Il pezzo mancante

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  1. Aydan
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    Chapter 1
    "Reunion"


    Soundtrack: Summer's Rain - Savatage


    SPOILER (click to view)
    Narrato
    ~Pensato~
    Parlato


    Standing alone in a dream
    Where nothing is real
    But oh how real it feels
    There were times I lost my way...


    Kiyon osservò l'immensa costruzione che fungeva da sede dell'Accademia con la stessa espressione di riverenza con la quale l'aveva ammirata qualche mese prima, quando aveva iniziato i corsi genin.
    La lettera che aveva ricevuto la sera prima gli indicava di recarsi in una stanza del primo piano, in cui avrebbe incontrato i suoi compagni per la missione per poi ricevere nuove istruzioni.
    Fu quindi estremamente contento di entrare nell'accogliente atrio lasciandosi dietro il cielo carico di pioggia che minacciava di cadere da un momento all'altro...

    ~ Allora, vediamo un po'. Stanza al primo piano. A giudicare dall'ora, probabilmente sono arrivati già tutti... Meglio così, ci sarà meno da aspettare. ~
    Scorse le porte una per una. Il suo sguardo si soffermò per qualche secondo sulla porta dell'ormai ex classe 2 sezione M: mentre continuava a camminare lungo il corridoio che gli era stato così familiare, si sorprese a ripercorrere con la mente i compagni. Redder, Fuumaru, Kon...
    Trovò finalmente la porta della stanza e la aprì trafficando con la maniglia. Iniziò a parlare con lo sguardo a terra, poi lo alzò.

    'giorno a tutti, scusate il rit...
    I suoi occhi incontrarono quelli dello stesso Kon a cui stava pensando pochi istanti prima. Con un'espressione particolarmente comica, sempre guardandolo negli occhi, riuscì a pronunciare solo due parole.
    Anche tu.

    In un unico movimento, Kiyon prese una tazza di cioccolata, gettò uno sguardo sulle riviste decidendo che non gli interessavano e si sedette su un divano. Forse sarebbe apparso un po' troppo impetuoso, ma non gli interessava più di tanto... Cioè, ce n'era di tempo per vedere com'erano fatti.
    Mentre portava la tazza alle labbra e prendeva un sorso, si guardò attorno. Erano in quattro, esattamente come previsto: lui, Kon, un ragazzo con il coprifronte di Konoha vestito di nero e rosso ed un altro dai capelli rosso fuoco.
    Quello vestito di nero si alzò e prese parola, facendo una delle solite frasi retoriche, quelle che non prevedevano risposta. Fu invece Kon a rivolgergli la parola, il classico saluto di due amici che si rivedono dopo un po'.

    CITAZIONE
    « Ehi, Kiyon! Ci si rivede eh? »

    Eh, sì... Tutto ben...
    Non fece in tempo a finire la frase, che entrò nella stanza un uomo allampanato con un naso particolarmente rosso. Ci manca solo che ci attacchi il raffreddore, pensò Kiyon reprimendo una risatina.
    CITAZIONE
    -Scusate, ma sono raffreddato. Allora, tornando alle cose serie, voi saprete di certo il motivo per cui state qua. Dirigetevi subito fuori Konoha, nella sua villa. E’ facile da individuare, proseguendo la strada principale dopo l’ultima casa del villaggio, ve la troverete alla vostra destra dopo 1 kilometro, circondata da un immenso giardino. Intanto la direzione mi ha avvertito che il capogruppo sarà un certo Auron Lee. Buona fortuna!

    Il ragazzo si guardò intorno. L'espressione del compagno che aveva preso la parola poco prima dimostrava chiaramente che il capogruppo sarebbe stato lui.
    Non male; sembrava abbastanza capace, almeno a primo impatto.

    CITAZIONE
    -Il mio nome è Auron Lee ,e sono il capogruppo di questo …mm chiamiamolo team ,anche se credo che alla fine avere un leader vero e proprio non serve.
    Siamo una squadra ..agiremo e decideremo il da farsi tutti insieme.
    Il Leader per me, è quel ninja che l’obbligo o meglio il buon senso di sacrificarsi per primo per salvare gli altri..i suoi compagni-

    Il carisma non gli mancava, bisognava dargli credito. E questa era un'ottima cosa, in un leader.
    Il secondo a presentarsi fu Kon. Ormai l'aveva sentito farle un sacco di volte...

    CITAZIONE
    -Il mio nome, invece, è Kon Jyakushin, sono del villaggio della foglia e spero di trovarmi bene con voi durante questa missione, adesso che ne dite di andare a conoscere il "rompipalle"? -

    Il terzo ragazzo aveva riso rumorosamente a quella battuta. Certo, Kon avrebbe potuto presentarsi un po' di più; ma si era subito mostrato per com'era, simpatico e amante dell'azione.
    CITAZIONE
    -Mi chiamo Hoshikuzu Chikuma.. ma voi chiamatemi pure Hosi!.. vengo dal lontano e soleggiato villaggio di Suna.. li sapete.. non si beve molto la cioccolata calda!.. beh è un piacere conoscervi ragazzi spero di poter essere all’altezza della missione che ci aspetta!-

    Anche lui sembrava simpatico e amichevole. Beh, non c'era niente di meglio per un gruppo che un legame di simpatia reciproca. Si lavorava tutti meglio.
    Presumo che adesso tocchi a me... Mi chiamo Kiyon Yuriko, come si può vedere - indicò il coprifronte legato come sempre al collo - sono di Konoha e... Beh, che dire... Solita frase fatta, spero di stringere un buon legame con voi, e bla bla bla.
    Si guardò intorno sorridendo. Il suo "tagliare corto" non era dovuto al non voler presentarsi, ma semplicemente al non saper cosa dire. Sperava che quel sorriso un po' nervoso aiutasse gli altri a capirlo.
    Decisero di partire verso la casa del signor Arami, in modo da arrivare in tempo. Kiyon non aveva la minima voglia di tornarsene fuori con quel tempaccio, ma se si doveva... Si doveva.
    Iniziarono quella lunga camminata inframmezzata da qualche discorso, finché Auron - che si era ben imposto come capogruppo - non pose la domanda fatidica, quella classica: i loro sogni.
    Kon fu abbastanza schivo su quell'argomento, anche troppo: mentre parlava aveva un che di imbarazzato, e questo portò Kiyon a credere che stesse mentendo. Hoshi invece parlò di un sogno abbastanza pratico che fece sorridere il ragazzo, incontrare una bella ragazza durante la missione.

    Io, io... Mah, per il momento se vi dicessi un mio sogno... Direi certamente una bugia, perché nemmeno io so quali sono le mie vere aspirazioni. A questo punto, Auron... Devi dircele anche tu, non è giusto sennò!
    Quella divertita protesta aveva lo scopo di cercare di far parlare anche il "capo": ma non fecero in tempo, che davanti ai loro occhi si stagliò un vero e proprio maniero di dimensioni immense. Il giardino ben curato, la cancellata lucida, tutto faceva presagire l'immensa ricchezza della persona che vi abitava, ed anche l'eventuale ricompensa che avrebbero potuto ottenere. Probabilmente tutti si immaginarono tesori principeschi...
    La ragazza che li accolse, probabilmente un'inserviente del loro datore di lavoro, era davvero carina: vedendo Hoshi con uno sguardo ebete stampato in volto, gli si avvicinò da dietro e gli sussurrò ad un orecchio:

    Visto che il tuo sogno si è già avverato?
    Per il momento, tutto sembrava far parte di un qualcosa di bellissimo, di fantastico.
    Finché non videro il vecchio. O meglio, finché non lo sentirono.

    CITAZIONE
    -Vi sembra questa l’ora di arrivare? Io pensavo che veniste prima così potevamo partire per mezzogiorno. L’asta si terrà in una casa privata vicino Konoha, alle 15:00. Dobbiamo sbrigarci.

    Auron si affrettò a scusarsi. La diplomazia era una dote essenziale in un capo.
    Peccato però che Kiyon non era il capo, e non aveva bisogno di tanta diplomazia; sentì il solito commento sarcastico salirgli per la gola, e sinceramente non fece nemmeno niente per fermarlo.

    Oh, grazie signor Arami, stiamo tutti bene, non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto per noi.
    Si ricordi però che saremo la sua scorta... Forse le conviene non fare tanto lo scontroso...

    Lo guardò storto, lasciando la velata minaccia in sospeso. Il vecchio, indifferente, porse una lettera ad Auron che la lesse ad alta voce.
    CITAZIONE
    -Non sperare di tornare vivo a casa questa sera. Prima del tramonto uccideremo te e tutti quelli che tenteranno di opporsi. Ruberemo il vaso di Kamaru.

    La lettera passò di mano in mano, mentre i 4 genin la osservavano. Quando gli capitò in mano, Kiyon riconobbe la grafia minuta e sottile di un'apparente mano femminile.
    CITAZIONE
    -Mi hanno minacciato, visto? Mi è arrivata proprio stamattina. Saranno solo brigantelli, niente che non potete sconfiggere agilmente qualora ci dessero fastidio. Qualche anno fa, i fratelli Mosu intentarono un attacco mentre concludevo positivamente un’altra asta. Fortunatamente il servizio d’ordine funzionò alla perfezione e riuscì a mandarli via con qualche osso rotto. Forse sono ancora loro. Almeno lo spero per voi, sono dei buoni a nulla. In ogni caso, voi dovete proteggermi. Non vi preoccupate, sono un medico. Per qualsiasi ferita poi vi rattoppo io, sempre che non moriate prima ovvio!
    Adesso non perdiamo tempo e cerchiamo di fare il prima possibile. Se mi volete chiedere qualcosa, ne parleremo per strada.

    C'era qualcosa che non quadrava però... Ma Kiyon non riusciva a capire cosa. Fu Auron a parlare, chiedendo all'anziano medico se aveva già visto prima quella calligrafia e poi rivolgendosi agli altri per incoraggiarli ad esporre eventuali dubbi. Kon chiese subito se questi fratelli Mosu fossero mai stati ninja. La domanda aveva un senso, dopotutto. Kiyon sentì indistintamente Hoshi che esclamava qualcosa, ma non lo stette a sentire: gli era venuto in mente cosa c'era che non gli tornava. Adesso che lo aveva capito, non riusciva a fare a meno di chiedersi perché nessuno ci avesse pensato.
    I fratelli Mosu... Non sono soli.
    Fece una pausa particolarmente teatrale, per dare agli altri il tempo di assimilare la notizia.
    Come ha detto il signor Arami, i Mosu sono due fratelli; ma la calligrafia di questa lettera è chiaramente femminile. E' ovvio che si siano alleati con qualcuno. Questo ci deve far stare attenti, perché rischiamo di incappare in qualcosa di più grosso del previsto.
    Il signor Arami non diede a vedere di essere stato colpito dalla congettura. Una pacca sulle spalle ad Auron, ed uscì con l'ombrello in mano.
    Kiyon lo seguì, contento di essere partito bene e di aver notato un dettaglio importante, dopo aver fatto un cenno di saluto alla ragazza che era con lui. Si partiva...


    Sometimes you got to believe
    Beyond yesterday
    I'm gonna find my way
    In the summer's rain
    In a summer's rain
    Run away
    Far away...
     
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34 replies since 23/1/2008, 18:42   1004 views
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