Il pezzo mancante

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  1. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..Ramen e Terrore..
    2° Post Attivo



    L’immenso portone della villa del signor Arami si chiuse alle spalle del gruppo. Un forte tonfo riecheggiò in tutto il giardino decretando come in una corsa l’inizio della competizione. Il vento aveva cambiato intensità trasportando al naso di Hoshi diversi odori, i più riconducibili alle diverse tipi di piante presenti in quel immenso spazio aperto. In cielo le nuvole si erano addensate creando una spaventosa coltre di nubi nere che non prospettavano di certo una giornata asciutta e soleggiata. Passarono solo pochi istanti, finalmente il cielo aveva deciso di mettersi a piangere. Con una espressione soddisfatta Hoshi alzò il volto al cielo lasciando che la pioggia gli rinfrescasse il volto. Amava l’acqua, se fosse stato per lui avrebbe tentato di raccoglierne la maggior quantità possibile per poi portarla a casa, un luogo dove raramente aveva visto così tanta acqua tutta insieme. Fu la voce del signor Arami a risvegliare il ragazzo da quello stato di trans.

    -Ci sarà da camminare parecchio ragazzi miei. Quindi, armatevi di santa pazienza e sentitemi bene.
    Prima di tutto io solo Pen Arami, la persona che ha richiesto il vostro aiuto. Non sto qui a dirvi quello che dovete fare, lo sapete già. Presentatevi, per piacere, almeno così posso chiamarvi per nome. Quei tizi loschi di cui vi ho parlato, i Mosu per intendersi, non sono più effettivamente shinobi. Ormai si sono dedicati solo ad attività illecite come ricettazione o rapine e da quanto ne so non si allenano neanche più come un tempo. Ovviamente, questo fino alla data del mio ultimo incontro con loro. Non so se qualche cosa è cambiata in questi anni. Ma non preoccupiamoci più di tanto di loro, tanto voi li prenderete a calci nel sedere se ci attaccano, no?.-


    -Lasci fare a noi capo!.. vedrà che filerà tutto liscio come l’olio..-


    Hoshi rispose al dottore con un gran sorriso pieno di speranze. Aveva intuito la vena sarcastica presente nell’ultima frase di Arami, battuta che non lo sfiorò più di tanto. Ormai si era fatto un idea sul caratteraccio dell’uomo, carattere per molti versi simile a quello del padre, e se c’era una cosa che aveva imparato dalla sua esperienza familiare era appunto di non ribattere mai a provocazioni del genere. Il gruppo ormai si era messo in marcia verso Konoha, messo il cappuccio in testa Hoshi percorse quel breve tratto di strada spensieratamente, anche se la sua espressione poteva sembrare rilassata il ragazzo era ben attento a scrutare ogni angolo della strada che gli si parava di fronte metro dopo metro. Rimase in silenzio il sunese, il rumore della pioggia era qualcosa che raramente sentiva e voleva approfittare del momento per godersela tutta. Il tintinnio delle gocce che si infrangevano a terra suonava nella sua testa come una composizione musicale. Senza nemmeno accorgersene era giunto a Konoha, il forte vento e la pioggia battente erano divenuti ormai quasi insopportabili occultando quasi completamente la vista.

    La villa in cui si sarebbe svolta l’asta ormai era ben visibile. Recintata da un semplice muro non sembrava un luogo celebre o sfarzoso. Difficilmente Hoshi avrebbe valutato una casa Sfarzosa dopo aver visto quella da Arami. Dopo essersi avvicinati fino dov’era possibile si accorsero di essere arrivati probabilmente troppo in anticipo. Con il suo solito modo di fare degno di ogni situazione Arami prese la parola promuovendo una gita extra per i ragazzi.


    -Uff, prima la pioggia ed ora questa dannata burocrazia. Prima di un’asta non permettono a nessuno di entrare per controllare i pezzi e assegnargli dei prezzi indicativi. Maledetti. Vi avevo detto io di andare via più tardi.. Ragazzi, perché non andiamo a mangiare ramen? Offro io, come vi ho offerto la cioccolata in Accademia. Ve l’hanno portata calda?-



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    -Lei è l’uomo più straordinario del mondo!-


    L’offerta allettante del signor Arami accese in Hoshi l’ardente fiamma della passione. La missione finalmente cominciava a farsi nuovamente interessante, dopo il felice incontro con la domestica ora gli spettava un buon pasta caldo, reso ancora più succulento dal fatto che non doveva pagarlo. Aveva mangiato ramen anche il giorno prima, dettaglio che non lo infastidiva per nulla dato che la pietanza rientrava tra le sue preferite. Il gruppo così decise di dirigersi verso il più vicino chiosco di ramen. Il locale sembrava piuttosto confortevole e non erano presenti molti clienti in quel momento. La cosa andò a vantaggio dei ragazzi che con calma presero posto senza dover aspettare che si liberasse qualche posto. Ormai Hoshi non stava più nella pelle, la cioccolata la mattina e una calda e fumante ciotola di ramen all’ora di pranzo, quella missione sembrava più una gita che un’ avventura all’insegna del pericolo. Senza perdere tempo Hoshi ordinò in fretta la porzione più abbondante di ramen che era disponibile in quel chiosco, Arami aveva detto di offrire il pranzo quindi meglio approfittarne secondo la filosofia del genin. Le calde e fumanti ciotole vennero consegnate quasi all’istante, ormai sopraffatto dalla fame Hoshi si lasciò trasportare dal momento cominciando a mangiare voracemente il ramen. Nonostante il suo mangiare affannato non dava rimostranza di essere scortese o che, la madre fin da piccolo lo aveva educato a mangiare a modo a suon di mazzate sulla testa, il ricordo di quei terribili momenti incidevano ora sulla sua corteccia cerebrale quasi a comporre un gesto meccanico sul suo modo di mangiare. Finito di mangiare Hoshi si lasciò scappare un piccolo sbuffo dalla bocca segno di aver mangiato a sufficienza per il resto della giornata. Quindi prese a parlare con disinvoltura con i compagni di missione.

    -Cavolo sono l’unico shinobi del gruppo a non appartenere al villaggio di Konoha!Almeno da quel che mi sembra di vedere.. ho sentito dire che ve la cavate bene con le arti marziali.. noi di suna invece siamo abbastanza scarsi da questo punto di vista.. almeno per quel che mi riguarda.. ah ah ah.. tuttavia se vi serve supporto in battaglia contate pure su di me per quanto riguardano i ninjutsu e i genjutsu ci so fare alla grande!-


    La conversazione tra i giovani continuò in un clima di allegria generale, Arami sembrava non voler entrare nei discorsi dei ragazzi anche se sembrava ascoltare con interesse particolare. Tutti finirono di mangiare, era giunto il momento di riprendere a lavorare, Hoshi non mancò di ringraziare il signor Arami per il gentile gesto. Mentre i ragazzi uscirono dal locale il dottore pensò bene di pagare il ramen consumato. Con passo deciso il gruppo si diresse nuovamente al luogo dell’asta, erano passate un paio di ore e ormai gli addetti all’asta avrebbero sicuramente allestito il tutto perché essa avesse luogo.


    [...]


    Giunti al cancello della villa il gruppetto si fermò qualche istante per decidere il da farsi. Arami senza indugiare ordinò ad Auron e Kon di seguirlo all’interno della villa per seguire l’asta mentre chiese a Kiyon ed Hoshi di rimanere all’esterno a guardia del cancello. Hoshi soffocò a fatica una smorfia di delusione, non aveva mai partecipato ad un asta e l’idea di vedere come si svolgeva lo aveva in precedenza incuriosito molto. Ma il lavoro è lavoro ed il capo è il capo, quindi rassegnato si limitò a rispondere al signor Arami con un “si signore” per poi posizionarsi dove gli era stato indicato. Hoshi diede una rapida occhiata ai dintorni per fare il punto della situazione ed ambientarsi il più possibile al luogo. La villa presentava un ampio giardino recintato da un muro lungo tutto il suo perimetro, all’interno del giardino alcuni alberi crescevano alti e rigogliosi. Sembravano quasi ululare mentre il vento e la pioggia li sbatteva da una parte all’altra creando un rumore quasi assordante. La pioggia anche se aveva perso di intensità non accennava a smettere, ormai a terra miriadi di pozzanghere riflettevano a terra le scure nubi che in cielo sembravano correre come in una gara. Hoshi notò inoltre che anche altri due shinobi erano stati posizionati a guardia dell’entrata della villa, questo lo rassicurava in quanto di sicuro avrebbero aiutato il gruppo di ninja in caso di attacco. Decise quindi di appostarsi fuori dal cancello, appoggiato al muro in attesa che l’asta si concludesse in fretta. Anche Kiyon era con lui, tanto valeva conoscersi meglio.


    -Allora Kiyon che ne pensi del signor Arami?.. fa tanto il duro ma alla fine è una persona gentile non credi!.. fino ad ora ha provveduto lui al nostro sostentamento durante la giornata.. prima la cioccolata e poi il ramen.. spero ci porti a mangiare fuori pure questa sera!..-


    L’espressione di Hoshi quindi pian piano mutò in quella di un maniaco sognatore. Nella mente gli tornò l’immagine della giovane e aitante badante del signor Arami, una bellezza così era riuscito a vederla solo alle terme, esperienza che lo aveva quasi portato alla morte. L’attesa sembrava non finire mai, a turno Hoshi e Kiyon percorsero il perimetro esterno della villa per cercare eventuali imbucati alla festa. Le ronde non rivelarono nessun intruso o soggetto strano, tutto sembrava filare liscio come l’olio. L’attesa fu uno strazio, l’asta sembrava non finire e la pioggia ormai da musica si era trasformata in qualcosa di insopportabile e terribilmente monotono. L’unica cosa che ormai riusciva bene al sunese era sbadigliare emettendo strani versi soffocati. Ormai il pomeriggio si era fatto vivo ed anche la poca luce che filtrava dalle nuvole cominciava a farsi sempre più tenue e invisibile. Furono le urla del signor Arami a destare dal torpore il giovane Hoshi che ritornato sull’attenti voltò lo sguardo verso l’entrata della villa.

    -Oh merda!-


    La vista che gli si parò di fronte non fu delle migliori. Appena fuori dalla villa una moltitudine di persone sembrava come impazzita e in preda al panico, le grida crepitanti delle donne che avevano partecipato all’asta si innalzavano al cielo con una potenza inaudita, tanto che nemmeno lo scrosciare della pioggia sembrava attenuarne il fastidio che davano ai timpani. Qualcosa di terribile era successo, utilizzando al massimo la vista Hoshi vide tra la folla il signor Arami accompagnato da Auron e Kon, fatto che rassicurò il giovane che per un istante aveva temuto il peggio. La situazione stava precipitando, cercando di fare il più in fretta possibile Hoshi si precipitò verso i compagni per aiutarli e capire che stava succedendo, corsa che terminò con un rapido arresto.

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    -Ma che diavolo?!-


    Paralizzato dal terrore Hoshi si bloccò di scatto arrestando con la corsa anche i suoi pensieri. Qualcosa lo aveva colpito, qualcosa di letale ed estremamente veloce, tanto da non riuscire nemmeno a percepire. La manica sinistra della giubba era stata colpita e letteralmente squarciata in due mancando per un soffio il polso del giovane. Una rapida occhiata alla manica rivelò che il colpo doveva essere stato provocato da un arma dal letale potenziale offensivo, ma soprattutto che ora si trovavano in trappola. Spingendo al massimo il senso della vista Hoshi tentò di guardarsi attorno per identificare un possibile nemico nascosto tra la folla, il colpo era stato così veloce ed improvviso che non era minimamente riuscito a capire da quale angolazione fosse stato lanciato. Ripreso quindi il controllo su se steso riprese la corsa verso i compagni per avvertirli del pericolo che incombeva su di loro, la gente lo rallentava muovendosi in maniera disordinata e confusa sembrava completamente fuori controllo.



    -State calmi è tutto sottocontrollo!.. cercate di non agitarvi e di riprendere il controllo signori.. accidenti.. brutta vecchiaccia la vuole smettere di strillare come un ossesso?!Si calmi e riprenda il controllo..-


    Era riuscito ad avvicinarsi ai compagni raggiungendo la porta della villa, la situazione sembrò subito chiara al ragazzo che data una rapida occhiata si accorse dei due ninja accasciati a terra e di un terzo uomo che sembrava essere stato colpito. Chiunque fosse stato ad architettare il tutto doveva aver studiato il piano nei minimi dettagli e molto probabilmente aspettava la confusione creata dall’attacco per uccidere indisturbato il signor Arami. Hoshi si avvicinò ai compagni per avvertirli di essere ancora in pericolo e sotto attacco.

    -Ragazzi occhi aperti.. il nemico è qui da qualche parte.. ha tentato di colpirmi riuscendo fortunatamente a colpire solo la manica della giacca.. cerchiamo di calmare questa gente in fretta e di metterla al sicuro il nemico potrebbe approfittare della confusione per colpire il signor Arami.. state attenti ad eventuali attacchi dalla distanza.. l’arma che mi ha colpito dato l’effetto non sembra un arma qualsiasi..-


    Detto questo Hoshi si preparò per un eventuale confronto con gli aggressori, nascosto dal lungo mantello nero prese un kunai con la mano destra per poi nasconderla nel palmo della mano, operazione che gli risultava estremamente facile date le abilità di prestigiatore che aveva sviluppato. Lasciò che fossero i compagni ad occuparsi della protezione di Arami, i nervi ormai stavano a fior di pelle, l’adrenalina provocata dallo spavento di poco prima si era trasformata velocemente in furia ceca. portatosi ad alcuni metri dal signor Arami per tenere sotto controllo la situazione, l’unica cosa che gli premeva era scovare chi lo aveva attaccato per fargliela pagare. Immerso tra la folla aspettava che si facesse avanti pronto a ripagarlo con la sua stessa moneta.

    -Cavolo mi sa tanto che questa sera.. il signor Arami non ci porta fuori a cena.. Uff..che seccatura!-



    Edited by Hoshikuzu - 28/1/2008, 21:28
     
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34 replies since 23/1/2008, 18:42   1004 views
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