Esame Jonin - Mistero all'Albero Bianco

Topic di Gioco

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  1. Shinodari
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    Y Danone
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    Dalle Nebbie del Passato...

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    Amministrazione di Oto


    CITAZIONE
    Ciao Shin.

    Yami sembrava sorpreso di trovarmi lì.

    CITAZIONE
    Alt. Vuol dire che hanno chiamato anche te?

    In effetti si, avevano convocato anche me, come del resto la mia stravagante guardia del corpo Yakushi.
    Non mi sfuggì lo sguardo che mi rivolse mentre mi parlava, ma preferii non fare domande.
    Per quanto la missione aveva ancora un tasso di pericolosità da non sottovalutare, sapere che loro due sarebbero stati miei compagni, mi fece sentire con il cuore leggero.
    Non sarei stata in grado di spiegarne il motivo, né avrei dimostrato loro questo mio sentimento, ma avere degli amici su cui contare rendeva il futuro meno burrascoso.
    Abbracciare entrambi sarebbe stato fuori luogo.
    Primo perché Yami aveva la tendenza del gatto solitario, secondo, Febh, che dire? Vorrei vedere qualcuno ad abbracciare un tizio con una clava con festoni di brandelli sanguinolenti di organi interni.
    Terzo, si, c’era anche un terzo motivo; il mio povero attendente Sato che era sull’orlo di una crisi di nervi.
    Già separatamente i due shinobi facevano crescere l’ansia degli impiegati presenti negli uffici amministrativi, figuriamoci se si presentavano in coppia.

    Mi ricordai che Yami attendeva una risposta.

    -Eh si, dispiaciuto della notizia?-

    Lo punzecchiai.

    CITAZIONE
    E io che già mi chiedevo chi mi affibbiavano come compagni.

    Annuii con fare grave.

    -Noi!-

    Socchiusi gli occhi e mentre era girato di spalle, gli sorrisi, per poi fissare con interesse una crepa sul muro proprio poco sopra la testa di Sato, nel momento in cui lui aveva rivolto ancora una volta lo sguardo su di noi.

    Sì, lo so, avevo detto niente emozioni, ma mentivo!

    Dovetti fare uno sforzo di volontà per non piegarmi in due dal ridere, quando Febh se ne uscì con l’idea che la missione fosse il dover giudicare le torte di frutta nell’annuale fiera del paese del Fulmine.
    Soprattutto immaginandoci abbigliati con tanto di grembiule e capello da cuoco con sopra il simbolo del nostro villaggio.
    Ritornai alla realtà, mentre la mia guardia del corpo mi spiegava a chi appartenesse il fegato che intarsiava la clava.
    Un raro, ok non poi così raro, esempio di decorazione Yakushi su arma.

    -Un gate?-

    Esordii all’improvviso.

    Guardai i miei due compagni, poi indicai Yami.


    -Si parte dal tuo, se per voi va bene. Per l’orario decidete voi; io sono pronta, ho già sbrigato tutto.-

    Dissi pensierosa, prima che Yami sparisse alla vista.

    Non riuscivo a dimenticarmi della conversazione avuta con Ryucchan.

    Non mi sarebbe dispiaciuto in quel momento avere altro cui pensare.

    Una volta che Febh e Yami ebbero lasciato l’amministrazione rivolsi un sorriso di incoraggiamento a Sato.


    Non sarà un viaggio tranquillo in loro compagnia, vero ragazza ninja?

    Commentò Ko, aggrappandosi al mio braccio.

    Scossi la testa.


    -No, ma ringrazio il destino di questo.-

    Replicai, accarezzando il muso del cucciolo.


    West Gate



    Giunse il momento della partenza.
    Dopo aver spiegato a Febh la nostra destinazione, §Ma non ne era al corrente?§, ed aver separato Ko dal suddetto Yakushi, evitando che il drago gli graffiasse la faccia, mentre sibilava insulti che un cucciolo non doveva conoscere su chi non sapesse distinguere un drago da una lucertola...


    Sono un drago! Drago! Cosa non capisci della parola drago? Le lucertole sono un’altra specie. Tu che le evochi dovresti conoscere la differenza!


    ...Era il momento di decidere come recarci all’appuntamento in Accademia.

    Drago/Falco/Lucertola...

    Ebbi la spiacevole sensazione che toccasse a me decidere.
    Certo se fossi stata perfida avrei potuto optare per le lucertole, ma decisi di graziare Yami, almeno per il momento.

    Fissai il ragazzo con aria serafica.


    -Se i tuoi falchi ce la fanno, possiamo andare con loro.-

    Dissi.

    Ammetto morivo dalla voglia di volare a dorso di falco.

    Bloccai sul nascere, con una mano sul muso, il commento velenoso di Ko.
    Meglio non fomentare la loro naturale “simpatia”.

    Una volta raggiunta la destinazione non sfuggii alla constatazione di Yami sul cucciolo di drago.


    CITAZIONE
    ...Esattamente, quel drago è diventato una sorta di simbionte o cosa?


    Tenni Ko stretto tra le mie braccia.


    -E’ una mia evocazione, ma anche qualcosa di più. Ho promesso ai suoi genitori che mi sarei occupata di lui... inoltre... ho giurato che i draghi saranno miei compagni e non creature evocate solo per necessità. Compagni alla pari... amici... Si, se vuoi, puoi dire che io e Ko siamo in simbiosi.-

    Risposi criptica.

    Non era facile spiegarlo a parole, era qualcosa che mi portavo nel cuore.
    Una promessa, un giuramento, un’alleanza, un’amicizia...



    Accademia


    Forse la sorpresa più grande la ebbi, quando raggiungemmo gli edifici accademici.

    Stavamo cercando l’ufficio, quando da un angolo apparve una vecchia conoscenza.

    Shaina Otori, una carissima amica che non vedevo da un bel po’.


    -E’ un piacere rivederti.-

    La salutai sorridendole in maniera solare.
    Ma ammetto che restai stupita quando scoprii che anche lei era stata convocata per la nostra stessa missione.
    Oh beh, non pensavo fosse un caso che stessimo cercando tutti e quattro l’ufficio 15b.
    Feci mente locale su dove potesse trovarsi, ma non ebbi il tempo di rifletterci troppo su che Febh indicò una direzione.
    Fissai prima Yami e poi Shaina.
    Conoscendolo temevo ci saremmo persi senza speranza, ma non avendo indizi preferivo per il momento lasciar fare al caso ossia allo Yakushi.
    Mentre ci perdevamo inesorabilmente lungo dedali di corridoi oltrepassando settori dell’accademia sconosciuti, ebbi modo di scambiare due parole con Shaina.


    -Io sono contenta di averti con noi, ma temo che ti pentirai presto di averci come compagni quando conoscerai le peculiarità della mia guardia del corpo.-

    Commentai a bassa voce, rivolgendo un sospiro nella direzione di Febh.

    Fu Yami alla fine a trovare il corridoio giusto, anche se ad onor del vero era la nostra ultima possibilità, se non volevamo finire in una delle classi con sommo imbarazzo per tutti.

    Sperai che il nostro problema con l’orientamento passasse inosservato tra le alte sfere.
    Nel frattempo Ko aveva assunto la posizione “pupazzo” sistemandosi sullo zaino come fosse una decorazione.

    Una volta nel ufficio, ascoltammo il briefing della missione.
    Di tanto in tanto fissavo Yami che fissava Febh che fissava il...nulla?
    Ok, mi ripromisi di fare un sunto allo Yakushi più tardi indipendentemente da quanto avesse assimilato durante tutto il bla bla informativo.

    Grimdad...
    Almeno per qualcuno non era un posto del tutto sconosciuto.

    Richiesi degli ami da pesca, un set da cucito, spille da balia, delle fialette vuote.
    Più alcuni permessi, lasciapassare, oltre ai nulla osta e timbri per un paio di documenti, le cui copie sarebbero dovute essere rispedite al Kokage.
    Ah, la sana elefantiaca burocrazia!
    Avevo dimenticato nulla?
    Feci rapidamente mente locale.
    Mi voltai verso Febh.
    Conoscendo le sue capacità rigenerative riflettei che forse ero stata un po’ troppo ottimista a pensare di richiedere un solo kit medico.
    Chi non ha problemi nel ferirsi anche gravemente, di solito tende a cacciarsi lui e il suo gruppo in situazioni tendenzialmente mortali per i suoi compagni.
    Uhm, ok, pericolose.
    Già questo fattore bastava e avanzava senza scomodare la morte.


    -E per finire, facciamo un totale di due kit medici. Come responsabile medico per il mio gruppo, ritengo che servano in una missione di questo tipo. E sarà mia cura tenere in efficienza i miei compagni.-

    Aggiunsi seria, scoccando all’addetto ai rifornimenti un’occhiata del tipo “Non accetto un no alla mia richiesta”, mentre le mie iridi viravano verso il nero.
    Stavo imparando a controllare questa mia peculiarità e in certi casi aveva il suo effetto scenico.
    Per quanto riguardava l’essermi arrogata il titolo di responsabile medico, fissai Yami per qualche istante per capire se per lui andasse bene.
    In fondo pur avendo il mio stesso grado come ninja medico, sembrava più propenso ad assumersi altri ruoli; inoltre per me era naturale curare in situazioni estreme ed ad alto stress, visto i casi che mi erano capitati nel corso degli anni.
    Riguardo a Febh era tanto se non lasciasse parti di sé in ricordo di qualche combattimento.
    E la mia amica Shaina, da quanto sapevo non si era mai interessata alle arti mediche.

    Una volta fuori dall’accademia parve chiaro a tutti che avremmo dovuto trovare un posto su una nave che facesse scalo a Grimdad, e come aveva commentato Yami il prima possibile visto gli stretti tempi richiesti per raggiungere il luogo dell’appuntamento.

    Febh mi stupì, quando ci informò che avrebbe procurato lui il passaggio per il paese dei… ninja arcobaleno?


    -Ehm… scusa, ma perché i ninja di Gridad li chiami così?-

    Chiesi ben sapendo che mi sarei pentita subito dopo di avergli posto questa domanda.


    Otafuku


    Spiegare a Febh che per me non fosse il massimo girare per Konoha e dintorni sembrò un’impresa vana.
    Mi toccò calarmi il cappuccio del mio mantello fin oltre la fronte, sperando che il nostro collega non avesse trovato un passaggio su una nave con un gruppo di ninja di Konoha in missione. Magari inseguitori.
    Oh beh, dallo Yakushi mi aspettavo questo ed altro.
    Lo spettacolo che si palesò ai miei occhi andava ben oltre le mie più rosee aspettative.
    Sorrisi a me stessa nel pensare ai miei dubbi, decisamente infondati, su che tipo di nave avesse trovato la mia guardia del corpo.
    Niente di meno che una nave di lusso!
    Spalancai la bocca, per poi richiuderla subito dopo, incapace di credere ai miei occhi.

    CITAZIONE
    Eccola! E' là! Che ne dite eh? Decisamente una nave di lusso!

    Annuii, pensando a tutti i confort di cui avremmo goduto durante il viaggio.
    E a sentire qualcun altro, sembrava che lo Yakushi non avesse impressionato soltanto me.
    Peccato che il commento di Yami sembrò interrompersi dopo aver superato quel meraviglioso capolavoro di ingegneria navale per andare, metaforicamente parlando, a sbattere contro una nave da carico che sembrava tenersi a galla per miracolo.
    Rivolsi un’occhiata a Shaina sul tipo, “io ti avevo avvisato”.


    -Febh riesci sempre a stupirmi…-

    Mormorai, emettendo un lungo sospiro, rassegnata di dover dire addio a quel bellissimo sogno ancorato a qualche molo di distanza da noi.
    Per un istante pensai che forse potevo far figurare sulla nota spese di Oto un viaggio in prima classe su una nave di lusso.
    Tutto si poteva dire di noi tranne che fossimo un villaggio povero, ma forse il Kokage non avrebbe apprezzato questo sperperare i fondi senza una giusta causa.
    Non che viaggiare comodi non fosse una giusta causa.
    Più si arrivava riposati e meglio si affrontava la missione.
    Scrollai le spalle.
    Ok, non reggeva come scusante.


    Aspetta, non mi vorrai dire che stiamo per salire su quello? Ma non è meglio chiamare uno dei miei cugini? Ripensaci!

    Esclamò Ko, con sguardo implorante, riemerso per qualche istante dal suo stato di pupazzo.

    Gli tappai il muso, prima che qualcuno potesse risentirsi delle candite e veritiere parole del cucciolo di drago.

    Salii a bordo del relitto… ehm… nave controllando con finta noncuranza se ci fossero delle scialuppe di salvataggio, ma in casi estremi mi sarei accontentata anche del più prosaico salvagente.

    L’equipaggio era quanto di più… come dire… raffinato potesse esistere da qui a Grimdad per quanto le mie esperienze navali fossero abbastanza scarse.
    Non dovetti scomodare le mie abilità interpretative per farmi un quadro completo di quei marinai che trattavano così familiarmente Febh.
    Riflettei che un’indagine sulla famiglia Yakushi sarebbe stata alquanto illuminante.

    Almeno le cabine erano degne di questo nome.
    Mi distesi sulla cuccetta per alcuni istanti, mentre il mio sguardo andava sul ritaglio di cielo che si intravedeva dallo stretto oblò.
    Peccato che la poesia di quel momento fu interrotta dal chiocciare di un nutrito numero di galline.

    Ko mi fissò allibito e io gli rivolsi un nuovo lungo sospiro di rassegnazione.
    Era in attimi come questi che potevo apprezzare appieno la bellezza del ninja in missione!

    Un viaggio che definire aberrante era alquanto riduttivo.

    Una notte ebbi la sensazione di sentire un grido strozzato, come qualcuno che avesse appena strangolato una di quelle galline che si avventuravano in luoghi a loro proibiti.
    Poi che il grido provenisse dalla cabina affianco alla mia e che Yami il giorno dopo avesse chiesto come menù del pollo, beh, non provava assolutamente nulla.
    Passai le mie giornate in giro per la nave, riuscendo a convincere i marinai che potevo dare una mano come vedetta e che ero in grado di salire in cima più velocemente di ognuno di loro.
    Inoltre mi adoperai a curare quegli incidenti di percorso che potevano capitare in navi come quelle durante una traversata per certi aspetti monotona.
    Questo mi permise di porre loro domande più o meno casuali sulla nostra destinazione.
    Io di Grimdad conoscevo solo quello che avevamo appreso dal briefing accademico, mentre quegli uomini potevano essere una fonte se non più aggiornata, almeno un’aggiunta a quanto sapevo.
    E poi era un po’ che non mi dilettavo nello sfruttare le mie abilità interpretative che mi avrebbero permesso di capire quanto dei loro racconti fosse vero e quanto fosse gonfiato.
    Il mio obiettivo fu quello di recuperare quante più informazioni possibili: tradizioni, leggende, storie, sentito dire, tipo di popolazioni che abitavano il continente, religioni, ordinamento sociale, burocrazia, che tipo di governo ci fosse, insomma ogni minimo indizio utile per la nostra missione.
    Ah, facendo in modo che fossero i marinai a sentirsi in dovere di spiegarmi ogni cosa, non che li obbligassi io a parlare.
    In sostanza utilizzai la mia abilità di diplomatico nell’abbindolare... ehm nel raggirare... ehm nell’essere interessata ad ascoltare quello che loro tanto spontaneamente mi raccontavano.

    Per qualche motivo a me ignoto, Ko finì per occuparsi di sorvegliare che le galline non avessero l’animo dell’avventuriero restando all’interno delle loro “dimore”.
    Naturalmente questo non valeva per una gallina, o meglio la “Gallina”.
    Era un genio del gioco d’azzardo.
    Ok, come facesse ad esserlo decisi di ignorarlo, sospendendo la mia incredulità e trattando la cosa come fosse normale.
    E poi chi ero io per dire cosa dovesse saper fare una gallina a parte non farsi ammazzare da un ninja alquanto poco paziente che se ne stava appollaiato a prua ad osservare una scena alquanto anomala?
    Fissavo Febh, fissavo la lucertola, SSalar, fissavo la gallina, fissavo la pila di fishes che aveva accumulato quel diabolico animale, e poi fissavo di nuovo Febh.


    -Ehm, sicuro che sia tutto a posto? Non credi di aver bisogno di una pausa?-

    Domandai allo Yakushi.

    Quella gallina divenne il mito di Ko, che riuscì a farsi insegnare da lei le regole del poker.
    Spennare un umano non era da tutti in effetti.
    Almeno distraeva il cucciolo dal litigare con SSalar, circa ascendenze più o meno comuni e le differenze tra draghi e lucertole.

    Prima di sbarcare sulle coste di Grimdad, presi da parte Shaina, parlandole in privato nella mia cabina.


    -So che non è esattamente un discorso ottimistico, ma vorrei che nel caso mi succedesse qualcosa Ryucchan avesse qualcuno su cui contare e che sappia la verità appena sarà sufficientemente maturo.-

    Dissi fissando il mare dall’oblò.

    Riguardo a Yami mi sedetti vicino a lui solo una volta in silenzio ad osservare la distesa dell’oceano che ci circondava.



    Grimdad


    Quanto sbarcammo quasi non ci credevo, ma sarebbe stato poco dignitoso inchinarsi a baciare terra.
    Mi voltai verso quell’eterogeneo gruppo di “brave” persone che ci avevano portato a destinazione, con Ko che salutava la Gallina.
    In effetti un cucciolo di drago avrebbe attirato l’attenzione, ma non potevo dargli torto se dopo quei giorni trascorsi in uno spazio ristretto come una nave, volesse spaziare verso più ampi orizzonti.

    Ci venne incontro un tizio dall’aria massiccia con alcune cicatrici che non sfiguravano con quelle di alcuni marinai della catapecchia... ehm nave mercantile che ci aveva portato a destinazione.
    Era vestito di blu e si presentò come Hiruko Ko, shinobi di Astris.

    Rivolsi un inchino formale, mentre lo studiavo per capire che tipo di persona fosse.

    Per qualche motivo ebbi la sgradevole sensazione di essere in inferiorità circa le conoscenze che Yami e Febh avevano non solo di quei luoghi, ma anche del tipo di persone che si potevano incontrare, shinobi compresi.

    Essendoci presentati tutti e quattro assieme nel luogo dell’incontro, Hiruko Ko san non attese oltre e ci fece da guida verso un edificio bianco per invitarci poi ad entrare all’interno di una piccola costruzione.
    Quello che potei notare era il simbolo che si stagliava sulla struttura principale: un grosso occhio dorato circondato da nuvole.

    Nella sala ci accolse un secondo uomo, dal lungo kimono niveo, che salutò sia Hiruko Ko sia noi inginocchiandosi.


    CITAZIONE
    "Che i Sanga illumino il vostro cammino, stranieri.
    Io sono Hai Ki Hu, Assistente del Diacono del tempio della Nuvola Bianca presso la Piana dei Tre Confini."

    Restai per qualche il tempo immobile, aspettando il mio turno per le presentazioni.
    Ko aggrappato sul mio braccio sinistro fissava i presenti con la curiosità di un bambino.

    Sorrisi tra me, quando Febh si presentò come se dovesse prenotare loro un soggiorno nella locanda di Nikaido, mentre notai il saluto formale di Yami.


    Fu il mio turno.
    Rispettando le regole dell’etichetta mi inginocchiai a mia volta.


    -Che i Sanga illumino il vostro cammino, Hai Ki Hu san. Sono Shinodari Jaku Kazekumo, chunin di Oto. Lui è il cucciolo di drago Ko. Piacere di fare la vostra conoscenza.-

    Esordii in tono pacato, scrutando l’Assistente del Diacono.
    Non potei fare a meno di analizzare anche lui per acquisire informazioni sul suo conto.
    Non che fossi paranoica, ma era radicata in me ormai l’abitudine di sondare gli altri per cercare di ridurre al minimo le brutte sorprese.

    Una volta che ci fummo accomodati, ci fu spiegato il motivo della nostra venuta.
    Non so perché ma mi dava la stessa sgradevole sensazione di quando fummo convocati nell’Impero di Smeraldo ad investigare.
    Stava cominciando ad essere una pratica comune chiamare agenti esterni a risolvere i problemi, così sarebbe stato facile addossare le colpe su noi stranieri in caso di necessità.
    Ascoltai in silenzio prima l’uno poi l’altro.
    La storia del possibile incidente diplomatico mi sembrava conosciuta.
    Ancora un deja-vu.
    Presi nota di ogni singola spiegazione sulla loro geografia, storia e annessi vari.
    Rimasi per qualche istante in silenzio riflettendo su quanto detto.
    Sparizioni, uccisioni...
    Ok, non era un fatto così eccezionale nelle missioni investigative.
    Il punto focale era capire chi, come e perché: la chiave o le chiavi di questo mistero.
    Ma non so fino a che punto fare affidamento sulla religione potesse portare all’illuminazione, oppure no?
    Mi ripromisi di chiedere informazioni ai miei compagni, una volta da soli.

    Febh fu il primo a porre delle domande.
    Poi fu il mio turno.


    -Potrei sapere come mai avete pensato a noi per indagare su queste sparizioni? Siamo grati della vostra fiducia, ma mi domandavo come mai avete preferito scegliere la nostra Accademia alienandovi per così dire Mizukumi, che non ci vede di buon occhio per qualcosa che dei nostri compaesani hanno fatto.-

    Esordii in tono gentile.

    -A chi si può far riferimento al Tempio per poter avere accesso alle cartelle cliniche dei corpi ritrovati? Sono state eseguite delle autopsie? Le ultime sparizioni, compresi i corpi rinvenuti, quando sono avvenute? C’è una qualche regolarità oppure ciò avviene casualmente? Scusate la poca delicatezza, ma posso comprendere che mettere d’accordo tre teste come vi definite sia problematico, però attendere così tanto tempo per richiedere l’intervento di qualcuno non è un po’... come dire... troppo? O devo intendere che è accaduta una causa scatenante che ha fatto precipitare gli avvenimenti facendo prendere la decisione di convocarci qui direi con una certa urgenza?-

    Aggiunsi, in parte sovrapponendomi alle domande poste dallo Yakushi.

    Per quella sera ci offrirono di dormire in quel luogo.

    Accettammo.

    Riposo, una parola che forse i nostri due colleghi maschi non appresero appieno.

    Ero accanto a Shaina, quando la scena che avvenne quasi mi lasciò interdetta...
    Quasi...

    Febh stava mettendoci al corrente delle sue impressioni, quando il discorso si diresse su una certa Midori che in qualche modo aveva legato tempo addietro con Yami.


    CITAZIONE
    Era una kunoichi decisamente particolare...diciamo...molto dotata...

    Aggiunse fin troppo candidamente lo Yakushi rivolto verso noi ragazze.

    Ok, quello che successe dopo suppongo che la mia guardia del corpo se lo meritò appieno.


    -Wow!-

    Esclamai rapita da quel pugno diretto verso la bocca o per essere più esatta i denti di Febh.

    Qualunque fosse stato il risultato di tale dimostrazione di grazia in corpo a corpo, mi sarei successivamente parata davanti a Yami, poggiandogli delicatamente l’indice sul petto all’altezza del cuore.

    Lo fissai dritto negli occhi leggendovi quello che il suo sguardo lasciava trasparire del suo animo.


    -Non lasciarti condizionare da un ricordo... Si tratta del passato, e anche se è qualcosa che non ti piace far riaffiorare alla mente, il tuo animo deve essere controllato. Per picchiarvi amichevolmente tra voi c’è sempre tempo. Ora siamo in missione.-

    Tolsi l’indice dal petto e con entrambe le mani cercai gli angoli della bocca per tirarli su in un goffo tentativo di farlo sorridere.

    Sorrisi, socchiudendo in parte gli occhi, di un sorriso solare, sincero.
    Non ci credevo neanche io, ma ero pronta ad andare avanti: il dolore della nostra separazione era scomparso.
    Non provavo gelosia per quella ragazza, né per qualunque legame vero o finto che ci fosse stato tra di loro.
    Attesi una sua reazione, poi mi allontanai affiancandomi a Shaina.

    -Ora che vi siete calmati, potreste fare un briefing di tutto quello che sapete di questo posto senza omettere nulla? Se preferite possiamo radunarci nella stanza di uno di noi. Per farci delle ipotesi di partenza abbiamo bisogno di sapere anche quello che non ci è stato detto e forse voi due in particolare avete qualche asso segreto che potrebbe tornarci utile.-

    Dissi seria.


    Dormire in missione era qualcosa che raramente mi concedevo, non l’avevo fatto sulla nave mercantile, figuriamoci ora.
    Diciamo che la mia era un costante dormiveglia, sempre pronta a scattare al minimo sentore che qualcosa non andasse.
    Un po’ invidiavo il piccolo Ko che si era acciambellato sopra il mio grembo, dormendo profondamente.
    Fu così che sentii dei rumori provenienti dal piano sottostante.
    Mi alzai in piedi, facendo volare a terra il povero Ko, che mi fissò stordito mentre recuperava l’equilibrio.


    Ragazza ninja...

    -Shhhh!-

    Gli feci ponendo l’indice sulle mie labbra.


    -Ascolta mi serve che tu te ne vada in giro a raccogliere informazioni. Cerca di non farti vedere e vedi di capire cosa stia succedendo di sotto. Se ti scoprono di che cercavi un posto dove mangiarti in santa pace una di queste. Io nel frattempo vedo di contattare i miei compagni.-

    Dissi, consegnando al cucciolo una piccola scheggia di zaffiro, per poi sgattaiolare fuori dalla stanza, cercando di bussare alla porta delle celle dei miei colleghi senza farmi scoprire da estranei.
    A chi avessi trovato in stanza avrei cercato di fare con lui un piano d’azione, sfruttando le nostre capacità; se non avessi trovato nessuno avrei fatto da sola un giro di ricognizione, adducendo la scusa dell’insonnia e interpretando al meglio la parte di quella che non aveva sentito nulla di sospetto.

    Qualunque cosa avesse scoperto Ko, l’indomani trovammo Hai Ki Ku san che ci informò di cosa era successo.


    CITAZIONE
    "Ho brutte notizie, shinobi accademici: sono stati trovati altri due morti presso il Tempio, due ninja, uno di Mizukumi ed uno di Himarya... dovete fare al più presto qualcosa, ve ne preghiamo."

    Annuii.

    -Quando avete ricevuto la notizia? Con quanto ritardo ricevete le notizie dal Tempio? Nel senso che metodo di comunicazione usate con loro? Se ci fosse un modo di preservare i cadaveri fino al nostro arrivo, vorrei eseguire su permesso un’autopsia per avere informazioni sulle cause della morte, sempre che non ci sia qualcuno in grado di farlo nel frattempo.-

    Dissi seria.

    Febh propose di lasciare una delle sue lucertole.

    Per me non c’erano problemi e potevamo partire anche subito.
    Riguardo a Ko decisi di portarlo con me.

    Una volta pronti, mi rivolsi ai miei compagni.


    -Servono mezzi di trasporto più veloci dei nostri piedi. Prima arriviamo e più indizi avremo. Dobbiamo ridurre la contaminazione delle tracce e già così siamo in ritardo sulla scoperta delle ultime morti di cui siamo a conoscenza. Che ne dite dei nostri amici?-

    Spiegai loro riferendomi ai nostri richiami.


     
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