Codice Tuono

[Livello B]

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  1. sweethinata
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    Post di Presentazione


    AcT I




    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Citato


    Era quasi sera.
    Sulla tranquilla cittadina di Konoha, gli ultimi raggi di un impavido sole cercavano di ritardare l’arrivo della signora Notte.

    Il cielo, oramai tinteggiato di un rosso blu tenue, stava lentamente cangiando in una sfumatura sempre più scura e cupa. Una luna ancora un po’ impacciata stava facendo capolino tra le prime stelle apparse nel manto celeste, mentre il Sole dolcemente si eclissava in lontananza.

    Da uno dei rami più alti del grande e maestoso ciliegio, la giovane Hyuuga stava ammirando in completa solitudine lo spettacolo di quel bellissimo panorama.

    Un piacevole silenzio regnava indisturbato sui dintorni di tutto il quartiere Hyuuga. Completamente inebriata da quel suggestivo paesaggio, un senso di infinita pace e tranquillità le accarezzò in quel momento il cuore.
    Dolcemente si lasciò cullare dal calore di quel tramonto.

    Ma quella silenziosità fu disturbata da un improvviso,quasi impercettibile, fruscio di rami poco sopra di lei. Istintivamente, impastò una quantità di chakra che le permise un movimento veloce e repentino e un attimo dopo, la lama del suo kunai, si incontrò con quella di un altro kunai. Dinnanzi a lei, la figura di uno shinobi, molto più grande di lei, vestito di scuro, sul cui coprifronte era effigio il simbolo di Konoha.

    Sempre la guardia alzata, Sori Hyuuga? Disse improvvisamente lo shinobi, ritirando a se il kunai.

    Già . . disse sorridendo lievemente la kunoichi mentre cautamente riponeva il suo nella sacca da cui era stato appena estratto.

    Cosa vuole? Si limitò a domandare Sori.

    Sono qui in qualità di messaggero: Ordini dello stesso Hokage.
    Domani partirete per una missione abbastanza delicata. Non vi nascondo la possibilità di esser coinvolta in una pericolosa battaglia. . fece una breve pausa
    o perfino in situazioni ancora più critiche. Quindi, partite con il dovuto equipaggiamento. Per ulteriori dettagli, potete chiedere al vostro caposquadra : Shika Nara.


    Shika Nara? Pensò Sori all’udire quel nome . . Interessante! Sorrise

    Verrà lui stesso domani qui per incontrarvi, insieme ad un vostro compagno. L’ultimo membro di questo Team invece vi aspetterà alle mura. Non ho altro da aggiungere. Siate prudente, mi raccomando!

    Sori semplicemente annuì. Un attimo dopo quello shinobi era sparito dalla sua vista.

    Rimase immobile sul quel ramo ancora un po’ riflettendo sulla missione che stava per intraprendere.

    Infine sospirò.

    A quanto pare, l’apparente stato di tranquillità e pace è finita anche qui a Konoha. Meglio coricarsi adesso. . si disse mentre discese da quel ramo . .

    Domani mi aspetta una nuova missione. .

    Sul suo viso si dipinse un lieve e impercettibile sorriso.

    E gli onori di casa per il Nara. . .

    Aprì la porta della sua dimora e vi entrò.


    [ . . . . .]



    Ratto, Cane, Ratto, Tigre.

    - Byakugan -

    Un impasto di chakra che defluì velocemente verso il suo organo visivo, quattro sigilli e la sua innata era attivata.

    I perlacei occhi assunsero una tonalità ancora più candita, ma con alcune sfumature più inquietanti. Intorno ad essi era ben visibile il dilatamento dei vasi sanguini a causa dell’afflusso di chakra appena convogliato.

    Sedeva su un ramo, a media altezza, di un grande ciliegio situato vicino al porticato della sua casa. Celata dal tronco stesso dell’albero, aspettava l’arrivo del suo caposquadra.

    Ed ecco che vide due figure sopraggiungere dal cancello della sua dimora.

    Focalizzò la sua attenzione su una di esse, grazie alla capacità peculiare che la sua innata le permetteva, individuandone immediatamente la persona del Nara. Camminava come al solito, pesante nella sua andatura, trascinando un passo dopo l’altro. Un’espressione vuota e annoiata era come al solito stampata sul suo viso. Pochi passi più avanti una seconda figura che lo procedeva con un passo un poco più veloce.

    L’attenzione della kunoichi, allora, passò dal Nara a questa seconda persona.

    E non appena i suoi occhi si posarono su di lui, in quel medesimo istante, sentì il cuore fermarsi, il respirò smorzarsi mentre tutto divenne statico e immobile.

    Era lui.
    Proprio lui.

    Keita-kun . . . parole che presero vita da sole, istintivamente, irrazionalmente.

    Il cuore iniziò a battere fortissimo, mentre la sua razionale freddezza vacillò travolta da un travolgente fiume di emozioni. Sentì l'anima vibrare intensamente fino ad arrivare nelle profonde oscurità che giacevano nel suo cuore.

    Infine una lacrima scese furtiva sulla sua rosea guancia.

    Chiuse gli occhi. Sospirò profondamente cercando di ritrovare la giusta concentrazione.
    Un lasso di tempo necessario per riprendere il dominio delle sue emozioni e ritrovare la sua solita fredda e distaccata razionalità.

    Non avrebbe potuto fare altrimenti. Quella era la sua maschera, quella era la strada scelta, quello era il suo onere.

    Quella era la sua promessa. . .

    Eppure con lui era tutto dannatamente così difficile, così complicato. Uno sguardo o una parola di troppo e tutto sarebbe crollato e tutto sarebbe divenuto vano.

    [ . . . . ]



    -E' lì. Tu aspetta qui!- disse con palese fretta Keita a Shika.

    E mentre il Nara si fermò prima delle serie di scale che portavano al portone principale dell’abitazione della ragazza, Keita proseguì fino a raggiungerlo, tossì e poi bussò alla porta con decisione.

    Ma nessuno rispose dall’interno della casa.

    Inaspettatamente due kunai, lanciato con la massima precisione, lungi da voler procurare ferite, raggiunsero i due ragazzi, conficcandosi uno esattamente vicino ai piedi del Nara, l’altro alla sinistra di Keita, a pochi centimetri dalla sua spalla.

    Dalla cima di quell’albero, la kunoichi palesò ai ragazzi la sua figura che fino a quel momento era stata celata.

    Avvolta da un manto scuro, molto aderente che ne risaltava le provocanti forme, aveva richiamato a se il braccio destro dopo il lancio dei due kunai e assunto una posizione conserta stava in equilibrio su quel ramo di ciliegio.

    Rilasciò immediatamente la sua innata.

    I suoi grandi e perlacei occhi rimasero freddi e distaccati, gelidi come una tempesta di ghiaccio, fissavano intensamente entrambi i ragazzi, profondamente quasi a leggere i loro pensieri più nascosti.

    Un sorriso seducente si dipinse sul viso della kunoichi.

    Vi stavo aspettando . . . disse.
    image


    Infine si lasciò andare all'indietro dal grande ramo che la sorreggeva. Chiuse gli occhi e sentì il mondo capovolgersi. Una sensazione unica, impareggiabile, come se avesse messo le ali per volare. Un senso di libertà si impossessò di lei mentre dischiudeva le braccia, assumendo la forma di un angelo che volava in picchiata verso il mondo umano.
    Un istante. Una frazione di secondo. Gli occhi si spalancarono e la kunoichi si capovolse con regale disinvoltura per atterrare accovacciata. Una evoluzione elegante, leggera e aggraziata.

    Alzò lentamente il viso da terra, poi cautamente si erse sulle sue gambe. Sistemò la wakizashi dietro la schiena che durante l’atterraggio si era lievemente spostata e fissò di nuovo i due ragazzi prima di parlare :

    . . . siete in ritardo! Disse con tono severo.

    Poi avanzò dapprima verso il Nara e dopo aver raccolto il kunai da terra si rivolse a lui:

    Stavolta niente facoceri al seguito, Shika-sama? Disse sorridendo leggermente.

    Poi si incamminò su per la scalinata.

    Dinnanzi a lei solo Keita.

    Procedeva lentamente seppur con una certa continuità di movimento.

    Poi si incamminò su per la scalinata.

    Dinnanzi a lei solo Keita.

    Procedeva lentamente seppur con una certa continuità di movimento.

    Il suo cuore batteva davvero forte, sentiva le gambe perfino tremare, e ciò che avrebbe voluto fare in quel moment sarebbe stato semplicemente andarsene. Sostenere di nuovo il suo sguardo, dopo l’ultima volta era per lei davvero doloroso.

    Ciò nonostante proseguì. Seppur dentro si sentiva morire, esteriormente non avrebbe dato alcun cenno di emozione.

    imageCercava di focalizzare i suoi occhi sulla figura stessa del ragazzo, evitando di guardarlo negli occhi, ma seppur si sforzasse di far ciò, inevitabilmente, come era già successo in precedenza, anche se solo per un barlume d’istante, i candidi occhi della giovane Hyuga si smarrirono in quelli limpidi del ragazzo.

    Ebbe un attimo di esitazione. Poi deviò leggermente il suo sguardo. In silenzio si avvicinò a Keita tanto quanto bastasse per recuperare il Kunai.

    E in silenzio si allontanò da lui.

    Non riusciva a parlare, era come paralizzata, avrebbe voluto dirgli tanto ma alla fine non era riuscita a pronunciare nemmeno una misera parola.


    Una volta raggiunto il Nara Sori si limitò a dire:

    Moviamoci . . ci aspettano alle mura!


    Succesivamente i tre avrebbero ripercorso il vialetto che conduceva al cancello, e una volta imbucata la strada principale sarebbero usciti dal quartiere Hyuga. Infine avrebbero raggiunto le mura dove ad aspettarli vi era l'ultimo membro del Team.

    Per tutto il tragitto che la portò alle mura cittadine, Sori non parlò. Avrebbe comunque risposto a possibile domande se Keita o Shika avrebbero voluto interagire con lei.

     
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