Shinkan - Metsubou

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  1. Meriu
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    Una faccenda disastrosa - Act One

    Rabbia. L'unica parola, che potesse descrivere lo stato emotivo del cardinale del villaggio devastato. Agitandosi animatamente, quell'uomo goffo e tozzo, si muoveva con le mani dietro alla schiena, quasi in preda ad una crisi isterica. La testa sudava copiosamente, data la mancanza di cuoio capelluto. Solamente l'odore del sudore, faceva trasparire il suo stato emotivo. Fragile in quel momento. Qualsiasi brutta notizia gl'avrebbe causato una crisi emotiva, senza precedenti alcuni. Afferrando il bicchiere contenente il vino, quella figura si sedette sulla comoda poltrona che padroneggiava il paesaggio in quel piccolo studio di quartiere. Con un sol sorso, bevve l'intero bicchiere. Era sempre più agitato. Eppure, non poteva muoversi da quel luogo. Il perchè, era ancora ignoto a tutti.

    [...]

    Grande movimento all'interno dell'Amministrazione. Cinque lettere, rispettivamente per Kiri, Suna e Konoha, vennero inviate prestissimo, affinchè giungessero nelle case degli Shinobi scelti per partecipare alla missione. La frenesia con cui i piccoli omini si muovevano nel grande salone, pareva quasi creare un piccolo impero. Sembravano formiche, di fronte alla grandezza dell'incarico che quelle lettere contenevano. Sembrava che qualcuno, infatti, avesse deciso di distruggere e bruciare un'intero villaggio, lasciando in balia della paura e della distruzione gli abitanti di esso. Non v'era forse un motivo ben preciso, ma sicuramente quell'attacco, considerato terroristico, era stato messo in atto da forze di natura maggiore, che, dopo aver constatato forse la loro povertà, che non gl'avrebbe permesso di portare avanti i loro progetti, avevano compiuto quell'atto "vandalico" per riscattarsi e provare a rimettersi sull'onda che il denaro costituiva. Era un giro continuo di denaro. Organizzazioni terroristiche e compagnia bella. Le lettere, vennero finalmente spedite. Sarebbero giunte presto agli Shinobi scelti. Più presto di quel che credevano.

    Ore 6:09

    Sarebbe giunta una lettera, ad ogni membro scelto per partecipare alla missione. Una missiva contenente la richiesta per il viaggio verso il paese distrutto. Era qualcosa di piuttosto formale. Questo, forse, era dettato dal fatto di non volersi già presentare scortesi ai nuovi arrivati.

    CITAZIONE

    Cari Shinobi,
    Sono l'Amministratore del Villaggio che ha richiesto il vostro intervento. Nel nostro villaggio, situato nel Paese della Rosa, vi sono stati atti terroristici, probabilmente di natura economica. Infatti, siamo stati privati di tutti i nostri beni e due dei tre prigionieri che tenevamo all'interno del nostro carcere, sono stati messi in fuga da parte di questo gruppo di banditi, se così si possono chiamare. Pertanto, Vi chiedo di recarvi al più presto nel nostro villaggio, affinchè Vi possa spiegare dettagliatamente la situazione, per quanto io sia in potere di farlo. Cordiali Saluti

    Ukuku Zatunatsu


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    Ore 18:01 - Paese della Rosa

    Un uomo incappucciato, sarebbe andato dagli Shinobi per accoglierli.

    ° Vi pregherei di seguirmi, Shinobi. °

    La loro vista, avrebbe potuto vedere gli effetti dell'assalto dei ninja. La case bruciate, le persone in preda al panico, ancora visibilmente scosse, cercavano tra le macerie forse i corpi dei loro familiari. La scena era chiaramente spaventosa. Ad un certo punto, l'uomo aprì un portone, per poi condurli all'interno di una sfarzosa, quanto modesta abitazione. Era la casa dell'Amministratore, che stava attendendo gli Shinobi all'interno del giardino, tappezzato di fogli bruciati, sedie e quant'altro. L'attacco aveva anche gravato sulle abitudini di vita degli stessi cittadini. Ora diffidavano da chiunque, per paura che questo potesse aggredirli. L'anziano signore fece spogliare i cinque Shinobi. Subito dopo, li fece sedere su di un divano mezzo bruciacchiato.

    ° Non avrei voluto convocarvi qui, cari Shinobi, interrompendo così i vostri impegni quotidiani. Purtroppo, la situazione è peggiore del previsto. Infatti, ci hanno attaccato a nostra insaputa. A un giorni di marcia da qui, c'è un Villaggio. Siamo in conflitto da moltissimo tempo, ormai. L'unico mio sospetto può essere questo. Loro ci han sempre dato fastidio. La loro supremazione militare e economica è evidente, tuttavia noi abbiamo sempre dovuto ribellarci alle loro angherie, subendo in continuazione. Ora, qualora aveste domande, vi invito a porgermele. °



    Edited by Meriu - 2/3/2008, 00:17
     
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  2. ¬Hayabusa
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    [Kiri ~ Mattino]


    Ryu stava camminando attraverso una stradina monotona di un boschetto nei pressi di Kiri, rallegrato dal fatto che aveva completato un'altra missione senza intoppi; raramente era "felice", anche se questo stato emotivo non si poteva vedere all'esterno, causa la sua tipica espressione da ragazzo freddo, scontroso. La stradina proseguiva fino a giungere al Dojo del suo Clan, i Kakita, dove Ryu stava andando per allenarsi: la sua vita oramai poggiava su quel luogo da lui considerato come un padre, un padre che non gli negava affetto ed attenzioni anche se era l'ultimo arrivato. Solenne Ryu procedeva brandendo sul fianco la sua nobile Katana Ninja, sacra per lui e per i membri di tutto il Clan, quasi volesse far capire già dal primo squardo che lui era fiero di appartenere alla famiglia Kakita.

    [...]



    Il piccolo insieme di alberi terminò e si aprì nel villaggio della nebbia: cittadini turbolenti correvano di quà e di là, come piccoli uccellini frenetici quando la madre gli porta il verme da mangiare, e i bambini meno grandicelli giocavano ai giovani ninja lanciandosi vistosi shuriken di carta. Ryu oltrepassò quel divertente riquadro e si intrufolò furtivo in una vietta ombrosa, quasi celata nell'immensità di Kiri. Con passo sostenuto Ryu percorse la via e giunse dinanzi il Dojo, maestoso come sempre, imponente come una Katana brandita da uno spadaccino Kakita. Non era nemmeno giunto all'ingresso, quando un suo consanguineo si affrettò per fermarlo.

    " Ryu, c'è una missiva per te... "



    Con un gesto, il ragazzo spostò il suo indice verso una piccola figura celata in un angolo dell'entrata: la sua poca dimestichezza con il luogo faceva capire che non apparteneva al loro Clan. Il giovane messaggero porse una lettera leggermente sgualcita al giovane Kakita per poi scomparire nelle vie di Kiri.

    CITAZIONE
    Cari Shinobi,
    Sono l'Amministratore del Villaggio che ha richiesto il vostro intervento. Nel nostro villaggio, situato nel Paese della Rosa, vi sono stati atti terroristici, probabilmente di natura economica. Infatti, siamo stati privati di tutti i nostri beni e due dei tre prigionieri che tenevamo all'interno del nostro carcere, sono stati messi in fuga da parte di questo gruppo di banditi, se così si possono chiamare. Pertanto, Vi chiedo di recarvi al più presto nel nostro villaggio, affinchè Vi possa spiegare dettagliatamente la situazione, per quanto io sia in potere di farlo. Cordiali Saluti

    Ukuku Zatunatsu

    Non una parola, non un pensiero: Ryu corse verso casa, finorcò tutto il necessario con irruenza e si affrettò a lasciare Kiri: una nuova missione era appena iniziata. In un pensiero fuggente Ryu percepì che l'invito del mittente era rivolto a più persone, vista la presenza del VI anzichè TI: bene, Ryu avrebbe avuto l'occasione di conoscere nuovi compagni o di rincontrarne vecchi.

    [Paese della Rosa ~ Tardo Pomeriggio]



    Un uomo incappucciato prese parola dinanzi i giovani ninja, 5 per l'esattezza. Ne riconobbe solamente uno, ma decise comunque ed in modo abbastanza veloce di presentarsi.

    " Ryu Hayabusa Kakita, piacere... "



    ° Vi pregherei di seguirmi, Shinobi. °



    Case distrutte, seppur lasciassero Ryu completamente indifferente, fece capire che la situazione era abbastanza particolare e pericolosa; cumuli di macerie non promettevano nulla di buono, coloro che avevano compiuto ciò dovevano essere molti e forti. Il "cappuccino" condusse i giovani all'interno di un abitazione forutnatamente rimasta illesa alla battaglia che si era svolta: una casa sfarzosa, presediata da un vecchio dall'aspetto tragico quanto diffidente, ma che li accolse con modesto riguardo.

    ° Non avrei voluto convocarvi qui, cari Shinobi, interrompendo così i vostri impegni quotidiani. Purtroppo, la situazione è peggiore del previsto. Infatti, ci hanno attaccato a nostra insaputa. A un giorni di marcia da qui, c'è un Villaggio. Siamo in conflitto da moltissimo tempo, ormai. L'unico mio sospetto può essere questo. Loro ci han sempre dato fastidio. La loro supremazione militare e economica è evidente, tuttavia noi abbiamo sempre dovuto ribellarci alle loro angherie, subendo in continuazione. Ora, qualora aveste domande, vi invito a porgermele. °



    Ryu ne aveva solo una, molto importante: aveva già avuto a che fare con gente simile a quella del villaggio che aveva aperto la guerra, e voleva saperne di più.

    " Ci potrebbe dire chi è l'Amministratore del Villaggio e come sono organizzati a livello militare? Naturalmente se ne è a conoscenza... "



    Domanda piuttosto grossolana ma comunque importante per studiare subito una buona strategia; avevano bisogno di qualunque particolare, anche il meno importante. Ryu era già psicologicamente dentro la battaglia...






    SPOILER (click to view)
    Parlato Kakita
    Parlato Incappucciato
    Parlato Mittente
    Parlato Ryu
    Narrato
     
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  3. t1m0
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    D i s t r u z i o n e


    » M o t i v i D i U n A t t a c c o





    Una giornata terribile mi sarebbe aspettata. Mio padre, vedendomi inattivo da un po’ di tempo decise che era il momento di intraprendere qualche missione e maturare esperienza. Si era diretto in Accademia qualche giorno prima a mia insaputa e, cercando qualche missione disponibile, mi iscrisse alla prima che trovò. Non aveva letto niente, né il committente, né ciò per cui mi aveva segnato, niente di niente. Poteva avermi pure mandato al macello oppure per fare degli esperimenti per testare nuovi farmaci. Non se n’era preoccupato minimante. L’importante era che facessi qualcosa, qualsiasi cosa. Tornò a casa soddisfatto delle sue azioni e mi raccontò la sua occupazione pomeridiana. Era contento per quello che aveva fatto, mi dette una specie di ricevuta che indicava che a giorni mi sarebbe arrivata comunicazione di quando partire e dove ci saremmo dovuti incontrare con i compagni di missione. Non avevo alcuna forza di controbatterlo, principalmente non volevo deluderlo dimostrandomi svogliato più di quanto ero. Presi quel foglio di carta e feci finta di leggerlo, sorridendogli come se fossi felice di quella nuova missione.
    In realtà non lo ero, avrei preferito rimanere a casa e dormire, magari mi sarei fatto qualche passeggiata con Bau oppure sarei andato a mangiare qualcosa con gli amici al chiosco del ramen. Invece, sarei dovuto partire non so nemmeno dove e con chi non si sa, verso una missione che poteva anche essere delle più pericolose. Andai in camera mia strusciando i piedi, segno di rassegnazione per i più, e mi sarei sdraiato sul letto a pensare, o per meglio dire, a dormire.

    Nemmeno due giorni che arrivò una lettera. Il mio caro papà, con un sorriso a 100 denti, mi svegliò alle sette di mattina urlando come un ossesso. Mi lanciò la missiva addosso dicendomi solo “Leggi, leggi, leggi”. Aprì gli occhi con molte difficoltà, non riuscendo per niente e mettere a fuoco un bianco opaco sopra il mio naso. Avevo la busta di carta proprio sul viso, quell’uomo aveva veramente una mira eccezionale. Alzai stancamente la schiena e lessi il contenuto celato.



    Cari Shinobi,
    Sono l'Amministratore del Villaggio che ha richiesto il vostro intervento. Nel nostro villaggio, situato nel Paese della Rosa, vi sono stati atti terroristici, probabilmente di natura economica. Infatti, siamo stati privati di tutti i nostri beni e due dei tre prigionieri che tenevamo all'interno del nostro carcere, sono stati messi in fuga da parte di questo gruppo di banditi, se così si possono chiamare. Pertanto, Vi chiedo di recarvi al più presto nel nostro villaggio, affinchè Vi possa spiegare dettagliatamente la situazione, per quanto io sia in potere di farlo. Cordiali Saluti

    Ukuku Zatunatsu


    «Insomma devo partire? Ok, cercherò di tornare vivo. Ora voglio del latte. »




    A pomeriggio inoltrato, quando il sole stava per calare, ero arrivato nel paese della Rosa. Fortunatamente non ero da solo, ma il buon Bau mi aveva accompagnato nuovamente in questo viaggio non lasciandomi da solo. Era un bravo animale da compagnia, anche se a volte si comportava in maniera un po’ selvatica. Ma non mi potevo aspettare altrimenti, in fondo, il suo carattere è stato forgiato non in una situazione di cattività, ma in mezzo ai boschi. I suoi passi possenti e fieri si accostavano ai miei, un po’ meno energici. Mi stavo leggermente pentendo di aver dato il contentino al mio familiare. Non potevo tornare indietro, in ogni caso. Avrei dovuto declinare l’iscrizione a tempo debito e non ora. E poi non volevo dimostrarmi un codardo. Sarebbe stata anche una nuova occasione per viaggiare e per incontrare nuove persone. Forse era quello l’unico motivo che mi ha spinto in quel difficile viaggio verso un paese a me sconosciuto. Da ciò che era riportato nella lettera si parlava di attentati terroristici e, sostanzialmente, ero preparato ad uno scenario non dei più felici. Non mi sarei mai aspettato una situazione così grave, invece.
    Un uomo incappucciato ci accolse. Eravamo cinque per quella missione, provenienti da Konoha, Kiri e Suna. Un gruppo omogeneo, non c’è che dire. Una volta che tutti fummo presenti, cominciarono le presentazioni “ufficiali”. Il primo fu un Kakita, un certo Hayabusa.



    «Piacere, sono Timo Nara. Lui invece è Bau, piacere. »



    Portai la mano destra dietro la nuca e mi massaggiai il cuoio capelluto. Un sorriso, forse esagerato, aggiunto a quel movimento era chiaro sintomo di timidezza verso compagni di gran lunga più forti ed esperti. La mia più grande paura era quella di sentirmi un peso per la squadra, in virtù della mia scarsa esperienza e del mio carattere un po’ particolare.
    L’uomo con il cappuccio c’invitò a seguirlo. Attraversammo una parte del villaggio, se così si potrebbe ancora chiamare. Ormai tutta la civiltà che avevano messo in piedi è andata perduta, molte abitazioni erano ridotte ad un cumulo di macerie fumanti. Gli abitanti, terrorizzati, sembravano la parte più lesa. Molti di loro hanno perso familiari, i propri beni e anche i loro ricordi. Si sentiva nell’aria, oltre ad un odore acre di bruciato, una certa diffidenza nei nostri confronti. Ormai avevano paura di tutti giustamente. Un evento simile avrebbe minato la psicologia di chiunque, soprattutto quando avvengono inaspettatamente. Tutto era mangiato dalle fiamme, anche la casa dell’amministratore, dove fummo condotti. Un divano bruciacchiato sarebbe stato il luogo dove poter riposare le nostre membra. Così come ci dissero, posai tutti i miei armamenti per terra, di fronte a me. Non mi fidavo troppo a lasciare incustodite le mie armi, vista la situazione che faceva da scenario alla nostra missione. In ogni caso stavano lì, ai miei piedi, immobili proprio come dovrebbero essere. Il discorso che siamo stati costretti a sentire non mi era ben chiaro. Ci disse che era molto tempo che dovevano subire i soprusi del villaggio vicino. Improvvisamente, un attacco di quella portata. No, c’era qualcosa sotto, un evento scatenante che ha trasceso in quello schifo.
    Haya fu il primo a parlare. A ruota esposi il mio dubbio.



    «Scusi, una domanda. Il suo discorso non suona molto bene, a mio dire. Un attacco di queste proporzioni e cattiveria mi sembra incoerente per un villaggio militarmente ed economicamente superiore, come dice lei. Potevano schierare l’esercito, potevano tagliare le provvigioni alimentari, potevano fare qualsiasi cosa. Tutto troppo strano, non mi convince per niente. Io penso più a qualcosa d’esterno, che si “appoggia” a questa difficile situazione per i propri interessi, magari che risiedono proprio qui. Questo lo sa lei, qualora ci fossero. Una situazione politicamente instabile, comunque facilita l’attività criminale. Si può procedere indisturbati mentre si contano danni e si cerca un colpevole. Nella lettera, inoltre è scritto che sono stati liberati due prigionieri. Chi sono?»




     
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  4. C r o s s
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    ~ Chapter 0 of ?
    La pace nel mondo è un bene supremo e nessun bene supremo può essere conseguito senza prima passare attraverso il fuoco e la spada.

    CITAZIONE
    Narrato
    -Parlato-
    §Pensato§
    -Parlato altrui-

    Dormiva beato mentre la luce del sole gli illuminava il volto, non una nuvola in cielo, nulla lo poteva distrubare in un momento di così grande pace, almeno lo credeva lui...
    Si sentì picchettare il costato da una punteruolo di legno, aguzzo e scheggiato, più il tempo passava, più gli spietati torturatori infilvano il bastone a fondo accompagnando il gesto a risate dolci e soavi. Non tardò molto a svegliarsi, visibilmente irritato verso chi aveva osato distrubare il suo idillio, con gli occhi socchiusi attese che la figura scura, stagliata contro il sole si apprestasse a ricolpirlo per poi afferrare con grandi riflessi l'improvvisata arma ed a quel movimento grida di bambini si levarono attorno.
    Fu costretto a svegliarsi, una volta che veniva svegliato non era più in grado di riprender sonno, quelli che lui aveva confuso per nemici non erano altro che ragazzini in vena di molestie, lo avevano tastato con quel bastone come si tasta in una giornata particolarmente noiosa una... bè, vi devo dire tutto io?
    Si era addormentao sul lato di una strada, la schiena poggiata sul muro che emanava puzzo di piscio e di gatti randagi, il suo denaro era praticamente finito, da quando era giunto a Suna non era riuscito a trovare nessun ostello in grado di accoglierlo, per mangiare si era ingegnato a ladruncolo di mercato, non era mai stato così male.
    Intuì dalla posizione del sole che dovevano essere appena passate le sei della mattina, ma nonostante ciò il viottolo cominciava già a prender vita con le persone che ben sveglie rivolgevano lo sguardo avanti a loro, avvolti in lunghi mantelli dai morbidi colori parlavano fitti fitti ai loro compagni di viaggio, i più coraggiosi, spesso si trattava di grasse matrone, lo guardavano con occhi pieni di ribrezzo e scuotevano la testa, i più pavidi si riducevano solo a dargli una rapida occhiata affrettando il passo...
    Si strofinò con i polpastrelli sporchi di sabbia e terra gli occhi, provocando conseguentemente un'abbondante lacrimazione di questi ultimi, nel levarsi da quella scomoda posizione una lettera bianca cadde dal suo grembo, qualcuno l'aveva dovuta posare mentre ancora dormiva, quasi tremò all'idea che qualcuno gli si fosse avvicinato così tanto senza svegliarlo, poteva facilmente avere brutte intenzioni, ma a quanto pareva quello non era stato il suo caso. Si chinò piegando le ginocchia per raccogliere la missiva, un sigillo di cera rossa recante una rosa teneva ferma la linguetta. Strappò senza troppa cura il marchio e lasciò scivolare il contenuto sul suo palmo destro aperto per poi immergersi in una rapida lettura della filiforme scrittura nera:
    CITAZIONE
    Cari Shinobi,
    Sono l'Amministratore del Villaggio che ha richiesto il vostro intervento. Nel nostro villaggio, situato nel Paese della Rosa, vi sono stati atti terroristici, probabilmente di natura economica. Infatti, siamo stati privati di tutti i nostri beni e due dei tre prigionieri che tenevamo all'interno del nostro carcere, sono stati messi in fuga da parte di questo gruppo di banditi, se così si possono chiamare. Pertanto, Vi chiedo di recarvi al più presto nel nostro villaggio, affinchè Vi possa spiegare dettagliatamente la situazione, per quanto io sia in potere di farlo. Cordiali Saluti

    Ukuku Zatunatsu

    Si toccò la fronte con la mano, come per esclamare eureka, ma stette in silenzio, le sue labbra rimasero sigillate mentre tutto pareva prender forma nella sua testa.

    §La mia iscrizione a quella missione deve essere stata accettata. Bene. Mi metterò subito in movimento...§



    [...]



    Non ci mise poi molto, Ryuma, a prepararsi per la trasferta nel Paese della Rosa, giusto il tempo di raccimolare i suoi pochi averi, rappresentati tutti o quasi da equippaggiamenti ninja, e potè subito cominciare il suo viaggio che non gli avrebbe portato via neanche una giornata.
    Giunse al luogo d'incontro stabilito nel tardo pomeriggio, altri 5 shinobi erano lì per il suo stesso scopo, sui loro coprifronte si notava la varietà dei villaggi con cui era stata effettuata la scelta dei partecipanti, Ryuma di tutta risposta preferì tener nascosto il suo rigato coprifronte della foglia, legato al braccio destro celato dal lungo mantello incolore, al contrario ben in vista teneva stretto alla fronte quello di Suna.
    Ad aprire le presentazione ci pensò uno shinobi di Kiri, Ryu Hayabusa Kakita era il suo nome, ben presto lo imitò Timo Nara accompagnato da un lupo singolarmente addestrato, Bau, che gli fece irrimediabilmente ricordare il sensei Isidor ed il suo fido Shuko, quindi lo Hyuga pensò bene di far conoscere agli altri la sua identità:

    -Salve a voi, compagni.
    Il mio nome è Ryuma Hyuga, ninja della sabbia.-



    Si prodigò in un rispettoso inchino diretto a tutti i presenti.
    Un uomo incappucciato e coperto per tutta l'interezza del suo corpo da una lunga cappa nera impedendo ai ninja di scoprirne i tratti fisici si palesò nella stanza in cui si erano riuniti, invitandoli con voce profonda a seguirlo:

    Vi pregherei di seguirmi, Shinobi.



    Non facendoselo ripetere due volte subito si incamminarono lungo le disastrate strade di quello che rimaneva del villaggio: case diroccate si stagliavano con le loro ombre affumicate dall'impatto con qualche pericolosa katon, le persone salvatesi si aggiravano per i viottoli nella vana speranza di riuscire a ricongiungersi con i propri familiari, i più fortunati potevano riabbracciarli, mentre agli altri non restavano che corpi esamini, dilaniati dagli attacchi portati con tanta cattiveria e veemenza verso un luogo solo di villeggiatura per ricchi, privo di alcun sistema di difesa apparente, una preda sin troppo facile, un luogo che ormai era solo l'ombra di ciò che neanche troppo tempo addietro era stato...
    Il drappello si fermò davanti una di quelle rare abitazione che si erano in parte salvate dal recente attacco, l'uomo incappucciato si fece avanti e con la mano scostò il pesante portone in ferro per far entrare i 5 nella villetta. Nonostante la grandezza non spropositata della casa manteneva di per sè un certo qual lusso a cui Ryuma non era mai stato abituato e nonostante l'evidente stato di caos in cui verteva il luogo si notavano chiaramente mobili preziosi e rari libri ora sparsi impietosamente per terra.
    Un uomo calvo e visibilmente nervoso li attendeva nello studio, girava compiendo ampe circonferenze per la stanza, ma alla vista dei nuovi arrivati frenò all'improvviso sulle punte consunte di un paio di scarpe scamosciate, nonostante quello dovesse essere un liete evento, rimase comunque restio al loro apparire. Li fece spogliare delle loro armi e di tutto quello che poteva apparire come sospettoso o pericolosa ad una mente così debilitata dagli ultimi avvenimenti.
    Privi ormai di armamenti o difese alcune l'uomo parlò:


    -Non avrei voluto convocarvi qui, cari Shinobi, interrompendo così i vostri impegni quotidiani. Purtroppo, la situazione è peggiore del previsto. Infatti, ci hanno attaccato a nostra insaputa. A un giorni di marcia da qui, c'è un Villaggio. Siamo in conflitto da moltissimo tempo, ormai. L'unico mio sospetto può essere questo. Loro ci han sempre dato fastidio. La loro supremazione militare e economica è evidente, tuttavia noi abbiamo sempre dovuto ribellarci alle loro angherie, subendo in continuazione. Ora, qualora aveste domande, vi invito a porgermele.-



    Prima di parlare, Ryuma stette a sentire cosa avevan da dire i suoi compagni, per evitare domande già poste, furono proprio i primi due a presentarsi che si rifecero avanti con nuove questioni:

    -Ci potrebbe dire chi è l'Amministratore del Villaggio e come sono organizzati a livello militare? Naturalmente se ne è a conoscenza...-

    -Scusi, una domanda. Il suo discorso non suona molto bene, a mio dire. Un attacco di queste proporzioni e cattiveria mi sembra incoerente per un villaggio militarmente ed economicamente superiore, come dice lei. Potevano schierare l’esercito, potevano tagliare le provvigioni alimentari, potevano fare qualsiasi cosa. Tutto troppo strano, non mi convince per niente. Io penso più a qualcosa d’esterno, che si “appoggia” a questa difficile situazione per i propri interessi, magari che risiedono proprio qui. Questo lo sa lei, qualora ci fossero. Una situazione politicamente instabile, comunque facilita l’attività criminale. Si può procedere indisturbati mentre si contano danni e si cerca un colpevole. Nella lettera, inoltre è scritto che sono stati liberati due prigionieri. Chi sono?-



    Il Nara insinuò nella mente del Cardinale un tarlo del dubbio, tutte le sue supposizioni sarebbero potute cadere come un castello di carte, ma nell'eventualità era sempre bene tenere tutte le ipotese a buon conto.
    Facendosi coraggio e con un sottile sorriso dipinto in volto fu lo Hyuga a farsi avanti per la terza domanda:


    -Vorrei porre una domanda simile a quella fatta da Timo: è possibile interrogare il terzo prigioniero rimasto?
    Sono sicuro che usando le giuste leve sarà lui a fornirci tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno.-

     
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    Shinkan- Metsubou
    Il villaggio distrutto



    La missiva arrivò in un brutto momento. Ma non era colpa dell’omino che la teneva in mano...poverino, aveva addirittura dovuto attraversare una parte di deserto per trovare il giovane ninja di Suna.
    Quello arrivò con passo cadenzato, appesantito leggermente dall’inconsistenza della sabbia. Era sudato e con un abbigliamento che non si confaceva al deserto.Hohenheim non lo guardava direttamente, ma piccoli accorgimenti gli permisero di cogliere tutti questi particolare. Aveva un respiro affannato, mentre il ninja era calmo, fermo, in contemplazione...

    “ Signor Hohenheim...oh mamma...buon giorno...vengo dal paese della Rosa...sono qui per recapitarle una lettera molto importante...mi sta ascoltando?”


    Il ninja stava fermo, gli occhi che guardavano un punto nel cielo non contraddistinto da alcun segno...

    “ Signor Hohenheim...mi scusi...”

    “ Shhhh...silenzio!”


    Il volto dell’omino si fece, se possibile, ancora più rosso, non dovuto questa volta all’accaloramento per il caldo...

    “ Signor Hohenheim...la missiva che porto ha un’importanza vitale per il mi villaggio.Lei ...”


    BOOOOOOOM


    Il polverone si alzò rapido mentre numerose schegge di roccia volavano in tutte le direzioni.L’omino, al sentire il forte rumore, sobbalzò leggermente, mentre sul volto del sunese si dipingeva un’espressione di piacere immenso.Poi l’occhio colse qualcosa che non andava.Rapido l’espressione facciale volse all’ira mentre il sunese si addentrava nel polverone, sparendo alla vista dell’omino. Pochi secondi in cui il postino si sentì da solo con deserto, poi rivide la figura dello shinobi, quando tutta la sabbia si fu posata, guardare un buco. Coinvolgeva la buona metà di un piccolo masso , mentre la parte maggiore dell’esplosione si era abbattuta sul terreno.

    “ Dannazione!”


    Sbottò il ragazzo di Suna facendo nuovamente saltare in aria l’omino.Con piglio alterato si volse verso di lui, quasi avesse intenzioni poco cordiali. Qualche goccia di sudore scorse più velocemente sulle guance paffute dell’addetto alla consegna. Ma non successe nulla. Il ninja sfilò sul lato destro dell’uomo solo sfiorandolo.Quando la tensione si sciolse, il postino si rese conto che la lettera da consegnare gli era stata sfilata dalle mani, mentre qualcosa di molto simile a saliva gli bagnava il palmo...

    [...]


    La sagoma del ninja della sabbia comparve all’ingresso del villaggio.Il mantello che svolazzava leggermente lasciava intravedere la sacca nella quale era contenuta la sua arte. Qui incontrò gli altri giovani shinobi che, pensava, avrebbero agito insieme a lui per portare a termine la missione.
    Come qualcuno aveva già fatto si presentò:

    “ Buon giorno a tutti il mio nome è Hohenheim Kakita...lieto di fare la vostra conoscenza”.


    In realtà il giovane shinobi avrebbe voluto chiarire qualche altro punto con la squadra, giusto per avere un minimo di organizzazione interna, ma non ce ne fu il tempo. Una misteriosa figura incappucciata si mosse verso di loro dicendo:
    CITAZIONE

    ° Vi pregherei di seguirmi, Shinobi. °


    Il gruppo si mosse senza esitazione. La meta non era distante e, una volta individuatola, Hohenheim si interessò del paesaggio che lo circondava.Non è che ci fosse molto da guardare.La ripetitiva monotonia di case distrutte lasciava intendere ben poco sulle condizioni del villaggio.Ciò nonostante Hohenheim si avvicinò lo stesso per studiarle meglio, così almeno da capire se erano state distrutte da un semplice incendio o da un’esplosione, cosa che lo toccava in particolar modo.
    In breve comunque raggiunse il gruppo .Insieme ai suoi compagni venne portato al cospetto di quello che doveva essere l’amministratore del villaggio.


    CITAZIONE

    ° Non avrei voluto convocarvi qui, cari Shinobi, interrompendo così i vostri impegni quotidiani. Purtroppo, la situazione è peggiore del previsto. Infatti, ci hanno attaccato a nostra insaputa. A un giorni di marcia da qui, c'è un Villaggio. Siamo in conflitto da moltissimo tempo, ormai. L'unico mio sospetto può essere questo. Loro ci han sempre dato fastidio. La loro supremazione militare e economica è evidente, tuttavia noi abbiamo sempre dovuto ribellarci alle loro angherie, subendo in continuazione. Ora, qualora aveste domande, vi invito a porgermele. °


    Rapidi i suoi compagni porsero domande estremamente intelligenti.Hohenheim fu contento della perspicacia di quelli, non gli piaceva lavorare con degli incapaci. Per quanto lo riguardava aveva solo una domanda:

    “ I vostri problemi sono chiari, ma a questo punto come possiamo aiutarvi?Certamente non possiamo muovere una guerra noi quattro contro un intero villaggio. Immagino quindi che ci stia chiedendo un’operazione mirata.Per l’appunto cosa volete che facciamo? Nella missione era segnalato che ci sono delle voci che vogliono tutto questo a causa di una persona? Che sapete dirci dell voci a riguardo?”



     
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    Un'altra lettera, un altra missione. Ero reduce da un altro impegno lavorativo portato a termine lontano da casa e da un altro ancora che di poco mi aveva fatto allontanare di Konoha e lo stress inevitabile di tutto quel movimento si faceva sentire. Accolsi questa nuova chiamata alle armi con frustrazione e rassegnazione, non poteva essere altrimenti. Ultimamente mi era toccato il ruolo di caposquadra, un ruolo cioè pieno di responsabilità e altre cose talmente noiose che mi tedia pure scriverle. La richiesta del cliente era a dir poco distruttiva, ma nel vero senso della parola. Non c'era alcuna specifica sugli altri componenti del team ma subito pensai ad una composizione pressoché casuale, d'altra parte quell'inutile istituzione chiamata Accademia era solita comporre così le sue squadre di ninja.

    [ ... ]

    Per il giorno indicato mi feci trovare sul posto della missione, il viaggio su sostanzialmente tranquillo e quindi noioso, come del resto tutto da qualche giorno a quella parte. Il benvenuto fu alquanto sospetto. Un uomo incappucciato faceva da contorno ad uno scenario davvero macabro e triste. Case ancora in fiamme riscaldavano quell'ambiente gelido di paure e disgrazie, quasi che tutto il resto potesse cadere in secondo piano. Io fui l'ultimo a presentarmi, ero stato infatti preceduto dagli altri tre shinobi che avrebbero poi composto il nostro team.

    « Ryuji Uchiha di Konoha. »

    Non dissi null'altro. In un modo o nell'altro tutti gli altri miei compagni mi saltarono alla mente, chi per un motivo chi per un altro. Era insomma una composizione si fortuita ma anche fortunata.

    [ ... ]

    Quando fummo sistemati all'interno di una casa tranquilla ci venne spiegato in cosa consisteva la missione e tutte le possibili teorie avanzate dalle più alte cariche del villaggio. Si parlava di un borgo vicino ben più sviluppato e potente, il quale si era ipoteticamente deciso a passare ai fatti. Quando l'uomo incappucciato terminò il suo monologo ci chiese di porgergli domande semmai ne avessimo avute. Io non aprii bocca, mi limitai ad ascoltare, da che avevo memoria non ero mai stato un tipo loquace.

     
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  7. Meriu
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    Una faccenda disastrosa - Act Two

    Tra le tante idee messe in risalto dalle domande degli Shinobi, soprattutto una colpì l'Amministratore del Villaggio, che era convinto che nessuno avrebbe mai pensato a quel piccolo dettaglio nella sua storia. Incredulo ancora, vide che il ragazzo che aveva posto la domanda si allontanò, senza proferir parola. Chissà dove fosse sparito. Si sapeva solo che sen'era andato, senza lasciar alcun indizio sulla sua destinazione. Forse, volveva soltanto ritornare a casa, stanco dell'aria che tirava nel villaggio della Rosa. Tuttavia, l'Amministratore decide di rispondere ai quesiti dei quattro, per consolidarne la conoscenza in materia della loro missione e per rinfrescargli la memoria.

    ° Risponderò per punti. A te, che mi hai chiesto riguardo l'Amministratore del Villaggio vicino al nostro, ti rispondo che si chiama Usanagi. E' nuovo di queste parti e sembra sia riuscito subito a introdursi nell'ambiente del villaggio, forse grazie a elargizioni in denaro e favoritismi ai cittadini. So solo che è un bastardo. Passando a te, poi, ti dico subito che io ho pensato a quel villaggio, poichè intorno a noi abitano soltanto piccole popolazioni in accampamenti, che sono troppo arretrate e deboli per sferrare un'offensiva così ben organizzata. Per i prigionieri, sono due Nukenin di Livello D. Tutti e tre Chunin. Come vi ho detto, uno di loro è ancora dentro alla cella. Era stranamente tranquillo quando siamo andati a controllare e non era fuggito, nonostante la porta della cella fosse spalancata. Questo personalmente m'inquieta e soprattuto potrebbe crearvi problemi qualora voleste interrogarlo. Mi aggancio alla prossima domanda. E' pazzo l'unico rimasto. Pare gli abbiamo lavato il cervello. E' l'ipotesi più accreditata. Non so come altro spiegarmelo. Potrete tuttavia vedere voi stessi, qualora sceglieste di interrogarlo. Ora, passando all'ultima domanda, la tua, posso dirti solo che si pensa che sia stato il villaggio adiacente, come ho già detto al tuo compagno ma le mie fonti non possono essere completamente attendibili. Comunque, ora vi devo lasciare. Ho molte carte da firmare. Questo casino mi ha messo in mano moltissimi documenti da timbrare e firmare. Non potete neanche immaginarvi. Il mio responsabile del carcere,vi porterà dal prigioniero, qualora lo desideriate. °

    Accompagnati fuori, i ninja sarebbero stati accompagnati alle celle, per provare ad interagire con il prigioniero.

    [...]

    image

    Il fetore di fogna, opprimeva quelle quattro mura a sè stanti nelle celle. Gli uomini sbarbati, pieni di sporco sulla pelle, che indossavano vestiti grezzi di color beige, con una targhetta bianca dipinta a caratteri neri sulla schiena per identificare i prigionieri, li rendevano uomini burberi, senza speranza. Esseri umani, come bestie. Reclusi all'interno di quadrati puzzolenti per aver commesso un qualche crimine, spesso piuttosto grave. Assassinio, borseggio o peggio sequestro o infiltrazione. Tutte pene imputabili. Dal fondo del corridoio permeato di sbarre in acciaio ricoprenti le celle, un uomo cantava. Non era un canto. Era un ritornello spaesato. Normale per lui, ma per gli altri terrificante.

    Spr ang ate le finestre, nascondetevi

    Stanno arrivando

    La guardia li accompagnò giusto fino all'entrata della cella. Poi, il buio. Solamente il volto del prigioniero, distruggeva quell'ombra così perfetta e regolare. La guardia accanto alla cella avrebbe aperto loro, qualora l'avessero richiesto. Un contatto diretto.

     
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  8. ¬Hayabusa
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    [Casa dell'Amministratore ~ Tardo Pomeriggio]



    ° Risponderò per punti. A te, che mi hai chiesto riguardo l'Amministratore del Villaggio vicino al nostro, ti rispondo che si chiama Usanagi. E' nuovo di queste parti e sembra sia riuscito subito a introdursi nell'ambiente del villaggio, forse grazie a elargizioni in denaro e favoritismi ai cittadini. So solo che è un bastardo. Passando a te, poi, ti dico subito che io ho pensato a quel villaggio, poichè intorno a noi abitano soltanto piccole popolazioni in accampamenti, che sono troppo arretrate e deboli per sferrare un'offensiva così ben organizzata. Per i prigionieri, sono due Nukenin di Livello D. Tutti e tre Chunin. Come vi ho detto, uno di loro è ancora dentro alla cella. Era stranamente tranquillo quando siamo andati a controllare e non era fuggito, nonostante la porta della cella fosse spalancata. Questo personalmente m'inquieta e soprattuto potrebbe crearvi problemi qualora voleste interrogarlo. Mi aggancio alla prossima domanda. E' pazzo l'unico rimasto. Pare gli abbiamo lavato il cervello. E' l'ipotesi più accreditata. Non so come altro spiegarmelo. Potrete tuttavia vedere voi stessi, qualora sceglieste di interrogarlo. Ora, passando all'ultima domanda, la tua, posso dirti solo che si pensa che sia stato il villaggio adiacente, come ho già detto al tuo compagno ma le mie fonti non possono essere completamente attendibili. Comunque, ora vi devo lasciare. Ho molte carte da firmare. Questo casino mi ha messo in mano moltissimi documenti da timbrare e firmare. Non potete neanche immaginarvi. Il mio responsabile del carcere,vi porterà dal prigioniero, qualora lo desideriate. °



    Una vena fuoriuscì dall'epiderme del giovane Kakita: la mano velocemente era calata sotto il manto, a livello dell'elsa della Katana, quasi volesse afferrarla e sferrare un colpo all'aria; Usanagi era un nome che lo faceva alterare ogni volta che solamente toccava il suo cervello: un pazzo furioso, pieno di se e dalle manie estroverse come i bordelli e manipolare le persone. Proprio a causa sua Ryu era quasi morto, a causa della sua follia suo figlio era divenuto un mostro come probabilmente lo erano diventate tante altre persone. Non aveva nemmeno preso veramente in considerazione le risposte ai quesiti dei giovani alleati, anche se vagamente aveva capito che ora sarebbero stati mandati dal prigioniero rimasto, considerato privo di una mente propria; prima che fossero accompagnati fuori, Ryu decise di interagire con il gruppo che si trovava in quella stanza per rivelare la vera identità dell'Amministratore nemico.

    " Usanagi... So chi è, ho già avuto il piacere di incontralo ed è bene che vi spieghi cosa conosco sulla sua persona: è un pazzo, privo di morale, che si diverte a controllare le persone attraverso esperimenti brutali e pericolosi; la sua follia lo spinse anche a tramutare il suo stesso figlio in una macchina da guerra. Anche se non so bene cosa ci faccia qui, scommetto che il prigioniero rimasto probabilmente è stato trattato mentalmente dagli scienziati ai piedi del furfante, oppure è un'esperimento mal riuscito. Naturalmente le mie sono solo deduzioni senza una base sicura, ma so che Usanagi può fare questo e molto più... Orsù, andiamo del prigioniero..."



    [Carcere ~ Tardo Pomeriggio]



    [...]



    Il gruppo fu accompagnato all'interno del piccolo carcere del paese: una fogna, priva di qualsiasi elemente che la potesse caratterizzare come edificio; erano solo delle mura grigiastre, sporche come i detenuti sbarrati dentro pochi metri cubi. Una canzoncina si levava dal fondo della bettola, posto in cui li stava conducendo la guardia: recitava sempre le stesse parole, inquetanti quasi come fossero una predizione.

    Sprangate le finestre, nascondetevi
    Stanno arrivando



    Chi stava arrivando? Cosa voleva dire il prigioniero? Nah, Ryu non credeva che il prigioniero fosse veramente pazzo: forse intendeva riferire qualcosa a tutti coloro che lo ascoltavano, forse aveva il potere della premonizione... quando vi era implicato Usanagi, tutto era possibile. Giunti dinanzi la cella del Chunin, Ryu diede una prima occhiata della situazione: una sguardo gelido irrompeva nel buio soffocato in parte della vista crepuscolare del Kakita, lo sguardo morto o divertito, uno sguardo che se osservato bene non traspariva alcuna emozione. Ryu voleva entrare dentro, voleva placare la sete di conoscienza che lo stava pian paino consumando da quando aveva sentito la parola Usanagi. Con un cenno d'intesa Ryu si fece aprire la cella, stando comunque ben allerta visto che l'uomo all'interno della cella era sempre un Chunin. La mano sull'elsa, l'altra a protezione del volto: sicuramente il prigioniero non era armato, perciò l'unica soluzione che poteva avere se volesse attaccare sarebbe stato un pungo o calcio nelle zone più pericolose quali stomaco o volto.

    " Piacere... vorrei porti alcune domande, se mi è concesso... "



    Una breve pausa si potè udire nel discorso del giovane Kakita: in quell'istante Ryu voleva capire se il prigioniero fosse stato al gioco del giovane oppure se avesse attaccato. Se fosse rimasto fermo, Ryu avrebbe proferito alcune parole dal tono piuttosto dispregiativo di chi si crede superiore.

    " Che cosa sai di Usanagi? Che intenzioni ha riguardo questo villaggio? Sai se è veramente lui dietro l'attacco? "



    Ryu sperava in risposte soddisfacienti, anche se la presunta pazzia del prigioniero avrebbe forse complicato un po' le cose... Non aveva nemmeno intenzone di chiedere riguardo la filastrocca recitata dall'improvvisato cantautore, probabilmente lo avrebbero fatto gli altri... voleva solo sarere che cosa Usanagi stesse architettando...







    SPOILER (click to view)
    Parlato Prigioniero
    Parlato Amministratore
    Parlato Ryu
    Narrato


     
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  9. t1m0
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    C a n t i l e n e


    » R e c i t a z i o n e ?





    La risposta alle nostre domande non tardarono ad arrivare. Il succo del concetto era che avevamo la possibilità di interrogare quel prigioniero stranamente non liberato. Era un Nukenin di livello D. Il Kakita, al nome Usunagi, sembrò turbato, tanto che dovette dare delle spiegazioni sufficienti per quel suo cambio di umore. Dalla sua descrizione sembrava un mostro. Anzi, lo era giacché aveva sfruttato anche il corpo del figlio per degli strani esperimenti di cui non ero a conoscenza. L’espressione “macchina da guerra” mi turbò non poco. Chissà quali modifiche, quali droghe ha dovuto somministrare a quel così diretto parente per tramutarlo in quel modo. Non riuscivo minimamente ad immaginare quale orrore quella mente avrebbe potuto creare. Sicuro qualcosa di estremamente pericoloso e che mai avrei voluto guardare con i miei occhi.



    «Haya, ma che tipo di esperimenti compiva questo amministratore? »



    Attesi sue risposte. La sua conoscenza avrebbe sicuramente reso più chiaro il tutto. Maggiori informazioni sarebbero state utili per non trovarmi in difficoltà in futuro. Tornare a casa era la mia prima priorità. Non volevo essere impreparato. Qualsiasi cosa accadesse la dovevo affrontare con la maggiore sicurezza e padronanza di me. Non mi potevo permettere di sbagliare niente, non dovevo essere un peso per il gruppo comporto da gente con molta più esperienza di me. Principalmente, volevo programmarmi il tutto per non avere sorprese di sorta. Non le ho mai sopportate in fondo.



    «..»



    Le prigioni sembravano situate in una cloaca. Quel terribile odore che emanava quel posto non farebbe pensare altrimenti. Un fetore che difficilmente potrei sopportare troppo a lungo e probabilmente non mi ci sarei mai abituato. Sotto questo punto di vista ammiravo quei prigionieri. Non capivo come facevano a rimanere tranquilli in mezzo a tanta malsana aria. Avevano un controllo del loro corpo ed una sopportazione veramente fuori dall’ordinario anche per non tollerare una cantilena stonata che turbava quel precario equilibrio. Strane parole, strani versi. Era il nostro uomo, un pazzo a cui è stato fatto il lavaggio del cervello, a detta dell’amministratore. Non ripeteva altro, come se fosse convinto di ciò che stesse dicendo, come se fosse un dogma al quale tutti sarebbero dovuti sottostare. Prima di interagire con la strana figura, mi venne un’idea su come estorcergli qualche informazione.



    «Reggetemi il gioco, faccio finta di essere un cittadino disperato. Forse così potremmo sapere qualche cosa. Tenete il mio equipaggiamento, non deve capire che sono uno shinobi. »



    Accarezzai il manto nero del mio cane e gli imposi di rimanere lontano. Non mi avrebbe dovuto disturbare in quella prova d’attore che speravo riscuotesse lo sperato successo. Passai le mani sugli sporchi muri in modo da imbrattarmele. Con casuali movimenti mi sarei “truccato” la faccia con quel particolare maquillage, così da sembrare un credibile abitante che ha appena perso la casa nell’esplosione. Il Kakita, nel frattempo, stava cercando un approccio formale con quel Chunin. Sarei dovuto sembrare il più disperato possibile, una persone che, come molti, avrebbe scalzato chiunque pur di salvare sé stesso. Persi improvvisamente quel lato del carattere svogliata e nullafacente che mi portavo sempre dietro. Ero effettivamente molto turbato dalle parole di Hayabusa. La paura compie brutti scherzi, ma rende più audaci e attivi. Istinto di sopravvivenza dicevano.
    Una prolungata visione verso una luce elettrica avrebbe permesso un’inusuale lacrimazione. Ogni dettaglio doveva essere calcolato, e occhi gonfi di pianto speravo avrebbero fatto al caso mio.



    «Oddioo.. Oddio.. Aiuto.. »



    Corsi verso la cella del Nukenin urlando e sbraitando come un ossesso. Arrivai accanto al mio compagno e cercai di dargli una spinta in modo tale che tutta l’attenzione del prigioniero fosse rivolta a me. Non volevo essere troppo brusco. Farlo cadere in quello schifo non sarebbe stato piacevole per chiunque. Speravo che non avesse opposto resistenza alla mia azione e che anche lui mi lasciasse recitare la mia parte. Mi attaccai alle sbarre e le strinsi con violenza. Flessi leggermente le ginocchia e feci finta di appendermi a quelle sbarre d’acciaio. Una voce rotta da singhiozzi e sospiri avrebbe modificato il mio normale tono di voce. Mi stavo piano piano immedesimandomi nella mia parte.



    «Tu, io.. ho perso i miei genitori nell’esplosione, oddio.. aiutami, mi hanno detto che sai qualcosa, mannaggia la miseria che casino, ti prego, chi sta arrivando, ti prego dimmelo, ho paura, non voglio morire.. »



     
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    Shinkan- Matsubou
    L’uomo che cantava in cella


    L’amministratore rispose brevemente ai quesiti dei ninja.Sinceramente, sebbene le informazioni fornite erano interessanti e sarebbero state sicuramente utili al gruppo, Hohenheim non trovò particolare soddisfazioni nelle parole dell’uomo. Lo vide sfilare via, diretto a risolvere burocrazie delle quali Hohenheim non voleva nemmeno sentire parlare. Intanto si incamminò col gruppo verso la cella dell’unico uomo che non era fuggito e al quale, a quanto pareva, avevano fatto il lavaggio del cervello.Mentre si voltava però gli venne in mente una cosa:

    “ Amministratore, mi scusi...non è che potremmo avere delle foto segnaletiche dei due ninja scappati, più i dati dei loro crimini..?”


    [...]


    Effettivamente, a Hohenheim questo tizio che non era fuggito interessava particolarmente. Sicuramente non era una cosa che capitava tutti i giorni, e il ninja dubitava che ciò fosse a causa di un forte senso civico. Gli avevano lavato il cervello...assurdo!
    Intanto la loro passeggiata fu piacevolmente interrotta dall’intervento di Ryu il quale disse di aver già avuto a che fare con questo Usanagi. Finalmente una notizia concreta. Il racconto del kiriano era raccapricciante, ma molto istruttivo. Se queste erano le persone che dovevano affrontare , allora lo shinobi non si meravigliava di quello che era successo all’incarcerato.
    Ascoltò la domanda del giovane foglioso accompagnato da un lupo e poi disse:

    “ Si Ryu, raccontaci più nel dettaglio... più ne sappiamo meglio è...”


    [...]


    Un forte puzzo di fogne colpì le sensibili narici del ninja.Istintivamente la mano fu portata all’altezza della bocca, mentre il volto si irrigidiva in una smorfia di disgusto...
    Il luogo era squallido...anche per una prigione. Al ninja di Suna dava l’impressione che chi avesse progettato quel posto volesse dire solo una cosa ai detenuti: “ Siete nella merda...”. Che ironia da quattro soldi...
    Il bambino di Suna camminava tra file di sbarre colme di spettatori rei di chissà quali colpe.Ma Hohenheim se ne curava poco.Sapeva che se avesse guardato nei loro visi avrebbe alla fine provato pietà, e la pietà non era un sentimento con cui andava d’accordo. A metà corridoio , sentì un canto levarsi dall’ultima cella. Una melodia lamentosa, priva di un ritmo dicibile di tale nome, più dettato da una specie di inerzia che da una vena artistica. Mano mano che si avvicinavano ,Hohenheim potè scorgere le ombre che avvolgevano la cella dove il cantore dava prova delle sue scadenti abilità canore. Hohenheim guardò il viso di quell’uomo...un viso spento, folle...
    Vide subito partire Ryu alla carica, così come il giovane di Konoha. Hohenhiem non volle interrompere il loro tentativo, anche perché affollare la stanza non sapeva quanto potesse essere utile. Decise quindi di aspettare.Inoltre, siccome aveva lo strano sentore che le parole del chunin fossero un monito, controllò bene la planimetria di quel corridoio individuando porte e finestre... In seguito si posizionò in maniera tale da avere a portata d’occhio la finestra più vicina e la cella del chunin, così da poter intervenire in entrambe le direzioni. La mano sinistra già era sotto il mantello, tra la sacca dell’argilla e quella dei kunai, pronta a tutto. Intanto osservava i rimanenti compagni e disse:

    “ Io penso che al limite entrerò per ultimo qualora non otteniate risultati, intanto preferisco rimanere qui . E’ vero che se quei due che sono fuggiti hanno avuto la briga di fargli il lavaggio del cervello , è poco probabile che tornino...ma non costa nulla essere vigili, giusto? Ah, vedete se mostrandogli le foto dei due fuggitivi riusciamo a farlo rinsavire...”


    Rimase quindi con gli occhi aperti e le orecchie tese, mentre si gustava la sceneggiata che i suoi compagni stavano mettendo in atto nella cella.

     
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  11. Meriu
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    Una faccenda disastrosa - Act Three

    Le domande cominciarono a susseguirsi, mentre con un pò di preoccupazione il primo Shinobi entrò nella cella, con l'intenzione di interrogare il prigioniero. Parlava di un certo Usanagi. Non avrebbe di certo ricevuto la risposta desiderata, anche per il grado di follia e pazzia del Nukenin. Il suo volto ancora pareva stregato, mentre quest'ultimo si mise ad oscillare in modo angosciante, portando le braccia alle gambe, con le quali si era messo a terra, seduto. Oscillava. Il tutto era tremendo, oltre che pauroso. Qualcuno con una mente così malata. Ma non era solo colpa sua. Le continue vicessidutini l'avevano provato e ciò era visibile chiaramente. Rialzandosi lentamente, il Nukenin si portò a pochissimi centrimetri dal Kiriano, posizionando il proprio volto praticamente attaccato a quello dello Shinobi.

    Us ana gi hai detto ? Non conosco nessuo con quel nome

    Parole sempre più simili ad una cantilena. Nessun tono di serietà, solamente quell'insanità mentale propria di un pazzo, se così poteva chiamarsi. Sdraiandosi sulla brandina scomoda e puzzolente poi, il ninja dalla pelle nera, si sdraiò, senza dar segni di pazzia apparente. A vederlo così, poteva dar l'impressione di un normalissimo prigioniero, ormai rassegnato al suo destino. In realtà, era il contrario. Giunse poi un nuovo Shinobi. Quest'ultimo, entrò urlando, piangendo quasi, in una commedia che venne subito smascherata del Nukenin, che in quel momento, non sembrò esser il pazzo che fino a pochi istanti prima aveva terrorizzato Hayabusa.

    ° Finiscila. Con me le finte non funzionano. Sappilo. °

    Quale mostro, poteva prima fingersi pazzo e poi rinsalire dopo una sceneggiata simile ? Probabilmente, quel Traditore era un abile smascheratore di trucchi [Interpretazione]. La farsa fu immediatamente smascherata e di sicuro, sul volto dell'attore, sarebbe comparsa una vena di incredulità. Fino a pochi istanti prima, infatti, egli aveva dato segno di instabilità psicologica, per poi smentirsi poco dopo. Un Nukenin davvero strano. Qualcuno che non si incontra tutti i giorni, in sostanza. Nel frattempo, qualcuno con delle foto, che stavano girando di mano in mano, venne osservato dal prigioniero. Strappando le foto dalle mani di coloro che le stavano osservando, il ninja nero le attaccò al muro della cella, per poi tracciare attorno un perimetro pressappoco rettangolare, nel quale attacco le foto tramite due dei tanti chiodi attaccati al muro.

    image......image

    La farsa finì. Forse per paura, per timore di possibili ripercussioni negative, il prigioniero rivelò invero tutto. Quelle foto, l'avevano quasi risvegliato. Rimesso in sesto, si potrebbe dire.

    ° Loro due, eran in cella con me. Son due Nukenin di livello D, proprio come me. Eravamo tre Chunin inseparabili, l'Accademia ci sfruttava praticamente sempre, per missioni che interessassero i nostri tre villaggi d'origine, ovvero Kiri, Konoha ed Oto. Ma, un giorno, il quarto in squadra morì, poichè l'Accademia non lo ritenne idoneo a continuare, probabilmente perchè lo vide come un traditore. Noi ci ribellammo e fummo confinati in queste celle, a disperarci tra di noi, aspettando il giorno in cui l'Accademia avrebbe capito. Volevamo organizzare una sommossa, ma non è riuscita. Io son dovuto rimanere qui, per coprire loro due. Begli amici, direte voi. Ma questi non sono fatti vostri. Sta di fatto che io sto fingendo, per portare a compimento una missione molto più importante della mia stessa vita. In realtà, e parlo con te, Usanagi è un mio conoscente ed è proprio per colpa sua se ora sono qui. Ha fatto esperimenti anche su mio figlio, privandomene per sempre. Al ritorno dalla missione, lo seppi ed organizzai coi miei compagni una sorta di rivolta, per ucciderlo. Ora loro due sono in giro per i territori di Usanagi e stanno portando a compimento il mio compito. Io non ci sarò, ma è come se fossi presente. Ora andatevene, la guardia di turno sta per ritornare. °

    Con un sorrisetto diabolico, il nero si dileguò nell'ombra, prima di riprendere a cantare la propria cantilena. Era un finto pazzo. Quello ormai era ben chiaro. Il problema stava semplicemente nel capire se stava o meno mentendo. Non potevano essere sicuri. Era un abile attore, dopotutto.

    [...]

    Fu così che, da un momento all'altro, un messo, mandato probabilmente da qualcuno, giunse sotto nelle celle. Correndo goffamente, per la stazza e le gambe tozze, per poco non inciampò, prima di giungere finalmente davanti agli Shinobi. Chissà cosa voleva. Semplici informazioni o avvisi importanti ?

    ° Anf..Anf....Anf..... Shinobi, devo avvertirvi...Anf.. è sparito un rotolo contenente informazioni segretissime dall'ufficio dell'Amministratore. Non sappiamo nulla del rapinatore. Nulla di nulla. Dovete provare ad inseguirlo. Si sta dirigendo nella foresta. Muovetevi. Abbiamo assoluto bisogno di quel rotolo. Forza, muovetevi ! °

    Correndo fuori, i quattro avrebbero potuto notare un certo numero di uomini che stavano correndo verso l'Amministrazione, intenti forse ad accertarsi della situazione. Alcuni uomini indicavano una direzione, la stessa. Era forse quella predestinata ? L'uomo tozzo arrivò correndo da dietro, per avvertirli. Avrebbero dovuto correre, per dirigersi verso il luogo ove il fuggitivo stava scappando. Al limitare dell'inizio della foresta, fuori dalla giurisdizione del villaggio.

    [...]

    image

    Appena dentro, si potè udire un sordo rumore, delineato dalla rottura di una quercia. Infatti, le urla di un umano, fecero vibrare l'intera foresta. I quattro sarebbero rimasti scioccati. Solamente la paura. Solo l'immobilità, davanti a due creature grandi decine di volte più di un uomo normale. A terra, i corpi di quattro Shinobi morti, probabilmente mandati dal villaggio. Solamente un ninja, sopra ad un ramo d'albero, suonava un flauto. I quattro si sarebbero ricordati di lui, poichè pochi attimi prima l'avevano visto in foto. Questo abbassò il flauto, per scrutare meglio le figure appena giunte. Dietro di sè un rotolo. Eccolo. Era proprio lui ma perchè aveva rubato un rotolo dal villaggio ? Interrogativi che sarebbero spaziati nella mente dei giovani durante quel lasso di tempo. Mentre il ninja portava nuovamente le mani al flauto, le due creature demoniache si preparavano ad attaccare con irruenza. Una delle due, tentò di portare un colpo con una grande mazza in legno che sorreggeva in mano, contro Timosaki, ignorandone l'identità, sfruttando solo la possibilità di uccidere qualcuno. Il secondo, invece, tentò di colpire con un pestone Hoheneim, che si sarebbe ritrovato spiaccicato, qualora avesse accusato in pieno il colpo.

    Richiamo degli Oni II
    Tipo: Ninjutsu
    Villaggio: Oto
    Note musicali: 5
    Richiede: Flauto dei Demoni I
    Questa tecnica è una variate sostitutiva della Kuchiyose no Jutsu, specifica del clan Shimasu e consente di evocare Oni come aiutanti. Per richiamare questa specifica categoria di aiutanti è necessario il proprio chakra e una goccia di sangue, mentre il tipo di Oni evocato dipenderà dal livello della tecnica stessa. Ogni Oni usufruirà degli slot dell'utilizzatore per eseguire azioni e reagirà solamente agli stimoli sonori che lo Shimasu darà tramite lo strumento. A questo livello della tecnica sarà possibile evocare due Oni, le cui caratteristiche corrisponderanno a quelle di un'energia Rossa.
    (Livello: 5 / Consumo: Alto)
    (Evocazione fino a due Oni)
    [Sostituisce il I livello]

    Come avrebbero reagito, gli Shinobi, davanti a dei colossi del genere ?

     
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    Shinkan - Matsubou
    Rivelazioni e pifferai



    Purtroppo i tentativi degli shinobi che si fiondarono nella cella non ebbero grandi risultati.Eppure quel chunin era strano. Sembrava che alternasse momenti di pazzia ad attimi di estrema lucidità, una lucidità che, tra l’altro, gli aveva permesso di non essere imbrogliata dal foglioso. Hohenheim guardava la scena con occhi attenti cercando di penetrare la mente di quell’individuo così particolare. Era pazzo davvero? O fingeva? Stava di fatto che la sua recita era magistrale e loro erano come tanti bambini affascinati.
    Qualcosa cambiò quando vide le foto dei suoi compagni scivolargli di fronte. Le prese e le inchiodò al muro, poi parlò:

    CITAZIONE
    ° Loro due, eran in cella con me. Son due Nukenin di livello D, proprio come me. Eravamo tre Chunin inseparabili, l'Accademia ci sfruttava praticamente sempre, per missioni che interessassero i nostri tre villaggi d'origine, ovvero Kiri, Konoha ed Oto. Ma, un giorno, il quarto in squadra morì, poichè l'Accademia non lo ritenne idoneo a continuare, probabilmente perchè lo vide come un traditore. Noi ci ribellammo e fummo confinati in queste celle, a disperarci tra di noi, aspettando il giorno in cui l'Accademia avrebbe capito. Volevamo organizzare una sommossa, ma non è riuscita. Io son dovuto rimanere qui, per coprire loro due. Begli amici, direte voi. Ma questi non sono fatti vostri. Sta di fatto che io sto fingendo, per portare a compimento una missione molto più importante della mia stessa vita. In realtà, e parlo con te, Usanagi è un mio conoscente ed è proprio per colpa sua se ora sono qui. Ha fatto esperimenti anche su mio figlio, privandomene per sempre. Al ritorno dalla missione, lo seppi ed organizzai coi miei compagni una sorta di rivolta, per ucciderlo. Ora loro due sono in giro per i territori di Usanagi e stanno portando a compimento il mio compito. Io non ci sarò, ma è come se fossi presente. Ora andatevene, la guardia di turno sta per ritornare. °

    Infatti poco dopo, quando la guardia del carcere stava per ripresentarsi. I suoi occhi tornarono vuoti e folli. Il maestro aveva indossato una nuova faccia. Quindi non era stata una cattiva idea chiedere quelle foto.Chissà però perché si era sbloccato in quella maniera...chissà perché con loro...Hohenheim non se ne faceva capace...un’azione senza logica che certamente dava nuove informazioni al gruppo...che poi queste fossero corrette o meno, era tutto un altro paio di maniche.

    [...]



    Rumore di passi nella loro direzione. L’orecchio allenato dello shinobi volse maggiormente la sua attenzione alle scale dalle quali, poco dopo, uscì un omino con un’aria trafelata. Parole spezzate, inframmezzate da pesanti respiri, furono urlate per la disperazioni, furono anzi scongiurate agli shinobi.
    Un intruso aveva rubato un rotolo del villaggio e stava fuggendo oltre la foresta. Uno svolgimento imprevisto degli eventi: era collegato con quanto stava succedendo al villaggio? Le risposte sarebbero arrivate solo scoprendo che tipo di rotolo era stato rubato. Iniziò l’inseguimento. Hohenheim si mosse col gruppo al di fuori dell’edificio. Numerose persone si spostavano verso il palazzo dell’amministrazione, mentre altre guardavano una direzione diversa: la foresta.
    Quella era la direzione che i ninja dovevano seguire. Il piede spinse con forza sul terreno, mentre il corpo iniziava a correre.


    [...]



    Il gruppo teneva un’ andatura molto veloce.Hohenheim non correva al massimo delle sue possibilità per mantenere compatto il gruppo e non lasciare indietro gli elementi più lenti. In mente si succedevano una serie di pensieri, riguardanti il loro nuovo obbiettivo. Così non andava affatto bene.Si stavano dirigendo come degli sciocchi contro un avversario, senza un minimo di preparazione, senza un minimo di organizzazione. Hohenheim non voleva morire, ma non voleva soprattutto lasciar moire i suoi compagni, così, mentre correva, decise di parlare a tutto il gruppo:

    “ Non possiamo continuare la missione senza un minimo di organizzazione, né senza un leader...altrimenti moriremo tutti. L’avversario non deve essere sottovalutato in quanto per grado supera tutti noi. Se per voi va bene, mi propongo come guida, un uno fra pari, intendiamoci...”


    Lo spirito di iniziativa di Hohenhiem non era in qualsivoglia maniera mosso da superbia.Non si sentiva superiore ai suoi compagni anche perchè tra di essi c’era un suo vecchio capogruppo, però si sentiva in grado di poter portare a termine la missione e di poterla gestire bene...voleva provare.
    Trovando la maggior parte dei suoi compagni d’accordo disse:

    “ Propongo un avanzamento diverso da questo casuale che stiamo adottando. Ci muoveremo a gruppi da due: Io e Hayabuza formeremo un gruppo, Ryu e Timosaki il secondo. Così le forze saranno ben distribuite e conto fortemente sulle capacità di Ryu, giacchè l’ho visto in missione, per fare le mie veci qualora ci dovessimo separare. Ricordate una cosa, la prima regola è questa: guardate le spalle al vostro partner.”


    Hohenheim ci teneva particolarmente a questa cosa giacchè non aveva intenzione di condurre alla morte nessuno di loro. Per il Kakita la sopravvivenza del gruppo veniva sicuramente prima della missione.

    “ Siccome la nostra missione attualmente è di inseguimento penso che per il momento possiamo utilizzare un semplice mezzo di comunicazione vocale. Se sarà necessario ideeremo un mezzo di comunicazione gestuale più avanti. Parlando di comunicazione, vi vorrei dire la mia su quanto ho sentito dal nukenin. Personalmente non credo ad una parola di quello che ha detto...l’aver visto le foto non può averlo fatto rinsavire tutto di un colpo...mi è impossibile crederlo. Se la sua è una trappola e si è messo d’accordo con i suoi compagni per chissà quale motivo, ebbene dategli corda perché ci è di vitale importanza saper quel motivo.Se invece sta dicendo la verità, meglio per noi...avremo meno cose a cui pensare...
    Se avete qualcosa da dire, questo è il momento...”


    [...]


    “Adesso andiamo, acceleriamo il passo!”


    Avrebbe spinto maggiormente le sue forze per incrementare la sua velocità, sempre tenendo però conto delle possibilità dei suoi compagni. In breve la foresta si sarebbe estesa sotto il loro sguardo. Hohenheim, che capeggiava il gruppo, vi sarebbe entrato senza esitazione, e dopo pochi passi avrebbe usato il chakra adesivo per sfruttare i tronchi stessi degli arbusti come nuovo livello di spostamento, invitando il gruppo a fare altrettanto.
    Ma la novità arrivò subito. Un fortissimo rumore di alberi che venivano abbattuti si diffuse nella foresta. Contemporaneamente l’urlo straziante di un uomo. Hohenheim avrebbe alzato il pugno destro facendo cenno al gruppo di fermarsi. Anche lui inchiodò sul ramo di un albero, osservando incredulo.
    Due mostri dalle forme umanoidi stavano fermi,pronti. Ai loro piedi quattro shinobi morti, probabilmente da pochissimo. Hohenheim non riuscì a vedere bene i loro copri fronte, ma era quasi certo che venissero dal villaggio. La sua acuta vista però colse qualcosa di ben più interessante. Sopra un ramo di un albero c’era un altro shinobi.Dalle sue fattezze il giovane ninja di Suna lo identificò come uno degli evasi. Dietro le sue spalle c’era un rotolo...
    Le varie ipotesi stavano già nascendo nella sua mete, ma il ninja non potè dare loro ascolto...insieme ad una melodia, i colossi incominciarono a muoversi. Il Sunese colse subito il collegamento fra il suono e il loro spostamento, ma definirne la nature era ben atra cosa..era la prima volta che vedeva una cosa del genere. Un colosso si diresse verso l’altro gruppo, levando al sua arma contro Timosaki...Hohenheim era sicuro che non certo un colpo di mazza sarebbe bastato a stroncare il giovane shinobi, soprattutto se al suo fianco c’era Ryu e il suo sharingan. Comunque vide Hayabuza fremere al suo fianco per aiutarli e gli fece cenno di andare in loro soccorso. Contemporaneamente disse:

    “ Ryu! Occupatevi del flautista, qui ci pensiamo noi...”


    Volse il capo verso l’altro Oni. Era brutto, e trasudava una furia malefica e al contempo controllata. Lo vide avvicinarsi in salto per cercare di schiacciarlo sotto il suo enorme piede. Ma Hohenheim non era uno sprovveduto. Impastò mezzo basso nella gamba sinistra così da supportare lo slancio dei muscoli verso il suo lato destro. L’avversario era enorme, e non poteva certamente parare un colpo del genere...sarebbe stato spiaccicato senza nessuna difficoltà.Per un eccesso di zelo, eccedette con il chakra adesivo, così da ricevere anche la spinta repulsiva del legno. Il movimento fu rapidissimo e preciso. Hohenheim vide atterrare il bestione sul possente ramo, dove poco prima lui stava, senza che questo cedesse. Lui era però già pronto alla sua controffensiva. Sotto il mantello, nascoste, i due tagli sulle sue mani si aprirono. In un attimo la sacca di argilla fu aperta.

    CITAZIONE
    MANIPOLAZIONE DELL'ARGILLA ESPLOSIVA

    Villaggio: Iwa / Sabbia

    Attivazione: Grazie ad un consumo di chakra [Quantità pari ad un Basso] l'utilizzatore attiva le due "bocche" presenti sui palmi delle mani e la sua speciale capacità di manipolare l'argilla e dargli vita tramite di esse. L’innata dura fino all’esaurimento del chakra o al rilascio della stessa; mantenere attivo questo potere costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attiva (escluso il primo).
    [Conta come Tecnica Base]

    Caratteristica Dei Portatori: Chakra aumentato di molto (+50%)
    Caratteristica Dei Portatori: Forza diminuita (-3 tacche)

    Abilità Comune a tutti i livelli: Capacità di manipolare l'argilla le due bocche innestate nei palmi delle mani e di dar ad essa forma, vita e di farla detonare a comando.

    Abilità Comune a tutti i livelli: Si possono creare oggetti inanimati manipolando l'argilla. Questi potranno esplodere seguendo il raggio e l'esplosione base riportato nei singoli livelli. Non si possono creare più di cinque oggetti in un turno e non si possono avere più di 15 oggetti creati integri nell'intero combattimento o giorno in quest. Non si possono creare armi da corpo a corpo. Le armi create con l'argilla presentano le stesse caratteristiche (forma, aereodinamicità e gittata) delle armi presenti nel regolamento equipaggiamenti. Questo schema non esclude la possibilità di inventare altri oggetti. Non si possono eccedere le dimensioni massime degli oggetti di ogni livello
    Il consumo d'argilla delle singole armi è il seguente:

    Spiedi: 1 unità [livello 1]
    Shuriken: 2 unità [livello 1]
    Kunai: 3 unità [livello 1]
    Uchiha shuriken: 6 unità [livello 1]
    Fuuma Shuriken: 18 unità [livello 2]
    Shuriken Gigante: 25 unità [livello 3]
    Oggetti grandi quanto se stessi: 40 unità [livello 4]

    [Ricavare oggetti in questo modo conta come tecnica base e consumo un Medio-Basso di chakra (complessivamente per tutti gli oggetti creati con lo slot).
    Al livello 1 si possono manipolare al massimo 24 unità d'argilla in un turno
    Al livello 2 si possono manipolare al massimo 36 unità d'argilla in un turno
    Al livello 3 si possono manipolare al massimo 50 unità d'argilla in un turno
    Al livello 4 si possono manipolare al massimo 70 unità d'argilla in un turno


    La potenza delle esplosioni dipendere dalla quantità di argilla e della propria struttura.
    C1: 3Unità= Ferita Mezza Leggera
    C2: 3Unità= Ferita Quasi Leggera
    C3: 3Unità= Ferita Leggera

    Livello I (Genin Verde)

    Si ha la capacità di manipolare l'argilla al livello di un principiante di tale Hijutsu; per dar ad essa forma di esseri grandi massimo un decimo del proprio volume corporeo e di farli esplodere a piacere; inoltre tramite tecniche speciali si sarà in grado di dar ad essi vita.
    Ogni 5 unità di argilla (per mano) manipolata conta come un sigillo.
    Muovere le creature di argilla con traiettoia simile occupa uno slot azione.
    Le creazioni di argilla generate senza l'ausilio di tecniche avranno capacità di fare al massimo danni leggeri.
    L’esplosione dell’argilla ha un’area massima pari ad una sfera con raggio di 1 metro.
    Raiton con consumo medio-basso disattivano le creazioni d'argilla di livello 1.
    Possibilità di utilizzare l'argilla C1.
    Innescare l'argilla è un'azione gratuita che richiede la composizione di mezzo sigillo.
    Si può far esplodere una creatura ad una distanza massima di 150 m.

    Consumo di Chakra per turno: ¼ di Basso

    Atterrò con i piedi sul tronco verticale di un albero vicino, mentre le gambe si piegavano ad attutire il movimento repentino del corpo. La mano destra sbucò per un attimo da sotto il mantello...sopra recava due passeri di argilla.
    CITAZIONE
    Passeri D'Argilla
    Villaggio: Suna
    Richiede: Manipolazione dell'Argilla Esplosiva livello I
    La Tecnica consiste nel creare/plasmare piccoli passerotti d’argilla,essi una volta creati eseguiranno gli ordini del proprio padrone. Questi uccelli anche se fatti di argilla conservano le loro caratteristiche naturali, quindi essi hanno la capacità di volare utilizzando le correnti d’aria proprio come fanno i veri passeri. La direzione di questi esseri però e quasi sempre legata al vento. La potenza dell’esplosione segue le tabelle “Potenza esplosioni” e “Tipo di Argilla”. La velocità corrisponde a quella del creatore aumentata di 2 tacche, mentre la distanza massima percorribile in uno slot aumentata di una volta e mezza rispetto a quella del creatore. Un passero può rimanere intatto per tre turni dopo che è stato rilasciato, può continuare a mantenere la sua forma se viene nuovamente a contatto con il possessore dell’innata che dovrà spendere una quantità di chakra per riattivarlo.
    Ogni Passero consuma 5 unità d'argilla.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 5-6 / Consumo: Medio\Basso per ogni Passero - ½ Basso per riattivare)
    [Massimo Passeri Generabili: Livello I 2, Livello II 3, Livello III 4, Livello IV 5]

    Il creatore aveva ancora lo sguardo fisso sul suo enorme avversario, quando i due piccoli volatili si mossero. Rapidi (vel 375), ben più rapidi di quel mostro, i due esserini, come se qualcuno avesse indicato una meta al loro muoversi, avrebbero diretto il loro folle volo verso la testa dell’avversario. Le creazioni sarebbero esplose appena entrate in contatto con l‘obbiettivo oppure, qualora quello si fosse mosso, appena il colosso fosse entrato nella loro area di effetto.
    Hohenheim non temeva che il suo attacco fallisse: aveva con se l’effetto sorpresa, l’aver preso in controtempo l’avversario e il fatto che i suoi proiettili esplodessero...


    [...]



    Qualora fosse riuscito ad abattere il suo nemico, Hohenheim si sarebbe accertato delle condizioni del suo partner e, fattogli cenno, si sarebbe diretto ad aiutare l’altro gruppo.
    A meno che la situazine su quel fronte non richiedesse un’operazione immediata avrebbe detto:

    “ Fermati Nukenin! Sei in inferiorità numerica e circondato...Inoltre non vogliamo combattere necessariamente, anche perchè conosciamo la tua storia, come ce l’ha raccontata il tuo ex compagno di cella!”


    Sebbene Hohenheim volesse dare una seconda chance a tutti, si mantenne pronto nell’eventualità che la diplomazia non funzionasse su quell’elemento...

     
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  13. ¬Hayabusa
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    [Casa dell'Amministratore ~ FlashBack]



    «Haya, ma che tipo di esperimenti compiva questo amministratore? »



    “ Si Ryu, raccontaci più nel dettaglio... più ne sappiamo meglio è...”


    Ryu tentò di raccimolare nella mente i pochi ricordi riguardanti concreti esempi della pazzia del nemico: il primo, il più raccapricciante, era il figlio di Usanagi stesso, modificato geneticamente affinchè possedesse all'interno del suo corpo una lancia affilatissima e degli oggetti animati. Forse il più importante degli esempi da portare era questo, poichè il resto della quest Ryu lo passò assopito e l'unico altro segno inconfutabile delle malefatte di Usanagi erano un gruppo di bambini pronti alla mutazione.


    " Usanagi possedeva e scommetto che ancora possiede una schiera di spietati scienziati, capaci di intromettere nel DNA di una persona una serie di "miglioramenti", se si possono definire tali... l'esempio più concreto che vi posso dire è la mutazione genetica del figlio stesso di Usanagi, diventato un mostro possedente dei congegni animati e una lancia nel corpo... "


    Prima di partire per il carcere, ai ragazzi vennero consegnati dei piccoli ritratti dei fuggiaschi...


    [Carcere ~ Tardo Pomeriggio]



    [...]


    La domanda del Kakita venne completamente rimandata al mittente con una piccola canzoncina, ovvero una serie di parole che sembravano provenire da un cantautore pazzo e stonato.


    Usanagi hai detto ? Non conosco nessuno con quel nome


    Come faceva a non conoscere Usanagi? L'Amministratore del villaggio che, all'apparenza, il nemico doveva appartenere; non poteva essere possibile, sicuramente c'era qualcosa che non quadrava in quelle parole. Ryu provò a pensare a quanto aveva appena detto il giovane Chunin, pensando a trovare eventuali spiegazioni di tale risposta...



    ° Non va affatto bene... o questo individuo sta mentendo, oppure è la persona sbagliata... magari è qui senza una valida ragione, scambiato per ninja assoldato da Usanagi... °


    In quel momento Timosaki fece la sua entrata in segna, imitando in modo abbastanza grottesco un cittadino coinvolto nell'attacco ed impaurito dai possibili nemici che stava canzonando il prigioniero. Effettivamente, se Ryu non avesse saputo chi fosse il suo compagno, probabilmente sarebbe stato ingannato dalla recitazione del giovane, non essendo molto bravo nel mascherare la gente bugiarda: un ulteriore aiuto che aveva nel tentare la recitazione era il fatto che non possedeva tipici indumenti ninja, come invece era solito Ryu, ma semplici abbigliamenti color verde.


    ° Finiscila. Con me le finte non funzionano. Sappilo. °


    Ryu si voltò sorpreso verso il prigioniero: cos'era successo alla sua voce? Dove era finito il pazzo che canticchia in faccia a quattro ninja? No, ora i fatti stavano andando alla deriva: Ryu era certo che prima il ninja aveva mentito, quel ambiguo cambio di tono non poteva che significare un atteggiamento falso, recitato.



    ° Probabilmente anche lui prima ha recitato... solo così si spiega il fatto che non conoscesse Usanagi e che ora avesse cambiato completamente il tono della voce... °


    L'attenzione del Nukenin fu attirata da Hohenheim, il quale teneva in mano le foto segnaletiche precedentemente ricevute dall'Amministratore del Villaggio; I suoi occhi furono abbagliati dalle figure dei due giovani ritratti: forse vedere i suoi compagni lo aveva fatto rinsavire, forse vedere quelle foto in mano dei quattro gli aveva fatto capire che di loro poteva fidarsi, confidarsi. Ryu stava già meditando a come estorcere delle informazioni sui suoi compagni, quando capì che non ce ne sarebbe stato bisogno: il ninja prigioniero stava appendendo gli identy kit sul muro e si apprestava a parlare.


    ° Loro due, eran in cella con me. Son due Nukenin di livello D, proprio come me. Eravamo tre Chunin inseparabili, l'Accademia ci sfruttava praticamente sempre, per missioni che interessassero i nostri tre villaggi d'origine, ovvero Kiri, Konoha ed Oto. Ma, un giorno, il quarto in squadra morì, poichè l'Accademia non lo ritenne idoneo a continuare, probabilmente perchè lo vide come un traditore. Noi ci ribellammo e fummo confinati in queste celle, a disperarci tra di noi, aspettando il giorno in cui l'Accademia avrebbe capito. Volevamo organizzare una sommossa, ma non è riuscita. Io son dovuto rimanere qui, per coprire loro due. Begli amici, direte voi. Ma questi non sono fatti vostri. Sta di fatto che io sto fingendo, per portare a compimento una missione molto più importante della mia stessa vita. In realtà, e parlo con te, Usanagi è un mio conoscente ed è proprio per colpa sua se ora sono qui. Ha fatto esperimenti anche su mio figlio, privandomene per sempre. Al ritorno dalla missione, lo seppi ed organizzai coi miei compagni una sorta di rivolta, per ucciderlo. Ora loro due sono in giro per i territori di Usanagi e stanno portando a compimento il mio compito. Io non ci sarò, ma è come se fossi presente. Ora andatevene, la guardia di turno sta per ritornare. °


    Finalmente una buona notizia: i tre rinchiusi non erano altro che dei finti alleati di Usanagi e ora si apprestavano a portare a termine questa "missione". Bene, avevano tre nuovi alleati che li avrebbero aiutati contro il temibile Usanagi: tuttavia il detto che risolvere un problema crea altri problemi stava verificando la propria verità sui loro corpi, poichè ora dovevano scoprire cosa volevano fare i Nukenin. Ryu provò rapidamente a pensare, prima del giungere della guardia: doveva tentare di legare assieme tutte le notizie appena ricevute.


    ° Allora, sappiamo che questi non sono altro che falsi compagni di Usanagi e che stanno tentando di ucciderlo: tuttavia non mi è molto chiaro il motivo per cui questo ragazzo resta qui invece che aiutare i suoi compagni, giustificatosi solo con un -sono affari miei- ... Per di più non sappiamo se stia ancora mentendo oppure sia sincero, abbiamo già constatato che si tratta di un abile attore... °


    Fu proprio in quel momento che un messaggero fece il suo ingresso nel carcere, agitandosi come un bambino appena ricevuto la prima monetina per prendersi un gelato. Freneticamente il messo raggiunse i quattro shinobi, alludendo ad un ninja che aveva appena derubato il Villaggio di un importante rotolo.


    ° Anf..Anf....Anf..... Shinobi, devo avvertirvi...Anf.. è sparito un rotolo contenente informazioni segretissime dall'ufficio dell'Amministratore. Non sappiamo nulla del rapinatore. Nulla di nulla. Dovete provare ad inseguirlo. Si sta dirigendo nella foresta. Muovetevi. Abbiamo assoluto bisogno di quel rotolo. Forza, muovetevi ! °


    Mentre Ryu correva fuori dal gruppo di celle assieme ai suoi compagni, provò a pensare agli intrecci che ora venivano a crearsi con il furto del rotolo. Cosa centrava adesso questo fantomatico rotolo con l'attacco del Villaggio? Era questo il principale obbiettivo di Usanagi? Chi lo aveva appena rubato? Non riusciva a darsi il pace il giovane Kakita, quella missione lo stava facendo ragionare un po' troppo. Eppure doveva esserci un nesso logico tra tutte le cose, i prigionieri, il rotolo... probabilmente questo era il motivo dell'attacco contro il villaggio, e dunque i loro prossimi avversari non sarebbero stati altro che sgherri del temibile Usanagi. L'unica cosa buona è che forse questi furfanti avrebbero condotto il gruppo al fulcro della missione. Giunti fuori dal carcere, il gruppo notò che moltissime persone stavano fuggendo da un punto preciso nel bosco e lo indicavano in continuazione, con aria spaventatissima.


    " Per di la, ragazzi!!! "



    Per strada Hohenheim si propose come capogruppo e parlò di una formazione da adottare durante una possibile battaglia, visto che in quella situazione sarebbero risultati molto scoperti se fossero avanzati, come si suol dire, a caso. Nessuna obbiezione venne pronunciata dal Kakita, visto che, dal canto suo, non aveva alcun problema nell'adottare quel tipo di strategia visto che gli sarebbe capitato come compagno proprio il "comandante".



    [Foresta fuori Villaggio ~ Tardo Pomeriggio]



    [...]


    I quattro giunsero nei pressi del centro della foresta, luogo esterno dal potere esecutivo del villaggio: una serie di incontaminati alberi ed arbusti caratterizzava la zona, perfetta per tendere un agguato ai primi malcapitati che passavano per quelle strade. Ryu stava per avvertire al gruppo di mantenere la calma e sangue freddo, quando un boato dovuto alla rottura di una quercia segnò la presenza di una battaglia proprio in quella zona. Le urla di un uomo guidarono il gruppo alla causa di tutto quel trambusto: la figura di due Bestie si prostava solenne nel campo di battaglia, la figura di due Mostri privi di qualsiasi aspetto umano. Ryu rimase alterato da tale visione, ma il culmine della sorpresa lo ebbe quando vide sopra un albero uno dei Nukenin: cosa ci faceva in quel luogo, e per di più perchè stava attaccando e derubando il Villaggio sbagliato?


    ° Cosa sta succedendo? Lui dovrebbe essere dalla nostra ed attaccare Usanagi, non derubare questo Villaggio ed uccidere i suoi protettori... forse il Nukenin di prima ci ha mentito... forse stava recitando anche quando era sembrato rinsavire... °


    In quel momento il pifferaio matto mise la mano su di un particolare flauto ed iniziò a comporre una melodia dall'aria sinistra, visto che fu proprio quella a far muovere gli Oni. Non aveva mai visto una tecnica del genere ma sapeva che molto probabilmente era di livello alto visto che evocare cose animate e non richiede un livello ninja pari almeno a Chunin. Gli Oni iniziarono a muoversi seguendo le deboli note ed attaccarono due dei compagni di Ryu, precisamente Timosaki e Hohenheim: una mazza di enormi dimensioni sorvolò proprio al suo fianco. Cosa potevano fare? Cosa dovevano fare? Attaccare oppure tentare un approccio indiretto col Nukenin: la risposta stava nell'attacco del ninja, probabilmente non sarebbero riusciti ad arrivare alle parole senza prima passare per la via della violenza. Mentre il nuovo capogruppo incitava gli uomini ad attuare un'approssimata strategia offensiva mirata al placcaggio del pifferaio senza compromettere in modo grave la sua incolumità fisica: effettivamente il loro ruolo in quella missione era scoprire chi c'era dietro gli attacchi e non uccidere tutti quelli che si presentavano dinanzi loro.


    [Attacco ~ Ryu Hayabusa Kakita vs Oni]


    Il ruolo di Ryu in quella offensiva era tenere a bada uno dei bestione che si sovrapponevano tra loro e il principale obbiettivo: l'unica cosa che il Kakita conosceva riguardo l'Oni era che poteva muoversi solamente se incitato dalle magiche note del flauto e che molto probabilmente questo poteva risultare controproducente nella fase difensiva, vista che la reazione doveva essere ritardata a causa degli attimi che distanziavano l'attacco dall'inizio della melodia esatta. Molto probabilmente un attacco rapido non poteva essere respinto con sufficiente abilità da un essere privo di anima che si muove solo sotto l'impulso di un'altra persona, perciò Ryu decise di affidarsi proprio a questo.



    ° Ok allora questo bruto si muove grazie alle note musicali da quanto ho capito... se agissi con sufficiente velocità, dovrei non permettere al Nukenin di utilizzare la musica per manovrare un'azione difensiva efficacie... però ci vuole un attacco unico e letale... °


    Nella mente Ryu raccimolò tutte le informazioni base che possedeva sull'anatomia umana: conosceva alcuni punti dove un colpo poteva risultare letale per un uomo comune, ma per una bestia simile non aveva la minima idea di dove attaccare. L'unico punto che a Ryu parve essere abbastanza visibile anche in quel corpo grosso e tozzo era il collo, raggiungibile solo se Ryu possedeva una scala oppure una formidabile elevazione. In quel momento tuttavia Ryu osservò la mazza nodosa ancora a terra e subito balenò nella sua mente un'idea formidabile, anzi, magnifica: avrebbe potuto sfruttare quel grosso arto per arrampicarsi sul corpo del bruto, e il tutto avrebbe giocato a suo favore visto che l'avversario non avrebbe avuto modo di difendersi dall'avanzata del Kakita se non colpirsi da solo.


    ° Su Ryu, dimostra di essere qualcuno... °


    Con quell'unico pensiero nella mente, Ryu partì verso l'enorme braccio dell'Oni: per prudenza o forse per troppa paura di cadere, il Kakita decise di attivare sulla pianta dei piedi il suo chakra adesivo per incollarsi letteralmente sulla parete epidermica del bruto una volta superata la mazza di duro legno [Slot Azione][Consumo Bassissimo][Velocità 300]. La corsa continuò implacabile per tutto l'arto superiore e la spalla dell'Ogre, durante il quale a Ryu balenarono nella mente dubbi riguardo la sua strategia: e se il Nukenin avesse avuto il tempo di contrattaccare? No, non era possibile: i movimenti rapidissimi di Ryu, il coprifronte dinanzi gli occhi e l'attacco da parte dei suoi compagni avrebbero impedito, forse, la possibilità di una difesa perfetta da parte dell'Oni e del suo evocatore. Ryu giunse dinanzi il collo del mostro, colmo di pensieri e di dubbi, ovvero come avrebbe fatto a mettere fine all'esistenza della bestia con un sol colpo: certamente l'essere possedeva una buona difesa, viste le dimensioni, perciò un fendente normale anche se portato con la Katana Kakita non avrebbe prodotto moltissimi danni. Urgeva dunque un potenziamento dell'arto superiore destro, con il quale Ryu avrebbe portato il fendente: con un supplemento di un Basso, Ryu estrasse rapido la Katana dal bel fodero e tentò un fendente laterale contro il tozzo collo dell'Oni [Slot Azione][Consumo Basso][Velocità 325][Forza 262.5]. Un colpo difficilmente parabile e prevedibile: un fendente di quella potenza e rapidità avrebbe tranciato di netto la debole carne di un uomo al suo livello, ma non poteva permettersi di paragonare quella "cosa" ad un uomo. Tutto dipendeva dalla sua abilità ninja: chissà se la sua Katana avrebbe permesso di spuntarla anche contro un simile bestione...




    image
    OT
    Energia Vitale: 120/120
    Ferite:

    Chakra: 127.5/140
    Utilizzato in questo Turno:














    Forza : 182.5
    Velocità : 300
    Resistenza : 182.5

     
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    A t t o r i A C o n f r o n t o


    » T r a p p o l a






    Non ero per niente un bravo attore. Forse era meglio che smettessi di recitare e dedicarmi ad altre occupazioni. Avevo fallito miseramente con quella sceneggiata. Mi aveva smascherato in un batter d’occhio. Io lì, incredulo, trattato malissimo da un pazzo, ancora appeso alle sbarre d’acciaio. Un pazzo? Era solo una finta. Anche lui stava recitando una parte. Si vede che l’immagine dei suoi amichetti l’ha fatto rinsanire di colpo. In qualche modo ero riuscito ad ottenere l’effetto sperato. Aveva cantato, ed erano rivelazioni pesanti. Ma dovevamo credergli? La storia sembrava alquanto plausibile, sembrava sincero in quelle parole da padre. Ero ancora abbastanza sconvolto da quello che era successo. Non me lo sarei mai aspettato. Io che lo credevo veramente un pazzo. Avrei dovuto prendere lezioni da lui in quanto a recitazione. Era veramente esperto, come era bravo nel continuare quella cantilena. Aveva una voce niente male, in fondo. Proprio come quegli artisti definiti dai più “Poliedrici”. Ma non avevo tempo per pensare al canto o al teatro in quei frangenti. Persone ed eventi si stavano susseguendo rapidamente, in un turbine nel quale stavamo sempre più precipitando verso il centro. Un furto di un rotolo dall’ufficio dell’Amministrazione scosse quegli attimi di riflessione. Era venuto di corsa un uomo dalle parvenze e movenze non proprio aggraziate. Dovevamo correre all’inseguimento del rapitore. Diceva che si stava dirigendo verso la foresta. Noi eravamo al di sotto delle prigioni, sicuramente avrebbe avuto un ottimo vantaggio da poter sfruttare. Chissà cosa contenevano quelle informazioni così importanti da poter creare quel putiferio. Inoltre com’è stato possibile quel crimine. Fino a poco tempo prima c’eravamo noi. Nell’arco di nemmeno una mezz’ora, un Signor Qualcuno è entrato negli uffici e a colpo sicuro ha sottratto quella documentazione. Che scocciatura. Probabilmente quella era solo una parte successiva di un piano ben più importante. Il caos avrebbe solo favorito le azioni criminali. Girare per il villaggio indisturbati, senza che nessuno ti venga a cercare o si preoccupi per te. C’erano cose ben più importanti da sbrigare. Purtroppo, c’eravamo noi che non avevamo problemi con le case oppure con parenti da cercare. Dovevamo sbrogliare quella matassa in men che non si dica. Eravamo pagati per questo, in fondo.



    «..»



    Correvamo veloci all’interno della foresta. Hoheneim stava intentando un discorso sensato in mezzo a quella frenesia. Parlava di gruppo, di eleggere un capo per non morire e si era proposto lui. A me non importava chi ci avrebbe guidato di loro tre. Erano comunque ninja più esperti di me e sapevano il fatto loro. Li avrei considerati di buon grado come miei superiori. Da loro avrei imparato non poco e mi avrebbe fatto sicuramente bene in previsione di missioni future.



    «Per me, fate voi. Basta che ci sbrighiamo. Questa storia non mi piace. Ma non vi sembra strano che questo furto avvenga poco tempo dopo la terribile tragedia nel villaggio? Forse stiamo immischiati in qualcosa più grande di noi. Le esplosioni sono state solo un mezzo per prelevare questi documenti secondo me. Forse ci dovremmo aspettare ancora delle azioni criminali che sfrutteranno la defaillance momentanea del villaggio.»



    «..»



    «Ma che cazzo era!»



    Un rumore d’uomini urlanti. Urla di dolore precisamente misto ad alberi che si infrangevano. Quattro shinobi giacevano esanime al suolo, colpiti probabilmente da delle bestie alte almeno 10 volte più di me. Non davano l’aria d’essere molto socievoli, si capiva benissimo che anche noi avremmo dovuto fare la stessa fine di quei poveracci. Noi, però, eravamo nettamente diversi. Eravamo più allenati, speravo. Anche Bau, che fino a quel momento aveva corso con noi incurante del pericolo, si spaventò alla vista di quegli abomini, andandosi a rifugiare dietro un albero. Povero lui, almeno ha la possibilità di nascondersi. Noi avremmo dovuto affrontarli, invece. Dannazione, ma come potevo fare io. Non sapevo nemmeno controllare l’ombra. Forse in quel caso mi sarebbe stato utile perché potevo bloccare il suo movimento portato con la mazza verso il mio microscopico corpo. Anche Hohe sembrava occupato con un essere simile al mio. Non me ne preoccupai, perché dovevo prima pensare a sopravvivere io e poi ad aiutarlo eventualmente anche se ero certo non ce ne sarebbe stato bisogno.



    «Ehi tu! Sei brutto forte eh!»



    Le sue dimensioni mi agevolano e non poco. Troppo grosso per portare un attacco veloce contro la mia persona. Avevo tutto il tempo per ripararmi o fuggire. Di più non potevo fare. Impastai rapidamente un Basso nel ginocchio destro per renderlo più scattante e forte (forza 200-->275). Mi sarei diretto sotto le sue enormi gambe, cercando di anticipare la sua mazzata sperando andasse a vuoto.



    CITAZIONE
    .. Supponendo di riuscirci..

    Appena sotto i suoi arti, tirai fuori entrambi le mie wakizashi e gliele infilzai una alla caviglia destra e una alla caviglia sinistra, cercando di ledere con un movimento dall’interno verso l’esterno delle mie braccia il tendine che lega il tallone al polpaccio [1x slot azione]. Avrei inoltre migliorato la forza delle mie spalle, convogliando del caldo chakra sui deltoidi (forza 200-->250 // MezzoBasso a spalla). Le rinfoderai, comparendo alle spalle della bestia. Hayabusa, nel frattempo, sembrava interessato al mio stesso compagno di lotta, scalandolo come si fa con una roccia. Con un cenno lo ringraziai. Avrei lasciato a lui l’onore di finirlo come meglio poteva con la sua katana. L’evocatore era una persona che già avevo visto in precedenza. Era uno dei Nukenin che erano scappati o, per meglio dire, liberati dalla prigione. Era anche il possessore del rotolo scomparso dal villaggio. La cosa mi sembrò abbastanza strana. Che il pazzo in cella ci aveva mentito? Oppure l’amministrazione era immischiata con quell’Usanagi e loro cercavano di smascherarlo come ci raccontò poco prima? Queste domande dovevano avere prima o poi una risposta sensata, assolutamente. Bisognava catturarlo in qualche modo, e forse lo sapevo. Potevo sfruttare il fatto che era cieco, ma probabilmente aveva un udito fuori dal comune. Presi il nylon e le forbicine e ne tagliai per 1 metro e 2 metri. Al primo lembo, legai uno spiedo e un kunai, uno all’inizio e uno alla fine. Con quello di due metri, ci legai una coppia shuriken-kunai sia al capo che alla coda. Poteva sentire che maneggiavo, probabilmente, ma l’udito non si poteva sostituire alla vista. Stavo creando delle bolas fai-da-te. [1x slot azione]. Hohe, dopo aver sconfitto facilmente il suo Oni, cercò di instaurare un discorso con l’ex Chunin. Dovevo sfruttare quel momento, assolutamente. Forse le sue orecchie erano distratte da quelle poche parole, che mi costringevano ad agire in fretta. Non potevo sbagliare però. Dovevo trattenerlo pure io.



    «Ehi, ma cosa contengono quei rotoli? Perché l’amministrazione ha mandato una squadra di quattro uomini per fermarti e non ha chiesto prima il nostro aiuto? Che c’era la necessità di recuperare quei documenti perché si dimostravano legami tra Usanagi e l’Amministratore? E’ vero, il tuo compagno ci ha detto tutto. Se il villaggio è coinvolto, noi lo scopriremo, puoi fidarti di noi.»



    Quando avevo appena pronunciato la parola “amministrazione” avevo lanciato i miei due strumenti, da poco creati. Un MezzoBasso di chakra avrebbe migliorato lo spunto della mia spalla destra (forza 200-->250). Con un movimento fluido dal basso verso l’alto avrei scagliato la prima bolas, quella lunga un metro, avendola impugnata dallo spiedo. Il kunai, decisamente più pesante, si sarebbe spostato in direzione concorde al mio lancio, trascinando con sé lo spiedo, rimasto dietro. Lo stesso concetto dei coltelli da lancio, insomma. Qualora fosse stato attento a quel movimento e al leggero sibilo che creava, forse l’avrebbe supposto come un lancio errato, visto che non era diretto verso di lui ma verso il tronco dell’albero.

    Esperto dei rimbalzi Base
    Il ninja è abile nello scagliare oggetti contro superfici dure e prevederne la traiettoria di rimbalzo. Una volta per post può usare uno slot azione per lanciare un'unico oggetto di piccole dimensioni (non più di uno Shuriken) e farlo rimbalzare su una superficie sufficientemente dura (un sasso di modeste dimensioni è più che sufficiente) verso una nuova direzione. Il lancio richiede di impastare almeno un Bassissimo e dopo il rimbalzo l'arma si muoverà come se lanciata con una tacca in meno alla Forza (impastare più chackra aumenta ovviamente la forza del lancio e quindi del rimbalzo).
    [Da genin in su]



    Sfruttando la conoscenza dei Rimbalzi Base, avrei cercato di far impattare la punta del kunai sul tronco. Avrebbe deviato secondo i miei piani verso il giovane. Il marchingegno avrebbe cominciato una leggera rotazione. Il kunai, il più pesante, avrebbe cominciato a roteare più velocemente dello spiedo. Secondo le mie supposizioni, questo movimento avrebbe dovuto avvolgere il flauto e strapparlo via dalle mani del flautista. Un secondo dopo il primo lancio, sfruttando ancora il potenziamento suddetto, avrei fatto partire il secondo lembo di filo di nylon. Il colpo non sarebbe stato diretto, ma il movimento veloce del braccio avrebbe dato una certa velocità di rotazione all’oggetto. Non avrebbero colpito il tronco questa volta. I kunai avrebbero impresso al congegno una certo movimento circolare diretto proprio sul ninja posto sull’albero. Il filo si sarebbe dovuto avvolgere con rapidità attorno alle caviglie del nukenin. Due metri di corda sarebbero stati sufficienti per compiere almeno 4 o 5 giri per coppia d’armi abbastanza stretti, dettati dall’energia che quelle armi si stavano portando appresso[due lanci “contemporanei”: 1x slot azione]. Speravo soprattutto che il primo lancio anche, se non fosse andato a segno, avrebbe distratto quel ragazzo, in modo tale da poter essere intrappolato e legato in quella maniera così assurda. Sarei mai riuscito in quel folle intento?



     
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  15. Meriu
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    Una faccenda disastrosa - Act Four

    Davvero, pensavano che semplicemente abbattendo i due colossi, il Nukenin sarebbe stato sconfitto ? Infatti, smettendo di suonare la melodia, il Chunin attese per un attimo scarso, prima di alzare il Coprifronte dagli occhi con la mano destra. Non il movimento in sè, ma bensì la visione, avrebbe sconvolto gli ignari Shinobi, che ancora erano in procinto di uccidere gli Oni. Due occhi, verdi come uno smeraldo. Limpidi quanto l'acqua calma del mare. Tuttavia, eran spenti, più spenti di quelli di un normalissimo uomo. Non avevano più forza e decisione. Servivano solo da tramite per le illusioni e per far rabbrividire gli avversari. Eppure, quell'uomo aveva un udito ed un tatto molto sviluppati e sentiva ogni singolo movimento, anche se minimo, nel raggio di molti metri. L'assenza della vista, compensa gli altri sensi, a volte. Con decisione, il Nukenin sorrise, per poi osservare come i suoi Oni scomparissero, mentre due passeri esplodevano quasi in contemporanea e mentre una Katana minacciava la gola del secondo Oni. Quattro ragazzi molto svegli. Eran stati bravi, a debellare la minaccia costituita da quegli omoni così grandi e spaventosi, minacciosi e puzzolenti. Scomparsi, il Nukenin potè udire qualcosa che s'avvicinava, fendendo l'aria. La prima era diretta al suo flauto e, con un veloce movimento verso il basso, il Chunin s'abbassò ed evitò la minaccia. Le armi si persero poco più indietro, provocando un rumore sordo all'impatto col terreno. La seconda bolas, arrivò con pochissimi attimi di ritardo. Diretta alle gambe, fu di facile individuazione. Un piccolo salto e poi di nuovo sul tronco. Era stato troppo facile. Il suo udito, lo aiutava sempre [Sensi Perfetti: Udito]. Venne poi, il momento delle risposte per il giovane traditore. Parlò con tono piuttosto sciolto. Tuttavia, il suo tono, era piuttosto cupo.

    ° Gennai. L'ultima volta, ci siamo visti quella sera, durante l'attacco al villaggio. Era tutto così buio e le fiamme perpetravano da ogni dove. Tutti correvano e pareva fossero in preda a crisi. Erano distrutti. Stavano dando tutti di matto e nel frattempo, io e Kudoro, siamo scappati. Non ci aspettavamo quell'attacco e di sicuro, fu un accadimento a noi favorevole. Gennai decise di restare lì, non nè conosco ancora il motivo. Sò solo che ora, io e Kudoro, stiamo portando avanti la nostra missione. Ce la stiamo per fare e questo rotolo, potrà essere ciò che ci aiuterà. Mi dispiace dovervi lasciare così presto, ma non so se posso fidarmi di voi. Addio, Shinobi. °

    Si rimise in posizione eretta celere, per poi portare le mani sul flauto. Incomincò a suonare una melodia diversa dalla precedente. Era molto più sinuosa e non più ripetitiva. Ora diventava lunga, sinuosa e permetteva all'ascoltatore di goderne infinitamente. Purtroppo, colui che udiva in quel contesto era considerato la preda e difficilmente si sarebbe goduto un qualcosa che l'avrebbe danneggiato. All'improvviso, i quattro si sarebbero ritrovati a dover fissare il Chunin, inermi di fronte a quell'illusione tanto potente.

    SPOILER (click to view)

    Incantato
    Tipo: Genjutsu (sonoro)
    Villaggio: Oto
    Note musicali: 15
    Richiede: Flauto dei Demoni livello I
    Perchè il Jutsu abbia effetto è necessario che l'avversario senta la melodia e che nel suo campo visivo ci sia l’utilizzatore. Se ciò avviene, la mente dell'avversario verrà influenzata elui sarà obbligato a fissare l'incantatore negli occhi per due round, senza compiere nessuna azione. L’utilizzatore, per mantenere attiva l’illusione, dovrà continuare a suonare lo strumento; se questo si fermerà, l’illusione verrà spezzata. E’ possibile colpire più vittime in tale illusione con un consumo ulteriore di chakra pari a Basso ogni vittima.
    (Livello: 4 / Consumo: Medio-Basso per Attivazione - Basso per Mantenimento)
    [Mantenere attiva tale illusione conta come tecnica avanzata]

    Si bloccarono tutti, così come stavano ascoltando la melodia. Tutti, dal primo all'ultimo. Inermi, di fronte a così tanta forza in campo Genjutsu. Immobili, i quattro non potevano distogliere lo sguardo dal traditore, di cui ancora non conoscevano il nome. Questo, nel mentre che suonava, si allontanò nella fitta boscaglia, fino a che il flauto smise di suonare. I quattro avrebbero ripreso il controllo, riuscendo a cambiare obiettivo di vista. Spaventati, sarebbero stati ulteriormente presi dalla paura quando, lo stesso impiegato cicciotto assieme ad altri due uomini, si sarebbe diretto verso di loro, ansimando per la corsa troppo lunga.

    ° Anf...Anf...Anf dov'è andato ? Perchè voi siete lì immobili ?!?!?! Spiegatemi subito ciò che succede. °


    ~ Se i quattro decidono di non parlare con il signorotto, ma di inseguire il Nukenin...

    Irrequieto, il Nukenin scappava d'albero in albero. Avrebbero dovuto seguirlo per un bel pò di minuti, prima di scoprire la sua vera locazione. Il Nukenin quasi non faceva caso a possibili inseguimenti. Pensava solo ad arrivare sano e salvo nel luogo ove si stava recando. Chissà qual'era il suo obiettivo, chissà qual'era la sua destinazione. Passarono e passarono i minuti, fino a quando il Chunin si fermò davanti ad una casupola, nascosta dai rampicanti e praticamente imboscata, visibile solo ad un'occhio attento. Lo Shinobi col rotolo vi entrò, abbassandosi per evitare di sbattere la testa in prossimità della porta, troppo bassa per uno come lui. I tre avrebbero avuto solamente la possibilità di seguirlo. Rimanere lì, avrebbe costituito un pò di pausa e avrebbero potuto prendersela, qualora ne avessero avuto bisogno.

    [...]

    Entrando, i tre avrebbero potuto osservare come ai lati del largo corridoio d'entrata ci fosse del lurido. Muffa, sporco e ragnatele ovunque. I ragni s'arrampicavano con estrema agilità in quei fili così setosi, quasi invisibili ad occhio nudo eppur letali, per un piccolo insetto, qualora vi si fosse incastrato. Questa visione, li avrebbe accompagnati per circa 10 metri, dopo i quali, le temibili trappole congegnate da coloro che abitavano quel posto, incominciavano a susseguirsi. Subito, tre corridoi s'aprirono davanti alla vista degli Shinobi, che si sarebbero trovati spiazzati una volta scoperto il mistero che celavano quei sottocorridoi. Il tunnel centrale, largo per due persone. Ai lati, invece, due tunnel che avrebbero contenuto a malapena una persona. Dovevano decidersi riguardo alla divisione della loro squadra, poichè in quel frangente avrebbero potuto trovarsi davvero in difficoltà. Avrebbero dovuto compiere le scelte giuste. Ad ogni corridoio, corrispondeva un avvenimento. Scegliere quello giusto, li avrebbe in parte aiutati. Scegliere quello sbagliato, li avrebbe condannati a soffrire.

    ¬ Corridoio di destra - Un solo Shinobi

    Angusto, ma comunque tranquillo. Per i primi 5 m, il tratto di strada nel corridoio di destra, fu calmo e quieto ma fu dopo quello che iniziarono i problemi. Due fili di Nylon Trasparente, legati alle estremità opposte dei lati del tunnel. Uno che partiva da destra e si andava a unire con la parete di sinistra, tenendosi a circa 15 cm dal terreno. L'effetto sopresa, qualora lo Shinobi avesse colpito il filo, spostandolo, sarebbe stati piuttosto brutti e paurosi. Da sopra, tramite dei buchi perfettamente camuffati con della vernice e delle ragnatele, sarebbero uscite delle lancie, che avrebbero costituito ognuna un danno simile a quello di un Aikuichi, qualora avessero colpito il ninja. Il tutto incominciava 5 m dietro al ninja, per concludersi 5 m in avanti rispetto alla sua posizione. 10m di estensione. Sarebbe stato difficile evadere da quella trappola. Qualora lo Shinobi fosse riuscito a scappare da quella trappola omicida, pochi metri più avanti, avrebbe trovato una fila di piastrelle, che al solo tatto si sarebbero aperte, rivelando un pavimento pieno di lance, simili alle precedenti. Cadere sarebbe significato morire. Stava allo Shinobi, provare a scampare quella sorta così cupa. Chissà se la prima esperienza col filo l'avrebbe aiutato. Indipendentemente dal risultato della trappola, lo Shinobi, più avanti, avrebbe trovato una porta. Era bronzea e alta quasi quanto due persone messe una sopra all'altra. Grande, maestosa e perfetta nella sua composizione. Fronzoli, si intervallavano con meandri, che riempivano a pieno la struttura. La maniglia era all'altezza di due metri. Aprirla, avrebbe portato lo Shinobi in una sala, rettangolare da quando pareva ad una prima e veloce occhiata. Cinque colonne al centro, distaccate con un divario che stava a caratterizzare a pieno la volontà di sorreggere l'intera struttura, senza danneggiare la bellezza estetica interiore della sala.

    [...]

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    All'interno, il nulla. In fondo, parallelo e perfettamente davanti all'entrata, stava uno Shinobi, seduto a gambe incrociate davanti ad un incenso, che emanava un odore a dir poco allucinogeno. Bruciava gli occhi, li faceva lacrimare. Il naso avrebbe iniziato a starnutire. Tutte reazioni del naso. Al primo starnuto, il figuro in fondo alla sala si sarebbe "svegliato", volgendo il proprio sguardo verso il nuovo arrivato. La faccia pareva esser quella d'una bambola. Era un essere così perfetto. Bellissimo, ma ormai rovinata dalle tenebre in cui abitava.

    ° Palesati, Shinobi. Chiunque tu sia. Non sei un mio conoscente perchè sapresti che questo tunnel non ha uscite utili. Non puoi scampare alla mia spada. Ti affetterò, come si fa solo con il pane. °

    A quel punto, si sarebbe alzato, piuttosto lentamente, per poi poggiare la spada alla spalla destra, squadrando l'avversario. Poi, lo scattò improvviso. Una volta arrivato al suo obiettivo, avrebbe tentato di tagliargli la gola, con un movimento secco e veloce {Vel 225}. Subito dopo, indipendentemente dall'esito, avrebbe mirato a colpire entrabe le ginocchia con un fendente basso, per proibire l'uso degli arti allo Shinobi. Dopo l'offensiva, si sarebbe riportato in posizione difensiva, con la Katana a difesa del petto.

    CITAZIONE

    Lo Shinobi, è un Chunin Verde, che impugna una Katana. Indossa un Corpetto Rinforzato e dei Guanti Rinforzati con Lamina, assieme anche alle Gomitiere Rinforzate e alle Ginocchiere Rinforzate. Nessun'altro elemento nell'equipaggiamento. Per le caratteristiche, ha un vantaggio in Forza e uno in Velocità, compensati da un doppio svantaggio in Resistenza.


    ¬ Corridoio centrale - Due Shinobi

    Il corridoio centrale. Portava sui muri, un colorito perfetto. Preciso in ogni dettaglio, rifinito nei minimi dettagli. Ogni minimo pezzo di muro che il tempo si portava via, un nuovo colore, più brillante e perfetto, andava a riempire quel buco così inperfetto, che rendeva l'intero corridoio ben lontano dalla perfezione. Nulla di impreciso. Nessuna trappola. Niente fuori posto. Un portone, alla fine del corridoio. Al solo contatto con la porta, questa si sarebbe aperta, lasciando intravedere agli Shinobi un piccolo locale, tipicamente japponese, nel buio di quella stanza. Luci al neon dietro alle verande bianche. Due piccoli tavolini ai lati. Un'ombra, dietro alla veranda sottile. Nessun dettaglio che potesse farla apparire come ombra portante di guai. Solamente al levarsi della veranda, chi era entrato in quel tunnel, avrebbe scoperto la vera identità di quel figuro.

    image

    [...]

    All'improvviso, una luce s'accese, mostrando agli Shinobi la schiena di quell'ombra che fino a pochi istanti prima era tale. Dall'opacità di quella luce forte. Un uomo con quattro braccia, due delle quali chele. Dietro, una coda con pungiglione, che si muoveva animatamente. Cos'era quell'uomo ? Era forse uno scorpione vivente ? Solamente il confronto diretto l'avrebbe detto. Girandosi, lo scorpione si mostrò per quello che era. Un sorriso da pazzo. Un sorriso isterico e incontrollabile. Partì subito all'attacco. Senza dar il tempo di ragionare.

    » Se ci sono due nemici.

    Le due chele miravano a colpire il braccio destro del ninja posto a destra dello scorpione e il braccio sinistro dell'altro Shinobi, per riuscire a tenerli fermi, con una stretta che conteneva una forza incontrollabile {For 400 - Vel 275}. Qualora la presa fosse andata a buon fine, il nemico avrebbe provato a infilzare prima il ninja di destra con la coda, poi quello di sinistra {Vel 275}. Il pungiglione si sarebbe conficcato dentro alla carne ed il veleno, avrebbe causato danni piccoli ma efficaci, per un bel pò di secondi dopo il rilascio dentro al corpo del ninja. In tal caso, indifferentemente dall'esito del suo colpo, lo Shinobi avrebbe indietreggiato, tornando in posizione difensiva, con le chele a protezione del viso e dello stomaco. La coda si spostava dalle gambe al volto, continuando avanti e indietro ininterrottamente.

    CITAZIONE
    Lo Shinobi, è un Genin Rossa, con l'Innata Soshi I.
    SPOILER (click to view)
    SOSHI DELLO SCORPIONE VELENOSO

    Villaggio: Scorpione di Giada

    Attivazione: Ci si concentra sul proprio Sistema Circolatorio del Chakra (Consumo di Chakra: Basso). L'Abilità dura fino all'esaurimento del Chakra del ninja che esegue la Tecnica oppure al rilascio della Tecnica stessa. Mantenere attivo questo potere costa una quantità di Chakra per ogni turno in cui rimane attivo (Escluso il Primo). [Attivare i Geni dello Scorpione conta come Tecnica Base]

    Caratteristiche dei Portatori: 4 braccia (2, normalmente inerti, costituite da chele)
    Caratteristiche dei Portatori: Coda con pungiglione (Normalmente inerte, dotata di veleno paralizzante)
    Caratteristiche dei Portatori: Resistenza Aumentata

    Abilità Bonus: Concentrando ed impastando Chakra, senza l’utilizzo di alcun sigillo per attivarlo, un ninja del clan dei Soshi è capace una volta per turno di secernere un veleno dall’ effetto stordente tramite delle ghiandole, con effetti che varieranno a seconda del grado del ninja stesso. Un particolare da tenere a mente però è che, una volta entrata in circolo una singola dose del veleno, sarà impossibile aggravarne gli effetti con somministrazioni successive in quanto l'azione sarebbe priva di effetto alcuno.
    Il ninja che utilizza questa abilità, potrà inoltre, percepire l’intero ambiente intorno a lui tramite dei sensori situati sul palmo delle mani semplicemente poggiandole al suolo, il che renderà complesso per qualsiasi nemico celarsi ai suoi sensori tattili. Il grado di percezione ed il tempo impiegato per essa varia con il progredire della tecnica stessa.

    Abilità comune a tutti i Livelli: Il ninja è in grado utilizzare i 3 arti aggiuntivi (chele e coda) all’attivazione dell’innata. Fino a quando non l’attiverà, gli arti saranno inerti, ma, una volta attivati, avranno la medesima forza del ninja che li utilizza. La natura chitinosa dell’ esoscheletro che ricopre gli arti aggiuntivi li rende estremamente resistenti (il valore di tale resistenza è paragonabile a quello di un ninja che possiede un energia in più rispetto a quella del portatore effettivo (&s: portatore = energia verde / resistenza degli arti aggiuntivi = energia rossa)

    Livello I:
    Il ninja attiva gli arti aggiuntivi, che avranno le seguenti caratteristiche:
    - La forza della chela aumenterà nelle prese (Forza + 3 tacche).
    - Le braccia originali del ninja subiranno un indebolimento del 95%, ma potranno ancora essere usate per combattere, con forza diminuita, o comporre dei sigilli privando gli arti aggiuntivi della possibilità di attaccare.
    - La coda avrà una lunghezza pari a 2 metri e composta da 5 sezioni differenziate compresa l’ attaccatura
    Questo permetterà di compiere dei movimenti complessi entro i limiti massimi d’ estensione della stessa.
    - La Coda otterrà un potenziamento nell’affondo (Forza + 3 tacche) e sarà portatrice di un potenziale offensivo pari ad uno shuriken (attacco 5).
    - La capacità massima di percezione con i sensori tattili sarà di un raggio di 10 metri intorno al ninja ed egli impiegherà un intero round per ottenere tutte le informazioni necessarie.
    - Il veleno potrà essere trasmesso solo attraverso il pungiglione della coda al costo di uno slot azione ed avrà la seguenti caratteristiche:
    Effetto stordente che intorpidirà i sensi dell’avversario per i 2 round successivi.
    Nel primo, lo stordimento sarà del 25%, nel secondo calerà al 10%, scomparso questo effetto attivo, il veleno avrà solo l’effetto di indebolire i riflessi del nemico per altri due turni del 10%

    Consumo di Chakra per Turno: 1/4 di Basso

    Livello II:
    Il ninja attiva gli arti aggiuntivi, che avranno le seguenti caratteristiche:
    - La forza della chela aumenterà nelle prese (Forza + 3 tacche) .
    - Le chele acquisteranno la capacità di avere gli interni taglienti valore di attacco pari ad un aikuchi
    - Le braccia originali del ninja subiranno un indebolimento del 75%, ma potranno ancora essere usate per combattere, con forza diminuita, o comporre dei sigilli.
    - La coda avrà una lunghezza pari a 2 metri e composta da 5 sezioni differenziate compresa l’ attaccatura
    Questo permetterà di compiere dei movimenti complessi entro i limiti massimi d’ estensione della stessa.
    -La Coda otterrà un potenziamento nella velocità d’ attacco (+2 tacche)
    - La Coda otterrà un potenziamento nell’affondo (Forza + 3 tacche) e sarà portatrice di un potenziale offensivo pari ad un aikuchi (attacco 10).
    - La capacità massima di percezione con i sensori tattili sarà di un raggio di 20 metri intorno al ninja ed egli impiegherà un intero round per ottenere tutte le informazioni necessarie.
    - Il veleno potrà essere trasmesso solo attraverso il pungiglione della coda al costo di uno slot azione ed avrà la seguenti caratteristiche:
    Effetto stordente che intorpidirà i sensi dell’avversario per i 2 round successivi.
    Nel primo, lo stordimento sarà del 50%, nel secondo calerà al 20%, scomparso questo effetto attivo, il veleno avrà solo l’effetto di indebolire i riflessi del nemico per altri due turni del 15%

    Consumo di Chakra per Turno: 1/2 di Basso

    Livello III:

    Il ninja attiva gli arti aggiuntivi, che avranno le seguenti caratteristiche:
    - La forza della chela aumenterà di molto nelle strette (Forza + 5 tacche).
    - Le chele acquisteranno la capacità di avere gli interni taglienti valore di attacco pari ad una wakizashi
    - Le braccia originali del ninja subiranno un indebolimento del 50%, ma potranno ancora essere usate per combattere, con forza diminuita, o comporre dei sigilli.
    - La coda avrà una lunghezza pari a 3 metri e composta da 5 sezioni differenziate compresa l’ attaccatura
    Questo permetterà di compiere dei movimenti complessi entro i limiti massimi d’ estensione della stessa.
    -La Coda otterrà un potenziamento nella velocità d’ attacco (+3 tacche)
    - La Coda otterrà un potenziamento nell’affondo (Forza + 5 tacche) e sarà portatrice di un potenziale offensivo pari ad una wakizashi (attacco 20).
    - La capacità massima di percezione con i sensori tattili sarà di un raggio di 30 metri intorno al ninja ed egli impiegherà un intero round per ottenere tutte le informazioni necessarie.
    - Il veleno potrà essere trasmesso attraverso il pungiglione della coda o sotto forma di “sputo” dalla bocca al costo di uno slot azione ed avrà la seguenti caratteristiche:
    Effetto stordente che intorpidirà i sensi dell’avversario per i 4 round successivi.
    Nel primo, lo stordimento sarà del 50%, nel secondo calerà al 30%, nel terzo sarà del 15%, nel quarto sarà del 10% scomparso questo effetto attivo, il veleno avrà solo l’effetto di indebolire i riflessi del nemico per altri due turni del 20%

    Consumo di Chakra per Turno: Basso

    Livello IV {Scorpione Nero Imperiale}:
    Il ninja attiva gli arti aggiuntivi, che avranno le seguenti caratteristiche:
    - La forza della chela aumenterà di molto nelle strette (Forza + 5 tacche).
    - Le chele acquisteranno la capacità di avere gli interni taglienti valore di attacco pari ad una Katana
    - Le braccia originali del ninja subiranno un indebolimento del 20%, ma potranno ancora essere usate per combattere, con forza diminuita, o comporre dei sigilli.
    La coda avrà una lunghezza pari a 3 metri e composta da 5 sezioni differenziate compresa l’ attaccatura
    Questo permetterà di compiere dei movimenti complessi entro i limiti massimi d’ estensione della stessa.
    -La Coda otterrà un potenziamento nella velocità d’ attacco (+3 tacche)
    - La Coda otterrà un potenziamento nell’affondo (Forza + 5 tacche) e sarà portatrice di un potenziale offensivo pari ad una katana (attacco 40).
    - La capacità massima di percezione con i sensori tattili sarà di un raggio di 40 metri intorno al ninja ed egli impiegherà 3 slot azione per ottenere tutte le informazioni necessarie.
    - La coda potrà, previa la spesa di uno slot tecnica base, colpire l’avversario celandosi nel sottosuolo (entro i limiti massimi di distanza)
    - Il veleno potrà essere trasmesso attraverso il pungiglione della coda, sotto forma di “sputo” dalla bocca oppure tramite le chele al costo di uno slot azione ed avrà la seguenti caratteristiche:
    Effetto stordente che intorpidirà i sensi dell’avversario per i 4 round successivi.
    Nel primo, lo stordimento sarà del 70%, nel secondo calerà al 50%, nel terzo sarà del 30%, nel quarto turno sarà del 20%, scomparso questo effetto attivo, il veleno avrà solo l’effetto di indebolire i riflessi del nemico per altri due turni del 25%

    Consumo di Chakra per Turno: Medio–Basso
    Non indossa alcun Corpetto o Protezione. L'equipaggiamento è assente. Per le caratteristiche, ha un vantaggio in Forza, bilanciato da uno Svantaggio in Velocità.

    » Se c'è un solo nemico.

    Le chele miravano a colpire entrambe le braccia del malcapitato. Afferrarle, sarebbe stato un segno di conclusione del loro incontro, appena iniziata. La presa con cui avrebbe stretto, era dotata di forza impressionante {For 400 - Vel 275}. Indifferentemente dal risultato del suo colpo, avrebbe provato ad infilzare il petto del ninja con la coda. Il pungiglione si sarebbe conficcato dentro alla carne ed il veleno, avrebbe causato danni piccoli ma efficaci, per un bel pò di secondi dopo il rilascio dentro al corpo del ninja. Subito dopo, si sarebbe portato in posizione difensiva, con le chele a protezione del viso e dello stomaco. La coda si spostava dalle gambe al volto, continuando avanti e indietro ininterrottamente.

    ¬ Corridoio di sinistra - Un solo Shinobi

    image

    Lateralmente, solo sporco e putrefazione. Ragnatele sparse ovunque. Sporco e muffa a fare da intermediario fra muro e aria nel cunicolo. Pareti rocciose, friabili e poco resistenti. Dopo un paio di metri di cammino, lo Shinobi entrato nel cunicolo, avrebbe potuto trovare un corpo, anzi, uno scheletro, appeso al soffito tramite una lancia, che gli trapassava la zona costale, per bloccarsi perfettamente tra le costole, permettendo allo scheletro di restare immobile. Il tutto era incredibile. Pauroso e incredibile. Qualora lo Shinobi avesse toccato un pezzo qualsiasi dello scheletro e della lancia, dai lati del cunicolo, da due buchi perfettamente nascosti e occultati, sarebbero uscite due lancie di ferro, con la forza di un Aikuichi, mirate alla zona costale destra e sinistra dello Shinobi. Un tranello occultato benissimo, per il semplice fatto che non era troppo visibile, nè troppo nascosto. Chiunque sarebbe stato attirato da quel morto posizionato così perfettamente. Avanzando ancora, niente di speciale. Ogni tanto, un ratto usciva da dei buchi piccoli e ingombranti, dal fianco del cunicolo, in basso. Pestare uno di quei ratti sarebbe stato pressocchè scontanto, vista la loro tendenza a sbucare fuori senza preavviso. Dopo una ventina di metri di cammino, lo Shinobi si sarebbe ritrovato a sentire due voci. Due uomini, presumibilmente. Una delle due voci, gli era familiare. L'avrebbe riconosciuta solamente alzando la propria attenzione nell'Udito. Era, infatti, il Nukenin col Coprifronte sulla fronte, che conversava con qualcun'altro. Avvicinandosi, sarebbe stato sempre più vicino ad osservare il discorso dei sue, mentre l'altro Shinobi, identificato come il terzo traditore fuggito in seguito all'attacco al villaggio, era intento a leggere il rotolo, portatogli dal Nukenin col flauto. Quest'ultimo parlò, rivolgendosi a colui che guardava con tanta attenzione il rotolo, Kudoro.

    ° Kudoro, spero tu riesca a trovare in fretta la formula per resuscitare i morti, anche perchè son sicuro che tre ragazzini ci stanno seguendo. Non potevo scampargli, ma di sicuro troveranno questo covo. Speriamo solo scelgano i corridoi sbag... °

    Fu interrotto bruscamente da Kudoro, che aveva notato qualcosa. Alzandosi, posò gli occhiali sul tavolino di studio, per rivolgersi poi alla figura che li stava osservando.

    ° Forza, esci. Ormai ti ho visto. Mostrati davanti a me e dimmi chi sei o ti uccido. °


    ~ Se i quattro decidono di parlare con il signorotto...

    ° Anf...Anf Suppongo lo abbiate perso. Siete degli incompetenti, fatevelo dire. E ora, se volete seguirmi, l'Amministratore vorrà di certo vedervi. °

    [...]

    Ore 22:09 - Dimora dall'Amministratore - Paese della Rosa

    ° COOOOMEEEE ?????? Ve lo siete lasciato sfuggire ? E' inconcepibile. Io vi mando per catturarlo e voi tornate a mani vuote. Ma che razza di storia è questa ? Voi non sapete cosa conteneva quel rotolo. Non siete a conoscenza del segreto che racchiude ! °

    Il grasso consigliere si espose verso l'Amministratore, con un tono cordiale.

    ° Signore, forse sarebbe meglio metterli al corrente del contenuto del rotolo, non credete ? °

    ° Forse hai ragione Masato. Allora, forse è troppo tardi ma prima non ritenevo che fosse indispensabile informarvi, anche perchè il rotolo era ancora in mano nostra. Quel rotolo, contiene il segreto della resurrezione. E' un rotolo di fondamentale importanza, soprattutto come reperto storico per il nostro villaggio. E' il simbolo di una vittoria sul suono, che anni orsono, precisamente l'anno stesso della morta di Himuro, un potente maestro dell'arte della resurrezione, che ci attaccò anni orsono. Noi riuscimmo a debellare la minaccia, poichè i nemici ci avevano sottovalutati. Nel frattempo, avevo introdotto nell'esercito di Himuro un mio uomo, che si occupò del rapimento del rotolo in questione. Himuro morì e nessuno da quel giorno sà dov'è il rotolo. Solo lui, conserva questo segreto nella tomba. E' un simbolo di supremazia sul villaggio di Himuro e non posso tollerare che uno Shinobi qualunque l'abbia rubato. Ora che sapete, cos'avete intenzione di fare ? °



    Edited by Meriu - 18/3/2008, 17:06
     
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