La Piazza di Suna e il Mercato[Ambientazione]

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  1. Casìn
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    La Piazza di Suna e il Mercato


    Improvvisazioni Malriuscite


    Antecedente a: I Meravigliosi Aborti Chimera

    La piccola scena improvvisata aveva, in parte, riscosso il successo sperato. I due energumeri a pochi metri di distanza non furono in grado di riconoscerlo e il vecchietto sembrava ben disposto a reggere il gioco. Il successo del suo tentativo lo rese euforico, stava cercando in tutti i modi di non manifestare la sua emozione ma aveva evitato un bel po' di guai. Nei suoi discorsi e pensieri, non si accorse dei bambini che si erano messi a giocare a palla vicino a loro. D'altra parte, era uno scenario comune e per niente sospetto. Il povero Jurobei non avrebbe proprio potuto avere nessuna indicazione su quale fosse il loro vero intento.
    Il monaco non diede molto spazio alle spiegazioni. Emise qualche indicazione, ma sembrava per lo più un suo processo mentale: un ragionamento a volce alta. Non che potesse lamentarsi, lo Studente aveva chiesto proprio questo. Non poté però anticipare ciò che, forse, la sua improvvisazione o forse un'illuminazione dell'anziano Torikeshi avevano scatenato. Infatti, il buffo monaco sfondo l'erosa entrata in legno, sulla quale nessuno si er amai posto il problema di barricarla per impedirne l'accesso a qualche vandalo. «Yaarh!» Il giovane, ovviamente, sobbalzò. Il gesto era compleatamente venuto dal niente, Torikeshi si era mosso velocemente e senza nessun preavviso. Insieme allo spavento, si unì presto la preoccupazione per i suoi due ipotetici assalitori. Sicuramente, sfondare porte di edifici abbandonati non era una delle attività principali che si potevano osservare al mercato di Suna. Oltre che illegali, erano fortemente scenografiche e vistose. Non vi fu chissà quale forte rumore, ma il suono improvviso bastò per allertare i due picchiatori che si voltarono rapidamente spostando l'attenzione sul gruppetto.
    Il giovane Gaho non dovette nemmeno voltarsi per accorgersene. Era semplicemente ovvio. Non poteva rovinare adesso la scenetta che aveva così rozzamente creato: la sua unica copertura. Con un leggero, ma deciso, passo in avanti il giovane varcò la soglia dell'edificio. «Arrivo, arrivo!» L'unica cosa che desiderava al momento era lasciarsi i due sicari alle spalle. Entrò prima dei bambini, che si intrufolarono furtivamente alle sua spalle. Le sue a dir poco incredibili doti percettive riuscirono proprio a non fargli accorgere di niente, tanto era preso dallo scappare.

    Davanti a se trovò davanti ciò che non aveva mai visto nella sua vita. Possedeva una casa sì e per certi versi poteva ritenersi pure fortunato di avere un tetto sopra la testa. Ma tutto quel lusso era veramente inaspettato in un luogo come il villaggio del Vento. Tanto meno da un edificio che al di fuori pareva cadera da un momento ad un altro. Quadri e mobili di ogni tipo e stile stipavano ogni stanza che l'occhio riusciva a vedere. Un'abbondanza tale da potersi definire esagerata e per niente sobria. Probabilmente, chi abitava lì aveva viaggiato molto rendendo quegli oggetti di arredamento i propri souvenir. Subito dopo aver dato questa leggera occhiata all'abitazione, Jurobei venne distratto dall'arrivo dei due bambini intenti a recuperare il loro gioco. Anche fin qui niente di particolarmente strano, l'anziano aveva sfondato la porta e la palla era semplicemente entrata insieme a loro. «Oh, dei bambin... EH!» Anche Jurobei non finì la propria frase: i suoi piedi si erano bruscamente alzati da terra, mentre il suo petto e bacino si fecero più in avanti come se qualcosa lo stesse trascinando. Dopo pochi istanti si ritrovò a sfrecciare emettendo urla di panico che riempivano le varie stanza dalle quali passavano. Non poteva neanche lontanamente immaginarsi di essersi cacciato in guaio del genere, per giunta insieme a degli sconosciuti. Tra un cambio di direzione ed un altro non poté evitare di inviare tutte le colpe al suo da poco conosciuto "nonno". «Aaaaaah! Ma... ma tu lo sap-sapeviii!?» Il tempo di terminare la frase e di unirla a qualche urla per i cambi di direzione finali, Jurobei si ritrovò con la faccia sorpresa dal nuovo elemento che si era palesato davanti a loro. Un'anziana signora, di spalle e seduta ad una sontuosa sedia, si stava lentamente voltando verso di loro, continuado a lucidare una delle sue ricchezze, come se sapesse già che si trovava all'interno della sua proprietà e fosse capace di tenere tutto sotto controllo. Effettivamente, se era stata lei a trascinarli fluttiando verso di lei, nessuno poteva ribadire il contrario. Davanti al gruppo vi era un'altra stanza a dir poco peculiare per l'ambiente classico Sunese. Grandi mobili in legno pregiato, collezioni di pietre preziose ed un camino acceso. Un camino acceso all'interno di uno dei posti più torridi e umidi dell'intero mondo.
    Il poco equipaggiamento dello Studente atterrò di colpo sulla poltrona in fondo alla stanza. Come se mossi da un magnete, gli oggetti avevano reagito bruscamente laciando però il giovane privo di possibili fortuite ferite. La donna li aveva invitati a presentarsi, offrendo anche una sfuggente proposta di lavoro all'interno delle proprie parole. Cosa avrebbe preteso da loro?
    Torikeshi sembrava nuovamente immerso nei suoi offuscati pensieri, mentre un bambino aveva preso l'iniziativa di dire il suo nome e quello del suo piccolo amico. Poveretti, volevano solo recupare il loro gioco e guarda in che situazione si erano trovati. Jurobei lasciò passare qualche istante, per poi prendere parola. Quella piccola pausa era servita per rimettere un po' in ordine i suoi pensieri. «Salve, mi chiamo Jurobei Gaho. Mi... ecco mi-ci dispiace di esserci introdotti a casa sua.» Doveva nuovamente improvvisare o avrebbe atteso l'evolversi della situazione? No, quella vecchietta li aveva già privati del loro equipaggiamento e immobilizzati a mezz'aria davanti a lei. Non poteva rischiare di farla infuriare ancora di più mentendo. «Di che tipo di servizio sta parlando?» Doveva quindi agganciarsi all'unico interrogativo che aveva lasciato in sospeso la padrona di casa. Sperando nel meglio. Intanto, anche un'azione da parte dell'anziano che aveva trascinato tutti in quella bizzarra situazione si sarebbe rivelata a dir poco cruciale.


    Troppo bella Yubaba! :riot:
     
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54 replies since 21/3/2009, 13:48   1955 views
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