I Nuovi Guardiani

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  1. Yami Kaguya
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    Sguardi. Da dietro, di lato, da davanti. Occhi che mi fissavano per quella mia richiesta, probabilmente. E non seppi quale fu peggio da sentire.
    Ad ogni modo, il Niidaime esordì con parole diverse da quelle che mi aspettavo. Si vedeva che aveva sul serio tenuto una condotta diversa dal suo predecessore. Cosa che aveva vantaggi e svantaggi alla fine.
    Quando Shinodari parlò, fissai il mio sguardo su di lei. Ma non dissi nulla per ora, continuando a fissare avanti a me, mentre dietro Kodachi faceva lo stesso ma con me come bersaglio. Infine arrivò il discorso del Kokage, e quindi la mia replica.

    Se ha una qualche proposta in mente, la prego di comunicarla, Niidaime-sama. Se invece stà dicendo che vorrà vedere il nostro operato a lungo termine prima di prendere una decisione....ai suoi ordini. Se la cerimonia è finita, chiedo il permesso di ritirarmi.

    Attesi infine le parole del Kokage. Se ricevuto il congedo, avrei fatto un lieve inchino, prima di andarmene. Poi però mi sarei fermato voltandomi di nuovo.

    Con tutto il rispetto però, la pregherei di non permettere che qualcuno insinui ancora che quella spada è l'eredità dello Shodaime. La Kusanagi no Tsurugi proviene dal corpo di un demone, e di tale essere è l'eredità. Non di un pazzo ipocrita divorato dall'invidia per gli altri sino a morire per causa loro.
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    Ma sembra che per il desiderio di giudicare, qualcuno si dimentichi che a dare un valore a un simbolo è colui che lo impugna.


    Non ci furono altre parole, e con un ultimo mezzo inchino mi sarei voltato, lanciando un'occhiata a Kodachi su come o finiva di fissarmi, o spada o meno l'avrei fatto smettere a mio modo, e in quello stesso istante. Qualcun'altro invece fissò più a destra Shinodari, sibilando la sua irritazione per quell'umana e il suo aver definito la Kusanagi in quella maniera. Riguardo a me, la fissai solo con lo sguardo di chi non ha capito cosa significava per me quella spada. Non la aspettai, andandomene in silenzio. Yamata aveva rubato la Kusanagi, guadagnandosi la libertà dagli uomini con la sua potenza. Macchè catene. Quella spada era il simbolo di chi lottava contro il proprio destino, e come tale Yamata la rivoleva indietro. Ma considerando solo la visione di chi voleva maggior potere, sembrava io fossi messo allo stesso livello di Orochimaru. Dentro di me però, Yamata alla fine sorrise. Per una volta il pensiero era comune.
     
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12 replies since 24/9/2008, 01:25   279 views
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