[Secondo Accesso] Le Mura

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    九代目水影 - Kyuudaime Mizukage

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    La cara vecchia postazione di guardia. Mi ero preoccupato, qualche volta, in quei sei mesi che qualche malintenzionato potesse decidere di attaccare – ancora – Kiri, eppure in tutto quel tempo non era successo assolutamente nulla, a detta di Hikari. Meglio così.
    Ripristinate le vecchie turnazioni rimasi come al solito fermo sulla sommità delle mura, scrutando l'orizzonte distrattamente. Avevo delle occhiaie un po' marcate e il motivo, per quanto piacevole, avrei preferito tenerlo per me. Tuttavia aveva sonno e non chiedevo altro che accadesse qualcosa, qualsiasi cosa che mi svegliasse o che mi permettesse di andare a dormire a casa.
    Le mie preghiere furono ascoltante e vedendo il seguito, furono ascoltate per ben due volte, un doppio regalo che raramente si vede. Giunse alle mura uno strano quartetto: una era la nana ninja di Suna, l'allieva di Shaina Otori che già in passati (anni fa) aveva combattuto contro di me. Allora ero studente e lei Genin e quello scontro era stato decisamente divertente all'epoca. Peccato che dubitavo si ricordasse di me, dato il suo carattere ben poco accomodante. Poi c'era un altro ninja già visto ma con il quale non avevo mai parlato direttamente e infine il compagno di vecchie missioni, Hoshikuzu. Più un quarto che riconobbi come Seinji Akuma, scomparso mesi fa da Kiri senza lasciare traccia. Le indagini si erano rivelate infruttuose e sicuramente scarsamente approfondite, eppure erano tre sunesi che ce lo stavano riportando.
    Mi venne da ridere al pensiero: per quell'essere i sunesi erano la peggior feccia ed erano stati proprio loro a catturarlo. Ecco il perché del doppio regalo. Odiavo l'Akuma, lo odiavo profondamente e nemmeno i sei mesi trascorsi all'inferno avevano in qualche modo stemperato il mio odio com'era successo nel caso di Fujiko. E se Shiltar avesse deciso di impiccarlo per il suo tradimento, allora sarei stato solamente felice.
    Hoshikuzu, che piacere rivederti ammisi scendendo giù per le mura con qualche agile balzo E noto che stavolta mi hai portato anche un regalo
    Lanciai un'occhiata carica di rancore verso l'Akuma, dunque tornai a rivolgermi verso il giovane jonin di Suna.
    Come capo delle Squadre Speciali di Kiri, se possibile, prenderei io in consegna questa feccia dissi rivolto al Chikuma, sottolineando la parola “feccia” Entrate pure a Kiri, chiamerò il Mizukage al più presto, credo che il luogo più consono per la consegna di un prigioniero sia alle prigioni aggiunsi e subito dopo feci un cenno con la mano. Il cancello delle mura di Kiri fu ben presto aperto e se loro mi avessero concesso l'Akuma, mi sarei posizionato dietro di lui, spingendolo in avanti se avesse rifiutato di camminare. Una volta superato il cancello e dopo che lo stesso si fu richiuso dietro di noi, parlai con una guardia.
    Invia una comunicazione urgente al Mizukage, digli che il Nukenin Seinji Akuma lo sta aspettando alle prigioni. Dì anche che ci sono tre ninja di Suna, tra di loro c'è anche Hoshikuzu Chiuma, presto.
    Signorsì
    Hoshikuzu, i suoi occhi hanno capacità illusorie e non escludo che possa tentare di fuggire usandole, state indietro era evidente che dell'incolumità del prigioniero non me ne importava nulla, quindi rapidamente e usando una sola mano eseguii alcuni sigilli, stando alle spalle dell'Hakuma. Parlavo ancora mentre li componevo e un istante dopo avvicinai la mia bocca alla testa del ninja traditore.

    Ninpou: Ryū no Iki
    Villaggio: Personale
    Posizioni Magiche: Drago, Serpente, Bue, Serpente, Drago (Veloce +)
    L'utilizzatore può emettere un fiato di puro chakra che può raggiungere i 18 metri. Il diametro del fiato dipende dall'esperienza dell'utilizzatore, la potenza è pari a 40. Causerà solo diminuzione della Vitalità e Energia Vitale, senza ferire esteriormente.
    Tipo:Ninjutsu - Ninpou
    Raggio fiato: 2 metri ogni grado ninja]
    (Livello: 4 / Consumo: Medioalto )
    [Da genin in su]

    Erano dietro di me, quindi non risentirono della tecnica che inevitabilmente - a meno di sorprese - colpì l'Akuma sul capo. Silenziosa, un'indata di chakra si scontrò proprio contro il cranio dell'Akuma, che probabilmente non avrebbero retto a quello. Non l'avrebbe ucciso - seppur per poco - ma sicuramente sarebbe svenuto, e ovviamente, senza che nulla apparisse dall'esterno.
    Non mi fido. Preferisco averlo svenuto per il tragitto fino alla prigione, potrebbe ingannarci tutti senza nemmeno muoversi. Vogliamo andare? Me lo carico io. dissi allora, afferrando poi il traditore svenuto (sempre se lo fosse stato) per la collottola, caricandomelo poi in malomodo sulle spalle. E così, il trio di Suna, accompagnato da me, si diresse verso le prigioni dove - se la comunicazione era arrivata - anche il Mizukage stava attendendo.


    Edited by -Max - 4/2/2012, 12:34
     
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    Il dover andare a Kiri, nonostante fosse un suo dovere, non lo attirava particolarmente, dovendo inoltre viaggiare con Deidara con la quale aveva avuto un pesante diverbio che difficilmente la biondina gli avrebbe perdonato. Perlomeno ad accompagnare Hamano c'era anche l'amico Hoshi, così almeno avrebbero diviso equamente le continue sfuriate e lamentele della ragazza.
    Stavano portando il nukenin affrontato dall'amica al suo villaggio. Avrebbero potuto tenerlo a Suna per ottenere qualche informazione su Kiri ma non si voleva creare nessun tipo di incidente diplomatico perciò fecero la cosa più giusta e corretta e lo riportarono indietro, dove sarebbe stato giudicato secondo la legge del suo villaggio.
    Mentre il gruppetto viaggiava Hamano teneva d'occhio il malcapitato nukenin a cui Deidara aveva provveduto a rompere le dita ed aveva impedito ad Hoshi di curarlo. Nonostante fosse legato come un salame non era intenzionato a perderlo d'occhio anche se nel caso avesse tentato un'improbabile fuga con un pugno bell'assestato lo avrebbe steso per sempre.

    Hoshi, si tratta di un nukenin, diciamo che le dita rotte sono una piccola assicurazione. Già il clima qui mi da fastidio, se poi dovessimo anche dover inseguire un traditore nel pieno delle sue forze sarebbe proprio una rogna.

    Sì, la faccenda proprio non lo rallegrava. Poi da quando aveva perso il suo braccio in quell'incidente alle mura era un po' caduto in depressione ma la compagnia dei suoi amici lo rallegrava. E forse prendersi una piccola vacanza dai turni massacranti che sosteneva alle mura non poteva che fargli bene.
    Arrivarono sotto le mura di Kiri, decisamente diverse da quelle del loro villaggio, e ovviamente Deidara fece la solita primadonna arrabbiandosi per chissà quale motivo contro il rosso, il quale andò a urlare per avvisare della loro presenza.
    Il pensare che loro tre erano membri della squadra speciale di Suna lo faceva sia ridere che vergognare.
    Non ci volle molto che un ninja rispose alla loro chiamata.
    Sembrava che conoscesse Hoshikuzu e a dirla tutta anche Hamano si ricordava di lui: faceva parte della scorta del Mizukage all'assemblea tenutasi a Suna.
    Si dimostrò riconoscente verso di loro per aver riportato indietro il criminale e chiese di poterlo prendere in consegna.
    Hamano a quella richiesta senza dire niente prese il corpo legato ed imbavagliato dalla barella e lo portò di peso sulla spalla meccanica al kiriano.

    Eccolo qui. E' stato curato per impedire che morisse lungo il viaggio ma è bel lungi dalla sua forma fisica perfetta. Ah, comunque piacere, Hamano Iga.

    Si presentò anche per poter conoscere il nome del kiriano, in fondo lo aveva già visto qualche volta e gli scocciava non sapere come si chiamasse. E poi sembrava forte. Consegnato il traditore il gruppetto entrò nel villaggio passando dalle mura che erano state aperte. Il guardiano disse ad un suo sottoposto di andare a chiamare il Mizukage dato che sembrava conoscesse Hoshi. La cosa sorprese Hamano che si girò verso il suo amico.

    Da quand'è che hai delle amicizie così altolocate?

    Ma mentre parlava successe che il nukenin svenne, probabilmente a causa del kiriano che la giustificò come precauzione dato che colui che avevano catturato sembrava essere in possesso di una qualche arte oculare capace nelle illusioni. Hamano non voleva di certo contestare il suo modo di fare, in fondo non era il suo villaggio e il parere di un altro guardiano di mura su come si trattavano i traditori non era di certo appropriato per il momento. E poi probabilmente anche lui avrebbe fatto così.

     
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    ero da poco giunto alle mura eppur mi era stato sufficiente quel lasso di tempo per capire che qualcosa non era più come nei giorni passati.
    Ci risiamo …
    Il jonin delle nebbia, l’impareggiabile, l’irraggiungibile, l’ineguagliabile Itai il traditore era tornato. Non avevo mai provato particolare simpatia per quel ninja, non che partissi prevenuto nei suoi confronti, anzi, erano state una serie di circostanze in cui mi ero trovato faccia a faccio con lui per farmi capire di che ninja si trattasse le stesse che mi portavano a preferire di restargli a distanza.
    Ero così rimasto in una delle torrette secondarie pronto a lasciare di li a poco la mia postazione per recarmi in ospedale quando udì una voce provenire dal basso. Attesi che fosse qualcun altro a intervenire per mantenere un profilo basse ed evitare qualsiasi incontro con il saccente kiriano.
    Quando mi affacciai dalle mura potei notare un gruppo di Sunesi e con essi un traditore, lo riconobbi, si trattava dell’Akuma traditore.
    ° toh, ecco come fanno ritorno a casa le pecorelle smarrite … °
    Non ero a dir la verità a conoscenza che un membro del mio stesso clan avesse tradito Kiri e sinceramente la cosa mi infastidiva non poco, non potevo permettere che il segreto racchiuso nelle mie iridi potesse abbandonare Kiri o al peggio essere sfruttato da qualcuno che non fosse un Akuma.
    ° Ah… Itai, itai, la solita solfa tu e le tue squadre speciali.
    Sempre a pavoneggiarti di un ruolo istituzionale,
    istituzione poi inesistente, se sei contento di essere capo di te stesso.°

    le squadre speciali che si dividevano in mano nera e mano bianca di Kiri, la mano oscura capitanata dal jonin e quella medica e candida capitanata dal sottoscritto.
    Ma la cosa che mi fece imbestialire fu il trattamento riservato per il prigioniero, non ci voleva troppo a capire che era praticamente innocuo, eppur il jonin non si risparmiò sull’utilizzo della violenza, su quello che era pur sempre un membro del mio clan …
    Dovetti intervenire
    Mi scuso per l’intrusione Itai, ma come responsabile dell’ospedale di kiri, mi sento in dovere di intervenire a riguardo, credo che siano state violate un paio di norme etiche sull’accoglienza di prigionieri, soprattutto se ex cittadini del tuo stesso villaggio.
    Chiedo quindi che mi venga concessa l’autorizzazione a portare il prigioniero in ospedale, non aver timore, sarà sorvegliato a vista e in un regime ad alta sicurezza.

    Avrei poi rivolto uno sguardo al “capo delle guardie speciali”
    Sai bene che i suoi giochetti illusori con me non possono funzionare e mi assumerei tutte le responsabilità del caso d’innanzi a Shiltar Sama …
    Se vuoi puoi sempre farci scortare da uno dei tuoi richiami

    Avrei terminato con quelle parole,
    volgendo un cenno agli ospiti in segno di cortese saluto, per far capire loro che non avevo ignorato la loro presenza.
    Il portare l’Akuma in ospedale mi avrebbe concesso tempo prezioso per capire le ragioni del suo tradimento, ma soprattutto concesso l’opportunità di annullare qualora ce ne fosse stato bisogno, la sua abilità.

     
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    Pietà.
    Era certo che io provassi naturale antipatia per l'Akuma traditore, ma sicuramente per l'Akuma buono non provavo lo stesso sentimento. Una neutra indifferenza, era questo ciò che sentivo verso il primario dell'ospedale di Kiri, che divenne furore quando lo sentii accusarmi di “violare le norme sul trattamento dei prigionieri”. E da dov'era spuntato poi? Non era con me sulle mura, doveva essere arrivato poco prima dei sunesi e del loro traditore.
    Scordatelo dissi secco, senza lasciare il corpo interte dell'Akuma, intenzionato più che mai a portarlo in prigione, dove doveva stare.
    L'ho solo fatto svenire, non ho aperto alcuna ferita, non rischia di morire precocemente e al suo risveglio sentirà solo mal di testa. Non ho usato nemmeno le mani, non deve temere nemmeno lividi Etsuko, questa è la prima cosa feci una pausa glaciale La seconda è che la gestione della “feccia” spetta alla Mano Nera e non a te. Se vuoi prenderti cura di lui è in prigione che dovrai farlo. È appunto un ex-cittadino, un traditore, un pericoloso criminale, non abbastanza compromesso da richiedere la tua pietà e poi incalzai Quindi lui va in prigione e non discutere, questo è un ordine, Akuma, hai dimenticato che sono un tuo diretto superiore? O devo dedurre che disobbedire è una prerogativa del tuo clan?
    Detto ciò, Etsuko sarebbe stato liberissimo di tentare di fermarmi, pagandone poi le conseguenze. Io avrei portato l'Akuma in carcere, dove lì stava attendendo il Mizukage. Poi Etsuko avrebbe potuto lamentarsi molto tranquillamente al Mizukage, io mai e poi mai avrei concesso di portare Seinji Akuma in ospedale, mettendo in pericolo la vita di altri pazienti innocenti. E su quel punto non ero affatto pronto a transigere.
     
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    Superiore dici? E a quale titolo?
    Come volevasi dimostrare Itai si riteneva al di sopra di tutto e tutti …
    Ricordavo come fosse ieri la creazione delle squadre speciali, l’una indipendente dall’altra!
    Ma non era al suo livello che volevo scendere …
    Non c’è bisogno che ti scaldi jonin di Kiri, riponi i tuoi bollenti spiriti e dosa le tue parole con attenzione.
    Il rispetto e l’onore fanno di un uomo un ninja e non è di certo il tuo grado che può permetterti di rivolgerti con quel tono a me.

    Che il suo sguardo fosse glaciale non vi era dubbio ma il mio pareggiava certamente il confronto.
    Ti ho solo parlato come primario dell’ospedale di Kiri ed il mio era un consiglio
    Ma mi sono illuso che qualcuno come te potesse accettarlo come tale.

    Avrei poi sollevato il dito per ribadire
    Bada bene Itai a non infangare in nessun modo il nome degli Akuma, la mia lealtà e estremo impegno nei confronti di Kiri sono inoppugnabili, a differenza di quello che sei tu, Nara.
    Detto ciò darò un occhiata a Senji in ospedale se non le dispiace.
    Ricorda, io non faccio che riferimento a Shiltar in persona o a chi lo rappresenta, ossia la signorina Fujiko.

     
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    Da quand'è che hai delle amicizie così altolocate?


    « Sarà un altro del club dei tonti... »
    ... E la prova era il fatto che il rosso e quel tizio si conoscevano. No: Deidara non era per nulla contenta della situazione. Anzi, la trovata del Signor Kiriano del cavolo di pestare il suo nukenin con quella jutsu del cavolo non le era piaciuta per niente, ma si era trattenuta dallo sbottare semplicemente perché aveva deciso che quella cosa poteva tornare a suo favore, se l'avesse gestita bene con sufficiente sangue freddo. Più tardi, a missione finita e taglia riscossa, si sarebbe sfogata su Hoshi, reo confesso di aver lasciato la preda al nemico con fin troppa sufficienza, così impara a trattare con leggerezza la roba altrui.

    asdfasfwerass

    « Ma che bel siparietto. »
    Fu il suo commento mentre i due Kiriani battibeccavano allegramente litigando su chi dei due avesse il diritto di dare ordini all'altro. Almeno, a Suna la gerarchia era ben strutturata e chiara a tutti (che poi ne tenesse conto solo quando le faceva comodo era un'altro conto), altrove da ciò che vedeva le cose non erano così ben definite.
    « Sentite, io potrei restare a sentirvi litigare come mocciosi per delle ore, ma... primo: mi sono già stancata. Secondo: ho freddo. E terzo... quel prigioniero è il mio prigioniero. L'ho beccato io, ho dovuto inseguirlo per mezzo mondo e nuotare attraverso il sangue di non so quanti di quegli sgradevoli gallinacci che aveva il coraggio di definire evocazioni. Finché non mi pagate il denaro della sua taglia, fino a prova contraria è sotto la giurisdizione della squadra speciale di Suna, e non ho voglia di sentire storie in merito. »
    Sorrise con finta dolcezza, grondando di veleno come un cobra dall'aria compiaciuta.
    « Non ho ancora visto nemmeno un ryo, quindi a che titolo vi contendente la preda altrui?
    Adesso facciamo così: mi portate da qualcuno competente. Qualcuno che sappia chi comanda chi, possibilmente.
    ... e fate in modo che quel qualcuno abbia con se i miei soldi, altrimenti questo nukenin finisce a decorare le vostre mura
    con un bel murales rosso vivo.
    »

     
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    ..Fateci entrare!!!.. mi serve il bagno..
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    La voce che irruppe dalle mura era ben conosciuta dal rosso, sembrava che quel giorno a fare il lavoro sporco fosse niente popò di meno che Itai Nara, il fulmine di Kiri, o almeno così il rosso lo chiamava dato che ogni volta che lo aveva visto in azione, in realtà non lo vedeva muoversi tanto era veloce.

    -Itai!!!.. ahahah.. che fortuna trovarti alle mura!.. la mia compagna di squadra ha catturato uno dei vostri fuggitivi.. così abbiamo pensato bene di riportarvelo!.. eheheh..-


    Il rosso aveva cominciato a ridere come al suo solito un po’ imbarazzato e allo stesso tempo compiaciuto mentre intanto Itai dava il colpo di grazia al poveraccio utilizzando una qualche tipo di jutsu. Il rosso non ebbe niente da ridire, in fin dei conti non vedeva l’ora di levarsi da quella situazione e scaricare il barile ai kiriani, per quanto ne sapeva fino a quando il tizio non veniva preso in custodia nelle prigioni la responsabilità restava loro. Subito dopo un secondo ninja di kiri comparve alla loro presenza, sembrava che questi facesse parte dello stesso clan del fuggitivo e che volesse cercare di aiutare il parente o amico scomparso in qualche modo, rendendo la sua pena da scontare più leggera. Mentre i due avevano di che discutere il rosso si sarebbe avvicinato ad Hamano, l’unico pilastro inespugnabile su cui poteva contare, allungato la faccia verso di lui si sarebbe messo a bisbigliare mettendo una mano davanti per non farsi notare.

    -Pff.. accidenti.. pensavo fossimo solo noi di Suna a litigare per qualsiasi cosa.. invece guarda questi!.. quel tizio ha fegato a ribattere contro di Itai.. quel tizio è un mostro quando parte alla carica..-


    Allontanatosi quindi avrebbe ripreso a parlare normalmente con l’amico dal braccio di ferro, in tutti i sensi.

    -Eheheh.. già già.. conosco molto bene il Mizukage di Kiri.. ho avuto l’onore di partecipare a diverse missione con lui.. inoltre mi ha salvato spesso la pellaccia!.. eheheh.. credo sia stato merito.. o colpa di Gin.. sai per rinsaldare i rapporti con un villaggio così lontano..-


    I due kiriani sembrava ormai partiti per la tangente andando in escandescenze o quasi quando anche la piccola Deidara si intromise buttando altra benzina sul fuoco, sembrava quasi lo facesse apposta. La ragazza dai capelli color grano sembrava dubbiosa del fatto che i kiriani non avrebbero mantenuto il patto e pagato la taglia che calava sulla testa del poveraccio. Il rosso l’avrebbe lasciata parlare per poi intromettersi interrompendola quasi forzatamente.

    -AHAHAHAH!!!.. alla mia amica piace spesso scherzare!!!.. AHAHAHAH..-


    Il rosso avrebbe cercato si salvarsi mostrando un sorriso e ponendo la sua figura davanti a quella della konouchi, quindi si sarebbe voltato con sguardo serio cominciando a parlare con voce ferma a basso tono. Che diavolo aveva in mente quella pazza, voleva forse creare casini tra i villaggi ninja, proprio ora che potevano essere considerati quasi degli eroi?

    -Accidenti Deidi sta buona!!!.. ti ho detto che conosco sia Itai che il Mizukage di Kiri.. non hai niente di cui preoccuparti.. adesso portiamo questo tizio in prigione.. lo sbattiamo dentro.. incassiamo i soldi.. e andiamo via!.. magari ci fermiamo a comprare qualcosa al mercato.. e poi a casa.. porta solo un po’ di pazienza.. e non minacciare nessuno con le tue frasi taglienti!!!.. e poi.. accidenti l’umidità di questo posto fa davvero male ai tuoi capelli.. sono tutti crespi..e si stanno arricciando.. PFFFff.. eheh.. non riesco a trattenermi dal ridere.. eheh.. PFFFff..-


    Il rosso sperava di poter finalmente entrare per portare via il tizio e liberarsi da quel peso che ormai era a carico dei kiriani. Giratosi di nuovo verso Itai avrebbe assunto nuovamente un espressione seria, anche il tono era cambiato e si era fatto più adulto, per modo di dire.

    -Itai.. forse è meglio se raggiungiamo le prigioni.. così potete decidere con calma che fare di questo tizio.. ah inoltre vorrei tanto incontrare il Mizukage se è possibile..è da un po’ che non facciamo quattro chiacchere e mi farebbe piacere salutarlo!..-


    Il volto sereno del rosso non mentiva, non aveva nessuna ragione di farlo anche se in realtà una ragione c’era e come, si stava letteralmente facendo la pipì addosso.



     
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    Il tutto poteva sistemarsi molto facilmente. Loro che consegnano il traditore, loro che vengono ringraziati, loro che riscuotono la taglia e loro che se ne vanno. Invece sembrava che le cose dovevano diventare più lunghe e complicate.
    Dopo Itai un altro kiriano li raggiunse, il quale sembrava avere qualche lamentela riguardo il trattamento riservato al nukenin.
    Hamano semplicemente attese che finissero il loro diverbio.
    Quando Hoshi gli parlò sottovoce facendogli notare che non erano gli unici a discutere trattenne una risata. Sicuramente i loro diverbi, a causa della furia bionda di Deidara nascevano per i più futili motivi.
    Sembrava che i due kiriani avessero smesso di ringhiarsi l'un l'altro, e ciò voleva dire che potevano ritornare a parlare della loro taglia, ma come al solito la cara Deidara doveva farsi sentire. A volte ad Hamano veniva il dubbio che la ragazza si nutrisse dell'attenzione degli altri e che se non fosse stata sotto i riflettori per qualche ora sarebbe appassita come una pianta.
    Hoshi pensò subito a far tacere l'amica facendole una piccola ramanzina mentre Hamano, dopo essersi dato un sonoro schiaffo in faccia, incredulo che Deidara non fosse capace di stare zitta nemmeno un momento.

    Vi prego, scusatela per il suo comportamento.

    E loro erano la squadra speciale di Suna?

    Comunque sì, sarebbe il caso di portare inizialmente il nukenin in prigione, poi deciderete voi secondo le vostre leggi su cosa farne.

     
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    Una mia reazione, sei mesi fa, sarebbe stata ben diversa. Avrei mollato Seinji senza troppi complimenti a terra e avrei tirato un pugno in faccia ad Etsuko e poi sarei andato avanti, attirandomi una marea di guai addosso. Senza contare che ci si mise anche la ragazzina sunese, la quale – come se non bastasse – parlò decisamente a sproposito. Strinsi la presa sulle vesti di Seinji e serrai i denti, per evitare di parlare a sproposito, dunque voltai il capo dall'altra parte.
    Sei mesi fa non l'avrei mai fatto.
    Ma non avevo e non volevo altri nemici. Dunque ignorai entrambe le provocazioni, sia quella dell'Akuma, sia quella della ragazzetta sunese. Il primo meritava delle parole, ma in altri luoghi, in altri tempi: dinanzi a gente degli altri villaggi non era saggio fare qualsiasi cosa.
    Andiamo dissi secco.
    Dopo qualche metro, mi rivolsi all'altro jonin, ovvero al Chikuma, per chiedergli alcuni dettagli per quanto riguardava la cattura dell'Akuma. Seinji, difatti, era sparito mesi fa dal villaggio. Non era mai passato dalle mure e probabilmente era volato via con quelle orride creature che evocava. Non era rientrato per mesi, catturato da gente di Suna e riportato a Kiri: c'era abbastanza materiale per sbatterlo in prigione, strappare i suoi preziosi occhi e lasciarlo li a marcire per un bel po'.
    Hoshikuzu, devo chiederti alcune cose dissi al giovane jonin Devo sapere dove l'avete catturato e in che circostante. Non ci risulta, infatti, che questo ninja abbia commesso reati, ma è sparito nel nulla, quindi uscito in maniera illegale dal villaggio e non si sono avute suo notizie per mesi, fino ad oggi, pertanto, sarebbe quantomeno chiarificante sapere ciò che ti chiedo
    Ero certo che – a meno non ci fossero particolari circostanze – Hoshikuzu mi avrebbe spiegato tutto. Nel peggiore dei casi, avrebbe raccontato tutto al Mizukage anche se la volontà di riportare il traditore a Kiri delineava sicuramente uno scarso interesse nel nascondere le circostanze in cui Seinji Akuma era stato catturato.
     
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    Ancora giù un rospo …
    “ Ma quanti ne può contenere uno stomaco? “



    Il clima risultava sensibilmente gelido ma non di certo per la temperatura a cui noi abitanti della nebbia siamo abituati, ma quanto per il confronto verbale acceso tra me e Itai.
    non negavo di aver cercato il battibecco, ma non per puro divertimento, ne per dar spettacolo alla squadra speciale della sabbia. Ma l’atteggiamento di quel ninja cominciava ad irritarmi e su questo punto non potevo farci nulla. Già in passato, aveva più volte contraddetto apertamente le istituzioni, nella persona dell’amministratrice, per cui palesemente provavo simpatia e quello era bastato a catalogarlo come, saccente, presuntuoso e arrogante. Queste per pronunciarne tre tra le migliori peculiarità che potessi affibbiargli.
    Ma se c’era una cosa che meno sopportavo rispetto agli aggettivi sopra citati dello stesso Itai e che potesse spingermi addirittura ad avere un atteggiamento protettivo nei suoi riguardi, era, le stesse caratteristiche palesate da qualcuno che si presentava in quel di Kiri, credendosi Chissà chi e pretendendo chissà cosa.
    E quella persona era la ragazza del trio della sabbia.
    Mi voltai verso di ella non appena indirizzò le sue prime parole verso di noi e rimasi a fissarla, ascoltando tutto quello che aveva da dire, senza fiatare e se Itai si precluse, chinando la testa, la possibilità di replicare alla giovane, incassando gli insulti neanche troppo velati, io non avrei fatto ugualmente. Rapito dall’impellente voglia di rispondere e disinteressato del fatto che il jonin di Kiri, non rispondesse neppur a me, decidendo di andare dritto in prigione.
    Con tono sibillino replicai: e se facciamo invece che quel qualcuno di non competente ti lasciasse qui fuori al freddo a schiarirti le idee probabilmente troppo riarse dalla calura che avete in quell’accumulo di sabbia che chiamate Suna a cui un bel murales rosso sangue non potrebbe che migliorarne l’aspetto? Perché pare che in quel paese non insegnino le buone maniere e il rispetto dei luoghi in cui ci si reca e soprattutto delle persone che in quei luoghi vi abitano.
    Sai come si dice no? Paese che vai, usanze che trovi e non sempre le usanze son piacevoli …

    Poi mi rivolsi ad Itai e nonostante non mi guardasse, gli parlai.
    Itai, io me ne vado, non voglio più avere a che fare con questa storia, né con il fatto che ormai a Kiri possa entrare chiunque, pur chi apertamente insulta i suoi guardiani, esigendo servigi e dettando quasi legge!
    Questa è Blasfemia

    Non aspettai risposta dal jonin e se non vi fosse stata replica o intervento, avrei preso la prima strada che portava all’interno della città.

     
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    -Accidenti Deidi sta buona!!!.. ti ho detto che conosco sia Itai che il Mizukage di Kiri.. non hai niente di cui preoccuparti.. adesso portiamo questo tizio in prigione.. lo sbattiamo dentro.. incassiamo i soldi.. e andiamo via!.. magari ci fermiamo a comprare qualcosa al mercato.. e poi a casa.. porta solo un po’ di pazienza.. e non minacciare nessuno con le tue frasi taglienti!!!-


    Incrociò le braccia sdegnata e sbuffò, girando a lato il capo con aria snob. No che non le andava bene: innanzitutto solo dei completi idioti potevano non vedere l'evidente serietà di ciò che aveva detto; secondo: il nukenin era roba sua, ed era suo diritto sporgere lamentele circa il modo in cui veniva trattato; terzo: a lei quei tipi davano seriamente sui nervi, ed era dovere dei suoi compagni di team capirlo al volo e supportarla in ogni modo possibile. D'altra parte, altrimenti, per quale motivo erano una squadra?? Lei si era prodigata a sopportare quei due piagnoni per tutto il viaggio, aveva avuto perfino la pazienza di non sbottare contro il Rosso limitandosi a poche e coincise manifestazioni di sdegno di tanto in tanto, potevano almeno ricambiare la sua gentilezza con un minimo di comprensione, no???
    No!!! Loro dovevano stare dalla parte del nemico, solo per il gusto intrinseco del darle contro. "Massì, tanto la piccola Deidara non può avere ragione, è una femmina, quando mai quelle là ragionano con la testa? Meglio calarsi le braghe davanti ai Kiriani del cavolo, loro sì che ne sanno, vedi come litigano in maniera professionale??" Baaah, che nervi!!!

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    -... e poi.. accidenti l’umidità di questo posto fa davvero male ai tuoi capelli.. sono tutti crespi..e si stanno arricciando.. PFFFff.. eheh.. non riesco a trattenermi dal ridere.. eheh.. PFFFff..-


    « Che cos...??? »
    Avvampò in viso e sobbalzò, presa di contropiede a quell'esternazione circa i suoi capelli.
    Le venne d'istinto fare ciò che nessuna persona con dei capelli lucenti ha mai il coraggio di fare: toccò la cascata color grano, che era praticamente un'estensione della sua anima per quante ore ci dedicava, e tentò con scarsi risultati di constatare il loro stato, maledicendo istantaneamente tutta l'umidità, la temperatura, l'aria nociva e la sola esistenza di quella cloaca di disgraziati sotto ghiaccio chiamata Kiri. Si riprese nel giro di pochi secondi, dicendo a se stessa che i suoi capelli NON POTEVANO essere crespi, e che era tutta colpa di quell'idiota di Hoshizuku Chikuma che aveva la stessa competenza in materia di capelli crespi di quanto un cammello può averne di combattimenti con spade.
    « Hoshiiii... »
    Lo fissò emanando l'aura di un demonio.
    « Ritira subito tutto!!! »

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    e se facciamo invece che quel qualcuno di non competente ti lasciasse qui fuori al freddo a schiarirti le idee probabilmente troppo riarse dalla calura che avete in quell’accumulo di sabbia che chiamate Suna a cui un bel murales rosso sangue non potrebbe che migliorarne l’aspetto? Perché pare che in quel paese non insegnino le buone maniere e il rispetto dei luoghi in cui ci si reca e soprattutto delle persone che in quei luoghi vi abitano.
    Sai come si dice no? Paese che vai, usanze che trovi e non sempre le usanze son piacevoli …


    « Guarda che di murales rosso sangue ne ho abbiamo diversi, sulle nostre mura. »
    Ribatté lei, maligna.
    « Se un giorno ti viene voglia di entrare a far parte della collezione: vieni a Suna e chiedi di Deidara Yagi.
    Me la cavo bene coi graffiti, sai?
    »
    "Ed ho anche ottimi strumenti con cui lavorare", pensò sorridendo sfiorando il rotolo jutsu che conteneva le sue adorate wakizashi.
    Comunque il secondo signor Kiriano del cavolo batté in ritirata, lasciando Deidara con il piacere dell'ultima parola, cosa che placò un po' il suo animo bellicoso. Commentò con uno sbuffo sprezzante ed un sogghigno, salvo poi ribadire quella che era la sua posizione:

    « muoviamoci. »
    Ingiunse al guardiano rimasto, ignorando il fatto che non sembrava darle molto credito.
    « Ho voglia di ottenere in fretta i miei ryo e andarmene da questo postaccio. »

    Palla a Hoshi, poi tocca a Max e possiamo spostarci nelle prigioni per concludere la ruolata.


    Edited by Deidara - 9/2/2012, 22:45
     
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    ..Lo abbiamo trovato per caso!..
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    Sembrava che Deidi tenesse ai suoi capelli più della salvezza del suo villaggio o all’incolumità delle persone che la accompagnavano. Hoshi era scoppiato a ridere di gusto indicando i suoi capelli mentre questa lo rimproverava per poi terminare spiattellandosi la mano aperta sul viso quando questa inneggiò alla sua caparbia abilità di dipingere murales di sangue alle mura di Suna. Ormai bastava solo che Hoshi lanciasse un peto formato tornado per fare esplodere una guerra tra Kiri e Suna, magari no, ma le cose aveva preso quella brutta strada.

    -Aaaaah accidenti.. io mi arrendo!..-


    Avrebbe detto il Chikuma guardando sconfortato l’amico dal braccio meccanico, Deidi ci trovava troppo gusto ad attaccare briga con tutti. Fortunatamente il secondo ninja che era sceso dalle mura sembrava non essere interessato a continuare la conversazione con la mocciosa che soddisfatta ora mostrava un ghigno quasi malefico, dannazione riusciva sempre a fare paura in ogni situazione.

    Quando Itai rivolse le giuste domande al Chikuma questi sembrò quasi destarsi da un sogno tanto era concentrato ad osservare l’amica farsi beffe di un completo sconosciuto incurante delle conseguenze. Schiaritasi la voce il rosso si sarebbe avvicinato all’amico per spiegare meglio la situazione, dopo tutto si erano presentati li dal nulla con uno dei loro shinobi mezzo morto.

    -Questo tizio dici?!.. lo abbiamo catturato durante una missione di recupero che si è tenuta più o meno ai confini con il paese del Vento ed Ame.. un postaccio pieno di Nukenin di bassa lega.. a dire la verità è stata la bionda riccia la a sconfiggerlo.. io l’ho solo tenuto in vita fino a qui!..-


    Il rosso nel parlare avrebbe indicato la bionda dai capelli color grano puntandola con dito accusatore.

    -Abbiamo scoperto che questo tizio era uno dei vostri.. così abbiamo deciso di riportarvelo vivo e vegeto.. non so se fosse uno dei vostri in incognito nelle terre di Ame.. per questo lo abbiamo salvato!.. ma ora che mi dici che era sparito da tempo.. presumo che ormai il tizio si fosse dedicato anima e corpo alla vita da Nukenin..-


    Il rosso avrebbe annuito socchiudendo gli occhi con fare quasi professionale.

    -E questo e tutto!.. è semplicemente stato sfortunato a trovarsi nel posto sbagliato.. al momento sbagliato!.. eheheh.. beh allora?!.. noi siamo piuttosto stanchi ed affamati.. ho sentito che qui a Kiri avete delle specialità di pesce uniche al mondo.. ooh accidenti non vedo l’ora di assaggiarle.. e magari di passare un paio di giorni alle terme.. o siiii.. al calduccio!!!.. ehi Hamano facciamo una gara a chi mangia di più!!!.. Deidi puoi partecipare anche tu se vuoi.. e anche Itai!!!.. e magari anche Shiltar!!!.. però se porta uno dei suoi coccodrilli io lascio.. quelli mangiano di tutto ve lo dico io.. va beh andiamo?!!..-


    Il rosso era di buon umore nonostante tutto. Finalmente si prospettavano un paio di giorni di relax nei quali poter approfittare dell’accoglienza del freddo paese della nebbia.

     
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    Gli avvenimenti si svolgono in un altro flusso temporale rispetto a quello Sunese.

    Prosegue dal Porto

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    Narrato
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    Mi chiesi che effetto facesse a chi la osservava per la prima volta l'imponente protezione che circondava Kiri dai pericoli esterni.
    Per certi versi si poteva dire che fosse suggestiva per quanto letale.
    Io non avevo avuto il tempo di fermarmi ad ammirare il progetto architettonico, a causa di questioni diplomatiche “armate”, ma nei mesi successivi avevo imparato ad apprezzare il lavoro svolto per rendere il villaggio il più possibile sicuro, sebbene...


    Non è sempre possibile, vero Shiltar sama? Riflettei tra me, con aria pensierosa.

    Avevo fatto segno al mio compagno di fermarsi, quando ancora mancava qualche metro di distanza dall'ingresso.
    Ero certo che le sentinelle, che pattugliavano i camminamenti, avessero già notato la nostra presenza, ma lo stesso attirai la loro attenzione palesando la mia identità.


    Salve. Sono Ryutsuki Kaguya. Ho con me un ragazzo appena sbarcato da una nave mercantile e avrebbe bisogno di un visto per accedere all'interno del villaggio. Spiegai, mantenendo un tono di voce chiaro e ben udibile anche dai torrioni. Poi mi voltai verso Hirai.

    Allora, una piccola avvertenza. Gli stranieri non possono girare armati all'interno delle mura, comprenderai anche tu il motivo di ciò. Per cui ti suggerisco caldamente di non occultare nulla e di rispondere sinceramente alle domande che ti verranno poste. Lo so, sono cose che uno intuisce da sé, ma ultimamente diciamo che non tira una bella aria per i forestieri.
    Spiegai, con espressione seria, fissandolo dritto negli occhi.

    Rimasi in attesa di un qualche segnale da parte dei guardiani.
     
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  14. RiOx206
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    Arrivato alle mura rimasi piuttosto stupito dalla loro immensità anche se non lo diedi molto a vedere, diedi un occhiata al ragazzo sembrava molto pensieroso. Ad un certo punto mi fece segno di fermarmi, mentre lui prosegui ancora per qualche metro.

    Salve. Sono Ryutsuki Kaguya. Ho con me un ragazzo appena sbarcato da una nave mercantile e avrebbe bisogno di un visto per accedere all'interno del villaggio.

    Diedi un occhiata guardie e poi osservai nuovamente le mura fino a quando Ryutsuki si girò verso di me e mi disse:

    Allora, una piccola avvertenza. Gli stranieri non possono girare armati all'interno delle mura, comprenderai anche tu il motivo di ciò. Per cui ti suggerisco caldamente di non occultare nulla e di rispondere sinceramente alle domande che ti verranno poste. Lo so, sono cose che uno intuisce da sé, ma ultimamente diciamo che non tira una bella aria per i forestieri.

    Non c'è problema.

    Dissi con la solita impassibilità anche se veramente l'idea di rimanere disarmato in un posto che non conoscevo non mi andava molto a genio, ma per il momento preferii non darlo a vedere.
     
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  15. Yami Kaguya
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    - I -

    Now, of All Times





    Mi mancava, Yamata. Mai come allora.
    In quel preciso momento difatti, avrebbe dovuto dirmi che stavo facendo una stronzata. Che tornare a quel modo nel luogo dove tutto era iniziato, a conti fatti non poteva essere un'azione con un motivo sensato, alla base. Che andava bene come amministratore di Oto, che andava bene come sfidante del Mizukage, che andava bene come visitatore a un vecchio allievo... ma come nukenin che si spacciava per un chunin comune, no.
    O meglio, magari la cosa sarebbe iniziata a quel modo.
    Poi però avremmo concordato su come fosse una veste nuova per visitare Kiri, e dunque avremmo proceduto lo stesso.
    Tra l'altro, mi sarebbe anche piaciuto fosse così, ma che a Kiri fossero tutti all'erta per un mio ritorno, potevo solo sognarmelo. Inutile che mi preoccupassi o che pensassi a piani per contrattaccare. Ero solo un visitatore, che lo volessi o meno.

    E a tal proposito, il viaggio era stato talmente noioso da rasentare il suicidio. E solo per quello, mi veniva da dire che aver tradito non era una brutta cosa, non avrei retto un mese a vivere su una dannata isola separata dal resto del mondo. Almeno nel camminare il tempo passava, ma bloccato su una barca, l'unica cosa che potevo fare era girarmi i pollici.
    O giocare con me stesso, la mia copia di default che chiamavo Mr. Wong. Magari era da sfigati, ma ero davvero arrivato al limite nel viaggio dal continente al porto. E piuttosto, mi preoccupavo potessero prendere la mia copia per un clandestino. Sarebbe stato difficile spiegare le cose, a quel punto.
    Comunque, ormai tutto ciò apparteneva al passato. Dopo aver rimesso i piedi per terra, camminare sino alle mura era stato facile... eppure, dovevo aver sbagliato a girare, visto come fossi finito in quella che sembrava la parte Sud. E persino uno come me sapeva che a Sud, l'unico modo per entrare era scalare le mura. Non esattamente il modo migliore per iniziare una visita pacifica.
    Per farla breve, ero stato costretto a costeggiare le mura, notando una bizzarra aggiunta dall'ultima volta, delle specie di giunti di metallo affilati che avrebbero dovuto scoraggiare gli intrusi, ma a conti fatti mah. Immaginai ci fossero fin troppi modi per fregarsene di cose simili, ma di sicuro non erano affari miei. Per quel che mi riguardava Kiri per me era morta come lo ero io per lei.
    L'unico motivo che mi portava lì, era il divertimento provocato dal parlare al mio ex villaggio in tutta tranquillità. E forse sì, una lieve nostalgia per l'ambiente... oltre alla curiosità di vedere se Shiltar aveva davvero, un arredamento formato d'ossa.
    Anzi forse l'ordine delle motivazioni era invertito come importanza, a ben pensarci.

    Uff... ma dimmi te se si può mettere una sola porta su tre lati di mura, manco fossero in crisi economica.
    Chissà dove li han trovati i Ryo per tutta quella ferraglia poi...


    Alla fine, lentamente, superai l'angolo che connetteva le mura Sud e Ovest, e finalmente iniziai ad avvicinarmi al cancello principale, anche se... una volta arrivato in prossimità dello stesso, mi accorsi che non ero, l'unico visitatore quel giorno.
    Per quanto fossero uno più strano dell'altro, a essere sinceri. Quello che sembrava il più grande, aveva praticamente metà della faccia coperta da delle bende, ma avvicinandomi vidi che quello rappresentava tutto sommato il suo tratto caratteristico più notevole. Certo venire a Kiri con una maglia a mezze maniche, o canotta che fosse.... doveva avere una resistenza al freddo notevole, oppure i suoi denti dovevano star battendo alla grande sotto le bende.
    Dall'altra parte invece, avevamo quello che sembrava un ragazzino appena adolescente, nano, e con dei capelli rosso fuoco che definire come "vistosi", era un complimento. La genetica era davvero una cosa meravigliosa, dal punto di vista scentifico. Da quello pratico invece, a volte non capivo davvero come uscissero fuori cromosomi simili.
    Ad ogni modo, lentamente, finii per ridurre a pochi metri la distanza fra noi, e dunque senza dire una parola per parecchio tempo, mi misi accanto a quei due, senza però degnarli di uno sguardo in un primo momento. Mi concentrai invece sul portone, ma non sembrava ci fossero guardiani in procinto di aprire a chicchessia.
    Tanto valeva attaccare bottone, dunque.

    ..Umm... scusate, ragazzi?
    Avete già avvisato della vostra...


    Mi rivolsi a loro nel solito modo, con cortesia, cercando di essere gentile... ma vidi qualcosa, che mi gelò il sangue nelle vene.
    Il ragazzino dai capelli rossi, aveva un che di familiare. E oltre a lui, c'era un animale bianco che portava sulle spalle, anche più familiare. Rimasi in silenzio alcuni istanti, e quindi mi avvicinai al ragazzino, decisamente più alto di quanto lo ricordassi, e fissai quelle iridi che aveva ereditato da sua sorella, e che per certi versi avevo copiato a mia volta. Mi rendevo conto di non essere esattamente "normale", ma credevo davvero di star prendendo un abbaglio. Poteva essere davvero il ragazzino che avevo visto per l'ultima volta a Oto addormentato in casa di sua sorella? Alla faccia dell'essere nella fase della crescita... doveva avere nemmeno quattordici anni, ma ne dimostrava decisamente qualcuno di più, almeno secondo la mia scala di valori.
    Dopo però alcuni secondi a quel modo, a rompere la tensione ci pensò qualcos'altro. Per la precisione, l'essere che stava sulla schiena di Ryutsuki superò la sua spalla, e saltò sulla mia senza preavviso, facendomi allontanare di scatto e girare la testa sino a fronteggiare un muso felino che mi stava annusando senza ritegno.
    Ahia...

    ...Perdoni la franchezza, ma... per caso ci conosciamo?
    Sà, ha un che di familiare, questo gatto. Come si chiama?


    Probabilmente avrei dovuto ringraziare, che gli animali non sapessero parlare. Per come se ne rimase sulla mia spalla alcuni secondi senza muoversi, immaginai avesse già afferrato chi fossi. Fin troppo intelligente come sempre, accidenti a lui...

    Oh, mi perdoni, che maleducato. Prego, tenga... il mio nome è Hakuya, Marishiei Hakuya, da Konoha. Sono in visita di piacere a Kiri, mentre voi... posso sapere con chi ho l'onore di parlare?

    Afferrai con calma il gatto da sotto le zampe anteriori, e tenendolo sollevato poi anche per le posteriori con una mano, lo aiutai a risalire sul ragazzino che aveva evidentemente ereditato in pianta stabile il mio ruolo di trespolo. Chissà che ci faceva lui, a Kiri. Forse era in visita a sua volta... o forse chissà, sinceramente i due non sembravano affiatati per niente, com'è che l'otese sembrava....
    ..Aspetta... era un... coprifronte di Kiri, quello che aveva addosso?!
    A guardare bene, non vedevo più nemmeno il simbolo dei Kazekumo, sui suoi vestiti. Strano non ci fosse un coprifronte otese... ma a conti fatti, nemmeno ero sicuro Shin l'avesse mai registrato, come cittadino. E ora... mi chiesi come l'avesse presa. Ironico, che avesse scelto proprio Kiri, come villaggio. Mi chiesi se avesse incontrato Kyoshiro, durante la sua permanenza. Su Shiltar beh, non c'erano dubbi.
    L'unica cosa a consolarmi, era che sembrava non fossi l'unico, a non apprezzare Oto. Per quanto non ricordassi numerose occasioni in cui io e quel ragazzino fossimo mai andati d'accordo.
    ...E in effetti, perchè Kiri? Che diamine ci trovava in un posto simile? Non dirmi che era tornato Kyo e ora era lui a beccarsi il titolo di "fratellone". O magari era Itai che se l'era portato in giro fin là e l'aveva fatto rimanere?
    ...Qualcuno mi dicesse che non era un allievo del mio allievo o di Godsan, tutto ma quello no....
    Continuai con quei pensieri ancora un bel pò, peggiorando di molto il mio umore, ma nel mentre ebbi quantomeno la lucidità mentale necessaria ad assicurarmi, che qualcuno avesse suonato il campanello di quel posto.

    Ah, giusto...
    prima che passiamo l'intera giornata qui, non vi ho interrotto prima che chiamaste i guardiani, vero?


    Meglio deviare il discorso, per il momento. I ricordi stavano iniziando ad affluire, e mi serviva la mente fresca per sparare le idiozie in risposta alle domande dei guardiani. Chissà cosa mi avrebbero chiesto e quali modi si sarebbero inventati per cercare trucchi nascosti o simili.
    Chissà poi se c'era effettivamente ancora il mio nome, nelle liste dei ricercati. La curiosità mi stava divorando.
    E a proposito, chissà chi era di turno a quell'ora. L'unica cosa certa, era che non vedevo l'ora di iniziare.
     
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