Energie - Conventional Training -Energia Rossa - Chakra II

Sensei: Febh Yakushi

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  1. MiracleManu
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    Nel buio. Prova da superare.



    Non rispose al commento del suo compagno sui suoi occhi. Si mise solamente a fissarlo. Il commento non era di certo mirato al colore o alla grandezza dei suoi occhi, e se fosse stato così Hamano si sarebbe intimorito su un altro aspetto del compagno, ma sicuramente stava parlando delle sue abilità.
    Smise di guardarlo per evitare di farsi venire strane idee in testa, quando il sensei cominciò a parlare.
    Per una volta Hamano condivise ciò che ebbe da dire il suo compagno. Era terribilmente maleducato da parte del sensei dire quelle cose. Era ovvio che lui avesse fatto meno fatica ad estrarre il corpo, altrimenti sarebbe stato un po' difficile che fosse il loro sensei, o no?
    Faticosamente Hamano si rialzò, lasciando cadere grosse gocce di sudore dalla fronte. Guardò stizzito il sensei che aveva sbuffato sulle loro minori capacità.


    Simpaticone

    Ad un tratto sembrò che la morte si fosse presentata davanti a loro. Completamente rivestito di nero, sembrava l'incarnazione della morte, fatta eccezione per l'assenza dalla falce, e in un primo momento Hamano ebbe un reverendo timore di quella figura.
    Fu l'ultima cosa che provò, dato che i grovigli di liane dietro di loro esplosero in un denso fumo nero, che lo portò lontano con la mente, ma lasciando lì il corpo in uno stato di trance.
    La totalità del buio fu la prima cosa che colpì Hamano. Fece vagare lo sguardo alla ricerca di uno spiraglio, di un punto dove fissare lo sguardo e riuscire così ad orientarsi. Solo dopo si accorse di essere seduto. Quando si accorse di questo, finalmente tornò anche a sentire il resto del suo corpo. All'inizio era solo la mente a vagare, ma adesso se muoveva un braccio poteva avvertirlo, ma non seppe se rallegrarsi della cosa.


    Ovvio che si tratta di un genjutsu, ma se riesco ad avvertire il mio corpo mi sa che ci sono dentro fino al collo.

    Sicuro di avere qualcosa di solido sotto ai piedi, e non di piombare all'infinito nello spazio buio, Hamano si alzò dalla sedia, e quest'ultima scomparve lasciando piccole macchie eteree di quello che era prima.
    Ora che era in piedi però cosa avrebbe fatto?
    Già di suo non aveva un grande senso di orientamento, e in mezzo a quel buio si sarebbe perso dopo pochi passi, ma d'altronde che cosa poteva fare?
    Cercando di riflettere su quello che gli stava accedendo Hamano si incamminò speranzoso di trovare una via d'uscita da quel dannato inferno mentale.
    I primi passi furono incerti, la paura di cadere nel vuoto era forte, ma poi acquistò sicurezza, come se il buio che lo circondasse lo stesse guidando in un certo senso.
    Non seppe per quanto camminò. Potevano essere pochi minuti come parecchi mesi, ma di colpo si ritrovo davanti ad un globo di luce che lo estasiò per quella sua bellezza pura di luce. L'unica luce in quel mondo buio.
    Alla vista di quel globo Hamano si sentì già molto più ottimista, e i pensieri inquietanti che prima lo stavano attanagliando sembrarono diradarsi, lasciando solo una sorda sensazione.
    Hamano rimase fermo, imbambolato davanti a quella presenza rassicurante. A lui bastava rimanere così, anche per sempre, a crogiolarsi nella vista di quel globo di luce.
    All'improvviso un fascio di oscurità entro violentemente nel globo di luce e Hamano soffrì terribilmente. Che diavolo stava succedendo. Quel momentaneo dolore servì a rinsavirlo dalla sua estasi contemplativa e così prendere coscienza di quello che stava succedendo. Nel momento in cui il fascio oscuro era entrato nella luce lui aveva sofferto nella zona dello stomaco, proprio dove stava...

    Il tantien.

    Finalmente comprese la situazione, ma fece un ultimo esperimento per essere sicuro al cento per cento. Gli bastò impastare una piccolissima quantità di chakra che dalla sfera partì un piccolo raggio di luce che si disperdette dall'oscurità vorace.
    Ciò che stava succedendo quindi era palese. L'oscurità si stava divorando tutto il suo chakra.


    Maledetto chiunque tu sia, adesso oltre a fuggire devo trovare un modo di proteggere il mio tantien e mettermi a parlare da solo sicuramente non mi aiuterà.

    Ora sapeva cosa doveva fare. Però non come.
    Prima di tutto doveva trovare un modo per proteggere il suo chakra, ma quando tentò di afferrare la sfera le sue mani trapassarono il globo luminoso.
    Osservando questo si diede del stupido. Lui non doveva guardare quella luce, doveva concentrarsi sul proprio tantien.
    Conscio di questo si concentrò sul proprio sistema circolatorio, proprio nell'esatto momento in cui un altro raggio oscuro entrò nella sfera. Hamano tentò di non badarci, ma fu difficile non avvertire quella spiacevole sensazione di qualcosa che ti veniva risucchiato.
    Pian piano Hamano attivò il proprio chakra, facendolo scorrere in continuazione, ma delicatamente. Appena fece questo il globo luminoso reagì, e cominciò ad emettere continuamente una serie di piccoli raggi sottili che crearono attorno al globo una piccola membrana protettiva. Hamano ebbe conferma di questo quando un'altro raggio oscuro tentò di penetrare la luce, ma al contatto col continuo vorticare di chakra si disperse nel nulla.


    EVVAI!

    Hamano esultò per quell'importante risultato. Ora non gli restava altro che uscire da quell'intricatissimo genjutsu.
    Si osservò attorno. A parte lui e la sfera luminosa tutto ciò che era attorno era solo oscurità.
    Doveva fare breccia in quel muro oscuro che lo separava dalla realtà, e per farlo doveva distruggerlo utilizzando il suo stesso chakra.
    Concentrandosi come meglio gli riusciva, Hamano cominciò a canalizzare il proprio chakra tutto in un unico punto, ovvero nel suo tantien.
    Lo stesso sembrava stesse facendo la sfera luminosa, dato che si rimpicciolì ma cominciò ad emanare molta più luce del solito. Sentendo di non riuscire a trattenere ulteriore chakra Hamano lo lasciò libero di scorrere nel proprio sistema circolatorio. La sfera, rispose con 'emissione di un unico, grande raggio che partì a razzo dirigendosi verso l'oscurità, ma al contrario dei soliti raggi, che appena inghiottiti dal buio non lasciavano più traccia, questo andò a colpire il buio, producendo un grosso frastuono, simile ai tuoni durante una tempesta.


    Bene, questo è il procedimento giusto. Ora devo solo concentrare più chakra possibile.

    Lentamente stava trovando, o meglio costruendo, la via d'uscita da quell'illusione, e ciò rendeva Hamano felice e fiero di sé stesso.
    Però mantenere la protezione sul globo e l'emissione di quel gran raggio lo avevano stancato non poco, e non era sicuro di riuscire a rimanere così a lungo.
    Di nuovo portò la concentrazione ai limiti per cercare di concentrare quanto più chakra possibile nel suo corpo affaticato, e oltretutto doveva rendere il raggio il più fine possibile, così da avere maggiori possibilità di sfondare la parete buia che si ostinava a separarlo dalla realtà.
    Con grande fatica riuscì a concentrare molto più chakra di quello che riusciva a fare di norma, e il globo si fece ulteriormente più piccolo, e quando liberò il chakra un nuovo raggio, più fine, ma molto più luminoso, partì all'attacco dell'odiata parete oscura, infrangendosi su di essa.
    Sembrava che anche questo attacco fosse stato vano, ma un piccolo rumore, come di qualcosa che si stava crepando, riempì l'aria. La parete era danneggiata.
    Hamano si fecce coraggio. Quell'ultimo raggio aveva consumato quasi tutto il suo chakra, e ora per lanciare un altro raggio doveva utilizzare riserve a lui sconosciute, prosciugare le sue energie per uscire vincitore dal genjutsu.
    Un ultimo tentativo, e se avesse fallito... bhè, ci avrebbe pensato quando sarebbe successo.
    Imperlato di sudore, col fiato corto, Hamano tornò di nuovo a concentrare chakra per un ultimo raggio, costretto a ricercare ne più profondi animi di sé stesso per trovare energia sufficiente per l'ultimo assalto, e quasi privo di forze concentrò tutto nel tantien. Il globo si rimpicciolì quasi a scomparire, ma emise talmente tanta luce che per un attimo Hamano intravide la crepa creata nel muro di buio, e quando rilasciò il chakra, un sottilissimo, luminosissimo raggio partì, producendo un sibili terribile che costrinse Hamano a tapparsi le orecchie. Il raggiò si abbatté con terribile violenza contro il muro, sfaldandolo in tanti piccoli pezzi e liberandolo così dal jutsu avversario.
    Si ritrovò disteso a terra con quasi nessuna energia, ma aprendo gli occhi rivide finalmente il cielo azzurro, e a fianco Raizen, che sembrava anche lui provato. Probabilmente anche lui doveva aver patito la stessa fatica di Hamano.


    Per la miseria... sono sfinito... anf... anf... Chi è quella canaglia che... anf.... ha osato... anf... farmi questo...

    In quella posizione sembrava stesse delirando. Stravaccato a terra a pancia in su, che parlava con tutti e nessuno. Si, era terribilmente esausto.





     
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35 replies since 25/11/2008, 23:42   838 views
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