Il pezzo mancante

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  1. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Buona la Cioccolata!..
    1° Post Attivo



    Anche quel giorno il sole decise di sorgere, inesorabile la mattina si era fatta avanti rischiarando ,anche se di poco, l’oscurità totale che avvolgeva la camera di Hoshi. Aveva passato la nottata in una locanda, semplice ma accogliente, una branda dove dormire una latrina dove poter depositare i suoi bisogni e un semplice armadio dove la nottata precedente aveva depositato tutto l’equipaggiamento. Fu il bussare alla porta che lo risvegliò da quel meraviglioso sogno che stava facendo, ancora qualche istante e sarebbe riuscito a scavalcare la staccionata delle terme femminili. Un sogno che si infranse con pessimo risveglio. Qualcuno da sotto la porta aveva fatto passare una lettera, Hoshi la raccolse aprendola senza dare importanza ai dettagli, se quella missiva fosse stata una trappola mortale indirizzata a lui molto probabilmente sarebbe morto. Una veloce e sommari lettura gli aveva rivelato la sua accettazione come partecipante alla missione di rango C alla quale si era iscritto il giorno precedente. Una rapida capatina al bagno e una sciacquata veloce al viso lo destarono completamente dal torpore della notte, recuperato tutto l’equipaggiamento dall’armadio mise a tracolla il Boomerang Gigante che ormai era diventato parte integrante della sua vita come shinobi.

    La giornata non si prospettava delle migliori, in cielo il sole era oscurato da nuvole nere cariche di pioggia, non che dispiacesse ad Hoshi un po’ d’acqua. La missiva che gli era stata consegnata era chiara sul luogo di ritrovo, una stanza all’accademia sarebbe servita come luogo di incontro per il gruppo. Dalla locanda all’accademia il viaggio fu breve, un viaggio che Hoshi passò levandosi le incrostazioni che ancora appannavano i suoi occhi e curandosi bene di non aver nulla che gli pendolasse dal naso. Non era di certo un ragazzo dalle maniere raffinate, soprattutto ora che era lontano da casa e da quella strega di sua madre sempre pronta a rimproverarlo. La stanza si trovava al primo piano dell’accademia, per arrivarci Hoshi passò davanti nuovamente al vecchiaccio che la mattina precedente lo aveva assillato per la missione, non mancarono sguardi omicidi tra i due che tuttavia si spensero non appena Hoshi imboccò le scale. Senza esitare quindi si addentrò nella saletta assumendo la sua solita espressione tranquilla e spensierata.


    -Salve a tutti!.. è questo il luogo di ritrovo per i partecipanti alla missione..-


    Le sue parole si interruppero bruscamente lasciando sul suo volto lo sguardo attonito di chi ha appena scoperto il vero colpevole di un delitto. Qualcosa in quella stanza lo turbava, qualcosa che non era abituato a sentire, qualcosa che lo faceva letteralmente impazzire. Senza pronunciare una parola di più lentamente la sua figura coperta dal nero mantello si avvicinò lentamente al tavolo dove sembrava esserci il vero movente del suo comportamento. Sembrava quasi essersi distaccato dal mondo il ragazzo che con fare quasi spasmodico sembrava intento a preparare una pozione magica. Finalmente bloccò le sue azioni, era passato solo qualche istante dalla sua entrata in scena. Finalmente decise di voltarsi verso i presenti nella stanza assumendo l’espressione di un cagnolino addomesticato.

    image


    -Waaaa!Hanno la cioccolata calda.. questo è un sogno che si realizza.. a Suna noi non la beviamo mai con il caldo assurdo che fa!.. mi viene quasi da piangere.. snif snif ..-


    Lacrime di gioia scesero dai sui verdi occhi appannati dai vapori della cioccolata. Sembrava quasi trattenesse oro tra le sue mani. Non curante degli altri quindi si appostò al centro della stanzetta a sorseggiare con calma la cioccolata calda. I compagni di viaggio sembravano entrambi molto calmi e rilassati mentre sfogliavano delle riviste comodamente seduti su di un divanetto. la cosa rasserenò Hoshi che non era per niente abituato a stare con gente troppo ansiosa o scorbutica. Finalmente anche il quarto membro del gruppo fece la sua comparsa. La missione finalmente stava per cominciare.


    [...]


    Dalla porta finalmente un dipendente dell’Accademia fece la sua comparsa, sembrava un po’ raffreddato, un particolare che Hoshi non degnò di interesse, la seconda tazza di cioccolata ormai aveva fatto il suo inesorabile viaggio verso il suo stomaco. Fu lo strombazzare dell’uomo a destare Hoshi dallo stato catatonico in cui lo aveva trascinato quel delizioso nettare.


    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!-


    Era già stato deciso tutto, non sembrava un compito difficile o complesso, per Hoshi non ci fu nulla da chiedere in più per ora le informazioni che avevano a disposizione erano più che sufficienti. I ragazzi quindi rimasero soli nella stanza, era finalmente giunto il momento di conoscersi meglio e cominciare a collaborare per la buona riuscita della missione. Fu un ragazzo dalla maglia rossa sgargiante a parlare per primo, l’espressione del suo volto sembrava raggiante e fiduciosa, un particolare che apprezzò molto il giovane Hoshi.

    -Il mio nome è Auron Lee ,e sono il capogruppo di questo …mm chiamiamolo team ,anche se credo che alla fine avere un leader vero e proprio non serve.
    Siamo una squadra ..agiremo e decideremo il da farsi tutti insieme.
    Il Leader per me, è quel ninja che l’obbligo o meglio il buon senso di sacrificarsi per primo per salvare gli altri..i suoi compagni-


    Parole sagge del giovane ragazzo che sembrava possedere un certo fascino e carisma, fra tutti i presenti molto probabilmente era quello che potenzialmente era il più adatto a fare il capogruppo. Ancora una volta l’accademia aveva fatto i suoi calcoli nei minimi particolari, cosa che non sorprese per nulla il giovane sunese. Quindi fu un secondo ragazzo a presentarsi, i suoi capelli biondi contrastavano vistosamente con i rossi capelli di Hoshi.

    -Il mio nome, invece, è Kon Jyakushin, sono del villaggio della foglia e spero di trovarmi bene con voi durante questa missione, adesso che ne dite di andare a conoscere il "rompipalle"? -


    Sembrava simpatico Kon, Hoshi non trattene un amichevole risata alla battuta del compagno di squadra. Era strano, ma per Hoshi era come se conoscesse da una vita quei tre ragazzi. Attese quindi qualche istante per prendere parola e infine presentarsi. Appoggiata la tazza di cioccolata al tavolo mise in spalla il grosso Boomerang che aveva appoggiato alla parete subito dopo essere arrivato.

    -Mi chiamo Hoshikuzu Chikuma.. ma voi chiamatemi pure Hosi!.. vengo dal lontano e soleggiato villaggio di Suna.. li sapete.. non si beve molto la cioccolata calda!.. beh è un piacere conoscervi ragazzi spero di poter essere all’altezza della missione che ci aspetta!-


    Concluse la frase con un bel sorriso amichevole. Anche L’ultimo arrivato si presentò. Finalmente era giunto il momento di partire verso la dimora del committente della missione, non distava molto da Konoha, appena un chilometro di strada e i ragazzi si sarebbero trovati alla sua dimora. Durante il viaggio Hoshi ripensò molto alla cioccolata che aveva bevuto, già gli mancava quel gusto dolciastro lasciato dallo zucchero disciolto in quella bevanda che amava tanto. I suoi pensieri vennero interrotti quindi bruscamente da una domanda posta da Lee, quali erano i loro sogni. Hoshi rimase in silenzio ad ascoltare le risposte dei compagni, quindi rispose con tono deciso.

    -Mmh i miei sogni eh?.. credo che il mio sogno più grande sia quello di conoscere qualche bella ragazza durante questo viaggio.. eh si.. magari non troppo grande.. di quelle un po’ manesche sapete.. già..-


    La sua espressione e i suoi gesti infine caddero inesorabilmente verso l’osceno concludendosi con un silenzio quasi tombale. Non aveva dei sogni o dei progetti in particolare il ragazzo, tutto ciò che gli importava era vivere la propria vita al meglio senza sprecarne nemmeno un istante. La lunga camminata li aveva portati alla dimora del signorotto. Dall’esterno il giardino imperava su tutto l’ambiente mostrando a tutto mondo a quale status sociale ed economico appartenesse il committente. Hoshi non aveva mai visto un giardino del genere, abituato al caldo e desolato deserto tutto gli appariva come meravigliosamente bello ed affascinante. La casa poi sembrava più una reggia che una semplice villa, fermatosi davanti al portone non riuscì a trattenere un fischio, segno del suo stupore. Erano in perfetto orario, come da contratto si erano fatti vivi a mezzogiorno in punto.


    [...]


    Il portene venne aperto mostrando al gruppo di ninja l’atrio della casa. Mai aveva visto così tanto sfarzo e splendore, solo l’atrio molto probabilmente era più grande del giardino di casa sua. Lentamente i ninja vennero introdotti e condotti verso l’interno li avrebbero incontrato il signor Arami. Non appena arrivarono non perse tempo cominciando a sbraitare contro i quattro. Le parole dell’uomo furono dure, ma poco importava ad Hoshi che finalmente aveva trovato in quella casa una cosa ancora più dolce e bella della cioccolata.


    -Wow.. che sventola!-


    Alle spalle di Arami infatti stava in piede quella che sembrava essere una domestica della casa. La sua figura slanciata e suoi capelli dorati lanciarono su Hoshi una specie di Genjutsu che lo lasciarono attonito. Le sue gote si colorarono di rosso intenso a dimostrare la cotta che già gli era preso per la ragazza. Fu un compagno a destarlo dal bellissimo sogno che già gli frullava per la testa, tra le mani Hoshi si ritrovò una strana lettera che lesse attentamente. Sembrava una lettera intimidatoria, molto semplice e dal tratto leggero. Alcune supposizione potevano forse far ricondurre la grafia ad una donna, supposizioni che comunque non avrebbero portato a nulla in quella situazione. Il signor Arami quindi si scatenò rivelando della presenza di due ninja traditori interessati alla sua vita, già avevano tentato una volta senza successo, molto probabilmente anche questa volta il loro zampino era presente. Fu Kon a fare le prime supposizioni.

    -Signor Arami, ci sa dire se questi fratelli Mosu sono stati, o sono tuttora degli shinobi?? Molti ninja tengono molto al loro orgoglio, e una volta che questo viene macchiato, farebbero di tutto pur di vendicarsi, molto probabilmente anche questi fratelli Mosu vogliono vendicarsi perchè lei ha ferito il loro orgoglio. Voi che dite ragazzi?-


    -Già.. ma non credo che attaccherebbero solo per vendetta.. insomma non avrebbero nulla di che guadagnarne, da quel che ho capito il loro nome è già infangato.. un secondo attacco del genere li metterebbe nuovamente in cattiva luce e quindi sulle tracce della polizzia.. Bah secondo me non dobbiamo preoccuparci più di tanto di loro.. basterà stare attenti a non cadere in qualche loro imboscata.. e nel peggiore dei casi li metteremo in fuga a calci sul sedere!-


    Qualunque fosse stata la motivazione ormai era tardi per fare delle indagini approfondite. Il luogo dell’asta non era lontano, se volevano portare Arami sano e salvo era necessaria la massima cautela. A malincuore Hoshi salutò la bellissima domestica ammiccando con l’occhio e mandando qualche bacetto con la mano aperta. Per la seconda volta nella stessa giornata era stato costretto a separarsi da qualcosa che tanto desiderava ed amava. La vera missione stava per cominciare, in cielo le nuvole sembravano quasi voler avvertire i ragazzi della venuta dell’oscurità.

     
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