Ishimaru Uchiha contro Jin Tsuji

Lo Squalo e il Gatto

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  1. Jin Tsuji
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    TALENT AIN'T ENOUGH

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    Amen
    Chapter III




    Terzo Post Attivo




    Una muta reazione manifestò l'immondo essere a quel patetico parlottare da parte di Ishimaru, che aveva come inutile fine quello di schernire lo stesso cadavere.
    Patetico, il termine giusto.
    L'inesorabile sigillo della Morte, stava per localizzarsi sulla sua esistenza. Le perpetue e lussureggianti sensazioni che in Enzeru accrescevano, erano devote alla sua follia incontrollabile. Un assassino dai dogmi precisi e meschini, come si addice alla natura di quella "razza".
    Lo osservò, mentre in sè era tardo a generarsi il più vago sintomo di compassione verso quel ragazzino. Lo stesso Jin, dalla sua distante posizione, non tediò le scelte del suo adepto, in quel momento parevano più che un'ovvietà.
    Lo amministrava passivamente, lasciandogli libera iniziativa sebbene non fosse corrisposta dal suo animo mite e puro.
    Puro?
    Il ragazzo non era conscio delle mutazioni che il suo animo esternava; Una lento cambiamento verso l'oscurità progrediva nel suo spirito, verso quel sentiero così affabile e maligno nella medesima maniera. Nel mentre di quel vaneggiare isterico, una incolta allegria si produsse in Enzeru, accondiscendendo sempre più a quegli intenti vacui di pietà. Il suo avversario giaceva inerme e provato innanzi a lui. Aveva strisciato come un deplorevole verme, infimo al pari di pochi.
    Cercava di scorgere in lui una dilettevole dote, capace di scongiurare dal suo pensiero quei pensieri denigranti circa la sua persona.
    Sfortunatamente, non ne localizzò di ben distinti.
    Un verme. Era questo.
    E doveva esser schiacciato.


    - Enzeru...Uccidilo. -




    Parole che dalle sue labbra mai avrebbe pensato sarebbero scaturite. Eppure in quel moto di convulsi pensieri e stati, ineludibile fu la loro pronuncia.
    Intanto avvertiva uno insolito trambusto che in lui si faceva fastidioso e prorompente, e che ardentemente aumentava nell'avversità della sua natura; Oscura e Leggendaria.
    Si era destato dal suo lungo sonno la Bestia, che ora assaporava nel misto di quei confusi e malsani sentimenti, il mutamento di Jin.
    Sgomento crebbe in lui, che faticava a riconoscersi in quei comportamenti, mentre il demone parve commentare, congratulandosi quasi, con tono delizioso e compiaciuto.


    - Non credevo che tu Idiota potessi veramente convertiti a come io ti predicavo...Sono oltremodo entusiasta della tua condotta...Però rimani pur sempre un Idiota. -




    Come volevasi dimostrare, l'altezzosa bestia non si smentì neanche in quel frangente, nel quale pareva aver richiamato ai propri complimenti il Genin, seppur aggiungendoci quel appellativo oltremodo discriminatorio, che provocò in lui non poca irritazione espressa attraverso l'increspatura delle sue sopracciglia. Tuttavia, i progressi nel toni del Nibi erano evidenti e lampanti;
    Ma ciò che più gli premeva in quella circostanza, più che l'obbiettività del Bijuu era il porre fine a quella pratica noiosa e ormai inutile ai fini del suo interesse. E fu verso l'imbrunire di questo pensiero che, osservando Enzeru, egli si mosse per concludere quel duello...Se così si poteva definire.


    [...]




    L'esigua distanza che separava i due contendenti avrebbe facilitato l'attacco di Enzeru. Ancor di più le condizioni gravissime e proibitive dell'avversario che versava in una situazione tragica.
    Verrà forse lodato per il suo coraggio.
    O disprezzato per la sua stupidità.
    Verrà abbracciato dalla morte, e così la redenzione per i suoi crimini verrà finalmente puntualizzata.
    Morirà per espiare le sue colpe; Morirà perchè non è fuggito, quando non avrebbe potuto far altrimenti. Morirà...Il fato lo voleva, ed Enzeru con lui vividamente.
    Non vi era scampo dalla pena Estrema ed inequivocabile, Jin sarebbe stato il Boia Maledetto, facendo le sue veci; Un crimine cruento, ma giusto. La sua perseveranza andava punita nella maniera più consona ad un simile affronto.
    Enzeru si sarebbe sporcato le mani per Jin, il quale non serbava particolare interesse verso Ishimaru, ridotto com'era aveva patito abbastanza. Ma il suo strisciare patetico e banale verso una rivalsa invisibile, come si addice ad un essere vile come quel ragazzo, meritava la massima punizione.
    Ebbe memoria il Genin di un astratto senso di angoscia, di pietà, che tuttavia scemava in quel conturbante sintomo di potere, che lo attorniava pienamente, lasciando ben poche speranze a benevolenti intenti.
    Poche parole, anzi nessuna. Enzeru estrasse la sua Wakizashi dal fodero, stringendola vigorosamente. Senza indugio, in verità sospinto da ardenti tendenze omicide, bruciava l'irrisoria distanza tra lui ed il suo avversario in evidente difficoltà. Respirava a fatica quest'ultimo, mentre in Enzeru accresceva sempre più nitidamente la voglia di interromperlo definitivamente.
    Ogni passo, ogni istante.
    La morte si avvicinava a lui.
    Ma cos'è la Morte? Non diamo un errato concetto di essa. Morire è la condizione stessa dell’esistenza, nulla più. La morte non è male: perché libera l’uomo da tutti i mali. Questa è la morte, e bisogna apprezzarla per il suo cinismo, e la sua naturalezza.
    Dopo aver annullato il metro che li separava servendosi di un passo scattante, più del normale poichè coadiuvato da un discreto impasto di chakra [MezzoBasso][Velocità: 225 ->275]
    Ben presto Enzeru giunse al suo diretto cospetto, degnandolo d'un vitreo sguardo, che lasciava trasparire una totale indifferenza, sebbene in realtà egli covasse un pressante desiderio di mutilarlo più di quanto non lo fosse già.
    Ma daltronde egli non disponeva di Misericordia nel suo spirito, e nemmeno vi era una traccia di una radice smorta di questa dote.
    Concentrò nell'affondo preciso diretto alla sua giugulare, portato avanti con la Wakizashi alla sua destra, una prestante quantità di chakra, in modo da renderla inesorabile, tentando di ucciderlo barbariamente. [Basso][Velocità: 225 -> 300]
    La morte sarebbe giunta istantanea, magari dopo una breve agonia che avrebbe percosso ogni suo nervo, facendolo contorcere in frenetiche convulsioni.


    Senza cuore.




    image
    La debolezza umana, la pietà. In quel frangente si discostava completamente dalla sua persona. Mentre Jin osservava lo svolgersi da quella lugubre pratica che lo faceva avvampare in una sublime goduria, pareva assumere una espressione folle, abbandonando la precedente, vacua e sacrale.
    Follia, solo quella lo aveva spinto ad ordinare la sua esecuzione.
    Voleva vederlo agonizzare, preda di innominabili dolori.
    E poi sarebbe sopraggiunta la morte, sotto le vesti di una figura senza volto.




    Amen.








    Energia Verde : 47/182
    Forza : 200
    Velocità : 225
    Resistenza : 187.5
    Ferite : Lieve lacerazione sul fianco destro










    [AdD] - Fukibari ~ 10x
    [AdD] - Kunai ~ 7x
    [AdD] - Shuriken ~ 5x
    [AdCC] - Kusari Fundo ~ 1x
    [Bomba] - Cartabomba lv. I ~ Tot. 1x
    [Bomba] - Bomba Fumogena ~ 1x
    [Tonico] - Tonico di Recupero Medio ~ 1x
    [Vario] - Filo di Nylon Rinforzato ~ 10m
    [Aad] - Shuriken Gigante ~ 1x
    © Meriu's Rights.
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