscio come l’olio. L’attesa fu uno strazio, l’asta sembrava non finire e la pioggia ormai da musica si era trasformata in qualcosa di insopportabile e terribilmente monotono. L’unica cosa che ormai riusciva bene al sunese era sbadigliare emettendo strani versi soffocati. Ormai il pomeriggio si era fatto vivo ed anche la poca luce che filtrava dalle nuvole cominciava a farsi sempre più tenue e invisibile. Furono le urla del signor Arami a destare dal torpore il giovane Hoshi che ritornato sull’attenti voltò lo sguardo verso l’entrata della villa.

    -Oh merda!-


    La vista che gli si parò di fronte non fu delle migliori. Appena fuori dalla villa una moltitudine di persone sembrava come impazzita e in preda al panico, le grida crepitanti delle donne che avevano partecipato all’asta si innalzavano al cielo con una potenza inaudita, tanto che nemmeno lo scrosciare della pioggia sembrava attenuarne il fastidio che davano ai timpani. Qualcosa di terribile era successo, utilizzando al massimo la vista Hoshi vide tra la folla il signor Arami accompagnato da Auron e Kon, fatto che rassicurò il giovane che per un istante aveva temuto il peggio. La situazione stava precipitando, cercando di fare il più in fretta possibile Hoshi si precipitò verso i compagni per aiutarli e capire che stava succedendo, corsa che terminò con un rapido arresto.

    image

    -Ma che diavolo?!-


    Paralizzato dal terrore Hoshi si bloccò di scatto arrestando con la corsa anche i suoi pensieri. Qualcosa lo aveva colpito, qualcosa di letale ed estremamente veloce, tanto da non riuscire nemmeno a percepire. La manica sinistra della giubba era stata colpita e letteralmente squarciata in due mancando per un soffio il polso del giovane. Una rapida occhiata alla manica rivelò che il colpo doveva essere stato provocato da un arma dal letale potenziale offensivo, ma soprattutto che ora si trovavano in trappola. Spingendo al massimo il senso della vista Hoshi tentò di guardarsi attorno per identificare un possibile nemico nascosto tra la folla, il colpo era stato così veloce ed improvviso che non era minimamente riuscito a capire da quale angolazione fosse stato lanciato. Ripreso quindi il controllo su se steso riprese la corsa verso i compagni per avvertirli del pericolo che incombeva su di loro, la gente lo rallentava muovendosi in maniera disordinata e confusa sembrava completamente fuori controllo.



    -State calmi è tutto sottocontrollo!.. cercate di non agitarvi e di riprendere il controllo signori.. accidenti.. brutta vecchiaccia la vuole smettere di strillare come un ossesso?!Si calmi e riprenda il controllo..-


    Era riuscito ad avvicinarsi ai compagni raggiungendo la porta della villa, la situazione sembrò subito chiara al ragazzo che data una rapida occhiata si accorse dei due ninja accasciati a terra e di un terzo uomo che sembrava essere stato colpito. Chiunque fosse stato ad architettare il tutto doveva aver studiato il piano nei minimi dettagli e molto probabilmente aspettava la confusione creata dall’attacco per uccidere indisturbato il signor Arami. Hoshi si avvicinò ai compagni per avvertirli di essere ancora in pericolo e sotto attacco.

    -Ragazzi occhi aperti.. il nemico è qui da qualche parte.. ha tentato di colpirmi riuscendo fortunatamente a colpire solo la manica della giacca.. cerchiamo di calmare questa gente in fretta e di metterla al sicuro il nemico potrebbe approfittare della confusione per colpire il signor Arami.. state attenti ad eventuali attacchi dalla distanza.. l’arma che mi ha colpito dato l’effetto non sembra un arma qualsiasi..-


    Detto questo Hoshi si preparò per un eventuale confronto con gli aggressori, nascosto dal lungo mantello nero prese un kunai con la mano destra per poi nasconderla nel palmo della mano, operazione che gli risultava estremamente facile date le abilità di prestigiatore che aveva sviluppato. Lasciò che fossero i compagni ad occuparsi della protezione di Arami, i nervi ormai stavano a fior di pelle, l’adrenalina provocata dallo spavento di poco prima si era trasformata velocemente in furia ceca. portatosi ad alcuni metri dal signor Arami per tenere sotto controllo la situazione, l’unica cosa che gli premeva era scovare chi lo aveva attaccato per fargliela pagare. Immerso tra la folla aspettava che si facesse avanti pronto a ripagarlo con la sua stessa moneta.

    -Cavolo mi sa tanto che questa sera.. il signor Arami non ci porta fuori a cena.. Uff..che seccatura!-



    Edited by Hoshikuzu - 28/1/2008, 21:28
     
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    CITAZIONE
    Narrato in terza persona
    °Pensato°
    «Parlato»

    La cosa si fa seria
    Post Attivo [2/?]



    Eravamo nuovamente fuori dalla dimora del signor Arami, e soprattutto, eravamo nuovamente in viaggio verso Konoha, il nostro obiettivo era quello di raggiungere il luogo del'asta. Il signor Arami durante il tragitto tornò a parlarci dei fratelli Mosu, rispose al mio quesito dicendoci che erano stati degli shinobi, ma a quanto ne sapeva lui non si allenava da parecchio, purtroppo il nostro cliente non andò a fondo riguardo all'argomento, lavandosi le mani dei fratelli Mosu dicendo che noi li avremmo battuti senza problemi. Hoshikuzu con un sorriso lo tranquillizzò dicendogli che sarebbe andato tutto bene. Il tempo non era dei migliori e non ci aiutava a sopportare il caratteraccio del signor Pen Arami. La pioggia e il vento cominciarono a infastidirci maggiormente, ma fortunatamente si cominciava a vedere la sagoma della villa dove si sarebbe svolta l'asta.



    °Eccoci arrivati... Adesso entriamo e ci mettiamo al calduccio, non vedo l'ora di potermi riscaldare *_* °



    Il mio desiderio di riscaldarmi all'interno di quella villa fu infranto dalle guardie presenti fuori quella enorme abitazione, che per quel giorno era adibita a sala per un'asta, infatti era vietato l'ingresso a chiunque prima dell'inizio dell'asta, il signor Arami si innervosì nuovamente, ma fortunatamente stavolta si tranquillizzò all'istante e ci propose di andare a mangiare del ramen, avrebbe offerto lui come la cioccolata calda che avevamo trovato in accademia, si domandò se avessimo ricevuto la cioccolata, il signor Arami non ricevette alcuna risposta, ma, invece, ebbe un complimento da Hoshikuzu che lo considerò come "l'uomo più straordinario al mondo", in seguito avrei risposto io alla domanda del signor Arami.



    « Si signor Arami, ci è arrivara la cioccolata calda stamattina in accademia, non si preoccupi. »



    E così ci dirigemmo verso l'Ichiraku Ramen di Teuchi, tantissime volte nei miei primi periodi a Konoha mi ero ritrovato a cenare o pranzare in quel luogo, fortunatamente con il passare del tempo avevo cominciato ad imparare l'arte del cucinare e mi cibavo a casa mia, ma non mi sarebbe dispiaciuto un bel piatto di ramen, soprattutto perchè non sarebbe stato lui a pagare la pietanza, a quel pensiero gli scappò un piccolo sorriso che gli fece dimenticare il temporale che stava colpendo tutta Konoha e dintorni. Finalmente arrivammò fuori il chiosco del ramen, rapidamente ci saremmo infilati in quel luogo di ristorazione, sia per evitare di prenderci altra pioggia, ma anche per la fame che cominciava a farsi sentire, più volte il mio stomaco brontolò durante il percorso, ma fortunatamente ora eravamo arrivati. Una volta dentro avrei ordinato un piatto di ramen semplice, ma, proprio come Hoshikuzu, avrei ordinato la porzione più grande possibile. Proprio Hoshikuzu avviò la conversazione facendo una considerazione sul fatto che era l'unico membro del team a non far parte del villaggio della Foglia, sorrisi a quella considerazione, ma, guardando Hoshikuzu con più attenzione fui sicuro che era quel ragazzo che aveva preso parte al corso per combattere con i pesi del sensei Asuka Hima.



    « Scusa Hoshikuzu, ma per caso tu hai partecipato ad un corso per combattere con i pesi del sensei Asuka Jaku Hima??? Perchè mi sembra di averti visto proprio a quel corso, eri tu? »



    In seguito avrei continuato a mangiare e prendere parte alla conversazione. Una volta uscito dall'ichiraku ramen avrei avvicinato i miei compagni di missione, c'era qualcosa di importato che avrei dovuto dire ai agli altri membri del gruppo, prima di parlare avrei creato un piccolo filo di chakra dalle mie mani, invisibile, ma sentivo il suo calore tra le mie dita, lo portai alla mia bocca, in seguito avrei porso l'altra estremità del filo di chakra a Kiyon e avrei spiegato in cosa consisteva, kiyon toccando le mie dita sarebbe riuscito ad inviduarlo grazie al calore emanato da quel chakra.



    CITAZIONE
    Comunicare a Distanza Base
    Attraverso questa abilità, lo shinobi impara a trasmettere la voce attraverso il chakra. Viene stabilita un'interazione tra due ninja attraverso un filo fatto interamente di chakra che parte dalla bocca di entrambi gli shinobi e gli permette di comunicare. A causa della sua incosistenza è impossibile tagliarlo senza il chakra, inoltre risulta invisibile all'occhio nudo. Per utilizzare questa tecnica entrambi i ninja devono possedere l'abilità in questione, altrimenti (a costo doppio) può parlare soltanto chi possiede l'abilità in questione, senza però aver possibilità di ottenere risposta.
    Notare bene che per trasmettere la voce, bisogna emettere suoni, quindi non è possibile comunicare in assoluto silenzio.
    (Consumo di Chakra: Bassissimo per ogni 25 metri / Massimo 250m)
    [Da Genin in Su]

    « Kiyon, tieni questo filo di chakra e portalo alla tua bocca, serve per rimanere in costante contatto anche nel caso dovessimo dividerci, purtroppo tu non potrai dirmi nulla, ma in compenso potrai sapere tutto ciò che starà succedendo a me. »



    [...]

    Eravamo nuovamente fuori dalla dimora dove si sarebbe svolta l'asta, stavolta fortunatamente potevamo entrare, ma prima di farlo il signor Arami disse che io e Auron lo avremmo seguito all'interno della villa, mentre Kiyon e Hoshikuzu sarebbero rimasti all'esterno per assicurarsi che non arrivasse nessun indesiderato, dato che il nostro cliente non sembrò essere convinto delle guardie presenti fuori dalla dimora. Fui doppiamente soddisfatto mentre ci dividevamo dai nostri compagni, primo perchè mi sarei ritrovato al caldo all'interno dela villa, e poi perchè fortunatamente avevo dato il mio filo di chakra a Kiyon, così saremmo rimasti in contatto anche durante l'asta, avrei salutato i miei compagni con un cenno della mano e sarei entrato nella villa con Auron e il signor Arami. Una volta dentro sarei rimasto in silenzio finchè l'asta non sarebbe finita, anche se in quel momento rimpiangevo Kiyon e Hoshikuzu che erano fuori e che potevano parlare liberamente.

    "Aggiudicato", fu questa la parola che mi fece tirare un sospiro di sollievo, dopo parecchi minuti di tensione, durante il quale il signor Arami si era sfidato a colpi di soldoni con gli altri presenti, ma fortunatamente aveva avuto la meglio, il pensiero di come facesse ad avere tutti quei soldi mi attraversò la testa per un secondo, ma non ci fu il tempo di pensarci più di un secondo, perchè la calma che c'era stata fino a quel momento svanì di colpo. Appena il signor Arami tornò al fianco mio e di Auron la folla sbandò improvvisamente e la villa fu riempita di urla piene di dolore e paura, sembrava essere all'improvvisato piombati nell'inferno, una macchia di sangue colpì la porta, un anziano signore spalancò la porta per capire cosa stesse succedendo, ma subito uno dei suoi due occhi fu perforato da uno spiedo, una scena raccapiricante, distolsi lo sguardo, non per quella scena, ma perchè vidi i due giovani ninja che erano a guardia della villa al suolo colpiti al collo e al volto, subito pensai a Hosikuzu e a Kiyon, purtroppo dovetti tornare alla realtà, ordinai ad alcuni uomini al mio fianco di portare dentro i corpi colpiti dagli spiedi, il signor Arami disse che era un medico, se ne sarebbe occupato lui, mi sarei accasciato al suo fianco su quei corpi inermi. Avrei rivolto la mia parola al signor Arami, ma avrei tenuto il tono talmente basso da far sì che solo lui avesse potuto sentire.



    « Signor Arami, sono anche io un medico, perciò mi regga il gioco, e confermi tutto ciò che dirò. »



    Con sguardo serio sarei passato a controllare i corpi delle persone ferite, come molte persone avevano intuito, i tre erano morti, ma non potevo confermare le loro tesi, avrei solo aizzato la folla verso l'uscita e li avrei mandati incontro a morte certa... Alzai lo sguardo verso la folla impazzita, dovevo assolutamente fare qualcosa, il mio sguardo cadde sul microfono del presentatore dell'asta, lo avrei utilizzato per calmare la gente, ma mentre mi sarei diretto verso il microfono avrei contattato Kiyon tramite la mia abilità: "Kiyon, ci sono problemi, le due guardie e un uomo sulla cinquantina sono morti, io adesso dirò che sono caduti in una sorta di catalessi, mi raccomando, confermate anche voi da fuori che non ci sono morti." Una volta raggiunto il palco, seguito dal signor Arami avrei preso la parola con il microfono.



    « Gente, state calmi!! Non ci sono morti, io e l'uomo che mi accompagna siamo dei medici, abbiamo controllato i corpi!!! Sono stati colpiti in punti non vitali, ma che provocano una sorta di stato di catalessi, sono ancora salvi!!! Rimanete al centro della sala e sarete al sicuro!!! »



    Una volta dette quelle parole sarei sceso dal palco, sempre con il signor Arami, avrei continuato a tranquillizzare le persone che mi avrebbero chiesto maggiori spiegazioni, ma dovevo cercare di capire cosa stava succedendo ai miei compagni, il signor Arami li avrebbe chiamati a se e gli avrebbe detto di ritornare all'interno della villa, che sembrava essere l'unico luogo sicuro in quel momento. La situazione stava degenerando...



    image Tabella fine post image

    Stato Mentale:
    ////
    Stato Fisico:
    Illeso
    Caratteristiche Psicofisiche:
    Forza: 150
    Velocità: 150
    Resistenza: 150
    Commenti Off Topic:


    Armi











    Riflessi: 150
    Agilità: 150
    Precisione: 150

    Slot Utilizzati:







    Punti Vita: 120/120

    Punti Chakra: 100/100

    Consumi Chakra:
    2xBassissimo: Per contattare Kiyon con la mia abilità di Parlare a Distanza


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  9. marq1
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    2° Post Attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    /Pensato/
    °Parlato°
    Titolo


    Fear...




    Uscimmo in silenzio lasciandoci la villa e la domestica dietro le spalle,mentre con passi lenti e calmi ci stavamo recando verso konoha.
    Il silenzio era l’unica cosa che si percepiva nello spazio circostante,quando,ad un tratto,,alcune goccioline d'acqua cominciarono a battere sulle nostre teste ,tanto che l'uomo fermatosi ,aprì l'ombrello.
    Ci avvicinammo al cancello davanti alla villa,mentre scrutavo il viso e l'espressione di Arami.
    /Sembra tranquillo/

    Oltrepassato il cancello che faceva da confine con la strada, l'uomo cominciò a parlare con una voce molto seria ,come se volesse dirci notizie tutt'altro che buone.


    CITAZIONE
    -Ci sarà da camminare parecchio ragazzi miei. Quindi, armatevi di santa pazienza e sentitemi bene.
    Prima di tutto io solo Pen Arami, la persona che ha richiesto il vostro aiuto. Non sto qui a dirvi quello che dovete fare, lo sapete già. Presentatevi, per piacere, almeno così posso chiamarvi per nome.
    Quei tizi loschi di cui vi ho parlato, i Mosu per intendersi, non sono più effettivamente shinobi. Ormai si sono dedicati solo ad attività illecite come ricettazione o rapine e da quanto ne so non si allenano neanche più come un tempo. Ovviamente, questo fino alla data del mio ultimo incontro con loro. Non so se qualche cosa è cambiata in questi anni. Ma non preoccupiamoci più di tanto di loro, tanto voi li prenderete a calci nel sedere se ci attaccano, no?.

    Mi presentai:
    °Il mio nome è Auron Lee,Genin di Konoha°
    Non mi prolungai molto nella mia presentazione.
    Sarebbero bastate quelle quattro cinque parole per adesso,poi col passare del tempo avrei approfondito notevolmente la mia storia e il mio credo ninja.

    °Ovviamente...siamo stati pagati per questo° poi sorrisi continuando subito dopo °Prenderli a calci...mah...ma perchè dobbiamo limitarci??° Finì quella frase in modo superbo ,anche se alla fine sapevo che se quei malfattori non ci avessero attaccati pesantemente ,non avrei mai avuto il coraggio di eliminarli.

    La pioggia e il vento cominciarono ad aumentare tanto che nemmeno l’ombrello era più utile,ma intanto sapevo che Konoha era a pochi metri…si parlava di 100-200m.
    Mi piaceva la pioggia….quell’incessante rumore che veniva provocato dal contatto tra le gocce d’acqua e il suolo..mi faceva stare calmo ,tranquillo.

    CITAZIONE
    -Uff, prima la pioggia ed ora questa dannata burocrazia. Prima di un’asta non permettono a nessuno di entrare per controllare i pezzi e assegnargli dei prezzi indicativi. Maledetti. Vi avevo detto io di andare via più tardi..

    Rimasi in silenzio ,osservando l’area circostante.
    Pareva un posto tranquillo ,ma purtroppo controllando meglio,trovai molti probabili nascondigli.
    Non parlai….ero troppo concentrato a guardarmi intorno.
    I miei pensieri purtroppo furono interrotti ancora una volta dal Sign.Arami che ci invitò ,con tono gentile,a mangiare un piatto caldo di ramen.



    CITAZIONE
    -Ragazzi, perché non andiamo a mangiare ramen? Offro io, come vi ho offerto la cioccolata in Accademia. Ve l’hanno portata calda?

    °Si grazie ….e comunque la cioccolata era buonissima° risposi con un sorriso a 32 denti ,anche se in Accademia non l’avevo nemmeno provata.
    Girandomi vidi con felicità gli occhi di Hoshi illuminarsi,e intanto sperai che i miei compagni l’avessero capita la mia bugia.


    Ci dirigemmo verso il chiosco del ramen,mentre la pioggia aumentava ancora di più la sua forza.
    Ormai raggiunta la destinazione,entrai insieme ai miei compagni ordinando al volo una calda porzione di ramen,sperando con tutto cuore che il pasto sarebbe stato servito presto….avevo una fame.
    Ad un tratto,la cameriera mi porse il mio piatto e dopo averla presa per appoggiarla sul tavolo ,cominciai a mangiare non facendo a caso al modo in cui mi nutrivo.
    Agli occhi di tutti ,sarei passato come un lupo che non mangiava da giorni e avesse talmente tanta fame che aveva paura che il piatto sarebbe prima o poi scomparso .
    Hoshi però ,all’improvviso prese parola facendo una piccola considerazione che prima non avevo fatto.


    CITAZIONE
    -Cavolo sono l’unico shinobi del gruppo a non appartenere al villaggio di Konoha!Almeno da quel che mi sembra di vedere.. ho sentito dire che ve la cavate bene con le arti marziali.. noi di suna invece siamo abbastanza scarsi da questo punto di vista.. almeno per quel che mi riguarda.. ah ah ah.. tuttavia se vi serve supporto in battaglia contate pure su di me per quanto riguardano i ninjutsu e i genjutsu ci so fare alla grande!-

    Sorrisi..divertito dal fatto che non avevo mai avuto compagni Sabbiosi,ma forse ripensandoci ,qualcuno avevo conosciuto che proveniva dal paese della Sabbia

    /Ookami..l’amica di Ledah-sensei/

    °Noi fogliosi siamo molto abili nel corpo a corpo…cioè…parlo per me ,dopo non so per voi eheheh° guardai gli altri miei due compagni divertito.
    In fondo tutti i fogliosi erano molto abili nel corpo a corpo…

    Aspettai che probabilmente tutti finirono di parlare,per riaprire la classica questione di un ninja.
    I suoi sogni….ora toccava a me parlarne.


    ° Tocca a me confessare il mio sogno… ° dissi sottovoce ,per non far sentire niente agli estranei che erano presenti al chiosco.
    Quello che stavo per dire doveva rimanere un segreto
    °il mio sogno è quello ….oltre a proteggere i miei cari e il mio villaggio che ormai sembra una cosa ovvia farlo….vorrei apprendere il Loto ed essere ricordato come un ninja umile e che ha servito sempre il suo villaggio anche a costo della sua vita.° Rimasi in silenzio ,guardando ogni loro viso per trarre qualche loro pensiero.
    °Si lo so…è una contrapposizione però ciò è il mio sogno° Sorrisi anche sapendo quanti problemi mi avrebbe causato quella tecnica proibita ,e per di più non sapevo nemmeno chi mi poteva fare da sensei.

    […]



    La conversazione continuò per diversi minuti fino a quando,vedendo che tutti avevamo finito di mangiare mi alzai ,posizionando la sedia dove l’avevo trovata precedentemente.
    Appena ci girammo verso Arami ,quest’ultimo ci fece segno di aspettare di fuori,così,senza obbiettare né nulla uscì dal chiosco aspettandolo con le braccia incrociate.
    Appena Arami uscì ,lo ringraziai per quel pasto e probabilmente stessa cosa fecero gli altri.
    Riprendemmo a camminare verso la villa in cui doveva avvenire la famosa asta,mentre il cielo ormai schiarito aveva diminuito la potenza della pioggia .
    All’orizzonte,dopo una mezz’oretta di camminata,quella villa bellissima rifece la sua comparsa.
    Il giardino,gli alberi e il recinto erano ben visibili a distanza.
    Arrivati a destinazione ,Arami ci divise in due gruppi,ordinando a me e a Kon di seguirlo ,mentre gli altri due dovevano rimanere di fuori a fare le guardie .
    °Rimaniamo sempre in contatto,okay?° mi raccomandai con Hoshi e Kyion mentre mi allontanavo da loro due intento a seguire l’uomo.

    [...]



    Entrammo cosi nella stanza ,facendo proseguire Arami in mezzo a noi,infatti io e kon facevamo ciascuno l’apri e il chiudifila ,cosi da poter proteggere Arami in caso di pericolo con più facilità.
    Mi misi affianco ad Arami ,portando la mano sinistra vicino alla rispettiva tasca ,così da poter estrarre qualche arma più rapidamente in caso di attacco
    ° Kon… occhi aperti,al primo pericolo ci mettiamo ognuno davanti e dietro,oppure a destra e a sinistra di Arami.°
    Se avesse avuto qualche dubbio o qualche critica ,ero sicuro che l’avrebbe detto.
    Appoggiato a una parete della villa,cominciai a pensare al mio futuro…
    Che quella fosse stata la mia ultima missione??
    Sapevo che quei ninja erano vicino a me …lo sentivo,era come se fosse un quinto senso e mezzo a dirmelo
    Ad un tratto ,la folla cominciò a esultare ,riportandomi alla realtà come se fosse una sveglia .
    Tutti si avvicinarono ad Arami applaudendolo .
    /Ha vinto!!/
    Diedi una pacca sulla spalla del capo per congratularlo della sua vittoria ,ma tutta questa felicità era accompagnata da una terribile paura.
    Adesso era quasi certo un attacco da parte di quei sconosciuti ,infatti tutta quella gioia fu seguita da un terribile fatto.
    Tutti i presenti ,e questo fa subito capire la nostra sfortuna,videro una grande macchia di sangue sul terreno.
    Alzai lo sguardo e non vidi altro che un signore che per terra, si agitava talmente tanto dal dolore che creò in me un senso di paura e panico.
    Aveva uno spiedo conficcato all’occhio e per di più era stato scagliato probabilmente con molta forza,visto che metà spiedo era finito dentro l’occhio di quel povero sfortunato.
    Mi guardai intorno ,girando lo sguardo da tutti le parti dopo che ,come avevo detto a Kon ,mi ero posizionato davanti ad Arami
    °Rimani dietro di me,finchè un nostro compagno non arriva qua da noi°
    La gente ,presa dal panico ,non facevano altro che strillare e correre per lo spazio circostante .
    Avevano perso la lume della ragione.

    Ad un tratto ,come un razzo Hoshi si avvicinò a noi…
    Lui fortunatamente ragionava benissimo…si vedeva che era un ottimo ninja.

    CITAZIONE
    -Ragazzi occhi aperti.. il nemico è qui da qualche parte.. ha tentato di colpirmi riuscendo fortunatamente a colpire solo la manica della giacca.. cerchiamo di calmare questa gente in fretta e di metterla al sicuro il nemico potrebbe approfittare della confusione per colpire il signor Arami.. state attenti ad eventuali attacchi dalla distanza.. l’arma che mi ha colpito dato l’effetto non sembra un arma qualsiasi..-

    Guardai il taglio sulla sua giacca….
    °Non so nemmeno io di che arma si può trattare ,ma una cosa è certa…dobbiamo calmare queste persone…°
    Diventai serio,il mio sguardo era cambiato tanto che da esso era impossibile trarre emozioni o sentimenti…
    Avevo una missione abbastanza complicata in quel momento,infatti dovevo calmare tutta quella gente che ,impossessata dalla paura,correvano di qua e di là.
    Finché sarebbero stati cosi,quelle persone sarebbero stati bersagli facili per quei cattivi.

    °Più ne siamo meglio è…°
    Composi alcuni sigilli ,cercando di comporli perfettamente in minor tempo possibile.
    ° Bushin No Jutsu°

    CITAZIONE
    Tecnica della Moltiplicazione del Corpo - Bunshin no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: Tigre, Cinghiale, Bue, Cane
    Descrizione: Questa tecnica permette di creare dei cloni di se, composti unicamente di chakra. I cloni si presentano come una copia esatta del ninja che le ha create. Le copie possono essere create ad una distanza massima di 3 metri dall’utilizzatore. Le copie possono allontanarsi dal ninja che le ha create di circa 10 metri, superata questa distanza si dissolvono. La resistenza agli urti è minima, infatti ciascuna copia è distrutta appena subisce un qualsiasi contatto. Il numero di cloni creati non deve mai superare il massimo espresso sotto. Un clone che non fa nulla di particolare dura 6 turni mentre un clone costretto a correre o altro dura solamente 3 turni. I cloni creati con questa tecnica non possono attaccare ne simulare un attacco. Possiedono però la controparte illusoria di qualsiasi arma base in possesso del loro creatore. Possono muoversi camminando o correndo, abbassarsi e muovere gli arti con media velocità, e saltare. Non possono fare tecniche e non hanno forza. Se toccati svaniscono.
    [massimo copie: Studenti 3, Genin 5, Chunin 7, Jonin Grado D 9, Grado C 11, Grado B 13, Grado A 15]
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo per Copia)

    Creai ben 5 copie posizionandole tutte davanti a me.
    Senza nemmeno pensarci due volte,le mandai in giro .
    Avrebbero fatto solo un segno ,ovvero quello di mettere le mani davanti al busto e portandole avanti come se stessero cercando di fermare quelle persone .

    °Fermatevi santo cielo…° Urlai correndo per la villa .

    CITAZIONE
    « Gente, state calmi!! Non ci sono morti, io e l'uomo che mi accompagna siamo dei medici, abbiamo controllato i corpi!!! Sono stati colpiti in punti non vitali, ma che provocano una sorta di stato di catalessi, sono ancora salvi!!! Rimanete al centro della sala e sarete al sicuro!!! »

    Mi girai fissando Kon, che posizionato vicino ad Arami disse quelle parole che mi fece rimanere incredulo.
    /Cosa sta dicendo?? /
    Alla fine capì il suo intento e quindi senza pensarci due volte giocai la mia ultima carta
    Le copie ad un tratto scattarono verso l’esterno ed io ,nascondendomi dietro ad un mobile ,eseguì la tecnica della Trasformazione.


    CITAZIONE
    Tecnica della Trasformazione – Henge no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: 1
    Descrizione: Il ninja che pratica questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto. Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, questo deve essere compreso entro questi parametri: da 1/3 del proprio peso e volume (minimo) a +33% del proprio peso e volume (massimo). Il consumo Bassissimo va sottratto dalla propria riserva all'inizio di ogni turno di chi ha effettuato la tecnica.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo)

    Mi trasformai in un cane ,e quasi subito scattai verso l’esterno correndo come un matto guardandomi intorno.
    Alla fine ,mi fermai non sopra al duro marmo della villa,ma sopra alla fredda erba che ricopriva il giardino .
    Così cominciai a scrutarmi intorno cercando di capire dove provenissero i dardi ,mentre 3 delle mie copie erano appostate davanti all’entrata della villa,.
    Le altre 2 copie invece stavano precisamente vicino a Kon e al Signor Arami ,guardando con uno sguardo vuoto quei corpi privi di vita
    Pregavo che i nostri nemici avrebbero colpito le mie copie ,infatti il mio sguardo oltre a coprire una vasta area era incentrata sulle mie tre cloni.
    Se ci sarebbe stato bisogno,avrei sciolto la tecnica per raggiungere Arami ,ma intanto sapevo che c’erano i miei compagni con lui.


    CITAZIONE
    Danni:Illeso
    Condizione Mentale: Concentrato
    Chakra rimanente: 46/52 Energia Verde
    -5 Bushin No Jutsu
    -1 Henge no Jutsu

    Equipaggiamento
    SPOILER (click to view)
    2 Wakizashi [AdCC]
    5 Shuriken [AaD]
    6 Kunai [AaD]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    2 Fasce da Combattimento [Vario]
    2 Tekken [PpCC]
    1 Uchiha Shuriken [AaD]
    Fuuma Shuriken [AaD]
    Makibishi [Bomba] [x10]
    Bomba Fumogena [Bomba]
    Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Occhiali [Protezioni]

     
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    Chapter 2
    "Intrattenere il pubblico"


    Soundtrack: When The Crowds Are Gone - Savatage


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    I never wanted to know
    Never wanted to see
    I wasted my time
    Till time wasted me
    Never wanted to go
    Always wanted to stay
    'Cause the persons I am
    Are the parts that I play...


    Pioveva anche quando uscirono.
    Quintetto singolare, quello che uscì dalla villa di Pen Arami. Un vecchio con un ombrello rosso e quattro ragazzi, evidentemente ninja; fra di essi spiccava il rosso acceso dei capelli di uno, l'unico che sembrava appartenere ad un villaggio fuori Konoha. C'era quello più alto, che dava l'impressione di guidare i cinque. C'era il biondo, che sembrava forse quello un po' più serio. Poi c'era quello con gli occhi di due colori, così strani.
    Non era una scena che si vedeva tutti i giorni.
    I cinque si diressero verso il luogo dove si sarebbe tenuta l'asta; strada facendo, il signor Arami chiese loro di presentarsi con il solito fare burbero. Dopo Auron, Kiyon prese la parola.

    Il mio nome è Kiyon Yuriko... Oh, non c'è da preoccuparsi, altro che calci nel sedere... Quelli li facciamo secchi!
    Arrivati davanti al luogo della villa -tutti erano soddisfatti, finalmente si sarebbero scaldati dopo quella camminata sotto la pioggia battente-, scoprirono con un certo disappunto che era ancora chiusa.
    Ma diavolo...
    L'imprecazione di Kiyon si sovrappose a quella di Pen Arami, che però si ricompose subito e decise di offrire ai ragazzi un pranzo a base di ramen, sincerandosi poi del fatto che ai ragazzi la cioccolata fosse giunta calda, quella mattina.
    Ci pensò Kon a rispondere, Kiyon si limitò quindi a ringraziare.

    Sì, ed era anche particolarmente buona... Grazie!
    Entrarono nel chiosco. Kiyon fu contento di rientrare nel luogo che lo aveva visto fare la sua prima conoscenza al villaggio, quel giorno di qualche mese prima. Beh, sicuramente il tempo era un po' diverso... D'altronde, aveva rotto il ghiaccio con Satori con la scusa del caldo. Con un mezzo sorriso, si chiese come sarebbero andate le cose se fosse andato al chiosco in inverno.
    ~ Forse avrei usato come scusa il freddo... Chissà... ~
    Presero posto ad un tavolo; il chiosco era piacevolmente vuoto, e l'atmosfera era calda e rilassata. Era davvero bello stare lì.
    Guardò stupito Hoshi e Auron che ordinavano due porzioni immense di ramen; lui si limitò ad una media. La cioccolata che aveva trangugiato la mattina gli riempiva ancora lo stomaco.

    CITAZIONE
    -Cavolo sono l’unico shinobi del gruppo a non appartenere al villaggio di Konoha!Almeno da quel che mi sembra di vedere.. ho sentito dire che ve la cavate bene con le arti marziali.. noi di suna invece siamo abbastanza scarsi da questo punto di vista.. almeno per quel che mi riguarda.. ah ah ah.. tuttavia se vi serve supporto in battaglia contate pure su di me per quanto riguardano i ninjutsu e i genjutsu ci so fare alla grande!-

    ~ E' vero, lui ha un coprifronte diverso... Strano che non me ne sia accorto! ~
    Kiyon non aveva mai conosciuto ninja di Suna. Anzi, a dir la verità ne aveva conosciuti pochi anche di altri villaggi... Si ricordava solo di quel Gouzu, di Kiri, con cui aveva combattuto non tanto tempo prima.
    Ma cosa gli prendeva... Si lasciava prendere dai ricordi.

    CITAZIONE
    °Noi fogliosi siamo molto abili nel corpo a corpo…cioè…parlo per me ,dopo non so per voi eheheh°

    Mah, sinceramente a me non piacciono nemmeno molto... Sarà che non sono cresciuto a Konoha!
    Stettero lì a chiacchierare per un po', finché il signor Arami non disse loro di uscire, una volta finito. Dopotutto non sembrava tanto male... Un po' burbero, certo, ma non male. Si notava benissimo che avrebbe dato qualsiasi cosa per potersi unire alla loro conversazione di poco prima...
    Kiyon lo ringraziò e uscì con gli altri, mentre Arami pagava. Probabilmente ora sarebbe iniziato il lavoro vero e proprio.
    Iniziarono a camminare verso il luogo dell'asta. La villa dove si sarebbe tenuta non sembrava tanto grande, almeno per lo standard di Arami; per Kiyon però sembrava una reggia. Certo, non all'altezza di quella del loro datore di lavoro, ma comunque una reggia.
    Quando arrivarono davanti scoprirono con piacere che era già iniziata, e che potevano entrare. Solo due ninja erano fuori della porta, però. Fu probabilmente per questo che Arami decise di dividere la sua scorta: mentre Kon e Auron sarebbero entrati con lui, Kiyon e Hoshi avrebbero montato la guardia fuori. Subito prima di andare, Kon fece uno strano gesto, come se si stesse portando qualcosa alla bocca, e poi porse qualcosa di invisibile a Kiyon: perplesso, il ragazzo allungò la mano. Un lievissimo calore si sprigionava da quella del compagno.

    CITAZIONE
    « Kiyon, tieni questo filo di chakra e portalo alla tua bocca, serve per rimanere in costante contatto anche nel caso dovessimo dividerci, purtroppo tu non potrai dirmi nulla, ma in compenso potrai sapere tutto ciò che starà succedendo a me. »

    Ok... Facci sapere tutto, mi raccomando! gli disse facendogli l'occhiolino.

    [...]

    Kiyon guardò la porta della villa con fare scocciato. Era passato parecchio tempo ormai, ma non si sapeva ancora nulla. Nemmeno da Kon erano giunte notizie.

    Speriamo che vada tutto bene...
    Sicuramente lui e Hoshi erano più liberi, e potevano chiacchierare; però non gli sarebbe dispiaciuto starsene al calduccio con gli altri.
    CITAZIONE
    -Allora Kiyon che ne pensi del signor Arami?.. fa tanto il duro ma alla fine è una persona gentile non credi!.. fino ad ora ha provveduto lui al nostro sostentamento durante la giornata.. prima la cioccolata e poi il ramen.. spero ci porti a mangiare fuori pure questa sera!..-

    Kiyon lo guardò accennando un sorriso. Hoshi era estremamente spontaneo e cordiale... In una parola, simpatico.
    Beh, sicuramente è più buono di quanto non voglia dare a vedere... Quasi quasi mi pento della battuta che gli ho fatto stamattina... Quando siamo arrivati alla villa...
    Comunque c'è da sperare che stasera possiamo cenare... Anche se a dirtela tutta non ci credo più di tanto.

    Ogni tanto i due facevano un giro di ronda, per controllare eventali pericoli intorno alla villa. Ma tutto era così monotonamente normale. Con un po' di stupore, Kiyon si ritrovò a sperare in un minuscolo intoppo che movimentasse un po' la giornata.
    ~ Che ne so, mi va bene qualsiasi cosa... Anche solo un oggetto sospetto, in modo da agitarsi un po'... ~
    Fu esaudito poco dopo, quando dall'interno della villa si udì distintamente un urlo disumano. Girandosi di scatto, vide una moltitudine di persone che si accalcavano verso l'uscita della porta. Intravedendo Auron, trattenne il fiato: ma poi lo rilasciò, quando vide che c'era anche Arami insieme a lui.
    Era per forza successo qualcosa. Le urla continuavano a danzare in aria, intrecciandosi, fondendosi in un'unica sinfonia che sovrastava persino il suono della pioggia scrosciante.
    C'era poco tempo per riflettere: dovevano agire al più presto. Prima che la folla li dividesse, Kiyon fece in tempo a gridare ad Hoshi:

    Tu vai da Arami e gli altri, cerca di scoprire cos'è successo! Io tento di calmare questi qua, tanto Kon mi avvertirà comunque!
    Seguì con lo sguardo il compagno che si mescolava alla folla e cercava di raggiungere i loro compagni, finché la sua attenzione non fu attratta da qualcos'altro. C'erano due corpi per terra, in una pozza di sangue all'entrata. Kiyon li riconobbe come i due giovani ninja che stavano montando la guardia insieme a loro.
    ~ Ma cosa diavolo è successo... ~
    CITAZIONE
    "Kiyon, ci sono problemi, le due guardie e un uomo sulla cinquantina sono morti, io adesso dirò che sono caduti in una sorta di catalessi, mi raccomando, confermate anche voi da fuori che non ci sono morti."

    La voce di Kon gli giunse forte e chiara e gli spiegò tutto, tranne come i tre uomini fossero morti. Distrattamente, captò la voce del suo compagno che proveniva dall'interno della casa; ma non sentì praticamente niente. E ovviamente nemmeno la folla urlante aveva avvertito il benché minimo suono. C'era poco da fare, doveva pensarci lui.
    In fretta, salì su una specie di podio in legno che probabilmente sarebbe stato utilizzato se l'asta si fosse tenuta all'aperto, in caso di bel tempo; nel frattempo, pensò a cosa avrebbe detto.

    ~ Devo tentare di bluffare... Chiunque siano i nemici, non credo che siano così sfrontati da tentare un attacco diretto anche se dico che abbiamo tutto sotto controllo... ~
    Con un urlo, tentò di richiamare l'attenzione dei ricchi vocianti.
    Signori, per favore... E' tutto a posto...
    Non lo considerarono neanche. Maledetti vecchiacci.
    Per favore, signori! Smettetela di urlare!
    Una sottile vena cominciò a pulsargli sulla tempia, mentre guardava quegli snob che sciamavano dappertutto.
    VOLETE FARE SILENZIO, CHE DIAMINE!
    Urlò con tutto il fiato che aveva. Non poté trattenere un sorrisetto, mentre osservava parecchie persone che si voltavano verso di lui con in volto un'espressione "ma-chi-si-crede-di-essere-questo-miserabile-per-darmi-ordini?".
    Era tutto calcolato, però: la folla si calmò sul serio, per ascoltarlo.

    Allora, signori. E' tutto sotto controllo. Sappiamo perfettamente cos'è successo e come contrastarlo, fatto sta che non ci sono vittime. Sì, avete capito bene. Il signor Arami e un mio compagno si stanno occupando dei feriti, che non sono in pericolo.
    E comunque, voi non correte alcun rischio: i veri obiettivi sono i ninja come me, quindi non dovete temere niente. Ora, l'asta è finita, quindi favorite di uscire con calma e tranquillità. Grazie.

    Smise di parlare per osservare le espressioni delle persone. Doveva averli convinti. Almeno, lo sperava.

    Where's the lights, turn 'em on again
    One more night to believe and then
    Another note for my requiem
    A memory to carry on
    The story's over when the crowds are gone...



    Tabella di riepilogo
    Informazioni generaliInformazioni post


    Energia - Gialla
    Grado - Genin
    Forza - 150
    Velocità - 150
    Resistenza - 150


    Equipaggiamento










    ©opyright by Aydan


    Chakra: 100/100




    Condizioni psicologiche












    IF YOU RIP, YOU WILL R.I.P.!

     
     
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    La quiete dopo la tempesta




    ~Ore 16:22: Villa



    -Via, cazzo, via. Cambiamento di programma maledizione.



    Tre ombre, camuffate dalla pioggia che non voleva smettere di inondare le terre di Konoha, saltarono sul tetto della villa per poi dileguarsi dalla parte opposta dell’entrata. Un occhio attento avrebbe solo potuto distinguere delle sagome, non sarebbe riuscito a vederli in faccia né tanto mento capire se fossero uomini o donne dalla corporatura. Semplicemente ombre, che in un attimo scomparvero dalla vista di chiunque. Inutile, dopo qualche secondo sarebbero già stati lontani, non lasciando tracce dietro di loro. I tre malviventi scapparono il più rapidamente possibile dalla villa dove erano stati compiuti i 3 delitti. Il villaggio era deserto a causa della pioggia. Nessuno sembrò accorgersi di loro.



    ~Ore 16: 28: Villa



    -E’ vero, non sono morti. Non fatevi impressionare dal sangue, sono solo delle ferite non troppo serie. Fate come hanno detto questi ragazzi, tornatevene a casa, qui ci pensiamo noi. Su, andate!



    Una voce potente, che sembrò avere un effetto miracoloso sulla folla. Sembravano fidarsi di colui che poco tempo prima aveva dimostrato scaltrezza nel vincere l’asta. Parole che più semplici non poteva trovare, ma in quel frangente sicuramente le più efficaci. Come un branco di pecore, tutti i presenti racimolarono le proprie cose e si diressero verso l’uscita, dentro di loro ancora sconvolti e attoniti da ciò che li ha visti protagonisti. Poteva capitare di osservare con la coda dell’occhio i “feriti”, ma senza attenzione, come se fosse una cosa dovuta e dettata dalla compassione.
    Nell’arco di 5 minuti erano rimasti solo il signor Arami e i 4 giovani che avrebbero dovuto proteggerlo. Il medico chiamò a sé i ragazzi. Aspettò che tutti si avvicinassero a lui.



    -Bravi ragazzi, siete stati in gamba. Siete riusciti a mantenere la calma in una situazione difficile. Non avrei mai creduto. Poverini loro, non centravano niente. Il vero obiettivo eravamo noi. Hoshi vieni qui, fammi vedere quel braccio.



    Avrebbe controllato eventuali ferite per curarlo. Non avrebbe constatato niente, solo una lacerazione sulla stoffa. Gli dette uno schiaffetto sulla faccia, e si mise a ridere. Una risata sincera.



    -Beh, la prossima volta ci penserai due volte a tornare a Konoha con quello che ti è successo oggi. Dai, ora andiamo a casa su. Non dovremmo subire ulteriore attacchi. Coraggio che tra poco tutto questo sarà solo una strana avventura.



    Il signor Arami entrò nella villa per recuperare la scatola di cartone che conteneva il tanto bramato vaso. Uscì con tranquillità, senza preoccupazioni per quello che era appena successo. Aveva piena fiducia del suo team, ed era consapevole che accanto a loro non gli sarebbe successo niente.



    -Tieni, io mi devo coprire da questa cavolo di pioggia.



    Appioppò la scatola a Kon e aprì l’ombrello rosso per coprirsi dal nubifragio che continuava ad abbattersi. Avrebbe, inoltre, indicato un ombrello che qualcuno si era dimenticato nella fretta di andare via dalla Villa. Apparteneva sicuramente ad una donna, era di colore di rosa con delle margherite disegnate e del pizzo attorno ai bordi. Avrebbero dovuto usarlo per non far bagnare l’involucro di cartone, che con l’acqua avrebbe potuto disintegrarsi e rovinare la fine porcellana del vaso di Kamaru.
    La loro prossima tappa sarebbe stata la sua sfarzosa villa. Una volta depositato il pacco, i 4 shinobi potevano sentirsi soddisfatti di aver concluso la loro missione.




    ~Ore 16:51: Casa del signor Arami



    Saya girava impazientemente per la villa. Spesso si affacciava alle finestre per scorgere l’arrivo di qualcuno. Non vedeva assolutamente niente, la forte pioggia e il buio che cominciava a calare le limitavano la percezione visiva. La donna, nel frattempo, si era cambiata. Portava abiti più comodi, non propriamente da cameriera. Nell’attesa si diresse nella cucina della tenuta. Sgranocchiò qualche biscotto al cioccolato e bevve del latte. Non ne sentiva il bisogno, ma la sempre maggiore tensione che sentiva le dava una fame isterica che in qualche modo doveva calmare. Tra un dolcetto e l’altro, pensava poggiata al tavolo. Pensava di quando era bambina e del suo primo amore. Di quanto le è mancato, e di quanto lo desiderava. Ricordava della sua sofferenza quando è dovuto andare via, di quanto è stato difficile superare quel momento triste. Ora però si sentiva più forte, era riuscita a crescere e di questo ne era consapevole. Una forza accresciuta dal suo ritorno.
    Improvvisamente, un battere continuo sulla porta.
    La ragazza si avvicinò, contenta.



    -Amore?!



    Aprì la porta. L’orologio segnava le 16:52, appena scoccate.



    ~Ore 16:34: Fuori Konoha.



    Erano da poco usciti dalla villa. Con passo lento e cauto si stavano dirigendo verso la magnificente villa del loro protetto. La piattezza cromatica del paesaggio che gli si presentava era interrotta solo dalla vivacità dei loro ombrelli. Prima di andare via, Pen si era chinato e aveva raccolto una di quelle armi che erano state lanciate in quegli attimi di paura. La teneva ben salda nella mano sinistra, e ogni tanto ci posava il suo sguardo. Era un oggetto dalla fattura incredibile, poteva sembrare uno spiedo normaloe, invece era composto di una lega più densa nei dintorni della punta. Solo gente con conoscenze specifiche avrebbe potuto ingegnarsi in tale maestranza.



    -Guardate questo coso ragazzi. E’ l’arma con cui siamo stati attaccati. Osservate bene la punta e poi capirete il motivo di tanta facilità nell’uccidere. Hoshi, sei stato veramente fortunato. In ogni caso fate attenzione. Essere colpiti in punti vitali con quello spiedo significa morire. Ci siamo imbattuti in gente pericolosa.



    Avrebbe passato l’oggetto al capogruppo, sperando che poi l’avrebbe condiviso con gli altri membri del team. Nel frattempo, in lontananza, si poteva cominciare a scorgere imponenza della sua dimora. Nemmeno la nebbia e la condensa creata dal maltempo potevano celare tanta grandezza. La situazione sembrava tranquilla. Tutto era come prima, i peschi non ancora in fiore, la perfezione di quelle ringhiere, la porta di legno massello. Tutto lasciava presagire che ormai il pericolo era scampato.



    - Eccoci arrivati, adesso posate pure il vaso all’ingresso e potete anche andare. Grazie a tutti.



    Bussò alla porta. Nell’attesa che Saya aprisse, Arami chiuse l’ombrello e lo lasciò poggiato al muro a sgocciolare. Pochi secondi e l’uscio si spalancò. Dentro, il buio. I 5 entrarono.



     
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  12. marq1
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    3° Post Attivo



    SPOILER (click to view)
    Narrato
    /Pensato/
    °Parlato°
    Titolo


    Vittoria …



    Nel bel mezzo della confusione vidi per un attimo tre ombre velocissime balzare dall’albero alla mia destra.
    Il mio sguardo ,attento e prudente,non riuscì a osservali..erano stati troppo agili nel fuggire .
    Sciolsi la tecnica con il cuore che mi batteva a mille..lo sentivo fino alla gola e,prima che potessi fare qualcosa mi fermai a pensare a quale poteva essere la scelta giusta in quel momento .
    Inseguirli?? O per ora la battaglia era finita lì??
    Dopo alcuni secondi ,corsi dentro la villa e non osservai altro che la folla ferma e i miei compagni vicino ad Arami.
    Stava bene …stavamo tutti bene.
    La gente un po’ scioccata da quello spettacolo improvvisato cominciarono a raggruppare le loro cose ,per poi dirigersi verso l’uscita,dando sempre alcuni sguardi a quei cadaveri .

    °State bene??° domandai mentre i miei occhi erano fermi su quei cadaveri .
    Una parte di me aveva timore …la velocità con cui si erano spostati dall’albero al tetto non mi faceva pensare a niente di buono,anche se alla fine non conoscevo i limiti dei miei tre compagni.
    In quel momento ,lì avevo visti sicuri e tranquilli anche nel caso di attacco improvviso.

    /Bene …/ feci un sorriso timido ,contento dal fatto che tutti stavano benissimo.

    Ad un tratto però,Arami ci chiamò con lo sguardo .


    CITAZIONE
    -Bravi ragazzi, siete stati in gamba. Siete riusciti a mantenere la calma in una situazione difficile. Non avrei mai creduto. Poverini loro, non centravano niente. Il vero obiettivo eravamo noi. Hoshi vieni qui, fammi vedere quel braccio.

    Controllai anche io il suo arto ,allungando il capo verso di lui osservando con vari sguardi l’espressione di Arami.

    /Solo uno squarcio del tessuto…fortuna/


    CITAZIONE
    -Beh, la prossima volta ci penserai due volte a tornare a Konoha con quello che ti è successo oggi. Dai, ora andiamo a casa su. Non dovremmo subire ulteriore attacchi. Coraggio che tra poco tutto questo sarà solo una strana avventura.

    Risi ….per poi osservare Hoshi e sorridergli nel caso avrebbe incrociato i miei occhi.
    Ad un tratto ,senza preavviso,Arami si incamminò verso il vaso che pochi minuti prima aveva vinto,afferrandolo e poi consegnandolo a Kon con la scusa di aprire l’ombrello per proteggersi dalla pioggia che aveva aumentato ,anche se di poco,la sua forza.

    Aperto l’ombrello ,Arami ne indicò un altro che ,spostato dalla brezza che accompagnava quella pioggia,rotolava energicamente.
    Lo guardai,e vedendo Hoshi avvicinarsi a quest’ultimo ,non lo raccolsi.
    Era un ombrello dalle decorazioni tutt’altro che maschili ….probabilmente una ragazza che, a causa del panico, aveva buttato a terra quell’oggetto per poi dimenticarsene .
    Ad un tratto però ,vidi Hoshi stare vicino a me porgendomi quello strano ombrello .
    Lo presi per poi avvicinarmi a Kon allo scopo di proteggere il vaso dalla pioggia.
    Cominciammo a camminare mentre la mia mente riassumeva tutti quei momenti …dalla vittoria dell’asta all’attacco improvviso che aveva ucciso ben 3 persone.

    °Ragazzi..questi sono tutt’altro che ninja scarsi…° dissi continuando a camminare fissando l’orizzonte.

    °l’unica cosa che ho constatato è che sono molto agili nei movimenti e bravi nell’uso delle armi….ma non credo possano batterci ..siamo di Konoha e Hoshi è di Suna….essendo lui in gamba nei genjutsu..li batteremo°

    °Genjutsu batte Taijutsu..e se useranno i Ninjutsu ..noi useremo il Taijutsu …Taijutsu batte Ninjutsu.sono spacciati° sorrisi ,voltandomi verso Arami e i miei 3 compagni ,cercando di trasmettere sicurezza e tranquillità.


    CITAZIONE
    -Guardate questo coso ragazzi. E’ l’arma con cui siamo stati attaccati. Osservate bene la punta e poi capirete il motivo di tanta facilità nell’uccidere. Hoshi, sei stato veramente fortunato. In ogni caso fate attenzione. Essere colpiti in punti vitali con quello spiedo significa morire. Ci siamo imbattuti in gente pericolosa.

    Presi lo strano spiedo con la mano destra annuendo alle parole di Arami.
    Lo osservai attentamente ,facendo caso alla punta del dardo che stranamente era più lucente del normale.

    °Una lega metallica che permette di combattere meglio l’attrito dell’aria,aumentando cosi la velocità e la precisione del dardo° Dissi passando l’arma ai miei compagni che ,come avevano fatto con la precedente lettera,se l’avrebbero passata dando una loro opinione su ciò.
    In quel momento ,vidi la casa gigantesca di Arami.
    Le finestre erano aperte,mi insospettì.
    Arrivati davanti all’abitazione,sorrisi facendo una proposta ad Hoshi.

    °Hoshi ..andiamo a salutare la ragazza??°


    CITAZIONE
    Eccoci arrivati, adesso posate pure il vaso all’ingresso e potete anche andare. Grazie a tutti.

    Avrei riso per poi accompagnare Arami all’interno della casa ,dopo aver aspettato che l’uomo avrebbe bussato e appoggiato l’ombrello affianco alla porta,poi quando la ragazza avrebbe aperto,sarei entrato anticipando il signore Arami.
    Una cosa un po’ brutta visto che ero ospite,ma all’interno ..quel buio…non mi fidavo.

    CITAZIONE
    Danni:Illeso
    Condizione Mentale: ///
    Chakra rimanente: 46/52 Energia Verde

    Equipaggiamento
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    2 Wakizashi [AdCC]
    5 Shuriken [AaD]
    6 Kunai [AaD]
    Filo di Nylon (10 metri) [Vario]
    2 Fasce da Combattimento [Vario]
    2 Tekken [PpCC]
    1 Uchiha Shuriken [AaD]
    Fuuma Shuriken [AaD]
    Makibishi [Bomba] [x10]
    Bomba Fumogena [Bomba]
    Tonico di Recupero Minore [Tonico]
    Occhiali [Protezioni]

     
    .
  13. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..La Calma prima della Tempesta..
    3° Post Attivo



    I sensei di Hoshi spingevano al massimo alla ricerca del bastardo che poco prima aveva attentato alla sua vita. Non poteva perdonarlo, l’unica cosa che gli frullava nella testa era la vendetta, ne il chiasso della folla ne la pioggia battente riuscivano a distogliere la sua attenzione da qualsiasi particolare. All’improvviso tre ombre saltarono dagli alberi del giardino per dileguarsi dietro al tetto della villa, Hoshi non riuscì a distinguerne i particolare ne capire chi fossero. Tuttavia era riuscito a contarli, le ombre erano tre. In un primo istante la sua rabbia lo spinse in uno scatto rabbioso incurante del pericolo, l’unica cosa che voleva era fargliela pagare, poi però il suo animo ribelle si calmò. I suoi compagni avevano bisogno del suo aiuto inoltre non poteva permettersi di rischiare la vita inutilmente, lanciato un grido per scaricare tutta la rabbia ritrovò la serenità di sempre. Voltato lo sguardo verso la villa vide Auron dirigersi verso l’interno della villa, decise così di seguirlo per sincerarsi che il signor Arami stesse bene.

    Non capì bene che fosse successo anche se avvicinandosi aveva sentito qualcuno parlare con tono deciso. Sta di fatto che una volta entrato nella villa vide tutta la folla di persone che aveva partecipato all’asta andarsene con calma. Evidentemente i compagni di squadra con l’aiuto del signor Arami erano riusciti a calmare quella folla imbizzarrita che prima aveva messo a repentaglio la missione. Senza esitare Hoshi si avvicinò al gruppo di ragazzi per sentire meglio che era successo, il signor Arami sembrava star bene e l’espressione che mostrava in volto sembrava piuttosto soddisfatta.


    -Bravi ragazzi, siete stati in gamba. Siete riusciti a mantenere la calma in una situazione difficile. Non avrei mai creduto. Poverini loro, non centravano niente. Il vero obiettivo eravamo noi. Hoshi vieni qui, fammi vedere quel braccio.-

    -Eh?!.. ah.. si.. non mi sono fatto niente tranquillo!..-

    Con fare un po’ timoroso il sunese si avvicinò lentamente al medico porgendogli il braccio sinistro, quello che poco prima era stato colpito dalla micidiale arma. Il ragazzo era completamente bagnato dalla testa ai piedi e dalla bocca sbuffava condensa segno dello sbalzo termico avvertito dall’esterno all’interno. Arami con sguardo attento diede un occhiata all’arto del ragazzo sincerandosi che non avesse riportato ferite, la lacerazione della veste era evidente, e pochi punti d’ago di sicuro non sarebbero bastati per sistemare lo strappo. Quindi una volta sinceratosi delle condizioni di Hoshi, Arami diede un buffetto sul volto del ragazzino scoppiando a ridere con fare sincero e rassicurante.

    -Beh, la prossima volta ci penserai due volte a tornare a Konoha con quello che ti è successo oggi. Dai, ora andiamo a casa su. Non dovremmo subire ulteriore attacchi. Coraggio che tra poco tutto questo sarà solo una strana avventura.-

    -Eh eh eh.. spero che la maggior parte di voi fogliosi non siate come quel bastardo che mi ha colpito a tradimento!.. e poi se anche solo la metà degli abitanti di konoha sono come i miei compagni di squadra non ho nulla da temere..-

    Concluse con un sorriso sincero, anche se non apparteneva a quei luoghi sentiva che a parte qualche rara aberrazione, il resto degli shinobi presenti erano persone di cui ci si poteva fidare ciecamente, dedite alla salvaguardia dei deboli e della giustizia. Arami quindi prese la scatola nella quale molto probabilmente era stato riposto il vaso vinto all’asta. Ancora non sapeva Hoshi se il signor Arami fosse riuscito ad aggiudicarselo ma dalle dimensioni della scatola e dalla cura con cui lo maneggiava si poteva facilmente intendere che quello fosse il tanto desiderato oggetto. Quindi prima di uscire Arami consegnò a Kon lo scatolone, un gesto semplice che tuttavia mostrava ai ragazzi come egli si fidasse ciecamente di loro. Avevano dimostrato di essere capaci di gestire situazioni di estrema pericolosità senza perdere la calma, o quasi, e trovando rapide soluzioni e strategie di azione. La pioggia continuava incessante a cadere bagnando costantemente il terreno e creando a terra un velo d’acqua estremamente fastidioso. Appena fuori dell’uscio lo sguardo di Arami sembrò posarsi su qualcosa di particolare che indicò insistentemente, Hoshi carpì subito le intenzioni del medico che aperto l’ombrello cercava evidentemente cercando di proteggere il suo investimento. A terra in un angolo stava un ombrellino rosa, sicuramente da donna data la composizione presente sul tessuto e il pizzo prorompente presente ai bordi. La prima immagine che evocò nei pensieri quel oggetto fu un paio di mutandine da donna di pizzo, immagine che lasciò sul suo volto una strana espressione assuefatta. Senza esitare lo raccolse per poi voltarsi verso il capo gruppo con un sorriso alquanto beffardo.

    image


    -Credo spetti al capogruppo l’onore di proteggere il prezioso manufatto!Ahahahah.. credo che ti doni..-

    Hoshi porse l’ombrello ad Auron che lo accettò senza fare tante storie, dopotutto non poteva rifiutarsi di proteggere l’oggetto per cui era stato assunto. Il gruppo si incamminò quindi verso la dimora del signor Arami li la loro missione si sarebbe conclusa, e Hoshi sperava nei migliori dei modi, con una cena offerta da Arami e servita dall’affascinante domestica. Si era ormai fatto pomeriggio pieno anche se le nuvole non lasciavano intendere che ora fosse realmente. Durante il tragitto Hoshi non riusciva a distogliere i suoi pensieri su come poter salutare la ragazza e presentarsi in modo appariscente, magari con la scusa della manica scucita avrebbe potuto attaccar bottone, la brutta esperienza ormai era già stata dimenticata, sembrava non importargli più di tanto di essere appena scampato da morte quasi certa. Fu Auron con il suo bel ombrello appariscente a cominciare un interessante discorso.

    -Ragazzi..questi sono tutt’altro che ninja scarsi… l’unica cosa che ho constatato è che sono molto agili nei movimenti e bravi nell’uso delle armi….ma non credo possano batterci ..siamo di Konoha e Hoshi è di Suna….essendo lui in gamba nei genjutsu..li batteremo..Genjutsu batte Taijutsu..e se useranno i Ninjutsu ..noi useremo il Taijutsu …Taijutsu batte Ninjutsu.sono spacciati-

    -Ah già me ne ero scordato.. poco prima di entrare ho visto tre figure scappare oltre il tetto della casa.. non sono riuscito a vederli in volto tuttavia sembravano sapere il fatto loro.. forse erano proprio quei fratelli di cui parlava il signor Arami questa mattina alla villa.. come si chiamavano?.. comunque tranquilli sono scappati a gambe levate quando hanno visto che non avevano speranze contro di noi..-

    Il solito modo di fare da gradasso tradiva le reali emozioni di Hoshi che ora ripensandoci bene si era reso conto di essere stato davvero fortunato. Tra le mani Arami stringeva uno strano oggetto riconducibile ad uno spiedo, lo aveva raccolto nel giardino della villa poco prima di andar via e sembrava esaminarlo con perizia estrema. Concluso di esaminare l’oggetto quindi si rivolse ai ragazzi chiedendo un opinione personale, subito rivelò che l’arma che teneva in mano era probabilmente quella con cui erano stati attaccati. La porse ad Auron per fargliela esaminare.

    -Guardate questo coso ragazzi. E’ l’arma con cui siamo stati attaccati. Osservate bene la punta e poi capirete il motivo di tanta facilità nell’uccidere. Hoshi, sei stato veramente fortunato. In ogni caso fate attenzione. Essere colpiti in punti vitali con quello spiedo significa morire. Ci siamo imbattuti in gente pericolosa.-

    -Una lega metallica che permette di combattere meglio l’attrito dell’aria,aumentando cosi la velocità e la precisione del dardo-

    -Fai vedere Auron!..Grazie.. accidenti questa arma è fantastica!.. sono stato davvero fortunato, un po’ più in la e mi sarei ritrovato con un bel buco sulla pancia.. nemmeno nella mia famiglia si costruiscono armi di questa fattura e noi ce ne intendiamo di armi da lancio ve lo assicuro.. sembra un normale spiedo eppure è più pesante.. accidenti se ci ripenso mi vengono i nervi!-

    Hoshi osservò dettagliatamente l’arma per poi passarla al compagno più vicino, la villa ormai si poteva scorgere tra la nebbia e la pioggia incessante che non accennavano a diminuire. La missione era ormai giunta al termine, una volta entrati infatti i ragazzi avrebbero completato il lavoro di protezione di Arami e sarebbero stati liberi di tornare alle proprie dimore. Il giardino sembrava più tetro di quando lo aveva visto la mattina, nonostante non fosse cambiato nulla l’aria era carica di elettricità, una sensazione o semplicemente stanchezza.

    -Hoshi ..andiamo a salutare la ragazza??-

    -Certo che si!!!.. comunque metti il cuore in pace Auron sono sicuro che preferisce vedere prima me.. per rincuorarsi che stia bene!..-

    La voce di Auron risvegliò nel cuore di Hoshi il caldo sentimento della passione riportando alla mente per l’ennesima volta la bionda domestica di casa Arami, sull’uscio di casa gruppetto attese che la porta venisse aperta. Passarono pochi istanti prima che la porta si aprisse, assieme ad Auron Hoshi si accalcò sulla porta per poter entrare prima del compagno. Tuttavia una volta entrati ad aspettarli non trovarono l’affascinante Saya. L’oscurità avvolgeva l’ambiente interno lasciando poche possibilità di vedere, qualcosa non andava. Assunta un espressione seria e determinata Hoshi aguzzò la vista per cercare di abituare rapidamente gli occhi al buio. L’intero gruppo era entrato, guardingo più che mai Hoshi attese in silenzio che il padrone di casa disponesse cosa fare.

    -Ehi signor Arami..le ha pagate le bollette vero?..-


    CITAZIONE
    Condizioni Fisica: Ottima
    Condizione Psicologica: Concentrato
    Chakra: 100/100

     
    .
  14. Aydan
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    Chapter 3
    "Esattori delle tasse..."


    Soundtrack: Speed Of Light - Stratovarius


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    Today is just an other day
    of my life too short to live
    I should have somekind of meaning
    a destiny to believe in
    before I go to sleep...


    Una voce tonante si fece largo fra le violente emozioni provate dalla folla impaurita, pochi secondi dopo la fine delle parole di Kiyon; il signor Arami riuscì in cosa aveva tentato prima il ragazzo, riuscendo solo in parte.

    CITAZIONE
    -E’ vero, non sono morti. Non fatevi impressionare dal sangue, sono solo delle ferite non troppo serie. Fate come hanno detto questi ragazzi, tornatevene a casa, qui ci pensiamo noi. Su, andate!

    Quella mandria di persone si placò all'istante, come per miracolo.
    Kiyon si guardò intorno, per fare un rapido controllo della situazione.
    Arami era lì, con Kon accanto.
    Hoshi era vicino a loro, lo sguardo assorto a controllare qualcosa di non meglio definito.
    E Auron?!
    Non riusciva a vederlo da nessuna parte. Delle persone, un cane, altre persone. Riportò prepotentemente l'attenzione sull'unica nota stonata, quel cane, appena in tempo per vederlo trasformarsi in Auron.
    Ottimo, c'erano tutti e non sembrava ci fosse nessun ferito.
    Kiyon si diresse a passo svelto dietro gli altri, saltando giù dal podio che lo aveva visto urlare sulla folla, per raggiungere il signor Arami. Il vecchio, che mentre tuonava sulla gente sembrava un titano, aveva ripreso il suo aspetto consueto, quello di un ometto un po' calvo ma con gli occhi ancora vispi. In quel momento il suo sguardo si stava soffermando sulla manica di Hoshi che presentava un vistoso strappo. Non c'era traccia di sangue tuttavia.

    ~ Certo che gli è andata bene... Parecchio bene...~
    CITAZIONE
    -Beh, la prossima volta ci penserai due volte a tornare a Konoha con quello che ti è successo oggi. Dai, ora andiamo a casa su. Non dovremmo subire ulteriore attacchi. Coraggio che tra poco tutto questo sarà solo una strana avventura.

    Arami scoppiò a ridere, seguito da Auron. Kiyon, per rincuorare il compagno, si unì a loro.
    CITAZIONE
    -Eh eh eh.. spero che la maggior parte di voi fogliosi non siate come quel bastardo che mi ha colpito a tradimento!.. e poi se anche solo la metà degli abitanti di konoha sono come i miei compagni di squadra non ho nulla da temere..-

    Sempre ridendo, Kiyon atteggiò la faccia ad un'espressione simil-terrificante ed esclamò, con voce cavernosa:
    Fossi in te non ne sarei così sicuro...
    Dopodiché si rimise a ridere, pensando che era ovvio che non sarebbe riuscito a dirlo senza fregarsi da solo.
    Notò lo scatolone nel momento stesso in cui Arami lo passava a Kon, e dedusse che dovesse contenere l'oggetto di tanta confusione.

    Ben fatto signor Arami...!
    Mentre uscivano, Hoshi si diresse verso quello che aveva tutta l'aria di essere un ombrellino da donna, con del pizzo e delle margherite ricamate, che doveva essere stato abbandonato da una delle partecipanti all'asta.
    ~ Ma cos'ha intenz... ~
    CITAZIONE
    -Credo spetti al capogruppo l’onore di proteggere il prezioso manufatto!Ahahahah.. credo che ti doni..-

    ~ Che scemo! ~ pensò Kiyon con un sorriso.
    Si incamminarono verso la reggia del loro datore di lavoro, vogliosi di concludere lì la loro missione. Il quartetto che quella mattina era uscito da villa Arami, sebbene strano, non aveva nulla da invidiare a quello che vi stava rientrando: in più, adesso avevano uno strano pacchetto ed un ragazzo che ci stava mettendo la massima cura per proteggerlo dalla pioggia con un ombrellino da femmina.

    ~ Certo che dobbiamo sembrare proprio un bel gruppetto... ~
    CITAZIONE
    -Ragazzi..questi sono tutt’altro che ninja scarsi… l’unica cosa che ho constatato è che sono molto agili nei movimenti e bravi nell’uso delle armi….ma non credo possano batterci ..siamo di Konoha e Hoshi è di Suna….essendo lui in gamba nei genjutsu..li batteremo..Genjutsu batte Taijutsu..e se useranno i Ninjutsu ..noi useremo il Taijutsu …Taijutsu batte Ninjutsu.sono spacciati-

    C'è comunque da stare attenti, queste combinazioni non sempre sono veritiere - disse Kiyon cercando con lo sguardo Kon, sicuro che anche lui si ricordasse la lezione del corso genin tenuta da Femho, quando gli aveva parlato proprio di quegli argomenti.
    CITAZIONE
    Ah già me ne ero scordato.. poco prima di entrare ho visto tre figure scappare oltre il tetto della casa.. non sono riuscito a vederli in volto tuttavia sembravano sapere il fatto loro.. forse erano proprio quei fratelli di cui parlava il signor Arami questa mattina alla villa.. come si chiamavano?.. comunque tranquilli sono scappati a gambe levate quando hanno visto che non avevano speranze contro di noi..-

    Il signor Arami stava tenendo in mano qualcosa che somigliava ad uno spiedo, pensieroso. Kiyon non gliel'aveva notato prima. Si chiese che cosa potesse essere.
    CITAZIONE
    -Guardate questo coso ragazzi. E’ l’arma con cui siamo stati attaccati. Osservate bene la punta e poi capirete il motivo di tanta facilità nell’uccidere. Hoshi, sei stato veramente fortunato. In ogni caso fate attenzione. Essere colpiti in punti vitali con quello spiedo significa morire. Ci siamo imbattuti in gente pericolosa.
    °Una lega metallica che permette di combattere meglio l’attrito dell’aria,aumentando cosi la velocità e la precisione del dardo°

    CITAZIONE
    -Fai vedere Auron!..Grazie.. accidenti questa arma è fantastica!.. sono stato davvero fortunato, un po’ più in la e mi sarei ritrovato con un bel buco sulla pancia.. nemmeno nella mia famiglia si costruiscono armi di questa fattura e noi ce ne intendiamo di armi da lancio ve lo assicuro.. sembra un normale spiedo eppure è più pesante.. accidenti se ci ripenso mi vengono i nervi!-

    Kiyon la ricevette dalle mani di Hoshi che a sua volta l'aveva avuta da Auron. Certo, quell'oggetto era davvero pericoloso... Strano che dei ninja dilettanti ne fossero dotati.
    Ragazzi, voi sapete per caso se questo tipo di spiedi si trova in commercio? Perché se non è possibile comprarlo, allora devono avere qualcuno che li fabbrica... E quindi, rischiamo qualcosa di più dei due fratelli comesichiamano. Oltretutto Hoshi ha appena detto di aver visto tre ombre allontanarsi. No, c'è qualcosa che non quadra.
    Rischiava di sembrare paranoico, lo sapeva. Ma quella sensazione non lo abbandonava... Come se ci fosse qualcosa che pendeva sulla loro testa.
    Erano arrivati infine davanti alla casa di Arami. Kiyon lasciò che Hoshi e Auron andassero per primi, conoscendo la passione che il sunese aveva provato per Saya dalla prima volta in cui l'aveva vista; li seguì pochi secondi dopo, scortando l'anziano signore, appena in tempo per vedere l'atrio completamente buio.

    CITAZIONE
    -Ehi signor Arami..le ha pagate le bollette vero?..-

    Sennò qui rischiamo di essere attaccati da un plotone di esattori delle tasse...!

    I'm away lost in my thoughts
    everyday my life goes by
    at the speed of light...



    Tabella di riepilogo
    Informazioni generaliInformazioni post


    Energia - Gialla
    Grado - Genin
    Forza - 150
    Velocità - 150
    Resistenza - 150


    Equipaggiamento










    ©opyright by Aydan


    Chakra: 100/100




    Condizioni psicologiche












    IF YOU RIP, YOU WILL R.I.P.!

     
     
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  15. Køn
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    CITAZIONE
    Narrato
    °Pensato°
    «Parlato»

    La quiete dopo la tempesta
    Post Attivo [3/?]



    Le mie parole non sortirono effetto alcuno, ma invece quelle del mio "collega" medico ebbero un effetto maggiore: la gente cominciò a calmarsi grazie alle parole del signor Arami, e quei pochi momenti di pazzia che avevamo pasato cominciarono a svanire e lasciare il posto alla quiete, pronti per comprendere ciò che era appena accaduto e per controllare che fossimo tutti vivi. Kiyon e Hoshi ci raggiunsero subito e alle loro spalle apparve un cane, che ben presto si sarebbe ritrasformato nel nostro capogruppo: Auron Lee. Il signor Arami ben presto chiese ad Hoshi di fargli controllare il suo braccio. Portai il mio sguardo alla sua manica che era completamente lacerata, ma non c'era nessun danno al corpo del nostro compagno Sunese.


    °Meno male che la fortuna è stata dalla nostra stavolta.°


    Il signor Arami fece una battuta sulla prima esperienza di Hoshi a Konoha e tutti scoppiamo a ridere, a rendere l'atmosfera meno tesa ci pensò un piccolo siparietto tra Hoshi ekiyon, il primo rassicurò il signor Arami che se solo metà del villaggio della foglia era come me, kiyon e auron poteva stare tranquillo, e di tutta risposta Kiyon utilizzò una voce cavernosa, che non gli avevo mai sentito, il suo obiettivo era quello di intimidire Hoshi, ma lui stesso scoppiò in una risata. Seguii a ruota le risate dei miei compagni, ma non c'era motivo di ridere per me, dato che mi spettava un compito non molto felice: portare lo scatolone contente il vaso vinto all'asta dal signor Arami.

    In seguito Hoshi si allontanò per prendere qualcosa, che si rivelò essere un ombrellino rosa, con un sorriso soddisfatto si diresse verso di noi e lo porse a Auron dicendo che sarebbe spettato a lui proteggere il pacco. Guardando il nostro capogruppo con un ombrellino rosa in mano che copriva me e il pacco che stavo trasportando fui rassicurato su chi tra noi due avesse avuto il ruolo peggiore: Mi era andata decisamente meglio. Una volta che Auron fu al mio fianco per coprire il vaso decisi di fare anche io una piccola battutina.


    « Grazie, Auron. Non mi aspettavo che mi saresti venuto a coprire dalla pioggia^^ »


    In seguito Auron avrebbe fatto una importante considerazione su ciò che avevamo vissuto: I ninja che ci avevano attaccati erano agili nei movimenti e esperti nell'uso delle armi. Poi decise di rassicurarci dicendo che comunque non c'era da preoccuparsi, perchè io, kiyon e lo stesso auron eravamo abili nel taijutsu e Hoshi se la cavava con i Genjutsu, spiegandonci la classica storia del Tai-Nin-Gen e la classificazione su chi batte chi, ma tempestiva fu la risposta di Kiyon, che proprio grazie alle lezioni di Femho-sensei, ricordò al nostro capogruppo che non sempre queste combinazioni sono reali. Kiyon mi cercò con lo sguardo e in quel momento mi sentii di dover intervenire anch'io.


    « Confermo ciò che ha detto Kiyon. Queste combinazioni sono solo un modello base, che poi va interpretato in base all'esperienza del ninja utilizzatore, mettiamo il caso che un genin che utilizza il taijutsu affronta un jonin che è un esperto di ninjutsu. Non credo proprio che il genin uscirebbe vincitore. »


    Hoshi prese anche lui la parola dicendo che aveva visto tre persone scappare sul tetto della casa ed era convinto che erano i fratelli Mosu di cui aveva parlato il signor Arami prima di partire per l'asta. Qualcosa non andava, rimasi a pensare a tutto ciò cher ricordavo della discussione di quella mattina, c'era una differenza, il signor Arami aveva parlato di due fratelli, non tre, e quindi le parole di Hoshi confermavano ciò che aveva detto Kiyon quella mattina e proprio il mio compagno dei corsi genin disse nuovamente che potevamo rischiare molto.


    « Allora a questo punto quello che ha detto Kiyon stamattina è giusto, la terza ombra che ha visto Hoshi può essere la stessa persona che ha scritto la lettera minatoria. »


    In seguito il signor Arami ci mostrò gli spiedi che avevano ucciso quelle tre persone all'interno della villa dell'asta, non era normale e ancora una volta fu Kiyon ad avere una brillante idea su ciò che stava osservando, molto probabilmente i fratelli Mosu avevano qualcuno che gli fabbricava delle armi particolari, quindi molto probabilmente non erano solo in due, forse neanche in tre, ma forse addirittura in quattro. Rimasi con lo sguardo perso del vuoto a pensare a tutto quello di cui avevamo parlato durante il nostro viaggio verso la casa del signor Arami. Ben presto arrivammo alla dimora del signor Arami e Auron e Hoshi si fiondarono in casa per salutare Saya, la domestica del signor Arami, io entrai in un secondo momento al fianco di Kiyon, ma all'interno della casa regnava il buio. Hoshi sdrammatizzò con una battutina, ma non era il momento di scherzare.



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    Stato Mentale:
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    Stato Fisico:
    Illeso
    Caratteristiche Psicofisiche:
    Forza: 150
    Velocità: 150
    Resistenza: 150
    Commenti Off Topic:


    Armi











    Riflessi: 150
    Agilità: 150
    Precisione: 150

    Slot Utilizzati:







    Punti Vita: 120/120

    Punti Chakra: 95/100

    Consumi Chakra:

    ©opyright: Vietato copiare questo codice.

     
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