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- Hohenheim -.
POST DI PRESENTAZIONE
¥ Il ritorno del passato... ¥
Quando il passato ti ricade sulle spalle...
Volere del destino o semplice coincidenza? Il bimbo di Suna stava pian piano scordando della sua vita a Kiri, nella famiglia adottiva, di quei luoghi nebbiosi e umidi. Eppure quello che accadde quel di, fece ripercorrere nella mente di Hoheneheim tutta la sua vita passata.
Era nell’oasi di Suna, in quel paradiso terrestre in completo relax. Era appostato sotto di una palma dalle lunghe foglie, godendo dell’ombra e riparandosi dal caldo secco di Suna. Accanto a lui, tutto il suo armamentario ninja, compreso le sacche d’argilla, levato di dosso per l’eccessivo caldo. Gli occhi erano socchiusi quando udì una voce familiare...“Kakita...Hohenheim ho provato a dimenticare, a perdonare ma l’orgoglio mi impedisce di rinnegare le tue indignose azioni...”
Ma chi era?“ Dopo la missione che facemmo insieme mi ero ripromesso di fermarti. Volevo spiegazioni per il tuo abbandono...ma non l’ho fatto.”
Pian piano il volto del suo interlocutore si disegnò nella mente del Sunese. Hohenhein si alzò con fare calmo...“ Ryu...”
Fino a quel momento il Kakita non era ancora uscito allo scoperto. Stava parlando dietro un albero, celato alla vista del ex compagno di clan. Irruppe in gran classe, da dietro una palma lì vicina. Sembrava armato...“ Perché ci abbandonasti quel dì?! Proprio nel giorno in cui dovevi dare fiducia al clan...Perché tradisti tutti, scappando all’insaputa dei tuoi stessi amici, del clan, dell’amministrazione del villaggio?!
Basta. Adesso non voglio spiegazioni, non penso servirebbero. L’orgoglio mi impedisce di lasciarti andare un’altra volta...e adesso, ti invito a prendere il tuo equipaggiamento ninja e combattere, perché volente o nolente ti riporterò a Kiri, vivo o morto.”
Hohenheim rimase in silenzio. Ancora una volta lo stile dei Kakita lo colpì, come un tempo. Fosse stato un altro ninja gli avrebbe portato un assalto alle spalle, mentre era disteso a terra...“ Kakita, con mio rammarico ho cancellato dagli albi accademici questo cognome...è giusto combattere; ma sappi che hai scritto tu stesso il destino che ti aspetta.”
Le sacche con l’argilla vennero attaccate alla vita. I guanti indossati come tutto il resto dell’equipaggiamento. Tutto tranne il mantello che dato il caldo eccessivo, avrebbe infastidito il bimbo durante lo scontro...Con passo calmo si sarebbe allontanato dal rivale, dandogli le spalle. Non vi erano timori, quel ninja non lo avrebbe attaccato disarmato. Posizionatosi a 10 metri da lui avrebbe detto:“ Ryu...mi dispiace di tutto.”
Alle sua spalle, a circa tre metri la radura finiva, per dar vita ad una fitta vegetazione di arbusti e palme. Esattamente alla sua sinistra, molto più in là (9 metri) vi era un piccolo laghetto in genere atto a rinfrescare i visitatori dell’oasi che prendeva vita da quella piccola radura.
L’innata fu attivata e con essa le bocche sui palmi delle mani presero vita, aprendosi e liberando le avide lingue. Aveva abbandonato i Kakita...aveva abbandonato Kiri...ma lo aveva fatto con il groppo in gola, speranzoso di poter un giorno tornare in quel villaggio che lo aveva ormai classificato come traditore. Il corpifronte rigato della nebbia ne sarebbe stata una testimonianza eterna..
