Shokugyou

Livello B

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    Uno spiacevole avvenimento - Act One

    Erano finalmente al sicuro. Dopo un giorno di cammino, i tre che si erano messi in fuga dalla Miniera aurifera di Katabami, raggiunsero una locanda. Erano stanchi, affranti per il peso della loro storia. Sguardi persi nel niente. Procedevano sospinti non si sa da quali energie. Tutte le vicissitudini che avevano subito li avevano semplicemente svuotati di ogni voglia di vivere. Portavano ormai quei vestiti da giorni. Erano laceri, maleodoranti. Ma per loro era la normalità. Già tanto se ce li avevano indosso. Potevano solo che considerarsi fortunati. Molti loro amici non avevano nemmeno più i loro panni. Era per loro che avevano trovato il coraggio scappare e ribellarsi ad un destino ormai segnato. Erano la speranza di tutti. Anche per loro stessi. Cercavano solo un luogo dove poter far riposare le loro stanche membra. La loro non era solo una stanchezza fisica. Più che altro era mentale. Avevano visto e subito cose che per una persona normale erano semplicemente impensabili. Cercavano qualcuno per potergli raccontare la loro storia. Qualcuno che li capisse e che gli potesse dare una semplice parola di conforto. Quel luogo sarebbe stato per loro l'ideale. Avrebbero potuto mettere sotto i denti qualcosa di caldo e bloccare quella fame che li stava attanagliando ormai da ore. Entrarono lentamente. Stavano strascicando i loro corpi e la gente presente all'interno del locale se ne era accorta. Si capiva che gli era successo qualcosa, ma non vollero intervenire. Li videro solo camminare verso il bancone con aria affranta e stanca. In pochi incrociarono il loro sguardo. Era come guardare del vetro. Non esprimevano emozioni. Erano, come dire, esanimi. Si sedettero in tre posti adiacenti. Una signora, forse la padrona di quel posto, si avvicinò con fare rassicurante.


    °Che vi è successo, sembrate portatori di una brutta storia°



    ______________________________________________


    Ad ogni Shinobi sarebbe giunta una missiva, che recitava.

    Cari Shinobi,
    Vi recapitiamo questa lettera perché gli eventi ci hanno portato a richiedere l'intervento di Voi ninja esperti. Chiediamo gentilmente ed umilmente il vostro aiuto sperando che non ci lasciate in balia del nostro triste destino proprio ora che vorremmo cambiarlo. Manderemo dei nostri emissari nella Locanda del Gallo Giallo tra 2 giorni, verso mezzogiorno. E' situata a Otafuku, un piccolo paese a Konoha, non è difficile trovarla. La ringraziamo della sua preziosa collaborazione.
    In fede, l'Amministratore.


    Avrebbero presto scoperto di cosa si trattava. Era un viaggio che non avrebbe portato via tempo agli Shinobi. I due provenienti da Oto avrebbero dovuto raggiungere lo Shinobi di Konoha, viaggiando per circa un giorno, prima di arrivare alla città di Otafuku, distante circa due ora di viaggio da Konoha. Alla fine, si sarebbero ritrovati proprio alla Locanda del Gallo Giallo, o in prossimità di essa. Quando tutti e tre sarebbero entrati all'interno, un missionario vestito di nero, con un cappuccio che copriva la faccia, avrebbe parlato a quei tre.

    ° Benvenuti alla Locanda del Gallo Giallo. E' di proprietà dell'Amministratore, quindi non corriamo alcun pericolo al suo interno. Procedo con l'illustrarvi il percorso che attraverserete durante il vostro viaggio. Da qui, dovrete procedere verso sud. C'è un piccolo pezzo di terreno che collega il Paese del Fuoco e quello del Fiume, ma una volta attraversato, vi basterà procedere verso Sud e arrivare al Villaggio di Pescatori. Tutto ciò lo troverete nella mappa che vi consegnerò appena finito il mio discorso. Qui, incontrerete l'Amministratore del Villaggio, che vi aspetta tra cinque giorni ai confini del Villaggio. Penso sia tutto, ecco a voi la mappa. °

    Consegnò allo Shinobi che pareva più interessato, tale Febh Yakushi, la mappa con cui avrebbero dovuto orientarsi durante il viaggio. Mappa. Subito dopo si dileguò, andandosene. Loro avrebbero avuto il tempo per organizzare un viaggio. Potevano prendere qualsiasi mezzo fosse a loro portata. Se fossero arrivati prima avrebbero dovuto aspettare. Se fossero arrivati in ritardo sarebbero stati attesi.

    Arrivo al Villaggio di Pescatori

    Una sorta di comitato, composto tuttavia da tre uomini. Era l'Amministratore del Villaggio assieme a due suoi uomini. Pioveva. Due ombrellini, quasi necessitasse di due oggetti tali quelli per ripararsi dalla pioggia, lo proteggevano dall'agente atmosferico. Lui era completamente asciutto, in compenso le due guardie porta-ombrelli erano per metà bagnate. Inevitabile. Vennero poi condotti verso la Sala interna dell'Amministrazione. Finiva lì il loro viaggio iniziale. Iniziava lì la loro missione.

     
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    Era ai cancelli di una casa dall'aria antica. E non si trattava solo dell'architettura. Un flash del Palazzo Yakushi PRIMA della sua venuta gli sfolgorò per il cervello. Grazie al cielo non voglio diventare un mikawa..finirebbero per farmi risistemare pure questo posto Constatò, piatto, dopo aver bussato pesantemente al portone per farsi aprire.

    Erano già in ritardo. E pioveva. E questo implicava che al suo ritorno dalla missione avrebbe dovuto pulire le mura di palazzo Yakushi, e la cosa era oltremodo irritante. Aveva indossato il panno conduttore di chakra a mò di mantello, usando degli spiedi come spilli per drappeggiarlo correttamente. E avrebbe preferito cedere un braccio prima di rendere pubbliche le sue doti da "sartina", così come le chiamava Yasu, quel bastardo. Ma già se li fa rammendare i vestiti dalla sartina ringhiò a denti stretti, mentre attendeva che qualche anima si facesse viva.

    Bussò ancora.

    Quel Diogenes, che aveva conosciuto tempo addietro per un *piccolo* incidente che quasi li aveva uccisi, non lo conosceva granchè bene, ma qualche dato ora lo aveva: Casa Enorme. Casa tenuta malissimo. Ritardatario. Non che la cosa lo confortasse.

    Yò! Avrebbe salutato piattamente, una volta che l'altro chunin si fosse fatto vivo. Febh Yakushi, ricordi? Siamo insieme in quella missione di rango B, con un tale Keita Kitase di Konoha. Eri già stato informato?

    [...]

    Dopo qualche ora erano in viaggio. La pioggia si era fatta più forte e quasi sembrava di guadare un ruscello fangoso piuttosto che camminare su un sentiero. Febh ringraziò in silenzio quando infine poterono proseguire saltando di ramo in ramo.

    Dì un pò, sai niente tu di questo Kitase che dovrebbe venire con noi?

    Chiese, gridando per coprire la pioggia battente.

    [...]

    Konoha, tempo dopo.

    La pioggia era molto meno fitta rispetto ai giorni precedenti. Anzi, scendeva lieve e sottile. Impalpabile, quasi volesse solo stendere un manto sull'ambiente.

    Ma sotto il grigio manto della pioggia, due figure in nero avanzavano, lente ed inesorabili verso le porte del Villaggio della Foglia. Tacquero. Non ci volle molto perchè un addetto alle mura li notasse e chiedesse cosa volessero.

    Kitase. Vogliamo Keita Kitase. Pronunciò una voce roca da sotto un cappuccio. Una frase minacciosa. La guardia di Konoha impallidì. Una mano da sotto il cappuccio si sollevò, indicando il portone con due dita. Va a chiamare Keita Kitase

    La figura sarebbe avanzata pian piano, quasi scivolando sul terreno, sotto l'ombra del cappuccio, quasi scostando il sipario della pioggia, due occhi castani avrebbero inchiodato la guardia. Allora? Sbrigati. All'ombra del cappuccio si intravedeva il coprifronte di Oto.

    La guardia fece dei gesti ai compagni. Keita Kitase sarebbe stato certo avvertito tra breve. Molto bene. Mormorò la voce roca, soddisfatta. Ah, già.. Aggiunse, come se avesse avuto un sibilante ripensamento. le dita della guardia si strinsero sull'elsa della spada. La figura gettò indietro il cappuccio, rivelando un viso giovane, niente di particolare salvo delle brutte cicatrici sul lato destro del viso.
    ...non è che hai delle caramelle per la gola? con questo tempaccio mi è scesa la voce in una maniera assurda!

    [...]

    Keita Kitase era arrivato, e la pioggia era cessata, finalmente. Febh riconobbe quel ragazzo, lo aveva già visto ad Oto, una volta, tanto tempo prima. Tu sei Keita Kitase? Chiese.

    Febh Yakushi..non so se ricordi...le angurie...quel giorno... Comunque, siamo compagni di squadra, immagino tu sia già stato informato, si?

    [...]

    Alla locanda del Gallo Giallo andò tutto liscio. per qualche misterioso motivo il religioso consegnò la mappa proprio a Febh, che la guardò qualche istante prima di tornare ad ascoltare l'uomo. Annuì, quindi, se i compagni glielo avessero concesso, si sarebbe ordinato e mangiato un bel brodo di pollo...ne aveva bisogno per liberarsi di quella voce orrenda.

    Per quanto riguarda la mappa, non appena il loro contatto se ne fosse andato la avrebbe porta verso i compagni. Io questa cosa la perdo di sicuro..meglio se se ne occupa uno di voi...

    [...]

    L'ingresso al villaggio di Pescatori non fu dei migliori. Tanto per cominciare aveva ricominciato a piovere la mattina del giorno precedente. Tempo Carogna, come si suol dire. E anche l'Amministratore certo faceva la sua bella figura quanto a carognaggine, come potè constatare febh, vedendo il modo in cui trattava i sottoposti. Il suo unico commento fu uno sguardo irritato, comunque.

    Siamo gli Shinobi inviati dall'accademia. Avrebbe detto, senza ulteriori presentazioni. Quando vennero condotti all'asciutto, Febh si preoccupò di levarsi il panno-mantello e appoggiarlo da qualche parte dopo averlo accuratamente scosso. Se nessuno dei compagni avesse preso l'iniziativa, avrebbe chiesto, senza accomodarsi su sedie o per terra: Dunque, siamo qui. spiegateci meglio la situazione.
     
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    Shokugyou



    Overture 00.00



    Diogenes era la classica persona che rientrava nella categoria dei metereopatici. Per cui, anche se aveva gli occhi ancora chiusi in un pacevole veglia, sentiva una specie di malessere nel corpo duvuto allo stressante battere della pioggia sulle imposte della finestra. Fu anche per questo che qundo sentì bussare alla porta gli montò una rabbia dentro che gli fece letteralmente scaraventare le coperte dal letto. A passi pesanti arrivò fino alla porta.

    “ Giuro che fracasso di botte questo rompicoglioni...”


    I colpi alla porta si ripeterono...grandissimo errore.
    Con una furia cieca spalancò la porta, ma ben presto questa scemò all vista di un ragazzo che, dall’esperienza di Diogenes, rientrava nella categoria degli sfortunati.
    Questi esordì con tono piatto:

    CITAZIONE
    YO,Febh Yakushi, ricordi? Siamo insieme in quella missione di rango B, con un tale Keita Kitase di Konoha. Eri già stato informato?

    “Febh...ciao!”


    Rispose in leggero imbarazzo.

    “ La missione...si, ho la lettera sul tavolo...”


    Oddio gli era passato di mente: ecco cos’era quel senso di angoscia che provava appena svegliato.

    “ Stavo giusto per uscire” mentì “ Se aspetti cinque minuti partiamo...entra se vuoi...”


    Sparì tra i corridoi della sua maltenuta villa.

    [...]



    Il viaggio fu abbastanza squallido. Sotto la pioggia con solo il mantello ad impedire ai reumi di diventare il peggiore nemico della sua vecchiaia. Infatti era stato quasi una delusione scoprire che l’unico ombrello buono di casa sua si era anch’esso rotto.

    “ Gli ombrelli fanno tutti la stessa fine...”


    A questo si era ridotto a pensare mentre avanzavano verso Konoha. L’umore del Mikawa era simile al tempo e di fare conversazione non è che gli andasse molto. Ciò nonostante quando Febh parlò, Aloysius disse:

    “ Non lo conosco, né mai l’ho sentito nominare. Penso, visto il livello delle persone scelte, sarà anche lui un chunin di Konoha...”


    Non lo incuriosiva particolarmente il nuovo compagno. Effettivamente non stava proprio concentrato sulla missione...diede la colpa al tempo.

    [...]



    Mura all’orizzonte. Finalmente il monotono scenario del paese del Fuoco variò in qualcosa che sicuramente attirò l’attenzione del giovane ninja. Aloysius non era mai stato a Konoha sebbene avesse combattuto numerosi ninja della foglia quando il suo nome ancora era Siomaru, molti anni prima. Avanzava al fianco dello Yakushin completamente avvolto nella tenebra del suo mantello, al pari dell’altro chunin di Oto. Silenziosi e drammaticamente inarrestabili le due ombre arrivarono fino ai cancelli del villaggio della Foglia. Fu Febh a parlare.
    Tono autoritario e minaccioso e il colosso non potè che ridere, il volto oscurato dal cappuccio, per la reazione impaurita della guardia del cancello.
    Sussurrò al compagno:

    “ Sembra che questi fogliosi non siano tanto coraggiosi, vero?”


    Intanto lo Yakushin non potè fare a meno di chiedere una caramella per la gola.
    Diogenes in un primo momento non capì, o meglio credette di aver sentito male. Quando si accorse che così non era, rimase ammutolito dalla tragicomicità della scena. Si limitò a scuotere leggermente la testa, chiudendosi in un silenzio eloquente.
    Quando però la guardia fosse andata a chiamare Keita:

    “ Tu sai sempre quale è la cosa giusta da dire, vero?”


    Adesso che ci pensava anche nel loro ultimo incidente insieme, Febh aveva dimostrato un tempismo pazzesco con la lingua...ovviamente ironicamente parlando. Il Mikawa si sciolse però in un sorriso, facendo capire al compagno che stava scherzando.

    [...]



    Quando arrivò il ninja di Konoha, Diogenes lo salutò cordialmente presentandosi.
    Sembrava che il suo compagno di Oto e il giovane foglioso si conoscessero, anche se la faccenda delle angurie non lo convinceva troppo...

    “ Angurie?? Questa è una storia che andrebbe sentita...Comunque sia adesso sono quasi le dieci. Se ci muoviamo, riusciremo ad arrivare in tempo alla locanda...”


    Visto che la pioggia era cessata, Diogenes si scoprì il voltò e aprì il mantello mostrando al sua abbronzata carnagione, piccolo regalo di sua madre, originaria di Suna. Più leggero riprese con animo sollevato la marcia che li attendeva. Era stanco, sinceramente stanco, dopo un intero giorno di viaggio; ma il tempo stringeva.

    [...]



    Alla locanda del Gallo Giallo, li aspettava un signore completamente nascosto da un mantello. Le sue parole fecero cadere il Mikawa in quello sconforto che sembrava essersi attenuato con il volgere del tempo. Dalle parole dell’emissario si evinceva una sola cosa: ore ed ore di viaggio. A questo pensiero sentì distintamente le piante dei piedi che urlavano “ oddio no!”, ma non ci poteva fare nulla.

    CITAZIONE

    Io questa cosa la perdo di sicuro...meglio se se ne occupa uno di voi...


    “ non guardare me...”


    Disse con lo sguardo di uno che sta per andare ad un funerale. Lasciò tutto a loro mentre se ne andava per trovare una sedia, si era stufato di stare all’inpiedi.
    Quando l’emissario se ne andò il Mikawa fece segno ai due compagni di avvicinarsi:

    “ Non so voi ma io sto cammiando da troppo tempo...siccome è mezzogiorno propongo di fermarci a mangiare qui e riprendere la marcia nel primo pomeriggio...il nostro appuntamento è fra cinque giorni, penso che una pausa ce la possiamo concedere. Keita quanto dista questo villaggio di pescatori?”


    Chiese così da poter avere un’indicazione su quanto tempo sarebbe servito loro per raggiungere il piccolo villaggio, nel paese del Fiume.

    [...]



    Al villaggio dei pescatori il tempo volse nuovamente. Una fitta pioggia aveva reso il Mikawa bagnato fracido e mortalmente irritabile. Anche per questo si era un po messo in disparte dagli eventuali discorsi che gli altri due chunin avrebbero potuto intraprendere. Adesso che la missione stava entrando nel vivo la sua concentrazione era massima.
    Al villaggio li aspettavano tre uomini. La figura centrale, l’unica a non essere bagnata, doveva essere il “ capo” di quei due omini che lo stavano così zelantemente proteggendo dalle intemperie.
    Il colosso non parlò se non interpellato, anche quando vennero condotti nella sala interna dell’amministrazione. Quando Febh chiese delucidazioni la sua attenzione aumentò di una tacca.


    Edited by DioGeNe - 24/6/2008, 12:12
     
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  4. Keita Kitase
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    ...Shokugyou
    Primo Atto


    Cari Shinobi,
    Vi recapitiamo questa lettera perché gli eventi ci hanno portato a richiedere l'intervento di Voi ninja esperti. Chiediamo gentilmente ed umilmente il vostro aiuto sperando che non ci lasciate in balia del nostro triste destino proprio ora che vorremmo cambiarlo. Manderemo dei nostri emissari nella Locanda del Gallo Giallo tra 2 giorni, verso mezzogiorno. E' situata a Otafuku, un piccolo paese a Konoha, non è difficile trovarla. La ringraziamo della sua preziosa collaborazione.
    In fede, l'Amministratore.


    Erano secoli che non mi capitava l'occasione di poter svolgere una missione senza dover compiere chissà quale viaggio irto di pericoli o semplicemente talmente lungo da dimenticare il soffice letto su cui, quelle volte che si era a Konoha, capitava di riposare le membra.


    -C'è ancora tempo...-


    [Mancava qualche ora all'appuntamento con gli shinobi con cui avrei dovuto costituire la squadra occasionale per quella missione. Il tempo necessario perchè potessi prepararmi.
    Quello era uno strano momento, penso per qualunque shinobi o guerriero.
    Seduto a carezzare le proprie armi, prepararle per l'imminente richiesta di affiancarsi al proprio scopo di sopravvivenza. Affilare e pulire, affinché se ne testasse l' efficacia e la maneggevolezza. Era oltremodo catartico, personale, quasi intimo.

    La sera calava inesorabilmente mentre sistemavo l'intero equipaggiamento e, di tanto in tanto, sorridendo spensieratamente, adocchiavo il tenero corpicino di Poci, quella lepre ormai presente da quando iniziai il primo viaggio verso quel villaggio.
    E proprio quando si pensa che il tempo scorra lento, all'improvviso ci si ritrova proprio a richiamarlo, sperduti nella fretta.


    -E' nuvolo...-


    La pioggia accompagnava Konoha quella notte. Era leggera.
    Il tragitto verso le mura, in attesa dei due sconosciuti compagni, non era distante e presto avrei anticipato persino l'ora che dubitavo bastasse perchè fossi puntuale così come speravo.
    Ma al mio arrivo, due figure dai mantelli bagnati, erano già all'esterno, in attesa. Sentii pronunciare il mio nome, una voce imperiosa.


    -Tsk!-


    Nella parte bassa delle mura, la risposta sarebbe stata minacciosa e repentina. Raccolsi un kunai dalla mia sacca e con uno scatto del braccio destro che lo impugnava, avrei scagliato lo stesso in mezzo ai due, il più vicino possibile, contro il terreno.


    image
    -Attenti shinobi di Oto!-


    Esordii, atterrando poi a terra a pochi metri da loro e raccogliendo, subito dopo, il kunai appena lanciato.


    -Konoha è sensibile alle provocazioni...Il mio nome è Keita Kitase e si, sono informato della missione, e si, mi ricordo di lei Yakushi-san...Ma non ho memoria del suo amico.-


    Dissi mentre rispondevo con la stessa cordialità ricevuta dal Mikawa nei saluti, ben presto ci saremmo messi in marcia.
    La curiosità circa quella vicenda delle angurie, sembrò colpire quest'ultimo, che domandò informazioni maggiori circa l'esperienza a cui Febh si riferiva e che io stesso avevo confermato implicitamente.


    -Beh, nulla di che, a parte che nel trasportare delle angurie, Yakushi-san le ha rovesciate facendole rotolare lungo la discesa della strada e facendomele finire addosso, proprio il primo giorno in cui arrivai a Oto.-


    Mi sforzai di descrivere la vicenda in tono ironico. Avevo uno strano senso di irritazione, ma sapevo che non era loro la colpa...eppure rappresentavano il luogo che mi aveva tolto qualcosa di prezioso.
    La distanza richiesta per raggiungere Otafuku non era affatto esagerata. In due ore costanti riuscimmo a varcarne le soglie fino a raggiungere l'evidente locale del Gallo Giallo. Qui riuscimmo a incontrarci con coloro che ci avevano dato appuntamento.


    -Posso chiedere il nome dell'amministratore? Sa, affinché sia più facile rintracciarlo e riconoscerlo.-


    Domandai una volta che ebbero finito di dare le preliminari istruzioni. A Febh fu consegnata la mappa, che, prontamente, onde evitare responsabilità circa l'eventuale perdita della stessa, tentò di cedere a uno di noi. Il compagno si rifiutò, io, avrei fatto altrettanto.


    -Se la tiene chi l'ha ricevuta.-


    Dissi con un sorriso. Alla fine optammo per un lauto pasto. Sebbene io avessi viaggiato poco, era pur vero che sia Febh che Diogenes avevano passato molto più tempo di me in cammino.


    -Non so quanto dista, non sono mai stato al Paese del Thè-


    [...]


    Ma per quanto breve, quel viaggio non fu dei più comodi. Trascorse davvero molto tempo prima che riuscissimo a varcare i confini del Paese del Thè e raggiungere il villaggio dei Pescatori. La pioggia fu la causa principale per quel disagio e più essa si rafforzava, più rendeva difficoltoso il viaggio.
    All'appuntamento, l'amministratore non fece ritardi ma si presentò in pompa magna, sorretto dalle guardie e protetto dalla pioggia.
    Attendemmo, mentre ci invitavano a seguirli lontano dal fastidio dell'acqua.



    Edited by Keita Kitase - 27/6/2008, 18:27
     
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  5. Meriu
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    Uno spiacevole avvenimento - Act Two

    All'esclamazione dell'anziana signora i tre furono quasi presi da una sensazione di disagio, quasi non volessero raccontare la propria storia, ma gli fu imposto da ciò che avevano dentro. Il desiderio di aiutare coloro che avevano lasciato lì. Coloro che prima erano loro compagni di sventura. Avevano sfruttato un momento di opportunità, per darsela a gambe e ci erano riusciti. Ora erano fuori dalla Miniera. Erano lontano, in un posto dove avrebbero potuto chiedere aiuto. Nel frattempo, quasi preso da un intenzione interiore, parlò il centrale. Si alzò dalla sedia, si poggiò al banco con gli avambracci, quasi a voler lasciare tra loro quel segreto.

    ° Sei mesi fa sono arrivati dei loschi individui, che, presentandosi come membri di una famiglia potente, ci hanno ingannato, imprigionandoci e costringendoci a lavorare. Noi siamo scappati, ma non può neanche immaginare ciò che ci è successo. C'era un uomo, il capo degli altri... °

    ° Finiscila Rokosuke, se ne sono andati tutti e se non ne approfittiamo adesso, non si presenterà un'altra occasione per passare di qui! °

    ° Non ce la faccio, devo assolutamente... °

    ° Fallo per noi. Se non passiamo da questo punto non riusciremo mai ad arrivare da loro per chiedere aiuto! °

    I due si misero a correre. Rokosuke rimase fermo a guardare uno spettacolo ignoto. C'erano tanti tizi incappucciati, quasi dovessero svolgere un preciso rituale. Un urlò squarciò la tranquillità creata dalla pioggiolina.

    ° QUANTO MI PIACCIONO I FUNERALIIIIII!!! °

    [...]

    I tre stavano arrampicandosi, per raggiungere l'estremità di un monte, per poi scendere a valle e raggiungere la Locanda ad un giorno di cammino dalla Miniera. Il freddo e la pioggia imperversavano e non rendevano possibilie una visione completa di tutto ciò che accadeva. Himuro mise un piede in fallo. Si appoggiò alla gamba di Midorikawa che trasportò a sua volta Rokosuke. Caddero in acqua, senza possibilità di aggrapparsi alla roccia, ormai fradicia e scivolosa.

    [...]

    Rokosuke si risvegliò tardi, quando tutto stava oscillando. Erano tutti e tre sulla schiena di un giovane ragazzo, che li esortò a resistere. Davanti a loro, la Locanda dove avrebbero trovato salvezza e tranquillità.


    Chiuse quel suo ombrellino color rosso l'amministratore. Aveva sentito i loro nomi. Stava affidando tutte le sue speranze in quei tre giovani valorosi. Ormai la pioggia aveva smesso di scrosciare. Lo si potrebbe quasi interpretare come un segno di buona ventura. Erano giorni che gli eventi gli si erano tutti ritorti contro. Un piccolo spiraglio di luce in tante opprimenti tenebre. Ancora silenzio nella Sala interna. L'Amministratore, senza proferire parola, si diresse verso un'ampia porta-finestra atto ad osservare il cielo rasserenarsi. Pose la sua esperta mano sul vetro mentre con il busto si voltò verso i giovani shinobi. Una lacrima scese dai suoi occhi. Il suo sguardo era penetrante, proprio di colui che ha ritrovato la speranza e la voglia di vivere. Confidava ciecamente nelle doti di quei ragazzi venuti a salvarli. Se avesse potuto, avrebbe combattuto anche lui con loro, ma non poteva. Poteva solo dargli sostegno ed ogni aiuto necessario.


    °Grazie°


    Si diresse verso la sedia più vicina. Riprese un tono abbastanza serio, si schiarì la voce e con un gesto di stizza cacciò i suoi collaboratori fuori dalla stanza. Voleva rimanere solo con quei ninja. Non appena uscirono, sporse la schiena in avanti. Atteggiamento tipico di colui che vuole attenzione. Sicuramente, quel gruppo gliel'avrebbe data incondizionatamente.

    °Tutto successe qualche mese, credo 6 ormai. Al villaggio si presentarono un gruppo di balordi, di dubbia provenienza. Loro assicurarono, però, di appartenere alla famiglia Kurosuki. Si prestarono ad aiutarci, e, fidandoci erroneamente, abbiamo commesso uno sbaglio madornale. Si sono rivelati solo dei teppisti. In breve tempo avevano assunto il controllo del villaggio, compiendo omicidi, razzie e quant'altro senza alcun motivo apparente. Nessuno aveva la forza di contrastarli, così per molti mesi hanno devastato tutto dall'interno senza alcun freno. Non si poteva uscire dal villaggio ed avere contatti dall'esterno. Tutti coloro che provarono a scappare e chiedere aiuto, sono stati presi e uccisi a loro volta davanti a tutti. Una specie di monito per scoraggiare azioni simili. Invece, 3 ragazzi, sono riusciti a scappare sfruttando un momento di distrazione. Decisamente un gran colpo di fortuna. Incontrali significa ottenere ottime informazioni sul loro contro. Il vostro compito è quello di scortarli alla miniera e far fuori quei teppisti. Forse sono degli avventurieri in cerca di denaro o forse no. Non mi fido. Per i fuggitivi, li trovate alla Locanda del Ponte Rosso, ad un giorno di viaggio da Katabami. Sono sotto protezione. Cercate Nonna Shonsho. Ditele "Marashi". Lei capirà. Buona fortuna °

     
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    [A Villa Mikawa]
    Ok.. meglio là dentro che sotto la pioggia, dopotutto. Fortuna che Diogenes non impiegò molto tempo a prepararsi. In compenso Febh ne approfittò per dare un'occhiata in giro...per tutto il tempo non pensò ad altro che a quanto quel posto avesse un estremo bisogno di restauri.

    Poco prima della partenza avrebbe detto Certo che non sembra che tu tenga molto a questa casa, sai?

    [A Konoha]
    A che ti riferisci? Chiese con voce roca al compagno quando questi parlo di "dire la cosa giusta". Comunque fece spallucce. All'improvviso un Kunai si piantò ai loro piedi, e fece la sua comparsa il terzo membro della squadra. Quali provocazioni? Chiese, del tutto innocentemente, grattandosi la nuca. Non si era effettivamente reso conto della scena.

    Comunque chiamami Febh e dammi pure del tu. Dare del Lei fa solo perdere tempo quando si parla. Sollevò il pollice, tendendo la mano. Piuttosto, se preferisci però posso chiamarti "sua eccellenza Kitase" Sogghignò. Anche l'evento delle angurie era stato spiegato. Erano pronti alla partenza.

    [Alla Locanda]
    Nessuno dei compagni voleva la mappa. Bastardi. Ok... rispose mogio, come un cane bastonato, mettendo la mappa, ben arrotolata, nella sacca porta-armi legata alla coscia. Mangiarono tranquillamente, comunque, e la voce di Febh migliorò parecchio. In teoria avrebbe potuto guarirla con le sue capacità, ma non vedeva perchè rinunciare a un pasto che, una volta tanto, non aveva dovuto cucinare lui.

    Nemmeno io sono mai stato da quelle parti...credo. Non è che avessi grande idea della geografia del paese prima di arrivare a Oto. Piuttosto..penso dovremmo decidere qualcosa riguardo alla formazione, casomai ci fosse una battaglia...insomma, uno scambio di informazioni...fin dove ve la sentite di parlare, ovvio. bevve un sorso d'acqua.

    Siamo solo in tre, non credo ci sia bisogno di un caposquadra. Piuttosto, come siamo messi quanto a capacità? Ad esempio, qualcuno di voi è un ninja medico? Io personalmente non lo sono, ma al contempo ne ho ben poco bisogno. Quanto alle mie capacità...diciamo che incasso molto bene..conosco sia jutsu sulla distanza che tecniche da corpo a corpo...sono un pò un factotum, ecco. Ah, già, conosco anche il Rilascio e sono legato al contratto delle Lucertole. Per finire: sono piuttosto bravo coi nodi e con le mani. Fece letteralmente danzare una monetra fra le nocche, per poi farla sparire con un colpo di polso ed estrarla infine del suo tovagliolo. un banale trucco di prestigio, dato che l'oggetto non aveva mai abbandonato il suo palmo.

    Penso sia più o meno tutto.. Voi che avete da dire? Se diogenes aveva lo stesso potere di Sou, allora sapeva già qualcosa di utile. Piuttosto si diede dell'idiota per non aver richiamato Ssalslow o Ssalswift per fare il viaggio...così non si sarebbe stancato...però a conti fatti sotto la pioggia non era l'ideale correre a quelle velocità folli...

    [Al Villaggio di Pescatori]

    Il tizio..l'amministratore, si presentava come una persona noiosa e antipatica, a dispetto di quel "Grazie" dall'aria sincera, a Febh dava sui nervi...senza un reale motivo..forse centrava il modo in cui trattava i suoi sottoposti. Ascoltò comunque quel che aveva da dire.

    Come mai le autorità non sono intervenute? Chiese, al termine del racconto. Voglio dire..perchè rivolgersi subito a dei ninja?
     
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    Shokugyou


    First Act



    [Villa Mikawa]

    Aveva appena finito di prendere tutto il necessario, e si avviava velocemente alla porta dove pensava di trovare Febh. Lui non era proprio lì, ma aveva seguito il suo suggerimento ed era entrato.Lo cercò brevemente e, una volta riuscito nel suo intento, gli fece segno che era tutto ok e potevano andare. Mentre stava per varcare la soglia Febh disse:
    CITAZIONE

    Certo che non sembra che tu tenga molto a questa casa, sai?


    A dire il vero ci rimase un po male.Lavorare alla sua sghemba dimora era un’attività che lo impegnava quatidianamente, ma propio per la mole di lavoro e per il fatto che il Mikawa volesse lavorare da solo, i lavori andavano molto a rilento.Ovviamente questo il compagno non poteva saperlo...

    “ Dedico gran parte del mio tempo libero a rimetterla in sesto...purtroppo i lavori sono lunghi e io un modesto muratore...”


    Disse sorridendo leggermente.

    [ Alla locanda ]

    Le locande come quella erano i posti che il Mikawa preferiva in assoluto. Atmosfera intima, gente allegra e porzioni abbondanti. La sedia di legno scricchiolò leggermente mentre si spostava per allungare il braccio verso la pirofila, così da servirsi nuovamente. Se qualcuno avesse fatto osservazioni sul suo appetito, avrebbe dato come scusante:

    “ Devo crescere...”


    Una battuta stupida, dato che la sua mole era ben superiore a quella dei restanti due ninja.
    Febh iniziò un discorso interessante circa l’organizzazione del team. Diogenes concordava in pieno che un caposquadra non fosse necessario .Dopotutto il grado chunin era la chiara testimonianza che ogni elemento avrebbe saputo non solo badare a se stesso, ma soprattutto lavorare in squdra.Particolarmente interessante fu il riferimento di Febh al fatto di non necessitare di un medico. In un primo momento lo trovò un po strano…poi ricordò di quanto era successo nella grotta, e di come il suo sensei fosse riuscito a gaurirsi da solo una ferita al piede...

    “ Già...me ne ero quasi dimenticato...”


    Del resto anche il Mikawa era capace di sopportare bene le ferite.

    “ Nemmeno io posseggo capacità mediche, sebbene l’essere ferito non sia un problema eccessivo per me...conosco anch’io la tecnica del rilascio, quindi possiamo dirci abbastanza coperti sul campo dei genjutsu. La mia abilità fondamentale risiede nel combattimento corpo a corpo e in particolari ninjutsu di potenziamento e debilitazione. Sono versatile negli inseguimenti e in qualsiasi lavoro che richieda notevole forza fisica...tu che ci dici Keita?”



    [Al villaggio dei pescatori]

    Nella sala interna l’amministratore mandò via i suoi sottoposti per rimanere solo con i ninja.I suoi modi di fare erano contrastanti. Da una parte pareva molto sensibile agli accadimenti di quei giorni, dall’altra parte era scontroso ed autoritario. Diogenes rimase un po perplesso...
    Ascoltò con calma quanto quello aveva da dire.La storia era un po confusa e a grandi linee. Una volta che l‘amministratore avesse risposto a Febh anche Diogenes avrebbe fatto una domanda:

    “ Quei balordi, come li avete chiamati, quanti sono, indicativamente? Certo un numero considerevole se sono riusciti a tenere in pugno un villaggio...”


    Questa storia incominciava a non piacergli...

    [Alla locanda del Ponte Rosso]

    Dopo un giorno di cammino l’insegna del Ponte Rosso apparve al Mikawa come un qualcosa di estremamente appagante. Il tempo era mutato, rendendo il suo umore più tanquillo e posato ,cosa che gli permise di affrontare il viaggio con più serenità.La locanda non era molto diversa da qualla che un giorno prima li aveva ospitati.Una volta entrati al Mikawa bastò poco per individuare una vecchietta tutta affaccendata.
    Avvicinatosi le chiese retoricamente:

    “ Nonna Shonsho?”


    In caso di risposta affermativa avrebbe per un attimo squadrato i suoi compagni...
    Poi voltandosi nuovamente verso la vecchia le si avvicinò all’orecchio, abbassadosi vistosamente causa la sua altezza importante:

    “ Marashi”


    Sussurrò.

     
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  8. Keita Kitase
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    ...Shokugyou
    Secondo Atto


    -Vada per Febh allora.-
    Dissi accogliendo la comodità del suo invito a poter evitare i formalismi.
    Passato il viaggio lungo e colmate le distanze fino al raggiungimento della locanda, Febh sembrò dapprima infastidito per la mancata accoglienza del suo proposito di cedere ad uno degli altri due la mappa che gli era stata consegnata. Dopodiché cominciò a aprire il discorso circa le capacità che ognuno di noi poteva vantare affinché potessimo conoscere le varie armi a nostra disposizione.
    Era sempre la parte peggiore per me di una missione a squadre.
    Non avevo la minima intenzione di parlare di Houkou, non lo avrei mai fatto. E, di conseguenza, mi toccava mentire.

    -Niente di che. Sarò il vostro medico e in generale non ho problemi ad usare genjutsu e tipi di ninjutsu elementali senza limiti. Niente di più niente di meno.-
    Al Villaggio dei Pescatori, la situazione descritta da quell'uomo pareva più dramamtica del previsto. Il suo aspetto e la sua espressione lasciarono chiaramente intendere un ansia e un pericolo circa la situazione generale. Ci racconto in linee generiche l'accaduto per poi informarci che avremo dovuto fare da scorta ai tre tipi che, a quanto pareva, avevano assicurato una speranza al villaggio.
    La meta, stavolta, sarebbe stato il Villaggio del Ponte Rosso.

    -Avete avuto contatti, dopo i fatti, con la famiglia Kurosuki?-

     
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  9. Meriu
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    Uno spiacevole avvenimento - Act Three

    Subito dopo la storiella raccontata dall'Amministratore, i tre posero le loro domande. Rispondere era molto semplice. Era quasi tutte domande generiche riguardo la faccenda narrata e rispondere sarebbe stato un piacere.

    ° Per rispondere a te, che mi hai chiesto come mai le autorità non sono intervenute, ti dico che non è stato possibile. Sono state bloccate e rapite ancor prima di poter salvare alcun lavoratore della miniera. Quindi abbiamo deciso di chiamare una squadra di ninja, conoscendone la forza e soprattutto l'abilità nel non farsi visualizzare. Poi, tu, che mi hai domandato il loro numero. Non ne siamo a conoscenza. Ma da quanto ci hanno detto i tre fuggitivi, una ventina circa. E infine tu, Shinobi dai capelli di due colori, non abbiamo più avuto contatti con la famiglia Rokosuki. Supponiamo sia stata sterminata dagli occupatori. Penso sia tutto. Mettetevi in viaggio ora, non c'è tempo da perdere. °

    Arrivarono tutti puntualmente alla locanda del Ponte Rosso. Come era nei patti, incontrarono l'anziana proprietaria chiamandola con il vecchio nome suo da combattente ed usando il nome del gruppo cui faceva parte. Senza rivolgere ai giovani ninja alcuna parola, fece solo un morbido cenno con la mano per farsi seguire. Lì porto verso il retrobottega, dove, generalmente venivano conservate sedie di ricambio, oppure bottiglie o scatolami vari. Si sedette su di uno sgabello che si trovava lì posizionato per caso. Non c'erano i tre fuggitivi come gli avevano poco tempo prima. Forse si sarebbero sentiti presi in giro, oppure non comprendevano il motivo di tale discrepanza. Il tempo di accendersi una sigaretta, che la vecchina avrebbe sciolto ogni dubbio.

    °Ciao bei fustacchioni. Sono Nonna Shonsho. Come vedete non ci stanno chi state cercando, ma lo dovevate supporre. Sarebbe stato rischioso dirvi direttamente la loro ubicazione. La situazione è più grave del previsto. La fuga di quei tre tizi sembra aver allertato quei balordi. Sebbene è passato solo un giorno, si sono accorti che manca qualcuno. Ormai sono rimasti pochi lì dentro. Ci stanno possibilità di rappresaglie. Il vostro compito è salvare anche loro, oltre che ucciderli. E se ce riuscirete, potreste avere anche me, soprattutto tu, bel ciuffetto bicolore. Andiamo verso la Locanda del Gallo giallo. Lì, ci staranno veramente i fuggitivi. E' solo a qualche ora di viaggio, sempre se ci sbrighiamo°

    Povero Keita. Chissà come avrebbe reagito alle avances di nonna Shonsho. Prima di uscire dalla Locanda, gli fece un occhiolino che voleva dire tutto. Lei era la donna più felice del mondo adesso. Poteva fare un lungo viaggio con ragazzo che l'attraeva. Lungo il cammino, non avrebbe fatto altro che fumare. Non avrebbe risposto volentieri alle domande che gli avrebbero posto gli Shinobi. L'avrebbero distratta dal fumo e questo per lei era un male. Si dovevano rivolgere a lei con gentilezza e sovoir faire. Solo se Kitase avrebbe posto anche la minima richiesta, lei avrebbe fatto di tutto pur di soddisfarlo. Per il bene di tutti, se ne sarebbe dovuto accorgere. Altrimenti sarebbe stata dura cavare il ragno da quel buco. Il viaggio sarebbe durato almeno 3 ore. Lande tutte uguali, intervallate da qualche gruppo di alberi che per qualche insano motivo sorse lì. Nel frattempo, avrebbe risposto alle domande che le avrebbero fatto, qualora gli andava e qualora fossero state espresse con decenza ed educazione. La Locanda del Gallo Giallo comparve ai loro occhi, dopo qualche svolta per i vicoli di un paesino. Una struttura in legno, abbastanza fatiscente. Una grande insegna rappresentante un Gallo avrebbe dato conferma che quello era il posto giusto. Era ancora presto affinché il punto di ritrovo fosse colmo di viandanti o semplici abitanti del luogo. Era il momento migliore per non attirare l'attenzione di molti. Nonna Shonsho si avvicinò al bancone, dove spense l'ultima cicca accesa pochi minuti prima. Incontrò la proprietaria, la stessa che il giorno prima aveva accolto quei fuggitivi e aveva avvertito mezzo mondo.

    °Shonsho, da quanto tempo. Sono loro i tizi mandati dall'Amministrazione centrale? Seguitemi°

    Un nuovo retrobottega. Questa volta avrebbero trovato tre giovani distesi che dormivano beatamente. Dovevano recuperare più forze di quanto pensavano. Nel frattempo, la locandiera tornò verso le cucine e preparò dei panini per gli Shinobi. Pensava che tutte quelle ore di cammino avrebbero fatto venir fame a chiunque, anche a loro. Venne con almeno 10 sandwich di ogni tipo e forma. Con prosciutto, con tonno e pomodoro, con uovo e salame. A loro la scelta, lei dava l'opportunità. Della birra fatta in casa, invece, li avrebbe dissetati. Se non amavano quella bevanda, dell'acqua fresca e salutare sarebbe stata l'ideale. Nonna Shonsho era sempre seduta accanto a Keita, provando un approccio a dir poco informale. Sempre a chiedere se aveva ancora appetito oppure se aveva sete e quindi riempirgli il bicchiere. Sembrava tutto mosso da uno strano tempismo. Non appena finirono di mangiare, i tre fuggiaschi cominciarono a svegliarsi. Il loro tormentato sonno sembrava aver lasciato il posto ad un placido risveglio. Si misero seduti sui loro lettini. Non sembravano sorpresi di tutta quella gente. Ormai, non li poteva spaventare più niente. Uno dei tre prese parola.

    ° Come vi avranno raccontato, sei mesi fa sono arrivati alcuni Shinobi, che si sono immediatamente integrati nelle funzioni e nell'andamento della nostra miniera aurifera. Si sono detti membri della famiglia Rokosuki. Noi ci siamo fidati, poichè tutti la conoscono ed è una famiglia di tutto rispetto, che ovviamente gestiva l'andamento della nostra miniera. Ogni tanto inviava un qualche membro per controllare il lavoro che svolgevamo, che lasciava immediatamente la zona di lavoro, per andare a riferire. Insomma, tutto andava bene. Ora, quegli individui, si sono stabiliti permanentemente nella miniera. Il loro capo è uno Shinobi che tutti reputiamo pericoloso. Conosciamo solamente il suo nome. Aki. Gli piacciono i funerali. Spesso inscena morti oscene per poi piangere ai funerali altrui. E' una persona malata. Ed è proprio lui che controlla la produttività della miniera, tramite sottoposti. Molti di noi sono morti e molti anziani, dacchè prima lavoravano solamente nelle loro condizioni, sono costretti a lavorare senza tregua. Coloro che non riescono a farcela vengono spesso uccisi. Non è stato il nostro caso, per fortuna. Ora, vi prego, aiutateci. Non possiamo tollerare ancora una situazione del genere. E soprattutto bisogna informare la famiglia Rokosuki. Voi ne sapete qualcosa per caso ? °

    Chiese ciò con un tono strano, quasi sapesse che nelle parole degli Shinobi avrebbe trovato le risposte a lui necessarie. Era praticamente sicuro. Ma ora il suo turno di parola era finito. Avrebbe atteso possibili domande, prima di portarli verso la Miniera per far sì che potessero sconfiggere la minaccia.

    ° Non appena sarete pronti partiremo per la Miniera di Katabami. °

     
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  10. Keita Kitase
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    ......Shokugyou
    Terzo Atto


    Le risposte alle domande incuriosite e indagatrici che ponemmo a quell'uomo, con la naturale intenzione di ottenere un quadro più chiaro della situazione creatasi, furono date quasi per "concessione", donateci, come per favore, da una persona che sembrava quasi seccata della nostra presenza. Fu strano ma, per quanto dapprima avessi dimostrato silente solidarietà per quella stessa persona, ora, stava mutando in qualcosa di non propriamente positivo. Mi indispettiva.

    Il cammino verso quella locanda dalla nomea semplice che aveva però acquistato un'importanza rilevante in quella missione, non fu degno di nota se non nel sottolineare quanto tranquillo fosse stato il viaggio. Non vi furono ostacoli né richiami alla nostra attenzione di gesti o rumori sospetti che potessero metterci in guardia. L'unica incertezza era ancora il tempo, che non si sapeva se volesse stabilirsi a sereno o a nuvoloso.

    -Ed eccoci qua.-
    L'insegna spiccava come un traguardo. Da essa figurava un ponte rosso disegnato rozzamente ma, forse proprio per questo, capace di attirare la simpatia di chi osservava quel ponte solitario dal colore così inusuale.
    All'interno, la locanda sembrava tipica di quelle ospitanti viandanti di ogni sorta. Aloysius, non perdendo tempo, chiamò colei che ci chiesero di incontrare, a seguitare del nome pronunciato, fu la parola d'ordine. Come un lucchetto aperto a scatto, la signora, un pò appariscente alla vista, mosse una mano nel gesto di farsi seguire, meta, il retrobottega. Vi erano sedie e tavoli sparsi e compressi in quella stanza. Su di uno sgabello la signora si sedette rivolgendosi a noi con voce "suadente", o almeno, dal tono, l'intenzione sembrava essere quella.

    °Ciao bei fustacchioni. Sono Nonna Shonsho. Come vedete non ci stanno chi state cercando, ma lo dovevate supporre. Sarebbe stato rischioso dirvi direttamente la loro ubicazione. La situazione è più grave del previsto. La fuga di quei tre tizi sembra aver allertato quei balordi. Sebbene è passato solo un giorno, si sono accorti che manca qualcuno. Ormai sono rimasti pochi lì dentro. Ci stanno possibilità di rappresaglie. Il vostro compito è salvare anche loro, oltre che ucciderli. E se ce riuscirete, potreste avere anche me, soprattutto tu, bel ciuffetto bicolore. Andiamo verso la Locanda del Gallo giallo. Lì, ci staranno veramente i fuggitivi. E' solo a qualche ora di viaggio, sempre se ci sbrighiamo°

    image
    Fu come ricevere una doccia fredda improvvisa. Mi si raggelò il cuore. Ok improntare la propria vita nell'esperienza più estrema del divertimento di coppia ma, arrivare a sperimentare anche le "gioie" della vetustà...beh, dicono che ci sono cose che l'umanità non deve sapere, credo si riferissero proprio a questo quando lo sentii per la prima volta.
    Non riuscii a dire molto, né ebbi il coraggio di voltarmi e affrontare eventuali sguardi circostanti. Rimasi nel mio piccolo mondo impanicato, in attesa che ci si scordasse di me, desideroso di sprofondare nell'averno, e rimanervici.
    C'era chi invece sprigionava un'energia vitale senza rivali. Un'occhiolino di tutto significato ne fu la prova.
    Cominciai a pensare che fosse ancora viva, più che per lo spirito o il corpo, per la sua energia o voglia sessuale...
    -Brrrrrrrrr...-
    Mi colsero i brividi. Tuttavia, mi sfogai in quel modo con discrezione, non volevo che mi udisse, ci sarebbe rimasta male, di certo. Magari, per lei era solo un gioco.
    Sorrisi.
    Anche se, l'ipotesi inversa, ostacolò di netto e immediatamente quel pensiero, indicando nuovamente il posto al panico che stava insediandosi dentro di me.

    E partimmo nuovamente in viaggio. Mi sentivo un nomade in quei giorni, non facevamo altro che spostarci da un posto all'altro. Certo non feci notare quel mio malessere o fastidio che fosse, ma era davvero seccante non sapere precisamente la situazione e cosa ci aspettava, continuando imperterriti a muoverci da un posto all'altro. Non sapevo più nemmeno dove eravamo e quanto distante ero da Konoha.
    Nonna Shonsho sembrava sempre più felice, nel frattempo. Non si distaccava da me nemmeno per un minuto. Per quanto paurosa fosse la prospettiva iniziale che di certo non cercò di nascondere la vecchina, non riuscivo a frenare qualche sorriso di tanto in tanto. In fondo, che male poteva fare. A detta delle informazioni ricavate, la signora era una kunoichi dei tempi d'oro. Aveva combattuto, fatto esperienze di ogni sorta. Forse fu quello il pensiero che cominciò a mettermi l'anima in pace. Con la storia che poteva vantare, dubitavo fosse così sconsiderata da sperare davvero che le sue avance avessero avuto successo. Era di certo solo un gioco.

    -Nonnina!-
    Dissi con voce innocente, spontanea, mentre mi avvicinavo a lei e le inserivo con garbo il braccio dentro al suo, camminando assieme.
    -Coff...coff...S-senta...-
    Non aveva smesso di fumare, nemmeno per un attimo. Forse la mia era stata una mossa azzardata, ma almeno, dai suoi atteggiamenti e dalla sua reazione, avrei finalemnte avuto la conferma se il suo era solo un modo per divertirsi o se, ahimè, faceva sul serio.
    -L'intera faccenda a me ancora non risulta molto chiara.-
    Dissi serio e riflessivo.
    -Si ricorda più o meno cosa vi hanno detto i tre che stiamo per incontrare? C'è una giustificazione in qualche modo precisa sul motivo di tutto questo?-

    Il paesino in cui avremmo presto raggiunto la locanda del Gallo Giallo era qualcosa di caratteristico. Viuzze strette e particolari serpenteggiavano accoglienti. L'aria era fresca e non mi sentii particolarmente stanco, nemmeno nella previsione di poter riposare una volta raggiunta la locanda. Ero oltremodo rilassato. Probabilmente, ancora non ero coinvolto nella misisone e nella gravità che, poco per volta, sembrava emergere da chi ci sosteneva.
    Un edificio di legno, con una grande insegna di Gallo ci confermò l'arrivo. Le strade erano deserte, entrammo senza farci notare.
    Al bancone, puzzavo davvero tanto di fumo...
    La nuova conoscenza ci portò dinnanzi a tre ragazzi che, dormienti, riposavano nei letti della stanza. Intanto, arrivarono i panini.
    Confesso che prima di mangiarli sentii un qualche disagio, come se dovessi stare attento, come se non fosse normale fidarsi così di qualcuno che solo all'apparenza, sembrava disposto ad esserci alleato. Sapevo razionalmente che poteva essere un timore campato per aria, i tre che dormivano sul letto sembravano aver ricevuto cure amorevoli e nulla pareva inviare messaggi negativi. Eppure, attesi. La scusa l'avevo pronta.

    -Oh! Vi ringrazio tanto!-
    Presi tre panini con evidente piacere. Ma, invece di mangiarli, chiesi alla locandiera se poteva incartarmeli.
    -Me li porterò così in viaggio, adesso ho lo stomaco chiuso, non riuscirei a mangiare. Ah! mi scusi, può portare dell'acqua per me? Sa non bevo alcolici.-
    La voce era spontanea, la fame effettivamente era poca, non ne avevo quasi mai quando viaggiavo. Almeno non più da qualche tempo...
    -Non si preoccupi nonna Shonsho...eheh...mangierò a sazietà appena ne avrò voglia-
    Dissi per tranquillizzare il suo volto che mi sembrò interessato e preoccupato.
    Nel frattempo, i tre si risvegliarono. Lentamente, poco per volta, avrebbero finalmente rivelato l'altra faccia di quella storia.
    A quanto pareva, ci saremmo trovati di fronte al classico tipo ambizioso e voglioso di potere e danaro. Questa volta però sembrava un pazzo esaltato.
    Alla domanda, terminato il discorso di uno dei tre, risposi io stesso.

    -Abbiamo chiesto...ci siamo informati...Di quella famiglia non si hanno più contatti...-
    Presi un pò di tempo. Nelle loro condizioni non sapevo come avrebbero reagito.
    -Non si esclude che...siano stati tolti di mezzo...tutti...-

     
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    È colpa tua. Ratty

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    L'amministratore era un tipo sbrigativo, non si poteva negare. Antipatico e sbrigativo, malgrado il tono premuroso. In ogni caso non ci furono altre domande. Certo che mettere fuori combattimento venti persone non sarebbe stata una passeggiata...alla fine comunque si congedarono, e dopo un viaggio silenzioso fino alla locanda indicatagli, ecco che i tre ninja incontrarono il loro contatto.

    Alla parola d'ordine la vecchia fece strada verso il retrobottega..il suo gesto aveva un che di inquietante, ma lì per lì lo Yakushi non riuscì a inquadrarlo del tutto. Certo che poteva anche sprecare un secondo ad offrire qualcosa da bere! Non ci furono spiegazioni, nemmeno quando, entrati nel nuovo ambiente, non videro assolutamente nessuno. Primo pensiero: Trappola. Secondo pensiero: Quali erano le Uscite più vicine?. Terzo pensiero: Possibile che non ci fosse proprio niente da bere? La vecchia intanto accese una sigaretta, e dopo una boccata si spiegò.

    Febh inarcò un sopracciglio al saluto della vecchia..non sapeva bene se considerarlo un miglioramento...di solito gli anziani gli urlavano addosso e lo schiaffavano a fare dei lavoretti...certo che una vecchietta arzilla era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato. Ancora camminate? Fu il suo unico commento, mentre lasciava cadere le braccia. Prese mentalmente nota di accettare solo missioni a breve distanza da Oto.

    Almeno non era il cocco della nonna, come invece era capitato al povero keita, bersaglio di avances più spudorate. La camminata fu comunque tranquilla. la vecchia fumava come una ciminiera, tanto che camminare accanto a un treno avrebbe fatto ben poca differenza, e perdipiù si era inacidita di botto, ora che aveva una sua preda, tanto che quando Febh accennò timidamente una domanda ebbe in tutta risposta uno sguardo tagliente che troncò di botto ogni desiderio di sapere. Ma guarda te che roba.. Sbuffò sottovoce, scuotendo il capo.

    Ed eccoli alla meta: la Locanda del Gallo Giallo. Certo che c'erano parecchie locande in quella regione, doveva essere una meta turistica..o forse semplicemente un punto di passaggio obbligato. Prima o poi avrebbe dovuto dedicarsi seriamente allo studio del territorio. Restava il fatto che come locanda facesse abbastanza schifo..o per meglio dire gli ricordava il palazzo Yakushi prima della sua adozione. E questo era un punto a sfavore. Era anche semivuota, il che lasciava supporre che l'orario non fosse adeguato o che il servizio lasciasse a desiderare. Sperò ardentemente che il motivo fosse il primo.

    Salutò sollevando la mano aperta all'altezza della spalla, mentre sul viso spiccava un'espressione poco convinta, quindi vennero di nuovo condotti nel retrobottega. Almeno stavolta spero ci siano... Pensava tra sè, ed in effetti tre fagotti umani giacevano al suolo, profondamente addormentati. E quindi? Dobbiamo aspettare che si sveglino? Chiese, ma intanto avevano portato del cibo, e il suo sguardo di illuminò. Posso aspettare. Sorrise.

    Il cibo era buono, punto a favore per la locanda, e soprattutto era gratis, o così sembrava, quindi si lasciò allegramente andare. Quanto alla birra non gli piaceva, quindi, seduto a gambe incrociate, chiese se poteva avere dell'acqua, e fu prontamente esaudito. Ora cominciava a rivalutare la missione.

    Alla fine i rifugiati si svegliarono, avevano delle facce lunghe...le facce di chi ha visto decisamente troppo. Senza nemmeno presentarsi, uno di loro spiegò la situazione. Abbastanza macabro... commentò alla descrizione del ninja chiamato Aki. Keita diede la risposta sui Rokosuki, e quindi Febh pensò bene di chiedere qualcosa a sua volta. Ehm...capisco sia delicato ma...esattamente come uccide questo Aki? Sempre che non lasci fare ai suoi sottoposti, ovvio. Insomma..per noi sarebbe utile sapere come combattono..o se fanno cose "strane", ecco...

    Terminato il giro di domande, il fuggiasco si disse disposto a portarli alla miniera. A proposito di miniera...quanto dista? E avete delle mappe..o comunque sapete dove potremmo procurarcele...magari ci sono ingressi secondari o prese d'aria da cui entrare non visti...

    Se la miniera fosse stata distante più di due ore di marcia, Febh avrebbe proposto di fare la strada con un mezzo di trasporto, per risparmiare tempo. In caso di risposta affermativa avrebbe composto i sigilli del Richiamo, versando la goccia di sangue del tributo e richiamando a sè una enorme lucertola rossa, con una catena a mò di collare. Ecco Ssalslow.

    Piacere mio Avrebbe detto la lucertola, facendo guizzare la lingua

    Corre come un razzo e ci porterà a destinazione in fretta...o per meglio dire ci porterà fino a breve distanza, l'ultimo tratto sarà meglio farlo a piedi.. Spiegò il Genin.

    Salvo obiezioni, sarebbero quindi partiti, tutti accomodati sul dorso dell'animale, tranne Febh che, in piedi a mò di surfista, avrebbe guidato la corsa. Se non fosse stato zittito, Ssalslow avrebbe raccontato per tutto il viaggio delle tremende barzellette, sul genere "un uomo entra in un caffè....splash!" oppure "il colmo dell'idraulico? Non capirci un tubo!"

    CITAZIONE
    Lucertola da Trasporto
    Energia: Rossa
    Una lucertola fanatica della velocità e grande abbastanza da trasportare tre persone comodamente sedute (Il corpo è lungo 4 metri e largo circa 1,5. La coda circa 5 metri). E' di colore rosso con striature giallo-arancioni, con una robusta coda e delle gambe estremamente lunghe. La lucertola si muove a velocità estremamente elevata (+4 tacche) ma solo quando si sposta, non durante gli attacchi.
    La lucertola può venire evocata anche all'infuori di un contesto di combattimento , in quel caso non avrà un limite di turni di attività, ma se ci fosse un attacco o un intoppo (come una trappola, ma comunque a discrezione del Qm o del buon senso) la lucertola tornerà istantaneamente nella sua dimensione.

    [Ssalslow ha una catena messa come un collare, è fondamentalmente un fifone e al primo pericolo scompare nel nulla..adora parlare durante il viaggio...raccontare aneddoti e barzellette...e nel complesso può risultare un pò pesante]

     
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    Shokugyou


    Third Act



    La nonna, perché appariva proprio una nonna agli occhi di Aloysius, sembrò reagire a quella singola parola pronunciata dal colosso Otese.In breve li portò tutti nel retrobottega e si sciolse in un monologo abbastanza sconfortante.In definitiva ad Aloysius di questo ne interessavano due punti:
    1) I fuggitivi non erano in quella stanza
    2) I fuggitivi erano al Gallo Giallo

    “Oddio nonna ci stiamo facendo tutti i colori dell’arcobaleno per trovare queste benedette persone!!”


    Sbottò il Mikawa visibilmente scocciato.
    Interessanti erano anche le notizie che la vecchia fornì loro anche se fu costretto a trattenersi dal ridere quando si rese conto delle premure che quella rivolgeva a Keita. Infatti mentre uscivano dalla locanda gli avrebbe sussurrato:

    “ Mai visto qualcuno conquistare una donna tanto facilmente...”


    Commentò ilare.Quello fu l’unico momento divertente di lì a tre ore. La vecchia sembrava una ciminiera , oppure la macchina locomotrice di quei treni vecchi a vapore per quanto fumo cacciava.Il Mikawa continuò ad avanzare e ancora e ancora...
    Non trovò conforto nemmeno nell’osservazione della natura ch solitamente lo affascinava...tutto era piatto...che desolazione.In mente sua non aspettava altro che arrivassero i nemici, almeno si sarebbe divertito un po...
    Il tempo passò calmo, anche troppo per i gusti dell’otese, ma alla fine arrivarono dove dovevano arrivare. Mentre varcava la sogli della porta Diogenes lanciò un’occhiata all’insegna della locanda: il Gallo Giallo.
    La vecchia faceva strada, come un cicerone e i tre ninja la seguivano, passivi.Parlottò con una signora al bancone che li condusse nel proprio retrobottega. Ormai Diogenes ne aveva visti abbastanza da essere diventato quasi un esperto. Ebbene questo nuovo retrobottega si meritò un bel 13/15, volendo utilizzare la notazione che comunemente si utilizzava per le valutazioni chunin.
    Perché un voto così alto?Bè il posto non era un gran che...però il cibo!
    Quando Diogenes si vide arrivare tutta quella roba gli si dipinse sul viso un’espressione beata e di gratitudine...ovviamente poi si fiondò sul mangiare.

    “ Tanto dobbiamo aspettare che si sveglino no?”


    [...]


    Sazio e seduto Aloysius si sentiva molto rincuorato ,cosa che gli permise di affrontare meglio il discorso dei fuggitivi i quali, una vota alzati, sembravano aver voglia di parlare.
    Parlò anche Febh e Keita chiedendo delle cose che in definitiva soddisfarono la curiosità del Mikawa.Quindi disse:

    “ Bene...per me si può andare anche subito..”


    Il mangiare gli aveva ridato le forze.

    [...]


    La grossa salamandra apparve in seguito alla tecnica d’evocazione di Febh.
    Diogenes rimase stupito:

    “ Bravo Febh! Adesso incominciamo a ragionare...”


    E salì senza indugi.

     
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    Uno spiacevole avvenimento - Act Four

    Le domande poste sicuramente avevano una risposta, ed anche una piuttosto chiara. L'unico Shinobi che domandò alcunchè fu Febh, l'Oteste, che fece il terzo grado ai due, cercando di ottenere ancora informazioni dai fuggitivi, spremendoli al massimo. Aveva ragione infatti. Rokosuke prese parola, forse disturbato da qualcuna delle parole, o semplicemente voglioso di essere lui a rispondere.

    ° Per quanto riguarda il metodo di uccisione di Aki, nulla so dirti, oltre che è molto forte. Qualcuno ha già cercato di sfidarlo, il comandante della miniera. Era un uomo molto forte, il più dotato nella cerchia corrispondente i lavoratori in miniera. Ora è morto. E, ad ogni funerale, Aki piange. E' piuttosto strano come personaggio. Ama fare funerali, non uccidere. Ma se non gli viene data altra possibilità, possiede i mezzi necessari a stendere chiunque. Ovviamente nei limiti della sua forza, che a noi è sconosciuta. Non abbiamo mappe. E non penso riusciremmo a procurarcele. Le ha sequestrate tutte Aki, ha mandato un giorno i suoi sottoposti, fingendo di interessarsi alla piantina della zona. Le ha rubate, probabilmente distrutte. Ora nessuno può rintracciarci e salvarci, se non voi. A piedi comunque dovremmo impiegarci diverse ore, 7 o 8 per essere precisi. Mettiamoci in marcia, i nostri compagni stanno morendo, dobbiamo salvarli !

    Il suo tono era deciso. Speranzoso, in un certo senso. Si misero in viaggio, in un modo insolito, sopra ad una lucertola.

    Il gruppo si mise in viaggio velocemente. Poche ore di cammino. Se fossero andati abbastanza veloci, forse ci avrebbero messo nemmeno 3 ore. Il sole stava tramontando e, con quel passo, sarebbero giunti che era da poco sorta la luna, a tre quarti del suo percorso. Giunti di fronte la miniera, avrebbero potuto osservare un unico ingresso, poco illuminato da qualche lanterna ad olio e sorvegliato da due persone. Alleati? Nemici? Chi poteva mai saperlo. Non ne era nemmeno a conoscenza Nonna Shonsho che si prestò per accompagnarli, soprattutto per stare ancora qualche oretta con il suo Keita. Di fronte alla cava, c'erano un piccolo gruppetto di abeti che sarebbero serviti come nascondiglio per non farsi notare da quelle due persone di guardia. Fu la stessa vecchina a farglielo notare, con un cenno con la mano ed un ammiccamento al Kitase. Da quella posizione, avrebbero atteso almeno 10 minuti prima di vedere del movimento. Dall'interno, sarebbero giunte 3 donne che avrebbero intavolato una sorta di discorso con i due. Almeno da quella posizione così sembrava. Non potevano udire perfettamente le parole, ma era chiaro che stavano litigando. Spintoni, gesti, anche uno schiaffo da parte di una fanciulla. Se volevano entrare, era quello il momento migliore. Quel momento di distrazione avrebbe permesso loro di agire con meno discrezione. I rumori dei loro passi e movimenti sarebbe stato coperto dalla voce stridula di quelle donne che sembravano proprio litigare con quei pover uomini. Avrebbero potuto attaccarli senza troppi problemi. Erano troppo deboli per proporre una difesa decente. Avevano scelto le persone peggiori per difendere l'ingresso della tanto agognata miniera.

    [...]

    Nonna Shonsho non sarebbe andata con loro. Una volta entrati se ne sarebbe ritornata alla locanda, non prima di aver mandato un bacio appassionato al suo amore Keita. Un occhiolino ammiccante dimostrava tutto il suo interesse fisico, mentre le labbra sporgevano per inviare quel messaggio d'amore. L'ingresso della miniera non presentava grosse differenze da quello che era l'immaginario collettivo. Un cunicolo stretto, unico, dove al centro potevano osservare una piccola rotaia. Sicuramente serviva agli abitanti per portare con maggiore facilità i minerali estratti in superficie. Per illuminare la via, delle piccole lanterne ad olio che davano una soffusa luce diffusa. Non che si vedesse benissimo, ma almeno avrebbero potuto osservare dove mettevano i piedi. La strada era leggermente in discesa, la roccia umida. Era pericoloso correre, avrebbero dovuto fare attenzione a dove mettere i piedi. Avrebbero proseguito per almeno 200 metri prima di vedere il passaggio allargarsi e diramarsi in due aperture. Il binario proseguiva nell'apertura di destra, mentre il rimanente tunnel presentava solo un malcorrente arrugginito, come se dovesse rappresentare un passaggio obbligato verso non si sapeva bene cosa. Da uno di quei cunicoli, quello con binari, si cominciarono a sentire numerosi passi. Piccoli, inquietanti. Era fin troppo buio per vedere qualcosa di concreto. Solo i possessori di Vista potenziata si sarebbero accorti di qualcosa, di una sagoma con diverse zampe. Dal buio, un rumore "viscido", se così si può dire. Improvvisa, a velocità elevatissima {500}, comparve una ragnatela di grandi dimensioni, circa con 4 metri di diametro che intrappolò perfettamente Keita, che inerme, rimase imprigionato da quella sostanza. Con uno strattone, quella sagoma se lo trascinò via. Veloce, fin troppo improvvisa quell'azione. Avrebbero visto il loro compagno scomparire nel buio, diretto chissà dove. Qualcosa lo aveva rapito. E avrebbero dovuto seguirlo, per scoprire cosa esso fosse. I tre fuggitivi che li stavano seguendo gli dissero che avrebbero atteso nuovi ordini, prima di avanzare. Magari avrebbero atteso che i due Shinobi avessero perlustrato le due grotte, poi avrebbero avanzato. Non volevano essere coinvolti in altre tragedie. Ma, purtroppo, era la scelta sbagliata.

    [...]

    Due cunicoli, due possibilità. Erano di fronte ad una scelta. Ognuno dei due luoghi dove avrebbero potuto andare, conteneva qualcosa. Forse l'uscita, forse un metodo con il quale andarsene. O, semplicemente, conteneva Keita, che avrebbero certamente dovuto recuperare al più presto, per evitare possibili disguidi con il suo villaggio di appartenenza, qualora fosse stato ucciso in missione. La loro scelta avrebbe condizionato la loro fine o, in alternativa, il loro proseguimento di missione.

    » Se si addentrano in due.


    Addentrandosi nel cunicolo di destra, gli Shinobi avrebbe dovuto attraversare al semi-buio circa 100m, prima di imbattersi in una variazione della loro posizione. A quel punto avrebbero dovuto, costretti dalla pianta irregolare della grotta, girare a sinistra, dove avrebbero incominciato a sentire qualcosa, a terra. Non potevano essere certi di cosa fossero, comunque. Nulla sarebbe saltato addosso a loro, solamente quel rumore, come se un millepiedi di dimensioni diverse dal solito stesse lì a vegliare in quel cunicolo. Così non era purtroppo. Girato l'angolo, avrebbero incominciato a sentire un odore strano. Sangue misto a sudore. Avrebbero di sicuro ipotizzato che c'era qualcuno lì, qualcuno che li stava osservando nell'ombra. Solo i possessori di Vista Notturna Perfetta avrebbero individuato realmente la figura, osservandola chiaramente negli occhi.

    ° Cosa siete venuti a fare qui ? Non avete letto il cartello, "Vietato entrare ai poppanti ?" °

    Stava prendendosi gioco di quei due giovani Shinobi, che ancora non sapevano con chi avrebbero avuto a che fare. Nel frattempo, una Luce Termica cadde a terra, facendo sì che ognuno dei presenti potesse guardarsi neglio occhi. Un qualcosa di spaventoso. Non solo per la semplice apparizione dal nulla, ma per la forma del ninja che avevano davanti. Due chele, poco sotto alle braccia, ed una coda. Provvista di pungiglione per lo più. Lo mosse animatamente, conficcandolo nel muro. Era inquietante. Davvero quell'essere poteva essere così ? Come poteva, oltretutto ? Senza farsi attendere parlò, intimidendo e preparando i due che erano entrati nel suo nascondiglio con delle parole non proprio rassicuranti.

    ° E' bella la mia coda, vero ? E sono sicuro che vorrette assaggiare anche le mie chele. In molti le hanno provate, ma mai nessuno è riuscito a dirmi se sono o meno forti. Ahahahaha. °

    Lo Shinobi, essendo un'energia Blu, possiede le seguenti caratteristiche.

    Forza: 400
    Velocità: 400
    Resistenza: 550




    Equipaggiamento.

    Luci Termiche: 1/?




    Kinjutsu.

    Soshi dello Scorpione Velenoso liv II {Chunin Rossa o Genin Blu}

    Livello II:
    Il ninja attiva gli arti aggiuntivi, che avranno le seguenti caratteristiche:
    - La forza della chela aumenterà nelle prese (Forza + 3 tacche) .
    - Le chele acquisteranno la capacità di avere gli interni taglienti valore di attacco pari ad un aikuchi
    - Le braccia originali del ninja subiranno un indebolimento del 75%, ma potranno ancora essere usate per combattere, con forza diminuita, o comporre dei sigilli.
    - La coda avrà una lunghezza pari a 2 metri e composta da 5 sezioni differenziate compresa l’ attaccatura
    Questo permetterà di compiere dei movimenti complessi entro i limiti massimi d’ estensione della stessa.
    -La Coda otterrà un potenziamento nella velocità d’ attacco (+2 tacche)
    - La Coda otterrà un potenziamento nell’affondo (Forza + 3 tacche) e sarà portatrice di un potenziale offensivo pari ad un aikuchi (attacco 10).
    - La capacità massima di percezione con i sensori tattili sarà di un raggio di 20 metri intorno al ninja ed egli impiegherà un intero round per ottenere tutte le informazioni necessarie.
    - Il veleno potrà essere trasmesso solo attraverso il pungiglione della coda al costo di uno slot azione ed avrà la seguenti caratteristiche:
    Effetto stordente che intorpidirà i sensi dell’avversario per i 2 round successivi.
    Nel primo, lo stordimento sarà del 50%, nel secondo calerà al 20%, scomparso questo effetto attivo, il veleno avrà solo l’effetto di indebolire i riflessi del nemico per altri due turni del 15%

    Consumo di Chakra per Turno: 1/2 di Basso

    Si lanciò immediatamente all'attacco, dimostrando una velocità molto elevata per i due che in quel momento lo stavano osservando da vicino e che di sicuro non si sarebbero aspettati una tale reattività. Si lanciò poi su entrambi, tentando grossolanamente di colpirli assieme, per non permettere ad un singolo di colpirlo sfruttando il suo momento di attacco. Le due chele a lato andarono a tentare di afferrare le braccia esterne di ogni Shinobi, cosicchè fossero bloccati senza potersi allontanare di lato. Sperava che il suo attacco sarebbe andato a buon fine e in ciò confidava {Forza nelle prese delle chele 475}. Avrebbe cercato di attaccarli, spingendo internamente, avvicinandoli moltissimo. Indipendentemente dall'esito del suo attacco, si sarebbe portato indietro di 1m, mantenendo sempre la presa, qualora vi fosse riuscito, prima di utilizzare una tecnica di Oto che conosceva molto bene, l'Onda Superiore Tagliente.



    Onda Superiore Tagliente – Zankuu Kyokuha
    Tipo: Ninjutsu (Arte del vento – Fuuton)
    Villaggio: Suono
    Posizioni magiche: Nessuna (velocità media)
    Con degli speciali tubi impiantati nelle braccia è possibile modificare la pressione dell'aria e i supersuoni presenti tramite il chakra creando un'onda d'urto molto potente. Questa non è altro che la versione potenziata della normale Zankuuha e richiede necessariamente l’utilizzo contemporaneo di due manipolatori d’aria. La gittata e l’ampiezza aumentano, rispettivamente 24 e 5 metri, così come la potenza, infatti causerà un danno minimo pari a medio-grave su tutte le parti interessate.
    (Livello: 3 / Consumo: Medio-Alto)
    [Necessita di due Manipolatore d’aria]
    [Solo se si ha in scheda l'Onda Tagliente]





    Il vantaggio che egli possedeva stava appunto nell'avere due arti liberi, atti a comporre i sigilli, così da poter mantenere salda la presa su quei due Shinobi. Sicuramente la tecnica sarebbe risultata utile, data la discreta distanza fra i due compagni, affinchè potesse colpirli assieme. Sperava che attaccarli di sopresa, sfruttando il buio a suo vantaggio, dato che le sue doti di vista erano piuttosto sviluppate [Vista Notturna Perfetta]. Subito dopo si sarebbe portato indietro, attendendo in posizione difensiva con le chele davanti al corpo a X, e con la coda che animatamente sbatteva contro al muro, per permettergli di mantenere un certo aspetto comunque pazzoide, o, al più, voglioso di combattere.


    » Se si addentra solo uno dei due.


    Subito un rumore di sangue e sudore, ad attenderlo. Avrebbe potuto fare circa 30m, prima di sentire dei rumori. Dei rumori molto strani. C'era qualcuno. Di sicuro lo stava osservando [Vista Notturna Perfetta] e solo i possessori di Vista Notturna Perfetta sarebbero riusciti a vedere ciò che quel mostro era. Una sorta di scorpione, ma umano. Incredibile, ma vero purtroppo. Tirò una luce termica a terra, prima di mostrarsi in volto. Un volto devastato dal tempo. Distrutto dalle innumerevoli battaglie.

    ° Cosa sei venuto a fare qui ? Non hai letto il cartello, "Vietato entrare ai poppanti ?" °

    Sfotteva. Se lo poteva permettere, dato che forse era il ninja migliore tra i due presenti dentro a quella grotta, uno dei quali era lui stesso. Sicuro delle sue qualità, si sarebbe lanciato contro al malcapitato senza attendere, per dimostrargli quanto uno scorpione sà colpire duro, quando lo vuole. Un salto poderoso, sicuramente, che avrebbe messo in mostra le sue qualità, che ora non erano più nascoste, ma ben visibili. Le due chele schioccarono. Entrambe tentarono di conficcarsi in ambedue le braccia dello Shinobi. Tale presa gli avrebbe permesso di confermare la sua superiorità, prima di spazzare via il presente grazie ad una combo praticamente mortale. Indifferentemente se l'avversario fosse riuscito a liberarsi dalla presa delle chele, egli avrebbe incominciato a prepararsi per la sua tecnica, prima di indietreggiare. Le mani erano libere, mentre le chele mantenevano o no le braccia dello Shinobi, prima che un qualcosa si abbattesse su di lui. L'Onda Superiore Tagliente. Li avrebbe danneggiati seriamente, qualora li avesse colpiti. Dovevano per forza schivarla. O, al più, subirla ma effettuare un rapido recupero. Senza ulteriore indugi, lo scorpione si portò indietro, poggiandosi al muro, attendendo un'offensiva da parte del nemico.




    » Se si addentrano in due.


    Avevano scelto di entrare nel corridoio di sinistra, scelta che forse gli era risultata più plausibile. Se fossero entrati in due, avrebbero percorso molti metri, prima di intravedere all'orizzonte alcune luci, che sembravano provenire da una zona di luce totale. Si sarebbe prodigati verso di essa, prima di scoprire ciò che c'era realmente. Quattro guardie. Sembravano robuste. Tenevano nel fodero una Katana.

    Le Guardie, essendo energie Verdi, possiedono le seguenti caratteristiche.

    Forza: 200
    Velocità: 275 (Aumentata)
    Resistenza: 200




    Equipaggiamento.

    Katana: 1/1




    Kinjutsu/Hijutsu/Kekkei Genkai.

    N/A

    Estremamente in fretta, tutti e quattro avrebbero estratto la Katana, mirando verso i due nuovi arrivati, avvicinandosi pericolosamente. Subito dopo, li avrebbero intimoriti, prima di dar vita ad un vero inferno, o almeno tale sarebbe diventato, se non fossero riusciti a contrastare ciò che avrebbero fatto i quattro guardiani.

    ° Cosa ci fate qui, pupetti ? °

    Era stata scherzosa una delle guardie nel pronunciare tali parole. Sperava vivamente di essergli simpatico. Nel frattempo continuavano ad avvicinarsi, fino a che non furono a circa 1m di distanza. Al che, avrebbero tutti e quattro aperto la bocca, dopo essersi disposti orizzontalmente, facendo uscire una nube viola dalla loro bocca.



    Nuvola esplosiva (Katon: Haisekishou - Burning Ash Accumulation)
    Villaggio: Tutti
    Posizioni: 2 (Veloci)
    Dopo aver eseguito le posizioni, l'utilizzatore espellerà una nuvola di cenere e fumo dalla bocca, che andrà ad espandersi in una sfera avente raggio circa 3 metri; la velocità dell’espansione sarà pari all’energia dell’utilizzatore, non è possibile superare le dimensioni massime impiegando più tempo nella creazione. Nel momento in cui l'utilizzatore interrompe il flusso di fumo, mordendo tale nube, questa andrà ad esplodere, causando un'esplosione di potenza 40 nel raggio di 10metri, senza però danneggiare l’utilizzatore. Dal grado Jonin C l’esplosione sarà di potenza 50, nel raggio di 15 metri.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello 4 / Consumo Quasi Alto)





    Le loro bocche si chiusero, sperando che il diametro massimo della nube, 3m, avesse investito i due malcapitati. Ci volle un attimo. Un'esplosione, piuttosto ampia, che avrebbe coinvolto i due per intero se questi avessero accusato il colpo in pieno. Indietreggiarono, mettendo le Katane al petto. Speravano di averli stirati, oppure sarebbero stati nei guai.


    » Se si addentra solo uno dei due.


    La tranquillità del cunicolo di sinistra era infinita. Infatti, colui che si era addentrato dentro, avrebbe potuto condurre una passeggiatina tranquilla, fino a che non fosse arrivato dai quattro guardiani seduti, ovvio. Avrebbe dovuto camminare per pochi metri, prima di intravedere all'orizzonte alcune luci, che sembravano provenire da una zona di luce totale. Si sarebbe prodigato verso di essa, prima di scoprire ciò che c'era realmente. Quattro guardie. Sembravano robuste. Tenevano nel fodero una Katana. Si girarono velocemente, tentando di intimidire lo Shinobi. Le loro spade brillavano, mentre dietro di loro la luce era molto alta. Era bellissima. La libertà oltre quelle quattro pedine, se così potevano definirsi.

    ° Cosa ci fai qui, pupetto ? °

    Senza attendere, poi, uno dei quattro diede una pacca sulla spalla ad uno dei suoi uomini, perchè partissero all'attacco. E, con estrema velocità, uno di loro obbedì. Si lanciò molto velocemente e con slancio verso il malcapitato, tentando d'apprima un fendente obliquo, da destra a sinistra, per poi indietreggiare e provare con un fendete orizzontale allo stomaco. Ed, infine, attaccare con un affondo alle costole, alla zona sinistra, tra le ultime due costole, cercando di romperne due. La sua velocità non era molto elevata, ma di sicuro era sufficiente.



    Edited by Meriu - 4/8/2008, 00:52
     
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    È colpa tua. Ratty

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    Niente mappa, eh? Capisco... Commentò, stizzito per la brutta notizia. Avrebbero dovuto vagare per dei cunicoli bui alla cieca. E lui odiava sia i cunicoli che il buio che il non vedere. Soprattutto perchè gli ricordavano terribilmente quel viaggio per recuperare il rotolo delle Lucertole. Istintivamente rabbrividì pur senza rendersene conto.

    image
    Non è una bella situazione..proprio per niente. Tanto varrebbe andare a ficcare la testa in bocca a un lupo, piuttosto che entrare nel covo nemico senza la minima informazione. A questo pensava durante il viaggio, ignorando le pessime battute di SSalslow. Di questo passo potremmo pure finire per ammazzare qualcuno...che palle. Aveva la fronte corrucciata e gli occhi socchiusi, mentre schivava le rocce e gli alberi sul sentiero, guidando l'enorme lucertola con qualche lieve pressione dei piedi e con i movimenti del corpo. Ehi, voi due. Disse ai compagni. Non so voi, ma al buio non me la cavo tanto bene...voi? Aveva giusto un udito più fine della media, ma a parte questo non aveva nulla. Piuttosto..immagino che usare delle torce o simili sarebbe pericoloso..ma non quanto non vederci una mazza...direi di portarcene qualcuna dietro comunque ed accenderla solo se necessario..di certo ce ne saranno a disposizione per i minatori.


    [...]

    Arrivati infine a destinazione, Febh diede precisi ordini alla lucertola, dicendole di attendere, quindi disse agli accompagnatori. Se qualcosa va storto tornate alla lucertola e scappate via, lo ho già informato a riguardo. Quindi assieme ai compagni si avvicinò all'ingresso della miniera, appostandosi in un piccolo boschetto indicato da Nonna Shonsho. Le due guardie non sembravano poi questo granchè, almeno a guardarle, e probabilmente sarebbe stato sufficiente fare un giro un pò largo, camminare sulla parete nella quale era scavata la miniera, e sorprenderle dall'alto. Stava per proporre il piano quando tre donne uscirono dalla grotta.

    Mi chiedo perchè i cattivi abbiano sempre delle ragazze a portata di mano..bah.. Commentò, ma a quanto pareva la situazione era più complicata del previsto, perchè quelli si misero a litigare. Non potevamo capitare in un momento migliore. Sogghignò, facendo un cenno a Diogenes e poi alla parete. Ce ne occupiamo noi? Keita, te la senti di guardarci le spalle?. Se non ci fossero stati imprevisti, Febh avrebbe scalato col chakra la parete, fino a portarsi sopra alle guardie, per poi lasciarsi cadere allegramente sopra una di esse, afferrandola a piena mano per la testa e sbattendola al suolo, mentre le piantava un ginocchio nella schiena per immobilizzarla. Contava che nel mentre Diogenes si occupasse dell'altra, e ne approfittò per far cenno alle donne di tacere, prima che in seguito alla sorpresa si mettessero a strillare...ci sarebbe mancato solo che dovesse mettere KO pure loro.

    Ma a quanto sembrava non ci furono imprevisti di sorta. Prima di darsi all'esplorazione Febh però propose qualcosa. Buoni, buoni. Questo tizio qui potrebbe essere una buona fonte di informazioni. Avrebbe detto riguardo al tizio da lui sorpreso. Legatolo col Nylon, in modo che non fosse facile liberarsi [Uso della Corda] lo avrebbe svegliato con dei gentili ceffoni in piena faccia. (ovviamente avrebbe legato anche l'altro, se fosse stato vivo)

    Ciaaaaao. Avrebbe detto al tizio, con un tono assolutamente conciliante...quasi ridicolo a dirla tutta. Ma guarda chi abbiamo qui? Un uccellino. Sorrise, mostrando i denti in un ghignò che aveva poco di rassicurante. Un uccellino che vuole cantare, giusto? Un uccellino che ora mi dirà quanti sono gli uomini nella miniera, dove sono e soprattutto chi sono i più forti e perchè. Vero? Durante le domande avrebbe giocherellato con uno spiedo, avvicinandolo pericolosamente alla faccia del prigioniero, presumibilmente sporca di sangue per la botta a terra. Ah, ti ho legato in modo che se provi a dimenarti non farai altro che stringere di più i nodi, quindi evita..e ovviamente non è una buona idea urlare.

    Se si fosse rifiutato di rispondere avrebbe fatto una faccia decisamente dispiaciuta, prima di piantare lo spiedo sotto l'unghia dell'alluce sinistro del suo prigioniero (gli aveva in effetti levato le scarpe) No, no, no. Riproviamo. E avrebbe continuato con tutte le altre dita dei piedi, passando poi alle mani, se questi avesse perseverato. Inoltre sarebbe stato sempre abbastanza vicino da bloccargli la bocca se avesse tentato di uccidersi mordendosi la lingua.

    Certo, le informazioni gli sarebbero servite, ma anche farlo parlare così da assimilare la sua voce non sarebbe stata una cattiva idea. E se per caso non avesse avuto informazioni decenti, allora sarebbe passato a chiedergli dati personali, principalmente il nome, pur di farlo parlare.

    Se avesse avuto successo, una volta terminata la chiacchierata gli avrebbe mollato un'amorevole manrovescio per metterlo a nanna, affidandolo alle cure di Nonna Shonsho.

    [...]

    La vecchia era sempre più inquietante, e mentre entravano nel buio della grotta, Febh avrebbe dato una pacca sulla spalla al compagno, sempre che questi non la scansasse. Su, su..pensa che poi non la vedrai più.. Quindi tacque qualche istante. ...Non è una frase molto felice in questo contesto, vero? Già... Proseguirono quindi. Fortunatamente c'era una lieve illuminazione, cosa che gli fece tirare un ospiro di sollievo..ma era pur sempre il condotto principale..chissà cosa ci sarebbe stato più a valle?

    Un vicolo, a quanto sembrava. Da un lato le rotaie, dall'altro no. Qualcuno ha una moneta? Sussurrò ai compagni, ma intanto un rumore attirò la sua attenzione. Cos'è? Fece in tempo a chiedere, prima di vedere, giusto all'ultimo, un qualcosa che spuntava dalla grotta. Sebbene troppo lento, Febh balzò lateralmente, per quel che poteva, ma se fosse stato lui il bersaglio difficilmente avrebbe avuto scampo. invece venne preso Keita, subito inghiottito dal buio. Ke-Keita? Lo sguardo saettò agli altri. Sembrava stessero bene.

    Merda. Dobbiamo recuperarlo! I Minatori preferirono aspettare. Tornate pure verso l'ingresso, vi torneremo a prendere poi... Disse, poi cercando Diogenes con lo sguardo. Febh era pallido e ora sudava. Complicazioni di merda.. sussurrò, digrignando i denti. Però.. Andare dietro a Keita avrebbe significato andare verso un avversario he giocava in casa e sapeva di loro. Non era certo allettante. Però di là ci stanno sicuramente aspettando...mentre dall'altra...potremmo coglierli di sorpresa...sempre che le strade si riuniscano poi.. Si mordeva il labbro, indeciso. Un rischio concreto o un possibile vantaggio? Però andare a sinistra avrebbe forse ridotto le possibilità di salvezza di Keita.

    Maledetto sia il grado chunin. mormorò, infine, chinando il capo. Io voglio scommettere su Keita. Andiamo a sinistra, Diogenes. Quella a destra è di certo una trappola..forse perchè non vogliono che andiamo a sinistra. Sono certo che Keita riuscità a cavarsela..e se così non fosse, c'è sempre la possibilità che lo raggiungiamo comunque... Come no? Certo.

    Voi ne sapete niente su questa diramazione? Chiese ai tre minatori, prima di allontanarli. Quindi deglutì, e prese la via di sinistra.

    [...]

    image
    Poco tempo dopo scorse una luce in lontananza. Forse è un ambiente pienamente illuminato Sussurrò al compagno. Ma meglio sincerarsene, no? Intrecciò pochi, rapidi sigilli: nuovamente la tecnica del richiamo. Quindi, versato il tributo in sangue e chakra, posò la mano a terra, richiamando a sè il piccolo, ma sempre utile Ssalar, che apparve sopra una piccola sdraio, stravaccato in maniera estremamente umana. Che c'.. Stava iniziando a dire, con tono lagnoso e a voce alta, prima che Febh gli tappasse la bocca Shhhhhhhh!!! Gli intimò, portando un dito davanti alle labbra. la lucertola gli morse il dito, subito divincolandosi. Che ti prende, demente? Poi si guardò intorno. Ah, capisssco, finalmente sssei morto e ti han sssseppellito. Bene, mi hai sssalutato. Add.. Ma ancora Febh lo interruppe, stavolta schiacciandolo al suolo con una manata e un'espressione particolarmente irritata.

    Sta un pò zitto. Ci sono nemici. Indicò con un cenno del capo la luce lontana. Non è che vai a dare un'occhiata? E Ssalar Ma che sssei ssscemo? Io combatto, non sssono mica un guardone! Oh, andiamo! Ti prego Ssalar, ci hanno già levato un membro e.. Lo dicevo che i falliti van coi falliti Febh Sbuffò. Uffa..ti prego... Ok, ok...ma mi devi un favore Concluse infine con aria di sufficienza il piccolo animale, prima di muoversi in avanscoperta, camminando sul soffitto.


    Se L'animale non fosse stato scoperto (e certo le piccole dimensioni e la scarsa luce aiutavano) e fosse tornato a riferire dei quattro uomini armati, allora Febh avrebbe detto. Molto bene. Diogenes...e se ti dicessi che stavolta la trappola la tendiamo noi? Avrebbe sogghignato. Non era un esperto nel costruire trappole, ma qualcosa di basilare lo sanno fare tutti. Nasconditi in qualche modo, o in qualche posto, non so..l'importante è che non ti vedano quando arriveranno. Io sistemo il resto. Avrebbe piazzato i makibishi a Terra pochi metri più avanti, con cautela, in modo da creare un pericoloso letto di chiodi, quindi avrebbe teso parte del filo di Nylon che gli restava subito dopo la zona pericolosa, all'altezza del collo circa, fissandolo con uno spiedo alla parete e reggendo lui l'altro capo.

    In questo modo è probabile che tengano gli occhi bassi per badare ai Makibishi, così non noteranno il filo teso se non all'ultimo. Io intanto mi occulterò con questo. Spiegò, estraendo il Panno conduttore, ed attuando quindi la tecnica dell'occultamento, diventando tutt'uno col muro. Se avesse avuto ancora tempo disponibile, Ssalar sarebbe rimasto sul soffitto, pronto a lanciare uno dei suoi sputi adesivi contro uno dei nemici, per la precisione avrebe colpito il nemico che meno sarebbe rimasto coinvolto nella trappola.

    Quando tutti fossero stati in posizione, avrebbe gridato, a voce alta EHII! INTRUSI!! PRESTO VENITE!!! Usando, nel caso la conoscesse, la voce della guardia di fuori. [Ventriloquio]

    CITAZIONE
    Lucertola da Mischia
    Energia: Gialla
    Lucertola ninja lunga grosso modo come un avambraccio e di colore verde, è estremamente leggera e di solito resta sulle spalle di chi la ha richiamata per supportarlo durante lo scontro senza però essergli d'ingombro. Se richiesto molto gentilmente può anche allontanarsi da lui per brevi missioni di spionaggio, ma preferisce la concitazione della battaglia. Praticamente priva di forza e resistenza (entrambe pari a 25), compensa con una enorme capacità visiva e una precisione notevole (Vista perfetta e precisione aumentata di 8 tacche) che utilizza per avvisare il suo compagno dei pericoli in arrivo, magari alle spalle (parla la lingua umana), ma anche per bersagliare l'avversario con la sua saliva estremamente adesiva.

    Abilità
    Sputo adesivo
    La lucertola può sputare dalla bocca una piccola quantità di saliva dalle capacità estremamente adesive. La gittata massima è di 3 metri, e la saliva collosa ha una forza adesiva pari a quella di una Energia Gialla. Temperature estremamente fredde o calde seccano la saliva, ma essa non viene via con l'acqua, e se strappata con le mani, resterà appiccicata alla mano stessa. Per liberarsene definitivamente (staccandola e poi appiccicandola da un'altra parte) serve come minimo uno slot azione. La saliva si secca da sola dopo due turni
    Consumo: Basso

    [La lucertola da mischia più comunemente evocata da Febh si chiama Ssalar ed è particolarmente acida e non manca di fargli notare ogni più piccolo errore. A dispetto delle dimensioni è particolarmente aggressiva e boriosa.]

    CITAZIONE
    Tecnica dell'occultamento - Kakureni no Jutsu
    Tipo: Ninjutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: 1 (Cavallo)
    Descrizione: Utilizzando un panno adatto a far fluire il chakra, questa tecnica permette a chi la utilizza di celare la presenza di qualunque cosa sia coperta da esso. Se l'oggetto o persona nascosta si muove o attacca oppure se il ninja interrompe il contatto con il panno, la tecnica termina il proprio effetto.
    Il panno riproduce l'aspetto del paesaggio sottostante al quale viene steso, escludendo l’oggetto o persona occultata. E' necessario che il ninja mantenga un contatto col panno con un arto, anche se coperto da indumenti, per non dissipare l'effetto ottico. Se il ninja non usa il panno per occultare sè stesso, può muovere liberamente il suo corpo, eccettuata la parte che mantiene il contatto.
    Chi possiede questa tecnica ha automaticamente e gratuitamente nel suo equipaggiamento un "Panno Conduttore di Chakra"
    Nota: eseguire questa tecnica sotto gli occhi dell'avversario la rende di fatto assolutamente inutile, in quanto il ninja che la utilizza dovrà rimanere fermo in balia del nemico o comunque non avrebbe alcun effetto sorpresa nel nascondere qualcosa
    [Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo]

    CITAZIONE
    Riepilogo:
    Chakra: 61/72
    Spese: 1 (chakra adesivo) 8 (Evocare Ssalar) 1 (Occultamento) 1 (Ventriloquio)



    Edited by Febh - 16/8/2008, 21:01
     
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    Il viaggio sulla lucertola fu di suo gradimento.Si stava larghi e quella ceratura era un fulmine.

    “ Devo farti i complimenti per gli amici che hai- battendo sul dorso del loro mezzo di locomozione- va che è una bellezza.Anche io dispongo di una donnola da trasporto ma è un po più tranquilla anche se, devo dire, la sua pelliccia è molto più comoda di queste squame ahah..”


    Detto questo sarebbe tornato a godersi il viaggio.Intanto il chunin di Konoha stava zitto e tranquillo, probabilmente stomacato dalle attenzioni della vecchia.

    CITAZIONE

    Ehi, voi due. Non so voi, ma al buio non me la cavo tanto bene...voi? Piuttosto..immagino che usare delle torce o simili sarebbe pericoloso..ma non quanto non vederci una mazza...direi di portarcene qualcuna dietro comunque ed accenderla solo se necessario..di certo ce ne saranno a disposizione per i minatori.


    “Tranquillo Febh vedo al buio come se fosse giorno inoltre sono stato addestrato a combattere senza sfruttare il senso della vista.Se servirà in missione potete affidarvi ciecamente ai miei occhi. Comunque hai ragione.Portarsi qualche torcia è una buona idea.Sei occhi che possono vedere sono sempre meglio di due...”


    [...]


    Infine il gruppo di shinobi entrò in un boschetto di abeti suggerito dalla vecchia. Dalla posizione erano ben evidenti le guardie.Diogenes non riusciva a percepire da loro nessuna forza particolare.

    “ Sembrano delle mezze cartucce...”


    Mentre Diogenes studiava la conformazione del terreno, così da poter sviluppare un buon piano di irruzione, arrivarono delle donne.E si sa che chi dice donna dice danno.In breve incominciarono a litigare.
    CITAZIONE

    Mi chiedo perchè i cattivi abbiano sempre delle ragazze a portata di mano..bah


    .

    “Ma io quelle gliele lascerei volentieri...”


    Diogenes aveva sempre odiato le ragazze che litigano e si infuriano. Per questo preferiva non avere nulla a che fare con quelle . Ciò nonostante doveva ammettere che stavano fornendo loro una ghiotta occasione che non dovevano lasciarsi sfuggire.Anche Febh aveva colto l’opportunità e con un paio di gesti fece capire cosa aveva intenzione di fare...

    “ Vai, vai che ti seguo a ruota...”


    Disse ridendo, eccitato per il piano.Sfruttando il chakra adesivo Diogenes percorse la parete rocciosa fino ad arrivare sopra l’entrata a circa due metri.Intanto le guardie che così facilmente si lasciavano distrarre dal proprio ruolo continuavano a battibeccare con quelle ragazze .

    “ Poverini...e ancora deve arrivare la parte brutta della loro giornata.”


    Febh fu il primo a lanciarsi.Aloysius lo seguì a ruota. Atterrò dietro al schiena del suo uomo , silenziosissimo avendo attivato i moviementi silenziosi. Quello, che non si era accorto della sua presenza, evidentemente aveva visto Febh che era atterrato e si era voltato. Probabilmente avrebbe fatto qualcosa, ma la sua azione fu bloccata sul nascere da un colpo netto che Diogenes sferrò dietro la noce del collo di quello.Rapido e potente il colpo lo mise K.O.
    Le donne ovviamnte , spaventate, avrebbero voluto urlare, ma Febh le zittì e comunque Diogenes sarebbe scatta per “ addormentarle” qualora non fosse stato così.
    Poi a Febh venne in mente una buona idea.Interrogare le due guardie. Diogenes lo lasciò fare.Intanto lui fece segno al resto del gruppo di avanzare verso al loro posizione. Contemporaneamente dava un’occhiata all’interno della grotta per sincerarsi di eventuali pericoli.

    [...]


    Che la parte interrogatoria fosse andata bene o male il gruppo sarebbe entrato, mancante questa volta della nonna.
    Il corridoio era scarsamente illuminato, ma la vista di Diogenes riusciva a valicare i confini ombrosi così che la visuale fosse pulita e chiarissima.Il cunicolo che percorrevano era in pietra, umida.Evidentemente c’era una sorgente d’acqua o un bacino lì vicino perché era strana tutta quell’umidità vicino ad una cava.Il gruppo avanzava piano e Diogene si era proposto per stare in avanscoperta proprio per le sue doti visive superiori alla norma.Ciò nonstante l’ imprevisto arrivò più veloce di quanto potessero immaginare.
    Il gruppo era appena arrivato in presenza di un bivio.Quando il Mikawa incominciò a sentire qualcosa.Passi : veloci, compulsivi. All’orecchio pareva che qualcosa di viscido stesse arrivando, come un millepiedi o qualcosa del genere. Inoltre la sua vista notò qualche movimento.

    “ Fermi!State attenti!”


    Intanto la mano scorse contro al lama del naginata così da ferirsi e attivare l’innata.
    Infine la ragnatela.Quella cosa viscida che il gruppo aveva percepito proruppe con questo attaco a sorpresa. La ragnatela sorpassò il Mikawa e andò dritta contro Keita. Chissà perchè lui poi...
    L’azione fu troppo veloce persino per prendere dei kunai e provarli a lanciare contro quella “cosa” nella speranza di liberare l’amico .Ciò nonostante Diogenes riuscì a fare un’azione sebbene non risolutiva. Quando la ragnatela gli ripassò accanto , prima che Keita venisse inghiottito dalle tenebre fece si che parte del suo sangue venisse spruzzato vicino la ragnatela e il foglioso.

    “ Cazzo!”


    Questa non ci voleva proprio.Erano appena arrivati e già un loro membro era stato preso.Erano stati troppo ingenui.
    Merda. Dobbiamo recuperarlo

    “ Si dobbiamo, ma adesso non è il momento di farsi prendere dal panico”.


    Il cuore gli martellava forte, dovevano pensare e alla svelta.Diogenes concordava sul fatto che sebbene la necessità di trovare il loro compagno, sicuramete si sarebbero addentrati in una trappola seguendo quella via. Ciò nonostante la afccenda era preoccupante. La reazione avversaria era stata eccessivamente fulminea.

    “Si dobbiamo solo sperare in Keita.Comunque è preoccupante. Due sono le opzioni: o quella cosa ci ha trovati per caso, oppure era un attacco mirato a dividerci e, appunto farci cadere in una trappola...in entrambi i casi siamo nei guai.Comunque sono riuscito a piazzare su Keita e sulla cosa , mentre la ragnatela mi passava accanto, un po del mio sangue. Salvo eccezioni dovrei riuscire a percepirlo qualora sia in un raggio di quindici metri da noi...”


    [...]


    Il cunicolo di sinistra alla fine fu la scelta dei due shinobi, sebbene fosse una scelta che lasciasse numerose perplessità.Anche i tre fuggitivi li avevano abbandonati.Il duo percorse il cunicolo e nuovamente Diogenes si offrì di andare avanti per la sua vista superiore.Infine un bagliore in lontananza.Febh saggiamente volle sincerarsi della sicurezza della via e mandò un suo piccolo emissario, una lucertolina, a controllare la strada.L’esserino portò notizie interessanti A quanto pareva quella via era sorvegliata da quattro persone.

    “ Oh finalmente il numero degli avversari cresce...”


    Infatti dal torneo di Oto, Diogenes si era abituato a combattere contro un numero molto elevato di avversari tutti insieme...anche se gli avversari erano degli ibridi mostrusi partoriti dalla mente malata di Oto...
    Si decise di creare una trappola, del resto era la cosa migliore da fare sebbene il Mikawa aveva delle remore a non pestarli di mazzate immediatamente.Comunque attenendosi al piano, Diogenes si portò su un lato del cunicoo e con il chakra vi si arrampicò.A quel punto usò al tecnica della trasformazione per uniformarsi alle rocce che costituivano la zona dove stavano.Febh invece optò per un’altra tecnica che sfruttava un panno conduttore.Intanto a terra erano state piazzati dei makibishi e un filo di Nylon. Sebbene non dovrebbero esserici state complicazioni.Diogenes impugnò un paio di kunai in mano.La sua più grande preoccupazione era che qualcuno di quegli uomini si accorgesse di qualcosa e ,non entrando nella trappola ,andasse a chiamare rinforzi.Se ciò fosse avvenuto, Diogenes avrebbe scagliato quei dardi verso il collo del malcapitato così da farlo tacere...per sempre.
    Diversamente, se tutte fossero cadute nel trucchetto di Febh.Diogenes avrebbe dato loro soltanto il colpo di grazia.


    SPOILER (click to view)
    [QUOTE]~ Sensi Sviluppati [vista] [1]
    Potenzia uno dei cinque sensi del 500% [vede un pari energia ben nascosto passandoci vicino entro 6m]

    ~ Vista Notturna perfetta [3]
    Permette di vedere perfettamente anche in zone buie.

    ~ Movimenti silenziosi base [3]
    Permette, tramite il chakra, di fare molto meno rumore negli spostamenti, permettendo ad un ninja accorto di giungere senza essere sentito.

    ~ Arrampicarsi sui Muri - Kabe Joushou
    Sensei: Asuka Jaku Hima
    Descrizione: Accumulando una minima quantità di chakra sotto le piante dei piedi, il ninja è in grado di arrampicarsi agevolmente su superfici verticali solide. Eccedere nell'emissione energetica può creare un distacco dalla zona di appoggio, e proprio per questo motivo i primi esercizi sul controllo del chakra vengono svolti su questo tipo di dislocazione dello stesso. Questo allenamento rappresenta una buona base per l'abilità Controllo del Chakra.
    (Consumo di Chakra: Bassissimo)/QUOTE]

    CITAZIONE
    CHIKOTSUMYAKU - CONTROLLO DEL SANGUE

    Villaggio: Oto (Orig. Rosa)

    Clan: Mikawa

    Attivazione:

    Ci si concentra sul proprio apparato cardiocircolatorio immettendovi costantemente del Chakra (Consumo di Chakra: Basso). L'abilità dura fino all'esaurimento del chakra oppure al rilascio volontario della stessa. Quando terminano concentrazione e l'afflusso di chakra si annullano automaticamente tutte le eventuali modifiche, facendo tornare la circolazione al suo flusso originale. Usare questo potere, quindi, costa una quantità di chakra per ogni turno in cui rimane attivo determinata dal Livello utilizzato.
    [Attivare il controllo del sangue conta come Tecnica Base]

    Caratteristiche dei portatori: Forza Aumentata
    Caratteristiche dei portatori: Velocità Aumentata
    Caratteristiche dei portatori: Riserva di Chakra Diminuita (-30%)

    Abilità comune a tutti i livelli:

    Il Mikawa migliora la propria rigenerazione; inoltre, mano a mano che l'Innata aumenta di grado, può modificare il flusso del sangue, condensarlo e muoverlo a proprio piacimento, sia all'interno che all'esterno del proprio corpo. La manipolazione avviene con la stessa velocità di azione del ninja (non potenziata). Inoltre attivando l'innata può percepire la presenza di sangue in una vasta area, se questo è esposto all'aria aperta; infine si ha accesso a tecniche fortissime e spettacolari.

    Livello II:

    La capacità di manipolare il sangue è media, a livello di un "praticante medio". La consistenza del sangue può essere modificata, e il sangue può viaggiare all'esterno del proprio corpo seguendo le limitazioni e gli usi sotto espressi:
    - Consumando uno slot Azione egli può Muovere il sangue al di fuori del proprio corpo e non, ammesso che abbia un punto di uscita corrispondente almeno ad una ferita leggera, esercitando controllo su di esso fino ad una distanza massima di nove metri. Se il punto di uscita è invece pari ad una ferita media il controllo verrà esercitato su una distanza doppia
    - Il sangue ha una velocità pari a quella basilare del ninja(modificata dalle caratteristiche della Kekkai Genkai e da eventuali vantaggi o svantaggi assegnati dal ninja). Non aumenterà se la velocità del ninja viene aumentata dal chakra e/o da altre sorgenti
    - Consumando uno slot azione è possibile diminuire la forza di coesione tra le molecole dei costituenti del sangue Mikawa rendendo il sangue completamente liquido
    - Consumando uno slot azione è possibile aumentare la forza di coesione tra le molecole dei costituenti del sangue Mikawa fino a rendere quest'ultimo semi solido quasi come fosse fango.
    In più, come abilità passive egli potrà percepire il sangue non completamente ricoperto in una circonferenza di raggio pari a quindici metri asumendo come centro il ninja, tranne in casi di condizioni climatiche molto sfavorevoli; ed Arrestare istantaneamente ed automaticamente l'emoraggia di ferite da taglio o da punta con un massimo di una ferita critica per turno. Non c'è nessuna rigenerazione dei tessuti colpiti, solo l'immediato arresto del sanguinamento e un leggero recupero del sangue perduto, in quantità pari a quello che si perderebbe da una ferita leggera, ogni cinque subite.
    Consumo di Chakra per Turno: 1/2 di Basso

    CITAZIONE
    ~ Tecnica della Trasformazione - Henge no Jutsu
    Villaggio: Tutti
    Posizioni Magiche: 1
    Descrizione: Il ninja che pratica questa tecnica è capace di cambiare il proprio aspetto. Se la sua scelta ricade su qualcosa di diverso da un altro essere umano, per esempio un oggetto o un animale, questo deve essere compreso entro questi parametri: da 1/3 del proprio peso e volume (minimo) a +33% del proprio peso e volume (massimo). Il consumo Bassissimo va sottratto dalla propria riserva all'inizio di ogni turno di chi ha effettuato la tecnica.
    Tipo: Ninjutsu
    (Livello: 6 / Consumo di Chakra: Bassissimo)

    CITAZIONE
    Chakra consumato:15/126 [mov.silenziosi, chakra adesivo, attivazione innata,tecnica della trasformazione]
     
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34 replies since 20/6/2008, 20:25   907 views
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