Il pezzo mancante

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  1. Hoshikuzu
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    -Parlato-
    ..Pensieri..
    -Terze Persone-

    -QUEST-
    ..La Calma prima della Tempesta..
    3° Post Attivo



    I sensei di Hoshi spingevano al massimo alla ricerca del bastardo che poco prima aveva attentato alla sua vita. Non poteva perdonarlo, l’unica cosa che gli frullava nella testa era la vendetta, ne il chiasso della folla ne la pioggia battente riuscivano a distogliere la sua attenzione da qualsiasi particolare. All’improvviso tre ombre saltarono dagli alberi del giardino per dileguarsi dietro al tetto della villa, Hoshi non riuscì a distinguerne i particolare ne capire chi fossero. Tuttavia era riuscito a contarli, le ombre erano tre. In un primo istante la sua rabbia lo spinse in uno scatto rabbioso incurante del pericolo, l’unica cosa che voleva era fargliela pagare, poi però il suo animo ribelle si calmò. I suoi compagni avevano bisogno del suo aiuto inoltre non poteva permettersi di rischiare la vita inutilmente, lanciato un grido per scaricare tutta la rabbia ritrovò la serenità di sempre. Voltato lo sguardo verso la villa vide Auron dirigersi verso l’interno della villa, decise così di seguirlo per sincerarsi che il signor Arami stesse bene.

    Non capì bene che fosse successo anche se avvicinandosi aveva sentito qualcuno parlare con tono deciso. Sta di fatto che una volta entrato nella villa vide tutta la folla di persone che aveva partecipato all’asta andarsene con calma. Evidentemente i compagni di squadra con l’aiuto del signor Arami erano riusciti a calmare quella folla imbizzarrita che prima aveva messo a repentaglio la missione. Senza esitare Hoshi si avvicinò al gruppo di ragazzi per sentire meglio che era successo, il signor Arami sembrava star bene e l’espressione che mostrava in volto sembrava piuttosto soddisfatta.


    -Bravi ragazzi, siete stati in gamba. Siete riusciti a mantenere la calma in una situazione difficile. Non avrei mai creduto. Poverini loro, non centravano niente. Il vero obiettivo eravamo noi. Hoshi vieni qui, fammi vedere quel braccio.-

    -Eh?!.. ah.. si.. non mi sono fatto niente tranquillo!..-

    Con fare un po’ timoroso il sunese si avvicinò lentamente al medico porgendogli il braccio sinistro, quello che poco prima era stato colpito dalla micidiale arma. Il ragazzo era completamente bagnato dalla testa ai piedi e dalla bocca sbuffava condensa segno dello sbalzo termico avvertito dall’esterno all’interno. Arami con sguardo attento diede un occhiata all’arto del ragazzo sincerandosi che non avesse riportato ferite, la lacerazione della veste era evidente, e pochi punti d’ago di sicuro non sarebbero bastati per sistemare lo strappo. Quindi una volta sinceratosi delle condizioni di Hoshi, Arami diede un buffetto sul volto del ragazzino scoppiando a ridere con fare sincero e rassicurante.

    -Beh, la prossima volta ci penserai due volte a tornare a Konoha con quello che ti è successo oggi. Dai, ora andiamo a casa su. Non dovremmo subire ulteriore attacchi. Coraggio che tra poco tutto questo sarà solo una strana avventura.-

    -Eh eh eh.. spero che la maggior parte di voi fogliosi non siate come quel bastardo che mi ha colpito a tradimento!.. e poi se anche solo la metà degli abitanti di konoha sono come i miei compagni di squadra non ho nulla da temere..-

    Concluse con un sorriso sincero, anche se non apparteneva a quei luoghi sentiva che a parte qualche rara aberrazione, il resto degli shinobi presenti erano persone di cui ci si poteva fidare ciecamente, dedite alla salvaguardia dei deboli e della giustizia. Arami quindi prese la scatola nella quale molto probabilmente era stato riposto il vaso vinto all’asta. Ancora non sapeva Hoshi se il signor Arami fosse riuscito ad aggiudicarselo ma dalle dimensioni della scatola e dalla cura con cui lo maneggiava si poteva facilmente intendere che quello fosse il tanto desiderato oggetto. Quindi prima di uscire Arami consegnò a Kon lo scatolone, un gesto semplice che tuttavia mostrava ai ragazzi come egli si fidasse ciecamente di loro. Avevano dimostrato di essere capaci di gestire situazioni di estrema pericolosità senza perdere la calma, o quasi, e trovando rapide soluzioni e strategie di azione. La pioggia continuava incessante a cadere bagnando costantemente il terreno e creando a terra un velo d’acqua estremamente fastidioso. Appena fuori dell’uscio lo sguardo di Arami sembrò posarsi su qualcosa di particolare che indicò insistentemente, Hoshi carpì subito le intenzioni del medico che aperto l’ombrello cercava evidentemente cercando di proteggere il suo investimento. A terra in un angolo stava un ombrellino rosa, sicuramente da donna data la composizione presente sul tessuto e il pizzo prorompente presente ai bordi. La prima immagine che evocò nei pensieri quel oggetto fu un paio di mutandine da donna di pizzo, immagine che lasciò sul suo volto una strana espressione assuefatta. Senza esitare lo raccolse per poi voltarsi verso il capo gruppo con un sorriso alquanto beffardo.

    image


    -Credo spetti al capogruppo l’onore di proteggere il prezioso manufatto!Ahahahah.. credo che ti doni..-

    Hoshi porse l’ombrello ad Auron che lo accettò senza fare tante storie, dopotutto non poteva rifiutarsi di proteggere l’oggetto per cui era stato assunto. Il gruppo si incamminò quindi verso la dimora del signor Arami li la loro missione si sarebbe conclusa, e Hoshi sperava nei migliori dei modi, con una cena offerta da Arami e servita dall’affascinante domestica. Si era ormai fatto pomeriggio pieno anche se le nuvole non lasciavano intendere che ora fosse realmente. Durante il tragitto Hoshi non riusciva a distogliere i suoi pensieri su come poter salutare la ragazza e presentarsi in modo appariscente, magari con la scusa della manica scucita avrebbe potuto attaccar bottone, la brutta esperienza ormai era già stata dimenticata, sembrava non importargli più di tanto di essere appena scampato da morte quasi certa. Fu Auron con il suo bel ombrello appariscente a cominciare un interessante discorso.

    -Ragazzi..questi sono tutt’altro che ninja scarsi… l’unica cosa che ho constatato è che sono molto agili nei movimenti e bravi nell’uso delle armi….ma non credo possano batterci ..siamo di Konoha e Hoshi è di Suna….essendo lui in gamba nei genjutsu..li batteremo..Genjutsu batte Taijutsu..e se useranno i Ninjutsu ..noi useremo il Taijutsu …Taijutsu batte Ninjutsu.sono spacciati-

    -Ah già me ne ero scordato.. poco prima di entrare ho visto tre figure scappare oltre il tetto della casa.. non sono riuscito a vederli in volto tuttavia sembravano sapere il fatto loro.. forse erano proprio quei fratelli di cui parlava il signor Arami questa mattina alla villa.. come si chiamavano?.. comunque tranquilli sono scappati a gambe levate quando hanno visto che non avevano speranze contro di noi..-

    Il solito modo di fare da gradasso tradiva le reali emozioni di Hoshi che ora ripensandoci bene si era reso conto di essere stato davvero fortunato. Tra le mani Arami stringeva uno strano oggetto riconducibile ad uno spiedo, lo aveva raccolto nel giardino della villa poco prima di andar via e sembrava esaminarlo con perizia estrema. Concluso di esaminare l’oggetto quindi si rivolse ai ragazzi chiedendo un opinione personale, subito rivelò che l’arma che teneva in mano era probabilmente quella con cui erano stati attaccati. La porse ad Auron per fargliela esaminare.

    -Guardate questo coso ragazzi. E’ l’arma con cui siamo stati attaccati. Osservate bene la punta e poi capirete il motivo di tanta facilità nell’uccidere. Hoshi, sei stato veramente fortunato. In ogni caso fate attenzione. Essere colpiti in punti vitali con quello spiedo significa morire. Ci siamo imbattuti in gente pericolosa.-

    -Una lega metallica che permette di combattere meglio l’attrito dell’aria,aumentando cosi la velocità e la precisione del dardo-

    -Fai vedere Auron!..Grazie.. accidenti questa arma è fantastica!.. sono stato davvero fortunato, un po’ più in la e mi sarei ritrovato con un bel buco sulla pancia.. nemmeno nella mia famiglia si costruiscono armi di questa fattura e noi ce ne intendiamo di armi da lancio ve lo assicuro.. sembra un normale spiedo eppure è più pesante.. accidenti se ci ripenso mi vengono i nervi!-

    Hoshi osservò dettagliatamente l’arma per poi passarla al compagno più vicino, la villa ormai si poteva scorgere tra la nebbia e la pioggia incessante che non accennavano a diminuire. La missione era ormai giunta al termine, una volta entrati infatti i ragazzi avrebbero completato il lavoro di protezione di Arami e sarebbero stati liberi di tornare alle proprie dimore. Il giardino sembrava più tetro di quando lo aveva visto la mattina, nonostante non fosse cambiato nulla l’aria era carica di elettricità, una sensazione o semplicemente stanchezza.

    -Hoshi ..andiamo a salutare la ragazza??-

    -Certo che si!!!.. comunque metti il cuore in pace Auron sono sicuro che preferisce vedere prima me.. per rincuorarsi che stia bene!..-

    La voce di Auron risvegliò nel cuore di Hoshi il caldo sentimento della passione riportando alla mente per l’ennesima volta la bionda domestica di casa Arami, sull’uscio di casa gruppetto attese che la porta venisse aperta. Passarono pochi istanti prima che la porta si aprisse, assieme ad Auron Hoshi si accalcò sulla porta per poter entrare prima del compagno. Tuttavia una volta entrati ad aspettarli non trovarono l’affascinante Saya. L’oscurità avvolgeva l’ambiente interno lasciando poche possibilità di vedere, qualcosa non andava. Assunta un espressione seria e determinata Hoshi aguzzò la vista per cercare di abituare rapidamente gli occhi al buio. L’intero gruppo era entrato, guardingo più che mai Hoshi attese in silenzio che il padrone di casa disponesse cosa fare.

    -Ehi signor Arami..le ha pagate le bollette vero?..-


    CITAZIONE
    Condizioni Fisica: Ottima
    Condizione Psicologica: Concentrato
    Chakra: 100/100

     
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34 replies since 23/1/2008, 18:42   1004 views
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