Sand Scorpions - Seconda Prova: Search and Destroy

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  1. - Hohenheim -
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    Ormoni, Sabbia e Cadaveri



    Che strano gruppo...Hohenheim era circondato da tre personalità completamente differenti. Hoshi ormai lo conosceva, sapeva come combatteva anche se probabilmente aveva affinato ulteriormente con il gredo Chunin le sue capacità. Riguardo Hamano...che abilità terrificante era in suo possesso.

    “ Annullare tutte le tecniche...”


    Sicuramente un prezioso alleato per l’artista. Le sue parole furono attentamente analizzate: prediligeva il combattimento copro a corpo, indispensabile per poter usufruire della sua particolare peculiarità. Ma tale enorme vantaggio veniva ad essere equilibrato da una linea morale rigida, probabilmente non adatta ad un ninja. Niente assalti nè scontri in superiorità numerica...era un problema.
    Ma l’attenzione del bimbo fu subito catturata dalla terza componente del gruppo.


    CITAZIONE
    Il mio nome è Deidara Yagi, cercate di memorizzarlo perché non apprezzo che si utilizzino nomignoli assurdi o stupide storpiature per rivolgersi a me.

    Attese.

    CITAZIONE
    « Per farla breve, a me non interessa minimamente come intendete muovervi.
    ... Ma non accetto imposizioni. Il come, il quando, ma sopratutto il dove mi muoverò è affar mio, come sono affar mio le mie qualità e le mie jutsu. Quando incontreremo quei tizi pensate soltanto a non intralciarmi. Per il resto... »

    Altri problemi. Hohenehim sapeva che in questo modo era impossibile cooperare, e la missione ,nonchè la loro incolmità , avrebbe pagato il prezzo più alto per il capriccio della giovane Kunochi...e sinceramente questo ad Hohe, che non accettava tali prese di posizione, non andava bene.
    Si avvicinò con uno sguardo serio, così in contrasto con la sua giovane età, con il viso roseo e l’espressione ingenua e disse:

    “Scusa la domanda Deidara, ma allora che ci stai a fare qui? E bada bene, non mi riferisco alla missione, ma ai Sand scorpion. Sebbene lo reputi assurdo, posso comprendere che qualcuno non abbia a cuore la missione, oppure la vita dei propri compagni, oppure non porti il dovuto rispetto a chi è superiore di grado...ma se tu sei qui è innegabile la tua volontà di far parte del team speciale di Suna, quindi perchè ti rifiuti di collaborare se la prova attraverso la quale ci valuteranno è fondata proprio su questo? ”


    La guardò con uno sgaurdo freddo, ma al contempo curioso, alzando leggermente il capo per poterla osservare in volto. Quindi concluse:

    “ Sei sicura quindi di non volerci dire di cosa sei capace?”


    [...]



    Indipendentemente dalla risposta di Deidara il gruppo sarebbe partito. Se lei non avesse collaborato, Hohenheim avrebbe proposto a chi voleva fare gruppo di muoversi in formazione triangolare con Hamano in testa e lui ed Hoshi a fornire copertura frontale e sui fianchi.

    “Dopotutto dobbiamo inseguire...speriamo di non doverci preoccupare di essere noi stessi delle prede.“


    Le spalle in questo modo erano scoperte...ed Hohe lo sapeva bene.
    Un volta in viaggio poi, il chunin bambino si sarebbe avvicinato al Kikuma per sussurrargli:

    “ Hoshi tu hai combattuto contro Deidara...parlami un po delle sue capacità...”


    [...]



    I sunesi avevano una direzione e l’inseguimento prevedeva un lungo tratto nel deserto. Certo, per un gruppo di sabbiosi il deserto non rappresentava un problema così rilevante, tuttavia i continui mutamenti dell’ambiente, soprattutto ad opera dei venti, rendevano difficile ritrovare le impronte. La sabbia in questo caso era più nemica che preziosa alleata. Intato lo sguardo del bambino vagliava l’orizzonte con scrupolosa cura utilizzando il dispositivo di ingrandimento che gli era stato dato in dotazione.
    Il bambino si fece un po rosso in volto sentendo la domanda che Hoshi rivolse ad Hamano.

    “ Dai Hoshi ma che domande fai? Haha...Piuttosto Hamano perchè non ci racconti qulcosa di te? La tua abilità è straordinaria e non vedo l’ora di vederti in azione. Toglimi una curiosità, se puoi annulare tutte le tecniche, probabilmente potrai annullare anche le nostre. Adesso non so bene come fai però dovremo ben vedere di non intralciarci vicendevolmente...”


    Con passo spedito e costante il team sarebbe avanzato mantenendo la direzione Nord indicata dagli anziani. Solo dopo diverse ore di viaggio il vispo sguardo dell’artista avrebbe colto delle orme ancora visibili sulla sabbia.

    “ Possono distarci solo poche ore di cammino...”


    Hohe conosceva bene l’ala nord del deserto di Suna; aveva ispezionato quei territori alla ricerca del suo maestro eremita. Pertanto era a conoscenza del fatto che di li a poco un’oasi avrebbe offerto comodo riposo al team; inoltre la notte pian piano stava calando e con essa il freddo del deserto.

    “ Ragazzi poco più avanti c’è un’oasi. Possiamo trovare riparo lì per la notte. Inoltre, dalle impronte sulla sabbia, pare che anche i nostri bersagli abbiano preso questa via...”


    [...]



    Una pietra levigata faceva da sgabello al ragazzo. Si era scelto un posticino all’ombra, giusto qualche minuto per recuperare le foze prima di ributtarsi all’inseguimento, un’azione alquanto scoraggiante , visto e considerato che stavano da diverso tempo ad inseguire l’orizzonte, senza nemmeno una traccia della preda. Vide Hoshi che andava dietro un cespuglio, quando d’improvviso lo sentì urlare. Preoccupato si buttò a capofitto verso la sua persona, cercando di individuare la causa del suo strepitare: nella pozza d’acqua c’era un corpo.

    Di tante cose che il bambino poteva trovare, sinceramente un cadavere proprio non se lo sarebbe aspettato. Con estrema perizia e professionalità, subendo quasi una trasfigurazione, il ventoso compagno fece un’analisi del cadavere, dimostrado doti mediche sicuramente superiori a quelle del’artista. Mentre il sunese si occupava dell’analisi medica, Hohe si curò invece di osservare se il cadavere recasse qualche traccia di riconoscimento: certo, non aveva l’ardire di pretendere tanto, ma se avesse trovato un coprifronte avrebbe potuto capire forse con chi avevano a che fare.
    Molta attenzione fu posta anche sul porta pergamene. Sebbene non presentasse alcuna simbologia che potesse collegarlo alla sabbia, con ogni probabilità era lì che i ladri portavano i documenti segreti rubati. Questo faceva, come aveva detto Hoshi, probabilmente parte dello stesso gruppo di fuorilegge. Quando infatti il suo comagno chunin chiese il parere degli altri, Hohenheim non potè fare altro che annuire, ma senza sbilanciarsi troppo. Avevano troppi pochi elementi.
    Ciò nonostante il chunin aveva una domanda:

    “ Hoshi, da qundo ci hai detto è probabilmente morto annegato...ma come pensi abbiano fatto a riempirlo d’acqua in quell modo? Se fosse semplice annegamento avremmo trovato acqua solo nei suoi polmoni, al più nello stomaco...ma da quanto ho capito quest’uomo è veramente pieno d’acqua...in breve tempo, non potresti fargli una veloce autopsia. Qualcosa di rapido che possa sia non farci perdere tempo sia darci qualche elemento in più sulla faccenda.”

     
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19 replies since 26/11/2008, 21:35   858 views
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