I Nuovi Guardiani

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  1. Yami Kaguya
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    Sorrisi quando le sue labbra toccarono le mie. Ma sentivo addosso lo sguardo di Kodachi, che nemmeno mi aveva risposto su cosa fosse successo ad Oki. Ma alla fine poco importava, visto che il Niidaime era entrato in scena, e ogni altro pensiero sfuggì via. Mi allontanai da Shin, e mi misi accanto ai miei compagni. Si scusò per il ritardo, ma da parte mia mi aveva solo dato modo di calmarmi dopo la prova. D'altra parte vedevo come Aloisyus non fosse tranquillo. Rimasi in silenzio senza dir nulla a nessuno, nè al Kokage, nè al Mikawa per l'assenza del suo parente. Che alla fine, era anche uno degli ultimi Tsumuji. Restavo solo io, sebbene ormai quel cognome non significasse nulla, quanto il fatto che eravamo stati uniti sotto un unica bandiera per un pò. Non sapevo cosa dire ad Aloisyus, anzi in parte mi sentivo in colpa per la dimostrazione di affetto con Shin. Probabilmente anche lui avrebbe voluto sentirsi dire bravo dando una pacca sulla spalla ad Akashi. Ma il torneo era così, quindi decisi di restare solo zitto ascoltando il Kokage.
    Le sue parole chiarirono in fretta il metodo che avrebbe usato per legarci a quelle terre. Sangue, il flusso vitale più puro, secondo solo al chakra come potenza, uguale come importanza. Kodachi fu il primo, poi giunse la scelta che immaginavo. E ovviamente qualcuno aveva da dire la sua.

    ...Un Canide e un Felino...certo che scegliere il serpente no, eh? Solo le specie di quei due imbecilli di Nekomata e Hokou. Te lo chiederò un'altra volta, e stavolta prova a cambiare risposta: Perchè?!

    Fissai Aloisyus, mentre afferava la propria Katana, e la stringeva senza alcuna pietà per il suo corpo. Il suo sangue si mosse verso il contratto, sino a recarvi il suo nome. Aveva scelto Akashi. Sia per convenienza che per comprensione, lo lasciai fare. Il lupo si sarebbe comunque legato a un Mikawa. Riguardo a me, estrassi un nekote dal pollice, e mi colpii quindi l'altro, tracciandovi una linea orizzontale. Allungai il braccio, e scrissi il nome che ormai mi rappresentava: Yami Kabane.
    Arretrai quindi, mentre un dolore si faceva strada alla base del collo, sulla 4° vertebra. Dolore accolto con un sorriso, mentre giravo il collo come a mitigarlo.

    Perchè a un gatto è inutile provare a mettere un collare.

    A metà strada però, mi fermai, inchinandomi lievemente verso il Kokage. Era passato quasi un anno da quel giorno. L'arrivo a Oto, il primo incontro con il Kokage, la prima volta che l'avevo vista. Allora non avevo fatto nulla per prenderla, ero conscio della mia debolezza, ed ero ancora un cucciolo al guinzaglio di Mataza. Ora avevo superato la sua forza, avevo guadagnato il suo ruolo, e fatto miei i suoi insegnamenti sull'essere spietato e senza regole se non le proprie o quelle necessarie da rispettare.
    Il precedente detentore era scomparso. Il custode di ripiego, scomparso anche lui dopo che la sua padroncina l'aveva lasciato in mezzo a quelli che sfidava.
    Credevo che ormai, fosse il momento.

    Niidaime-sama. Posso chiedere, ora che Luis Mikawa e Max Liart mancano da molto al villaggio, cosa intende fare con la proprietà di Luis, la Kusanagi no Tsurugi?

    La testa rimase semi-chinata, mentre aspettavo. Yamata non disse nulla su quelle parole, praticamente non espresse negazioni o approvazioni. Ora stava al Kokage la parola. Sapevo che quella spada era il tesoro di Oto. Ma arrogantemente sapevo, che quella spada, sebbene persa in combattimento, era proprietà del serpente che aveva fatto del mio corpo la sua arma.

     
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12 replies since 24/9/2008, 01:25   279 views
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